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Le stelle parlano, e con loro anche i sentimenti

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con Sakura, Saisashi

22:18 Saisashi:
 La luna nel suo più luminoso splendore padroneggia questa serena notte sopra il villaggio del fuoco, ricolmo nel silenzio tipico della tarda serata. Affiancate alla luna, ben visibili vi sono le stelle, come tanti puntini sparsi qua e la, capaci di attrarre a se gli occhi di tanti, ma di essere capite da pochi. Un passo copo l'altro, con fare lento, più cadenzato del solito, Saisashi prosegue lungo la via principale del centro, in prossimità delle mura che dividono il villaggio dall'esterno. Lo sguardo è serio, deciso, piuttosto freddo. Le verdi iridi si posano sul grande portone, analizzandolo in ogni suo dettaglio. Osserva le torrette, i jonin ai lati a farne da guardia, come a volerne carpire ogni movimento. Il suo sguardo è magnetico, non lascia trapelare alcuna emozione, tuttavia il genin è piuttosto pensieroso. Sta imparando a padroneggiare se stesso, il suo spirito, sta seguendo gli insegnamenti di Jin con tutto se stesso. Eppure c'è ancora qualcosa che sente mancare dentro se, una verità che ancora non è venuta a galla e che sembra celarsi misteriosa all'interno del villaggio. Il suo passato ora viene rivisto , passo per passo, momento per momento. Ogni singola azione....E' stata quella giusta? E' davvero stato giusto cmpiere certe scelte? Forse no, probabilmente avrebbe potuto fare ben altro. I capelli corvini e ormai più lunghi di prima dal suo ritorno da Kusa sono lasciati liberi all'aria che tira di tanto in tanto per le vie del villaggio. Essi poggiano su tutta la fronte cadendo di tanto in tanto sugli occhi. Non indossa la sua tipica divisa, sembra aver mantenuto attualmente il suo nuovo outfit, come se stesse evitando la sua vecchia giaccia ed il suo vecchio se stesso. Chissà cosa gli frulla in testa. Al suo posto porta un giacchetto in felpa nero con dettagli arancioni, smanicato con tanto di cappuccio. Al di sotto di esso non vi è nulla a coprire il suo fisico, smpre più allenato e pieno di cicatrici e segni vari. La zip è lasciata in parte aperta a livello del petto. Pantaloni scuri stretti e comodi, strappati sulle ginocchia,, che cadono sui suoi soliti stivali ninja neri ormai quasi distrutti. Cintura nera a reggere i pantaloni, e guanti neri mezze dita a ricoprire le mani che vengono tenute in tasca in una posa da "fico". Con se nessun tipo di equipaggiamento, ne il coprifronte.

22:32 Sakura:
 E' una bella serata. Non fa troppo freddo e non ci sono nuvole che incombono sul villaggio. Tutto sembra essere tranquillo, sereno. Senza troppa serietà o troppo dolore. Una candida quanto più fragile pace sembra aleggiare tra le vie. o almeno è quello che avverte la giovane Kunoichi. Ha passato la giornata a studiare sopra ai libri. Ieri sera, dopo i fuochi d'artificio, ha insistito per tornare a casa, così da non perdere troppo tempo ed evitare che ci fossero dei richiami da parte dei capi del Villaggio. E' stata una bella giornata, tutto sommato. Non solo ha avuto modo di scoprire tante belle cose sui veleni, ma ha anche pensato a diversi modi per poterli utilizzare correttamente in missione. Si ritrova, dunque, presso le mura esterne di Konoha. Ha deciso di fare una passeggiata, giusto per sgranchirsi le gambe e prendere una boccata d'aria. Indossa dei semplici pantaloni lunghi, veri, non troppo aderenti, ballerine del medesimo colore ai piedi e maglioncino di lana bianco, senza gatti questa volta. A coprire il tutto, c'è un semplice cappottino lungo e avvitato, beige. I lunghi capelli sono raccolti in una morbida treccia, non troppo alta e che scende lungo la spalla destra. Gli occhi bianchi, invece, indugiano molto sul luogo in cui si trova. Per quanto sia uscita spesso dal villaggio, non ha mai avuto modo di apprezzare quella porzione di terra. Forse perché era troppo presa dagli impegni delle missioni, o semplicemente, non glie ne importava più di tanto. Sul viso, appare un'aria rilassata. Piacevolmente rilassata, mentre cammina lungo il percorso. Le mani stanno dentro le tasche del cappotto, che giocherellano con il ciondolo che le ha regalato Saisashi. E a tal proposito eccolo la. A qualche metro di distanza da lei. Si blocca un secondo, inclinando la testa di lato e socchiudendo appena gli occhi. Il viaggio a Kusa lo ha trasformato, rendendolo una persona diversa. Sotto moltissimi punti di vista ha apprezzato questo suo cambiamento. E' più maturo, più responsabile.. Meno bambino, ecco. Ma sotto altri, invece, ancora non riesce a capire cosa pensi. Ed è in quei momenti che si sente piuttosto frustrata. Lei, che dovrebbe essere una Genjutser, dovrebbe conoscere benissimo il cervello umano. E' la sua principale attività, quella di capire i processi mentali degli individui, come ragionano, pensano, provano. Sta in parte, alla base dei Genjutsu. <Gattone.> Lo chiama, rimanendo immobile laddove si è fermata. Un semplice sorriso si palesa sul volto della ragazza, che lascia andare quel fugace pensiero del 'Che cosa pensa Saisashi'. Non è una sua priorità al momento.

22:46 Saisashi:
 Le palpebre si chiudono lentamente ogni tot secondi, mentre procede ancora l'analisi del luogo. Ancora non è chiaro che cosa ci faccia lì ed il perchè si sia spinto proprio in quella zona. Non è chiaro nemmeno a se stesso. L'unica cosa di cui è certo è che da quanto sta imparando ad ascoltare il suo io più interiore, tutto ciò che prima teneva sepolto ora riemerge, gridando dentro di lui più che mai. Lind...La sua famiglia..Queste sono le urla strazianti maggiori provenienti dal suo stomaco, che raggiungono il cuore fino ad intasargli la mente. In effetti è passato ormai più di un mese. Ha fatto finta di nulla, è andato avanti con la sua solita maschera sorridente, ma in tutto questo la sofferenza ed il suo interrogatorio non è mai finito. Che fine ha fatto il suo unico grande amico? L'unica persona con cui è cresciuto, con cui ha condiviso ogni singola discordia e piccola risata della propria vita? Nessuno lo sa, e nemmeno Mekura sembra averne notizia. Anzi il suo comportamento è piuttosto strano, sembra non ricordarsi nemmeno più di lui, come se non gli importasse nulla della sua sparizione. D'improvviso una voce distoglie la sua attenzione da quei pensieri. E' una voce familiare, quella di Sakura. La riconoscerebbe in mezzo ad una folla di ninja. Il busto ruoterebbe quindi leggermente in sua direzion muovendo un lieve passo per accompagnare tale movimento, per poi inclinare il collo e ruotare il capo verso la sua figura, lanciandole uno strano sguardo con la coda dell'occhio. La fissa, silente. Non proferisce parole, non lascia trapelare nessun tipo di emozione. Il controllo di se stesso implica anche non mostrarsi più debole di fronte a nessuno. NOn deve dar modo ad altr di preoccuparsi o di affidargli il peso che porta sulle proprie spalle, e che lui stesso deve reggere e superare. Le mani restano ferme in tasca. Nessuna risposta. Il capo ruoterebbe nuovamente tornando in direzione del cancello, dando le spalle alla giovane. Ora la testa verrebbe alzata verso l'altro, portando gli occhi ad ammirare quel cielo dispersivo.

22:59 Sakura:
 Ok, ora pure lui? Ma che sul serio? Possibile che in quei due mesi, si debba sentire costantemente abbandonata? Che cosa significa quello che ha appena fatto? Perché non rispondere al suo saluto? Diamine.. Detesta quando fanno così, le persone. Tra lui, Haishi, Kaori e quanti altri ancora, sembra che la situazione non stia migliorando. La terra le si disfa sotto i piedi. Sospira, abbassando lo sguardo. Ignorarlo ora non sarebbe corretto. Non ha fatto nulla né si è meritata nulla, per essere trattata così. E' possibile che abbia cavoli suoi per la testa, ma ciò non significa che bisogna ignorare gli altri. Se voleva rimanere da solo, poteva andare in un posto più lontano. Magari gli stessi campi di Addestramento. Si avvicina, dunque, intraprendendo quel breve cammino con il cuore alla gola. Le martella, dentro. Ogni volta che pulsa, le sembra di sentire un'onda d'urto che la vorrebbe scaraventare altrove. E la sua testolina.. Beh è un continuo turbinio di pensieri. La giornata era andata tanto bene.. Ed ora scappa fuori questa cosa. E' anche possibile che tutti quei pensieri non servano a nulla e che probabilmente il ragazzo ha solo bisogno di pace. Ma l'istinto le sta dicendo di andare a chiedere spiegazioni. Istinto, o forse la semplice voglia di sapere perché non l'ha salutata? Forse più la seconda, che la prima. <Saisashi.> Or alo chiama per nome, distanziandosi da lui di un metro circa. Guarda la sua schiena.. E' grande, ampia. Potrebbe portare su qualsiasi tipo di fardello. Il dolore, di cui lei conosce solo una piccola parte, glie l'ha rese molto forti. Tnto da portare tanti pesi insieme a detta sua. < Che succede?> Domanda, con voce esitante e rotta. Rotta da che cosa, esattamente? Dal dubbio. Dal dubbio di essere arrivata li in ritardo. Di non essere abbastanza, neppure per lui. Di non essere all'altezza. L'insicurezza di dire "Ehi, io sono qui. ma tu non mi vuoi!". <Perché ti trovi qui?>

23:14 Saisashi:
 Lo sguardo sembra perso nel cielo, non pare voler privarsi di tale meravigliosa vista, come se potesse comprendere la gioia di ogni singola luce la in alto, ed allo stesso tempo il loro sconforto. Così tante, così luminose e belle, scrutate da tutti eppure destinate ad essere l'una vicina all'altra, senza mai potersi incontrare, sostenere. Perenni immense, ma destinate ad esser sole, illuminandosi con la sola propria forza. Ma paragonarsi ad una stella sarà veramente la via giusta? Le stelle non hanno possibilità di scelta. Saisashi invece dal lato suo, può scegliere.. Ma quale può essere la decisione migliore, per lui e chi gli sta intorno? La sagoma di Sakura si fa più viicna, riesce a distinguere i suoi passi, li sente sempre più vicini come anche la sua voce. Riesce ad avvertire il tono preoccupato della Hyuga che sembra ora prendere leggermente le distanze, cosa più che comprensibile. <nulla. Riflettevo...piccola camminata notturna. Come al solito del resto.> direbbe con tono piuttosto freddo per poi voltarsi completamente verso di lei. Le verdi iridi si incatenano allo sguardo bianco della ragazza. Da quel silenzio è difficile capire cos'abbia il ragazzo. Eppure il suo sguardo in qualche modo parla, se si è in grado di ascoltare. Un cenno di sorriso farebbe comparsa a lato delle labbra, che verrebbero inarcate leggermente verso destra senza schiudersi. <sotto il chiaro di luna, i tuoi occhi sono stupendi, più del solito. Bianchi, proprio come lei, pieni di emozione. Riesco a sentirli parlare. Ed hanno una voce stupenda.> non si capisce bene a cosa stia facendo riferimento, la cosa certa è che il tajutser questa notte è ancora più strano del solito. Certo dal ritorno a Kusa si era già visto un cambiamento, ma fino ad oggi non era stato così estremo. <tu piuttosto...cosa ci fai in giro a quest'ora?> domanderebbe con tono pacato per poi attendere sua risposta.

23:29 Sakura:
 Ha letto molto sui rapporti umani. manuali di Psicologia principalmente. E tutti quanti hanno alla base un unico concetto, che li unisce indipendentemente dalla tipologia di rapporto: comunicazione. Comunicare qualcosa a qualcuno, significa riuscire a intraprendere un percorso che potrebbe portare alla formazione di legami solidi. Indissolubili, talvolta. Sotto questo punto di vista, lei e Saisashi hanno dato un buon punto di partenza per la loro situazione. Sono riusciti a diventare qualcuno, sotto il cielo di Konoha. Il patto che hanno fatto riecheggia sempre nella testa della dolce ragazza, ricordandole la promessa fatta a se stessa, ma ancor di più a Saisashi. Essere sempre sinceri.. Ed avere il coraggio di essere sinceri. Sono successe molte cose nel suo mondo e con lui non è mai uscito l'argomento Hyuga. In parte perché lei stessa ha più volte ribadito la sua posizione- errata- di completa e totale negazione. In parte perché non sa nemme lei quello che succede. O che sta succedendo. <S-su cosa riflettevi?> domanda. Il tono di voce è.. Strano. Diverso. Freddo. Glaciale. Un tono che non appartiene a Saisashi e che, anzi , è quasi fuori luogo. Che cosa cavolo gli sta succedendo? Dov'è il coglioncello che andava in giro per Konoha ad urlare a squarcia gola? Dove si trova quel dolce ragazzo che la notte abbraccia lei ed il suo cuscino, per avere un minimo di calore? Dov'è finito il calore che lui le dava, continuamente? L'espressione è preoccupata, molto preoccupata. Gli occhi della Hyuga vanno a finire contro quelli del ragazzo. Il verde..Quel verde brillante, simile allo smeraldo, ha qualcosa che non va. Non vuole indagar eoltre, con gli occhi. Anzi, abbasserebbe immediatamente la testa, chiudendo i suoi. Non sopporta vedere il ragazzo in quelle condizioni. O meglio, sentire più che altro il tono freddo e glaciale, di Saisashi. No. La via più semplice sarebbe sparire da li, andarsene a casa come se non fosse successo niente e tentare di debellare quel ricordo.. ma non può. Le parole del patto sono sempre li, impresse a fuoco nella su amemoria. Stringe i denti, cercando di trattenersi dallo scoppiare, come è successo con kaori. E con Hiashi. E con Mekura. I suoi occhi hanno una voce stupenda. Forse dovrebbe rimettersi in ordine le idee, prima di dire una cosa simile. Ora come ora, l'unica cosa che dicono è "Parlami". Oppure " Dimmi cosa ti succede". Ingoia il rospo,ispirando aria fredda. I polmoni si riempiono e la cassa toracica diventa il frutto di un turbolento cuore in agitazione. < Avevo bisogno di sgranchirmi le gambe.> Dice, continuando a guardare in basso. <Che cosa ti è successo, Saisashi?> Devi avere coraggio, Sakura. Devi essere forte.

23:50 Saisashi:
 Gli occhi di Sakura vengono distolti in breve tempo, annullando lo sguardo che il giovane riponeva verso di lei. Sembra in qualche modo non reggere la situazione, eppure per Saisashi parrebbe essere tutto completamente normale. Le domande della ragazza giungono senza esitazione, sembra preoccupata, è vistosamente in ansia. Per quale motivo tutta quell'agitazione? Eppure il giovane non ha voluto appesantirla con i suoi poblemi. Tuttavia dentro di se sente una voce che gli impone di lasciarsi andare. Perchè portare su di se certi pensieri, quando potrebbe condividerli con la persona per lui più importante? E' forse arrivato il momento più difficile. Fare una scelta. Condividere completamente se stesso e rispettare la sua stessa promessa. <non mi è successo nulla. Sono sempre io, il sublime. Non riesci a leggermi dentro? > direbbe mantenendo quel suo tono così poco appartenente al giovane. Egli muoverebbe un paio di passi di fronte a se raggiungendo la figura della ragazza, rimanendo li a pochi centimetri da lei. China il capo posando su di lei il suo sguardo dall'alto vrso il basso compensando la differenza di altezza. <ti desidero...> proferirebbe un istante avvicinandosi al suo orecchio bisbigliando tali parole. Sembra che ormai bisbigliare sia parte integrante del suo nuovo essere. Ma che avrà voluto dire con precisione? <sei pronta ad ascoltare...? vuoi veramente conoscere ogni cosa di me..? Gioie, dolori, rancori, paure, ansie...ogni singola parte della mia vita. Ti concederò di sapere ogni dettaglio. Tutto ciò che desideri. Sarò tuo, corpo ed anima. > direbbe in modo da far trapelare il "rischio" nascosto dietro tale proposta. Eppure così, di punto in bianco, il ragazzo sembra fare l'uscita più importante che si possa fare, o per lo meno dal suo punto di vista. Aprirsi a qualcuno. Offrirsi completamente. Far cadere ogni maschera. Lasciar conoscere ogni angolo di se, del suo corpo, della sua mente, del suo passato. Sarà pronta Sakura a reggere tutto questo?

00:05 Sakura:
 No. Non ci riesce. Non ora, per lo meno. Non quando le parole sono fredde, gli sguardi strani e gli atteggiamenti completamente diversi dal solito. Non lo capisce. e come potrebbe? Abituata a vederlo in vesti del tutto diverse da quelle, innamorata della persona che era.. E che è tutt'ora. Altrimenti, non si sentirebbe così. Non si sentirebbe in preda ad un continuo tira e molla tra desiderio e preoccupazione. Tra sentimento e ragione. Tra orgoglio e pregiudizio. Tra Jane Austen e Charlotte Bronte. <In questo momento, no.> Direbbe, con un fil di voce, per poi andare ad ascoltare le parole del ragazzo. La desidera. Il cuore si ferma, per qualche attimo, incominciando successivamente a battere velocemente. Le gote si irradiano di sangue, diventando più rosse che mai e gli occhi si fanno molto più luccicanti. Ma non di desiderio, bensì di imbarazzo. Ancor auna volta non capisce a cosa si sta riferendo, il giovane. Ancora una volta non comprende quello che la sua mente sta cercando di esprimere. Ancora una volta, si trova nel dubbio persistente di dover decidere se dar ragione all'intelletto oppure al sentimentalismo. <..Lo sai che ti desidero anche io.> Dichiarerebbe, andando ad abbassare ancor di più il volto, coprendolo con i capelli che sono sfuggiti alla treccia fatta. Ma ancora una volta, c'è il cambio del discorso. Il cambio di tono. Il cambio di ambientazione, si potrebbe dire. Perché mai dovrebbe comportarsi così? Che diavolo ha fatto, a Kusa? Esita un attimo, soppesando i rischi di sapere quelle cose. Perché di rischi stiamo parlando. SOno sempre i rischi, quelli che impediscono alle persone di essere sinceri. La prova pratica l'ha già avuta e non la vuole ripetere. Non vuole andare a cercare nuovamente una verità, graffiando e grattando la superficie delle cose. Le verità sono tali perché cristalline e non possono, ma soprattutto non devono essere celate. < Sì, voglio saperlo.> Dichiara, andando solamente ora a guardare Saisashi in volto. Gli occhi si puntano sulle verdi iridi del ragazzo, soppesando ancora una volta i rischi. Non dubita delle sue parole, ma della reazione che lei potrebbe avere. L'ultima volta non è andata molto bene. La morale, ma soprattutto il rigore suo personale, oltre che l'orgoglio, hanno avuto la meglio. < Sei già mio. Non ti lascerò andare tanto facilmente.> Direbbe, mentre gli occhi si irradiano di altri luccichii, diversi dal solito. < Perché ti amo.> Sicura di quello che dice. E' sicura di questo.

19:50 Saisashi:
 Le parole di Sakura vanno subito a rassicurare l'animo confuso di Saisashi. Il suo viaggio lo ha aiutato da un lato, ma ora sono evidenti le ripercussioni. Il suo allenamento lo ha portato a tirar fuori i suoi lati più nascosti, aprendo lucchetti lasciati sopiti dentro di se. Ciò ha portato ad una totale confusione, ad un voler cercare risposte a tutte le domande che si è posto in questi lunghi anni, a provare una sensazione di "gabbia", come se qualcosa ancora gli mancasse e rimanendo lì non potesse raggiungerlo. Sorride dolcemente alla giovane, riprendendo un pò di coscenza di se stesso. <mh?> mugugnerebbe inarcando il sopracciglio destro all'affermazione della Hyuga. <dici che non mi lasceresti andare facilmente eh? ehehe. E se cominciassi a correre con tutta la mia forza, tu riusciresti a starmi dietro?> direbbe con tono piuttosto scherzoso, anche se non è chiaro se sia una metafora riferita ad altro, oppure una semplice frase campata li per caso. La sua scelta sembra essere chiara. Vuole sapere tutto. Il cuore di Saisashi palpita, i suoi occhi sgranano un istante. Ha preso una decisione, ed il taijutser non potrebbe essere più che felice. Gioia del momento, e paura di ciò che potrebbe venirne fuori si amalgamano perfettamente all'interno dello stomaco del ragazzo, donandogli forte emozione. <così sia. Allora dimmi Sakura. Chiedi. Non esitare. Tutto ciò che vuoi, qualsiasi domanda, qualsiasi dettaglio, ogni singola cosa. Non esiterò a darti tutto me stesso. > proferirebbe seriamente andando a riposizionare la mani all'interno delle tasche dei pantaloni. L'ultima frase di Sakura fa sì che il genin resti paralizzato qualche secondo. Non si imbarazza e non reagisce, resta a fissare le bianche iridi della giovane, senza perdere un singolo dettaglio di esse. Non risponde. Che abbia altro modo in mente per dimostrargli qualcosa? O che semplicemente aspetti che sia lei a potersi sentire libera di chiedere tutto ciò che desidera?

20:09 Sakura:
 Il cuore le batte all'impazzata. Ha qualcosa dentro di lei, che vuole uscire. Qualcosa che sente come peso sullo sterno e che le provoca un inaspettato attacco di panico, non visibile agli occhi del ragazzo. Il fiato diventa un pochino più pesante, mentre la testa cercherebbe di elaborare tutto quello che potrebbe succedere. O pensare. O effettuare. Troppi penseri che si accavallano l'uno sopra l'altro, andando a destare una preoccupazione sempre più crescente. <Ce-certo. Ma tu non lo farai.. V-Vero?> Non tanto perché dubita delle sue capacità- sì, probabimente non riuscirebbe mai a star dietro ai suoi passi-, ma perché non sa fino a che punto potrebbe correre. Fino a che punto la semplice corsa diventi una fuga. Ma da cosa, esattamente? Da lei? Dalla loro situazione? Per un attimo, poco fa, ha pensato che la volesse lasciare. Che la volesse liberare dalla sua presenza. O meglio, che si volesse liberare di lei, perché non adatta al ruolo. Non adatta alla situazione. <Lo stesso vale per me, gattone.> Aggrotterebbe le sopracciglia, assumendo una posa da pensante. La testa cercherebbe di placarsi, riportando un minimo di ordine mentale, quello che basta per poter chiedere qualsiasi cosa. Ma cosa esattamente? Potrebbe partire dalla famiglia.. E' l'unica cosa che sa del suo passato. <Vedi.. Il giorno in cui eri malato e sei rimasto da me, hai detto delle cose. Cose che riguardavano la tua famiglia.> Andrebbe ora a guardarlo negli occhi, cercando quel contatto visivo che tanto ama, con lui. Ma non si pu perdere nel verde smeraldino di essi; deve rimanere concentrata. Porterebbe una mano all'altezza dei capelli, assestandoli dietro all'orecchio destro, per poi continuare. < Ed ho capito che non ti seguivano. O meglio, non ti apprezzavano. Ora dove sono?> Domanderebbe. Non ha mai avuto una casa. L'ha sempre visto in giro, a fare baldoria con Lind o con altri ragazzetti. L'ha considerato per diverso tempo un orfano, piuttosto che una persona con una famiglia alle spalle. Una famiglia che se ne fregava di lui. Almeno finché non è arrivata Mekura. <E.. Tu hai detto che mi ami. Lo hai scritto nella lettera.. >Una lettera molto complessa, da capire. A livello emotivo, per lei. <Ed ho bisogno di sapere se è vero. Certo, sei dolce e premuroso. Mi dimostri tante cose, donandomi una felicità incredibile. Ogni volta che sto con te, mi sento in pace. Ogni volta che ti vedo, ho il cuore che mi batte all'impazzata e le farfalle allo stomaco.> Uno stomaco in subbiglio è uno stomaco innamorato. A parte quando si ha il virus oppure i postumi di una sbronza. In quel caso, no. < Sono certa di quello che provo, ma ho bisogno che tu me lo dica. So di chiederti molto..> E ne è arrivata a deduzione solo pochi istanti fa, proprio quando è rimasto in silenzio. <.. Ma ne ho bisogno.> Ricerca un affetto più tangibile. Più intenso. Più vicino al suo cuore, a quello di Saisa.

21:52 Saisashi:
 Distoglie un istante lo sguardo dalla ragazza, per poi portarlo nuovamente in alto ad ammirare il cielo. Toglierebbe la mancina dalla tasca per poi distenderla in alto in direzione del cielo, indicandolo con l'indice. <Sai Sakura...da quando sono tornato da Kusa, sento dentro di me come una sensazione di....chiusura...una voglia di correre, veloce. Un'irrefrenabile desiderio di salire, fino a raggiungere il cielo, liberandomi da una qualche specie di gabbia che mi tiene le ali bloccate. > Terminerebbe con sguardo confuso, per poi riportare il braccio in linea al busto, infilando nuovamente la mano all'interno della tasca. <tu....tu mi seguiresti fin lassù...fino ad arrivare al cielo..?> domanderebbe chinando leggermente il capo assottigliando gli occhi. Che stia cercando una qualche conferma? Le sue parole poi vengono interrotte dalle affermazioni di Sakura. Il volto del ragazzo cambia improvvisamente espressione, mostrando d'impatto una certa amarezza. I verdi occhi brillanti si spengono un istante. Il capo resta chino, mentre con tono piuttosto provato andrebbe a raccontare, prendendo un lungo respiro, come a sentire la pesantezza di ciò che sta facendo. <uh....beh ti chiedo scusa per quella stupida uscita, non me ne sarò reso conto...> si scuserebbe per poi proseguire <come mai me lo dici solo ora? Ad ogni modo una promessa è una promessa. Ti dirò tutto> il suo cuore comincia a fargli provare quel dolore, rimasto assopito per anni, che non ha mai voluto affrontare realmente, ma che ha sempre cercato di evitare, mascherando la propria quotidianità con tutto ciò che poteva distoglierela sua attenzione da esso. <beh...sembrerà stupido forse. I miei genitori sono qui, a Konoha. Stanno bene. > farebbe sapere, mentre il suo tono si rompe leggermente < Loro probabilmente non hanno colpe. Forse ero semplicemente io a non essere adatto. Non ho mai saputo il motivo e non ho mai avuto il coraggio di chiederlo. Anche se da quando sono tornato da Kusa, questo è uno dei demoni che mi tormenta, una domanda alla quale bramo risposta. Loro mi hanno sempre fatto sentire inadeguato...non mi hanno mai dato alcun tipo di attenzione...potevo essere il migliore, ed ero invisibile. Potevo fare il bullo, il pazzo, lo scemo, creare qualsiasi casino. Restavo trasparente, sempre, comunque. Le uniche parole che sapevano dirmi erano dei semplici "ok". Null'altro.> ed è per questo che Saisashi ha sempre vissuto nella solitudine, convincendosi che i rapporti umani fossero nient'altro che pura fantasia, una finzione basata sulle apparenze. <non seppi più cosa fare, la mia vita era monotona. Potevo fare qualsiasi cosa, restavo sempre e solo l'invisibile Saisashi. A scuola non sono mai stato un genio. E nemmeno all'accademia mi sono distinto...non sapevo utilizzare nemmeno una singola tecnica, mentre tutti mi sbattevano in faccia le loro abilità. Lind fu l'unica persona con cui condivisi queste sensazioni, senza parlargliene semplicemente vivendole. Un giorno gli proposi completamente a caso, di fuggire di casa, vivere per strada, sopravvivere, contare solo su noi stessi, dato che per noi non c'era nessuno. Rompere la monotonia. Ed eccomi qui. Fu così che tutto ebbe inizio. > terminerebbe il discordo per poi tornare a portare il volto verso quello di Sakura, fissandola negli occhi, che ora sono palesemente lucidi per via dell'immersione nel suo passato, un passsato che nonostante la sua estroversia e le sue risate, non ha mai superato e che gli brucia dentro. La seconda domanda invece è totalmente opposta, riguarda qualcosa di bello. Una delle emozioni più unce e rare che il taijutser abbia mai provato. <certo... la lettera...Non me ne sono assolutamente dimenticato...è solo che...che....Vedi io non sono capace di esprimere i miei sentimenti con le parole...perchè io stesso non ne ho mai ricevuti,...> riesce a dare se stesso, a cercare di dimostrarli con i fatti. Ma dire a voce un "ti amo" è qualcosa di difficile. <per questo ti avevo detto che non mi allineo a ciò per cui le persone si allineano, ovvero semplici nomi da dare alle cose, come ad esempio dire di "essere fidanzati", quando si può semplicemente dimostrarlo, senza dargli un nome, senza vincolarlo a qualcosa di così...umano. > Esiterebbe un attimo, non fornendo una vera e propria risposta, in attesa di sentire ciò che la genin ha da dirgli.

22:18 Sakura:
 Il cielo. Il cielo sembra esser ela meta del ragazzo. Ma perché proprio una cosa così irraggiungibile, così lontana? Perché non può puntare a qualcosa di più vicino, tipo lei? Il viso diventa dolce, andando a guardare la reazione del ragazzo. Un sorriso candido e gentile e gli occhi che si fanno un po' più lucidi di prima. <Sì, te l'ho detto.> Direbbe, avvicinandosi a lui, provando a tendere una mano verso il suo viso, con l'intento di accarezzargli la guancia. In modo dolce e tenero, come sempre. < Al massimo ci fermeremo tra le costellazioni..> E come prospettiva non sarebbe male. nessun problema, nessuna preoccupazione. Niente di tutto questo.. Solo una sensazione di pace e di tranquillità. Una sensazione di assoluta tenerezza, dove la vicinanza con Saisashi è tangibile. Visibile a tutti. Quando tuttavia il ragazzo comincia a raccontare del proprio passato, la ragazza si fa più attenta. Non si aspettava di ritrovarsi in queste circostanze e di scoprire cose di questo tipo. <Sì.. Non sapevo se dirtelo o meno, perché sembrava una cosa molto intima.> Anche lui non sa molto della ragazza e de suo passato. Non sa molto sulla situazione attuale degli hyuga ed i recenti sviluppi. E non sa fino a che punto può parlarne, dato il segreto custodito dal clan. Ascoltando il discorso di Saisashi dentro di lei incomincia a montare un senso di disgusto e di ribrezzo. Non tanto per quello che ha passato il ragazzo, quanto più perché i suoi genitori si sono comportati da.. Irresponsabili. <Chi sono?> Domanda, di getto. L'espressione in viso cambia drasticamente, passando dal triste, all'arrabbiato e per terminare con il dispiaciuto. Non vuole compatirlo, in nessun modo. <Saisa.. >Incomincerebbe, cercando di avvicinarsi a lui, cercando di prendergli le mani e di stringerle alle sue, partendo dai polsi. Tenterebbe di stringerli e di ricercare le mani del ragazzo e qualora ci fosse riuscita, proverebbe ad intrecciare le dita con quelle del ragazzo, stringendo la presa. <.. Non sei più da solo, ora. E non lo sarai mai più. > Ed è una promessa. <Indipendentemente da ciò che succederà, sarò sempre qui. Per te. Non hai bisogno di loro. Ora hai me, Mekura, la mia famiglia..> Sebbene suo padre appena lo vede prende la mannaia dal set di coltelli e comincia a tagliuzzare tutto quello che vede. < ..Non sei solo.> Ribadisce quel concetto, stringendo le mani ancora di più. Perché questo? Perché in quel tenero piccolo momento, cerca di dimostrargli che ormai il passato non ha importanza. Quello che conta è il presente e ciò che esso comporta. <Posso insegnarti a farlo?> Domanda, in merito al dimostrare i propri sentimenti. E allo stesso tempo a riceverli. < Non sono brava con i sentimenti. Li conosco, ma sono così.. Tanti. Specialmente quando sono con te.> Abbasserebbe lo sguardo, arrossando di colpo le gote per poi respirare profondamente. < Provo queste cose e te le dico, perché ho paura. Dopo che te ne sei andato per allenarti, ho passato tutto il tempo a credere di aver perso una parte di me.> Sempre con lo sguardo basso, per paura ed imbarazzo. < Come se qualcuno mi avesse strappato un pezzo del mio cuore. >Una bel modo per dimostrare l'importanza che ha assunto Saisa nel suo mondo. < So che per te è difficile e anticonvenzionale, per le scelte che hai fatto... Ed accetto questa cosa. Ma qualche volta, dimmi cosa provi per me.> Non tanto per avere la certezza di ciò che prova, quanto più per poter sentire qualcosa, per sentirsi libera. Felice. E legata a lui, in un vincolo che non si reciderà tanto facilmente.

22:52 Saisashi:
 Sorride rincuorato nel sentire la risposta di Sakura alla sua "corsa" verso il cielo. Può contare su di lei. Sarà li per lui, e lo sosterrà affiancandolo in ogni situazione, ora ne è certo. <certamente. Potremo fare un salto anche sulla luna se per te va bene..eheh> ridacchia un istante spezzando la malinconia del momento. <capisco...> ribadirebbe per quanto riguarda il non averlo reso conscio da subito di ciò che si è lasciato sfuggire senza volere. Sakura cercherebbe poi di afferrare le mani del giovane. Lascerebbe che venissero sfilate dalle tasche senza opporre resistenza, per poi lasciare che incastrino le une sulle altre, andando poi lui stesso a stringere la presa, facendo sentire alla Hyuga il suo consenso. La sua richiesta successiva è diretta sul punto. Vuole sapere chi sono i suoi genitori. Si morde un istante il labbro con i canini, mostrando un leggero tremolio dello stesso. Stringe la presa sulle mani della ragazza facendosi forza per proseguire con le risposte. <Tako Hanabe. Ikkido Hitaku. Questi sono i loro nomi. Ed è proprio questo il mio vero cognome, che non ho mai rivelato a nessuno, presentandomi solo come Saisashi, per poi divagare con subilem. Saisashi Hitaku. Questo sono io. E questa è la prima volta che mi presento come il vero me stesso a qualcuno. > concluderebbe forzando un piccolo sorriso, per mostrare alla ragazza che non deve preoccuparsi di tutto questo, può farcela a reggere il tutto, lo ha fatto fino ad oggi, e deve farcela ancora. Sakura non poteva trovare parole migliori per riempire il cuore di Saisashi, facendolo esplodere in un mix di emozioni. E' vero, lei è li ora, per sostenerlo, non lo ha abbandonato nonostante le sue sciempiaggini. Anche Mekura nonostante tutto gli ha dato un tetto, e lo ha sostenuto, seppur ora sia sparita da un pezzo. Non è solo. <Lo so. Ora lo so, e ne sono più certo che mai. Non sono solo. Io ho te Sakura.> sorriderebbe dolcemente per poi cercare di sollevare le mani della giovane verso il proprio collo, cercando poi di sfilare la presa con le stesse, lasciando che esse si leghino in un abbraccio intorno al collo. Lui andrebbe invece a poggiare le proprie mani sulla vita della ragazza, alzando successivamente la mancina al cielo ad indicare una stella ben visibile sopra di loro. <vedi quella? Potrei paragonarmi a lei. Come ti dicevo prima la loro vita è costretta ad essere l'una vicino all'altra senza mai incontrarsi. Io...io però sono diverso. Io ho distrutto questo vincolo oggi. Qui ed ora. Perchè la mia vita sarà al tuo fianco, senza distanze. > direbbe fissandola neglii occhi per poi proseguire con le dovute delucidazioni. <insegnarmi?> il suo cuore inizia a battere più forte che mai, sente qualcosa dentro di se, una strana forza che lo spinge a fare qualcosa che non era mai riuscito a fare prima: ESPRIMERSI. <ti devo chiedere scusa. Io sono un pessimo allievo come sai. E non penso sarò mai in grado di farcela...:> abbasserebbe lo sguardo, come a far intendere a Sakura che non sarà mai capace di dirle quel "ti amo" che tanto desidera. <tuttavia...tu sei la metà che completa la mia vita. Il primo pensiero ogni mattina, ancora prima del mio ramen fumante. Sei il sole che mi da il buongiorno nelle giornate serene, sei la pioggia che cade sul mio volto rinfrescandomi e donandomi pace e silenzio nei giorni di tempesta. Sei l'unica cosa che mi spinge ad andare avanti per la mia strada, che mi abbia portato a cambiare, maturare, compiere un viaggio che ssembrava impossibile con un solo ed unico pensiero, fisso e rimbombante in testa. TU.> COncluderebbe per poi lanciare uno sguardo dolce cercando di incontrare le iridi della ragazza per comunicarle ciò che in quel momento ribolle all'interno del suo stomaco. <beh....se tutto questo da molti verrebbe denominato come amore...> si avvicinerebbe al suo orecchi destro per poi darle un delicato bacio su di esso andando subito dopo a bisbigliare silente, come un segreto nascosto, che rimarrà celato tra loro due in quell'istante. <allora...io ti amo...> termina così. Con quest ultima prova, per se stesso e per lei. In attesa di vedere ciò che sarà la reazione della Hyuga, e se la stess avrà altro da domandare sul passato di Saisashi e dei demoni che lo stanno tormentando in questo momento.

23:15 Sakura:
 Fare un salto sulla luna.. Non sarebbe male. Potrebbe scoprire diverse cose interessante. Tipo come è fatto l'universo.. Oppure semplicemente come poter essere sereni. In pace. Lontano dai problemi. <La luna.. Sì.> Come un desiderio ancestrale, qualcosa che difficilmente potrebbe catturare ma che sente il bisogno di poter toccare. Un recondito desiderio di raggiungere quel luogo.. Non ben identificato. Forse è solo la sua immaginazione, che la vede costretta a decidere se avere o meno un posto da chiamare Casa sua. Non dei suoi genitori, non il Dojo Hyuga. Ma proprio casa sua. La stretta di mani del ragazzo, la avverte e successivamente la sente più forte di prima. molto più potente, quando parla dei suoi genitori. Annuisce, nel sentire i loro nomi e del perché ha deciso di non presentarsi con il proprio cognome. Ripudiarlo a tal punto, forse per proteggersi o semplicemente per un desiderio di allontanamento dalle figure genitoriali. Non lo sa con certezza.. Ma una cosa è chiara: il dolore che quelle due persone hanno inferto al ragazzo è senza ombra di dubbio terribile. <Meglio che non si presentino al Ristorante.> Direbbe, digrignando i denti. In difesa del suo ragazzo come qualsiasi altra persona farebbe, lei potrebbe benissimo dirgliene quattro a quelle persone così lontane dall'essere genitori. Potrebbe perfino arrivare ad attaccarli se solo potesse. Se soltanto questo non causerebbe problemi al ragazzo. Ricambia la stretta a quella del ragazzo, cercando di trasmettergli quante più cose possibili, in modo tale da non doversi esprimere. Perché, qualora lo facesse, diventerebbe intrattabile. E partirebbe alla ricerca di quelle persone, che hanno causato tanto dolore al ragazzo. Va a fissare la stessa, dopo aver sorriso dolcemente al ragazzo ed essersi avvicinata a lui, in quel momento di tenerezza assoluta. <E così sarà. Non sarai mai più da solo. Te lo giuro sulla mia vita.> Dice, certa di quello che pensa. Certa del fatto che nonostante le incomprensioni o i futuri problemi, lei ci sarà. Saisashi sta giocando un ruolo importante nella vita della ragazza. Un ruolo che a pochissime persone è permesso di ottenere. Lei si sta aprendo sempre di più, un po' come una Rosa. Da un semplice bocciolo, che racchiude moltissimi petali, costretti dentro la morsa d'acciaio delo stelo, pian piano si apre per mostrare la bellezza dei petali, la loro grazia ed eleganza. Il loro colore, intenso e profondo. <Saisa...> Direbbe, dopo le parole che le ha appena detto. Le lacrime cominciano ad emergere dalle palpebre facendo vibrare le utlime in un ritmo non ben identificato. Un ritmo particolarmente difficile da tenere a freno. Un ritmo che porta a far scendere dagli occhi quelle lacrime, tingendo di rosso le gote e bagnarle, con quelle sostanze così salate. E quanto lui si avvicina e le bisbiglia quella cosa all'orecchio, il cuore le si ferma. Fa un piccolo balzo e poi ritorna a battere, forte. Incessante. Tenterebbe di stringersi a lui, portando il corpo alla sua altezza.. O almeno ci prova. Le punte dei piedi si alzerebbero, i talloni seguirebbero i movimenti, mentre il busto ed il bacino cercherebbero di affiancare quelli del ragazzo e le braccia si attorciglierebbero attorno al suo collo, mentre la testa cercherebbe di posizionarsi sull'inavo della spalla sinistra. <Stupidone.. Non sei un pessimo allievo.> Direbbe, per poi continuare con la voce rotta dalle lacrime che scendono, per la felicità. <Sei il migliore. Il mio gattone. Il mio mondo.> Imbarazzata, felice. Pazza. Aiuto.

23:39 Saisashi:
 Le parole, i gesti, ogni singolo dettaglio compete a rinvigorire l'animo spezzato di Saisashi, che si sente in qualche modo capito, non giudicato. Si sente protetto, qualcuno tiene a lui, vuole difenderlo e vuole addirittura proteggerlo. Tutto ciò risiede in una sola persona, Sakura, che ora si mette a piangere stringendo il genin a se. NOn pensava che le sue parole avrebbero scaturito tale reazione, a quanto pare la ragazza ci teneva davvero tanto a quelle due semplici parole. Essere riuscito a pronunciarle è quindi un grosso traguardo. Ricambierebbe la stretta, legando forte le proprie braccia intorno alla sua vita, cercando di trasmettergli quanto più sentimento e vicinanza possibile in quei pochi e magici istanti di silenzio, in cui le parole sarebbero persino di troppo, i battiti del cuore, i gesti, la pelle a contatto, le emozioni che trapelano da ogni poro, tutto ciò parla già abbastanza. Per il momento le domande della Hyuga sembrano essere cessate lasciando spazio ai sentimenti, tuttavia potrà comunque chiedere tutto ciò che desidera da questo momento. < Sakura...> interromperebbe poi il silenzio con tono piuttosto preoccupato...<io...ho preso una decisione. Voglio dare una risposta a tutte le domande che ho tenuto dentro fino ad oggi. > allenterebbe la presa intorno alla vita per poi cercare con la mancina di raggiungere il suo mento, trascinando da esso il suo volto verso l'alto, delicatamente utilizzando l'indice. Cos' facendo ora il aapo della genind ovrebbe essere rivolto verso di lui. Poggerebbe entrambe le mani sulle guance della ragazza, per poi cercare di asciugere le lacrime con l'uso dei pollici che si muoverebbero dolcemente sulle sue gote. <Ho intenzione di affrontare i miei genitori. Ho intenzione di incontrarli, un'ultima volta, ed avere delle risposte. Sarà dura. Sarà difficile. Ma ora lo so...devo farlo...voglio farlo. Ed avrò bisogno di te...al mio fianco. > con questa affermazione mostrerebbe subito nei fatti il suo appoggiarsi a lei, anima e corpo. <oltre a tutto ciò. Io voglio arrivare ad ottenere una risposta anche su un'altra questione che mi logora dentro, e di cui non ho più fatto parola con nessuno. Son sicuro che ti ricordi di Lind. E' sparito da più di uhn mese. Io voglio sapere dove sia finito. IO PRETENDO DELLE RISPOSTE. > digrignerebbe i denti un istante mordendo le parole, per poi strizzare gli occhi, come a trattenere eventuali lacrime.

23:52 Sakura:
 L'abbraccio è forse la forma di rispetto più grande che si possa mai dimostrare. Perché questo? Perché si abbassano tutte le difese naturali del corpo; la mente diventa molle, i muscoli si rilassano e gli occhi si chiudono, andando ad assaporare quel momento di pura e semplice intimità. Lascia che il ragazzo la guidi nei movimenti, portando poi gli occhi un po' arrossati verso quelli del ragazzo. Le sue mani sulle guance le danno un senso di calore e di tenerezza, mentre massaggiano le gote per asciugarle le lacrime. E le orecchie, un po' ovattate forse per l'emozione, colgono comunque le parole del ragazzo. Annuisce, al dire del ragazzo, andando poi a dire. <Certo, Saisashi. Sarò li p-per te> Continua ad ascoltare il ragazzo, che parla riguardo a Lind. In effetti aveva notato la sua scomparsa. Ovviamente non è che prima badasse molto a lui, però ci ha fatto l'occhio. Non l'ha più rivisto dall'ultima missione e occasionalmente in giro per il villaggio. Ma poi? Assottiglia lo sguardo, soprattutto quando il ragazzo comincia ad arrabbiarsi per la scomparsa. Sospira, pensando a qualcosa. Innanzi tutto dove potrebbe essere finito? Rapito oppure scappato? Se fosse la prima, chi avrebbe potuto mai rapire il ragazzo? Se ben ricorda, non aveva un grosso talento né faceva parte di un qualche rinomato clan. <Ok.> Dice, cercando di trovare una specie di ordine a quel continuo pensare. < Otterrai le tue risposte, gattone.> Dichiara, con assoluta certezza. Ovviamente, qualora fosse sparito o fosse morto, le probabilitò che succedano cose spiacevoli aumentano. Innanzi tutto per il rapporto che aveva con Saisa. Se ben ricorda, erano praticamente inseparabili. Anche durante la missione, dove lui ha accorso il suo amico senza retrocedere.. Insomma, avevano un buon rapporto. In secondo luogo, qualora fosse stato rapito, bisognerebbe capire chi c'è dietro a tutto questo e perché. <Ha lasciato qualcosa? Una lettera o un indizio su dove poterlo cercare?> Chiederebbe, metabolizzando le varie ipotesi senza tuttavia dire una singola parola in merito. Non vuole allarmare Saisa, con le sue congetture. <E.. Cosa pensi di fare?> Prima cosa è capire il suo punto di vista e successivamente ottenere i giusti permessi per muoversi. Sempre legalmente.

00:12 Saisashi:
 Sakura conferma a parole ciò che il giovane ha sperato, e che sentiva sarebbe successo. E' disposta ad aiutarlo, e ciò non può che rassicurarlo nel suo obiettivo. Socchiude gli occhi ascoltando poi le varie domande della genin, volte probabilmente a capire le intenzioni di Saisashi. Il problema vero? Lui le decisioni le sta prendendo in questo istante, non ha idea di come muoversi, di cosa fare, di come reagire. Ed è proprio per questo che si è appoggiato a lei. <Nessun messaggio. Niente. Nessuna traccia.> andrebbe a lasciare l'abbraccio dalla Hyuga serrando entrambe le mani in due pugni, nervosamente, ai lati del proprio bacino. <da un giorno all'altro è sparito. Dopo il nostro ritorno dalla grotta delle anime era cambiato. Qualcosa dentro di lui si era incrinato, soltanto che al contrario mio, lui non sembrava aver superato il tutto...sentivo qualcosa di oscuro bramare all'interno del suo cuore..lo sentivo distante> andrebbe a dare qualche dettaglio in più anche se non dice di preciso cosa sia successo ai due dopo il ritorno da tale inferno. Se la sono vista brutta, ma Saisashi era riuscito in qualche modo a recuperare, grazie anche all'intervento di Mekura. <non ho idea da dove iniziare a cercare. So solo che ha sostenuto l'esame genin di nascosto , probabilmente per imitare la stessa cosa che feci io....è stato ferito, e l'esame è stato interrotto. E' stato portato in ospedale, da quel momento più nulla. FOrse sarebbe una buona idea partire da li...? Io sono confuso..non so che fare... pensavo di parlare con Furaya e richiedere da lei informazioni.....> direbbe per avvisare la giovane della sua idea, sapendo che con Furaya ci sono stati dei trascorsi non molto piacevoli. <tuttavia. E' tardi... E questa è una notte che dovrà essere ricordata per qualcosa di bello...di speciale...e non per ansie preoccupazioni e problemi..andiamo a casa... riparleremo di questo domani.... ora so di poter contare su di te... sono completamente tuo.> direbbe per poi cercare di sollevare la giovane mettendo un braccio sotto le sue gambe al livello della piega delle ginocchia, e 'l'altro braccio sotto la schiena, sollevandola a mo dì principessa per poi, se fosse riuscito, incamminarsi verso casa di Sakura, alternando lo sguardo dal sentiero, ai suoi occhi. <ora vorrei che anche tu...fo...fossi completamente mia...> arrossirebbe leggermente, giusto un pò a ricordare la timidezza del vecchio Saisashi, avviandosi verso casa Kuchiki, dove vorrebbe passare la notte, accanto a colei alla quale ha rivelato il suo sentimento [end]

00:26 Sakura:
 Le informazioni che possiede Saisashi sono veramente poche. Dopo l'esame è scomparso dopo una degenza in ospedale. Il che, probabilmente, è l'ultimo posto in cui è stato. <L'ospedale potrebbe aver registrato qualcosa. Ci passiamo, promesso.> Direbbe, continuando con il discorso. <Chiederemo a Furaya di fare una missione di ricerca. Prima abbiamo bisogno di alcune informazioni.> Lo aiuterà. Sicuramente lo aiuterà. Anche se questo dovesse portare ad un percorso pericoloso, al dolore o a qualcosa di peggiore, lei ci sarà. Dovrà esserci. Per lui, per loro. Si lascia prendere in braccio dal ragazzo, andando a posizionare le braccia attorno al suo collo, mantenendo lo sguardo sul suo viso ed incrociando gli occhi con i suoi. < Sì, sei mio.. > Arrossirebbe vistosamente, dopo quella confessione. Vuole che lei sia completamente sua. Oddio. Aiuto. Che fa? Che non fa? Aiuto. Come potrebbe essere bella e brava per lui? Insomma.. Aiuto. Dov'è furaya quando serve? Le servono dei consigli. < Va bene..> Dichiara, arrossando vistosamente e sentendo lo stomaco in subbuglio. Farfalle maledette, uscite da li. E lasciate che questa notte diventi, forse, donna.[End]

Saisashi in un momento di confusione, si reca verso le mura in cerca di risposte a tutte le domande del suo passato. L'incontro con Sakura porterà il tutto su un altro piano, giungendo finalmente all'esposizione dei suoi sentimenti.