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L'inizio (o la fine?) di una collaborazione.

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con Hiashi , Kaori

10:12 Hiashi :
 Il moro porta delle calzature ninja-style ai piedi di colore nero mentre la restante parte del corpo è coperta da un kimono grigio chiaro composto unicamente dal pantalone e la giacca, fermate in vita da una fascia del medesimo colore ed a coprirgli le spalle fino quasi alle ginocchia uno haori grigio scuro molto sobrio. Spicca sulla fronte una fascia di tessuto nero con la quale viene messo in evidenza il coprifronte con il simbolo del Villaggio della Foglia, gli occhi bianchi sono un altro simbolo caratteristico e distintivo del suo clan che è uno dei più noti a livello mondiale per cui è inutile nascondere la propria identità ovunque si vada. Una leggera cicatrice che ormai sembra particolarmente vecchia gli divide il volto in due metà simmetriche, una linea verticale che separa la parte destra da quella sinistra. I capelli sono tornati ad essere lunghi, neri, lisci come fili di seta che disciplinati ed eleganti ricadono lungo la schiena e nella parte bassa, a livello dei reni sono fermati con un elastico. La mano destra porta delle evidenti bende che coprono completamente le dita salendo fino a metà del braccio destro, si muove tra le strade lungo una linea retta ricordando più un automa che una persona in carne ed ossa. Le mani sono parzialmente coperti da guantini ninja con placchette metalliche sul dorso, mentre gli avambracci portano delle placche metalliche come protezione. Dietro il fianco destro un porta kunai a destra dove sono inseriti 4 kunai e 4 shuriken ed a sinistra un portaoggetti con all'interno 5 Fuda vuoti, 1 bomba luce ed un paio di fili di nylon, più un gruzzoletto di monete e qualche carta bomba, un tonico coagulante ed uno per il chakra; nascosti sotto il coprifronte, sotto i vambracci metallici e sotto gli avambracci si trovano un fuda con sigillato un tronchetto pronto per la tecnica della sostituzione, cinque in tutto e tutti non visibili. Altri due portakunai sono legati alle cosce, quello destro contiene cinque kunai i quali sono collegati tramite un filo di nylon lungo un metro ai fumogeni, il cui stock è assicurato al portakunai stesso in modo che lanciando il kunai questo si porti dietro anche un fumogeno almeno secondo le intenzioni dello Hyuga; nel portakunai sinistro invece ci sono 4 kunai con le carte bomba arrotolate attorno all'impugnatura. Kaori è libera, ma non l'ha ancora vista da quel momento, è passato decisamente troppo ma c'erano questioni urgenti da sistemare in fin dei conti no?! Ed è per questo motivo che si trova a provare a varcare la soglia della Locanda <Buongiorno> [Equip: portakunai fianco destro con: 4 shuriken, 4 kunai - portakunai coscia destra con: 5 kunai legati con nylon a fumogeni, 1 stock fumogeni - portakunai coscia sinistra: 4 kunai con carta bomba, 2 tirapugni - portaoggetti: 6 carte bomba, 1 bomba luce, 1 tonico coagulante, 1 tonico recupero chakra, 5 fuda, 1 nylon, 1 nylon conduttore, trasmettitore, foto e documenti - 5 fuda con tronchetto nascosti sotto gli abiti - guanti ninja - vambracci metallici][Chakra on]

10:16 Kaori:
  [Stanza] Raido questa mattina è andato in biblioteca. Non ha ben capito cosa dovesse cercare, cosa gli servisse sapere, ma non ha voluto indagare troppo. Si sono salutati con un bacio e la promessa che la scorta del kiriano avrebbe tenuto d'occhio chiunque si fosse avvicinato all'edificio, in particolar modo, ovviamente, alla sua stanza. Kaori non si sente particolarmente al sicuro nonostante tutto: sa che Cappuccio Rosso è abbastanza potente da potersi far beffe di qualunque difesa, ma non replica. Al momento è la protezione migliore sulla quale può apparentemente contare. E poi non crede che lei verrà a cercarla fin nel cuore di Konoha per quanto abbia bisogno della ragazza. Attenderà un passo falso, un errore, una piccola distrazione e solo allora tenderà nuovamente su di lei i suoi artigli affilati. Sospira puntando lo sguardo verso la finestra. In piedi, dinnanzi ad essa, osserva il cielo limpido che avvolge la Foglia inspirando a fondo. Indossa un semplice maglione color salmone che la ricopre dalle spalle alle ginocchia, troppo grande, troppo largo, avvolgente come un abbraccio. La parte superiore del maglione le copre la spalla destra e la zona delle clavicole andando a discendere fino a lasciar scoperta la spalla sinistra per via delle taglie di troppo dell'indumento. Le maniche sono lunghe, larghe, e coprono le mani fino a lasciar visibili solamente le sottili dita affusolate. I lunghi capelli viola son lasciati lisci, liberi, discendono setosi lungo la schiena e si dividono in due ciocche sottili lungo le spalle fin sul seno gentile. Le gambe son coperte di calze bianche che avvolgono le leve inferiori fino alle cosce. Indossa solo questo, semplicemente, mostrandosi candida e pulita come sempre. Il viso, però, quello è diverso. L'espressione non è serena e gioiosa, lo sguardo non più brillante e candido. V'è qualcosa di freddo, di distaccato nel suo fare, nella sua espressione, che la fa apparire lontana. Un lieve accenno d'occhiaie si mostrano sotto le iridi perlacee andando ad indicare una nottata non proprio serena. Dopo il timore di poter aver perduto Raido dopo quella assurda discussione non è riuscita a dormire bene nonostante avesse trovato rifugio fra le sue braccia. Adesso non riesce a fare a meno di temere che potrebbe sparire da un momento all'altro, che da quella biblioteca non sarebbe mai più tornato. Sospira scuotendo appena il capo cercando di allontanare dalla mente questi pensieri. Deve credere in lui, deve credere che non la lascerebbe mai nelle fauci di quel mostro spietato e senza cuore. E, con questo slancio di fiducia, eccola andare a dar le spalle alla finestra per avvicinarsi al piccolo tavolo posto nella stanza, di fronte al letto. Afferra da lì un biscotto preso da un piatto ricolmo di dolcetti e lo porta alle labbra. Deve cercare di mangiare, deve cercare d'esser forte. [chakra: on]

10:39 Hiashi :
 E' il momento di raggiungere Kaori. Cosa le sarà successo? Quali torture avrà subito? Rabbrividisce, non riesce a non pensare a ciò che le sia successo perchè ricorda solo in parte ciò che hanno fatto a lui in quelle lunghe notti trascorse in quel bunker sotterraneo nel deserto. Ne ha timore. Si sente colpevole per averla coinvolta... se solo fosse stata all'oscuro di tutto forse sarebbe stato diverso. Prova a bussare alla porta della camera <sono Hiashi> si annuncia senza pronunciare nessun altro nome ma ha un nodo in gola. Si avverte chiaramente. Non può sottrarsi però a quelle che sono le sue responsabilità, che uomo sarebbe?! Prima ancora di essere uno Hyuga, un Anbu, un Addestratore, è sicuramente un uomo ed un uomo deve mostrare gli attributi anche quando si trova in situazioni di difficoltà... farlo solo nei momenti belli o in combattimento è facile no?! Inspira lentamente gonfiando il petto con il diaframma che si abbassa e subito dopo espira lentamente lasciando uscire l'aria dalla bocca mentre attende una qualsiasi risposta da parte della ragazza [Equip: portakunai fianco destro con: 4 shuriken, 4 kunai - portakunai coscia destra con: 5 kunai legati con nylon a fumogeni, 1 stock fumogeni - portakunai coscia sinistra: 4 kunai con carta bomba, 2 tirapugni - portaoggetti: 6 carte bomba, 1 bomba luce, 1 tonico coagulante, 1 tonico recupero chakra, 5 fuda, 1 nylon, 1 nylon conduttore, trasmettitore, foto e documenti - 5 fuda con tronchetto nascosti sotto gli abiti - guanti ninja - vambracci metallici][Chakra on]

10:53 Kaori:
  [Stanza] Mangia distrattamente senza avere realmente fame. Mangia perchè non può permettersi di indebolirsi proprio ora, di essere un peso per quella missione. Ormai lo sa, sono arrivati alla fine di questa storia, all'epilogo di quest'orrendo progetto. La fine sta arrivando anche se non è ben chiaro di chi. E per questo deve darsi da fare, deve essere forte, resistente e pronta a combattere. Oh, se ha voglia di farlo! Le sue mani prudono in attesa di poter combattere contro quella donna, contro quella dannatissima strega che sta mandando avanti un piano infido, empio e orripilante. Vuole poter battersi al più presto, vuole riversare tutta la sua rabbia e il suo rancore contro di lei ed i suoi uomini. Vuole trovar giustizia per la gente morta in difesa del clan. ..No, non è vero. Per una volta, una volta soltanto, non le importa di ciò che è giusto. Non le importa di nulla se non della vendetta. Vuole vendicare il suo orgoglio ferito, suo padre, i soprusi subiti in onore di un traguardo abominevole. Vuole trovar vendetta per il suo corpo mostrato e usato come un contenitore, una incubatrice. Vuole ferire e uccidere per il solo gusto di difendere il suo orgoglio devastato. Un pensiero, un atteggiamento che non ci si sarebbe mai aspettati da lei... un desiderio nato e cresciuto col tempo, covato nel ventre di rancore e odio maturato in quel covo. Deglutisce l'ultimo boccone, beve un sorso di latte e sospira ancora. In parte è lei stessa spaventata da quel suo cambiamento, dal modo in cui non abbia più realmente timore di quello scontro, ma di quanto in verità ne sia impaziente. S'avvede ogni giorno di più di quanto sia diversa, di quanto certe cose non torneranno mai le stesse ed è difficile accettarlo. Ripone il bicchiere sul tavolino andando successivamente ad udire dei colpi dati alla porta. Lo sguardo vola immediatamente all'ingresso, alla fine del piccolo corridoio che collega l'entrata alla stanza. La voce di Hiashi la raggiunge attutita dall'ostacolo dell'anta in legno e le mancare un battito. L'ultima volta che ha sentito il suo nome la stavano informando che il suo seme l'avrebbe fecondata. Come avrebbe potuto guardarlo in faccia, adesso? Ci sarebbe riuscita? Non lo sa. Non riesce neppure a capire come si senta all'idea di saperlo lì, venuto per lei. Inspira a fondo cercando di prendere coraggio e muove qualche cauto passo verso la porta andando ad aprirla. Scosta l'anta rivelandosi al ragazzo e l'osserva in viso con una espressione titubante, incerta, decisamente a disagio. <Ehi> saluta abbozzando un accenno di sorriso facendosi da parte così da permettere all'altro di entrare, di accomodarsi. Lascerebbe che lo special jonin entri nella camera prima di richiudere la porta alle loro spalle, seguendolo poi per il piccolo corridoio fino alla parte centrale della stanza, un locale con un grande letto a due piazze nel mezzo, due comodini ai lati ed una finestra sulla parete alla sua sinistra, frontale alla porta. Dal lato opposto del letto v'è un tavolino con una poltrona sostituita da qualche giorno dopo che Mekura ha distrutto la sua predecessore. Ma questo Kaori non lo sa. <Prego, accomodati> lo esorta allora, allungando una mano verso la poltrona tentando di essere ospitale, educata, facendo immediatamente notare i primi accenni del suo cambiamento. Un tempo... oh, un tempo l'avrebbe immediatamente abbracciato, non è vero? Gli avrebbe riservato un gran sorriso, un'espressione felice. Un tempo sarebbe stato un incontro totalmente diverso. Lei, era diversa. Ma adesso tutto ciò che rimane è una circostanziale cortesia ed un certo tipo di imbarazzo. Una educazione quasi distaccata, quasi ostentata per evitare di far cadere silenzi densi e disagianti fra loro. [chakra: on]

11:10 Hiashi :
 La fredda compostezza che Hiashi solitamente riserva anche ai più intimi conoscenti viene minata dalle proprie condizioni psicofisiche oltre che da quelle che -ipotizza- quelle che possano essere quelle di Kaori stessa. Ma è la ragazza stessa che va ad aprirgli la porta. Niente pianti di gioia, niente abbracci, niente "oh mio dio mi strappo i capelli perchè ti sto rivedendo dopo millanta anni". No, niente di tutto ciò <Grazie> varca quindi la soglia per entrare dunque all'interno della stanza; gli è stata indicata una poltrona e quindi è li che proverebbe ad andare a prendere posto <K--> la voce gli muore in gola, abbassa il capo non riesce a guardarla direttamente in volto. Non la guarda negli occhi da non si sa più quanto ormai ma questa volta non la guarda neppure direttamente in volto <Kaori-chan> si morde il labbro inferiore, serra i pugni mentre espelle l'aria attraverso le narici. E' agitato sicuramente ma cerca di recuperare la propria compostezza <mi spiace per quanto ti è successo, mi spiace non essere venuto prima a tirarti fuori da quel posto... mi dispiace> insomma si è capito che è dispiaciuto no?! Si capisce che ha altro da chiedere naturalmente ma ancora non lo fa. Prima bisogna scusarsi come si deve. Ed ecco quindi che si abbassa ulteriormente, scende dalla poltrona e si mette in ginocchio prima di abbassare il busto in quell'inchino molto formale[Equip: portakunai fianco destro con: 4 shuriken, 4 kunai - portakunai coscia destra con: 5 kunai legati con nylon a fumogeni, 1 stock fumogeni - portakunai coscia sinistra: 4 kunai con carta bomba, 2 tirapugni - portaoggetti: 6 carte bomba, 1 bomba luce, 1 tonico coagulante, 1 tonico recupero chakra, 5 fuda, 1 nylon, 1 nylon conduttore, trasmettitore, foto e documenti - 5 fuda con tronchetto nascosti sotto gli abiti - guanti ninja - vambracci metallici][Chakra on]

12:03 Kaori:
 C'è un'atmosfera tesa, densa in quella camera. C'è distanza fra loro, c'è un contegno che si frappone fra i due come una barriera elettrificata. Basta avvicinarsi anche solo d'un passo perchè questa li bruci, li scotti, rendendo impossibile l'idea di spezzare quel confine. Kaori lo segue nella camera principale della stanza e l'osserva andare ad accomodarsi sulla poltrona. Lei, dal canto suo, va a sedersi sulla sponda del letto che gli è subito di fronte, a circa un paio di metri di distanza, con le gambe ben strette fra loro e le mani giunte infilate fra le ginocchia, palmo contro palmo. Nota come l'altro non riesca a guardarla, evita accuratamente di fissare il suo viso andando a cercare la forza di dire qualcosa. Non le piace l'aria che tira, non le piace l'idea di provare questo disagio. Con lui come con chiunque altro. Si sente lontana da tutti e odia questa sensazione. Odia sentirsi distante dai suoi amici, da Raido. Odia il suo modo di reagire a quella storia per quanto, inconsciamente, sa che dopo una simile esperienza non ci si poteva aspettare che tornasse identica a com'era prima. Una situazione simile avrebbe cambiato chiunque. In modi diversi, forse, ma nel bene o nel male avrebbe portato chiunque a cambiare a modo proprio. E lei sta cambiando in un modo che la terrorizza. Che la sfianca. Alla fine Hiashi trova la forza di parlare e la sua voce porta Kaori a fissarlo sfarfallando le ciglia. Non dice nulla, non chiosa, non lo interrompe. Lascia che l'altro dica quel che pensa, quel che prova, ritrovandosi a trattenere un sospiro. No. Non vuole sentire, non ancora. Non di nuovo. Si umetta nervosamente le labbra andando a volgere il capo verso la propria sinistra, verso la finestra che dà sull'esterno, sulle apparentemente pacifiche strade di Konoha. Non vuole vederlo inchinarsi, non vuole vedere quel gesto contrito di cui non avverte la necessità. Non serve che egli si prostri, si scusi. <No> mormora dopo qualche attimo con un mezzo sospiro. <Non farlo, per favore. Rialzati> dice con voce piatta, bassa, cercando di chiarire la situazione. <Capisco come possiate sentirvi. Capisco che possiate sentirvi in colpa per quello che è successo visto che stavamo cercando di lavorare affinché non mi prendessero. Davvero, lo so> inizia col dire lei con fare placido, leggero, cortese. <Ma non voglio sentire una scusa di più. Non cambierà quello che è successo e non mi farà sentire sollevata. Allo stesso modo non penso che vi sentirete meglio voi stessi. Quindi, per favore, basta> sospira lei andando a chinare il capo con fare stanco, abbattuto, espirando piano. <Cerchiamo solamente di collaborare per fermarla definitivamente> aggiunge poi tornando a volgere sulla di lui figura il suo sguardo. <Collaboriamo per davvero, questa volta, però.> Per quanto le riesca difficile in questo momento affidarsi a qualcuno, per quanto non riesca a credere che nessuno di loro possa effettivamente tenerla al sicuro dal reale impegno di Cappuccio Rosso, avrebbe lavorato con loro con tutta se stessa per raggiungere l'obiettivo comune. Da soli non possono fare molto se non qualche ricerca, qualche riflessione, ma insieme, forse, possono arrivare a fermarla. L'unione, si dice, fa la forza, no? [chakra: on]

12:21 Hiashi :
 Gli viene chiesto di rialzarsi. Kaori ha ragione per certi versi. Rialza il capo, le spalle. Punta il piede sinistro a terra e lentamente torna ad alzarsi in tutto il suo metro ed ottanta centimetri. Si è scusato, le scuse non sono state accettate perchè non necessarie. E' necessario qualcosa di diverso in questo momento, qualcosa che possa permettere a tutti loro di vincere questa battaglia... una battaglia invisibile per il resto del mondo, una battaglia che stanno combattendo da soli e che rimarrà una legenda metropolitana <Kaori> dirle di no? Darle torto? Ed a che pro? Sono tutti insieme nella medesima barca... stanno tutti navigando contro un nemico troppo più forte di loro. Più forte di tutti loro messi insieme... non hanno speranze neppure unendo le forze probabilmente ma allora che stanno facendo? Vanno incontro alla morte ed il timone della loro nave è nelle mani di Caronte? Probabile, siuramente il moro è pronto ad affrontare ogni sua battaglia con la consapevolezza che possa essere l'ultima <Mi spiace chiedertelo Kaori, ma più informazioni abbiamo e più chiara sarà la situazione> la ricerca di informazioni è la base di qualsisi Anbu <meglio conosciamo la situazione e più sarà chiaro come affrontarla... senza morire magari> socchiude gli occhi per un attimo, la guarda in volto. E' duro e deciso <non vorrei chiedertelo ma devo. Cosa puoi dirmi del periodo di prigionia? Ogni dettaglio potrebbe essere importante, tutto ciò che puoi dirmi sarà utile. Anche cose che potrebbero sembrarti insignificanti. So già del cadavere di Daiko e della foto di Mekura> quella che è stata modificata, ma non sa altro [Equip: portakunai fianco destro con: 4 shuriken, 4 kunai - portakunai coscia destra con: 5 kunai legati con nylon a fumogeni, 1 stock fumogeni - portakunai coscia sinistra: 4 kunai con carta bomba, 2 tirapugni - portaoggetti: 6 carte bomba, 1 bomba luce, 1 tonico coagulante, 1 tonico recupero chakra, 5 fuda, 1 nylon, 1 nylon conduttore, trasmettitore, foto e documenti - 5 fuda con tronchetto nascosti sotto gli abiti - guanti ninja - vambracci metallici][Chakra on]

12:46 Kaori:
 Quella domanda arriva forte come un pugno allo stomaco della chuunin. Si chiedeva quando avrebbero trovato il coraggio di aprire quel discorso, quando avrebbero deciso di chiederle cosa sia successo, cosa abbia scoperto. Sapeva che prima o poi sarebbe successo, che le avrebbero fatto delle domande, ma scopre solo ora di non essere ugualmente pronta a farlo. Pensava che sapendo preventivamente di doverne parlare non sarebbe stata colta dalla sorpresa o dal panico quando il momento fosse giunto, ma scopre ora di aver sbagliato. Fa male. Fa male ripensare a quel periodo, a quei monotoni giorni di prigionia che l'hanno tanto segnata. Fa male, eppure sa che non può evitare il discorso per sempre. Deglutisce appena ricercando la forza di affrontare questo grande scoglio. Respira piano, a fondo, avvicinandosi alla finestra con fare cauto, lento, volgendo le spalle alla figura del moro. Osserva il mondo fuori da quella stanza e prende un profondo respiro. <Non c'è molto che possa dire. Sono stata in isolamento per tutto il tempo, sono uscita solamente in una occasione> inizia col dire lei ponendo il presupposto base di quella futura conversazione: non ha molte informazioni da offrire, solo qualcuna strappata dalle labbra dei suoi nemici, solamente qualche supposizione fatta sulla base di osservazioni continue. Ma quelle ultime parole di Hiashi la portano ad aggrottare le sopracciglia, voltandosi ora verso di lui per osservarlo con fare sorpreso. <Il cadavere di Daiko?> domanda sorpresa, stranita, visto che non sapeva nulla di questa storia. <Allora lo aveva davvero tenuto con sé...> inizia a mormorare lei quasi fra sé e sé con voce pensosa. Espira alla fine pesantemente andando a sedersi sul davanzale della finestra, col volto indirizzato verso la figura di Hiashi. <Sono stata in cella per settimane. Era una stanza anti-chakra ed era piuttosto ben arredata, comoda. Avevano bisogno di tenermi in forze, in salute. Ero costretta a mangiare e dormire regolarmente così da non indebolirmi> spiega lei cercando di partire dal principio, evitando però di rivelare il modo in cui l'avevano costretta ad obbedire. Trattiene un brivido, guarda il pavimento che divide i due incapace di guardare l'altro in viso. <E' venuta a trovarmi solamente una volta per obbligarmi ad obbedirle e poi non si è più presentata. Mi portavano i pasti, credo, due volte al giorno e per il resto ero sola in camera. Uno degli inservienti però disse una cosa, un giorno, quando gli chiesi cosa stessero aspettando: "Quando tutto sarà pronto si darà inizio alla fecondazione per la nascita della nuova stirpe di Hamura"> ripete lei le parole dette da quel ragazzo ritrovandosi a fare una piccola pausa. <Non so chi sia questo Hamura, né cosa volesse dire con "quando tutto sarà pronto"> specifica poi fermandosi, deglutendo un grumo di saliva bloccato alla gola. Si umetta le labbra cercando di riordinare le idee, di pensare a cosa possa dirgli di utile per aiutarli nell'inquadrare meglio la situazione. <Ha detto che nel clan ci sono molti suoi sostenitori, e credo che ci siano più spie di quanto pensiamo perchè qualche giorno prima di essere tirata fuori qualcuno è arrivato ad informarla che Raido era stato visto muoversi con mia madre e che aveva scoperto dov'è il covo. Sapevano che stava arrivando a prendermi> rivela non senza una certa difficoltà non riuscendo a dirgli ciò che più, in qualche modo, riguarda entrambi. Deglutisce ancora inspirando a fondo, cercando di continuare in quel difficile discorso. <Conosce una tecnica... un sigillo capace di inibire la volontà di una persona. Li rende dei burattini nelle sue mani e sinceramente non ho idea dei dettagli di questo jutsu. Se abbia limitazioni spaziali, se può attivarne più in una volta, chi potrebbe esserne soggetto. Ma può usare i nostri più cari affetti contro di noi senza che loro neppure lo sappiano> le sue mani vanno a giocherellare nervosamente con l'anello che Raido le ha donato, lo rigira attorno all'anulare sinistro con fare nervoso, teso, tentando di scaricare in quel piccolo fare la tensione. <Non so altro di certo, è tutto ciò che ho potuto scoprire. Ma studiandola credo di poter dire che sia una persona orgogliosa, suscettibile, che non ama essere sfidata. Tende a punire un torto ricevuto e si lascia raramente andare a reali reazioni emotive. Inoltre è molto teatrale, le piace giocare con le sue pedine. Ogni giorno mi portava sfarzosi abiti da indossare, la mia camera era ben decorata e accessoriata. Ama i momenti tragici, le entrate in scena ben gestite...> Quale meravigliosa scena doveva essere, ad occhi esterni, quella della morte di suo padre? Lei intrappolata nel bagno, a gridare e colpire un muro troppo spesso e lui dall'altro lato a morire invocando il nome della sua bambina. Drammatica, teatrale. Viscida. Chiude gli occhi cercando di respirare a fondo, alla ricerca di ulteriori informazioni. Ma più si addentra nei ricordi più il dolore la colpisce in pieno petto, prepotentemente. Fa male. Fa malissimo, e i ricordi si affollano e confondono nella sua mente portandola a rialzare il capo e respirare a fondo. Dev'essere forte. Dev'essere utile. <Avevo il sospetto che Daiko potesse essere lì. Magari suo alleato oppure suo schiavo. Visto che è stato trovato il suo cadavere probabilmente doveva essere la seconda. Ma non so perchè abbia tenuto lui e non Mekura...> mormora lei con un mezzo sospiro scuotendo appena il capo. <Probabilmente perchè era l'unico da cui poter prelevare i campioni che le servivano a parte...> il volto impallidisce, la voce si ferma e no, non riesce a proseguire, ad aggiungere altro. Si volta nuovamente verso la finestra poggiando le mani sul davanzale, il corpo a chinarsi appena in avanti con fare stanco. [chakra: on]

13:27 Hiashi :
 Il moro continua a guardarle dritto in volto, non gli importa che la cosa non sia ricambiata. Ci sono cose più importanti e richiedono la massima attenzione in questo momento, è completamente inutile farsi distrarre da dolori, sentimetalismi, speranze, rimpianti, rimorsi. Sono Shinobi, sono addestrati ad uccidere. Sono macchine da guerra e la guerra non ha assassini e vittime, ma solo vinti e vincitori... i vinti ritornano a casa orizzontali, i vincitori raccontano la storia. La loro versione della storia ma, chi può contraddirli?! Le informazioni di Kaori sono comunque molte è vero, ma sono in contrasto con la sua ipotesi <ti hanno fatto qualcosa? Qualsiasi cosa?> oltre a ternerla nutrita ed in salute è chiaro, non gli importa che l'abbiano costretta ad obbedire... quello potrebbe essere un problema nel combatterla ma è un altro discorso <avevo una ipotesi ma non coincide con ciò che mi stai dicendo> ma ancora <hai visto la madre di mekura o Akane?> che dunque dovrebbe essere in sostanza una sorella o qualcosa del genere. Ci sono molte spie nel clan, più di quante possano pensare ed è un motivo in più per sterminarli tutti! E' questo il progetto di Hiashi ma shhhh non ditelo a nessuno per ora. La stirpe di Hamura è qualcosa di molto misterioso ma al contempo altrettanto specifico, si può cercare qualcosa di concreto in merito in questa direzione... potrebbe essere abbastanza interessante <Come ti ha costretta ad obbedire?> ha rivalutato la cosa, una tecnica del genere se si potesse utilizzare in battaglia potrebbe essere qualcosa di fenomenale! [Equip: portakunai fianco destro con: 4 shuriken, 4 kunai - portakunai coscia destra con: 5 kunai legati con nylon a fumogeni, 1 stock fumogeni - portakunai coscia sinistra: 4 kunai con carta bomba, 2 tirapugni - portaoggetti: 6 carte bomba, 1 bomba luce, 1 tonico coagulante, 1 tonico recupero chakra, 5 fuda, 1 nylon, 1 nylon conduttore, trasmettitore, foto e documenti - 5 fuda con tronchetto nascosti sotto gli abiti - guanti ninja - vambracci metallici][Chakra on]

14:02 Kaori:
 Odia questa situazione. Odia quest'incontro. Odia il modo in cui quelle domande arrivino fredde e spietate alle sue orecchie. Odia dover rivivere tutto quanto, odia sentirsi ancora così terribilmente vittima delle angherie di quella donna. Sentire ancora il suo fiato sul collo, la presa dei suoi artigli sulla pelle. Un brivido le sale gelido lungo la schiena portandola a sentire il fiato spezzarsi. Quella prima domanda è una coltellata al cuore. D'istinto la mancina vola al ventre, si poggia lì, su di esso, andando a ricordare la tensione di quei giorni in cui credeva di essere incinta proprio di lui. E di Daiko. Di un figlio che non voleva, di un figlio che non apparteneva realmente a nessuno. Deglutisce silenziosamente, gli occhi sbarrati mentre fissa la finestra dinnanzi a sé, indecisa su cosa dire. Non sa se dovrebbe dirgli la verità oppure no: non sa se potrebbe reggere al dolore di dire ad alta voce quanto accaduto. Ma al tempo stesso si era ripromessa di fare del suo meglio per collaborare con loro al fine di eliminare una volta per tutte quella donna. Così, stringendo le labbra e sforzandosi di respirare a fondo, si rimette dritta, ridistende la schiena in posa eretta andando a volgersi verso di lui. La sua pelle è visibilmente impallidita, l'espressione terrea mentre va a smuovere lentamente le labbra fra loro. <A parte fecondarmi?> domanda con un sarcasmo piatto, duro, amaro, prima di storcere le labbra in una sorta di espressione pensosa. <No. Non proprio.> Scrolla leggermente le spalle riscoprendo in quella gelida ironia l'unico modo per porre la situazione senza sentire troppo dolore. Ricorre al sarcasmo per cercare di difendersi dalla crudeltà di quanto le è successo e, in parte, sente di poter quasi controllare il dolore in questo modo. Forse, semplicemente, è solo un'illusione, una sensazione errata. Ma è un piccolo sollievo di cui ha bisogno. <Quale ipotesi?> domanda lei stringendo le labbra quando l'altro continua con le sue domande, senza proseguire col pensiero precedentemente espresso. <Mi pareva di essere stata chiara. Dobbiamo collaborare. Sai cosa significa, Hiashi?> domanda lei adesso più dura, più arrabbiata, stringendo i pugni fra loro, il sangue ad iniziare a divenire bollente nelle vene. <Significa che io vi dico tutto e voi mi dite tutto. Invece no. Pretendi di venire qui a chiedermi scusa senza nemmeno guardarmi in faccia, di scaricarti la coscienza e di riempirmi di domande senza dirmi niente!> esasperata, stanca, isterica mentre assottiglia duramente lo sguardo al suo indirizzo. <Neppure Raido mi ha detto alcun che ma almeno ha avuto la decenza di non venirmi nemmeno a chiedere cosa mi avessero fatto, cosa avessi visto.> Cerca di controllarsi, di trattenersi, ma è davvero dura. Trattiene di poco il tono della voce, tenta di non gridare, ma va comunque ad usare un volume più alto del normale. <Sai cosa penso? A volte penso che mi stiate usando come un'esca.> Ed alla fine il suo pensiero esce fuori. Alla fine la verità scivola via dalle sue labbra, si libera dalla prigione nella quale l'aveva costretta dentro di sé e lo raggiunge come veleno. <Tranquilla Kaori. Questo mostro assassino ti sta cercando perchè gli servi in un progetto: ma non preoccuparti, ci pensiamo noi a proteggerti! E poi rimango lasciata sola.> inizia col recitare lei con tono canzonatorio gesticolando con le braccia e col corpo, l'espressione a divenire sarcastica, pungente, mentre sibila quel dire. <Cappuccio Rosso arriva a prendermi, Mekura sente tutto, ma non dice e fa niente perchè era troppo impegnata ad ascoltare le informazioni che le stavo spillando via. Brava Kaori, utile, adesso puoi anche andare> continua ridendo istericamente, nervosamente, continuando a sciorinare quelle parole dure, cattive, dolorose. <Oh Kaori, sei tornata a casa! Scusa per quello che ti è successo: ma dimmi? Cosa ti hanno fatto? Che altro sei riuscita a scoprire mentre ti torturavano in cella per un mese?> Il pugno si abbatte adesso con forza contro il muro dietro di lei, sulla sua destra, accanto alla finestra. Il braccio destro si alza, si piega dinnanzi al petto e poi viene scagliato con un moto ad arco del braccio contro la parete alla sua destra. <Hanno bisogno di me per cui sono senz'altro la fonte migliore per ottenere informazioni, ingegnoso.> Sibila fra i denti fissando duramente lo shinobi, stringendole labbra con forza. <Ma non avete fatto i conti col fatto che non sono uno stramaledettissimo oggetto. Un registratore! Non sono il vostro capro espiatorio, la vostra copertura. E se vorrete davvero che vi aiuti a scoprire qualcos'altro allora dovrete decidervi a includermi come membro della squadra, non solo come una fottutissima esca.> E adesso sì, alza la voce, tuona, s'impone sfogando una piccola parte del risentimento che ha cercato di negare per troppo tempo. <Vattene. Tornatene da Mekura, da Juusan o da chi ti pare e fatti bastare queste informazioni fino a quando non avrete deciso da che parte state.> E non v'è tentennamento nella sua voce, nè esitazione. Non ha alcuna intenzione di rimangiarsi le sue parole e la conferma di questo giunge quando la giovane va unendo al petto le mani per comporre il sigillo della Tigre. Si concentrerebbe lei sul chakra che scorre nel suo corpo e andrebbe a convogliarne una modesta quantità fino all'altezza del viso, degli occhi. Andrebbe a spingere e far fluire l'energia nei bulbi oculari di modo tale da nutrirli con abbastanza forza per risvegliare l'antico potere sopito degli Hyuga. Vorrebbe andare ad immergere ed avvolgere le iridi nel suo chakra fino a quando non sentirà di aver trovato la giusta quantità di energia da far scorrere in esse. A quel punto andrebbe a rilasciare la sua forza e ad attivare -se tutto fosse andato per il meglio- il Byakugan. Le vene del viso che portano sangue e chakra agli occhi andrebbero improvvisamente a gonfiarsi, ad ingrossarsi, tirando la pelle in una sensazione fastidiosa e costante. La sua vista dovrebbe ora permetterle di vedere perfettamente, oltre ogni cosa, per 500 metri dinnanzi a sè e sessanta lateralmente per un totale di 250 gradi. Non sta scherzando e vuole che l'altro lo sappia, che lo capisca. Ora come ora chiunque non sia in grado di dimostrarsi un alleato è semplicemente un suo nemico. [Byakugan II][chakra: 68/70]

14:15 Hiashi :
 La reazione di Kaori lo spiazza, non si aspettava certo una cosa del genere ma probabilmente ha ragione lei. Guardando le cose dal suo punto di vista chiaramente. Il moro beh, il moro cosa volete che sappia? <Tutto ciò che so Kaori è ciò che mi è stato riferito da te e da Mekura e da Juusan <Ho trovato dei documenti ma l'unica cosa interessante che ho trovato è stata questa "L'esperimento con Akane è stato un successo, la nuova razza può finalmente rinascere. Gli Hyuga si evolveranno divenendo qualcosa di superiore. Il piano è quasi completo, manca soltanto il DNA di due giovani Hyuga, Mekura e Hiashi e il grembo di una pura di cuore, Kaori Hyuga. I geni di Hiashi la feconderanno e assisteremo alla nascita del primo di una nuova specie"> recita praticamente a memoria <So del cadavere di Daiko e di una foto raffigurante la madre ed il padre di Mekura, Daiko, Akane e Mekura stessa ma aggiunta successivamente> Si volta andando a darle le spalle <il mio ultimo contatto con costoro risale a quattro anni fa, subito dopo la guerra contro Ryota... non ho notizie fresche> si muove quindi in direzione della porta prima di poggiarvi la mano sulla maniglia <mi spiace averti disturbata e di essere stato inopporturno, mi farò bastare le informazioni che mi hai dato> nessun saluto... niente da aggiungere se non aprire la porta ed andare via da quella stanza lasciandola sola come lei desidera [Equip: portakunai fianco destro con: 4 shuriken, 4 kunai - portakunai coscia destra con: 5 kunai legati con nylon a fumogeni, 1 stock fumogeni - portakunai coscia sinistra: 4 kunai con carta bomba, 2 tirapugni - portaoggetti: 6 carte bomba, 1 bomba luce, 1 tonico coagulante, 1 tonico recupero chakra, 5 fuda, 1 nylon, 1 nylon conduttore, trasmettitore, foto e documenti - 5 fuda con tronchetto nascosti sotto gli abiti - guanti ninja - vambracci metallici][Chakra on][End?]

14:37 Kaori:
 Ascolta le parole di Hiashi rimanendo in silenzio, con le braccia adesso incrociate sul petto e l'espressione truce, resa ancor meno piacevole dal Byakugan attivo che rende il suo sguardo ancor più arcigno e quasi crudele. Sono parecchie cose che non sapeva, che non aveva sentito e che non le erano state dette. Quando le hanno scoperte? Spera vivamente che sia successo tutto dopo il suo rapimento, spera che non ne avesse ancora sentito parlare per una questione temporale e non per una loro scelta di mantenere con lei il silenzio. <Mpf> dà in un verso sarcastico, di stizza, udendo quanto l'altro recita, le parole trovate su quei documenti rinvenuti chissà dove, forse a Suna dove Juusan l'aveva mandato tempo prima. Ode il resto del discorso, il dire dell'altro circa la foto che porta Kaori ad aggrottare le sopracciglia fissandolo truce. <Di che diavolo stai parlando?> domanda senza avere idea di ciò di cui l'altro sta dicendo. <Non c'era nessun uomo in quella foto> C'era solo Cappuccio Rosso -ora identificabile da lei come Akane- e i due bambini. Ma questo non vuole dirglielo, non vuole precisarlo. Ha già detto che avrebbe collaborato con loro solo se loro avrebbero preso a collaborare con lei. E queste briciole che le vengono ora offerte non sono affatto sufficienti a placare la sua rabbia, la sua delusione. Si umetta nervosamente le labbra, cerca di rimanere più calma, di non agitarsi oltre. Cerca di guardarlo mentre si allontana verso la porta, andando ad udire quelle ultime parole che le fanno stringere i denti. Scuse, scuse e ancora scuse. Scuse vuote, atte a mantenere una pace che è evidente non esiste. Atte a cercare di calmare le acque, forse ad alleggerire una coscienza. Scuse che non vuole, che odia, che la infastidiscono. Scuse che la lasciano sola nella sua stanza con Hiashi che se ne va lasciandola con i suoi pensieri, coi suoi dolori. E la sua rabbia. [END]

Hiashi va a trovare Kaori nella sua stanza alla locanda di Konoha per porgerle le sue scuse circa l'accaduto e chiederle qualche informazioni.

Dopo una iniziale tranquilla chiacchierata, la ragazza finisce col riversare sul compagno il risentimento provato nei confronti del clan concludendo così l'incontro con la precisa richiesta di trovare un punto d'incontro per iniziare una vera collaborazione.

Piccole crepe iniziano a diramarsi all'interno del clan...