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Buio&Luce

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con Furaya, Nahira

00:27 Furaya:
 Lenti i passi che conducono le membra della Consigliera in direzione della Prateria della Memoria. Memoria. Non è definita così a caso. Quivi, è presente un Monumento ai Caduti durante la battaglia con, staccato da questo, anche il consueto Cimitero. E' raro vedere qualcuno visitare il Cimitero ad un'ora così tardiva, tuttavia non ha trovato altri momenti, un altro orario, per presentarsi lì. Ma perché è lì? Molto semplice. La solitudine, man mano, si fa spazio nell'animo della donna, la quale è costretta ad andare a trovare qualcuno che, invece, rivorrebbe con sé. Al contrario, impossibilitato a riavere quella figura al di lei fianco, assieme al fratello morto durante l'ultima battaglia, la va a trovare ogni volta che può. Si presenta con un paio di calze nere, le quali pesanti coprono le gambe. Ai piedi, ha un paio di scarponcini chiusi e neri, rinforzati in metallo e alti fin sotto le rispettive ginocchia. L'addome è coperto da uno yukata corto di colore nero, con fiori di ciliegio lungo tutto il fianco manco. Un haori pesante, date le temperature rigide e la neve che cade dal cielo notturno, è poggiato sulle spalle, con il simbolo della casata Nara dietro la schiena, precisamente tra le scapole. I capelli rosei discendono lungo la spalla destrorsa, raccolti in una treccia che poggia lungo quel lato, con qualche ciuffetto a circondare il visetto candido e pallido della ventitreenne. Già. Ventitré anni ed ha perso una madre, un fratello, un padre che preferiva non avere affatto trafitto dalla sua Katana; è stata sposata, ha cariche prestigiose, ma non la felicità che realmente vorrebbe avere. Niente di tutto ciò. Contro il fianco mancino, sorretti tramite una cintura nera che chiude altresì lo yukata, vi sono due Katane poste nei rispettivi foderi. Una ha l'elsa bianca e nera, mentre l'altra rossa e nera, ma sfilacciata e sporca. Per non parlare del filo.. Attorno alla coscia destrorsa, vi è una Tasca Porta Kunai con svariati Fuda, nei quali ha sigillato tutti gli oggetti di cui potrebbe avere bisogno, a partire da armi varie, tranne i Kunai, tonici, shuriken. Sul polso destrorso, vi è un Fuda, nel quale ha sigillato la Falce. La Zanbato è invece sigillata a sinistra, sempre in prossimità sul polso. Si sta dirigendo verso le svariate lapidi, ma ha appena superato il monumento ai caduti posto al centro della zona. Tra i capelli, ormai spiccano i fiocchetti bianchi di neve. Non sembra accusare il freddo, ma dalle labbra svia qualche piccola nuvoletta che risale verso il cielo. [Chakra ON]

00:40 Nahira:
 Una leggera neve ricopre le strade di Konoha questa notte. Una notte calma e senza nuvole per le vie di una cittadina addormentata quasi come se lo stesso candore che scende dal cielo facesse parte di una magia sussurrata nel tempo. I passi della stessa Nahira si ritrovano a varcare un luogo ammantato e silenzioso dove tutto sembra quasi fermarsi e dove la pietra incontra la memoria. Abiti civili per la Inuzuka composti dalla solita giaccona scarlatta dal cappuccio calato sul capo. Alcune ciocche bianche spuntano all'altezza del collo mentre i tatuaggi rossi sono ben visibili sulle guance del viso dai lineamenti morbidi. Il resto dell'outfit comprende i soliti pantaloni neri fasciati in più punti da cui pendono diverse sacche strategiche , calzari e guanti scuri. Skoll spunta dall'interno della giacca con suo musetto curioso aggrappandosi con le zampine anteriori alla Inuzuka che la tiene stretta a se facendo attenzione anche ai suoi movimenti. Una posizione strategica perchè non si riempia di neve e non si ammali in questo freddo inverno. I passi procedono verso i monumenti per poi fermarsi poco dopo. Una fragranza infatti verrebbe facilmente annusata dalla giovane che di certo non si aspetta di percepire qualcuno nei dintorni. La fragranza verrebbe analizzata ed inspirata più volte ed utilizzando infine la memoria olfattiva Nahira non ha dubbi riguardanti a chi appartenga quella traccia. Come un segugio che ha avvertito la sua preda anche la bianca si lascerebbe guidare dall'indizio odorifero raggiungendo in breve tempo la figura della konohana spingendosi fino a raggiungere almeno un metro rispetto le sue spalle. Sarebbe dunque la sua voce a sovrastare quel silenzio e se volesse la Nara potrebbe girarsi e notarla. <Salve Furaya> direbbe infine con un lieve sorriso ricordandosi del primissimo loro incontro. Attenderebbe dunque una possibile risposta rimanendo con la solita espressione solare in viso.

00:50 Furaya:
 Sbatte un paio di volte le palpebre in maniera più frenetica, cosicché i fiocchi non restino impigliati nelle ciglia e le arrechino fastidio. Deglutisce, guardandosi nei dintorni, affinché possa raggiungere la lapide che s'è prefissata di andare a visitare. Capta dei movimenti nella neve, girando il capo per poter osservare chi stia arrivando. < Oh, Nahira. > Si ricorda di lei, di come l'abbia aiutata e soprattutto rammenta di Skoll. < E ciao anche a te. > Saluta la cagnolina con un piccolo sorrisetto che s'estende sul di lei volto. D'altro canto, ha sempre amato gli animali ed è felice d'averne attorno. Non per niente, ha un vero e proprio zoo nella propria dimora, tra cani, gatti e addirittura un falco! Si ferma, quindi, volgendo il corpo totalmente in sua direzione, così da osservarla. Sostanzialmente, non è molto più bassa di lei. < Cosa fai da queste parti? > Chiede, per quanto potrebbe sembrare anche ovvio. Tuttavia, non si sa mai e poi si sente in vena di chiacchierare, per quanto le persone che le stanno attorno, solitamente, non se la passano mai bene. Ormai, la vede quasi come una maledizione, per quanto non voglia parlarne con nessuno. La reputa una stupidaggine, per quanto le sembri reale e l'unico col quale s'è riuscita ad aprire fu l'Oboro, il suo Sensei Raido. < Fa piuttosto freddo, oggi. > Esplica l'ovvio, scrollando le spalle. Lo sguardo si porta nei dintorni, cosicché possa tenere tutto sotto controllo. Sembra quasi una mania. < Vuoi.. > Si interrompe, cercando di trovare le giuste parole, gesticolando con la dritta nell'etere. < ..farmi compagnia? Stavo andando a far visita ad un familiare. > Annuncia, scrollando le spalle. Fa ben presente, dunque, che la presenza di Nahira - e di Skoll - non le reca alcun fastidio, bensì potrebbe persino farle piacere, data la situazione. Questo, ovviamente, a meno che la ragazza non provi sentimenti avversi. Lei, dal canto proprio, chiede, propone. Potrebbe sommariamente farle bene cambiare i propri modi, metodi, gesti abituali che ripete assiduamente. [Chakra ON]

01:07 Nahira:
 E' bello vedere qualcuno di tanto in tanto e quel sorriso mostrato verso di lei e verso Skoll non può che farle marcare meglio la felicità sul suo viso. Anche la lupetta pare essere felice di vedere la shinobi dato che inizia ad agitare le zampine e muoversi facendo qualche guaito festoso verso la stessa. <E' felice di vederti> Nahira non riesce a trattenere quel commento riguardante la compagna canide che è davvero buffa! In ogni caso lo sguardo ceruleo si sofferma sulla figura della ragazza che sembra cordiale nei suoi confronti. Del resto anche la volta scorsa lo era. <Oh beh passo di qui di tanto in tanto.> inizia a dire muovendo un leggero passo in avanti che però la sposta di poco. <Sai, dicono che la notte porta consiglio> commenta infine con un cenno del capo verso il paesaggio innevato circostante allargando un lieve gesto con gli arti che andrebbero ad alzarsi lateralmente per poi abbandonarsi lungo i fianchi. <E questo posto non può che aiutare.> Sospira lieve assaporando l'odore della neve. Un denso sapore dolciastro che per lei è come musica. Ovviamente quel luogo in se non può che aiutare la sua anima così come quella di tanti altri. Forse anche la Nara è qui per questo motivo. Si stupisce infine nel sentire il gentile invito della jonin. L'espressione infatti si fa curiosa, imbarazzata. L'attenzione si focalizza interamente sulla sua figura in attesa mentre il capo si muove lievemente e la mente tenta di formulare una risposta. <Oh io? B-be> inizia a dire tentennando. Di certo non si aspetta tanta gentilezza da qualcuno di così alto calibro. Sta parlando con un consigliere infondo, non capita tutti i giorni. Tuttavia non fa domande , semmai chiederà più avanti. <Certamente. Verrei con piacere.> D'altronde è un onore fare compagnia a qualcuno già normalmente, figuriamoci da parte di una celebrità. Il sorriso dopo un attimo di incertezza tornerebbe poi a brillare così come la allegria della canide che capendo la situazione non può che essere felice.

01:17 Furaya:
 In caso di risposta positiva, muove i propri passi nella direzione che poc'anzi stava seguendo, affinché potesse raggiungere il punto preciso da lei designato. Ascolta, frattanto, quanto viene pronunciato da Nahira, tenendosi al di lei fianco, alla stessa velocità. Le braccia ondeggiano lungo i rispettivi fianchi, chete. Lei, al contempo, appare piuttosto tranquilla. Inspira ed espira con regolarità, il battito cardiaco non accelera in alcun modo, bensì resta statico, frequente, col giusto ed adeguato ritmo. < Dipende da come vediamo la notte. > Risponde enigmatica, mentre gli occhi si focalizzerebbero nei dintorni, guardando dove mette i piedi, al fine ultimo di non inciampare, sbagliare via o farsi comunque del male. L'espressione par farsi seria, quasi crucciata, la sua solita si potrebbe dire; quella che solitamente mantiene affinché nessuno capisca le proprie emozioni o quel che stia pensando, cercando di celare dietro quella maschera inespressiva che, ormai, fa parte di lei. < Delle volte, la notte è la parte peggiore della vita. Ti assalgono dubbi, domande, perché. Ti fanno compagnia gli spiriti, ti tengono sveglia gli incubi. > Velatamente, sta parlando di se stessa. Esprime, quasi fossero metafore, quella che è la sua Notte. Quella che lei vede come tale, perché non può essere diversamente. Ha comunque specificato che chiunque la può vedere in un modo diverso. Difatti, non limita la capacità di pensiero, ma dipende anche da ciò che si viene detto, delle volte. < A me non porta consiglio, per esempio. Forse, come adesso, porta tranquillità. > Per il momento, almeno, così pare che stia facendo quell'ora così tardiva, quel buio cupo mascherato dalla caduta di fiocchi bianchi come i capelli della Inuzuka. E s'appresta, dunque, a proseguire, passo dopo passo, sino a raggiungere il punto preciso. Si ferma, abbassa lo sguardo verso manca, al terreno. Una sfilza di lapidi, com'è normale che sia, trovandosi in un Cimitero, affianco al Monumento ai Caduti in battaglia. La lapide cita "Kaneko Uzumaki", non una foto. Solo la data di nascita e di morte, la quale risale a tredici anni prima. < Hai qualcuno da visitare tu? > Chiede, giusto per capire, per informarsi, per conoscerla, ecco. Gli occhi azzuri restano rivolti alla tomba, lei silente per qualche istante, quasi fosse immersa nella preghiera. [Chakra ON]

01:37 Nahira:
 Segue allegramente il passo della Nara accostandosi a lei mentre questa sembra procedere dritta verso una direzione ben precisa raggiungendo le prime file di lapidi. <Beh in realtà dipende come guardi le cose> commenta la Inuzuka per nulla turbata della riflessione della shinobi. Ovviamente riesce a percepire qualcosa dalle parole appena sentite. Si impara sempre qualcosa dagli altri e dai loro pensieri, il problema sta nel comprendere. Gli occhi cerulei ed il viso si voltano nella direzione della jonin. <Sai non tutto ciò che sembra buio lo sarà necessariamente per sempre. Bisogna solo cambiare prospettiva> le risponde sorridente e con il solito atteggiamento genuino e pieno di positività. <Se porta tranquillità allora tanto meglio.> aggiunge allegra. Del resto stare bene con se stessi è la base per un buon equilibrio. Ognuno ha i suoi modi. <Anche a me porta quiete.> risponde infine rapida fermando il suo incedere non appena l'altra raggiunge la tomba dove sosta la madre. Istintivamente la Inuzuka si osserverebbe attorno respirando l'energia intorno a se per poi essere fermata dalle parole seguenti. <Qualcuno da visitare? > ripete interrogativa corrucciando un sopracciglio. <Tutti i ninja che riposano.> si limita a dire accostando i suoi passi verso la lapide di Kaneko Uzumaki. La risposta per la Inuzuka potrebbe sembrare ovvia ma per altri forse no. E' il modo in cui lo dice che la fa sembrare una cosa normale. Gli occhi si focalizzerebbero infatti sulle poche scritte presenti per poi tornare a guardare la Nara. <Ognuno di loro> puntualizza allegramente tornando poco dopo a guardarsi attorno con serenità mentre la neve aggiunge un tocco di magia alla situazione.

01:49 Furaya:
 Rimugina. Di sua madre, in realtà, ricorda molto poco. Rammenta soltanto di come, nell'ultimo periodo, non fosse in gran forma. Aveva appena perso il marito - o così si supponeva - e la situazione era quasi degenerata. Dopo poco, la dipartita. Una morte voluta, desiderata dallo stesso consorte per il quale tanto penava. Ingiusta, senza dubbio. Stira le labbra, le iridi ancor fisse su quel nome. Ne legge lettera per lettera, quasi avesse il timore che qualcosa del genere non potesse più farlo. Per qualche secondo, pare isolarsi, ignorare la neve che cade, il freddo che ne copre il corpo. Non è più alla Prateria, è immersa nel proprio inconscio. Non prova dolore per la perdita, non più ormai, non per quella. L'ha vendicata: ha fatto ciò che era in suo potere fare. Nient'altro, purtroppo. < Come bisognerebbe guardare la notte, il buio, dunque? > Interroga la Inuzuka, rivolgendole un'occhiata interrogativa. È sì seria, ma tenta di rilassarsi. Non è bene essere così nervosi, così tesi, sempre pronti a scattare, sempre sul filo del rasoio. Involontariamente, le spalle sono sollevate e vengono, infine, riabbassate. Si lascia andare ad un sospiro lieve, mentre piega le ginocchia. Le punte degli scarponi poggiano sul terreno; i talloni sono sollevati a ridosso dei glutei. La schiena permarrebbe un poco arcuata in avanti. La mandritta si allunga verso la scritta, verso il nome. La accarezza, ne rimuove residui di polvere, di sporco, sposta anche quella poca neve che si è posata. < Non so vederla da un'altra prospettiva. Non più ormai. > Sibila, senza guardarla, almeno per il momento, intenta a pulire, rendere quel nome ancora visibile, nonostante il tempo passato. < Tutto mi sembra buio, in realtà. Che sia realtà, che sia finzione, che vi sia la luce del giorno. Noi viviamo in pace, adesso. Ma quella pace ha nascosto tutto il marcio che c'era, prima di arrivare a vincerla. > La Pace, a vincere la Pace. La battaglia finale. < Io quel marcio non lo dimentico e non lo faccio per lei. > Indica la lapide, verso la quale rivolge lo sguardo. Criptica, ancora una volta. Come sempre, non vuol palesare all'esterno, e con tanta facilità, tutto ciò che prova. Un mix di sentimenti, parecchi contrastanti. < La tranquillità bisogna anche crearsela e, soprattutto, proteggerla. > Come ha fatto, parlando con Kiri, Kusa, per evitare che la possessione dell'Arte della Fusione mettesse a repentaglio l'Alleanza. < Tutti loro sono molti. > Esplica, rivolgendole un'occhiata. Vi si sofferma per qualche istante. < Tu.. > Cerca le giuste parole. < ..come hai vissuto l'ultima guerra? > Tre anni prima, s'intende. < ... > Cosa vuole capire da tale domande, per ora, resta una possibile incognita. [Chakra On]

02:05 Nahira:
 Osserva le movenze della shinobi di fianco a se che già da sole narrano molto della celebre figura che in questi istanti si perde tra le pieghe del tempo. Annuisce continuando a tener d'occhio la zona per poi posare nuovamente lo sguardo sullo stesso nome accarezzato dalla Nara. <Beh credo che il buio ci serva a capire meglio cosa sia la luce. E la sua importanza effettiva sulla nostra vita.> Di sicuro non vede la notte come oscurità da temere. Nahira ama la sua essenza , soprattutto la metafora che essa raccoglie in se. Poi attende un secondo per poi formulare il suo seguente pensiero che, seppur banale per la stessa, potrebbe catturare un sorriso qualora capito il senso di esse. <Non eravate voi Nara in grado di manipolare le ombre? Probabilmente siete anche diretti discendenti della forza della notte. Non mi preoccuperei per gli incubi allora> Prova a dire tentando di rassicurare la jonin vedendola scossa per certi versi nel parlare di notte e sera, una cosa strana per una shinobi tanto acclamata ed agguerrita. <La notte è magica. Mostra ognuno per la vera essenza che ha dentro di se.> aggiunge queste parole ricordandosi le notti passate nello stesso luogo che stanno calpestando loro in questo momento. Dunque i pensieri si soffermano sulle seguenti parole dette dall'altra notando una punta di nostalgia nelle parole sussurrate successivamente. <Sai, tutto ha un peso finchè noi glielo diamo.> Forse non nutre mille pensieri oscuri, ma di certo non dimentica nemmeno lei cosa sia il dolore. Tutto il villaggio ha sofferto ma non per questo lei ne è inglobata ancora. <Lei...chi era per te?> domanda infine facendosi forza. Non è sua intenzione impicciarsi negli affari altrui, ma è curiosa di capire. Se potesse essere d'aiuto allora lo farebbe d'istinto. <Uh io...non mi hanno fatto prendere parte alla guerra. Non ho potuto ma avrei voluto.> sentenzia infine ben ricordando le parole della madre e la costrizione di entrambi i genitori di stare alla larga da tali situazioni. Già da piccola avrebbe voluto fare qualcosa poichè in se bruciava già ardente la volontà di fuoco. <Per fortuna c'eri tu a salvare tutti.> si limita a dire infine con un sorriso sperando che questa accetti il sorriso che in quegli attimi le riserva. Stesso sorriso che mostra la canide sebbene la cucciola non fosse ancora nata in tale periodo.

02:38 Furaya:
 Ritira lentamente la mano, poggiandola sulla coscia corrispondente. Medesimo movimento della mancina, con lo sguardo azzurro cielo ancor rivolto alla lapide, a quel nome. < Il Buio, stai dicendo, ci fa comprendere quanto sia importante il giorno. Dunque, dovrebbe funzionare anche viceversa. > Ragiona, pragmatica, perché non del tutto convinta riguardo il discorso affrontato. Permane in quella posizione, ma poggia il ginocchio destro sul terreno. Così facendo, dovrebbe mantenere un equilibrio maggiore, più statico e corretto col terreno. Prosegue nell'ascoltare le parole della Inuzuka, distogliendo per un istante lo sguardo dalla tomba, affinché possa guardare proprio la Inuzuka di fianco. Le iridi calano pure su Skoll, prima di tornare su, su di lei. < Se la prendi dal punto di vista del mio Clan.. > Suo realmente, potrebbe esser detto. < ..allora, bisogna esservi il buio, ma anche la luce. Le due entità devono coesistere. Coesistendo, rafforzano ciò che vi è attorno, garantiscono stabilità e forza, potenza. Quindi.. > Continua a ragionare, arricciando le labbra, prima di proseguire. < ..si può affermare con certezza assoluta.. > Dal punto di vista dei Nara. < ..che giorno e notte sono tanto utili quanto necessari. Durante il giorno, però, la notte non intralcia nessuno. La Luce, invece, può raggiungere l'oscurità e rischiararla. Non è, quindi, più forte il Giorno, la Luce, in confronto alla Notte? Non è essa, invece, debole? > Scrolla le spalle, non riuscendo ipoteticamente a trovare lei stessa una risposta adeguata al contesto. < Chissà? Gli incubi, invece, esulano dal contesto se riguardano problematiche diverse, le quali possono presentarsi sia di giorno che di notte. > Sostanzialmente, il discorso è incentrato sulla notte, lei vi ha incluso l il giorno, quasi fosse uno spiraglio di speranza e libertà dai propri pensieri intrinseci. < Mostra anche i veri mostri. Mostra chi c'è dentro di noi, quel minuscolo pezzo della nostra vera essenza che, altrimenti, terremmo nascosto. Mostra anche la debolezza, non solo la forza. Può essere magica - senza dubbio lo è - ma non sempre è possibile vederla così. > Sta parlando anche troppo, rispetto ai propri standard. < Oh, lei? > Torna guardare il nome, la tomba, riaddolcendosi. Non che finora sia stata acida o scortese. Il tono utilizzato era calmo, pacato. Persino lento, per scandire ogni singola parola. < Lei era mia madre. > Rivela, stringendosi nelle spalle. < Moglie del più grande Traditore degli ultimi decenni. > Esplica quella assurda presentazione del suo genitore. < ... > Si morde il labbro inferiore, prima di bloccarsi. Schiena che si raddrizza, volto che ruota in sua direzione. Sul volto aleggia un sorriso, sghembo. < Ahahah! > Cosa.. Ride? Lei che non ride mai? < Io salvare tutti? > Scuote il capo, lentamente, non scompare quel sorriso. < Io sono un'eroina. > L'Eroina della Foglia, venne soprannominata, da quel che le dissero. < Io ho aiutato, semmai. Ma ero debole, incapace di affrontare il nemico. L'Hokage risolse la questione.. Non di certo io. > Il tono si affievolisce man mano. < Troppo debole per salvare chiunque. Anche me stessa. > Ma ricordare non le fa bene. E tenta di scacciare qualsiasi ricordo, qualsiasi sentimento con un sospirare profondo. Deve controllarsi. < Scusa.. > Per la risata, per il tono, per i discorsi. Ma non l'annuncia. [Chakra ON]

02:48 Nahira:
 In tutta quella chiacchierata sembra infine che Nahira abbia capito il nocciolo della questione. Osserva dunque la ragazza che per tutto il tempo sembra essersi crucciata dando sfogo a quanto ha dentro e questo la Inuzuka lo reputa un bene. <Sai secondo me ti stai facendo troppi problemi.> il tono è cortese ed il sorriso un sempreverde. Scuote il capo mentre dalle sue labbra esce un lieve sospiro. La neve nel frattempo abbraccia ogni cosa. <Mi spiego meglio. Alcune volte ragionare troppo sulle cose ci fa perdere il senso stesso di esse.> continua a parlare seguendo il filo logico degli stessi insegnamenti posti a lei tempi prima. Insegnamenti che lei stessa ha riposto nel cassetto della sua anima. <Ciò che devi fare è assecondarti. Trovare un tuo equilibrio. E per farlo non devi avere pesi, tutto deve scorrere come la notte ed il giorno che hanno uguale peso.> le parole ormai corrono e la Inuzuka ormai fa solo da tramite per concetti ben più antichi di lei. <Per comprendere la felicità devi aver appreso cosa sia il dolore e vice versa. Non si ha uno senza l'altro purtroppo. Forse per Konoha ad esempio è arrivata la pace ma sta a noi mantenerla dopo la guerra che c'è stata.> Fa una piccola pausa nella quale anche Skoll si prende il tempo per osservare la Nara negli occhi. Occhi che anche Nahira punta sincera verso la sua interlocutrice. < La volontà del fuoco brucia anche se loro non sono più con noi.> Non sa se si è fatta capire dalla ventitreenne molto più esperta di lei ma ciò che sa lo mette volentieri a disposizione. Tutte e due hanno una volontà comune dopotutto.

03:04 Furaya:
 Confusa, presa in contropiede, sgrana appena le palpebre. Aggrotta le sopracciglia, si volta per osservarla. < Tro-Troppi problemi? > E se non se li fa lei, chi deve farseli? Se non si preoccupa di tutti, chi potrà prendere il suo posto? Ormai, lei vive con dei precisi interrogativi che, per l'appunto, la inducono a ragionare, a dormire, a vivere.. Male. È tutto sbagliato, ma deve capirlo lei. Preoccuparsi va bene. Farsi problemi può succedere. La Nara esagera, senza alcun dubbio, e Nahira ha fatto più che bene a farglielo presente. Capita che c'è chi abbia da dire e stia zitto, soltanto per la di lei fama. Tuttavia, ha sempre preferito chi avesse voglia di parlare, di rivolgersi a lei, pur soltanto per una semplice chiacchierata. Esattamente come sta facendo la Inuzuka, al di lei fianco. < Sì, hai evidentemente ragione. Non è detto che ragionare eccessivamente faccia delle persone degli esseri intelligenti. Non è detto che tutto sia corretto. > Un sorriso affiora sulle di lei labbra. Si erge in piedi. Poggia entrambe le suole sul terreno, facendosi forza per tirarsi su. Schiena diritta, gambe leggermente divaricate e braccia che si piegano sotto il seno. < Eppure.. > Si umetta le labbra screpolate dal freddo. < ..anche adesso continuo a ragionare troppo. > Si lascia sfuggire una risata sommessa, sicuramente dissimile dalla precedente, utilizzata come scherno nei confronti di quel discorso che la vedeva come una ipotetica eroina, e mai tale lei si è definita. < Trovare un mio equilibrio, eh? > Annuisce un paio di volte con la testolina, facendole comprendere che sta seguendo il discorso. < Ci posso provare. > Ammette, scrollando le spalle con fare pacato. < Non è una cattiva idea, anzi. > Le ha dato da pensare: è decisamente un fattore positivo da ogni fronte. < Il troppo dolore, tuttavia, offusca la felicità. È come nebbia che nasconde tutto attorno a sé. Il dolore ti mostra il mondo con tutt'altra prospettiva. Sta a te cogliere quella che preferisci. > Criptica: lei ha scelto, forse, la via più dolorosa di tutte? Vittimismo, un lieve accenno. Espira, in ultimo. < Forse, è il caso di tornare indietro, dato il tempaccio. > O forse son quelle parole che l'hanno apparentemente disarmata? < La Volontà del Fuoco arde in chiunque abbia un desiderio e voglia di vivere, di lottare. > Gesticola con la dritta. < Quale è il tuo desiderio? > Ultima, piegando appena il capo lateralmente, per meglio osservarla in volto. [Chakra ON]

03:16 Nahira:
 Pare che infine alla consigliera non abbiano fatto male le parole dirette della Inuzuka che infondo dopo aver ascoltato ha solo espresso il suo parere. Purtroppo ad alcuni la verità fa male, ma è sempre un piacere vedere un minimo di luce in una situazione oscura. Nahira e Skoll non evitano di sorridere, anzi. Sono sollevate. <Beh per trovare equilibrio hai tutto il tempo. C'è chi non riesce mai a trovarlo in tutta la sua vita pur provando, ma sono sicura che questo non è il tuo caso.> Non vuole buttarla giù più del dovuto tuttavia ognuno ha il suo sentiero da percorrere, ad alcuni resta il compito di piantare semi di luce nell'altro. <Il mio sogno? Portare verità e luce dove ha regnato l'oscurità> risponde sincera alla shinobi che sembra interessata a sapere cosa le passa per la testa. <Beh in verità vorrei anche scoprire alcune cose su me stessa e su...i miei cari> E con questo rimane lievemente criptica a riguardo sebbene lei si riferisca infine ad una persona in particolare che per tutta la sua vita non ha fatto che nascondersi. Un Senju misterioso che per forza di cose le ha donato vita e di cui paradossalmente non sa nulla. Scuote il capo scrollando lievemente le spalle sbuffando con fare desolato. Cosa che sarà possibile notare rispetto all'atteggiamento sorridente di poco prima. Ma Nahira non è certo una che si rassegna. Alza il capo tornando a guardare la Consigliera che è stata cortese con lei fino a quel momento. Le mostra un rinnovato sorriso per cacciar via i pensieri rivolti al padre. <Sono certa che anche in te arde questa volontà>si lascia scappare questa frase genuina che senza alcun fine implica la sua stessa vocazione. Dopo un attimo di pausa sarebbe la Inuzuka a guardarsi attorno notando come la neve si stia depositando velocemente e le temperature stiano calando. Prudente, forse anche troppo, osserva la piccola cucciola nella sua giacca. <Già forse è meglio rientrare.> commenta tornando a posare le iridi sulla jonin. <Vuoi che ti accompagniamo? Siamo di strada molto probabilmente> Anche se non fossero di strada le due Inuzuka accompagnerebbero lo stesso la ragazza. Nahira propone così di rientrare nel centro del villaggio ed eventualmente scortare la Nara verso la sua Magione. Se accettasse infine parlerebbero ancora del più e del meno per poi dividersi con un sorriso e la speranza , almeno per Nahira e la sua compagna canide, di incontrarsi in seguito. (END)

03:27 Furaya:
 Le iridi azzurrine restano a lei rivolte per tutto il tempo in cui parla. Le capita assai di rado di chiacchierare così affabilmente con qualcuno. Non vuole lasciarsi sfuggire nulla, neanche una sfumatura in questo momento. < Comincerò a cercare questo equilibrio. > La vede come una sfida, non verso Nahira, ma contro se stessa. Deve farcela. Oppure non diventerà mai Hokage. Non riuscirà mai ad abbattere quella barriera che la costringe, spesso e volentieri, a lasciarsi andare e piangersi addosso. La solitudine, si sa, è una brutta bestia, in special modo se si ha bisogno effettivamente di una mano. Annuisce un paio di volte quando lei le spiega il suo sogno. < Cosa in particolare? > Scoprire intende. < Non voglio fare l'impicciona. Parlamene solo se vorrai. > Scrolla le spalle, precedendola di appena un passo, procedendo a ritroso lungo la via che hanno usato per arrivare lì. Sfiora, dapprima, per un'ultima volta, la tomba fredda, prima di avviarsi decisa affianco a Nahira e Skoll. < Lo spero. Anche se credo che la Volontà del Fuoco debba ardere in ogni singolo Ninja che si rispetti. > Punti di vista contornati da un sorrisetto. < Al massimo, dovrei io accompagnare te. Ho più responsabilità. Possiamo fare la strada assieme, sicuramente. > Si dimostra, per un certo verso, quasi saccente, ma sul visetto pallido compare un altro tiepido sorrisetto. Infine, non farà altro che seguire la Inuzuka, passo dopo passo, l'una al fianco dell'altra, per tornare al Centro del Villaggio. [END]

Furaya e Nahira si incontrano per caso alla Prateria della Memoria. Involontariamente, sbuca fuori una discussione piuttosto contrita, ma interessante su ogni fronte, che fa forse aprire gli occhi alla Nara sulla sua condizione.