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con Hikari, Shitsui

23:42 Shitsui:
 [Colline] E' l'ultimo giorno di festa in quel di Kusa, il festival sta per terminare e Shitsui, per l'ennesima volta, si trova lì, circondato da maschere e bancarelle, aspettando pazientemente la sua collega di team seduto su una panchina, questa volta però senza costume. Perché? Beh il motivo è presto detto. Proprio ieri si ritrovava in quel posto, con un vestito ispirato al conte Vlad e davvero di tutto è successo, a partire da un gruppetto di ragazzine urlanti che l'avevano scambiato per qualche strano personaggio, alle quali, infine, ha concesso addirittura di fare una foto. Ma proprio in quel momento una sconosciuta dai capelli rossi ne ha approfittato dell'attimo di distrazione per prendere alle spalle il giovane e...tirargli con forza una pacca sul sedere! Decisamente un contatto fisico invadente per il genin che già ha i suoi problemi a rapportarsi con gli estranei, figuriamoci in quella situazione: un trauma! Ma per fortuna stasera almeno ha le spalle coperte, in tutti i sensi, da Hikari. Veste però il solito manto nero, tenendo il capo scoperto, dato che fortunatamente questa sera il meteo non sembra essere troppo avverso e lasciando così ai presenti di godersi senza troppi problemi la serata. Sotto al manto porta come consuetudine i portaoggetti ma, stranamente, quest'oggi è semi vuoto e privo di armi di ogni sorta, solo tre foto giacciono sul fondo dello stesso: quella incriminante, dove è stata immortalata la scena imbarazzante citata prima, la foto della madre, donatagli dal capo clan dei Seiun e infine quella scattata il giorno della fondazione del team Hitsuno. La ragazza in ogni caso non tarda troppo a presentarsi nel punto designato per l'incontro. Tuttavia scorge la sua figura, solo quando le parole di lei raggiungono le sue orecchie, voltandosi così, osservandola sedersi accanto a lui, vestita ancora con quel pelliccione rosa che la ricopre dal capo ai piedi. < Hikari > Esclama sollevato, come se per un attimo avesse avuto paura che potesse trattarsi dell'attentatrice del giorno prima < No, sono qui da poco > Aggiunge, cercando di tranquillizzarla, mentre lo sguardo viaggia veloce tra le bancarelle, fino ad incontrare l'enorme struttura della ruota panoramica. Con lo sguardo fisso sulla stessa andrebbe a chiederle < Hai voglia di fare qualcosa in particolare? > Il giovane non ha preferenze, è lì solamente perché Hikari le aveva proposto di ritornarci insieme e di sicuro non avrebbe potuto dirle di no.

00:02 Hikari:
  [Bancarelle] Il ragazzo è avvolto nel suo solito mantello scuro, sembra avere un guardaroba piuttosto limitato, come lei. Ma il nero gli dona, si intona un po’ con la sua personalità. Hikari riesce a cogliere nella sua voce una punta di sollievo, quasi avesse paura di trovarsi davanti qualcun altro oppure che lei avesse potuto dargli buca. In ogni caso, è contento di vederla. < Come mai quel tono? Paura di un bidone? > domanda lei, scherzosamente. Lo sguardo di lui la abbandona subito, iniziando a vagare fra le bancarelle, fermandosi poi in un punto. Bingo, pensa lei. Di fatti gli occhi del compagno si sono posati proprio sulla ruota panoramica che sovrasta gli stand e le altre attrazioni. Anche la volta precedente ha desiderato salirci, però ha cominciato a piovere ed ha preferito tornare a casa. Questa sera il tempo sembra dalla loro parte, e la serata potrebbe procedere bene. Ultimamente, ha notato che più passa del tempo assieme a Shitsui, più sente crescere dentro di sé qualcosa di nuovo, che si manifesta allo stesso momento come una debole scarica elettrica e un piacevole calore, soprattutto da quando gli ha raccontato la propria vita, dopo che lui ha fatto lo stesso con lei. Non sa, o meglio, non vuole definire queste sensazioni, non ancora, anche se lo ha ammesso più volte a se stessa quando è rimasta da sola. Ma per ora è bene non pensarci e godersi l’ultima serata di festa. < Mi piacerebbe salire lì. Ci andiamo? > indica la struttura panoramica, che svetta sopra di loro. Sarà bello vedere Kusa e dintorni dall’alto, soprattutto in quella compagnia. < Ah, una cosa… > comincia, un po’ timidamente < Mi dispiace che il kunai sia andato. > nell’ultima missione, ha utilizzato l’unico kunai che aveva, e che le aveva regalato proprio lui, e lo ha fatto esplodere, purtroppo. Quindi ora si ritrova senza armi, nuovamente. [Equip: Guanti ninja | Portaoggetti]

00:17 Shitsui:
 [Colline] Gli occhi rimangono fermi sull'imponente giostra, quasi affascinato da quella struttura che lentamente gira portando con sé dei piccoli vagoni, mentre la mano destra lentamente viene portata sul capo, ad accarezzare il cuoio capelluto, per poi voltarsi di nuovo verso la compagna al suo fianco. Seduti, lì, l'uno accanto all'altro, non può che soffermarsi sui tratti delicati della giovane, le rosee labbra e le guancia soffici, nascoste leggermente dall'altrettanto roseo cappuccio che le dona un'aria tenera, quasi indifesa. Le parole di lei però tuonano all'improvviso nella sua testa, persosi per un attimo nell'osservare così da vicino Hikari. E' vero, passano tanto tempo insieme, tra missioni e non, ma ciò non lo dispiace. Sentimenti confusi, che non conosce e con i quali non ha confidenza smuovono il suo animo ogni volta che si trova con lei, tant'è che quelli stessi sentimenti, qualche settimana addietro, l'hanno portato a prometterle di proteggerla. Nonostante la sua ignoranza sa che è sopratutto merito dell'altra se non è stato sopraffatto dai tetri pensieri che si nascondono nella sua mente e, specialmente, dall'inquietante passato che lo perseguita. Ma di questo han già parlato, ora c'è solo da godersi quella spensierata aria di festa. All'udire le sue parole lo sguardo si alza vistosamente, quasi di scatto, passando dalle labbra agli occhi < La ruota? > Esclama veloce, come se fosse stato sorpreso con le mani nel sacco, ma sforzandosi di non lasciar trasparire imbarazzo sul suo volto, con scarso successo. Sentendo dunque le gote infiammarsi le gambe andrebbero a muoversi in automatico, scattando e facendolo alzare all'improvviso, nel disperato tentativo che l'altra, guardandolo dal basso, non possa notare il cambiamento sul suo volto < Andiamo! > Esclama aspettando che l'altra si alzi e, sempre senza voltarsi aggiungerebbe < Non devi preoccuparti per il kunai. Hai fatto un buon lavoro... > Attende altri secondi, ripensando alla missione e a QUEL kunai, il regalo di Shitsui per Hikari durante il loro primo lavoro alla ferrovia < Adesso non ne ho altri dietro > Continua < Ma quando torniamo al villaggio posso sempre dartene un altro, dopotutto... > Abbassa lo sguardo portandolo sulle punte dei piedi e con tono ora più serio aggiungerebbe < ...ho promesso di proteggerti, no? > Non sa decisamente reagire all'imbarazzo, né lasciarsi andare a toni dolci in quelle condizioni. Aspetterebbe dunque il fare di lei, prima di incamminarsi, avvicinandosi così alla struttura.

00:40 Hikari:
  [Ruota panoramica] La sta osservando. E lei, anche se sembra distratta, in realtà se ne è accorta. Si lascia guardare, cercando di rimanere indifferente, sa che il ragazzo si imbarazzerebbe. Eppure, l’imbarazzo non tarda ad arrivare comunque quando lei nomina la ruota panoramica, come se lo avesse colto con le mani nel sacco. Magari stavano pensando la stessa cosa? Fatto sta che lui si alza subito, scattante, incitandola ad andare. Hikari lo guarda perplessa per un momento, ma in realtà risulta davvero tenero. Si lascia lasciare un sorriso a quella reazione. Si sente rassicurata a sentire quelle parole sul kunai, aveva paura che ad apprenderlo Shitsui avrebbe reagito male, oppure se ne sarebbe dispiaciuto, proprio come lei. In fondo, era un dono dal proprio punto di vista, e per portare a termine quella “semplice” missione ha dovuto sacrificarlo. Era l’unico che aveva, ed era speciale in un certo verso. < Tranquillo, non ce ne è bisogno. > si alza anche lei, affiancandolo < Ne comprerò un altro. > non vuole privarlo di un altro oggetto, assolutamente. Si sente già un po’ inferiore, se così si può dire, a non essere già genin come i suoi compagni, e in più è anche priva di armi, del tutto. Ed ecco che la fa tornare nuovamente con la mente a quel giorno, quando lui si è offerto di essere per lei una roccia, un angelo custode. Le fa battere il cuore, non può negarlo, nemmeno volendo. Non sa cosa rispondere, vorrebbe preservare la purezza di quelle parole così come sono state pronunciate. Shitsui si incammina, e lei dietro di lui, svelta. Vorrebbe sentirlo parlare ancora, conoscerlo, scoprirlo ancora di più. [Equip: Guanti ninja | Portaoggetti]

00:58 Shitsui:
 [Ruota Panoramica] Entrambi s'incamminano, mentre l'altra sembra essere ancora afflitta dal pensiero di aver perso il dono fattole dal ragazzo, nonostante egli le abbia detto di non preoccuparsi. Tuttavia la strada che separa la coppia dall'enorme attrazione non è molta ma, nonostante il rumore della folla e del festival, sente una specie di tensione premere contro il proprio animo, che sia il silenzio tra loro due? Eppure il ragazzo stesso è un tipo taciturno, poco propenso alle chiacchiere e molto più ai fatti. Forse è lei, che è riuscito addirittura nell'impresa di imbarazzarlo, una volta al pub. Immagini, come fotografie, attraversano la sua mente, ricordando i momenti passati con lei. Chiude gli occhi scuotendo leggermente la testa, del tutto ignaro di ciò che sta accadendo dentro di sé < Hikari... > Esclama tentando di richiamare l'attenzione dell'altra < Oggi sono tornato in accademia, per una lezione straordinaria... > Continua nel suo dire, cercando di dissipare l'aria tesa con quelle parole, ma tesa poi perché? < La sensei... > Piccolo sospiro ripensando alla donna che l'ha ammonito proprio per quel suo essere fin troppo poco loquace < ...ha detto che dovrei parlare di più > Una lieve espressione di stizza si forma sul suo volto. < Ha detto che potrei essere un pessimo sensei > Fa un sospiro, alquanto scocciato, per poi continuare < Tu..cosa ne pensi? > L'idea che un giorno possa diventare sensei non lo emoziona particolarmente, anzi, preferirebbe limitare ad essere un soldato ed eseguire gli ordini, cosa che sa fare con diligenza. Nell'attesa che l'altra rispondi, però, i due si trovano già a due passi dalla struttura, lì, dove un uomo guardandoli sorridente li invita a salire. Compie un piccolo cenno del capo, per ringraziare l'uomo, e quindi fare strada alla compagna fino ad andarsi ad accomodare all'interno della piccola cabina rossa.

01:17 Hikari:
  [Ruota panoramica] Segue il compagno attraverso la folla, mentre le sue parole le rimbombano ancora in testa. Si sente sempre al sicuro quando è insieme a lui. Persino una delle prime volte in cui si sono incontrati, quando hanno visto quello strambo ninja del villaggio di Konoha, lei gli si era fatta vicina, in cerca di protezione, sebbene alla fine non c’era niente di cui preoccuparsi. Arrivati nei pressi della struttura su cui da lì a poco saliranno, Shitsui comincia a parlare. La sua voce chiara, sottile, attraversa l’aria in cui si espande il continuo brusio dovuto alle persone che affollano il luogo. La coglie alla sprovvista, deve ammetterlo, raramente lui pone domande. < Una lezione straordinaria? > ripete, avvicinandosi a lui per poterlo guardare in viso. I suoi occhi sembrano incerti. Ascolta il suo breve racconto, la sua domanda. Le sta chiedendo un parere. Prima che lei possa rispondere, il signore che si occupa della ruota panoramica li invita a salire nella piccola cabina. Fortunatamente sono solo loro due e possono parlare tranquillamente. Chiuso lo sportello, la ragazza si accomoda su una delle due “panche” poste ai lati della cabina, e gli risponderebbe: < Sei uno che parla poco, è vero. > lo guarderebbe ancora una volta in visto, nella penombra < Ma secondo me, se sei fatto così devi essere semplicemente te stesso. > sposterebbe poi le iridi castane verso il finestrino, scrutando il paesaggio all’esterno che lentamente si allontana, mentre la cabina sale. Il cuore le sta ancora battendo forte, al solo pensiero di trovarsi da sola insieme a lui. Ma ora deve pensare e lui e alla sua domanda, non ai propri sentimenti. < E’ un lato affascinante di te. > direbbe, quasi senza rendersene conto. E in effetti, nonostante le parole dette, e le gote che prendono pian piano colore, è impassibile. Sguardo fuori verso l’esterno, capo poggiato sul finestrino. Ha un po’ timore a guardarlo in viso. < Ma… ti ha suggerito un futuro da sensei? > aggiungerebbe poi, quasi per sviare il discorso. [Equip: Guanti ninja | Portaoggetti]

01:41 Shitsui:
 [Ruota Panoramica] Segue con gli occhi la ragazza avvicinarsi a lui e poi prendere posto nella cabina, sedendosi sulla panca, accanto a lui. Continua quel discorso, dapprima forse incuriosita dal fatto che il giovane fosse stato convocato nuovamente in accademia, ma del resto, come anch'ella sa, sovente il ragazzo si allena e, di tanto in tanto, capita che il suo allenamento venga seguito da un superiore. Tuttavia non da quasi peso a quella domanda, aspettando di sentire il parere della compagna riguardo quella questione. Ella stessa ammette che è un tipo taciturno, appena prima però di dare quel suo consiglio e, successivamente, fargli un complimento, ma andiamo per gradi: ode il consiglio, non di certo il primo che gli è stato dato da quando è arrivato a Kusa, ma è sempre stato irritato da chi, dandoglieli, pensava di fargli un favore, risultando spocchiosi, inopportuni e antipatici, proprio come quel tale che aveva interrotto lui ed Hikari alla locanda. Ma questo consiglio, invece, è diverso. Per la prima volta una persona gli ha detto di essere se stesso, che va bene così e, anzi, lo trova addirittura affascinante. Non proferisce nulla sul momento, andando a spostare le pupille e, leggermente il capo, verso l'altra alla sua destra che, ancora più velocemente di lui, è riuscita a voltarsi verso il finestrino. Passano pochi secondi, mentre lui rimane così, immobile, con la schiena leggermente ricurva e i gomiti poggiati sulle ginocchia, guardandola. I polmoni lentamente prendono aria, ma, ancora prima che potesse aprire la bocca, l'altra gli pone una domanda < No > Ammetterebbe franco < Mi aveva chiesto di spiegarle una tecnica e io... > Ci pensa un attimo su, alzando ora il busto, per poter scorgere un attimo anche lui dal finestrino: sono appena partiti e la ruota si muove molto lentamente, tutto attorno a loro è ancora a 'grandezza naturale'. Ritorna dunque sull'altra completando la frase < Io gliel'ho spiegata con poche parole... > Sospira < Troppo poche, credo > Il silenzio ripiomba nella cabina. Cos'è questo nervosismo? Questo dover occupare con delle parole tutto lo spazio della cabina? E soprattutto perché il cuore ha iniziato a pulsare con più forza da quando la porta della cabina si è chiusa? < Nessuno mi ha mai trovato affascinante... > Borbotta a bassa voce, in un sospiro, come se avesse appena detto qualcosa che in realtà doveva solamente essere pensato...

02:01 Hikari:
  [Ruota panoramica] Può solo percepire, anzi, immaginare i suoi movimenti, poiché lei è ancora voltata verso il finestrino anche dopo aver terminato di parlare. Lui le risponde subito, spiegandole come si sono svolti i fatti. Più volte, anche in presenza di lei, è stato ripetuto al ragazzo quanto sia di poche parole, ma forse questa sottolineatura da parte di un sensei lo ha smosso maggiormente, e per questo motivo avrebbe chiesto consiglio a lei, forse. < Capisco. > direbbe, la voce bassa. Volta il capo verso di lui, osservando prima i suoi capelli scuri che si fondono con la penombra che regna all’interno della cabina, poi il suo viso, soffermandosi infine coi suoi occhi, scuri e profondi come una notte senza stelle. Eppure, è certa di aver visto qualcosa brillarvi all’interno, più di una volta. Una timida luce che ha paura a mostrarsi. < Credo in certe occasioni sia meglio fare uno sforzo, ma senza esagerare. > alcune situazioni richiedono sempre una specie di sacrificio, se così si può dire, portando una persona a comportarsi in modo un po’ differente e lontano dalla propria natura, il trucco sta nel rimanere comunque spontanei e non agire solo per il piacere altrui. Tra i due torna a regnare il silenzio, sovrano millenario di innumerevoli conversazioni. Lei distoglie lo sguardo, lui sembra assorto nei propri pensieri. Quell’assenza di parole un po’ la rende tesa, una strana sensazione, forse mai provata. E’ come se fosse in attesa di qualcosa, ma non saprebbe ben definire di cosa. Lo guarda di sottecchi ogni tanto, finché non sente un flebile sussurro, quasi fosse stato pronunciato per sbaglio. In quel momento allora si volterebbe verso di lui con l’intero busto, offrendogli tutta la sua attenzione. In effetti, conoscendo parte della sua storia e della sua personalità, potrebbe capire che quel ragazzo non è stato spesso al centro dell’attenzione per qualcuno, né tantomeno rassicurato oppure incoraggiato. Eppure, ora che lo ha davanti a sé, le sembra un uomo, un vero uomo. Quel suo distacco con le persone gli ha sempre donato un velo di mistero, proprio come la prima volta che lo ha incontrato. < Sei molto più di questo, Shitsui. > [Equip: Guanti ninja | Portaoggetti]

02:21 Shitsui:
 [Ruota Panoramica] La cabina muove lentamente sempre più in alto, portando i due ora a diversi metri da terra, sballonzolando ogni tanto, ma leggermente, senza creare troppi problemi alla coppia che può continuare in quella che sembrerebbe essere la conversazione più lunga mai sostenuta da Shitsui eppure, se glielo dovessimo chiedere, sarebbe anche quella con le pause più lunghe, silenzi che paiono interminabili ma che in realtà durano appena una manciata di secondi. Ma non ha mai vissuto nulla del genere, ha quasi paura di quella situazione. Cosa deve fare? Perché, se fino ad allora con la sua compagna di Team non ha avuto problemi ad aprirsi, a raccontarsi, ora si sente così. E' come se la temperatura fosse aumentata all'interno della cabina, ma in realtà quel calore proviene da dentro. Quel calore, con cui aveva preso confidenza, flebile, ma presente ogni volta che i suoi occhi corvini si posavano sulla figura di lei. E ora quel calore sembra rivoltarglisi contro, espandendosi per tutto il corpo, accelerando il suo battito cardiaco e donandogli quasi una carnagione più colorata del solito, sul viso. Cerca razionalmente di studiare tutti i sintomi di quella strana...malattia? Ma la razionalità non è qualcosa che funziona in questo tipo di situazioni. Tanto è preso dal percepire quei sintomi che non da quasi peso alle prime parole della ragazza, che si disperdono all'interno della cabina, fino a quando, voltandosi verso di lui, come un tuono a ciel sereno esclama stavolta una frase che coglie decisamente la sua attenzione, facendogli voltare quasi automaticamente il volto verso Hikari < Molto...di più? > E se per lei sembra un uomo, lui adesso si sente un bambino che veste abiti troppo lunghi, piccolo, davanti ad una donna -seppur vestita da coniglietto rosa- ma decisamente molto più grande e matura di lui. Che sia lei la causa di quella sua reazione? < Hikari io... > Si ferma mentre la mano destra viene portata al cuore che sembra sbattere violentemente contro la cassa toracica, quasi a volersi fare strada attraverso il torace ed uscire dal suo petto per potersi posare nelle mani dell'altra < ...non capisco > Criptico, confuso, sembra quasi essersi dimenticato di come si connettono più di due parole alla volta. Gli occhi sono fermi sugli occhi di lei, che finalmente ora può vedere distintamente dato che le si è voltata < Tu... > Si limita a borbottare, realizzando, forse, finalmente la causa delle sue pene...

02:48 Hikari:
  [Ruota panoramica] L’atmosfera cambia ogni secondo che passa, man mano che la cabina sale nel cielo kusano. Ora il villaggio si può chiaramente vedere dall’alto, con tutte le sue luci e le sue costruzioni. Ma questo passa in osservato al momento, poiché Hikari è completamente presa dalle proprie parole e da lui, quel ragazzo che ha davanti e che, sebbene sia nascosto nella penombra, sembra essere diverso. Sì, non si percepisce la solita fredda calma che aleggia intorno a lui, bensì agitazione, quasi nervosismo. Le parole di lei sono come un fulmine a ciel sereno, glielo si legge in faccia. Ora lui la sta guardando, ancora una volta, i suoi occhi non sono più vuoti come quando si sono incontrati la prima volta. Sono profondi, sì, però non hanno la stessa profondità del nulla, ma bensì quella di una rara notte che ispira gli artisti e gli scrittori. Segue con lo sguardo la sua mano, che si ferma sul suo petto, nascosto dal manto. Sembra spaesato, sconvolto addirittura. Gli occhi di lei, dolci, tremanti lo guardano, catturati dai suoi che sembrano cercare disperatamente una risposta al dubbio che ha appena esposto. < Che cosa? > una flebile voce abbandona quei due petali che sono le labbra di Hikari, rosei, morbidi. Che stia avvenendo qualcosa dentro di lui? Che quel suo cuore stia battendo forte tanto quanto quello di lei? Vorrebbe tanto sentirlo, averne la conferma. Lo sguardo scende timido verso la sua mano, ancor ferma sul petto, per poi scattare di nuovo in quegli occhi che in questo sembra momento stiano recitando poesie non appena ode quel debole “tu”. Lo guarda, in attesa. Sente il cuore pulsarle nelle orecchie, mentre il viso, fino e incorniciato da quel bizzarro cappuccio rosa, è ancora acceso di quella sfumatura rossa che non l’ha abbandonata da quando sono entrati in quella cabina, che sembra farsi sempre più stretta. [Equip: Guanti ninja | Portaoggetti]

03:02 Shitsui:
 [Ruota Panoramica] L'espressione sul volto del giovane potrebbe definirsi quasi spaventata, nel non comprendere più ciò che sta avvenendo all'interno del suo corpo e del suo animo, come se stesse perdendo completamente il controllo. Griderebbe aiuto se soltanto le parole non si fermassero in gola. E tutto questo grazie ad Hikari, che riesce a farlo sentire quasi impotente, annullandolo. Per quanto possa scervellarsi non riesce a darsi una spiegazione razionale, tuttavia la sua mente ritorna insistentemente sui ricordi dei momenti passati con lei, alle colline quando l'ha sorpreso ad allenarsi, quella sera alla locanda, le missioni fatte insieme e il pomeriggio all'armeria in cui loro due, guidati da un'idea di Ikkino, han formato il team Hitsuno. E via così a ritroso, fino al loro primo, fortuito, incontro. Piano piano i pezzi iniziano a ricomporsi, tutto lentamente acquisisce un senso e piccoli tratti si uniscono formando un unico, grande disegno. Amore, lo chiamano, ma cosa ne sa lui dell'amore? Lei sue parole raggiungono le sue orecchie. Vorrebbe dirle come si sente, spiegare per filo e per segno cosa sta accadendo nel suo animo e farsi aiutare da lei che, sicuramente, è molto più esperta di lui nel campo dei sentimenti, ma ancora non sembra essere capace di proferire parola. Oramai dovrebbero essere arrivati in cima, sul punto più alto della ruota e tutto intorno a loro sembra distante, così piccolo. Distoglie lentamente lo sguardo dalla figura della ragazza per rendersene conto, per poi ritornarvi. Ormai non ha più il controllo del suo corpo. La mano sinistra sfila dal manto, mentre la destra rimane fissa sul cuore, come a volerne registrare i battiti. La mancina invece si fa coraggio e va ad accarezzare timidamente la guancia destra dell'altra. La schiena si spinge anch'essa in avanti, protendendo così il proprio viso verso quello della ragazza, fermandosi solo a pochi centimetri da lei. Deglutisce e subito dopo, finalmente, riesce a proferire di nuovo una frase di senso compiuto < Hikari, credo che mi stia facendo male il cuore > I battiti infatti sono sempre più forti, quasi si meraviglia che l'altra non posso distintamente sentirli con l'orecchio < E penso che la causa... > Piccola pausa < ...e la cura, sia tu > Rimane tuttavia immobile, come se non volesse procedere oltre senza consenso < ...aiutami. >

03:26 Hikari:
  [Ruota panoramica] Sono catturati, l’uno dall’altra, uno scambio di sguardi interminabile ma che in realtà dura pochi istanti. Hikari assapora ogni momento di quella breve infinità. Il tragitto panoramico ha raggiunto il punto più alto, lo deduce dallo sguardo di lui, che per un attimo la supera, osservando il mondo esterno che fino a quel momento era come scomparso. Lo stesso fa lei, confermando l’intuizione. Ora ci sono loro in cima a Kusa, a dominarla senza rendersene conto. In quel momento per lei esiste solo quella cabina, l’atmosfera che si è creata e quel batticuore che la sta facendo lentamente impazzire. Da quanto non provava qualcosa di così forte? Non sa rispondersi, sa solo che è Shitsui il motivo di tutta quell’agitazione, di quella sensazione che la sta capovolgendo completamente. Talmente catturata da lui, non si accorge subito della sua mano, che avanza coraggiosa nella fioca luce che pervade l’ambiente. Solo quando le raggiunge il viso sente quel calore, che per lei non è sconosciuto. E’ lo stesso calore che ha sentito quella volta nella radura, quando lui ha compiuto lo stesso gesto, lasciandole quella delicata carezza. Però non si ferma qui. Di fatti, nota il suo busto chinarsi e protendersi verso di lei. Gli occhi in cui si è persa sono sempre più vicini, così tanto da farle capire che il viso di lui è a tanto così da quello di lei. Sente il suo respiro, le sue parole infrangersi sulle proprie labbra. E’ così vicino, tanto vicino. Il cuore le sta esplodendo nel petto, forte come mai le era capitato. < Io…? > un timido balbettio quello della ragazza, una domanda retorica. Sì, perché ormai è chiaro il feeling tra i due, lampante. Quella speranza che covava dentro di sé, di essere per lui fonte di emozione, ha trovato ora una conferma. Cosa si fa in questi casi? Si ragiona? Si agisce d’istinto? Al diavolo la ragione, in questo momento tutto ciò che sente sono i battiti del proprio cuore che le sta martellando dentro. Quella sua richiesta di aiuto, sembra una supplica. La mano sinistra della giovane si allungherebbe verso il viso di lui, a pochi centimetri dal proprio. Anche lei vuole accarezzarlo, e lo fa con estrema delicatezza, quasi avesse paura che possa rompersi. L’indice e il pollice scivolerebbero sul suo mento. Un ultimo sguardo, un ultimo respiro, e annullerebbe completamente la distanza che li separa. E’ la cosa giusta? Non lo sa. Non sa niente in questo momento. La testa le gira, il petto le scoppia. Le labbra di lui sono calde, fine. Le sente bene. Sono rassicuranti in tutto quel casino, un bellissimo casino. Il contatto dura poco, un paio di secondi, poi Hikari si allontanerebbe, piano, per poterlo scrutare in viso e cercare una conferma a quel gesto. [Equip: Guanti ninja | Portaoggetti]

03:46 Shitsui:
 [Ruota Panoramica] Tutto è ormai lontano, lontanissimo, anni luce da dove si trovano loro, che non sono nemmeno più a Kusa, non in un festival, ma sono stati trasportati in un'altra dimensione, una dimensione creata a posta per i due ragazzi. Una dimensione minuscola, che li ha costretti ad attrarsi l'uno all'altra, fino a che i loro corpi non si sono mossi quasi di loro spontanea volontà e loro lì, spettatori non paganti di uno spettacolo di marionette in prima fila, le quali marionette sono in realtà i loro corpi. In quella posizione, così vicino a lei, riesce a percepire il profumo dei suoi capelli, la delicatezza della sua pelle, la profondità di quegli occhi, almeno finché le labbra dei due ragazzi non andrebbero ad incontrarsi in quel gesto istintivo, non programmato e, per Shitsui, completamente nuovo. Il loro bacio dura poco, ma abbastanza, per alleviare le pene del ragazzo, che sente riacquisire i comandi del proprio corpo < Ho promesso di proteggerti. > Le parole ritornano ad uscire fluenti dalla sua gola, il tono è calmo, forse cerca addirittura di essere dolce, mentre non si accenna ad allontanarsi. La guarda fissa negli occhi castani, nelle pupille che al buio sono dilatate, che in parte coprono l'iride, sembrando più grosse del solito e donandole una bellezza quasi infantile, vestita poi come un enorme coniglietto rosa. Ora poggia la propria fronte contro quella della ragazza < Ma la realtà è che io ho bisogno di te... > Fa una pausa < ...da quando ti ho conosciuto, sei stata la mia...ancora! > Esclama riferendosi a quelle volte che i fantasmi del passato ritornavano ad ossessionarlo e, fortunatamente, vi era Hikari a riportarlo alla realtà < So che è egoista da parte mia ma, ho bisogno di te...sii la mia ancora > La mano destra va ad accarezzare il dorso di quella sinistra della ragazza < Ed io sarò la tua roccia. Per sempre... >

04:07 Hikari:
  [Ruota panoramica] Il silenzio seguito a quel gesto inaspettato, sebbene sia stata proprio lei a compierlo, dura poco. Infatti, dopo quel breve, ma allo stesso tempo intenso bacio, il ragazzo sembra essere più tranquillo, più sciolto. Non tarda a parlare, ribadendo ancora una volta quella frase che Hikari ama sentire, pronunciata da lui. Non si sta allontanando, la sta semplicemente guardando. Questo la tranquillizza, significa che non è stata fuori luogo con quel gesto per metà improvviso. Un sorriso si dipinge su quei petali che hanno da poco abbandonato le labbra di lui, mentre il cuore, ancora in preda all’emozione, continua a battere veloce. Fronte contro fronte, la ragazza socchiude appena gli occhi, lasciandosi accarezzare dalla tua voce e da quelle parole che per lei sono come oro. Le emozioni non sembrano finire mai questa sera. Sono cose importanti che la colpiscono in pieno petto. < Non ti lascerò da solo, mai. > dice, con un filo di voce. Lo sta ancora guardando, non può fare altrimenti. Lui la cattura, l’ha sempre fatto. < Sarò la tua ancora, la tua spalla. > continua, lasciando che quella mezzaluna disegnata sulle sue labbra accompagni le parole. < Per sempre. > conclude, ripetendo le sue parole, mentre si bea di quella nuova carezza. E’ lui la prima persona a dirle “ho bisogno di te”. Ora sa di essere importante per qualcuno, di contare qualcosa. Lui ha promesso di proteggerla, e lei allo stesso tempo sarà lì per lui, ogni momento. E’ amore quello che prova per lui. Quello che non voleva ammettersi è proprio questo. Ora che ne è consapevole, non sa bene come dovrà comportarsi. Ma per ora, vive questo momento, il momento racchiuso nella cabina di una ruota panoramica che ha fatto da sfondo allo sbocciare di un nuovo sentimento nella vita dei due giovani. La stessa cabina che ha ormai quasi del tutto completato il suo tragitto. A pochi istanti dall’arrivo, Hikari ritrarrebbe la mano che era posata sul viso di lui, sfiorandolo un’ ultima volta. Si allontanerebbe di poco non appena il moto della cabina si ferma completamente. Sono tornati quasi tutti a casa, le bancarelle stanno chiudendo i battenti e il luogo si è svuotato. Le dispiace che venga tutto smantellato, persino la ruota, che si porterà con sé quello che è appena successo tra Shitsui ed Hikari. Si volgerebbe poi verso di lui, domandando: < Mi accompagni? > [Equip: Guanti ninja | Portaoggetti][End.]

04:19 Shitsui:
 [Ruota Panoramica] Per la prima volta, ora, Shitsui, percepisce cosa significa avere un legame. Stringere una sorta di patto con una persona, un patto non scritto, in cui entrambe le parti si impegnano e non lasciare indietro l'altro, in cui si impegnano a condividere il loro tempo ed il loro spazio, i loro pensieri e le loro paure. Non essere più solo. Un'anteprima, seppure acerba, aveva avuto modo di vederla alla formazione del team, quando, nonostante il suo carattere schivo, aveva accettato di entrare a far parte della squadra ninja. Ma quella non è amicizia, quello è un legame molto più profondo, radicato ormai nell'animo del giovane. Ma da quì in avanti ha bisogno che lei lo guidi, passo passo, nella scoperta del mondo dei sentimenti. E' l'inizio del primo capitolo felice della sua storia...no, anzi, della LORO storia. Gli occhi di lui continuano ancora a fissare quelli di lei, come a voler assaporare sino all'ultimo momento quel viaggio nell'altra dimensione, che però sta per terminare, dato che lentamente la cabina s'avvicina sempre più al punto in cui aveva caricato a bordo i due. Però solo in quegli attimi può dirsi pienamente felice, quando l'altra pronuncia le parole che lui agognava di sentire. "Non ti lascerò da solo". La solitudine spazzata via da una sola promessa, promessa legata ad un sentimento così forte. Ascoltando quelle parole gli angoli della bocca andrebbero a disegnare un sorriso sul suo volto, donandogli un'espressione di serenità come mai, prima Hikari ha avuto modo di vedere. E quell'espressione si trova lì grazie a lei, lei soltanto. Ora, che tipo di impatto avrà tutto ciò sul giovane non è dato saperlo, ma la certezza di non essere più solo, tanto basta per fargli dormire sonni tranquilli < Grazie > Le sussurrerebbe nell'orecchio poco prima che la cabina si fermi del tutto. I due così scendono dalla giostra, circondati dalla malinconia della fine della festa, ma poco importa, perché nulla in questo momento potrebbe abbattere il morale dei due. Annuisce, convinto, alla richiesta della ragazza, avviandosi con lei, standole accanto e, quasi di soppiatto, estraendo la propria mano destra dal manto per poi andare a cercare quella di Hikari afferrandola con dolcezza. [End]

Hikari e Shitsui si trovano per un’uscita nel luogo dei festeggiamenti del carnevale, sulle colline di Kusa. Salendo sulla ruota panoramica, hanno l’occasione di fare completa chiarezza sui sentimenti che nutrono l’uno per l’altra.