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con Murai, Kouki

Ancora una volta l'ospedale di Kusa cerca nuovi aspiranti medici. Tutti gli interessati devono recarsi nel salone principale dell'ospedale e attendere di essere chiamati dopo aver dato le referenze all'ingresso.

15:43 Kouki:
  [Salone] Oggi la piccola Genin è particolarmente di buon umore. Non che si evinca particolarmente da quella sua espressione perennemente neutra e fredda, ma dentro di sé il proprio sangue e il proprio animo ribollono facendola sentire euforica. Indossa i vestiti della sera precedente che sono stati lasciati accuratamente ad asciugare per tutta la notte. Pantaloni lunghi a coprirle le gambe, neri e dal tessuto morbido per non essere di impedimento nei movimenti, stretti alle caviglie con un elastico. Scarpe nere ai piedi e canotta rossa infilata nei pantaloni. Indossa poi un giubbino nero tenuto aperto, non lungo, le arriva all’altezza delle ultime costole del torace, e le maniche sono lunghe fino ai gomiti. Le braccia sono nude dai gomiti fino ai polsi, lasciando in evidente le cicatrici e le bruciature, mentre alle mani indossa dei guanti ninja neri e mezze dita. Il torace e il collo invece sono avvolti dalle fasciature bianche, per nascondere i segni del suo passato. Pelle costantemente bianca, come la neve appena caduta, messa in risalto, così come gli occhi gialli, dai capelli lunghi e neri come la notte. Capelli tenuti sciolti, come sempre, liberi in tutta la loro lunghezza fino al sedere, mentre la frangia copre un poco il copri fronte di Kusa. Lineamenti morbidi ed infantili, data la giovanissima età, ma molto freddi. Ovviamente alla coscia destra vi è il porta kunai e shuriken, mentre alla vita porta allacciato il porta oggetti, e in entrambi vi sono distribuiti i suoi sei kunai, sei shuriken, il set da cinque fumogeni, quattordici fukumibari e una manriki-gusari. Si sente più a suo agio dopo che è riuscita a crearsi un percorso ben definito che intende percorrere, sente che la confusione è ben lontana anche se i ricordi rimangono un’accozzaglia di sensazione e niente di più. In pace con sé stessa, con la propria mente, il proprio animo e la voce nella sua testa. Ricorda che anche nel suo passato non doveva essere molto diverso da adesso. Comunque sia quello che la preme in questo momento è riuscire a raggiungere l’ospedale di Kusa, lì, come le ha detto la tirocinante Natsumi, dovrebbe avere la possibilità di imparare la meccanica del corpo umano, conoscerne i segreti e i modi per sfruttarlo… e, be, si, guarirlo. Ovviamente. Non piove, il cielo ha smesso di piangere lasciando posto a un’atmosfera grigia e cupa, ma lei non si lascia intimidire e continua a dirigersi verso l’ospedale a passo deciso e calmo. Si è informata dopo la sera precedente, sa che la struttura cerca qualche nuovo tirocinante e lei non vuole farsi sfuggire l’occasione d’oro. Finalmente ai suoi occhi riuscirebbe a vedere l’enorme ed impotente edificio, presidiato da degli anbu. Li fisserebbe, ma senza fermare il proprio passo, forse attratta da quelle particolari maschere, ma nulla più. Nessun cenno, torna a guardare dritto davanti a sé, e quindi oltrepasserebbe la porta d’ingresso dell’ospedale. Lì, probabilmente, dovrebbe lasciare il suo equipaggiamento, le sue armi, dato che all’interno dell’ospedale non dovrebbe essere consentito portare armi. Ovviamente la piccola lo farebbe senza problema, certa che poi tutto le sarebbe stato restituito. Inoltre andrebbe a dare anche le proprie referenze a chi di dovere, sibilando in maniera chiara il proprio nome. <Kouki.> una piccola pausa, ora che ha saputo quale sia il suo cognome, le viene difficile abituarsi a pronunciarlo. <Yakushi.> seguirebbe quindi quel secondo sussurro, ed infine aspetterebbe il proprio turno nel grande salone, assieme ad altri aspiranti. [Equipaggiamento: guanti ninja – 6 kunai – 6 shuriken – 14 fukumibari – un set da 5 fumogeni – 1 manriki-gusari]

Il tempo è nuvoloso, semplice, le nuvole invadono il cielo non permettendo al sole di arrivare diritto sulla terra. Un piccolo problema che non guasta, però, il quieto vivere. In quel di Kusagakure si continua la vita di tutti i giorni, i cittadini escono, vivono la loro vita, i ninja continuano a proteggere e pattugliare tutta quanta la zona con estrema attenzione senza togliersi i vari piacere che la stessa vita offre; non è raro vedere alcuni shinobi intenti a mangiare nei vari ristoranti o uscire con belle ragazze. Togliendo questo è bene concentrarsi sulla giovane Kouki la quale ha colto la palla al balzo per poter gareggiare e diventare un'aspirante medico. L'ospedale sta cercando nuovi giovani talentuosi, forti e capaci di padroneggiare il chakra in modo eccelso ma ci saranno giovani del genere? Non si sa, per questo sono in corso i vari esami. Il sole è pieno, affollato di ragazzi e ragazze, tutti quanti seduti ad attendere il loro turno mentre la genin da le sue referenze alla reception e si, le armi le vengono tolte all'ingresso proprio dagli anbu. Si ritrova disarmata ma insieme alla folla e può notare fin troppo bene come l'agitazione sai praticamente presente in ognuno di loro e come fa a saperlo? Semplice, vi è una grande puzza di sudore, qualcuno o non si è lavato oppure si è agitato fin troppo, chi lo sa. Il tempo scorre all'interno della sala fin quando da un corridoio, alla destra dell'entrata, sbuca un uomo, un medico piuttosto avvenendo, una specie di dottor stranamore di Konoha con capelli tirati all'indietro, barba incolta, spalle larghe, occhi azzurri, altezza di 180 centimetri circa. Indossa il solito camice bianco mentre per le mani ha un foglio<Kouki Yakushi mi segua>chiama la ragazza cercandola tra i presenti per poi voltarsi e ripercorrere il corridoio. Esso non ha molto, presenta pareti blu, un pavimento verde acqua e varie porte ma ancora non vi fermate, proseguite diritti. [Ambient]

16:07 Kouki:
  [Salone->Corridoio] Non si sente particolarmente emozionata o in ansia per quell’attesa, semplicemente non vede l’ora di poter mettere le mani su quelle conoscenze. Potrebbe capire molte cose, e in un solo istante le passa per la mente che potrebbe capire molte cose anche su sé stessa. Ma è un pensiero fugace, al quale la ragazzina corruga la fronte. Non sa spiegarsene il motivo, ma forse quella sua convinzione deriva da qualcosa del suo passato che ancora non ricorda. Non avverte l’ansia, cosa che invece sembra essere presenti nella maggior parte dei presenti nel salone con lei. C’è puzza, un’insopportabile puzza di sudore che le fa storcere appena il nasino. Con gli occhi gialli passa in rassegna tutti quelli presenti, quelli che riesce a vedere, ovviamente, cercando di carpirne le espressioni, i discorsi. Molti stanno in silenzio, altro sussurrano fra loro, lei invece se ne sta per conto suo. Religioso silenzio, cerca di allontanarsi da tutta quella marmaglia, isolandosi. Ci sarà una prova da affrontare? Di che tipo? Certo i ninja medici devono avere un ottimo controllo del chakra, e spera davvero di rientrare in questa categoria. Insomma… non ha mai avuto problemi con le tecniche, con il ninjutsu, quindi al momento si sente alquanto sicura di sé. Avvolta da una calma serafica, intorno a lei il tempo scorrerebbe molto più lentamente, come se fosse avvolta in una bolla. La voce dentro la sua testa torna a farsi sentire, un sibilo lontano quel tono così simile al suo. Si porterebbe il dito indice destro alle labbra, come ad intimare a quella voce il silenzio. La distrae in quel momento così importante. Il tempo scorre, gli aspiranti medici vengono chiamati, fino a quando il suo nome viene pronunciato. Nome e cognome, la sua identità. Lentamente lo sguardo si muoverebbe in direzione dell’uomo, un medico nel suo camice, dall’altezza non indifferente. Non si sofferma certo sulla bellezza, per lei è un uomo come tanti altri. Il viso rimarrebbe in quella sua espressione neutra, eppure dentro di sé si sente esplodere dall’euforia. Tocca a lei, a lei… è vicina ad intraprendere quel suo viaggio e non vede l’ora. Si alzerebbe quindi, cercando di mantenere una certa compostezza, accennando solo un piccolo sorrisetto sulle labbra pallide. <Si.> risponde alla chiamata del medico, decisa ed entusiasta, quindi lo seguirebbe lungo il corridoio. Gli occhi rimarrebbero puntati sulla schiena dell’uomo, su quel camice bianco, e nella sua mente i ricordi si rivoltato, sgomitano fra loro. Quante volte a vissuto una scena simile? Un corridoio lungo, varie porte, ma nessuna di esse sembra essere la loro meta. La ragazzina rimane in silenzio, limitandosi solo a seguire la figura del medico. [Equipaggiamento consegnato all’ingresso: guanti ninja – 6 kunai – 6 shuriken – 14 fukumibari – un set da 5 fumogeni – 1 manriki-gusari]

Il corridoio prosegue, la via svolta a destra e il medico continua a camminare senza mai fermarsi, avanza con passo celere, deciso e senza voltarsi indietro con la ragazzina al proprio seguito. Il foglio viene posto nella tasca all'interno del camice per poi fermarsi davanti a una porta bianca la quale viene aperta mostrando il suo interno. Essa è una stanza normale con 3 letti, tutti e tre occupati da donne anziane; il trio ha una certa età e, a occhio e croce, tutti e tre fanno un'età di circa 270 anni. Abbastanza per dire di essere in un vero e proprio museo a quanto pare e loro sono quasi fossili viventi. Comunque, alla destra dell'entrata vi è una porta gialla, conduce al bagno ed è meglio non entrare, arriva una puzza di pannoloni sporchi non indifferente. Non sono ancora passati a pulire. Il resto della stanza si presenta normale, ognuna delle 3 vecchiette ha un ago infilato nel braccio con un tubo di plastica direttamente collegato a una flebo, vi sono 3 comodino con 3 bottiglie d'acqua, una per comodino; è presenta una finestra, chiusa ma con le tende aperte permettendo al sole di penetrare il tutto con la propria luce anche se oggi di luce ve n'è veramente poca<Buongiorno signore, dormito bene stanotte?>chiede l'uomo esibendo un sorriso in loro direzione per poi ricevere tre si come risposta. Il medico fa un cenno del capo invitano Kouki ad entrare e, una volta dentro, andrebbe a chiudere la porta alle sue spalle<Questa è Kouki Yakushi e mi aiuterà nel curare la gamba della signora Miike>le informa di quello che sta per succedere ma chi è la signora Miike? Il medico indica la prima donna, quella a sinistra appena entrati. Un vecchietta con i capelli grigi, le rughe e un braccio ingessato; si volta verso la Yakushi guardandola dall'alto verso il basso<Pronta per iniziare? Richiama il chakra>domanda e ordina nello stesso aspettando il fare della genin. [Ambient]

16:41 Kouki:
  [Corridoio->Stanza] Non sa cosa l’aspetta, e adesso che sta camminando in quel lungo corridoio si che sente la tensione crescere dentro di lei. Fallire non è opzione contemplata, eppure sente smuoversi dentro di sé. Continua a seguirlo, cercando di stare al suo passo, ma per quanto veloce lei possa essere, ha comunque delle gambine ben più corte del medico. Non si perde d’animo e lo segue in quella svolta, e la ragazzina inizia a pensare che probabilmente gireranno l’intero ospedale, su e giù per i reparti. Invece il medico si ferma davanti a una porta bianca e lei farebbe lo stesso, mantenendo comunque una giusta distanza fra sè e lui. Cosa mai dovrà fare? Un colloquio? Un test? Non sta nella pelle, anche se l’espressione facciale continua a presentare uno sguardo fisso e il sorrisino sulle labbra. La porta viene aperta, ma invece che trovarsi davanti a una commissione di medici ed infermieri, la ragazzina si ritrova in una stanza insieme a tre vecchie. L’espressione si fa stupita, per poi lasciar spazio a una sorta di leggero disappunto. Tuttavia celermente cancellerebbe quella sua espressione, cercando di riappropriarsi di un certo autocontrollo. Dunque… tre letti, tre vecchie matusa con tanto di flebo, tavolini con bottigliette d’acqua e una porta che con molta probabilità è l’ingresso del bagno. Non le interessa al momento. Si soffermerebbe invece ad osservare le tre donne, cercando di immaginare quale male le abbia portate in quel luogo sanitario. La vecchiaia quasi sicuramente, sono ad un passo dalla bara. Cinica, il sorrisino si allarga per quel pensiero che alla sua mente pare divertente, e la sua voce anche pare riderne. Ascolta il dire del medico, che si approccia alle signore, e automaticamente la ragazzina cerca di prestare la massima attenzione. Se deve comportarsi come si conviene nella società, deve imparare a relazionarsi nel miglior modo possibile per non destare sospetti. Ovvio che se si dimostra fredda, cinica, o quant’altro, rischia solo di non essere accettata. Tenterebbe dunque di andare a compiere un sorriso di cortesia che, ahimè, risulta parecchio sforzato dato che non è abituata. Ci prova, anche a costo di sembrare inquietante. Sposta ora lo sguardo sulla così detta signora Miike, osservandone i capelli bianchi e il braccio rotto ingessato. Automaticamente lo sguardo andrebbe poi alla gamba, innanzitutto per capire se è la destra o la sinistra e poi per sapere che cos’abbia alla gamba, oltre al braccio rotto. <Cosa le è successo?> domanderebbe in un sussurro direttamente all’interessata. Punta i suoi occhi contro di lei, cercando di mantenere quel sorriso, si sforza, si vede, e la sua domanda esprime sincera curiosità. Tuttavia non appena il medico va a darle quell’ordine, la ragazzina si prodigherebbe per impastare il chakra. Non ha idea di come dovrà aiutare il medico, ma farà del suo meglio. Le mani verrebbero quindi portate all’altezza dello sterno, incrociando le dita per formare il sigillo della Capra. Gli occhi verrebbero chiusi per potersi concentrare. Cercherebbe di visualizzare il proprio corpo, nero, senza colori e in seguito proverebbe a raccogliere la propria energia psichica composta dai sentimenti, dall’animo e dalle emozioni, in modo da accumularle in una sfera di energia color verde che porrebbe poi a livello della fronte. Una sfera statica come sarebbe la seconda che andrebbe a richiamare al livello dell’addome. Rossa e raccoglierebbe la sua pura forza fisica dalle cellule, dai muscoli e dalle ossa ed articolazioni. Se fosse riuscita nel suo intento, allora cercherebbe di convogliare queste due sue sfere verso lo sterno, in modo da cercare di unirle in un’unica sfera di energia azzurra dal movimento rotatorio: il chakra. Infine andrebbe a cercare di distribuire tale energia lungo i canali del chakra, in modo da distribuirla in tutto il suo corpo, fino ai punti di fuga. Se fosse riuscita a richiamare il proprio chakra correttamente, potrebbe riuscire a sentirlo dentro di sé, scorrere ardentemente dandole un nuovo vigore. [Tentativo impasto chakra 20/20][Equipaggiamento consegnato all’ingresso: guanti ninja – 6 kunai – 6 shuriken – 14 fukumibari – un set da 5 fumogeni – 1 manriki-gusari]

L'impasto del chakra di Kouki avviene in modo corretto e ora può sentire la sua potenza aumentare, il vigore crescere. In questo momento è una shinobi capace di fare qualsiasi cosa, di fare qualunque cosa voglia sfruttando solamente il proprio chakra. Questa è al forza dei ninja, una forza che viene utilizzata in molti modi, alcuni malvagi, altri buoni ma grazie ad essa si può fare veramente di tutto e questo i medici lo sanno, per questo hanno deciso di mettere al servizio degli altri il proprio potere e diventare dei veri eroi, migliori di quelli che narrano le leggende. La domanda di Kouki arriva diretta alla vecchietta che si volta verso la Yakushi osservandola dalla testa ai piedi cercando di capirne il proprio essere<Sono caduta e ho sbattuto il braccio per terra. Sai figliola, le mia ossa non sono più resistenti come un tempo. Pensa che mio cugino, di 102 anni, cadde dal letto e si ruppe il bacino e le ossa delle gambe e nonostante ciò è ancora vivo>un piccolo sorriso si forma sul volto della nonnina che si perde nei meandri dei propri ricordi, la bocca viene aperta a Kouki può notare come al suo interno manchino dei denti..molti denti...troppi denti ma non soffermiamoci su questi particolari. Il medico si volta verso la Yakushi osservando il di lei fare e, mentre sta per parlare, viene interrotto dall'anziana donna<Ma piccola mia, sei tutta pallida, hai mangiato prima di uscire? Quando uscirò di qui ti preparerò un pranzetto al bacio>quanto è bello lo spirito delle nonne e preparati Kouki, stai per ingrassare di almeno 120 chili se tutto va bene. Scherzi a parte, il medico sbuffa per poi, finalmente, dire la sua<Allora, il nostro lavoro è semplicissimo e sarà anche la tua prova per vedere quanto il controllo del chakra si elevato>la mano destra comincia a risplendere di un chakra verdognolo<Questo è un particolare tipo di chakra che al posto di infliggere dolore, riesce ad attenuarlo e a curare. Lo chiamiamo chakra medico. Per richiamarlo bisogna avere un ottimo controllo del chakra, capire in che modo fondere le energie>si ferma qualche secondo prima di riprendere la spiegazione<Grazie a questo chakra riusciamo a usare una tecnica chiamata mani terapeutiche la cui funzione è quella detta prima, ovvero curare. Vediamo se riesci a richiamarlo>. [Ambient]

17:14 Kouki:
  [Stanza] È riuscita nel suo intento, il chakra scorre dentro di lei, potente, come un fiume in piena, facendola sentire in grado di poter fare tutto. Ma dopo tutto grazie al chakra si possono davvero fare cose eccezionali, basta saperle come fare. Ricevere i giusti insegnamenti, allenarsi, concentrarsi. Gli occhi si dischiudono, quindi, andando a puntarsi sulla vecchietta. Si fissano, come se si stessero studiando a vicenda, ed infine l’altra inizia a parlare, esponendo per filo e per segno cosa le è accaduto. Insomma, vecchiaia, ossa fragili, una piccola caduta e ci si ritrova con le ossa rotte. Solleva un sopracciglio, cinica, quasi divertita. Dopo tutto basta guardarle che potrebbero rompersi, un po’ come lei insomma. Comunque sia cercherebbe di mantenere il sorriso, tanto che quasi potrebbe venirle una paralisi. Spera solo che non sia una di quelle vecchiette che attaccano a parlare e non finiscono più, se no potrebbe pentirsi per il resto della sua vita per aver posto quella domanda. Fortunatamente la donna sembra perdersi in qualche ricordo, e lei volge il suo sguardo verso il medico, attendendo istruzioni. Ma ecco che la vecchietta torna alla carica, interrompendo le parole dell’uomo sul nascere e riferendosi alla piccola e al suo colorito di pelle. Nuovamente gli occhi tornerebbero su di lei, ascoltando con calma le sue parole. Calma, molta calma. Ne osserva ogni particolare, anche quei denti mancanti, le rughe… no. Lei mai e poi mai vorrà finire come quella vecchia. L’idea dell’immortalità ora più che mai la solletica parecchio. Debole, gracile e col rischio di rompersi ad ogni soffio di vento? No, grazie. Repulsione. <Mangio il giusto.> si limita a rispondere alla signora, per poi portare la propria attenzione tutta sul medico, il quale sbuffa. In silenzio ascolterebbe finalmente le parole dell’uomo che andrebbe a spiegarle quello che dovranno fare. Osserva la mano che va a ricoprirsi di chakra verde e il suo sguardo si fa più interessato che mai. Ha sete di conoscere, sete di imparare quelle cose, quella tecnica. Ascolta fino in fino… il chakra che viene combinato in modo da creare un’energia benefica per le lesioni. Storce appena il visino… ne sarebbe mai capace? Compie un profondo respiro, andando ad annuire al medico. <Ci provo.> avrà bisogno di parecchia concentrazione. Andrebbe dunque ad osservare le proprie mani, e nel mentre cercherebbe di concentrarsi sul proprio chakra. Lo farebbe scorrere dal proprio petto alle spalle, e da lì, attraverso i canali del chakra, cercherebbe di distribuirlo velocemente lungo il braccio e poi sempre più giù, lungo gli avambracci. Infine cercherebbe di concentrarlo nelle proprie mani, fino a raggiungere gli tsubo li distribuiti. Andrebbe a compiere diversi respiri, chiuderebbe gli occhi. Cercherebbe di concentrarsi sulla propria volontà, sul proprio animo, i pensieri. Cercherebbe dentro di sé quella consapevolezza e quel desiderio di curare. Usare le proprie mani per fare del bene. Cercherebbe di mantenere il chakra concentrato nelle sue mani, delle quali rivolgerebbe il palmo verso sé stessa. Vuole cercare di percepire la propria energia, estrapolare il buono che vi è nel chakra e convincersi mentalmente che andrebbe ad utilizzarlo per fini curativi. Ci crede, ci vuole credere. La sentirebbe scorrere, pulsare nelle proprie mani, e da lì cercherebbe di far fuoriuscire il chakra dai punti di fuga, in modo da permettere al chakra si poter avvolgere le proprie mani come una patina rigenerante. Se ci fosse riuscita, il chakra dovrebbe prendere una colorazione verde. [Tentativo Mani Terapeutiche D – 5 pc + 0,5 a turno][Chakra 15/20][Ninjutsu: 20][chakra 20/20][Equipaggiamento consegnato all’ingresso: guanti ninja – 6 kunai – 6 shuriken – 14 fukumibari – un set da 5 fumogeni – 1 manriki-gusari]

Gli occhi del dottore permangono fissi sulla Yakushi scrutandola con estrema attenzione senza perdere nemmeno un dettaglio di ciò che sta succedendo. Nota come la concentrazione della ragazza sia massima ed è grazie a questa concentrazione che le di lei mani riescono a colorarsi di un verde intenso, un verde salutare che esprime una pace immensa. Il chakra medico viene completamente richiamato dalla giovane, un chakra potente per i limiti imposti dalla ragazza. Un mezzo sorriso si forma sul volt dell'uomo nel notare questo piccolo progresso, un progresso niente male<Controllo del chakra discreto, sai il fatto tuo>si complimenti con un tono di voce abbastanza duro e burbero anche se non vi è cattiveria nel di lui tono, tutt'altro ma deve aver imparato che il proprio ruolo richiede una certa serietà, una certa durezza senza dover far apparire il proprio sentimento alle persone. Si volta andando verso l'anziana donna, il passo e lento fino ad avvicinarsi al di lei letto. Solleva il braccio della vecchietta, il chakra sulla sua mano viene intensificato, si affila di più e con un movimento piuttosto veloce va a tagliare il gesso. Una linea diritta va a crearsi sul gesso, i lati vengono afferrati dall'uomo che andrebbe a toglierglielo mostrando il braccio rinsecchito della donna. Nuovamente il chakra alla mano si affievolisce divenendo più salutare, chakra che compare anche nella gemella<Allora Kouki, come funziona. Metti le mani sopra la zona interessata, non devi toccarla ma solo fare in modo che il chakra entri in contatto con il corpo e poi devi riuscir a far fluire tutto il chakra all'interno del corpo per curare il male>una spiegazione veloce di quello che deve fare ma non è ancora finita del tutto<In questo caso abbiamo un osso da riparare. Il grosso è già fatto, vi sono solo alcune rifiniture>continua con il proprio dire mentre inizia la procedere con la cura. Posiziona le mani nella metà dell'avambraccio vicino al polso e lasciando libera l'altra metà per la genin<Avvicinati e fai come faccio io>e con questo può iniziare la cura e dimostrare di essere adatta per il ruolo. [Ambient]

17:48 Kouki:
  [Stanza] Va a riaprire gli occhi la giovane, riuscendo a vedere il chakra azzurrino sulle proprie mani. È intenso, buono, da’ uno strano senso di pace che non le sembra male. Osserva con stupore le proprie mani, non tanto perché è riuscita nel suo intento, ma per quello che sta provando sulla sua pelle. Una bella sensazione di benessere. Scuote appena il capo e cerca di ricomporre la propria espressione facciale, mentre il medico va a darle il suo parere in merito. Un discreto controllo, niente male insomma. Anche la ragazzina stessa non può che sentirsi soddisfatta. Sa il fatto suo, decisamente. In seguito andrebbe a seguire ogni movimento del medico, il quale andrebbe ad avvicinarsi alla paziente, afferrando il braccio rotto, per poi muovere la mano sopra al gesso, andando a creare una linea retta per poter aprire in due l’ingessatura e liberare il braccio da quella fastidiosa morsa. Gli occhi della ragazzina brillano, si sgranano, notato con quale facilità l’uomo ha tagliato un materiale duro come il gesso. Con il semplice movimento della mano e l’uso del chakra. La ragazzina si avvicinerebbe al letto della donna, stando dalla parte del braccio rotto e mettendosi al fianco del medico, per poter osservare meglio e non essergli di impiccio. L’uomo andrebbe poi in seguito a curare l’avambraccio nella zona più vicina al polso, di conseguenza a lei spetta il resto della parte più vicina al gomito, sistemandosi quindi più vicina alla donna. Prima di iniziare lei, ovviamente, starebbe ad ascoltare con attenzione le parole del medico, per poi osservare il suo fare. <Non lo tocco. Resto distante.> ripete fra sé e sé, in un sussurro, dando giusto un’altra occhiata alla vecchietta. Se lei si fida, allora perché dovrebbe avere qualche remora nel provarci? Andrebbe a compiere un altro profondo respiro, quindi cercherebbe di posizionare le mani a coppa sulla parte dell’avambraccio che il medico le ha lasciato. Posizionerebbe le mani a qualche centimetro sopra la pelle della donna, tenendo le manine l’una vicina all’altra, coi palmi rivolti verso l’avambraccio. Cercherebbe ora di infondere il proprio chakra terapeutico, spingendolo lontano dai propri punti di fuga, cercando di fare in modo che si allontani senza distaccarsi dal tutto dalle proprie mani. Cercherebbe quindi di far si che il chakra vada a toccare la pelle dell’avambraccio e pian piano, senza fretta, andrebbe ad avvolgere l’intero arto che le compete. Da quel punto cercherebbe di insinuare dolcemente, e con una insolita cura per lei, il chakra attraverso i punti di fuga della donna, e cercherebbe di raggiungere il derma, in seguito i muscoli rinsecchiti, ed infine cercherebbe di raggiungere quell’osso rotto. Il più è già stato rinsaldato, cercherebbe solo di andare a rifinire, come le ha detto il medico. Cercherebbe di stimolare le cellule, in modo da aiutare la calcificazione dell’osso, rifinire quel poco che manca. Dovrebbe essere qualcosa di veramente delicato e lungo, almeno per lei, che ci sta mettendo tutta la concentrazione che possiede. Ci tiene, vuole riuscirci, vuole che quel suo chakra vada ad avvolgere l’osso della vecchia in modo da farla sentire meglio. Ci prova, almeno, senza soffermarsi molto su quello che sta andando a pensare al momento. Espressione seria, fissa sulle proprie mani. [Mani Terapeutiche D – 5 pc + 0,5 a turno][Chakra 14.5/20][Ninjutsu: 20][Equipaggiamento consegnato all’ingresso: guanti ninja – 6 kunai – 6 shuriken – 14 fukumibari – un set da 5 fumogeni – 1 manriki-gusari]

La cura inizia con una potenza molto ampia se consideriamo le energie del medico e quelle della ragazza. Il braccio dell'anziana donna va piano piano ad aggiustarsi completamente fino a divenire nuovamente sano come un tempo, si fa per dire ovviamente<Bene, ci siamo riusciti>commenta il medico facendo cessare l'afflusso di chakra nelle mani<E complimenti Kouki, hai dimostrato un grande controllo e una certa bravura>si volta verso la donna facendo un cenno del capo<Ora vi lasciamo riposare>fa cenno alla genin di seguirlo fuori dalla stanza. Esce fuori dalla camera e, una volta che lo sia anche la Yakushi va a chiudere la porta per poi rivolgersi nuovamente verso di lei<Ti aspetto domani alle 8 per l'inizio del tirocinio. Puntuale mi raccomando>il viso è serio, anche più di prima ma, alla fine, vuole dire che ce l'ha fatta, ha dimostrato di essere adatta al ruolo. Viene lasciata da sola ma la strada la conosce e tra un po' la imparerà persino a memoria visto che dovrà passare tanto, tantissimo tempo tra quelle mura. [END]

Kouki va a partecipare agli esami per i nuovi tirocinanti e, dopo aver curato una simpatica nonnina, viene presa ottenendo il posto.

Note: Semplice ambient di entrata negli O.M.M.
Brava come sempre e complimenti per l'ingresso