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Daiko

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con Furaya, Mekura

17:17 Furaya:
 La Consigliera si presenta con uno Yukata corto di colore nero, sul cui tessuto son disegnati svariati fiori di ciliegio che si intersecano fino in prossimità delle spalle. In vita, vi è una fascia che tiene stretto l'abito. Sulle spalle, è posato anche un Haori grigio scuro, col simbolo del Clan Nara alle estremità. Tra questa e il secondo, è presente la Katana, precisamente sul fianco sinistro della donna. Ai piedi, ha un paio di sandali ninja di colore nero, rinforzati in metallo e alti fin sotto le rispettive ginocchia. Le maniche larghe e lunghe dello Yukata coprono i vambraci metallici, posti sulle braccia come protezione, e i due Fuda, all'interno dei quali ha sigillato la Falce - a destra - e la Naginata - a sinistra -. Le mani son inoltre coperte da un paio di guanti di colore nero, tagliati a metà dita e con placca metallica sul dorso. Il coprifronte della Foglia è tenuto sul capo, tra i capelli rosei che le giungono fino a metà collo. Contro la coscia destrorsa, ha una Tasca Porta Kunai e Shuriken, accompagnata da una Tasca Porta Oggetti posta sullo stesso lato del corpo. Il Chakra è, ovviamente, di già attivato, per qualsiasi evenienza. Si sta concedendo un caffè, una sorta di pausa, pur sempre all'interno del suo ufficio, mentre osserva fuori dalla finestra la pioggia che cade, bagna Konohagakure come spesso succede ultimamente. S'abbatte sulla finestra, gocce che scendono, una gara a chi arriva prima ad evaporare. Non s'aspetta un incontro, quest'oggi sembra una giornata così tranquilla a discapito del tempo che vi è all'esterno. [Chakra ON]

17:20 Mekura:
 Doveva parlare con un'altra persona, appena ha trovato Daiko morto all'interno di quella cella: Furaya. Non parla con lei da secoli, non sa cosa dire, ne come dirle. Non sa neppure come prenderla..è così stanca che non riesce a fare nulla se non provare un vuoto interiore e sofferenza. Le immagini di quello che è accaduto, continuano ad ossessionarla come quando ha avuto modo di rendersi conto di che cosa si trattasse. Ha freddo al solo pensarci. Indosso porta una casacca blu scura aderente con lo scollo quadrato arrivando chiudersi lateralmente sulla destra in linea con il seno. Il braccio destro, dalla scapola fino alla manica lunga è bianco con delle linee nere che simulano la squamatura di un serpente. Il capo scivola morbido lungo i fianchi con un leggero taglio dietro la schiena dove e possibile intravedere una maglia a rete. Pantaloni col sabbia aderenti lungo la gamba con un paio di stivali che arriverebbero al di sopra della caviglia, alle mani un paio di mezzi guanti neri. Con se porterebbe anche una tasca porta oggetti da attaccare alla cintura e posizionata dietro la schiena. All'interno documenti, un rotolo, una serie di fumogeni e due tonici coagulanti e di chakra. Supera l'entrata alla magione facendosi riconoscere e rispettando tutte le procedure con calma. Dando il tempo a chi di guardia di fare tutti gli accertamenti del caso, lei non ha molta voglia in ogni caso di farsi vedere e parlarne. Doveva dire la verità? doveva dire che gli Hyuga erano stati attaccati da questa forza sinistra? Che Daiko c'è finito in mezzo e lo hanno macellato? che per poco i suoi geni avrebbero ingravidato Kaori per le idee di un pazzo furioso? cosa doveva dirle? qualsiasi cosa avesse espresso era terribile e sicuramente Furaya si sarebbe messa a gridare come tutti dicendo "perché non avete avvertito? siete un clan di Konoha", ma per questo non hanno detto nulla: per Konoha, per evitare che nel villaggio partisse una guerra interna e che Gli Hyuga fossero guardati con sospetto. Forse la loro rispettabilità è compromessa, indubbiamente, ma hanno avuto modo di poter risolvere la faccenda internamente, ed è sempre meglio che mettere in mezzo altre vite e di conseguenza altri morti. Pone l'ombrello in un posto apposito per evitare di creare una scia d'acqua mentre procederebbe lungo i corridoi. In ogni caso si è presentata e non mette in dubbio che qualcuno sia andato preventivamente nell'ufficio della consigliera per dire che Mekura Hyuga voleva parlarle in privato. Se le avessero permesso di incontrarla a questo punto percorrerebbe la strada fin dove si trova la donna e davanti alla porta busserebbe [ch on]

17:50 Furaya:
 Soffia sulla tazza, sorretta dalla destrorsa. Inclina la stessa in direzione delle labbra, ascoltando l'avviso di una ipotetica guardia che l'avvisa dell'arrivo di Mekura Hyuuga. Si trattiene dallo sputar il contenuto all'esterno della bocca (?), data la novità di sentir quel nome. Da quanto non la vede? Da quanto non ci parla? Quanto tempo è passato dall'ultima volta che ha potuto almeno discuterci con calma? Effettivamente, troppo. Troppo tempo. Deglutisce a fatica, occhi sgranati, mentre si mette meglio seduta sulla poltroncina, posando altresì la tazza sul tavolo. E, in quel momento, sente bussare alla porta. < Avanti. > Afferma con tono alto, non troppo, ma preciso e scandito alla perfezione. Chi si ritroverà davanti? Una figura invecchiata? Stanca? Riposata? Un mantello nero con nuvolette rosse svolazzante? O la stessa Mekura di tanto tempo prima? Cosa può essere cambiato in questi ultimi anni? Tutto.. Oppure niente. E, qualora la ragazza sia entrata, rivolgerebbe ad ella un sorrisetto - o almeno ci prova - stendendo le labbra e incurvandole verso l'alto. < Ciao, Mekura. > Un saluto cordiale, non molto gioviale, per quanto sia quello il normale tono della Nara, incurante come sempre di mostrare eccessive emozioni all'esterno. Le tiene per sé, come se agli altri ciò che prova non dovesse interessare per niente. E per nessuna motivazione alcuna, per quanto sia mera logica quella di capire cosa pensano e provano chi si ha davanti. Ma è il suo modo d'essere e nulla c'è da fare per cambiare. [Chakra ON]

18:02 Mekura:
 Allunga una mano alla porta, tentenna ad aprire e con un'area funebre entra all'interno della stanza, testa alta, in un tentativo di rimanere stoica e forte, come un atleta che cerca di tenere i pesi sollevati sopra la testa o di trattenere uno sforzo interno doloroso e pesante. Mekura non era più quel fiore che era in passato, non era più la ragazzina che Furaya aveva conosciuto, quella che era stata rapita il primo giorno a Konoha solo per attirare l'attenzione di Kuugo da parte di un "ronin", non era la ragazzina che si è fatta mordere dal lupo nella loro prima missione. La ragazzina selvatica che desiderava la famiglia e l'indipendenza insieme, gli occhi speranzosi nella continua lotta di portare avanti il bene. Quella ragazza era stata sostituita da molto tempo, da una donna di pietra, munta di ogni gioia e riempita di esperienze una peggiore dell'altra. Solitudine, rancore, rabbia odio, sofferenza. La fiamma stessa negli occhi che era fulgida e viva al tempo, era diventata fredda e quasi spenta in quegli occhi mostruosamente vuoti in confronto. Mekura Hyuga era differente, lo è diventata con il passare degli anni, crescendo in bellezza magari, diventando forse interessante, ma perdendo ogni traccia apparente di indulgenza, serenità ed innocenza. Era diventata una Kunoichi finalmente, di quelle che hanno visto e vissuto il loro inferno personale, uscendone con profonde ferite nell'animo. <buongiorno consigliere Furaya> afferma seria, monotona, andando a chiudere la porta alle spalle fermandosi di fronte alla scrivania rimanendo in piedi <posso sedermi?> chiede questa guardandola in faccia con uno sguardo che preannuncia morte...se le civette non cantano adesso, questa sera ci sarà un coro a Konoha [ch on]

18:14 Furaya:
 Il sorrisetto, che tanto ha cercato di far apparire, scompare nel notare l'espressione funerea di Mekura. Aggrotta le sopracciglia, scruta il di lei volto ed emozioni. Strano come la Nara tenti di nasconderle, mentre sul volto della Hyuuga sono ben impresse, lasciando presagire esattamente qualcosa che non va. In nessun modo. C'è sicuramente qualcosa di brutto, evidentemente, altrimenti non si spiega il perché di tale cera. < Cos'è questa formalità? > Borbotta in direzione della Hyuuga, come a voler spezzare quell'alone nero che è calato sull'Ufficio della Consigliera da quando la donna è entrata, sorpassando la porta. < Non c'è neanche bisogno che chiedi. Fai pure. Anzi, vuoi un caffé? Te lo faccio portare. > Mormora, aggrottando le sopracciglia, cercando di mettere a proprio agio la Hyuuga. < Allora? > Esorta l'altra, poggiando entrambi gli avambracci sulla superficie lignea del tavolo, piegando appena il busto in avanti, poggiando sui sopracitati. < Cosa ti porta qui? E' successo qualcosa? > Una domanda che sorge spontanea proprio per via di quanto visto sino ad ora, per via del comportamento e modi di fare altrui. Non vuole sembrare irriverente, pettegola e mettersi in mezzo a magari altri problemi che rientrano nella sfera personale della Hyuuga. < Ah, penso di avere anche una notizia per te. Ma preferisco sia tu a dirmi cosa c'è che non va, prima di tutto. > Si stringe nelle spalle, proprio perché cerca di smorzare una situazione che potrebbe apparire pesante, non congeniale per due "amiche" che si incontrano dopo tanto tempo. Ordunque, sceglie di tacere, così da dare libertà d'azione e di parola proprio alla ragazza, posta frontalmente. [Chakra ON]

18:22 Mekura:
 già, cos'è questa formalità? probabilmente perché non è qui come amica, nessun amico porterebbe informazioni del genere <è una cosa che mi è uscita spontaneamente> si scusa lei andando a sedersi mettendosi composta per poi guardare Furaya mentre questa continua a fare domande e dare rivelazioni per lei, o presunte tali. Mekura rimane li, senza dire nulla tenendo le spalle basse per poi guardare verso il basso. RImane a pensarci su come partire, chiude gli occhi e prende un lungo respiro cercando di prendere altro spazio, altro tempo per poter dire quelle parole. <Furaya, mi dispiace..mi dispiace sul serio> stringe le dita tra loro guardando verso il basso <ho trovato Daiko...> forza, continua codarda <..morto> le esce fuori in modo strozzato, dispiaciuto, dolorosa, come se le stessero strappando il cuore dal petto ed allo stesso modo sa bene che lo stesso succederà con Furaya. Non voleva dare quella notizia alla Nara, non voleva assolutamente, ne ha abbastanza di doversi occupare di queste cose, ma era il suo dovere e nessuno poteva farlo se non lei. <ho trovato un rifugio nei pressi di Konoha, indagando all'interno ho trovato il cadavere di Daiko intatto e preservato> questo porterà altre domande, ancora una volta a trovarsi l'immagine del fratello davanti a se, sopra quella scrivania. [ch on]

19:02 Furaya:
 Si stringe nelle spalle alle iniziali parole della Hyuuga, preferendo lasciar cadere il discorso. Non è importante, non le interessa neppure più di tanto, dunque proseguire e passare ad argomenti ragionevoli e di discreto interesse - se non maggiore in toto - è meglio che restar in silenzio. Attende, dunque. Raddrizza la colonna, mantiene le braccia incrociate e altresì poggiate sulla superficie del tavolo che funge da scrivania. < Uh? > Drizza le orecchie, arcua le sopracciglia verso l'alto. Perché le dispiace? Sbatte le palpebre un paio di volte, volendo mettere a fuoco l'altrui figura meglio di quanto già non la stia guardando. Cos'è successo, dunque? < ... > Le palpebre si sgranano, le iridi spaziano nel bianco della sclera. Osservano con attenzione Mekura come se fosse la prima volta, come se volesse ora ucciderla per ciò che ha detto. Come se niente di tutto ciò fosse reale. Come può, d'altronde!? Tutta la gente che le sta attorno MUORE. Come fa ad essere questo REALE? Non può! Ed è l'unica certezza che potrebbe avere, la stessa che viene spazzata via man mano che la mente torna alla realtà. Il viso è una maschera di.. Sorpresa? Stupore? La bocca è socchiusa, dalla stessa non fuoriesce alcun suono né sospiro. Non sa come articolare le parole. Non sa esattamente COSA dire, cosa fare. Niente. Perché quando ti dicono che l'uomo col quale sei stata sposata, con il quale hai vissuto gran parte della tua adolescenza, che hai amato con quanto amore possibile e immaginabile, è morto.. Non puoi fare a meno di restare zitta, di raccapezzarti. Il cuore accelera il battito, ma ancor non dice niente. < ... > Sembra imbambolata. Resta immobile, non sapendo niente di tutto ciò. E'.. < ..irreale.. > ..afferma l'unica parola sensata che le esce dalla gola, che riesce ad articolare a modo suo. < Non lo vedo da.. > Nessun passato. < ..anni. > Da almeno quattro, in totale. < E ora è morto? > Una domanda retorica, non necessita di risposta. Eppure.. Eppure.. Cosa deve fare? E resta lì ferma, incapace persino di articolare domande sensate. < Come? > E poi silenzio, che già v'era prima, però interrotto da sporadici e sussurrati interventi, quando la mente della Consigliera - di già distrutta di per sé e per niente stabile - non era a pensare a come, dove, quando e, soprattutto.. perché. [Chakra ON]

19:16 Mekura:
 Cosa può dirle di Daiko? come è morto? è morto per mano della loro stessa madre ecco come. Di quella madre che pensava morta di vecchiaia quando tutto quanto non era altro che una illusione, un ricordo fittizio. Sua madre, Akane Hyuga, ha ucciso Daiko perché obbligata da un bastardo che voleva ucciderli tutti. <Eravamo sulle tracce di una Hyuga rapita, dopo che è uscito fuori che qualcuno voleva "purificare gli Hyuga"> e non si può immaginare neppure quanto tutto questo sia inquietante, quanto la realtà sia mostruosamente dolorosa ed inquietante. <dopo aver trovato il covo e spazzato via, sono andata ad indagare per ricercare il criminale dietro tutto questo, entrando in una cella anti chakra ho trovato...mio fratello, operato, alla quale avevano> si ferma, per dare a se stessa un minimo di pausa e per non esagerare con i dettagli con Furaya, ma potrebbe intendere che "operato" indica alla cosa più preziosa che uno Hyuga può offrire. <lo avevano tenuto per utilizzarlo e per farcelo trovare> afferma sospirando la giovane pesantemente. Furaya capirà: ha combattuto una guerra contro i genetisti, Daiko era a capo degli Hyuga in quella battaglia insieme a Juusan Kagura. Cerca lo sguardo di Furaya, di nuovo, per cercare di capire che cosa sta pensando, che cosa sta succedendo nella sua testa..anche lei le salterà addosso? le dirà che ha sbagliato? che doveva cercarlo prima dato che era suo fratello? si, si immagina già i vari motivi per la quale le potrebbero saltare addosso, di nuovo, anche per Daiko. <...> la guarda dispiacendosi, comprendendo il suo dolore in parte: ha avuto dei motivi di scontro con suo fratello, ma fratello rimane e capisce la gravità, soffre anche lei. <Furaya, urla se vuoi, l'ho già fatto anche io comunque> non è vero, dentro la sua testa magari, ma lei non ha avuto alcuna forza per provare emozioni, non aveva tempo per farlo. [ch on]

15:09 Mekura:
 Cosa può dirle di Daiko? come è morto? è morto per mano della loro stessa madre ecco come. Di quella madre che pensava morta di vecchiaia quando tutto quanto non era altro che una illusione, un ricordo fittizio. Sua madre, Akane Hyuga, ha ucciso Daiko perché obbligata da un bastardo che voleva ucciderli tutti. <Eravamo sulle tracce di una Hyuga rapita, dopo che è uscito fuori che qualcuno voleva "purificare gli Hyuga"> e non si può immaginare neppure quanto tutto questo sia inquietante, quanto la realtà sia mostruosamente dolorosa ed inquietante. <dopo aver trovato il covo e spazzato via, sono andata ad indagare per ricercare il criminale dietro tutto questo, entrando in una cella anti chakra ho trovato...mio fratello, operato, alla quale avevano> si ferma, per dare a se stessa un minimo di pausa e per non esagerare con i dettagli con Furaya, ma potrebbe intendere che "operato" indica alla cosa più preziosa che uno Hyuga può offrire. <lo avevano tenuto per utilizzarlo e per farcelo trovare> afferma sospirando la giovane pesantemente. Furaya capirà: ha combattuto una guerra contro i genetisti, Daiko era a capo degli Hyuga in quella battaglia insieme a Juusan Kagura. Cerca lo sguardo di Furaya, di nuovo, per cercare di capire che cosa sta pensando, che cosa sta succedendo nella sua testa..anche lei le salterà addosso? le dirà che ha sbagliato? che doveva cercarlo prima dato che era suo fratello? si, si immagina già i vari motivi per la quale le potrebbero saltare addosso, di nuovo, anche per Daiko. <...> la guarda dispiacendosi, comprendendo il suo dolore in parte: ha avuto dei motivi di scontro con suo fratello, ma fratello rimane e capisce la gravità, soffre anche lei. <Furaya, urla se vuoi, l'ho già fatto anche io comunque> non è vero, dentro la sua testa magari, ma lei non ha avuto alcuna forza per provare emozioni, non aveva tempo per farlo. [ch on]

15:48 Furaya:
 Il gelo le pervade il corpo. Attanaglia le viscere, sale fino allo stomaco dove stringe come una morsa fortissima. Risale sino al cuore, laddove sembra che stia per smettere di sbattere. Quasi le manca il respiro, tant'è che porta la dritta a ridosso del petto, poggiandovi i polpastrelli contro. Inspira ed espira lentamente, cercando appunto di riprendere aria, come se stesse avendo un attacco di panico. Socchiude le palpebre, deglutisce. Il labbro inferiore trema lievemente, più per il nervoso che per un pianto improvviso. < Io.. > Sbatte le palpebre, riaprendole. La voce fuoriesce roca. < ..non lo odiavo, lo sai. N-Non.. > Abbassa gli occhi verso la scrivania, non sapendo esattamente cosa dire. Riflette. Non si sono lasciati nel migliore dei modi. Un giorno qualsiasi, hanno semplicemente capito che sposarsi fu un errore giovanile. E' durato qualche mese, non di più. Dovevano pensarci prima, capire che è meglio andar piano, non correre troppo soprattutto se si hanno diciott'anni appena. Resta in silenzio per qualche altro attimo, dal momento che ascolta le parole di Mekura, ma è quasi come se non ci fosse. < ..non volevo morisse. Non l'ho mai desiderato. Non sapevo neppure che fine avesse fatto in questi ultimi tre anni. Pensavo fosse morto in battaglia anche lui. Pensavo che Ryota, alla fine, l'avesse trovato e che.. > Scuote il capo, lentamente. Poggia la dritta, sollevatasi, verso la fronte, coprendo in parte gli occhi. Deglutisce, mordendosi il labbro inferiore. Come la prendi una situazione simile? In fondo, è solo morto il suo fidanzato storico, il suo primo marito. Che non vedeva da quando s'erano mollati. Niente di che. < L'hanno usato.. Per i suoi occhi, dunque. > Annuisce lentamente, senza guardare direttamente Mekura. < Alla fine, almeno.. > Sibila, tono roco. < ..avete fermato chi gli ha fatto del male? Avete messo fine alla sua vita? Avete dato una degna sepoltura a Daiko? > Chiede, stringendo i denti, per quanto la di lei voce appaia pregna di.. astio. Non verso Mekura, assolutamente. Ma, in qualche modo, deve sfogare. Non con il pianto, reputandolo stupido e fuori luogo, da un certo punto di vista. < Come se urlare possa farlo tornare in vita. > Ultima. [Chakra ON]

16:13 Mekura:
 Mekura non parla, ascolta, pazientemente ascolta un'altra vita che è stata danneggiata dal cappuccio rosso, da quello che ha fatto, dal male che ha sparso. <...> chiude gli occhi ed abbassa il capo lasciandola finire nel suo discorso senza aggiungere altro. Poi solleva il mento, la affronta di nuovo, quelle domande lo impongono. Sente il tono ma, ormai c'è così abituata che è come se fosse acqua fresca sulla pelle. <si abbiamo fermato chi ha causato questo> afferma lei seriamente, come per dire che alle spalle c'era qualcosa di grosso, di importante in mezzo a questa storia, ma non dirà di più a meno che non le faccia delle domande precise. <abbiamo messo fine alla sua vita nel modo in cui meritava di finire, non caritatevole> ha visto i resti lasciati da Kaori, ha fatto bene a dargli quello che meritava. <la daremo a giorni e con lui tutti gli altri Hyuga vittime di questa cosa..> i suoi figli, o quanto meno i suoi ovuli fecondati e cresciuti prima di utilizzarli come pezzi di ricambio e farci esperimenti sopra. <...ci sono tutte le procedure di purificazione del corpo e...> quando sente quella affermazione Mekura rimane in silenzio, la osserva e sospira <...non serve a lui, serve a te> spiega questa dal suo punto di vista spegnendosi mentre rivede quelle immagini nella testa. <era giusto che tu lo sapessi e che...ti invitassi al funerale qual'ora vorrai presenziare> solleva le spalle e si solleva in piedi <è tutto quello che posso dire a meno che non ci siano domande> chiude gli occhi di nuovo <hai detto...che ci sono delle novità per me> chiede cercando di cambiare discorso e potenzialmente uscire il più in fretta possibile dalla magione. [ch on]

16:39 Furaya:
 Annuisce una singola volta. < Va bene così, allora. > Riferendosi alla fine di chi ha fatto tanto a Daiko. Deglutisce, schiarendosi la voce. Si passa entrambi i palmi delle mani sul volto, dall'alto al basso, sino a far cadere le mani a ridosso della scrivania. < Spero che gli altri membri del Clan stiano bene, quantomeno. > Tenta anche a suo modo di cambiare discorso, pur di non pensarci direttamente. Espira, tuttavia, con sguardo grave. < Non credo di voler sapere altro. Se devi far rapporto o qualsiasi altra cosa, conviene tu vada da Hitomu. Io.. Non me la sento, sul serio. Non adesso. > Ammette, cheta, sincera a modo suo. Aggrotta appena le sopracciglia, continuando però a sentire quanto viene espresso dalla Hyuuga, senza distogliere totalmente l'attenzione da ella, per quanto risulti ora difficile. Molti pensieri - nonché ricordi - affollano la mente della giovane in questo preciso istante. Potete fargliene una colpa? E' naturale. Deve gestire un ennesimo lutto. Non ci si sorprenda se la definiscono Vedova Nera. Prima Kurako, ora Daiko. < Certo. Presenzierò. Era anche un Consigliere, quindi.. > Insomma, sa che quel funerale non passerà inosservato, data la fama dello Hyuuga precedentemente e in quella Magione. < No, nessun'altra domanda. M'importa sapere ciò che mi hai detto fino ad adesso e che questa storia si sia conclusa. Hiashi? > Solo questo, per sapere se il Ninja stia bene. < Comunque.. > Annuisce un paio di volte, tirando fuori dalle pile di scartoffie e libri, una lettera. In essa, viene ufficializzato concretamente il grado della Ninja. < Sei ufficialmente una Special Jonin di Konoha. > Qualcosa di positivo in tutta quella melma appena raccontata. [Chakra ON]

16:59 Mekura:
 Mekura la guarda: fisicamente? forse, mentalmente il clan ha ricevuto uno shock emotivo non indifferente, ci saranno delle ripercussioni che andranno avanti su questa storia..ma per ora basta una risposta sommaria <starà bene> riferendosi al clan. Solleva le spalle e abbassa il capo per poi poggiare una mano sullo schienale prendendo un lunghissimo respiro. <Hiashi sta bene> non è vero questo, probabilmente è uno di quelli più scossi dalla questione, la preoccupa e molto, ma per ora non c'è molto da dire sulla faccenda. <?> solleva lo sguardo per guardare Furaya e sul fatto che è stata sollevata al grado di special Jounin per quel che vale. Mekura non dice nulla, fissa la Nara meditando tra se e se per poi esprimere un profondo inchino e con voce piatta ringraziare <è un onore> non c'è molto da dire neppure in quella occasione, insomma, cosa dovrebbe dire in più? chiedere il perché? il come? ha fatto le sue missioni, si è fatta conoscere ed ha esperienza queste cose vengono con il fare e l'età, non c'è molto di cui chiedere spiegazioni al riguardo. <c'è altro che posso fare per te Furaya?> chiede questa seriamente aspettando che la consigliera le chieda di andarsene o di rimanere per qualche minuto in più a tenerle compagnia. [ch on]

17:21 Furaya:
 Si risistema sulla sedia, sguardo perso, vacuo, chissà dove. Un po' come i suoi pensieri attuali, a dirla tutta. Raddrizza la colonna vertebrale, ascoltando ancora le parole che fuoriescono dalla voce di Mekura. < Meglio così. > Per Hiashi, quantomeno, non sapendo cos'è successo nello specifico. < Ad ogni modo.. Mi spiace. > Asserisce verso l'unica altra donna presente nella stanza. < Stai scherzando? Questa domanda dovrei fartela io. Era tuo fratello. > Afferma, espirando dalle labbra. Socchiude le palpebre, si sposta qualche ciocca di capelli con la dritta. < Se hai altro da fare, va pure. Altrimenti, puoi sempre prenderti un thé con me e parlare di altro. Non penso di riuscire a concentrarmi adesso. > Ammette con un certo velo di malinconia e tristezza nella voce. < Ma.. Ad ogni modo, complimenti per la promozione. > Almeno questo, prima di elargire un piccolo sorrisetto, giusto per spezzare la situazione grave e pesante creatasi nel luogo attualmente. La giornata, dunque, dovrebbe concludersi in questo modo. [END]

17:52 Mekura:
 La prima persona che le dice un "mi dispiace" non sa tutto, altrimenti come tutti l'avrebbe trattata diversamente. E riguardo alle questioni con suo fratello...è complicato. Per quanto possa sembrare strano ferisce più Furaya che lei. Con Daiko ha sempre avuto molti, molti combattimenti per tutto ad un certo punto si è sentita allontanata..no è stata allontanata. Combattevano, si rimbeccavano e pace, una pace che francamente non era reale. Quando è scomparso per lei è stato un sollievo per un certo periodo, solo ora alla sua morte, si è ricordata che comunque voleva bene anche a lui, a prescindere da quello che aveva fatto. Non lo avrebbe perdonato, mai, ma non avrebbe mai voluto che facesse questa fine, a causa della loro stessa madre. Si gira verso la porta, la guarda e sospira. <non ho nulla da fare> la casa è vuota e piena di incubi <mi fermo volentieri per bere qualcosa, magari..mangiare insieme? almeno ci teniamo compagnia senza dover rimanere da sole, senza realmente concentrarci su qualcosa> una giornata di tranquillità, una almeno, in mezzo alla tempesta. [end]

Le due parlano di varie cose: la morte di Daiko e la promozione ufficiale a Special jounin di Mekura.