Giocate Registrate

Giocate Disponibili
Calendario
Trame
Giocate Registrate

{ Affrontare la verità }

Free

0
0
con Kaori, Raido

09:37 Kaori:
  [Notte] Lasciata Nahira alle spalle Kaori entra nella locanda tentando d'asciugarsi per bene le calzature sullo zerbino d'ingresso. Strofina i piedi con cura prima di procedere lungo la sala accoglienza col bancone. Una ragazza annoiata la saluta con un cenno del capo che Kaori a stento ricambia. Il Byakugan è ancora attivo, lo sguardo fisso sulla stanza ove Raido riposa: sta ancora dormendo e probabilmente avrebbe continuato per tutta la notte. La cosa le fa piacere. Sicuramente ha molte energie da recuperare ed un buon riposo non può che fargli bene. Così sale le scale che danno ai piani superiori ripercorrendo il corridoio del secondo piano ove si trova la loro stanza. E' all'inizio del corridoio e ci arriva in poco tempo. Tiene stretta la busta con il cibo nella mancina e infila la chiave nella toppa con la destrorsa andando ad aprire la porta. Varcata la soglia se la richiude alle spalle e poggia busta e chiave su di un tavolo presente nella camera. Dalla finestra filtra di tanto in tanto la luce abbacinante di un lampo improvviso. E' chiusa, le tende appena scostate e lo scroscio dell'acqua è l'unico suono che spezza il silenzio di quella stanza assieme al respiro profondo di Raido. Espira silenziosamente andando a sfilarsi di dosso l'abito leggermente bagnato di pioggia. Porta le mani sulla schiena andando a staccare i gancetti che tengono il corsetto ben stretto attorno al busto e ne allenta la presa mano a mano. Va spingendo il corsetto in avanti, distaccandolo dal corpo e sfila le braccia dall'abito per poi lasciarselo ricadere ai piedi scavalcandolo con un solo passo. Rimane in solo intimo per la stanza con la lunga chioma violetta che discende per il suo corpo d'alabastro fino ai fianchi. Non prova imbarazzo né vergogna, se anche Raido dovesse svegliarsi non si sentirebbe particolarmente a disagio a farsi trovare così. E non perchè lui l'abbia già vista diverse volte in quello stato, ma perchè, semplicemente, una volta che una manciata di estranei l'hanno già vista completamente nuda, come può vergognarsi di farsi vedere dall'uomo che ama? La vergogna che prova dipende da tutt'altro fattore. Muove pochi passi sordi, a piedi nudi, contro il pavimento della stanza per avvicinarsi al letto. Si siede sulla sponda destra dello stesso e fissa il muro dinnanzi a sé pentendosene subito dopo. Il suo Byakugan è ancora attivo e le permette di vedere ciò che accade nella stanza accanto. Abbassa lo sguardo per evitare di osservare oltre ma si ritrova a guardare quel che succede nella stanza al piano di sotto. Sospira stancamente andando semplicemente a richiudere le palpebre cercando di non osservare nulla attorno a lei. [Byakugan II]

09:48 Kaori:
  [Notte] Cerca di concentrarsi sul suono ritmico della pioggia fuori dalla finestra. Il suono delle gocce che vanno a colpire le foglie degli alberi, il terreno, la strada, i vetri delle finestre. Va ad udire il sibilo del vento che soffia, il rombo di un tuono lontano e cerca di trovare in quella naturale armonia un po' di pace, un po' di quiete. E' nervosa, è tesa e più i secondi passano più si sente preda e vittima di un'angosciante sensazione. Anche se Raido è nella stanza è profondamente addormentato, nessuno dei loro compagni è nelle vicinanze e per questo può permettersi di dire di essere sola in questo momento. Non v'è nessuno che possa preoccuparsi per le sue reazioni, per un suo improvviso sbiancare, sarebbe il momento perfetto per scoprire ciò di cui ha tanta paura. Non può rimandare questo momento per sempre, non può fingere che nulla sia accaduto ancora per molto. Si è crogiolata nella possibilità di aver sognato ogni cosa a lungo, per giorni, per tutti i giorni trascorsi dalla violenza fino ad ora. Ha rifiutato con tutta se stessa l'idea che le fosse davvero accaduta una cosa simile, ma adesso deve fare i conti con la possibilità che, invece, sia successo tutto per davvero. Deve fare i conti con le conseguenze di un simile atto, di una simile empietà. E per amor della sua sanità mentale deve scoprirlo da sola, metabolizzare da sola ciò che potrebbe star accadendo nel suo corpo, prima che possa scoprirlo chiunque altro. Le mani sono poggiate sulle lenzuola ai lati delle cosce. Le dita son strette sui bordi del letto e tamburellano nervosamente su di essi. Le basterebbe aprire gli occhi e chinare lo sguardo sul proprio addome. Un movimento semplice, un gesto rapido, indolore, che le rivelerebbe in un istante la verità. Eppure... quanta fatica costa un gesto così banale? Quanto può essere difficile trovare la forza di abbassare il capo per cercare di scoprire se una vita sta crescendo nel suo ventre? Una parte di lei è ancora terribilmente, ostinatamente convinta di non volerlo scoprire, di non volerlo sapere e si rifiuta categoricamente di farlo. Catene di vivo terrore la immobilizzano, la bloccano, stringendo il suo corpo in spire gelide che le tolgono il respiro, la privano di ogni resistenza. E come può combattere una cosa simile? Come può combattere contro se stessa? Di tutti i nemici mai affrontati, lei, sicuramente, è la più difficile di tutti. Espira piano, silenziosamente, reclinando il capo all'indietro. Gli occhi chiusi rivolti verso l'alto, la gola esposta e la chioma violastra che scivola all'indietro scivolando oltre le sue spalle, sparpagliandosi per le punte sulle lenzuola. Cerca di respirare a fondo, di farsi forza, di trovare un attimo di pace per spingersi oltre, più avanti. Il suo cuore batte forte, frenetico, e il corpo trema appena come una foglia al vento. Ha paura. Ha davvero paura. E non sa cosa fare. [Byakugan II]

10:16 Kaori:
  [Notte] Avverte il battito cardiaco andare a riverberarsi per il suo corpo con prepotenza. Lo sente colpire la cassa toracica, spingere contro lo sterno, i seni, quasi come a volerle sfondare il petto. Avverte il cuore battere contro i polsi, nelle tempie, in gola in un ritmico battito che quasi le fa male. Agitata, nervosa, tesa. E se anche avesse scoperto d'essere incinta, cosa avrebbe fatto? Se avesse scoperto che nel suo grembo v'è vita, come avrebbe reagito? Avrebbe fatto asportare via il tutto? Sarebbe stata realmente capace di abortire, di vivere tranquillamente sapendo d'aver ucciso una vita innocente? Sebbene sarebbe stato concepito da una violenza, da una costrizione, non avrebbe avuto colpe per il modo in cui è venuto al mondo, no? Non avrebbe scelto lui di nascere a quel modo... E, in ogni caso, sarebbe stato figlio suo. Le iridi si spalancano andando a dilatarsi poco a poco. Figlio.. suo. Sebbene non fosse stato concepito da un atto d'amore, da un rapporto desiderato e bramato fra due amanti, avrebbe ugualmente posseduto il di lei sangue, i di lei geni. Avrebbe potuto possedere il suo naso piccolo e all'insù, magari lo stesso piccolo neo sulla schiena in mezzo alle scapole. L'avrebbe potuto sentire crescere nel suo corpo, divenire col tempo un bambino. Un vero bambino. Avrebbe potuto sentirlo scalciare dentro la sua pancia, sentirlo nutrirsi di lei. Come un parassita. Od una benedizione. Il battito aumenta improvviso, diviene quasi assordante nelle orecchie. D'improvviso si ritrova a sentire il fiato mancarle. Può davvero uccidere suo figlio? Può davvero togliere da sé un eventuale ammasso di cellule dipendenti da lei? Dal suo sangue? Avverte improvviso sulle spalle il peso di una responsabilità che l'avrebbe accompagnata per tutta la vita. La mancina, meccanicamente, come d'istinto, si pone sul proprio ventre mentre ancora si sente congelata sul posto. Non può muoversi, non può spostarsi... Non vuole scoprirlo, non vuole saperlo. Non deve succedere, non deve succedere. NON. DEVE. SUCCEDERE. Ma, forse, in realtà, è tutto già successo. Schiude le labbra avvertendo il proprio respiro andare a frammentarsi, a spezzarsi, mentre le labbra si fanno secche e la gola si prosciuga. Non può rimandare oltre, deve farlo questa notte. Deve farlo a d e s s o. E fanculo la paura, fanculo quelle catene di panico e terrore che la tengono bloccata e limitata sul posto. Deve farlo... Deve sapere... Se continua a macerarsi così nel dubbio finirà solamente con l'impazzire, col perdere la testa. Respira a fondo una, due, tre volte. Sente la nausea andare a stringerle la gola, la testa gira. Mai come in questo momento ha avuto così paura, paura di una verità. Ma non può fermarsi... non può rimanere nell'ignoranza. Così, umettandosi tremante le labbra, ecco che la ragazza che va ad abbassare lentamente il capo, il viso a chinarsi di modo tale da portare le proprie iridi a porsi sul suo corpo. Andrebbe a portare lo sguardo sul suo grembo, sul suo ventre, trovando dal profondo di se stessa la forza di affrontare la sfida più difficile di tutte. [Byakugan II]

Attendere striscia

La stanza è buia, poca è la luce che penetra al suo interno, molto poca ma Kaori, grazie al byakugan, riesce a vedere perfettamente ogni cosa. Vede Raido dormire, russa talmente è stanco, molto stanco, abbattuto dalla fatica di questi giorni funesti ma non è di lui su cui bisogna concentrarsi bensì proprio sulla chunin. Sta tentando di mettere chiarezza nella propria mente, di capire se tutto è successo per davvero, se davvero aspetta un figlio nel suo grembo. E' difficile, tremendamente difficile scoprire la verità ma, come dice lei, deve farlo, deve vedere. Gli occhi vengono mossi e abbassati sul grembo, occhi che vedono e scrutano tutto quanto, occhi che trapassano ogni cosa ma, in soldoni, cosa vede? Niente. Nel suo grembo non c'è niente. Non vede alcuna vita crescere in lei, non vede cellule umane crescerle dentro, non vede chakra estraneo, non vede nemmeno quelle gocce di sperma che le hanno iniettato dentro, sempre se quello era sperma. Non è incinta, è perfettamente normale, tutto quanto ed è con questa informazione che il mistero si infittisce sempre di più. Perchè non lo è? Cerca una risposta a questa domanda ma, almeno adesso, puoi essere più tranquilla, puoi vivere più serenamente sapendo di non aspettare il figlio di nessuno. [Continua pure in free cara <3]

10:47 Kaori:
  [Notte] Nulla. Non c'è nulla. Nessuna fiammella di vita che brucia nel suo corpo, nessuna vita che cresce nel suo grembo. Nulla. Non è incinta. E' salva. Le labbra si schiudono, le mani vanno a porsi entrambe sul suo ventre come se toccandolo, palpandolo, qualcosa potesse cambiare. Si sente come svuotata, priva di un enorme peso dalle spalle che ora la fa ricadere all'indietro sul letto con le iridi fisse sul soffitto. Il Byakugan viene disattivato, le ciglia sbattute e le lacrime pizzicano negli occhi. Non è incinta. Non è incinta. Non è incinta. Ma... perchè? Come può essere possibile che abbiano fallito? Come può essere possibile che non abbia funzionato? Lo hanno iniettato direttamente nei suoi ovuli, perchè non è successo nulla? Si tratta di un miracolo? E' sterile? O sta tutto procedendo secondo i piani di quei maledetti? Non lo sa, non lo sa, non riesce neppure a pensare in questo momento. Si sente semplicemente svuotata, alleggerita, e riesce solamente a ripetersi che non è incinta. Il cuore batte ancora a mille, il respiro è ancora affannoso mentre l'avambraccio destro va a porsi sulle di lei iridi. Deglutisce, si umetta le labbra, sente la pelle gelida per via del freddo esterno e del suo stare in solo intimo per la stanza. Ma non le importa, non fa nulla, si è salvata. E allora come mai si sente così strana? Perchè non è felice come avrebbe creduto? Forse è solo lo stress, forse è solo la tensione che ancora non l'ha abbandonata del tutto. Così, con questa nuova rivelazione nel cuore ed il respiro corto, eccola che va ad alzarsi dal letto per andare a raggiungere il corpo di Raido posto sul pavimento. Si distende accanto a lui infilandosi sotto la coperta che gli ha messo addosso e si rannicchia su se stessa. Non vuole dormire da sola questa notte, non vuole dormire lontana da lui. Vuole sentirsi protetta, vuole sentirsi vicina a qualcuno, e ricerca in lui tutto questo. E sebbene si sia distesa al suo fianco scopre con orrore che, una parte di lei, si sente ancora minacciata, si sente ancora sola. Una parte di lei, dopotutto, non è più lì. Una parte di lei è stata lasciata in quel covo, in quella cella, e forse non avrebbe più fatto ritorno. Quella, piccola Kaori, è una solitudine che nessuno potrà curare. Un vuoto che nessuno potrà riempire. Come si può trovare qualcuno che ci faccia dimenticare di aver perso noi stessi? [END]

Kaori, di ritorno dall'incontro con Nahira, approfitta del momento di solitudine per cercare di scoprire grazie al proprio Byakugan se è incinta. Dopo diversi attimi di timore ed un lungo temporeggiare, raccoglie il coraggio a grande mani e procede con la "visita". Il risultato non è affatto quello che si aspettava e la lascia più vuota e stranita di quanto non lo fosse in precedenza. Cosa vorrà significare tutto questo?

Sono solo quattro azioni e, oltretutto, ho superato il numero di free valutabili y.y