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Un po' di tatto?

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con Hikari, Hajime, Giusca

00:01 Hajime:
 Mamma mia che giornata oggi, e non sembra voler proprio terminare (!?). Questa mattina un bel sensei ha cominciato a fargli la predica perchè combatte male... Cioè, parliamone! Già è alto un metro e un piffero, più o meno, poi di corporatura non è neanche tozzo come un nano, ma bello e snello, quindi che si pretende? Il taijutsu non è proprio il suo forte, per niente. Quindi vabbè, a parte qualche dritta, la mattinata è passata nel bene e nel male, con il ragazzo che ha preso a pugni un tronco. Poi, nel pomeriggio, ha incontrato la psicopatica malata e problematica che, senza salutare o presentarsi, gli ha dato della cavia e l'ha attaccato, insomma, cose di tutti i giorni. Che poi l'ha attaccato in un modo sleale (?!), cioè lui non era mai stato soggetto ad un genjutsu, quindi se l'è fatta più o meno sotto direi. E poi vabbè, la cosa è passata, è riuscito a salvarsi le chiappe. Non ha neanche contrattaccato, anche perchè moralmente è sbagliato prendersela contro una pazza in stampelle e bendata che va in giro ad attaccare la gente. Magari poveretta aveva avuto una brutta giornata, quindi ci si può mettere una pietra sopra e pace (?!). Questa sera/notte ci manca solo beccare lo spacciatore pazzo dai denti a squalo, poi Hajime può andare tranquillamente a giocare il numero del lotto con grandi probabilità di vittoria. Tornando al presente, sta camminando nel bosco, tiene in mano la sua cena, un panino con qualcosa dentro, un po' di tutto, dei pezzi di pomodoro, formaggio, un po' di carne, insomma una bella bomba (?!). Indossa la stessa tuta da tutto il giorno (ma non puzza?! Non lo so, ma tanto dove andava a cambiarsi (?!)), tuta semplicissima tutta blu. L'unica peculiarità sono le scarpe, di due paia diverse, entrambe da tennis però. Una marrone ed arancio, l'altra verde e gialla. Guarda in alto mentre addenta il panino, senza guardare dove mette i piedi. Celo nuvoloso, solita cacca di questi tempi. Niente di che in giro, per ora, grazie al cielo. Un brivido lo colpisce lungo la schiena, tanto che si ferma, si scrolla un attimo, e riparte. L'aveva assalito l'immagine dell' ospedale del genjutsu di oggi, con tutti quei feriti/menomati, tra cui se stesso. Adesso sbrocca dal nulla (?!). Dietro con se ha solo una piccola bottiglietta d'acqua, giusto per evitare di strozzarsi con il panino

00:08 Giusca:
  [Bosco] Nuvole, nuvole ovunque. Un cielo buio e tetro si estende sul capo del ragazzo dalla criniera infuocata che è seduto su una panchina all'interno del bosco. Finalmente indossa dei nuovi abiti, un kimono viola scuro che lascia intravedere al di sotto di essa una maglia a rete nera. E' giunto in vita da una fascia di un viola più scuro, arrotolata su se stessa per ben due volte e stretta in un nodo. Ai piedi invece dei calzari ninja molto semplici di un colore simile a quello del kimono, ma con qualche sfumatura blu. I capelli mossi sono leggermente tirati all'indietro lasciando intravedere la fronte ampia, sulla quale si nota qualche ruga di espressione. Il viso è sereno, i suoi occhi chiari assumono un colorito più scuro a causa del buio e sono intenti a guardare il cielo, nel quale non si vede nemmeno una stella. Sembra quasi la sua vita. Le stelle rappresentano i suoi obiettivi, diventare ninja, trovare suo fratello, capire che fine hanno fatto i suoi genitori e il suo passato. Le nuvole invece sono gli ostacoli che si presentano nella sua vita, che bloccano ogni suo tentativo di stravolgere la sua situazione. La gamba destra è accavallata sulla sinistra, mentre il piede si muove senza sosta, come fosse un tic nervoso. Le morbide e piccole mani sono congiunte e appoggiate sul ginocchio della gamba destra, come in stato di meditazione. Chissà come sarebbe stata la sua vita con una famiglia, con delle persone che lo avrebbero amato. Una vita fatta di amore, affetto, senza sacrifici, paure e tormenti. Una vita normale, con dei genitori che ti preparano il pranzo, ti vengono a prendere da scuola al termine delle lezioni.

00:09 Hikari:
  [Bosco dei Ciliegi] Questa sera Hikari ha deciso di allontanarsi un po’ dalla città, abbandonarne il caos e la frenesia, per potersi concedere qualche momento di pace nel silenzio che circonda le mura kusane. E’ il giorno che precede il suo esame pratico e vorrebbe liberare completamente la mente. Decide perciò di dirigersi in un luogo ancora per lei sconosciuto: il Bosco dei Ciliegi, un parco situato fuori dalla cinta muraria cittadina e che offre un bel paesaggio e tanta pace. Raggiunge quindi il cancello, dopo aver percorso i due chilometri che separano l’uscita del villaggio dal cancello e l’inferriata che delimita il parco. C’è molta calma, e il vento accarezza dolcemente la pelle dell’aspirante genin, smuovendole ogni tanto le lunghe ciocche di capelli color nocciola. Indossa un cappotto verde, il cui cappuccio è decorato da una folta striscia di pelliccia sintetica bianca. Si addentra nel parco, tra i ciliegi, il cui colore rosa non risalta a causa dell’assenza di luce. I lampioni illuminano discretamente l’ambiente, e la luna è coperta dalle nuvole. Il moto della giovane è perpetuo, non vuole ancora fermarsi, vuole respirare l’aria che si insinua tra i ciliegi e ascoltare il fruscio degli alberi. C’è molta pace, da tanto non si ritrova in un luogo così. Nella sua mente è ancora vivido il ricordo di due giorni prima, il cuore le batte ancora fortissimo. Camminando la giovane cerca di liberare i propri pensieri, concentrandosi solo su ciò che può renderla allegra.

00:21 Hajime:
 Troppo silenzio. Quasi imbarazzante. In genere in città anche di notte c'è un po' di rumore, almeno per le strade. Il fornaio che inizia presto a fare il pane e le altre cose che vende, accendendo il camino che tiene caldo ai barb--- ad Hajime. Poi c'è qualche ubriaco che, sempre stando attenti ad evitarli, fanno ridere (?!). Poi... Mh... No in realtà c'è vita ma alla fine non è così divertente (?!). Ultimamente ha trovato un posto decente dove accamparsi, l'ha visto seguendo dei ragazzi che probabilmente sono nella sua stessa posizione e con un comune accordo, senza scambiarsi parole, condividono il tetto. Comunque sia, questo posto è inquietante, già lo sembrava oggi pomeriggio, adesso anche peggio. Ma perchè c'è tornato? Oggi i suoi passi lo portano sempre qui, neanche fosse un maiale da tartufi (?!). Ma ormai è troppo tardi per stare a pensare come c'è arrivato, tanto vale vedere se c'è qualcosa di bello/utile. Anche se... Bho... Un cimitero sembrerebbe più... più... più qualcosa. Una strana chioma attira il suo sguardo. La cosa divertente è che per Hajime è strano uno con i capelli rossi, quando lui ce li ha bianchi a diciassette anni. Gli pare di averlo già visto, ma non ricorda dove. Anche se, osservandolo meglio, probabilmente in accademia, ha proprio l'aspetto da ninja (?!), anche se non ha il coprifronte. Andrebbe a sedersi di fianco a lui, sempre se c'è posto. Tra l'altro il ragazzo ha il volto un po' sporco, oggi non ha avuto il tempo (o la voglia) di andare ai bagni pubblici per darsi una ripulita dopo la corsa pomeridiana. <Hey... Sei un ninja...?> se ne uscirebbe fuori così, dal nulla. Non sa perchè, in genere non è un tipo socievole, però quando hai un bel panino in mano, anzi mentre addenti un bel panino, ti senti più carico e coraggioso, tanto da parlare con perfetti sconosciuti in un parco a mezza notte (!!!). Nel mentre passa anche una ragazza. Da come cammina sembra avere qualcosa per la testa, chissà. Anche quello di fianco a lui sembra abbastanza pensieroso. < Bello il cielo... Peccato le nuvole... Le perenni nuvole di Kusa... Anche i capelli di quella ragazza sono belli...> parla tranquillamente, come se fossero amici di data. Per di più con un tono neanche troppo basso, probabilmente anche quella ragazza l'ha sentito, ma cosa gli cambia? E perchè dovrebbe importargli? Appunto.

00:36 Giusca:
  [Bosco] Giusca socchiude gli occhi, si lascia pervadere le narici da quel profumino dolce dei fiori di ciliegio che trasportato dal vento che accarezza il volto, si fa sempre più intenso. I pensieri vanno e vengono, la luna candida si intravede appena, ogni tanto esce allo scoperto e illumina il viso già pallido del ragazzo. La luce dei lampioni nel bosco è fioca e crea un'atmosfera di pace. Sembra un'altra realtà, non ci era mai stato prima, non si era mai allontanato da Kusa. Ma quella sera ne aveva bisogno, bisogno di vedere luoghi nuovi, di provare qualcosa di diverso. Un cambiamento del genere non poteva che fargli bene. Un silenzio tutto intorno, interrotto da una voce che si fa vicina. Chi sarà mai? Giusca è completamente perso, riapre gli occhi di scatto, si volta verso sinistra e nota la figura di un ragazzo, seduto accanto a lui sulla panchina. I capelli bianchi come la luna, una corporatura snella, un po' come lui, ma sembra molto più basso. <Si, diciamo... in realtà sono solo un Deshi> ammette con tono di voce pacato e tranquillo. Nonostante sia stato interrotto quel silenzio, è difficile non rimanere sereni. L'espressione di Giusca infatti è calma, i suoi muscoli facciali sono rilassati e le sue labbra sottili si inarcano leggermente verso l'alto. Ascolta poi le altre parole dello sconosciuto, gli apprezzamenti che fa al cielo e ai capelli di una certa ragazza. Si rivolge a lui come se si conoscessero da una vita, quando invece non si sono mai visti. Si volta verso destra e vede una chioma folta e lunga di capelli nocciola. Sembrerebbe un viso familiare, potrebbe trattarsi di Hikari? alla fine è l'unica ragazza che ha conosciuto. Ma non ne è sicuro. Al che chiederebbe al ragazzo <Tu invece sei un ninja?> e urlerebbe rivolgendosi alla ragazza <Hikari sei tu?>

00:40 Hikari:
  [Bosco dei Ciliegi] In quel piacevole silenzio, qualcosa raggiunge le orecchie della giovane donna. Una voce, raggiunta poi da un’altra, che la distrae dai suoi bei pensieri che l’hanno riportata per qualche istante alla ruota panoramica sulle colline di Kusa. Volta dunque lo sguardo nella direzione da cui è provenuto quel suono, curiosa. Le sue iridi castane vanno in cerca di quella fonte. E’ così che vede, seduti su una panchina, due ragazzi. Uno con i capelli bianchi, minuto, mai visto prima, mentre l’altro ha i capelli rossi e indossa un kimono. Il suo viso assume un’espressione sorpresa nel riconoscere quest’ultimo. E’ lo stesso ragazzo goffo che ha incontrato prima al carnevale, e poi per le strade del villaggio, tremante di freddo. Il primo ricordo associato a lui è il suo sfogo. Ricorda come sia improvvisamente scoppiato mentre parlava con lei. Decide di avvicinarsi ai due, che sembrano oziare nel parco, un po’ come lei. < E’ la terza volta che ci incontriamo. > esordisce, raggiungendoli. Si presenta a loro nei suoi anfibi neri che le coprono tutto il polpaccio, mentre le gambe sono fasciate da un paio di skinny jeans neri. Entrambe le mani sono nascoste nelle tasche del cappotto, al caldo. < Avete detto qualcosa sui miei capelli? > la voce non ha un tono serio, vorrebbe solamente una conferma a ciò che ha sentito, perché potrebbe aver inteso male.

00:49 Hajime:
 Ah, i due sembrano conoscersi, interessante (?!). O in realtà no, non gli interessa proprio un bel niente questa sera. Questo posto ha l'effetto soporifero, potrebbe andare in centro nel villaggio, o anzi, sarebbe meglio lungo le mura nel quinto girone, rubare un po' di coperte random a qualche altro sfigato, magari schivare bottiglie o cose varie che possono tirargli dietro, poi tornare li e farsi una bella e lunga dormita, in fondo è molto rilassante. Tornando concentrato su quello che lo circonda, seguirebbe con i proprio occhi blu lo sguardo dell' altro, fissando a sua volta prima il cielo e poi il resto, anche l'altra, la ragazza, quando arriva il momento. <Mh... Più o meno... Mi sembrava di averti visto in accademia... Sai... Con quei capelli non passi certo inosservato> Apposto, non si è ancora reso conto del proprio aspetto, perdonatelo. Per fortuna/sfortuna non è spaventato, è solo incuriosito dagli altri due. Questo è un male eh, anche perchè ultimamente stare attenti non è proprio una cosa sbagliata. Però, sembrano due tizi troppo tranquilli per essere pericolosi (?!). La ragazza, anche se potrebbero aver frequentato lezioni insieme, non la riconoscerebbe di certo, anche perchè non ha trovato segni particolari (?!). <Si si... Ci tieni a loro vero?> sta semplicemente socializzando, niente di più. Nel mentre da un ultimo morso al panino, finendolo finalmente. Senza dir nulla tornerebbe a guardare l'altro ragazzo, giusto per sapere qualcosa in più su di lui < come mai vuoi fare il ninja? E non rigirarmi la risposta eh...> Fa un piccolo sorrisetto malizioso, di quelli che la sanno lunga. In realtà non ha nessuna voglia di dirgli i fatti suoi, vuole solo sapere quelli altrui (?!), una cosa onesta insomma. Si volterebbe all' improvviso verso l'altra. <Sei un ninja anche tu?> così, dal nulla, come se bho, anche lei è del gruppo di quelli che si conoscono da una vita (?!).

01:06 Giusca:
  [Bosco] Si è proprio Hikari, quella ragazza lì è la ragazza che aveva conosciuto al carnevale, che era stata così gentile con lui, tanto da offrirgli una cioccolata calda. Una delle poche persone che ha mostrato di avere cuore, un animo gentile, come lo stesso Giusca, il quale darebbe di tutto per le persone a cui vuole bene. Si avvicina, ascolta entusiasta le parole della giovane, è davvero felice di averla incontrata di nuovo in un luogo tranquillo come quello, non se lo aspettava. <Hai ragione, non c'è due senza tre ed eccoci qua> dice con un tono di voce scherzoso mentre gli occhi si socchiudono e le labbra si aprono in un sorriso lasciando intravedere la dentatura bianca del rosso. Ascolta anche le parole del ragazzo dai capelli bianchi, un tipo davvero particolare, fa domande senza sosta. Sarà un impiccione? A dire il vero non riesce a capire il senso di alcune di esse, per tanto annuisce con la testa, non sapendo cosa rispondere. Stranamente non si sente in imbarazzo, sarà la presenza della ragazza che lo mette a suo agio. La sua gamba, dapprima accavallata si porta a terra, mentre la mano destra si scioglie dalla sinistra e raggiunge un ciuffo che ribelle è tornato sulla fronte. I suoi occhi cangianti ora sono fissi sul ragazzo. <Io sinceramente non ti ho mai visto, sicuramente mi stai scambiando con qualcun altro> dice in maniera tardiva facendo riferimento ad una frase dell'estraneo detta in precedenza. <Voglio trovare mio fratello, è questo il motivo per cui voglio diventare un ninja> non dice altro, non vuole raccontare la sua vita, le sue paure e il suo passato al primo che gli capita. E' già successo in passato con Hikari, ma di lei si fidava. E poi non ha voglia di deprimersi in una situazione simile, ha solo voglia di godersi la tarda serata per rilassarsi un po'. Aggiungerebbe poi rivolgendosi all'albino <Non mi hai nemmeno detto il tuo nome, fai solo domande> mentre riporterebbe lo sguardo verso la sua amica.

01:24 Hikari:
  [Bosco dei Ciliegi] Quel ragazzo sconosciuto, capelli bianchi, carnagione chiarissima, è il primo a chiederle qualcosa sui suoi capelli. E’ vero, li cura molto, ma nessuno sembra essersene mai accorto. Forse perché lei non ne parla mai, in fondo ha incontrato per la maggior parte ragazzi, e diciamo che queste cose sono più discorsi da ragazze, ecco. < Sì, sì ci tengo. > gli risponde, rivolgendogli un sorriso sorpreso. E’ contenta di quell’osservazione. L’atmosfera è molto calma, e il modo di parlare dello sconosciuto è molto tranquillo, quasi conoscesse i due da sempre. Ora che ci pensa, non conosce ancora il suo nome. Quel posto sembra infondere naturalmente una tranquillità nella mente e nel cuore di chi attraversa il cancello del parco. E’ proprio un bel posto, potrebbe venirci assieme ai suoi compagni di team, oppure solo insieme alla persona che porta nel cuore. Il pensiero la fa sorridere e per un momento la fa allontanare col pensiero. Viene riportata con i piedi per terra nuovamente dalla voce di quel ragazzo. < Sì… cioè, mi manca l’esame pratico. > ammette, volgendo lo sguardo altrove. Sente la preoccupazione far ritorno lentamente in lei, nonostante sia arrivata in quel posto proprio per evitarlo. Eppure lo dice con calma, quella calma inebriante che aleggia in quel luogo. < E tu? > Ascolta poi la risposta di Giusca alla domanda posta precedentemente dall’altro ragazzo. Vuole diventare ninja per ritrovare suo fratello. Una storia che non le è nuova e che le ricorda lei stessa. Anche lei ha l’obiettivo di trovare qualcuno, anzi, ritrovare. Il solo pensiero la fa innervosire, deve allontanarlo assolutamente.

01:31 Hajime:
 Ad essere onesto sperava in qualcosa di più interessante, mentre la risposta del ragazzo la trova assolutamente noiosa. Chi se ne frega del fratello? Non lo fai per la gloria? Non lo fai per i soldi? Non lo fai per qualche assurda credenza di giustizia? Non lo fai per lealtà? Ma allora vai a cercarlo subito... Mh... Peccato, gli sembrava un ragazzo interessante (?!). Vabbè, basta scherzare (ma Hajime non stava scherzando, erano i suoi pensieri?!), il ragazzo scrollerebbe le spalle alla risposta dell' altro, giusto per ridestarsi. Non vuole mostrare curiosità, aveva solo bisogno di fare quel gesto. Ha ignorato il suo commento sull' accademia, trova abbastanza normale che la gente lo ignori, capita tantissime volte durante le giornate, pure troppe. <Tuo fratello... Magari è morto... Magari lui non vuole vederti... Ci hai mai pensato? Fare il ninja per un motivo che... Bhè... Può svanire subito...> fa una piccola pausa, accompagnata da un sospiro mentre butta fuori l'aria dai polmoni <Vita tua fai come vuoi>. Un insetto volante attira la sua attenzione, quello strano zzzz che viene dal brusio delle sua ali è fastidioso, fuori luogo. E poi perchè non sta dormendo? L'avranno svegliato? Possono svegliare degli insetti chiacchierando? O magari era appoggiato sulla panca e hanno rischiato di schiacciarlo? Chissà. Resta il fatto che l'altra domanda del ragazzo la ignorerà, perchè dovrebbe presentarsi? Che vantaggio avrebbe dal farlo? Tra qualche ora quel tipo potrà anche dimenticarsi di averlo incontrato, figuriamoci. La ragazza attira la sua attenzione comunque. Si, li ha notati i capelli, è abituato ad osservare Hajime, non essere osservato, quindi in genere i particolari non gli sfuggono. <si capisce... Da cento metri almeno... Credo...> Adesso poserà la sua concentrazione su di lei, per la gioia dell' altro (?!). Si alzerebbe, lasciandole anche il posto su cui si era appena seduto, giusto per educazione, andandosi a sgranchire le gambe. Lei vorrebbe sapere qualcosa di lui. < mh... Voglio poter far un sacco di cose... Proteggere... Soldi... Uccidere... Forse altro... O forse niente di questo... Chissà> alla fine non le risponde, o meglio, lo fa senza dire niente (?!). Comunque sia trova ridicola la cosa. Non vuole parlare di se e non lo farà, tanto che gli scappa una piccola risata da psyco mentre pensa a questo (?!). <Dai su... Credo che anche io tra poco avrò l'esame... E se riesco a passarlo io... Perchè non dovresti riuscirci tu?> cerca di essere gentile, giusto per educazione, gli piace essere educato quando è la situazione giusta (?!).

12:02 Hajime:
 Ad essere onesto sperava in qualcosa di più interessante, mentre la risposta del ragazzo la trova assolutamente noiosa. Chi se ne frega del fratello? Non lo fai per la gloria? Non lo fai per i soldi? Non lo fai per qualche assurda credenza di giustizia? Non lo fai per lealtà? Ma allora vai a cercarlo subito... Mh... Peccato, gli sembrava un ragazzo interessante (?!). Vabbè, basta scherzare (ma Hajime non stava scherzando, erano i suoi pensieri?!), il ragazzo scrollerebbe le spalle alla risposta dell' altro, giusto per ridestarsi. Non vuole mostrare curiosità, aveva solo bisogno di fare quel gesto. Ha ignorato il suo commento sull' accademia, trova abbastanza normale che la gente lo ignori, capita tantissime volte durante le giornate, pure troppe. <Tuo fratello... Magari è morto... Magari lui non vuole vederti... Ci hai mai pensato? Fare il ninja per un motivo che... Bhè... Può svanire subito...> fa una piccola pausa, accompagnata da un sospiro mentre butta fuori l'aria dai polmoni <Vita tua fai come vuoi>. Un insetto volante attira la sua attenzione, quello strano zzzz che viene dal brusio delle sua ali è fastidioso, fuori luogo. E poi perchè non sta dormendo? L'avranno svegliato? Possono svegliare degli insetti chiacchierando? O magari era appoggiato sulla panca e hanno rischiato di schiacciarlo? Chissà. Resta il fatto che l'altra domanda del ragazzo la ignorerà, perchè dovrebbe presentarsi? Che vantaggio avrebbe dal farlo? Tra qualche ora quel tipo potrà anche dimenticarsi di averlo incontrato, figuriamoci. La ragazza attira la sua attenzione comunque. Si, li ha notati i capelli, è abituato ad osservare Hajime, non essere osservato, quindi in genere i particolari non gli sfuggono. <si capisce... Da cento metri almeno... Credo...> Adesso poserà la sua concentrazione su di lei, per la gioia dell' altro (?!). Si alzerebbe, lasciandole anche il posto su cui si era appena seduto, giusto per educazione, andandosi a sgranchire le gambe. Lei vorrebbe sapere qualcosa di lui. < mh... Voglio poter far un sacco di cose... Proteggere... Soldi... Uccidere... Forse altro... O forse niente di questo... Chissà> alla fine non le risponde, o meglio, lo fa senza dire niente (?!). Comunque sia trova ridicola la cosa. Non vuole parlare di se e non lo farà, tanto che gli scappa una piccola risata da psyco mentre pensa a questo (?!). <Dai su... Credo che anche io tra poco avrò l'esame... E se riesco a passarlo io... Perchè non dovresti riuscirci tu?> cerca di essere gentile, giusto per educazione.

12:23 Giusca:
  [Bosco] Le parole del ragazzo albino lo infastidiscono non poco. Come si permette di parlare di Marek in questo modo? Non può essere morto, no. Perché mai avrebbe voluto andarsene per non vederlo? Erano così uniti i due e poi nella lettera lasciata al giovane dalla criniera rossa e folta era chiaramente scritto il motivo di tale "abbandono". Giusca non sopporta le persone arroganti e quel ragazzo gli sembra una di queste. Non ama nemmeno le persone impiccione, che vogliono intromettersi nella vita privata degli altri. E' proprio per questo motivo che sul volto dai lineamenti morbidi di Giusca si disegna un'espressione poco serena, infastidita. Le sopracciglia folte e rosso si inarcano verso il basso, la fronte si corruga, le narici del naso si dilatano mentre le labbra sottili restano serrate. Le mani si andrebbero a poggiare sulle rispettive gambe chiudendosi in due pugni, come a voler sfogare in parte la rabbia. Il battito si fa più forte e il suo capo è chino verso il basso. Non ha il coraggio di guardarlo negli occhi. Forse perché in parte, le cose dette da lui, coincidono con alcuni pensieri di Giusca. <No, non può essere morto!> grida, sollevando il piede destro con foga da terra, per poi sbatterlo violentemente. E' così preso a guardare per terra, che nemmeno si accorge del rumore di un insetto che sembra infastidire l'albino. Cerca poi di mantenere la calma e di ritornare lucido ed è solo in quel momento che si accorge che le sue domande sono state completamente ignorate, ma decide di lasciar correre. Poi lo osserva mentre si alza dalla panchina per lasciare probabilmente il posto ad Hikari. Ascolta con poca cura le risposte del giovanotto alle domande della ragazza dai capelli color nocciola. I pensieri sono troppi.

12:38 Hikari:
  [Bosco dei Ciliegi] Ascolta con molta attenzione il discorso dei due. Il giovane dai capelli chiari non sembra essere molto bravo nei rapporti umani, anzi risulta piuttosto eccessivo, se così si può dire. Insomma, dopo aver appena incontrato qualcuno quello non è certo il modo di fare conversazione. Dire cose che per l’altro possono essere importanti con così poco tatto… è tremendo. Ma evidentemente lui non se ne rende conto, poiché pronuncia tali parole con noncuranza, distraendosi addirittura durante il discorso. Diverso è invece l’atteggiamento acquisito nei confronti di lei, che sembra incoraggiarla per quanto riguarda l’esame genin. Diversa è invece l’altra risposta, che è sì tale, ma di concreto non ha nulla. < Sai, tipetto > inizierebbe a dire, non conoscendo il suo nome < Non credo che il tuo modo di parlare risulti amichevole. > sposterebbe poi lo sguardo da lui al ragazzo seduto al suo fianco, che sembra sentirsi deriso, deluso, frustrato. Ricorda quando ha avuto più o meno la stessa reazione assieme a lei, al bar. < E poi, potresti dirci il tuo nome, non ti veniamo certo a cercare a casa. > il tono è sarcastico, quasi a voler rimproverare l’altro, che nel frattempo si è alzato, si suppone per lasciarle il posto. Non sa se sedersi o meno, in fondo non ha in progetto di rimanere lì a lungo. Deve allenarsi e concentrarsi in vista dell’esame per diventare finalmente genin. Solleverebbe appena la mano destra, agitandola poi, facendogli segno che non serve che si alzi per farla sedere. E’ stato educato con lei compiendo quel gesto, ma non altrettanto nei confronti di Giusca, con le parole.

12:47 Hajime:
 Il comportamento dell' altro non lo tocca, anzi ha solo un effetto contrario, ovvero se lo vede reagiare in questo modo per quello che ha detto, bhè, secondo la sua logica, abbastanza razionale, deve esserci qualcosa di vero nel discorso, oppure l'altro non sarebbe stato proprio sfiorato dalle parole di Hajime. Ma come gli ha detto, vita sua, fatti suoi, a lui non cambia proprio niente. Per la maggior parte delle volte si trova a disagio a parlare con altri ragazzi vista la diversità delle infanzie che hanno avuto, o almeno in genere è così. Per lui guadagnarsi da mangiare è un problema serio, non saper cucinare lo è altrettanto, mentre per un ragazzo, figlio di buona famiglia per esempio, queste cose non vogliono dir niente ed avrà certamente dei problemi che per Hajime sono delle assurdità. E quindi è per questo che gli piace osservare, conoscere e restare chiuso nel proprio guscio, chiudendosi a riccio dentro di se senza dare troppe informazioni. Raramente infatti si apre, anzi raramente parla di se stesso, aprirsi non ne parliamo proprio. Lasciata correre la reazione dell' altro, che magari è stato colpito profondamente (non era questo lo scopo di Haji), la totale attenzione si sposta sulla ragazza. Si con lei è stato gentile, più che altro perchè vedere una figura camminare in un parco di notte con tanta insicurezza, bhè, l'ha spinto a farlo, senza pensarci troppo. In fondo non è cattivo, è fatto così, tanto che alla risposta di lei, che magari dovrebbe punzecchiarlo, lui scoppia in una piccola risata ed è veramente divertito. <Mi era sfuggita la parte in cui noi ci conoscessimo e fossimo amici...> Si ferma un attimo per pensare al proprio tono, che per ora è restato normale e fin troppo calmo, come se fossero delle cose basiliari quelle che ha detto. <Perchè mai uno dovrebbe essere gentile con qualcuno? Alzarmi per lasciare il posto ad una persona agitata non mi renderà ne santo ne mi ucciderà, mentire e non dire quello che penso ad un altro perchè potrebbe evitargli di riflettere bene... Questa sarebbe vera cattiveria nei suoi confronti> Mh, crede che il proprio ragionamento fili, anche perchè ha parlato in tutta onestà. Resta un po' dispiaciuto dalla cosa, alla fine l'altra che gli sembrava più interessante non lo è affatto, anzi forse i problemi dell' altro ragazzo, vedere come si comporta e cercare di capire le sue emozioni, potrebbe essere più interessante. <Sei convinta che tutti abbiano una casa?> Andrebbe a chiedere con tono interrogativo di sfuggita, colpito da quell' affermazione, senza neanche rendersi conto magari di aver rivelato qualcosa.

13:04 Giusca:
  [Bosco] Le parole di Hikari sembrano quasi consolarlo, quel sottile rimprovero nei confronti del ragazzo dai capelli bianchi, sembra quasi dar ragione al povero rosso che è rimasto decisamente ferito dall'atteggiamento che il bulletto ha avuto nei suoi confronti. Anche lui vorrebbe tanto conoscere il suo nome, non tanto per farselo amico, ma più che altro per una questione di rispetto e per poter attribuire un nome a quel volto, che ora come ora, non gli sta affatto simpatico. Il rifiuto della ragazza poi, la quale invita l'altro a rimanere seduto, fa capire fin da subito che vuole mantenere un certo rapporto di distanza. Non è per nulla premurosa come lo è stata con Giusca, ricorda ancora la dolcezza dei suoi occhi, le sue parole e la sua disponibilità ad ascoltarlo e a "consolarlo". Probabilmente se quel ragazzo si fosse atteggiato in maniera diversa o comunque avesse tentato un approccio diverso nei suoi confronti, sarebbe stato partecipe della sua vita, sarebbe venuto a conoscenza della sua storia, ma in questo caso, il suo fare da saputello e da giovanotto troppo sicuro di sé, lo porta inevitabilmente a chiudersi maggiormente. Per di più la reazione del rosso, non sembra impietosirlo nemmeno un pochino, nessun sentimento sembra fuoriuscire dai suoi occhi, dal suo volto e dalle sue parole. Il tono infatti è sempre lo stesso, identico, immutato. La sua risata poi sembra voler sfidare Hikari. Ascolta quelle parole che fuoriescono dalla bocca di lui, con tono sicuro, come se ci credesse per davvero. Parole che alle orecchie di Giusca invece non hanno senso, prive di un filo logico. Perché lui invece è gentile con tutti, non saprebbe proprio essere così cattivo. L'espressione sul volto del ramato infatti è di disappunto, ma non ha il coraggio di dire nulla, fino a quando non ascolta quella domanda retorica che rivolge alla ragazza. In quel momento, da persona sensibile, quale è, comincia ad immedesimarsi nell'albino, comincia a pensare al dolore che probabilmente ha provato e che prova. Capisce che probabilmente il suo modo di fare poco socievole, è una maschera, un guscio per proteggersi dagli altri. Un po' come lo stesso Giusca d'altronde. <Quindi non hai una casa?> chiederebbe con un tono di voce pacato, ma sempre con il capo chino per terra.

13:10 Hikari:
  [Bosco dei Ciliegi] < Non ho detto che siamo amici. > risponderebbe lei, secca. E’ strano che proprio lui dica cose simili, dato che fino a quel momento sembrava parlare con loro quasi fossero conoscenti da diverso tempo. < Quello che stavo cercando di dire è che le cose potresti dirle con più tatto. > lui ha ragione, è importante dire agli altri le cose come stanno e non mentire solo per farli vivere in una finta realtà da cui prima o poi si risveglieranno in ogni caso. Quello che pecca nel ragazzo con cui Hikari sta parlando animatamente è il fatto di dire cose importanti con noncuranza, tutto qui. Sembra non gli importi di nulla, almeno all’apparenza. < Parlavo in senso figurato, purtroppo ho conosciuto persone che non hanno un tetto. > probabilmente la domanda di lui nasconde qualcosa, d’altronde, non è un interrogativo che si sente spesso dire. E quel ragazzo l’ha chiesto con spontaneità, quasi non se ne fosse accorto. Forse anche lui ha quel tipo di difficoltà. < Mi dispiace se ho toccato un tasto dolente. > si scuserebbe lei, che, avendo notato il modo di pronunciare quella frase, ha capito che qualcosa non va. Forse anche lui dovrebbe assumere lo stesso atteggiamento di lei nei confronti di Giusca, che ha chiaramente colpito con le parole pronunciate poco prima. Rimane sorpresa dalle parole di quest’ultimo che, nonostante l’atteggiamento offeso, si interessi ancora al tipo che lo ha ammutolito. E’ un ragazzo gentile, Giusca, lo si vede bene. E anche fragile, forse troppo.

13:23 Hajime:
 Il comportamento dell' altro non lo tocca, anzi ha solo un effetto contrario, ovvero se lo vede reagiare in questo modo per quello che ha detto, bhè, secondo la sua logica, abbastanza razionale, deve esserci qualcosa di vero nel discorso, oppure l'altro non sarebbe stato proprio sfiorato dalle parole di Hajime. Ma come gli ha detto, vita sua, fatti suoi, a lui non cambia proprio niente. Per la maggior parte delle volte si trova a disagio a parlare con altri ragazzi vista la diversità delle infanzie che hanno avuto, o almeno in genere è così. Per lui guadagnarsi da mangiare è un problema serio, non saper cucinare lo è altrettanto, mentre per un ragazzo, figlio di buona famiglia per esempio, queste cose non vogliono dir niente ed avrà certamente dei problemi che per Hajime sono delle assurdità. E quindi è per questo che gli piace osservare, conoscere e restare chiuso nel proprio guscio, chiudendosi a riccio dentro di se senza dare troppe informazioni. Raramente infatti si apre, anzi raramente parla di se stesso, aprirsi non ne parliamo proprio. Lasciata correre la reazione dell' altro, che magari è stato colpito profondamente (non era questo lo scopo di Haji), la totale attenzione si sposta sulla ragazza. Si con lei è stato gentile, più che altro perchè vedere una figura camminare in un parco di notte con tanta insicurezza, bhè, l'ha spinto a farlo, senza pensarci troppo. In fondo non è cattivo, è fatto così, tanto che alla risposta di lei, che magari dovrebbe punzecchiarlo, lui scoppia in una piccola risata ed è veramente divertito. <Mi era sfuggita la parte in cui noi ci conoscessimo e fossimo amici...> Si ferma un attimo per pensare al proprio tono, che per ora è restato normale e fin troppo calmo, come se fossero delle cose basiliari quelle che ha detto. <Perchè mai uno dovrebbe essere gentile con qualcuno? Alzarmi per lasciare il posto ad una persona agitata non mi renderà ne santo ne mi ucciderà, mentire e non dire quello che penso ad un altro perchè potrebbe evitargli di riflettere bene... Questa sarebbe vera cattiveria nei suoi confronti> Mh, crede che il proprio ragionamento fili, anche perchè ha parlato in tutta onestà. Resta un po' dispiaciuto dalla cosa, alla fine l'altra che gli sembrava più interessante non lo è affatto, anzi forse i problemi dell' altro ragazzo, vedere come si comporta e cercare di capire le sue emozioni, potrebbe essere più interessante. <Sei convinta che tutti abbiano una casa?> Andrebbe a chiedere con tono interrogativo di sfuggita, colpito da quell' affermazione, senza neanche rendersi conto magari di aver rivelato qualcosa.

13:24 Hajime:
 Edit merda scusate ho copiato l'azione sbagliata e non quella nuova XD

13:26 Hajime:
 Non ci siamo proprio, non dal punto di vista di Hajime almeno. Ok, lui ha i propri punti di vista, non ha un carattere facile, non è socievole, in genere è anche uno che si farebbe i fatti suoi e eviterebbe di cercarsi guai, però il comportamento di Giusca tra poco potrebbe iniziare a metterlo in difficoltà. Cioè stanno più o meno parlando/discutendo, è uscito fuori l'argomento fratello, lui ha esposto quello che pensa e l'altro... Si è ammutolito? Si nasconde dietro l'altra ragazza, che adesso comincia quasi a dargli sui nervi, invece di quanto meno parlare per difendere le proprie idee? Non può avere paura di Hajime, o almeno così la pensa il ragazzo stesso. Cioè dai... Non sembra proprio un tipo che possa mettere in fuga della gente solo con lo sguardo. Gli occhi blu tornerebbero sulla ragazza, squadrandola per bene prima di risponderle. Come prima cosa concordano sul fatto di non essere amici e almeno su questo sono in sintonia. Quello che dice dopo non gli va proprio a genio. Che vuol dire con più tatto? Una cosa che tra l'altro Hajime molto raramente ha visto/provato. < Dirlo con più tatto? Non mi sembra di averlo deriso... Ne di avergli tolto la voce in qualche modo> va a dire questo visto che ormai gli sembra evidente che lei sia diventata l'avvocato dell' altro. <Se una costatazione da fastidio. Bhè... Benvenuti al mondo> Poi, purtroppo, realizza troppo tardi di essersi esposto, visto che l' affermazione/domanda precedente gli era uscita troppo veloce dalla bocca, senza che il cervello avesse potuto ragionarci sopra per evitarla. Sente i commenti di entrambi e adesso li guarderebbe un po' con astio e con odio. Ecco le solite domande e le solite espressioni della gente. Lui ne chiede ne vuole la loro pseudo "pietà", anzi in essa vede solamente uno sfoggio di superiorità. Come se fosse un cucciolo bastonato abbandonato per strada. <Non sono affari vostri. E tenetevi questo finto buonismo nel vostro tono. Mi fa veramente pena... E tu...Torna dietro la gonna della tua amichetta... Coniglio> Detto questo si volterebbe per andarsene, visto che con quei due non ha più niente da dire a parer suo. Non voleva essere offensivo ma ha perso le staffe, non accetta della carità o della finta commiserazione da uno che un attimo prima si è isolato e rattristito per un' affermazione. Lei neanche gli interessa più così tanto da doverla insultare (wtf).

13:41 Hikari:
  [Bosco dei Ciliegi] Il ragazzo coi capelli chiari le sta dando proprio sui nervi. O ha la testa dura o ci fa apposta a non voler capire. La giovane incrocerebbe le braccia al petto, sospirando, quasi fosse estenuata da quella conversazione. < Ti faccio un esempio > direbbe, scuotendo appena il capo < Puoi evitare di dire “magari è morto” > e direbbe quelle parole con una voce più bassa, in segno di rispetto per l’altro ragazzo, che sta lì seduto, in silenzio < E dirlo con più delicatezza. > è stanca di discutere. Poserebbe lo sguardo su Giusca, appena stroncato nel tentativo di approccio con l’altro. Bloccata anche lei, tra l’altro, che nonostante si sia scusata ha ricevuto indietro una risposta un po’ diversa da quella che si aspettava. Ne ha abbastanza. Capisce che magari quel tipo abbia un carattere difficile, come evidentemente anche il suo passato, e non vuole indugiare oltre. Lui fa per andarsene, chiaramente stizzito e forse anche un po’ “offeso”. Scuoterebbe nuovamente il capo la giovane che, rassegnata, decide di abbandonare anche lei il luogo, ma non prima di salutare Giusca, visto che l’altro ragazzo non sembra propenso a voler parlare ancora. < Ci vediamo in giro. > lo saluterebbe con un cenno della mano e si allontanerebbe in direzione del cancello d’entrata del parco. E’ proprio ora di tornarsene a casa e mettere una pietra sopra su ciò che è successo, non vuole rovinarsi l’umore, già agitata per ciò che la aspetta. [End.]

13:49 Giusca:
  [Bosco] Ecco, ha centrato in pieno. Difficilmente si sbaglia sulle persone, capisce fin da subito di chi può fidarsi e di chi no. Aveva capito anche che non è un ragazzo cattivo, ma semplicemente nasconde qualcosa della sua vita, che lo porta a comportarsi inevitabilmente in quel modo. Un modo sbagliato, ma è fatto così. Solleva la testa, osserva gli occhi dell'albino che vanno a posarsi su Hikari, come a volerla squadrare, a rimproverarla per quello che gli ha detto. Concorda sul fatto che non l'ha deriso, ma parlare in quel modo di cose che non conosce non è saggio. Ad ognuno le proprie sofferenze e per questo motivo, bisogna imparare a dire le cose senza cercare di offendere chi si ha di fronte. Giusca ha vissuto l'abbandono dei suoi e poi quello di suo fratello con grande dolore, è rimasto solo, si è sentito spaesato e il solo pensiero di immaginarsi l'unica persona a cui abbia davvero voluto bene morta, non può che portargli alla mente pensieri negativi e reazioni altrettanto spontanee e poco serene. Quello che prova il rosso nei suoi confronti, non è pietà, anzi è partecipazione alla sofferenza di quest ultimo. Semplicemente sa cosa voglia dire stare male, sentirsi soli. Vivere una vita di angosce e preoccupazioni, senza poter pensare al futuro, ma dovendo necessariamente pensare al presente. Le ulteriori parole che fuoriescono con stizza dalla bocca di quel giovanotto non fanno che accrescere la rabbia di Giusca. Lui non è un debole, come pensano tutti gli altri o come vuol far pensare. E' solamente una persona altruista e gentile, che darebbe anche la sua vita per salvare le persone che ama. Bisogna mettere da parte i pregiudizi e capire che essere buoni non vuol dire essere stupidi o essere deboli. <Non sono chi tu pensi io sia, non sai nulla di me, non hai capito nulla del mio modo di essere> risponde alla sua provocazione, con tono sicuro di sè, guardandolo fisso negli occhi, come a volerlo sfidare. Qualcosa sta cambiando in lui, chissà cosa. Al che si alzerebbe dalla panchina, vedendo il nemico intento ad allontanarsi mentre saluterebbe Hikari con un gesto della mano destra, la quale è sempre stata buona con lui. <ciao Hikari>. Nessuna parola, nessun saluto rivolto al bianco, come a volergli far capire che sono allo stesso livello, che nessuno è migliore di nessuno. Si dirigerebbe quindi verso casa. [End]

I tre ragazzi si incontrano casualmente nel bosco, iniziano a chiacchierare, ma il modo di fare di Hajime offende Giusca e porta inevitabilmente Hikari a prendere le sue difese.