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con Hiashi , Sakura, Saisashi

21:52 Sakura:
  [Via Principale] E' di ritorno dalla biblioteca. In mano ha due volumi abbastanza grandi, uno che tratta di anatomia umana e l'altro di erboristeria. Sta cercando di portare avanti il suo progetto, riguardante i veleni personalizzati. Perché diciamocelo, fa figo avere un veleno tutto per se che magari potrebbe essere di aiuto anche agli stessi Ambu. Almeno secondo mekura. Veste di un lungo cappotto bianco, che copre un maglioncino a v color pastello grigio, al di sotto del quale c'è una semplice canotta. Il cappotto è avvitato e ricade giù sinuoso, allargandosi verso la fine e mettendo in mostra le gambe scoperte. Non fa particolarmente freddo ed ha optato per una semplice gonna, che tuttavia non si vede. Al di sotto, dei semplici calzari ninja neri. In spalla, porta la borsa a tracolla di cotone bianco, con dentro alcuni oggetti che le sono serviti in biblioteca, almeno per fare la scorta di materiale che le serviva. Cammina lungo le strade di Konoha, per ovviamente raggiunere casa sua. Stasera non è di turno al ristorante di famiglia, quindi si darà alla pazza gioia cercando di mantenere la logicità che la contraddistingue, il più delle volte. Il cappotto di Saisashi si trova dentro la borsa, ovviamente. E' un paio di giorni che lo porta sempre dietro, intenta probabilmente a nascondere e mascherare la sua mancanza. Non lo indossa come quella volta.. Ma lo ha con se. E' più un semplice..Ricordo. La sensazione di calore ancora non l'ha avvertita e forse in parte è a causa sua, in questi due ultimi giorni. Da quando ha avuto quel dibattito acceso con Mekura, la situazione non è migliorata. Anzi, si potrebbe dire che è peggiorata. Gli occhi bianchi della ragazza sono coperti dai capelli, che ricadono lunghi e setosi lungo le spalle, davanti al capo e dietro alla schiena. Capo clino e passo lento, meditabondo sotto molti punti di vista. A che sta pensando? Ah beh non è dato saperlo, per ora.

22:00 Hiashi :
 Il moro porta delle calzature ninja-style ai piedi di colore nero mentre la restante parte del corpo è coperta da un kimono grigio chiaro composto unicamente dal pantalone e la giacca, fermate in vita da una fascia del medesimo colore ed a coprirgli le spalle fino quasi alle ginocchia uno haori grigio scuro molto sobrio. Spicca sulla fronte una fascia di tessuto nero con la quale viene messo in evidenza il coprifronte con il simbolo del Villaggio della Foglia, gli occhi bianchi sono un altro simbolo caratteristico e distintivo del suo clan che è uno dei più noti a livello mondiale per cui è inutile nascondere la propria identità ovunque si vada. Una leggera cicatrice che ormai sembra particolarmente vecchia gli divide il volto in due metà simmetriche, una linea verticale che separa la parte destra da quella sinistra. I capelli sono tornati ad essere lunghi, neri, lisci come fili di seta che disciplinati ed eleganti ricadono lungo la schiena e nella parte bassa, a livello dei reni sono fermati con un elastico. La mano destra porta delle evidenti bende che coprono completamente le dita salendo fino a metà del braccio destro, si muove tra le strade lungo una linea retta ricordando più un automa che una persona in carne ed ossa. Le mani sono parzialmente coperti da guantini ninja con placchette metalliche sul dorso, mentre gli avambracci portano delle placche metalliche come protezione. Dietro il fianco destro un porta kunai a destra dove sono inseriti 4 kunai e 4 shuriken ed a sinistra un portaoggetti con all'interno 5 Fuda vuoti, 1 bomba luce ed un paio di fili di nylon, più un gruzzoletto di monete e qualche carta bomba, un tonico coagulante ed uno per il chakra; nascosti sotto il coprifronte, sotto i vambracci metallici e sotto gli avambracci si trovano un fuda con sigillato un tronchetto pronto per la tecnica della sostituzione, cinque in tutto e tutti non visibili. Altri due portakunai sono legati alle cosce, quello destro contiene cinque kunai i quali sono collegati tramite un filo di nylon lungo un metro ai fumogeni, il cui stock è assicurato al portakunai stesso in modo che lanciando il kunai questo si porti dietro anche un fumogeno almeno secondo le intenzioni dello Hyuga; nel portakunai sinistro invece ci sono 4 kunai con le carte bomba arrotolate attorno all'impugnatura. E' evidentemente sporco ed impolverato da capo a piedi, con un leggero graffio sulla guancia sinistra ed i capelli stoppicci sembrano dire che fino a poco fa erano sudati ed hanno accumulato della terra... insomma è in condizioni pessime mentre si muove distrattamente verso casa propria attraversando la zona centrale di Konoha [Equip: portakunai fianco destro con: 4 shuriken, 4 kunai - portakunai coscia destra con: 5 kunai legati con nylon a fumogeni, 1 stock fumogeni - portakunai coscia sinistra: 4 kunai con carta bomba, 2 tirapugni - portaoggetti: 6 carte bomba, 1 bomba luce, 1 tonico coagulante, 1 tonico recupero chakra, 5 fuda, 1 nylon, 1 nylon conduttore, trasmettitore, foto e documenti - 5 fuda con tronchetto nascosti sotto gli abiti - guanti ninja - vambracci metallici][Chakra on]

22:11 Sakura:
  [Via Principale] Lei candida e tranquilla. Pulita, insomma. Continua a procedere, fino a che non si stoppa di colpo. Non che abbia visto o intravisto qualcuno, semplicemente si stoppa. Tiene il capo clino, andando poi a smuovere la mano libera dentro alla borsa. Ne afferra il cappotto di Saisashi. Le dita accarezzano la pelle nera di cui è fatto, cercando di sentirne qualsiasi particolarità, cercando di memorizzare qualcosa. E poi? Poi semplicemente, se lo mette sulle spalle. Un gesto forse inconsulto, quello della ragazza, ma pur sempre un gesto che le serve in quel momento. Ha avuto una fitta al cuore, un peso sullo sterno, uno di quelli che ti uccidono e ti tolgono il fiato. UN po' come se avesse appena avuto il bisogno di sentirlo attorno a lei di sentire la sua presenza dietro di lei. Come un caldo abbraccio, che la fa sentire sicura. Protetta. In quei giorni ne ha avuto la necessità. Forse più bisognosa di quanto non osasse sperare, ha sentito il forte impulso di avere Saisashi li vicino a lei. Di potersi sentire nuovamente la Sakura di un tempo. Sebbene siano passati più di dieci giorni dalla sua partenza, è cambiata molto. Forse sotto un certo punto di vista, è anche cresciuta, maturando una certa indipendenza, sia fisica che emotiva. Sebbene ora il dolore del non averlo si fa sentire sempre di più, sa che in quei giorni qualcosa si è mosso. Con tutta la faccenda di Hiashi e Mekura, senza considerare le lezioni e gli allenamenti, sicuramente ha fatto dei passi avanti. Passi che vuole portare avanti, indipendentemente da ciò che succederà. Non continua a camminare, rimane li ferma immobile mentre avvicina la mano libera alle braccia della giacca, stringendole attorno a lei. <Stupido idiota..> Sussurra a se, continuando a guardare in basso. <...Torna.> E' più un simil sussurro quello che sta dicendo. Un velato quanto disperato sussurro che richiede una certa attenzione. Non si avvede ancora della figura di Hiashi, data la sua posizione. Come potrebbe? L'unica cosa che vede sono i ciottoli della strada.

22:22 Hiashi :
 La mente è finalmente libera, ma il corpo è pesante. Molto pesante. I suoi muscoli sembrano essere allo stremo delle loro capacità e, sebbene non sia una cosa onorevole per una persona come lo Special Jonin, in questo momento avanza quasi strascicando i piedi con la spalle basse e la schiena curva in avanti. E' esausto. Lo si può capire immediatamente con un solo sguardo che sta venendo da una missione particolarmente impegnativa oppure da una sessione d'allenamento particolarmente intensa che non gli ha lasciato una sola briciola d'energia in corpo. La ragazza non si accorge della presenza dello Hyuga, ma lo shinobi si accorge di lei e per un attimo tentenna. Avrà ora come ora le energie fisiche e mentali per sostenere il peso delle parole di Sakura? Avrà la lucidità per poterle rispondere senza però dire più di quanto necessario... trovare un equilibrio in una situazione di questo genere potrebbe essere qualcosa di veramente complicato ma inutile star li a rimuginare sui "se" e sui "ma" <Sakura-chan> cerca di raggiungerla per provare a piazzarsi davanti a lei ad una distanza di circa tre metri. Il particolare del doppio cappotto è qualcosa che stona con la figura di Sakura, per come l'ha conosciuta non dovrebbe essere il tipo di ragazza da fare certe stranezze e per questo quel gesto dovrebbe avere -almeno secondo la sua opinione- un significato molto particolare ma forse delicato per cui è bene andarci con i piedi di piombo <hai tempo per parlare?> [Equip: portakunai fianco destro con: 4 shuriken, 4 kunai - portakunai coscia destra con: 5 kunai legati con nylon a fumogeni, 1 stock fumogeni - portakunai coscia sinistra: 4 kunai con carta bomba, 2 tirapugni - portaoggetti: 6 carte bomba, 1 bomba luce, 1 tonico coagulante, 1 tonico recupero chakra, 5 fuda, 1 nylon, 1 nylon conduttore, trasmettitore, foto e documenti - 5 fuda con tronchetto nascosti sotto gli abiti - guanti ninja - vambracci metallici][Chakra on]

22:32 Sakura:
  [Via Principale] Sebbene lo sguardo sia punato sulla strada, la mente vaga nei suoi pensieri. Più che altro, pensieri riguardanti le sue emozioni. Si è chiesta più di una volta se le parole di Saisashi possono essere minimamente ricambiate da lei. La risposta fondamentalmente ne è una sola: sì. E' un sì per lei, è un sì continuo. In questi giorni ha provato l'essenza stessa della solitudine; è rientrata nell'ordine delle idee di capire u pochino di più il suo ragazzo. Un ragazzo che ne ha passate di cotte e di crude; un ragazzo che ha vissuto la solitudine in maniera del tutto diversa dalla sua. Pu al massimo comprendere una parte, minima. Però la comprende. Ed è terrificante ciò che sta passando lei, in questo momento. Non ha mai provato nulla in tutta la sua esistenza; non è mai riuscita ad esternare così i sentimenti, in maniera così prorompente e prepotente. L'assenza del suo ragazzo è qualcosa con la quale ci fa i conti tutti i minuti di tutte le ore del giorno. Ed ogni singolo battito di orologio, fa si che quella piccola voragine di mancanza si dilati sempre di più. portandola ad assumere atteggiamenti che non sono i suoi. A ridestare dal continuo pensare, è proprio Hiashi. Alza lo sguardo, intimorita dalla voce dello Shinobi, posizionandosi un passo indietro rispetto a lui. Le condizioni fisiche sono la prima cosa che nota la ragazza: non è ridotto bene. Sembra uscito da un pestaggio. <Di cosa vuoi parlare?> Dichiara, con tono di voce titubante. Non è la Sakura che inveiva contor di lui. non è la ragazza che era determinata a scoprire la verità. Non è la Sakura pronta a tutto pur di scoprire la verità. <Vuoi dirmi la verità oppure devo andare a chiedere ad ogni esponente del clan? Sai.. L'altro giorno ho parlato con Mekura.> E qualcosa è uscito fuori. O almeno così ha percepito lei. Almeno è stata chiara su alcune questioni, tralasciando l'importanza della cosa e dicendo di stare alla larga. Stringe il cappotto di Saisashi attorno alle spalle, mentre continua a guardare Hiashi negli occhi. Non lo fa con cattiveria, ma il contatto visivo per lo Hyuga è qualcosa di molto difficile, ora come ora.

22:56 Hiashi :
 Almeno non ha cominciato subito ad inveirgli contro e non l'ha attaccato seduta stante. Potrebbe essere un passo avanti o la calma prima della tempesta... magari senza neppure accorgersene è finito con l'arrivare al centro dell'occhio del ciclone ed ora sta per venire investito dalla sua furia più grande <Voglio dirti la verità> ma, ci sono chiaramente dei ma nel suo tono di voce. Si guarda in giro, quasi sospettoso il moro che po solleva la mano destra, quella bendata <a due condizioni> e le mostra le dita indice e medio sollevati <Prima cosa: ciò che sto per dirti coinvolge la mia sfera privata per cui ti chiedo di serbare la massima riservatezza> fa un attimo di pausa <seconda cosa: questa sera non ti dirò tutta la storia. E' molto lunga e molto pesante per me per cui dividerò il discorso in due o tre parti di cui questa sera ascolterai solo la prima> abbassa dunque la mano e fa cenno alla genjutser di prendere un vicoletto molto stretto e scuro sul lato della strada <se queste due condizioni sono accettabili per te allora ti prego di seguirmi perchè questo non è il luogo adatto per trattare dei miei affari privati> insomma, se decide di seguirlo allora lo Hyuga comincerà ad allontanarsi dal centro per spostarsi in una zona più isolata [Equip: portakunai fianco destro con: 4 shuriken, 4 kunai - portakunai coscia destra con: 5 kunai legati con nylon a fumogeni, 1 stock fumogeni - portakunai coscia sinistra: 4 kunai con carta bomba, 2 tirapugni - portaoggetti: 6 carte bomba, 1 bomba luce, 1 tonico coagulante, 1 tonico recupero chakra, 5 fuda, 1 nylon, 1 nylon conduttore, trasmettitore, foto e documenti - 5 fuda con tronchetto nascosti sotto gli abiti - guanti ninja - vambracci metallici][Chakra on]

23:21 Sakura:
  [Via Principale] Due condizioni. Beh, non c'è male come inizio, non ti pare? La disperata Sakura rimane comunque ben impressa sul volto della ragazza, mentre il cappotto di Saisashi viene stretto attorno a lei, in que momenti di pura e semplice suspance. < Fermati.> Dichiara, prima di prendere la strada verso il vicolo. <Dei tuoi affari personali non me ne frega nulla.> Dura, inflessibile, seppur la voce comunichi il contrario. < Così come non mi interessano le due condizioni.> Perché ritirarsi così, su due piedi, se prima aveva la completa e totale voglia di sentire tutta la storia? Detto fatto. < Sai.. In questi due giorni, ho capito moltissime cose.> Monologo sul senso della vita o su quello che ha provato? Possibile entrambe le cose. < Prima fra tutte, voi Hyuga siete una razza.. terribile.> Beh, fin qui ci era arrivato anche Hiashi. Sa come la pensa sul clan, sotto diversi punti di vista. Ma la svolta le è venuta con Mekura. E ricordando le sue stesse parole, quel rigido tono inflessibile e quella sua totale e completa descrizione del cuore di pietra..Le fa ribollire il sangue. E non perché lei abbbia scelto quella via, ma perché non accetta che possano esistere quel genere di persone. Persone che hanno completamente dimenticato il significato della parola sentimento, secondo il suo punto di vista. <Vi limitate. Seguite delle regole stupide di comportamento, di allenamento e quanto altro. Abdicate a favore della rigidità, piuttosto che della flessibilità. E per questo, non vi sopporto.> Ci mette di mezzo anche lui, perché per come lo ha conosciuto, gli è sembrato così. Sempre sulla difensiva, mai pronto ad essere aperto con qualcuno. Mai pronto ad esporre ciò che realmente è, piuttosto che mostrare ed ostentare una maschera di ferro. < Seconda cosa: non avete minimamente uno spirito famigliare. Siete privi di quei legami che uniscono un clan, sotto la parola affetto. Ostentate una nobiltà che è una mera illusione.> E continuiamo con le accuse. Dai che tanto non sta male. Ma se conosce un minimo la ragazza, sa che quella voce trasuda una insicurezza fin troppo sottile. < Nessuno di voi mi ha mai fatto sentire nulla. O parte di qualcosa. E forse la colpa è anche mia, che non ho mai voluto spingermi oltre.. Ma la verità è che di me non frega un cazzo.> Saisashismo mode on. <Perché se ve ne fregava qualcosa, a te, a Mekura, Kaori o quanti altri ce ne sono, non mi lasciavate indietro. Non mi mettevate da parte con l'allenamento del Byakugan o con gli Hijutsu, per nascondere i vostri segreti. Mi volevi pronta?> Dichiara, tenendo sempre quel tono di voce basso, instabile e rotto. Quando un piccolo umano scopre di essere stato adottato, la prima cosa che cerca di fare, sebbene ostenti il contrario, è quello di creare un contatto con la propria famiglia d'origine. In qualche modo, sebbene Hiashi le è stato vicino, la repentina scomparsa di Shizuma, il completo disinteresse da parte del CapoClan, l'attitudine di Mekura nei suoi confronti - che secondo la sua ottica reputa in qualche modo ostile-, la scomparsa dalla sua vita di Kaori la portano a dire queste cose. Sta facendo la vittima? Sì, lo fa. E francamente, non se ne pente.<Potevi allenarmi. Potevi mettere da parte i tuoi maledetti problemi e darmi gli strumenti necessari per non correre rischi e lasciare a me il compito di decidere se qualcosa è troppo pericoloso o se non sono capace di affrontarlo.>

23:31 Saisashi:
 <Tap...Tap....Tap....> Ogni singolo passo rimbomba in un suono sordo lungo le vie del centro di Konoha. Quelle case, quelle strade. L'odore nell'aria del proprio villaggio, la vista dei volti dei Kage. Tutto viene osservato con occhi sognanti, in maniera diversa dal solito. Le verdi iridi del genin si posano ad assaporare ogni dettaglio del suo paese di origine, tutte cose che fino a poco tempo fa ha sempre dato per scontato, ma che ora, allontanatosi per settimane, ha capito essere parte integranti della sua vita. Il suo villaggio, la sua casa, gli abitanti stessi...nonostante tutto gli sono mancati. La figura del giovane prosegue sul percorso, lenta, zoppicante. La sua camminata lascia intravedere un affaticamento, si può percepire il dolore del corpo che sta provando, eppure non pare essere un problema. Sparsi lungo il corpo in parte coperti dai vestiti, e sul viso, sono ancora evidenti i segni di ciò che sembra esser stato un duro combattimento, o comunque sia qualcosa di simile. Tagli, lividi, del sangue ormai secco colante dalla bocca del giovane sulla parte sinistra del labbro inferiore. Dietro di lui a 10 metri di distanza, la copia di Mekura, ancora silente, che ha assistito a tutto il suo viaggio senza mai intervenire, è sopravvissuto, ha fatto tutto da solo e dovrebbe essere orgogliosa di ciò. Il taijutser prosegue nel silenzio di questa notte serena, nel ciello si può vedere luminosa la luna, accompagnata dalle stelle che le fan di contorno. Un ottimo panorama per rientrare nella propria casa, dato che spesso nell'ultimo periodo Konoha sembrava invasa dalle pioggie. Sull'orizzonte di fronte a se non sembra esserci nulla di strano, le vie vista la tarda ora sono ormai spoglie e prive di qualsiasi tipo di vita o attività. E' tardi, che cosa potrà fare a quest'ora? Beh un solo pensiero gli martella in testa. Incontrare Sakura. E' probabile tuttavia che ciò non avvenga. L'abbigliamento del giovane è leggermente diverso dal solito. Indossa una t-shirt bianca, sopra di essa una canotta piuttosto larga e comoda, color arancione. Un paio di jeans comodi, strappati ed elasticizzati ricoprono le gambe andando a poggiarsi su di un paio di sandali ninja neri usurati, sempre gli stessi. A coprire le mani dei guanti ninja neri mezze dita, ed avvolto stranamente in bella mostra orgoglioso, intorno al bicipite destro, il coprifronte della foglia con tessuto arancione. Non indossa giacche ne i suoi soliti indumenti, nonostanteil freddo. Non sembra patirlo per nulla. I suoi vestiti sono stati probabilmente gettati ormai distrutti e sporchi di sangue, obbligandolo ad acquistarne di nuovi. Intorno alla fronte, legata sui capelli ulteriormente cresciuti e più scompigliati di prima, vi è una bandana color nero, avvolta intorno alla fronte facendo in modo che essi non finiscano sugli occhi oscurandone la vista. (http://i63.tinypic.com/vrauiq.png) C'è qualcosa di diverso nel ragazzo. Apparentemente non sembra cambiato nel fisico, forse leggermente migliorato. Tuttavia c'è qualcos'altro di diverso in lui, lo sguardo. Il suo sguardo è cambiato, dentro di esso sembra nascondervi all'interno una fiamma, una sicurezza, ed un magnetismo completamente opposti da ciò che mostrava prima della sua partenza. In spalla porta il suo zainetto contenente un paio di viveri acquistati per il ritorno, null'altro. <Hey Mek.....non trovi che sia stupendo il centro questa notte...??> direbbe con tono stranamente pacato e calmo, alzando lo sguardo al cielo ad osservare le stelle.

23:32 Hiashi :
 Ed eccolo che arriva lo sfogo di Sakura, un sfogo che arriva dritto al segno. Il moro si ferma, la ascolta in silenzio e per certi versi la ragazza ha pienamente ragione... guardando le cose dal suo punto di vista ciò che sta dicendo ha perfettamente senso <non conosci tutta la storia> non ha idea di cosa le abbia detto Mekura <ma posso assicurarti che ho sempre cercato di agire nel migliore dei modi possibili anche nel tuo interesse. La parola affetto per me ha cambiato molto il suo significato nel corso del tempo, ma sbagli nel dire che non mi importi di te o non sarei qui; non ti avrei insegnato in accademia, non ti avrei mai allenata> non è arrabbiato, non è felice, non è... non è! Sembra che non stia mostrando nessuna emozione in particolare effettivamente <se vuoi capire tutta la storia che sta coinvolgendo tutti coloro che vanno sotto il nome di Hyuga allora devi conoscere la MIA storia: è da li che è partito tutto> piega la mano ed il braccio, estrae dal portaoggetti una foto ma la parte del "ritratto" è mascherata a Sakura alla quale viene mostrato solamente il retro per il momento <i tuoi sentimenti sono comprensibili e condividibili, io stesso li ho provati e ne sono stato scottato e consumato. Ancora oggi non riesco a lasciarmi alle spalle le conseguenze di ciò che è avvenuto dopo... tutto quello che sta succedendo... sono stato io a dargli inizio. Sono pronto a dirti tutto. Del mio dolore, della mia morte, ma le due condizioni vanno rispettate> non vuole cedere su quelle sembrerebbe. La voce di Saisashi è familiare, ma non abbastanza per lo Special da distrarlo dall'importante conversazione che sta tenendo con Sakura [Equip: portakunai fianco destro con: 4 shuriken, 4 kunai - portakunai coscia destra con: 5 kunai legati con nylon a fumogeni, 1 stock fumogeni - portakunai coscia sinistra: 4 kunai con carta bomba, 2 tirapugni - portaoggetti: 6 carte bomba, 1 bomba luce, 1 tonico coagulante, 1 tonico recupero chakra, 5 fuda, 1 nylon, 1 nylon conduttore, trasmettitore, foto e documenti - 5 fuda con tronchetto nascosti sotto gli abiti - guanti ninja - vambracci metallici][Chakra on]

23:50 Sakura:
  [Via Principale] No, questo è certo. Non conosce tutta la storia. <Forse faresti bene a dire che non conosco l'intera storia.> E anche qui, ha ragione. Non sa di cosa stia parlando, non sa fino a che punto potrebbe spingersi. Non sa effettivamente come potrebbe reagire Mekura sentendo che Hiashi ha parlato troppo. Sebbene lo sfogo ha avuto inizio, non significa che non debba finire definitivamente. Sentire quello che ha da dire Hiashi, ora come ora, non è la priorità. Sebbene dica che tutto questo parta da lui, che tutti i problemi partono da lui, non le interessa quasi più. L'hanno gettata dentro a quella storia, per poi ritirare il braccio. Le hanno dato quelle info necessarie per farle capire che ci sta qualcosa sotto.. Ma non le hanno detto nulla. L'hanno portata a cercare la verità.. E fino a due giorni fa voleva saperla, per via dei sui problemi con le cose non chiare, nascoste. Ma ora? Ora si rende conto di tante cose, che vengono anche accettate e condivise dallo shinobi. Non si aspettva di certo una reazione così, però sperava almeno in un dibattito vivace. La vista di Hiashi in quelle condizioni e soprattutto il tipico mostrare e non mostrare, la fanno incavolare al punto tale da renderla ancora più instabile. E? un guazzabuglio di emozioni, questa ragazza. Un guazzabuglio di problemi e di continue domande, le quali non hanno una risposta seria. <Te l'ho detto Hiashi. Non le accetto. Non voglio avere a che fare con gente che non mi considera..> Cosa? Come dovrebbero considerarti, Sakura? <Una sua pari.> E sono parole che ha già sentito, sebbene in versioni diverse da quelle che ha appena pronunciato. Voleva essere vista come una Hyuga, ma al tempo stesso essere libera di fare e dire cose che vuole. Non essere costretta dalla condotta del clan, che detesta. < La differenza tra me, te e Mekura è che io non voglio diventare come voi.> E come sono loro? < Io sono una persona che da molto peso alle emozioni. E se rinnegare me stessa, rinnegare ci che sono, ciò che amo e chi amo mi porta a diventare una tua pari, allora preferisco essere una schifosa Hyuga che correrà i pericoli, ignara di ciò che succede nel clan.> Prima ha detto il contrario. Prima ha detto che l'hanno ignorata; hanno ignorato il suo desiderio di essere allenata, di ricevere attenzioni. Ed ora non le vuole? Uhm, strano. Forse non è propriamente questo il punto della questione. <IL PROBLEMA NON SEI TE O I TUOI PROBLEMI, O QUELLO CHE HANNO SCATURITO.> Continua, aumentando il tono di voce, rotto come sempre e sull'orlo del pianto. < IL PROBLEMA E' CHE NON SAPETE APRIRVI CON LE PERSONE.> Insomma. Che ti prende Sakura? Di Saisashi ancora non si è accorta. E forse il suo tono di voce è stato coperto dalle urla della ragazza. <Mi hai trattata da bambina. Hai lanciato il sasso, dicendomi qualcosa, per poi spingermi ad indagare da sola e ad aumentare il mio..> Continua. <ODIO, nei confronti degli Hyuga.>

00:05 Saisashi:
 Prosegue nel suo passo zoppicante procedente dritto senza interruzioni lungo la via principale del centro. Lo sguardo si alza di tanto intanto al cielo, alternandosi poi sulle case intorno a lui. Una sensazione di pace sembra riempire in qualche modo il suo petto portando via quello sconforto, quell'ansia, quel dolore allo stomaco che da troppo ormai lo attanagliavano. <chissà chi riuscirò a rivedere per primo...chissà che cosa ha combinato Sakura...se mi starà aspettando...o magari chissà forse si è dimenticata di me. > parla con la copia di Mek dietro di lui, trovanosi in realtà in un pacato monologo tra se e se non avendo risposta dalla stessa. Lungo il suo viaggio è stata pressochè il suo pensiero fiisso, il motivo che lo ha spinto a non arrendersi e procedere anche quando ormai sembrava essere tutto perduto, non riuscendo a rintracciare Jin, che pareva restare solo una leggenda. I suoi calmi pensieri notturni vengono interrotti dalla vista a poca distanza di due sagome. Le scruta per identificarne i dettagli. Non serve in realtà molto perchè si accorga subito di chi sia la parte femminile. La sente gridare, sfogarsi, sembra quasi sull'orlo di un pianto. La potrebbe riconoscere in mezzo a migliaia di altre voci. Quella è Sakura. I battiti cominciano ad aumentare di colpo, il cuore sembra volersi schiantare contro la cassa toracica e balzare fuori da essa. Si blocca un istante, riconoscendo poi le due figure con lo sguardo. Sakura di schiena rispeto alla sua posizione, e di fronte a lei a ocmpiere il dialogo la figura di Hiashi. Fissa la ragazza da capo a piede. Normalmente avrebbe fatto qualche sciocchezza, probabilmente si sarebbe lanciato senza sapere nulla di ciò che sta accadendo, per difendere la ragazza magari scaturendo una rissa. Ma ciò non avviene. Si limita con uno sguardo calmo ad analizzare la scena nel più totale silenzio. Un passo alla volta, faticaando nel poggiare la gamba destra, nel pieno della discussione il genin si avvicinerebbe alle spalle della figura della Hyuga. Si fermerebbe li ad un passo da lei. Il cuore palpita, tante troppe sensazioni tutte assieme. La copia di Mekura intanto resta li impassibile a 10 metri di distanza come prima. <Heyla. C'è qualcosa che non va qui?> un tono accogliente, gentile ma soprattutto PACATO. Che cosa diavolo è successo? Siamo sicuri si tratti realmente di Saisashi? <Piccoletta, va tutto bene? Con tutte quelle urla iniziavo a preoccuparmi > direbbe per poi andare a poggiare la mancina sopra la testa della genin, strofinandole i capelli dolcemente arruffandoli un poco. <Hiashi che succede?> domanderebbe spostando su di lui lo sguardo. Non giudica, non fa mosse avventate. Semplicemente analizza.

00:10 Hiashi :
 Non la blocca, non nega quelle parole e forse potrebbe essere interpretato come un silenzio assenso ma non è così affatto, ma farlo capire a Sakura? Una difficoltà non da poco soprattutto per quello che è anche l'attuale stato d'animo del moro stesso. Combattuto tra l'affetto per Sakura ed il terrore di ripetere l'errore già commesso con Kaori, ha paura di coinvolgere anche Sakura in tutto ciò e far soffrire anche lei ma dirlo apertamente? Sicuramente non è qualcosa che avverrà qui ed ora <Come ti ho già detto in passato Sakura-chan, io e te siamo molto più simili di quanto tu possa pensare> quel miscuglio di emozioni, quella ricerca della verità, il sentirsi escluso e reietto del clan... la pecora nera, il segreto scabroso di qualcuno. Lottare per farsi accettare, la delusione per essere riuscito a farsi accettare <alcune delle cose che dici sono giuste, ma non tutte. Io...> non parla di Mekura, preferendo metterla sul personale <...non mi apro con le persone> su questo ha ragione la genjutser <ma ciò non significa non dare peso alle emozioni altrui> fa un passo in dietro il moro, fa un sospiro profondo. Cerca di recuperare la sua compostezza, la rigidità ed i modi che gli sono stati inculcati nella mente dalla nonna e non certo dagli Hyuga ma che per certi versi su molti punti si posson sovrapporre <Anche io odio gli Hyuga> le fa quella confessione mantenendo un tono piatto come se stesse parlando del meteo <Se e quando sarai pronta ad assecondare le mie richieste vieni pure a casa mia. Li potremo parlare tranquillamente, anche questa stessa notte se lo ritieni opportuno; altrimenti dovrai pazientare che l'ombra che minaccia tutti noi sia stata scacciata> ma l'arrivo di Saisashi sicuramente serve, almeno al moro, per spezzare quella tensione quasi sfibrante se unita alla stanchezza fisica <Saisashi-kun, ti trovo bene> e non gli sfugge anche il cenno d'affetto che riserva alla ragazza <prenditi cura di lei come io non ho potuto fare. Sakura-chan quando vorrai proseguire nelle tue conoscenze potrai contattarmi ancora per allenarci, ma qualora volessi rivolgerti ad un altro Sensei non ti serberò rancore> [Equip: portakunai fianco destro con: 4 shuriken, 4 kunai - portakunai coscia destra con: 5 kunai legati con nylon a fumogeni, 1 stock fumogeni - portakunai coscia sinistra: 4 kunai con carta bomba, 2 tirapugni - portaoggetti: 6 carte bomba, 1 bomba luce, 1 tonico coagulante, 1 tonico recupero chakra, 5 fuda, 1 nylon, 1 nylon conduttore, trasmettitore, foto e documenti - 5 fuda con tronchetto nascosti sotto gli abiti - guanti ninja - vambracci metallici][Chakra on]

00:26 Sakura:
  [Via Principale] <NOI.NON.SIAMO.SIMILI.> Non le piace l'idea di essere simile a qualcuno. Simile a Hiashi. Non le piace proprio. Non per come si è comportato, non per quello che sta facendo. Non per quello che le ha mostrato fino ad ora. Urla quelle parole, scandendole singolarmente. Sebbene non se ne renda conto, sta percorrendo la stessa strada del ragazzo. Ma il suo cuore, così come la sua mente, nega quella cosa. Così come negano il discorso di Mekura, sulla sua rigidità e sul fatto che per diventare un cuore di pietra ci vuole tempo e dolore. <Ah si? Dici questo? Che peso hai dato alle mie emozioni? Cosa significano per te?> Domanda, con tono di voce più basso. Le lacrime incominciano ad incombere sul volto della ragazza, scendendo dolcemente lungo le gote rosee. Se avesse ancora il colore marrone di prima, probabilmente avrebbe gli stessi bulbi più rossi, più iniettati di sangue. Ma no. Gli Hyuga le hanno tolto anche questo. Per ora, l'odio nei confronti di quella famiglia sta diventando sempre più forte, sempre più radicale. Ma la cosa divertente, proprio come un ossimoro, è che lei è stata la prima a voler conoscere la verità. <Ma se non so nemmeno dove abiti, Hiashi! Come... Come...> Starebbe li li per esplodere ancora una volta, con le proprie emozioni completamente fuori controllo. Se non fosse stato per la voce di Saisashi e per la sua mano che si poggia sulla sua testa, la ragazza avrebbe dato un'altra profonda urlata, una vera e propria crisi isterica. Si volta, in direzione del ragazzo, spalancando la bocca e gli occhi, mentre le lacrime continuano a percorrerle il viso. Il suo desiderio è stato esaudito. Il suo profondo desiderio, che bramava da diversi giorni, è arrivato. Questo significa che il Karma non ce l'ha con lei.. O forse si? < Sa-> Non riesce a pronunciarlo a dovere.. Quel nome, ora, le sembra una vetta insormontabile. Una vetta che non ce la fa a superare. < Saisa...> No, non ci arriva proprio. E' li. E' vivo. Sta bene. Non urla. Sembra essere li per lei. E' forse arte illusoria questa? O semplicemente i rimasugli della stanchezza, che le fanno vedere ci che vuole? Non le importa, francamente. Non le interessa minimamente. Semplicemente, cercherebbe di gettarsi contro il ragazzo, aprendo le braccia e facendo, inevitabilmente cadere il giubbotto di pelle a terra. Tenterebbe di piazzare le braccia attorno al collo del ragazzo, affondando la testa nel suo collo. <Sei qui..> Dice, scoppiando definitivamente a piangere. <Sei..Vivo.> Perché temeva anche questo la povera ragazza. Temeva che lui non riuscisse a tornare vivo da li. Temeva il peggio. Cercherebbe di stringere la presa, come a volersi accertare che sia effettivamente vero. Alzerebbe lo sguardo dietro di lui, per addocchiare la figura di Mekura. Il cuore le si ferma, quasi definitivamente. Sussulta fin troppo. In quel momento, forse per la prima volta in vita sua, si sente completamente esposta. Totalmente inerme ed impotente perché ha detto quelle cose. Ha insultato ancora una volta il loro clan. E la paura le attanaglia la gola ed il petto, portandola a non pensare. A non agire. A rimanere immobile, fredda, patetica. <Mekura..> Una parola, che potrebbe sentire anche lo stesso Hiashi.

00:47 Saisashi:
 Le verdi iridi fissano Hiashi in attesa di una sua reazione o risposta, così da poter capire meglio la situazione. Le parole del moro tuttavia non sembrano riuscire ad essere soddisfacenti per poter venire a capo di qualcosa. L'importante è che Sakura stia bene, ed il tono ed il modo di fare di Hiashi rassicurano in qualche modo il taijutser,non sembrano affatto atteggiamenti ostili, probabilmente si trattava di una loro discussione privata e non è giusto che si debba intromettere fra i due. Forse un tempo lo avrebbe fatto, ma non oggi. <certamente. Ora sono pronto. E non andrò mai più via...la proteggerò con tutto me stesso. > direbbe con una convinzione ed una sicurezza impagabile. Il suo sguardo è del tutto convinto delle proprie parole. Il suo viaggio a quanto pare è servito, ed anche l'allenamento speciale. Anche se di tutto ciò ancora nessuno ne è a conoscenza. Detto ciò riporterebbe l'attenzione su Sakura che a quanto pare è piuttosto stupita della sua comparsa. Beh certo non ha avuto modo di dare sue notizie alla giovane, e non ha nemmeno potuto avvisare del suo ritorno. MA che importanza ha? Ora è tornato, sono entrambi li, insieme. <eheheh perchè ti stupisci tanto, dovrei essere morto per caso??> andrebbe a ridacchiare in modo sincero per poi esporre uno dei suoi solari sorrisi, tuttavia più cadenzato del solito. E' molto più posato. <ad ogni modo...sono qui e sono finalmente tornato...per restare...Sono un pò ammaccato, ma questi sono piccoli dettagli. > direbbe per poi lasciar fare alla ragazza. Ricambierebbe l'abbraccio stringendola con delicatezza verso di se, avvolgendola a livello delle scapole. Chinerebbe il capo a poggiarsi sulla testa della giovane. Il suo profumo...quanto le mancava. Socchiude gli occhi pochi istanti nel godersi ogni singolo dettaglio di quel momento. Non c'è stato sngolo momento in cui Saisashi non pensasse a lei. A cosa stesse facendo. Se stesse bene. <sono contento di vedere che mi hai aspettato. Ora sono pronto per mantenere la mia promessa. Non ti lascerò mai più sola. Mai.> direbbe con sicurezza per poi notare il tono con cui Sakura nomina Mekura. Sembra in un certo senzo terrorizzata. Osserva, in silenzio qualche istante per poi proferire parola. <uh...si non farci caso, lei è una copia superiore di Mekura, non è l'originale. Puoi parlarle quanto vuoi, ma abbiamo fatto un patto ed è cocciuta più di me, non mi ha rivolto parola per tutto il viaggio..pfffff> sbuffa ruotando gli occhi ripensando ai continui monologhi che eseguiva senza risposta giusto per sentirsi meno solo. <oh, vedo che l'hai conservata a dovere per me. Ti ringrazio Sakura...> direbbe con tono dolce per poi chinarsi e raccogliere con la mancina la sua amata giacca nera. <vuoi tenerla? O posso riprenderla?> dopo tutto non gli costa nulla comprarne uhna uguale, come aveva fatto con LInd. IN tutto ciò la copia di Mekura andrebbe a compire un mezzo sigillo della capra di fronte al petto per poi per la prima volta andare a parlare "direi che adesso sono di troppo, ci vediamo a casa, domani immagino". Queste le sue parole seguite da un mezzo sorriso, per poi sparire in una nuvola grigia.

00:53 Hiashi :
 Si prende quelle urla, si prende quel dolore e se lo addossa come si addossa i patemi di una giovane Hyuga che non è riuscito ad aiutare come avrebbe voluto e che non è riuscito a proteggere come avrebbe voluto <Ad Est, verso la fine del villaggio troverai la residenza Kasaki> è quella la sua abitazione, è lì che Sakura potrà trovarlo quando vuole <Ritrova la tua calma, torna a pensare lucidamente e se vuoi ancora conoscere la verità vieni a cercarmi. Come in principio rinnovo il mio invito ad accettare di rimanere all'oscuro, il sentiero che stai percorrendo è stato tracciato da qualcuno che lo ha percorso prima di te... che queste parole ti siano di monito. Ciò nonostante la mia porta sarà sempre aperta per te> e spostando lo sguardo anche su Saisashi <come anche per te ragazzo, qualora avessi bisogno di me> e tornando a guardare Sakura <diventerai una shinobi eccellente, con il mio aiuto spero se ancora lo vorrai ma riuscirai comunque anche senza> e detto questo eccolo che va a piegar le ginocchia e ad allargare le gambe per poi provare ad utilizzare il piede destro come perno e spingere col sinistro in modo da costringere in gemello a ruotare. Infine ecco che proverebbe a scattare provando a far muovere le gambe quanto più velocemente possibile in quella corsa che lo dovrebbe vedersi spostare con la massima velocità sprigionabile ed alla massima distanza raggiungibile probabilmente arrivando anche a sparire agli occhi dei genin [Equip: portakunai fianco destro con: 4 shuriken, 4 kunai - portakunai coscia destra con: 5 kunai legati con nylon a fumogeni, 1 stock fumogeni - portakunai coscia sinistra: 4 kunai con carta bomba, 2 tirapugni - portaoggetti: 6 carte bomba, 1 bomba luce, 1 tonico coagulante, 1 tonico recupero chakra, 5 fuda, 1 nylon, 1 nylon conduttore, trasmettitore, foto e documenti - 5 fuda con tronchetto nascosti sotto gli abiti - guanti ninja - vambracci metallici][Chakra on][Agi 100][End]

22:48 Sakura:
 Si trova li, in una situazione emotiva che sta cambiando. Da un lato, sente dentro di se una rabbia adolescenziale che cresce nel sentire e vedere Hiashi in quelle condizioni, dall'altra invece ha finalmente ritrovato Saisashi. O meglio, lui è tornato. La stretta attorno a lui non è molto forte, ma tenera. Dolce. Come se volesse trasmettergli alcune sensazioni, come l'affetto, l'amore e soprattutto il sentirsi sollevata nel vederlo li, abbracciarlo. Stenta ancora a crede a quello che sta vedendo e toccando. <Perché sei una testa quadra. E Kusa..> Ricorda ancora il discorso con Furaya <..E' piena di tizi strani.> Si fida delle parole della consigliera. Si fida di ciò che ha detto. Il problema era fidarsi degli altri, quando si hanno queste piccole delucidazioni in merito. <Ammaccato?> Domanderebbe, per poi dire. < Che hai? Cosa ti è successo?> Tono preoccupato, voce sempre rotta e soprattutto lacrime che scendono dal viso. Si staccherebbe da Saisashi, solamente per andare a fissare Hiashi. UNo Hiashi che per lei, ora, non è altro se non qualcuno che non conosce. Qualcuno di diverso, qualcuno che non è minimamente paragonabile al sensei di una volta. Qualcuno che deve essere interrogato. Almeno così la vede lei. Annuisce al suo dire, lasciando che se ne vada definitivamente. <Ci sarò.> Dichiara, più a se stessa, che a lui. Per quanto riguarda Mekura, invece, vede che scompare nel nulla dopo aver ricevuto le precisazioni da parte di Saisashi. Non conosce la moltiplicazione superiore...E ringraziando il cielo, se ne è andata. Se fosse stata la vera Mekura, probabilmente avrebbe interrotto quel litigio, mettendoci dentro qualche scusa per tenerla lontana dal pericolo. Sempre se c'è un pericolo. < Non mi lasciare. Mai più.> Direbbe, tentando di guardare il ragazzo negli occhi, prima di spostarli verso la giacca, caduta per terra. <Oh.. Se la vuoi tenere, tienila. Mi ha fatto compagnia, come avevi detto.> Non se l'è portata sempre dietro. L'ha tenuta solamente quei ultimi giorni, come una specie di portafortuna. O un promemoria, che le ricordasse il ragazzo in tutte le sue forme. In tutte le sue particolarità. Come se fosse l'incarnazione di Saisashi stesso, possiamo dire. Prende un respiro profondo, molto profondo. Deve mantenere la calma, cercare di ritrovare se stessa. Ha dato di matto fino ad ora.. Ed il fatto che Mekura abbia visto parte di ciò che è successo con Hiashi, non la rassicura. < Ehm, senti..> Direbbe, ora che sono completamente da soli. <..Sono successe delle cose. Con Mekura. Una specie di.. Dibattito, diciamo.> Sì, non una vera e propria lite. Ma un dibattito piuttosto acceso. < Se ti dice cose brutte su di me, non avrebbe tutti i torti. Ho insultato non troppo velatamente il clan, per delle questioni che..> Non sa nemmeno lei quali sono queste questioni. <..Non so nemmeno io quali siano. Ma in un certo senso, mi riguardano. A parte questo..> Direbbe, cercando di asciugarsi il volto pieno di lacrime. Le ultime parole di Hiashi le risuonano ancora nella testa. Uno shinobi eccezionale. Ha i suoi dubbi, specie per quanto riguard ala sua appartenenza al clna hyuga. <...mi sei mancato, testa quadra.> Dice, mostrando un sorriso sincero, dolce ed anche un po' stanco. Emotivamente stanco. < E in questi giorni, ho capito una cosa.> Cosa? Mekura ha avuto una piccola anticipazione. < Che non posso stare senza di te. E che sei diventato..> Abbasserebbe lo sguardo. <..Ossigeno puro.> Solo questo? No. Ovvio che no. <Vedi.. > Sposterebbe la testa verso destra, andando a toccarsi il labbro con il dito indice della destra. Chiaro sintomo di nervosismo. <..Hai scritto che mi ami.. Ehm, io.. Io ti..> ...<Ti amo.>

23:23 Saisashi:
 Mantiene l'abbraccio su Sakura, silente, percependo con ogni singola parte del corpo sensazioni di ogni tipo. Non vuole privarsi di nessuna di queste, mai più. E' cresciuto, è maturato nello spirito, Jin in qualche modo è riuscito a plasmare ciò che aveva dentro e che aveva paura di tirare fuori. Sa quali sono le sue priorità, è consapevole dei sentimenti che prova, ed ora non li teme più, li abbraccia rendendoli l'energia e la fonte primaria della sua vita. Hiashi nel mentre si allontana abbandonando il luogo, che Saisashi sia arrivato in un momento sbagliato? Ha interrotto qualcosa di importante? Non può saperlo, ma sicuramente le urla di Sakura non potevano che attirare la sua attenzione, dopo tutto poteva essere in pericolo. Sente piangere la Hyuga tra le sue braccia. Socchiude gli occhi stringendola più forte a se, cercando di trasmetterle sicurezza e forza, quella che ha ottenuto dal suo viaggio verso Kusa. Ascolta le parole di Sakura riaprendo gli occhi staccando il mento dalla testa di lei, che gli faceva da poggio. <beh...in effetti.....diciamo che non me la sono vista bene, la gente li è daaaavvero strana> direbbe inarcando un soppracciglio ripensando agli incontri fatti in tale villaggio. Tutti schivi, sulla difensiva, alcuni direttamente sull'offensiva, molti complessati e strambi. Così la vede Saisashi, il fatto che sia tornato sano e salvo è già di per se un miracolo. Alla sua successiva domanda allenterebbe la presa da quel dolce abbraccio, per poi ricercare il suio sguardo fissandola qualche istante. GOnfierebbe le guance rotenando gli occhi per poi con l'ijndice destro andare ad indicare i lividi sul volto, ed i tagli vari sul corpo. <ehm. Beh non si vede? Meno male meglio così eheheh> cercherebbe di mettere il tutto sul ridere. Il suo tono è davvero diverso, sicuro e basso, sembra aver abbandonato i suoi strilli, possibile? Certo è che si riesce chiaramente a capire che il suo IO interiore sia rimasto lo stesso, scherzoso. Il successivo discorso sembra poi prendere toni più "preoccupanti", sembra esser successo qualcosa non solo con Hiashi, ma anche con il clan Hyuga in generale, inclusa Mekura. <mh mh. Capisco.> diretto e schietto, quasi freddo. Chinerebbe il capo per poi dare le spalle alla giovane muovendo due passi in avanti ed alzando lo sguardo al cielo. Infilerebbe lentamente le mani nelle tasche dei suoi jeans. Il chiaro di luna riflette sui suoi corvini capelli avvolti dalla bandana. <non ti devi preoccupare. Potrebbero dirmi anche un milione di cose negative sul tuo conto. Per me resti come io ti ho vissuta. E' giusto che tu prenda le tue decisioni, e porti avanti le tue idee pur andando contro gli altri. E' ciò che ho sempre fatto anche io.... questo non cambierà mai il modo in cui i miei occhi leggono la tua anima...> parole sagge, dolci, mai viste in bocca di Saisashi. Risulta quasi figo. Per ora nessuna domanda su di lui, sul suo viaggio, nessun tipo di chiarimento. Meno male, dopo tutto è piuttosto provato, ha appena subito ore d viaggio zoppicante. L'aria si fa di colpo tesa. Sakura porta avanti un discorso piuttosto delicato ed intimo. Le sue parole partono come frecce penetrando nel cuore di Saisashi, il quale inizierebbe a battere a più non posso. Il suo volto diventerebbe rosso, come sempre. Ehnno, la sua timidezza ed il suo essere impacciato sentendo certe frasi non è ancora cambiato, non con parole così importanti. <ahem...si ecco.. avevo scritto che ...cioè...> inizia a balbettare per poi portare la mancina grattarsi nervosamente la nuca come suo solito, voltandosi verso di lei con aria totalmene imbarazzata. Lei gli ha appena detto ti amo. Cosa deve fare? Come può rispondere? La mano verrebbe riportata in tasca, lo sguardo tornerebbe serio e l'imbarazzo sembrerebbe dileguarsi. Forse è riuscito a riprendere il controllo seppur con difficoltà. <Sakura. Anche tu mi sei mancata... e le tue parole mi paralizzano, lasciandomi incapace di qualsiasi tipo di risposta.> socchiuderebbe nuovamnete gli occhi <non sono ancora bravo in questo tpo di cose...e ti chieedo perdono. Tuttavia una cosa posso dirtela. > direbbe avvicinandosi a lei con un paio di passi ed avvicinando il capo al suo orecchio destro, sussurrandole <sei la ragione per cui i miei occhi vivono ogni giorno come il più bello al mondo.> A Kusa ha avuto modo di pensare, riflettere, capire.

23:53 Sakura:
 Che la gente sia strana è un dato di fatto. Non ha mai avuto modo di capire quali tipi di persone possono vivere a Kusa. Non ha mai pesso piede al di fuori del Paese del fuoco, ergo non pu saperlo. Basarsi solo su delle cose che le sono state dette, non è di certo il modo migliore di capire il mondo, ma per adesso sono più che sufficienti. <Vuoi che ti medichi? A casa ho delle buone erbe medicinali.> Dichiara. In fin dei conti sta pur sempre studiando botanica e vuole avanzare con le conoscenze in quel campo. Diventare quasi un'esperta in materia. Sebbene le condizioni fisiche del ragazzo non siano delle migliori, potrebbe fare qualcosa. Sarebbe meglio portarlo all'ospedale, ma non vuole che passi una notte lontana da lei. Anzi.. Si potrebbe dire che il suo desiderio di averlo per tutta la notte è abbastanza evidente. E non solo per questa notte. Quando si allontana da lei, incomincia a temere per il peggio. Purtroppo, non sopporta l'idea di aver fatto ciò che ha fatto. In parte è stato per l'assenza di Saisashi, che ha dato di matto un po' con tutti. In parte, perché il suo passato e le cose irrisolte, ancora sepolte nei meandri della storia del Clan, la fanno stare piuttosto male. Le parole che pronuncia, invece, la rassicurano subito. Si era preoccupata per nulla, pensando ad una reazione negativa del ragazzo. Ed invece no. Anzi, sembra più una reazione positiva. Molto positiva. Non sembra stranita, quanto più stupita. Che cosa diavolo è successo a Kusa? Sapeva che era una terra ricca di persone capaci di usare dei Genjutsu.. Ma possibile che in qualche modo lo abbiano reso così saggio? A quanto ne sa, non esistono arti illusorie capaci di cambiare radicalmente il comportamento di una persona. O l'attitudine di essa. Esistono altri tipi di tecniche, che possono portare ad un cambiamento di alcune caratteristiche. Ma non dell'intera personalità. Del vecchio Saisashi ci sono alcune cose, ma questo suo lato le era completamente sconosciuto. Apprezzabile? Sicuramente s. Più di una volta, ha ribadito il suo punto di vista sul comportamento del giovane. Alcune volte inadatto, detta francamente. Ma ora, sembra essere più maturo. Rispecchierebbe quasi la sua età. < Che hai fatto la, gattone?> Chiede, incuriosita dal suo nuovo modo di parlare. Anche l'utilizzo di un nuovo lessico, diverso dal solito del ragazzo. E' maturato e si vede. Molto, nell'arco di due settimane. Stupore e felicità, tuttavia, non durano in eterno. Come tutte le altre cose esistenti, tutto quello che ha una forma o meno, è destinato a morire. Così come quelle sensazioni superlative, che sta provando. Certo è che al momento, sentirsi dire quelle cose dopo aver detto Ti amo, non è bello. Proprio per niente. Lei gli ha appena confermato quello che ha scritto lui, in tutto e per tutto. Cosa c'è da dire se non un atro ti amo? Oppure un Anche io. O semplicemente, qualcosa di simile. Ma dopo poco, eccolo avvicinarsi. Abbassa il capo, come intimidita da quella situazione. Dichiararsi così apertamente, aprendo il suo cuore e la sua anima alla persona che ritiene più importante di lei, mettersi a nudo è sicuramente imbarazzante. Ma le parole che rivela dopo, sono le migliori che le sue orecchie abbiano mai sentito. E' una versione decisamente migliore del ti amo standard. Alzerebbe lo sguardo, cercando successivamente di prendere le mani del ragazzo e di stringerle forte alle sue per poi portarle al'altezza del petto, come a voler riscaldare la parte intorno al proprio cuore, che sta battendo forte. Il batticuore dell'amore ( cit. ). <E' in momenti come questi, che tutto quello che mi circonda sparisce. E rimani solamente te. > Dichiara, mentre le gote diventano rosse e gli occhi sprigionano quella luce che in due settimane si era del tutto spenta. < D'ora in avanti, saremo solo noi. Tu, io ed un gatto.. Gigante. >Sì, c'è ancora l'idea di prendersi un Leone come animaletto domestico. < Molto gigante.> Troppo, in effetti. < E.. Stanotte..> Dice, imbarazzandosi ancora di più <Rendimi tua.> Abbassa lo sguardo, più imbarazzata di prima.

00:22 Saisashi:
 Sussurrate dolcemente tali parole, il genin allontana nuovamente il capo dal volto della ragazza, tornando inposizione eretta di fronte a lei. Schiuderebbe un sincero sorriso sul volto, rivolto univamente a lei, dopo tutto attualmente è solo lei la ragione della sua serenità. <mh? erbe medicinali?? nooooo grazie , preferisco guarisca tutto da sè, sai potrebbe non sembrare ma....sono migliorato parecchio > direbbe orgogliosamente alla Hyuga, quasi per dimostrarle il suo impegno a Kusa per poter tener fede alle parole dette. In effetti è proprio così. Non è diventato più forte o più agile. Tuttavia il suo animo ed il suo corpo hanno sopportato ed acquisito una resistenza oltre al normale. <guarda qui> proferirebbe per poi con un rapido movimento andare a chinare il busto in avanti poggiando entrambe le mani a terra, per poi dare un piccolo slancio con la gamba destra, andando così a tirar su entrambe le gambe, completando una verticale perfetta e completamente immobile. Terminata tale procedura andrebbe a staccare la mancina da terra, portandola dietro la schiena, per poi andare a flettere il braccio destro su cui fa peso ora tutto il corpo, piegandolo fino a portare il gomito a 90 gradi efacendo poggiare l'avambraccio sul terreno. Subito dopo andrebbe a distendere nuovamente il braccio riportandosi in alto in verticale su un solo braccio. Ripeterebb la cosa senza troppi problemi per 5 volte, per poi tornare a poggiare i piedi a terra rimettendosi in posizione eretta <e questo non è niente > sorriderebbe alla ragazza, sembra così felice ed estasiato. Probabilmente non vedeva l'ora di mostrare qualche suo progresso alla giovane. In effetti con Jin ha fatto ben altro, questo è solo una piccolezza. Alla domanda di Sakura ci vorrebbe un intera giornata per rispondere, e ci sarà tempo e modo. Riassumerebbe con tono serio e conciso <beh. Ho lottato per trovare me stesso...E per far si che la paura non mi rendesse più una persona incapace di mantenere la propria parola. > ed ora sembrerebbe essere riuscito in questo suo obiettivo. E' sicuro di se, sa cosa vuole. Lascerebbe stringersi le mani, ricambiando quella stretta, portando le verdi iridi in diretto con tatto con i bianchi occhi della Hyuga, sguardo che il taijutser racchiude un mondo. La ragazza sembra piuttosto provata fisicamente, di solito è più curata, ma di questo non pare importargli. <ga...gattone??> direbbe con sguardo piuttosto stupito. <ma...non hai ancora abbandonato quell'idea???> inarca il sopracciglio destro creando una smorfia con la bocca. Dannazione, come si può volere un leone???? <.....> silenzio successivo dopo aver sentite le ultime parole pronunciare da Sakura. Non se lo sarebbe mai aspettato, così, di colpo. Un fulmine a ciel sereno. Il giovane nn sembra imbarazzato e non arrossisce a quella proposta, il suo sguardo si fa più serio che mai. La scruta senza lasciare il contatto con i suoi occhi. <Sakura...le tue parole ... mi fanno battere il cuore... tuttavia..:> continua a parlare in modo del tutto diverso dal solito Saisashi. <non serve avere fretta. Queste decisioni vanno prese con la massima calma interiore, quando nient'altro può influenzare la propria scelta. Le tue paroel potrebbero derivare dal momento di felicità dato dal mio ritorno... e questo potrebbe fartene pentire. Deve essere un momento speciale, una scelta che raggiungerai con la piena pace interiore. Ed è per questo che per questa volta rifiuto. Perchè per me sei importante. > direbbe sorridendole dolcemente per poi aggiungere < piuttosto, per questa notte farò qualcosa di diverso, semplice e scontato, ma che allo stesso tempo penso sia molto importante. > esiterebbe qualche istante <ti stringerò forte a me...e ti chiederò come stai...cos'è successo. E ti ascolterò. Qualsiasi cosa tu abbia da dire. Qualsiasi sfogo, idea, pensiero. Tutto. Liberati con me.> parole profonde quelle del ragazzo, che le sta proponendo di unirsi completamnte a lui, affidandogli se stessa, non in modo fisico, bensì mentale.

00:47 Sakura:
 Guarire da solo. Uhm, no. Non va bene. Insomma, è possibile ch eci siano diverse contusioni, oppure qualcosa di più serio che ha bisogno di essere riparato, aggiustato. O rimodellato. Assiste dunque a quella scenetta, andando a stupirsi di come si muova. Ovviamente, le sue capacità fisiche non sono minimamente paragonabili a quelle del Taijutser. Certi movimenti non li ha mai visti compiere e in un certo senso, potrebbe essere vero il fatto che lo abbiano aiutato a migliorare. <Gattone.. La paura ci rende umani. Non si può sconfiggere, perché è una cosa che ci permette di essere sempre pronti a dare il massimo. > Non gli chiede di diventare più forte per sconfiggere la propria paura, quanto di diventare forte per poter affrontare la paura. Essa è una cosa talmente tanto profonda e radicata, che è difficile da estirpare. Difficile da combattere. Difficile anche solo da immaginare. Paralizza il nemico, rendendolo cieco difronte a tutto. Rendendolo vulnerabile, certo. < La paura non ci deve paralizzare, ma accendere. > Direbbe, quasi convinta delle sue parole. Sta riacquisendo un minimo di lucidità mentale, la giovane. Diversamente da prima o dagli altri giorni, ha una testa per pensare. I processi logici di cui va fiera, sono diventati molto più cristallini e limpidi, decisamente più ritmati. Sebbene molte delle cose che dice siano dettate più dall'istintività ancora, che dal raziocinio. Quanto al resto del discorso, annuisce al gattone tirando su un tenero sorriso. La sua voglia di avere un leone è pur sempre motivata dal suo amore per i felini. Tutti i felini. Nessuno escluso. Se solo sapesse come averlo, probabilmente andrebbe subito dal tipo o tipa a chiederglielo. Quanto al resto, rimane di stucco. Non si aspettava di certo una cosa così. La sua dichiarazione per quanto poco fine e decisamente più diretta, difficilmente sarebbe stata rifiutata. Insomma, si sta praticamente donando a lui, interamente. E lui rifiuta, per fare qualcosa di più semplice. Monotono. Tranquillo. Abbassa lo sguardo. Delusa? Forse. Ovviamente aveva pensato già da tempo a questa ipotesi e come dice lui, una certezza deve essere tale. E lo è? E' veramente certa di quello che vuole, o di quello che sente? Sicuramente, il sentimento è ricambiato. Insomma, è certa di quello che prova. Ma per quanto riguarda l'essere fisicamente sua? <Sono felice che tu sia tornato e che sei più o meno intero..> ovvio. < Maa... sono sicura di ciò che voglio. Non è dettata dalla felicità del momento. E' che..> Dice <..voglio che tu sia il mio primo. Ed il mio continuo. Ma se non vuoi ora...> Continua, cercando di riprendere un minimo di tranquillità <..Possiamo fare ciò che vuoi. Basta che stai con me.>

16:57 Saisashi:
 Ascolta silente Sakura, la scruta, non stacca le verdi magnetiche iridi dal suo sguardo. Spera che le sue parole siano state capite dalla ragazza. Il suo non voleva essere affatto un rifiuto, anzi. Semplicemente Saisashi ha avut omodo e tempo per analizzare la situazione e prendere delle decisioni. Sa cosa vuole e sa in che modo procedere, senza alcuna paura ne imbarazzo. Annuisce al discorso di Sakura, le da ragione. Effettivamente la paura dovrebbe essere uno stimolo. Con Jin però è riuscito a trovare un altro modo per affrontare la cosa. Se normalmente la paura sprona, nel suo caso ora rappresenta il suo nemico principale. <hai ragione.> direbbe alzando lo sguardo al cielo <una persona però, mi ha insegnato che l'unico modo per nn essere sopraffatti mai dalla paura....è non averne. Mai. > fa probabilmente riferimento alle parole di Jin. Attualmente la pensa così, ed è in questo modo che andrà avanti per il suo percorso. <guarda che belle...le stelle...> accennerebbe un lieve sorriso immergendosi nei ricordi. <Se le tue parole non sono dettate dalla felicità del momento...beh.. non posso far altro che esserne contento. > direbbe per poi muovere un ultimo passo verso di lei. <il mio non è un rifiuto Sakura. Non fraintendere le mie parole. A Kusa ho pensato a tutto ciò che è successo tra nboi, e ho potuto analizzare i miei errori. Ci sarà il momento, senza fretta. > afferrerebbe poi dolcemente le mani della ragazza fissandola in viso con sguardo dolce e penetrante <prima di tutto questo....c'è una cosa che non ho mai avuto il coraggio di fare...per la quale ti ho anche ferita senza volerlo> socchiude gli occhi per poi prendere fiato <Sakura...tu sei il mio mondo... ed ora che sono tornato io vo...vorrei chiederti..> balbetta un attimo, in difficoltà. <Beh ecco...vorresti uscire con me?> ce l'ha fatta. Glielo jha proposto. Il tanto atteso primo appuntamento, è riuscito finalmente a tirare fuori le parole e proporglielo <non serve che tu mi risponda subito... ma ci terrei tanto..:> altro sorriso rivolto alla giovane <ora se sei d'accordo... mi ospiteresti a casa tua? Sai....mi reggo a fatica in piedi, anche se maschero bene..> direbbe strizzando la palpebra destra affaticato. Effettivamente il dolore delle ferite sommato alla stanchezza dell'allenamento e del viaggio si fanno sentire <vorrei passare la notte....abbracciato a te...Senza aver più alcun timore di averti lontana..:> proferirebbe con tono pacato per poi attendere sue risposte. Nel caso seguirebbe la giovane verso casa sua nella speranza che lei abbia capito le sue parole. [end]

17:05 Sakura:
 Certo, le parole della giovane ragazza sono piuttosto semplici. Dirette. Non gira intorno a nulla, sempre affonda nel discorso. Niente anestesia. <Non puoi non avere paurs. E' come dire che non hai la testa.> Insomma, nella sua testolina la questione è che è una parte della vita di ogni shinobi. Chi non ha paura, non deve entrare in guerra. E' questa la sua filosofia, riguardo a quel pensiero. E' questo il modo in cui lei stessa vive. La paura rende le persone vive e sicuramente più forti. Va dunque a stringer ele mani di Saisashi e a guardarlo engli occhi. Chi ha gli occhi chiari è più abituato a dun contatto visivo. Ci si fa il callo, in un certo senso. E allo stesso modo, si possono ottenere tante cose con gli occhi chiari, perché intimoriscono le persone. Lei stessa, prima degli Hyuga, prima del Byakugan, aveva paura degli occhi chiari, perché credeva che le sondassero il corpo e l'anima. Alla sua richiesta, tralasciando il rifiuto catalogato come tale, andrebbe ad arrossire. Effettivamente non glie lo aveva mai chiesto. I processi logici di una relazione, portano prima di tutto a chiedere di uscire, poi agli sviluppi successivi. Così le hanno insegnato, sempre. Sebbene la loro sia iniziata come una cosa strana, ora sta prendendo un giusto.. Cammino. < Non aspettavo altro.> Dichiara, sorridendo verso di lui. on ha bisogno di pensare o attendere. Ha solo bisogno di stare con lui. < Casa mia è aperta. Sempre. Non c'è bisogno che mi chiedi di stare. Puoi rimanere tutte le volte che vuoi.> Dolce, la piccina che senza togliere le mani da quelle del ragazzo, andrebbe verso casa sua. Con al suo fianco lui. Il suo sogno. Il suo presente ed il suo futuro. [Exit]

Hiashi incontra Sakura per strada. Dibattito acceso su quanto nasconde il ragazzo.
Arriva Saisashi con Mekura-copy che salva la situazione.
Dolcezza e pazzia.
Stop.