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Le verità censurate.

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con Mekura, Sakura

21:12 Sakura:
  [Ristorante Kuchiki] Cosa si fa, solitamente, dopo un allenamento? La gente comune potrebbe tranquillamente rilassarsi, bere un po' di the e magari mangiare decentemente.. Ma lei no. Oggi, sebbene avesse un turno al ristorante, ha deciso di prendersi una pausa. Suo fratello sta ai tavoli, mentre la madre ed il padre cucinano. Lei occupa un intero tavolino, vicino all'ingresso del locale. Sopra al tavolo di legno, circondato da delle panche, ci sono un paio di libri di anatomia entrambi aperti alla sezione riguardante il cervello umano, mentre un quaderno piuttosto grande, mostra tutta una serie di appunti. Su cosa stia lavorando, ancora non s'ha da dire. La piccola Sakura indossa un paio di pantaloni lunghi, aderenti e grigi con calzari ninja neri ed una felpa bianca, con sopra stampato il classico micio ciccione che saluta. A corpire il tutto, c'è la giacca nera di Saisashi. Oggi ha sentito l'impulso di indossarla, da quando se ne è andato. Il motivo? Semplice: gli manca il suo odore. Strano, vero? I lunghi capelli castani sono raccolti in una coda di cavallo piuttosto alta e ricadono ondulati sulle spalle e sulla schiena, mentre alcuni ciuffi coprono la fronte. In mano tiene una penna con la quale scrive delle annotazioni sul quaderno. Gli occhi bianchi sono puntati sul libro alla sua destra.. <Dunque..Le sinapsi sono alla base delle comunicazioni tra cervello e corpo. Ci sono dei farmaci capaci di inibirle, al punto tale da rendere il corpo completamente insensibile sia al dolore che al movimento.> Che sia uno studio approfondito sulle metodologie di funzionamento del cervello? E' possibile, sebbene il concetto che vuole studiare ne è un altro. Fortunatamente, oggi al ristorante non c'è la solita massa di gente. E' piuttosto tranquillo e questo rende sia il suo lavoro che quello della famiglia decisamente più semplice. Non ha toccato cibo, ancora. Non ne ha avuto né modo, né tempo. Suo fratello arriva, con un piatto di Sakuramochi, i suoi dolci preferiti. <Oni-chan, grazie. Di a mamma e papà, che mangio più tardi però.> Non distoglie lo sguardo dal libro e probabilmente non lo farà di li a poco. <Allora... Riuscire ad ottenerli mi sembra pressocché impossibile. Studiarli, pure. Come posso fare?> Sta portando avanti il progetto di cui ha discusso anche con l'Hokage.

21:26 Mekura:
  [--> ristorante] Forse sarebbe il caso di reagire di più di quanto non stia facendo. Lo sconforto, la disperazione, il fatto di non essere capace a trovare una soluzione da giorni e giorni, che danno a Kaori meno margine di spazio...probabilmente hanno già fatto tutto, perché perdere tempo? Ha il volto di un cadavere più o meno dopo quello che ha fatto nella tortura dei giorni scorsi. Cerca di essere sempre impassibile e dura, sapendo che in ogni caso, la cosa importante era riportare indietro Kaori a questo punto, affrontare le conseguenze come sta già facendo e rimettere a posto un errore non solo suo, ma conseguente alle sue scelte. Mekura scuote il capo stringendo le braccia tra loro mentre procede, affamata, verso un locale a caso lungo la strada di casa dopo la sua passeggiata. Nel pomeriggio aveva consultato il libro di sua madre e poi era andata ad allenarsi e fare una passeggiata ma sempre in luoghi con molte persone, senza mai uscire dal villaggio. Assottiglia le labbra e allunga il passo verso la porta senza fiatare. Indosso porterebbe una maglia con un scollo squadrato dovuto al modo in cui la maglia si chiude sul davanti, lateralmente a destra, dal colore scuro la cui schiena fin sotto le spalle tuttavia mostra una trama "ti vedo non ti vedo" con del pizzo sottile e così anche le maniche della maglia che ancora una volta seguono la trama di scaglie. Pantaloni neri di pelle aderenti con una trama in rilievo simile a quella della mantella sulla parte frontale mentre ai piedi porterebbe un paio di stivali neri. Per coprirsi dal freddo porterebbe una sorta di coprispalle di jeans lasciata aperta davanti con una serie di bottoni che seguono tutta la lunghezza del capo che arriva fin sotto il seno. Si massaggia la spalla destra e scostando il tendaggio dopo aver aperto la porta, si guarda attorno, cercando di trovare un posto a sedere. In quel momento si accorgerebbe che seduta su uno dei primi tavoli a studiare ed a mangiare insieme si trova Sakura. Le verrebbe da sorridere amaramente sentendo una certa affinità con quello che sta facendo di recente lei. <...vedo che ci impegnamo> non è ironica, è seria anche se mantiene un sorriso cordiale ma evidentemente provato. Non ha resistito a salutarla, un po' perché è stata troppo crudele con Sakura nel primo approccio ed adesso si sente in colpa con il mondo, in più quella giacca la conosce bene, non nasconde che le fa piacere che Saisashi sia ricambiato in un modo così dolce <non volevo disturbarti comunque...vado a sedermi in uno dei tavoli liberi, buono studio> e farebbe per muoversi verso il bancone almeno per farsi vedere e per chiedere dove potesse sedersi [ch on]

21:37 Sakura:
  [Ristorante Kuchiki] La soluzione sarebbe quella di andare a chiedere direttamente in Ospedale, magari di seguire qualche lezioncina, per apprendere le metodologie con cui alcuni farmaci riescano ad inibire le varie funzionalità cerebrali. E' una rogna. Non sa nemmeno se l'ospedale accolga la sua richiesta, senza nemmeno chiederle in cambio qualcosa. Potrebbe, tuttavia, andare alla sede dei Maboroshi, per vedere se hanno dei manoscritti che spieghino queste cose. Ma ne dubita; sebbene sia una corporazione dedita principalmente allo studio e all'applicazione dei Genjutsu, potrebbero non avere quello che lei sta cercando. Sbuffa, impensierita da quel continuo studiare. Se solo non si fosse messa in testa una roba simile, probabilmente avrebbe migliorato di molto le sue abilità combattive. Alza lo sguardo, quando sente una voce non molto famigliare parlarle. Gli occhi bianchi vengono puntati su quelli della ragazza, andando a sondare il vso per poi riconoscerne i tratti. Spalanca appena la bocca, mostrando stupore nel vedere Mekura li. < Me-Mekura-san.> Balbetta un pochino. Scuote il capo, andando a ridestarsi da quel momento di assoluta e totale spaseatezza, prima di dire. <No no, non mi hai disturbato..> In quel momento, elaborando la figura della Hyuga e andando a puntare l'attenzione su di lei, tutte le varie vicissitudini passate negli ultimi giorni le attraversano il cervello, arrivando a terminare con l'allenamento fatto insieme a Hiashi. <..Siediti pure, non è un problema. Anzi, una pausa me la prendo.> Direbbe, per poi aggiungere. <Sono ore che cerco di capire alcune cose e non ne vengo a capo.> Mostra un timido sorrisino, spostando la giacca di Saisashi ancor di più sulle spalle. E' in difficoltà, con la donna. In tremenda difficoltà. Non tanto perché ha visto di cosa potrebbe essere capace, quanto più perché non sa come atteggiarsi con lei. Non è riuscita ad inquadrarla appieno. E non le piace come situazione.. Abbassa lo sguardo, dicendo con tono di voce più basso. < Ehm, senti..> Arrossisce un pochino, distogliendo completamente lo sguardo da lei. <Ci sono alcune cose che ti vorrei chiedere.. E sono importanti.> Il tono di voce non è più sorpreso, ma più cupo. Molto più basso di quanto osasse mai immaginare. Troppi dubbi affollano la sua mente e da qualche parte deve pur trovare risposte.<Quindi.. Rimani, se ne hai voglia.> Non la vuole obbligare questo è certo. Ma non si è minimamente resa conto dei problemi che affliggono la ragazza e che si possono riscontrare sul suo colorito.

21:47 Mekura:
  [--> ristorante] Si gira verso la ragazza la quale la guarda con stupore e sempre con quella sensazione spaesata che si trascina dietro. Rimane in silenzio a guardarla e si avvicina appoggiando la mano su una delle sedie libere di fronte a lei oppure appoggiando il peso sul divanetto allungando il collo verso gli studi che farebbe la ragazza, cercando di capire cosa stesse facendo prima di mettersi definitivamente a sedere. <...più o meno è lo stesso problema che ho da mesi> Risponde con calma ma sempre con quel peso sul corpo che le fanno distogliere lo sguardo per un secondo prima di mettersi composta, appoggiando la schiena in modo corretto. Rimane a guardarla incuriosita quando questa, in modo cupo, vuole chiedere delle cose che sembrano importanti, almeno così lei dice. Incrocia le gambe unendo le dita tra loro poggiando le mani sulle ginocchia rimanendo per diverso momento in silenzio assottigliando lo sguardo prima dischiudere le labbra, inspirare l'aria all'interno come se stesse trattenendo la voce con gli occhi sempre fissi sulla ragazza mora e poi annuisce <se posso aiutarti Sakura-san> Ricorda quello che ha detto Hiashi riguardo ai suoi problemi con gli Hyuga pur non sapendo molto altro al riguardo. Non si è interessata, al momento ci sono cose più preoccupanti, ma appunto rimane in attesa, sperando che Hiashi non si sia fatto scappare nulla di strano riguardo a questo argomento. [ch on]

22:33 Sakura:
  [Ristorante Kuchiki] Mekura fa bene a preoccuparsi di Hiashi. Gran parte delle sue preoccupazioni, derivano dal comportamento del ragazzo,che l'hanno spinta a dover scegliere tra il non sapere ed il rimanere ignorante. Il non sapere riguardo all'idea di Hiashi, di ci che vuole fare ed il rimanere ignorante, ossia ignorare il problema alla radice. Fregarsene, per così dire. <Sono degli appunti sul cervello umano. Cerco di capire le relazioni tra le sinapsi e la coordinazione motoria, oltre che il dolore stesso.> Capire. Per l'appunto. E' un rosso problema questo, ma veniamo subito al sodo. Va dunque a fissare anche lei la Hyuga. Non sa il perché di quel gesto, ma l'ha fatto semplicemente per avere una specie di confronto visivo. Ovvio, la presenza così come l'aura che emana Mekura, la mettono in soggezione. Tanto che prima ha anche balbettato. <Per prima cosa.. Vorrei sapere se Saisashi ti ha parlato di me. E se ha detto qualcosa, a riguardo.> Forse dovrebbe dare maggiori dettagli, anche per spingere la ragazza stessa a parlare. < Vedi.. Mi ha lasciato una lettera, in cui afferma di non essere potente e di non potermi proteggere.. Volevo capire come gli è venuta in mente questa stronzata.> Perché è di questo che stiamo parlando. Di evidenti stronzate. Ognuno ha il suo modo di proteggersi, o di proteggere gli altri. Se non si arriva ad un certo livello, non bisogna partire per fare un viaggio alla ricerca del potere. Bisogna rimanere ed allenarsi, per migliorare. Sebbene la sua ricerca sia finalizzata a trovare il capo della gang delle strade, non giustifica la sua imminente partenza. Non agli occhi di Sakura. < Inoltre...> E qui arriva un'altr aparte, non dolorosa come la partenza di Saisashi, ma abbastanza incisiva, tanto da renderla particolarmente nervosa. <... l'altro giorno mi stavo allenando con Hiashi. E per qualche astratto motivo, sono riuscita a colpirlo tre volte.> Tre, non una. Tre! Mai successo prima.< Non sono una cima nel combattimento e Hiashi è sempre stato portato, sempre sulla difensiva e pronto a sferrar eun nuovo attacco. L'altro giorno, invece, no.> Abbassa solamente ora los guardo, prendendo un profondo respiro, per poi dire. < Mi ha detto che ha bisogno di me, nell'immediato futuro. Che ho delle doti che nel clan nessuno possiede. Che devo tenermi pronta e che la verità a volte fa male.> Un guazzabuglio di parole messe li, in croce, come a voler raccontare velocemente la questione, perché la ferisce. < E che non poteva parlarmene. Se tu sai qualcosa in merito.. Qualsiasi cosa, riguardante il suo atteggiamento e la sua condotta...> Ritorna a guardare Mekura, proprio quando suo fratello fa capolino li. <Ti prego, dimmelo.> Direbbe, interrompendosi all'arrestare di suo fratello. <Onii-chan, porta qualcosa a Makura-san. E per me, solamente un po' di acqua.> Non ha nemmeno toccato i Sakuramochi che gli ha lasciato.

23:05 Mekura:
  [ristorante] QUando sente che Sakura sta facendo delle ricerche riguardo al cervello umano la Hyuga non riesce a trattenere una certa rigidità sulla questione. Ha appena letto quello che le ha lasciato la madre e quegli studi andavano a toccare inevitabilmente quei punti <sembra molto importante come ricerca> sorride cordiale, cercando di esserlo ed evitare di fare reazioni esagerate: Sakura non è sua madre, fortunatamente. <come mai ti è venuto in mente?> chiede per curiosità e sopratutto per mettere a tacere l'allarme che le sta suonando in testa. Quando sente il nome di Saisashi Mekura sbatte gli occhi due volte è poi si lascia sfuggire un sorriso più accorato, in particolare quando sente quello che ha detto Sakura. <sei una ragazza intelligente> afferma lei con calma <ma non c'è bisogno di parlare sporco con me, non farti influenzare così tanto da Saisashi> mantiene un sorriso cordiale e procede cercando di aiutarla <più o meno mi ha lasciato quasi senza alcuna risposta: è entrato tutto teso e tremante chiedendo se poteva viaggiare per scoprire se stesso> la sintesi di tutto quello che è successo alla fine in quella serata in cui si è ritrovata dopo tanto tempo da sola. <così ho fatto una copia e l'ho accompagnato a Kusa con quella> probabilmente non sarà felice di questo Sakura, del resto non è normale che una persona abbandoni così quelli che ama. <lo avrebbe fatto comunque prima o poi, in questo modo almeno so come rintracciarlo e indicarti dove si trova...Sakura-san, non so dirti il perché è arrivato a pensare questo, ma nel tempo che l'ho accudito in casa è successo che ha avuto quasi due volte di seguito delle esperienze orribili che probabilmente sono arrivati a farlo pensare a questo> non le ha detto nulla di Sakura tuttavia quando è partito <l'ultima volta che ho avuto a che fare con le sue crisi mi ha scambiato per qualcun'altro ed ha supplicato di lasciare in pace te> e lei, ma lasciamo perdere, qui si parla solo di Sakura. Prende un lungo respiro guardandola in volto per capire la sua reazione e prima che potesse dire altro aggiunge <te la cavi con i genjutsu giusto? volevi applicarti in questa arte> una domanda retorica la sua <quindi saprai quanto le illusioni sono serie: puoi anche liberarti dal jutsu ma se scatena i tuoi demoni interni...eh...quelli sono un'altra cosa> prende un lungo sospira lasciando scoccare la lingua tra i denti < ...alcune volte non è facile rimanere e fare finta che non sia successo nulla> E riguardo a persone che non riescono ad andare avanti. Mekura ascolta con crescente preoccupazione quello che Hiashi sta facendo, il fatto che poi voglia reclutare Sakura in qualcosa che sembra grosso <...non ti guarda in faccia vero?> chiede la Hyuga pur sapendo perfettamente la risposta. Guarda il fratellino di Sakura sorridendo di colpo verso questo passando da uno stato serio e allarmato ad uno più pacato, esattamente come si comporterebbe con i propri bambini <portami quello che ti piace di più, mi fido e porta anche del thè> quindi sorride amorevolmente lasciandolo andare, prima di tornare sul pezzo di Hiashi. Non può dirle tutto, è già grave il fatto che si sia fatto scoprire da una Genin, con queste idiozie tra l'altro <Hiashi sta passando un brutto periodo> come tutti <...ed ha smesso di aprirsi con me da quando non riesce più a guardarmi negli occhi> a causa di quello che gli hanno fatto passare [ch on]

23:29 Sakura:
  [Ristorante Kuchiki] Una ricerca importante. Già, pure troppo per le sue esperienze e soprattutto, pwer la sua giovane età. ma se non si svincola da quei limiti, non andrà da nessuna altra parte. <Volevo potenziare gli effetti dei miei Genjutsu. Sai, combinarli con dei veleni studiati appositamente, magari per indurre una paralisi completa del corpo. O semplicemente, rendere l'illusione molto più concreta, con l'utilizzo di piante che provocano allucinazioni.> Sì, probabilmente parlare di queste cose con lei, non sarà particolarmente bello. Se solo sapesse il passato di Mekura, probabilmente starebbe zitta. Non per altro, ma non vuole finire nei guai, per dei semplici studi accademici. <Sai, riuscire a capire il funzionamento delle Neurotossine quando intaccano le sinapsi, sarebbe utilissimo. Ma ci sono termini che non so decifrare. O ricollegare.> Un semplice appunto, che dovrebbe portarla ad un passo nuovo, dinanzi a lei. Comunque sia, riflettendoci bene, Mekura non dovrebbe crearle grossi problemi. In fin dei conti, la vendita dei veleni è regolarizzata dal villaggio e dalla carta identificativa del ninja. Non a caso, determinate tipologie di veleni non possono essere comprate. <Ops, scusami> Si è fatta contagiare, ma non solo nel linguaggio. Quanto a Saisashi, si stringe nella sua giacca, distogliendo ancor auna volta lo sguardo da lei. Certo, la rassicura il fatto che una copia di Mekura sia con lui, anche se l'ombra del dubbio si insinua dentro di lei, portandola a pensare a cose non propriamente belle. In fin dei conti, secondo Saisashi e secondo la sua deduzione, quei due hanno fatto un bagno assieme. Hanno uno strano rapporto. <Si, sto studiando quest'arte.> Contrariamente a quanto vuole il clan, lei è portata per quell'arte. E' un'utilizzatrice dei Genjutsu e vuole diventare la migliore di tutta Konoha. Un piccolo sogno, che coltiva da sempre. < E so che effetti possono avere. Solo che da quello che mi stai dicendo, sembra che sia stato vittima di Genjutsu. Ti ha raccontato altro?> Ecco perché deve tenersi vicino Mekura. Per quanto non le piaccia la cosa, deve tenersela stretta, perché sembra che sappia più cose lei di quante ne sappia Sakura. E non le piace, ma se può aiutare, lo farà. E poi, Hiashi. Quello è un grosso problema. Annuisce, alla domanda della donna, aggiungendo <Me l'ha anche detto.. Che non riesce a guardarmi negli occhi.> E' preoccupata? Moltissimo. Sebbene il suo comportamento sia stato molto infantile, scappando dalla situazione quando non le piaceva, la preoccupazione la dilania dentro. <Sai, ci sono state delle frasi che mi hanno messo in allerta. O meglio ancora, spaventato..> E se le ricorda tutte, perché ogni singola sera ci pensa sopra cercando di trovare un giusto significato. < Mi ha chiesto se avessi frequentato il Dojo Hyuga, se avessi conosciuto altri esponenti del clan.> E fin qui nulla di strano, no? <Ovviamente, gli ho detto che l'unica cosa che possiedo degli Hyuga, sono gli occhi. Il resto, mi è stato dato dalla meravigliosa famiglia che sta lavorando in questo locale.> Stima moltissimo i suoi genitori adottivi e suo fratello. Li ama a tal punto da fare qualsiasi cosa per loro, anche lavorare in cucina. E si sa quanto detesti spezzettare le cipolle. O tritare la carne.< Poi, ha detto altre cose che mi hanno fatto pensare. Ha detto "Se sei ancora viva ed indenne probabilmente è solo perchè sei cresciuta lontana da Konohagakure".> Quelle parole non solo l'hanno un po' ferita, rimarcando il fatto che non sia nata a Konoha, ma in un paesino lontano dal centro abitato più popolato del Paese del Fuoco. <In più ha aggiunto che avrà bisogno di me e di farmi trovare pronta.> Perché sta dicendo tutto questo a Mekura? Perché proprio a lei? <Non voglio assolutamente impicciarmi negli affari degli Hyuga. Più lontana ne sto e meglio sarà per me. Quello che dovrebbe essere mio nonno biologico, mi ha mostrato che non ci sono cose belle tra le schiere del dojo, specialmente per come ha trattato la mia famiglia.> Aggredendo suo padre in quel modo, facendolo sentire male. Rimarcando il fatto di aver tenuta lontana sua nipote dalla sua vera famiglia. Stupida nobiltà Konohana.<Ma di Hiashi mi fido. Sono legata a lui, è il mio maestro.> E lo dice con un sorriso in volto, sebbene gli abbia detto di non rivolgerle più la parole, a meno che non abbia voluto dirle la verità. <Perciò.. E' successo qualcosa? Perché mettendo insieme tutte queste cose ed il fatto che non si fidi più di te, mi porta a pensare male. E a preoccuparmi. Ce n'è bisogno?> Domanderebbe. Ha troppe cose per la testa: Saisashi che non c'è, Hiashi che fa il pazzoide, la sua istruzione, il suo lavoro. Non pu mollare tutto, per star dietro a millanta problemi. <E per piacere, cerca di non mentirmi. Te lo chiedo in ginocchio, se vuoi. Non fare lo stesso errore che ha fatto Hiashi, nascondendomi i suoi problemi. Non ha fatto altro che mettermi ancora di più in allarme.> Già.

00:08 Mekura:
  [ristorante] L'idea è buona, se ci fosse stata una Sakura al suo posto durante la tortura, magari con quella tecnica portata a termine avrebbe sicuramente messo in difficoltà il sigillo <un po' truce> afferma questa <ma interessante, l'idea sarebbe ottima, probabilmente avrai la fila di persone che potrebbero aiutarti nella ricerca appena produrrai risultati> Gli anbu in batteria: avere nuovi sistemi per estrapolare velocemente le informazioni o torturare le persone è sempre ben accetta...ed è molto simile alla idea della madre espressa in un'altra maniera forse, ma il risultato sembra tanto simile negli aspetti malvagi che ne potrebbe comportare. <no, non mi ha detto altro, ho provato a chiedere ma ho preferito non spingere e lasciare che sia lui a parlare...> sospira <o andarsene altrove per portare avanti il suo modo di essere> solleva le spalle tornando composta continuando ad ascoltare quello che le interessa di più al momento e davvero, sta cercando di utilizzare tutta la sua forza di volontà per non alzarsi in piedi, andare a cercarlo e schiaffeggiarlo ripetutamente. <...> sente anche quanto riguarda il nonno, che cosa è successo in sintesi che è stato molto, molto sgarbato. Guarda verso la famiglia intenta a lavorare, il fratellino ed i genitori della ragazza. <..> un sorriso malinconico le sfugge dalle labbra e rimanendo così, persa nei suoi pensieri, rapita in un semplice ricordo, gli occhi della ragazza si farebbero più umidi, iniziando a pungere come se fossero in procinto di lacrimare. Abbassa li capo distogliendo lo sguardo subito dopo, ricacciando indietro lacrime e pensieri superflui, tornando a nascondersi dietro la solita maschera. Guarda di nuovo Sakura, con un sorriso cordiale e distaccato <la stanchezza gioca brutti scherzi, mi sembra di non dormire da giorni e mi sento gli occhi bruciare..aumenterò il numero di gocce> cerca di non dare a vedere quel momento di debolezza concentrandosi sulla ragazza <non sono nata a Konoha, sono nata fuori, adottata, per qualche strano motivo...ed ho avuto la fortuna di avere per un po' di tempo una famiglia amorevole, quindi capisco perfettamente che cosa significa per te e che improvvisamente trovarti in mezzo a qualcosa di grosso è spaventoso...ma scappare Sakura non ti farà crescere> porta le mani sul tavolo puntellandosi con i gomiti sul bordo <parlami di più di tuo nonno, che cosa è successo?> chiede aspettando la risposta mentre, nel frattempo, ritorna su Hiashi..e sui suoi stupidi errori da riparare. Quando sente l'ultima parte, in cui Sakura addirittura si impone su di lei, Mekura fa una smorfia. Lo fa perché è il suo maestro, perché tiene a lui...<...e come fai a dire che io o Hiashi abbiamo fatto un errore?> domanda Mekura seriamente sentendosi giudicata da una ragazzina, ma il tono rimane neutro prima di continuare a parlare <non è una questione che riguarda te direttamente se è quello che vuoi sapere> inizia lei parlando e ponderando le parole < Hiashi ha avuto da ridire con il capo clan e crede che ci siano delle cose sbagliate all'interno del clan stesso, dopo che ha scoperto alcune questioni riguardo alla scomparsa di parte della sua famiglia, quello che ha fatto, cercando di nasconderti la cosa, ed il fatto che ti ha fatto quelle domande è stato solo per assicurarsi che nessuno ti dia fastidio> chiude le palpebre seccata <nel solo modo che lui sa fare: sbagliando> riporta indietro la schiena sospirando pesantemente <e rendendo la cosa difficile per tutti> la guarda in volto come se stesse prendendo una decisione <Sakura san, sono successe molte cose ultimamente, cose che è meglio ed è saggio non affrontare in questa sede, Hiashi purtroppo è parte integrante del problema, per ora segui la tua stessa intuizione e rimani lontana dal clan, devi solo pensare a crescere come Ninja> non ha alternative, non metterà una genin in pericolo ed in mezzo a questa situazione del cavolo, Sakura è al sicuro volendo e come ha detto il capo clan i genjutsu danno dei problemi con il byakugan ergo non è potente abbastanza per destare interesse. <per ora è meglio che tu sappia soltanto questo> [ch on]

00:34 Sakura:
  [Ristorante Kuchiki] Che l'idea sia buona, è rassicurante. Il prolema sta nella potenzialità della cosa e soprattutto nella sua scoperta. Perché questo? Per il semplice fatto che non ha le basi di un medico, o di un farmacista. Non sa dove pescarle, né trovarle. Se avesse dei contatti con i medici, porterebbe sicuramente dei risultati. Riuscirebbe a trovare le giuste risposte alle sue domande.< La fila.. Non sono così intelligente, nè così dotata. Cerco solo di trovare il mio modo di combattere. Non sono portata per il Taijutsu. Sebbene conosca la tecnica, mi manca la pratica. Mentre per i Genjutsu..> Eh quello si che è bello. <..Loro sono la mia arte. Sono parte integrante di ciò che mi rende felice.> E' brutto da dire, considerando la portata di essi e considerando ciò che possono indurre. Insomma, secondo l'altro Sensei, sembra quasi che lei abbia una personalità molto sadica. Ma meglio non tirarla fuori ora. Non la riverserebbe mai sulle persone che ama o che vuole proteggere. Non sarebbe giusto. <Capisco.. Pensi che stia bene? Ti ha fatto sapere nulla?>Domanderebbe. non le sono arrivate notizie, dal versante di Saisashi. Non è arrivato nulla di nulla. Ed è preoccupata. <Con la testa che ha, sarebbe capace di sfigare il Kage di Kusa e.. Beh, fare una finaccia.> E' un Kage. Molto più potente rispetto ad un Genin. Ed è la semplice realtà dei fatti. Anche lei non riuscirebbe a tenere il passo contro un Kage. Per quanto possa sconfiggere un genin, contro un Kage la situazione diventa particolarmente difficile. < Ehm..> Dice, andando a sentire il discorso di Mekura. <Non esagerare con le gocce. Inducono il corpo ad uno stato di rilassamento troppo elevato. Rischi di perdere lucidità.> E' tutto scritto li, nel suo bellissimo liubro di anatomia. Per quanto comunque le gocce siano a portata di tutti, ne conosce l'effetto. Ed aumentarle, significa inibire in parte i sensi e rilassare troppo i muscoli. Fattori che per un Ninja, possono essere deleteri. < Quella persona.. Shizuma.> Non è suo nonno. E mai lo sarà. < Sembrava dolce e simpatico. Ma appena ha incontrato mio padre..> Il ricordo non è dei migliori, specie perché ha scoperto tutto quella sera. <.. E' andato fuori di testa, incolpandolo di avermi tenuta nascosta alla famiglia. Incolpandolo di non essere intervenuto per salvare mia madre biologica. Insultandolo, anche.> La sua reazione? Prendere un Kunai e pensare che probabilmente glie lo avrebbe rispedito contro, con almeno altri cinque. Sciocca piccola presuntuosa. Ma se ha fatto quel gesto, è stato per proteggere il suo adorato papino cuoco. < Francamente, con una persona così non voglio averci niente a che fare.> E' un dato di fatto, questo. Un puro e mero dato di fatto che ha appurato durante un lungo periodo di assestamento emotivo e psicologico. Quando ved eil cambio repentino di voce di Mekura, si irrigidisce. Effettivamente, non è stata una grande idea dirle quella cosa. Forse doveva semplicemente starsene zitta. <Hiashi ha fatto un errore, nel nascondermi le cose. Io ti sto chiedendo di non farlo, perché mi spingeresti a cercare delle verità. > Verità che secondo tutti sembrano essere troppo pericolose, troppo strane. Verità che potrebbero uccidere tutti. < Con il Capoclan? > Sospettosa? Un bel po'. Ci sono degli altarini che prima non pensava ci fossero. Sebbene in disaccordo con il CapoClan, perché allora immischiarla in quella faccenda? Che cosa voleva dire con tutte quelle parole? < Quindi ci sono dei problemi. La mia supposizione era corretta.> Hiashi lo ha sempre visto motlo calmo, posato e tranquillo. Quel cambio drastico di atteggiamento, non le è piaciuto. < E allora, perché mi ha chiesto di tenermi pronta? Perché cavolo dovrei farlo?> Dicendo questo, si zittisce, perché finalmente arriva l'ordinazione. Un piatto fumante di anatra arrosto giapponese, con contorno di wasabi e tempura della casa. Ed il the, tutto posato sul tavolo. <Grazie, Onii-chan. Di alla mamma di non esagerare troppo.> Ed una volta andato, va a dire a Mekura <Appena vedono che sto con qualcuno, cucinano per un esercito.> E le porzioni sono, difatti, abbondanti. < Da quando è venuta Furaya, sembra che mi prendano come il filo conduttore tra loro e l'elitè di Konoha. > Sorride, candida, a quel pensiero. Forse l'unico veramente dolce di quel momento.

01:04 Mekura:
  [ristorante] Mekura rimane ferma a fissarla mentre sente quelle parole, si, è una genjutser, solo quelli sono così tanto emotivi da guardare alla loro arte con un romanticismo infantile e pericoloso. <purtroppo non saprei chi consigliarti così sul momento> afferma questa rimanendo in silenzio per un po' <ma ti auguro quanto più fortuna possibile...e, per dirla tutta, le grandi idee non sono nate perché la persona era molto intelligente, non solo per questo> sorride <ma per rispondere ad una necessità> Si trattiene dal ridere troppo forte quando sente cosa potrebbe fare Saisashi, condividendo in pieno quello che afferma. <huhuhuh> è una risata bassa mentre nasconde le labbra per non essere troppo impudente. <no direi di no, probabilmente conoscendo Yukio lo adotterebbe o quanto meno lo prenderebbe in simpatia> sono due caratteri molto differenti, ma sono entrambi nevrotici e gioiosi, se succedesse non dovrebbe capitare nulla di troppo tragico. Sente riguardo alle gocce annuendo con un tono di voce molto pacato <allora farò attenzione> riguardo al nonno di Sakura il nome non le risulterebbe estraneo, ma non sa dire con certezza chi sia. <hum...> è cambiato radicalmente dopo aver incontrato il padre di Sakura. Da li la tragedia e la negazione di Sakura di avere altro da spartire con un suo parente. <...ti sei mai domandata perché abbia fatto così?> chiede sinceramente Mekura aggiustando il tiro <non parlo solo della tragedia che sembra ci sia dietro, ma se tu avessi una figlia, teoricamente parlando e scopri che è scomparsa e chi conoscevi te l'ha tenuta nascosta per tutto questo tempo, impedenti di vederla, di crescerla, di starle accanto decidendo loro per te, tu come reagiresti?> chiede Mekura seriamente <ti parlo facendo un esempio che forse non coincide con quello che è la tua storia: io ho una figlia, Ai e 5 anni fa me l'hanno strappata dalle braccia con l'intento di sacrificarla per i loro scopi...non volevo solo insultarli, volevo ammazzarli> afferma seriamente Mekura cercando di farsi capire <e quindi non riesco ad essere contro Shizuma sinceramente...senza intendere nulla sulla tua famiglia> sospira <non conosco la tua storia e non mi permetto di giudicare le tue scelte, inoltre...> schiocca ancora una volta la lingua contro i denti <pochi hanno una fortuna del genere, una situazione familiare così calorosa, ci sono persone che cercano disperatamente di ricostruire questa situazione> abbassa lo sguardo <ma senza riuscirci> porta una ciocca di capelli indietro e in quel momento arriva l'anatra, non proprio un piatto da poveri. La Hyuga rimane a fissare il piatto allibitia. compiaciuta ma sicuramente sorpresa <è...wow...> sorride <è fenomenale, il colore tra l'altro> quando sente la ragazza ed il modo in cui la famiglia trattano i suoi ospiti le viene da sorridere <..non mi sento parte della Elitè di Konoha, ma apprezzo il gesto> lascia Hiashi per ultimo: che cosa aveva intenzione di fare? lo sospetta, ma non dirà a Sakura che ha intenzione di fare una epurazione <ci sono sempre dei problemi Sakura, alcune volte sono più grandi alcune volte lo sono di meno è quello che succede ad avere un potere come il Byakugan e pensare costantemente di preservarlo in tutti gli ambiti possibili> alcune volte arrivando fino ad indurirsi il cuore. <perché ti ha chiesto di tenerti pronta? non lo so, so solo che è stato uno stupido a farti un discorso del genere ed a metterti in ansia inutilmente, e chiederò di questa storia> lo pretenderà, ma sopratutto metterà in chiaro che questo comportamento da parte sua è arrivato ad un punto di non ritorno. [ch on]

01:21 Sakura:
  [Ristorante Kuchiki] Rispondere ad una necessità. Quale potrebbe essere la sua? Ovviamente la necessità di combattere, di essere all'altezza della situazione, ma soprattutto di poter essere d'aiuto ai suoi compagni e non solo a se stessa. Di potersi guardare le spalle, senza essere giudicata o ammazzata. Di poter dire, con assoluta certezza, di essere una delle migliori. La migliore, in ambito di Genjutsu. < Ti ringrazio.. Ma vedremo. Se il progetto va avanti, non voglio coinvolgere troppa gente. Non subito, per lo meno.> Per una questione di copyright? No, assolutamente. E? che vuole vedere i propri risultati, arrivati solo con le sue forze e non necessariamente con quelle altrui. <Preferirei che non lo adottasse. Sai, è fuori da quasi due settimane e..> Arrossisce vistosamente. Troppo, a dirla tutta. <..Mi manca, quella testa quadra tutto muscoli.> E non aggiunge altro. Non perché non abbia una testa per ragionare o non sia intelligente. Ha appurato che ha entrambe quelle qualità.. Ma se dovesse elencare tutti i pregi di Saisashi, si ritroverebbe troppo scoperta, troppo vulnerabile. Perché lui è la sua maggiore vulnerabilità, al momento. E' lui il suo tallone d'Achille. Quanto al racconto di Mekura.. Semplicemente, lo ascolta. Per quanto terribile possa essere la sua storia, non riesce a non pensare che non sia la sua. Ci sono ancora verità troppo celate che devono essere tirate fuori. Solo il tempo potrebbe darle una risposta, sebbene non voglia in alcun modo avere a che fare con loro. <Vedi..> Come raccontarle tutto?<.. Quella che è la mia madre biologica, si era innamorata di un certo Roiji Takei, un Jonin della Foglia.> E fin qui nulla di strano. <Le regole severe del clan e la disapprovazione dei genitori, la spinsero a scegliere una vita di amore, piuttosto che di regole. Un amore, tuttavia, che l'ha portata a subire abusi, violenze ed oscenità da parte di quell'uomo.> Per non aggiungere altro. Visto che la donna sta mangiando.< Lei e mio padre si conoscevano da bambini, sono cresciuti insieme. E quando rimase incinta di me, non voleva sottostare alle regole della casa. I suoi genitori avevano inquadrato Takei per quello che era: un mostro. Quando ebbe le doglie, andò da mio padre e gli fece promettere di tenermi lontana dalla sua famiglia.> Certo, non ha minimamente risposto alla domanda di Mekura. E non perché non voglia, ma perché non sa cosa si provi ad aver eun figlio, crescerlo e poi vederlo strappato via. E non lo vuole sapere, non ora. Anche perché ancora aleggia nel cervello della giovane le parole della stessa Mekura, riguardanti le missioni di infiltrazione e spionaggio. < E lui l'ha fatto, perché voleva bene alla donna che mi ha dato la vita. E poi..> Si volta, posando gli occhi su suo padre, intento in una frenetica, ansiosa e nevrotica azione di taglio delle verdure.<.. Mi ama come poche persone. E lo so, perché me lo dimostra tutti i giorni.> Sorride, per riportare l'attenzione su Mekura. Si, il paitto è veramente ottimo. Sua madre è una perfetta cuoca ed è lo stile di famiglia, quello di fare il cibo. Ma non il suo. < Io, Mekura, non mi sento parte degli Hyuga. Non mi hanno dato nulla, se non un senso di disprezzo. Gli unici che conosco siete tu, Hiashi e Kaori. Hiashi mi ha trasmesso il suo sapere, la sua dottrina di combattimento. Non dico di volergli bene, ma sicuramente è una persona che mi ha dato tanto. Per questo, vorrei chiederti di non esagerare. Di non.. Diciamo così, ucciderlo.>Ci mancherebbe solamente questa. < In parte l'ho spinto io a dirmi quelle cose. E' un periodo che non riesco a sopportare che la gente mi tenga nascoste determinate cose. Primo fra tutti Saisashi.> E' tutta colpa sua? No, diciamo di no. Ma da lui è partito lo stimolo che poi l'ha portata a sclerare contro Haishi.

01:42 Mekura:
  [ristorante] Rimane in rispettoso silenzio mentre ascolta quella storia, quella brutta storia...e purtroppo si ritrova a pensare che i nonni di di Sakura, non l'avessero pensata male. Mekura forse è una madre severa, forse troppo severa che la porta a litigare con Ai spesso sopratutto adesso che è adolescente. Ma se inquadra una persona del genere, impedirgli di vederlo è il minimo. Solleva un sopracciglio quando sente l'ultima frase sulla sua storia, ovvero che il padre la ama e questo bassa. Un po' come sentire una vecchia cassetta di registrazione. Si mette ad assaggiarlo, mangiando in silenzio, assaporando il sapore della carne dell'anatra. Sakura intanto parla degli Hyuga e di come non si senta parte di questi..e può andare anche bene, ognuno fa le sue scelte per quanto siano personali. Ma quando sente la richiesta di non uccidere Hiashi Mekura smette di mangiare, la guarda direttamente in faccia lasciando le posate. <Sakura-san, ora ti farò una domanda e questa volta mi dovrai rispondere senza deviare il discorso> Si versa da bere una tazza di thé. Afferra il bicchiere di ceramica e darebbe un sorso leggero, quindi appoggia di nuovo e seriamente le chiede <per chi mi hai preso?> solleva il mento abbastanza infastidita dal comportamento di quella ragazzina. <cosa ti ha spinto a pensare questa cosa? il fatto che sia io e tu abbia una idea strana su di me o il tuo pregiudizio verso gli Hyuga, o entrambi?> afferma sempre con freddezza tenendo un sopracciglio sollevato <sto ascoltando> [ch on]

02:00 Sakura:
  [Ristorante Kuchiki] Per chi l'ha presa. Questa si che è bella. Insomma, non sa se ha una risposta corretta a quella domanda. Non sa nemmeno se l'eventuale risposta che potrebbe darle sia sufficiente a far si che in qualche modo possa appianare la situazione. Non cede allo sguardo della Hyuga. Per quanto fredda ed infastidita, non vuole dare l'idea di essere una debole. Sì, contro Mekura non avrebbe possibilità di vittoria, su questo non ci sono dubbi. Aggrotta le sopracciglia, andando a dire. <Non giro mai intorno al discorso, vado sempre dritta al punto.> E questo è vero. Certo, prima magari fa una breve presentazione, ma il succo della questione lo raggiunge subito. < Sai, esistono diversi modi per dire alcune cose. Uno di questi è l'ironia. Cercavo di rendere la cosa un po' più.. divertente. Ma a quanto pare, non ci sono riuscita.> Magari non l'ha espresso nel modo corretto. < Non penso che tu lo voglia uccidere.> O forse si? Non lo sa. Non conosce bene Mekura. < Ovviamente, sei una persona che conosco a mala pena. Di te non posso dire che mi fidi, sebbene Saisashi mi racconta cose belle sul tuo conto.> Ma il parere di una persona non basta. Per potersi fidare di qualcuno, Sakura deve vedere diverse cose. Primo fra tutti, la sua visione del mondo. < In parte, hai ragione.> Dichiara, andando a prendere un Sakuramochi per la prima volta da quando l'ha lasciato li suo fratello. lo mastica, gustandolo appieno senza distogliere los guardo da Mekura. Ovvio, la mette in agitazione. Il cuore comincia a pompare più rapidamente, ma non vuole demordere. Se uno shinobi non saresistere ad uno sguardo, cosa potrebbe mai fare in un vero campo di battaglia. < Non mi piacciono gli Hyuga. Avete delle regole troppo rigide, sul metodo di condotta. Un'austerità che non mi garba. Una condotta troppo legata al clan, piuttosto che ai rapporti.> Sono tante le cose che non sopporta di quella famiglia, sebbene ne faccia geneticamente parte. < Ed è quello che ho visto, in molti casi. Primo fra tutti quello di Shizuma. Ma c'è anche Kaori..> Con il suo senso di appartenenza, con la sua voglia di dimostrare che è degna di far parte di questo clan. Con le sue domande sull'essere Hyuga. Sul possedimento degli occhi e sul fatto che si è o meno all'altezza di poter portare unc ognome come quello. < E' vero, ne faccio parte anche io. Ma non rispecchio quel genere di carattere. Non è mio e mai lo sarà.> Di questo non è sicura al cento per cento e nella voce, un segno di titubanza c'è. < Ma su di te, non mi sono fatta un'idea stramba. Come potevo? Prima di oggi, sapevo solo che hai accolto Saiashi e che avete fatto un bagno assieme..> Questa ultima parte la dice a denti stretti. Ancora deve capire che tipo di rapporto c'è tra quei due. <..Per cui, un'idea non me la sono mai fatta. Avevo ed ho pochi dettagli su di te. Ma in gran parte, la mia opinione sul tuo conto rispecchia molto quella degli Hyuga, in generale.> Dichiara, infine, ingoiando finalmente l'ultimo pezzo di Sakuramochi.

02:25 Mekura:
  [ristorante] E praticamente da come lo ha detto Mekura è una Hyuga, ovvero una persona rigida, troppo legata al clan, poco ai rapporti, austera ed a quanto pare mancante di ironia, mai pensato agli Hyuga come una serie di insulti. Non ribatte saltandogli sopra con il tono di voce, la lascia parlare senza bloccarla sentendo anche il modo in cui stringe i denti riguardo a Saisashi. <...> glielo ha detto? si è messo a dire quelle cose a Sakura? <...ti ha parlato del bagno in costume?> si ha promesso allora di fare il bagno, ma ha sempre sviato il modo, fregandolo in un certo senso, povero. ad ogni modo la lascia finire fino all'ultimo e dopo aver ascoltato tutto la donna prende un lungo respiro <Sakura-san> chiude gli occhi continuando <le nostre regole ci permettono di rimanere in vita, non siamo solo ninja, ma per alcuni siamo anche prede e trofei> ma è ance vero che è questa rigidità forse che ha reso sua madre quello che è <quello che abbiamo, gli occhi, non sono un mezzuccolo come può essere un kunai, la condotta deve essere legata al clan perché ci dobbiamo guardare le spalle a vicenda, non possiamo umanamente permetterci di avere una condotta morbida..è una questione di vita o di morte> afferma questa alzandosi in piedi senza più aggiungere altro. < imparare a essere un cuore di pietra è una cosa lunga, dolorosa e piena di dispiaceri immani, di grandi sofferenze costringendosi a tenere tutto dentro e sopirlo, perché non ti puoi permettere di dimostrarti debole> forse l'attuale situazione l'ha temprata in un modo che offusca la parte pacifica di se stessa, per ora, vede l'austerità e la condotta, come una guida che va seguita. Sakura è fortunata, ma ignara. <pago e lo porto via, così non spreco nulla> afferma questa avvicinandosi al bancone per andare a pagare quello che serve compreso il bere giustamente. Ringrazierebbe perciò il padre della ragazza e la madre per l'ottima cena ed una volta incartata se ne tornerebbe a casa. <..> guarderebbe per un'ultima volta Sakura seriamente <ti auguro una buona notte...e impegnati> non aggiunge altro prima di prendere la strada di casa senza mai girarsi indietro. [end]

02:34 Sakura:
  [Ristorante Kuchiki] Bagno in costume. Sbianca. No, momento.. Non aveva accennato a nessun costume. Per cui, ha sicuramente intravisto più del dovuto. <Sì, ma non aveva detto nulla riguardo al costume.> Un costume che potrebbe essere la salvezza di Saisashi. Un costume che, detta proprio francamente, non ha permesso al ragazzo di intravedere le curve per come madre natura le ha assemblate.Ahhhrgh, troppi pensieri. mannaggia a Saisashi, tutta colpa sua. Per quanto riguarda il discorso di Mekura, semplicemente non lo condivide. E non glie ne fa una colpa. Per come la vede lei, quell'austerità non le garba minimamente. Non le piace. <Stai dimenticando una semplice cosa..> Semplice, ma potente. <I sentimenti. Non possono essere sopiti. Sono parte di noi, sono ci che ci rendono umani.> Per quanto un cuore di pietra possa essere un ottimo modo per diventare, quella che si potrebbe definire, una macchina da guerra, non è il suo stile. Ci sono altri modi di guardarsi le spalle a vicenda, di essere vicini ma al tempo stesso forti. < I sentimenti ci rendono forti.> I sentimenti sono l'arma più potente che si può avere. < I sentimenti ci rendono potenti.> Ed in un certo senso, quello che ha fatto Saisashi è la corretta trasposizione nella realtà di ciò che ha appena detto. Lei sta diventando più forte, anche grazie a lui. Quando si alza, semplicemente, la segue con lo sguardo. Voleva continuare su quel discorso, cercando di calzare appieno il suo punto di vista. Non tanto per farle cambiare idea, quanto più per rimarcare la sua concezione della vita. < Lo farò. Buona notte.> Dice, andando a seguirla nell'uscita. Lei ritornerà a studiare, almeno fino a che il negozio rimarrà aperto.[END]

Mekura passa al ristorante Kuchiki per mangiare.
Ne esce fuori una discussione su Hiashi, su Saisashi e sugli Hyuga, che porta ad uno scontro verbale tra le due con opinioni nettamente diverse.