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con Kouki, Haruo

22:43 Kouki:
  [Sentiero] Ha finito il suo allenamento, e si sente decisamente stanca. Porta ancora i suoi vestiti di questa sera, ovvero i pantaloni neri dal tessuto morbido e stretti poco sotto al ginocchio da un elastico. Scarpe nere ai piedi, canotta rossa infilata nei pantaloni e giubbotto nero con le maniche lunghe fino ai gomiti, tenuto aperto. Questa sera non indossa le fasciature bianche come al solito, di fatti le gambe dalle ginocchia fino alle caviglie sono nude, così come le braccia, il torno dove non è coperto dalla canotta, le spalle e il collo. Solitamente porta le bende per nascondere le cicatrici, ma stasera non le ha usate. Infatti sono davvero visibili sulla sua pelle candida i segni delle cicatrici. Cicatrici profonde, lunghe, alcune frastagliate, altre decisamente nette e precise come quelle eseguite da un chirurgo. Oltre alle cicatrici ci sono anche evidenti segni di bruciature. Insomma, laddove il suo corpo non è coperto dai vestiti, escluso il viso, vi sono segni, cicatrici e bruciature. Se la schiena e il torso non fossero coperti, ci sarebbe uno spettacolo ben peggiore. Le mani invece indossano i guanti ninja e neri, a mezze dita e con la placca metallica sul dorso. Alla coscia destra vi è il porta kunai e shuriken, mentre alla vita il porta oggetti… in entrambi sono smistati i suoi sei kunai, sei shuriken e il set da cinque fumogeni. Doveva tornarsene al villaggio a riposare, ma si è soffermata a passeggiare un po’ per il bosco, forse per calmare il suo animo. Occhi dorati, capelli lunghi e neri, lisci, che corrono lungo la sua schiena. Il viso è una maschera fredda, sguardo fisso e labbra serrate, mentre i movimenti, i suoi passi, sono lenti e meccanici. Ancora una volta pare immersa nel suo mondo , il suo personale mondo, nel quale vive una sorta di euforia per quel Gene che porta dentro di sé. Quel Gene che la rende sé stessa. [Equipaggiamento: 6 kunai – 6 shuriken – set da 5 fumogeni – guanti ninja]

23:02 Haruo:
  [Sentiero] Si ritrova a passeggiare in modo meccanico per il bosco tutto solo, ripensando all'ultimo incontro avvenuto in questo posto, con Kouki, mentre mastica delle caramelle che una dopo l'altra esce da un sacchettino riposto nella tasca destra dei suoi pantaloni. I suoi capelli bianchi, di media lunghezza, vengono bagnati dalla pioggia cadendo pesanti d'acqua davanti agli occhi. Indossa un dolcevita di colore nero sotto una giacca bianca, con una pelliccia nera posizionata sul colletto. A coprire le gambe porta dei jeans neri, abbastanza larghi da essere comodi e non impedirgli i movimenti. Ai piedi porta i suoi sandali ninja, mentre alle mani un paio di guanti ninja neri. Sfoggia inoltre il suo nuovo copricapo, che tiene legato al collo con la placca in metallo ben visibile. Cammina lungo il sentiero senza una particolare meta, è li solo per camminare. Ad un certo punto lungo il suo cammino intravede in lontananza la figura di una persona conoscente. Poco dopo si accorge che quella figura che gli sembra conoscente è Kouki e senza nessun indugio si affretta ad andarle in contro <Eilà Kouki!>. Gli occhi di Haruo cadono quasi in maniera automatica sulle numerose cicatrici presenti nel corpo di Kouki, ma distoglie subito lo sguardo per evitare di far sentire a disagio la bambina. Sorride alla Genin chiudendo gli occhi, mossa sicuramente avventata di fronte ad una bambina tanto enigmatica, ma Haruo non prova la paura, fa quindi questo gesto con molta naturalezza. <Sai, adesso sono anche io un Genin!> Direbbe con aria spavalda gonfiando un po il petto e alzando la testa con un aria visibilmente spavalda ma ironica.
Dopo aver sgonfiato il petto domanderebbe alla ragazza <Come mai qui? Sei di nuovo in cerca di un posto dove mangiare?>. Attenderebbe quindi la risposta di Kouki.

23:14 Kouki:
  [Sentiero] Continua a piovere, e lei continua a non avere un ombrello o un riparo. I capelli sono ormai zuppi ed appiccicati al suo viso, così come gli indumenti che si sono aderiti al suo corpicino. Appare ancora più esile e gracile ora, in quel contesto potrebbe sembrare per davvero un fantasma. Cammina senza preoccuparsi di potersi ammalare, nella mente ha ancora quelle sensazioni che ha provato nel stringere nella sua mano destra quell’animaletto impotente. Non può negare a sé stessa di essersi divertita, e non prova nessun tipo di rimorso. Man mano che avanza il suo mondo viene infastidito da una voce che conosce. Una voce maschile che chiama in maniera euforica il suo nome. Il suo falso nome. Meccanicamente gli occhi dorati vengono portati sulla figura del ragazzo, mentre arresterebbe il suo passo ed attenderebbe che sia l’altro ad avvicinarsi. Nulla, non prova assolutamente niente, la sua mente è in un mondo di ovatta e le sue parole non sembrano raggiungerla. Ma le ci vogliono pochi istanti prima di riuscire a tornare alla realtà, non appena va a notare il copri fronte che l’altro porta al collo… a differenza di lei, che lo porta in fronte. Gli occhi sgranano, sembra provare… del panico. Si, infatti le braccia vengono nascoste velocemente dietro la schiena, mentre la gamba si uniscono, tentando invano di coprirsi a vicenda. Si è resa conto di essere senza fasciature in presenza di qualcuno. Il cuore le sbalza in gola, ma l’altro non sembra rendersi conto delle sue cicatrici… o fa finta. <Oh.> mormora appena, dalla voce si intuisce che è stata presa alla sprovvista. <Bravo.> non sa cos’altro dire, si limite a sibilargli un complimento, mentre la sua mente arranca per cercare di ritrovare una pseudo stabilità. <Come è stato l’esame?> domanda infine, ora un po’ più curiosa, o forse finge di esserlo, perché dallo sguardo sembrerebbe distante, distratta. Alla sua domanda va a scuotere piano la testa. <No, sono venuta ad allenarmi e ora stavo tornando al villaggio.> sussurra appena, una piccola pausa, prima di aggiungere altro. <Stavo passeggiando. Tu?> rigira la domanda, perché ha imparato che quello è un buon modo per instaurare una conversazione. Lo osserva, lo fissa… controlla come è vestito, il suo modo di fare, lo studia insomma, come al solito. [Equipaggiamento: 6 kunai – 6 shuriken – set da 5 fumogeni – guanti ninja]

23:30 Haruo:
  [Sentiero] La vista della piccola bambina pallida dai capelli corvini inquieta un po' il giovane Genin, sopratutto per i suoi modi di fare abbastanza distaccati, ma lui non demorde, è deciso nell'intento di far sciogliere Kouki, così che lei possa confidarsi con lui. In verità questo è solo uno dei motivi per cui Haruo tiene tanto all'amicizia di Kouki. Uno dei motivi di tanta insistenza è che dopo la morte della sua amica Hane, lui è rimasto totalmente solo, e nessuno al mondo è felice senza nessuno con cui ridere, specialmente Haruo che anche se dai suoi modi di fare non sembra, detesta la solitudine. <E' andato piuttosto bene, ho dovuto affrontare Shitsui Fukano, anche se dopo ho scoperto che era tutta un'illusione creata dal Sensei per evitare che ci uccidessimo> Inizia poi a ridere divertito dal ricordo. <Sono venuto qui per gustarmi in pace le mie caramelle, ne vuoi una? Sono alla fragola!> Porgerebbe quindi il sacchettino a Kouki per permettergli di estrarne una caramella, se lei avesse voluto. <Tranquilla, magari non saranno le migliori caramelle in circolazione ma non sono avvelenate> Aggiungerebbe poco dopo, avendo ormai conosciuto il lato diffidente della bambina. Andrebbe poi a sedersi per terra, completamente incurante del fatto che il terreno fosse bagnato, non gli importava di sporcare i vestiti, voleva solo vedersi. Inviterebbe poi Kouki a sedersi di fianco a lui con lo stesso gesto dell'ultima volta, ripetute pacche sul terreno.

23:40 Kouki:
  [Sentiero] Non voleva che qualcuno le vedesse le cicatrici, eppure si è tolta le bende proprio perché pensava di non aver nulla da nascondere. Quella è lei, e non si deve vergognare. E allora perché si ritrova a cercare di nasconderle alla vista di Haruo? Domande e ancora domande, solo altri dubbi che si accavallano nella sua mente. Quel ragazzo, la sua esuberanza, la confonde, oltre che a darle fastidio, ma da un lato si ritrova a stare… bene. Il suono della pioggia che cade dal cielo riempie quei silenzi che ci sono fra i due, quando nessuno dice nulla. Calma le sue orecchie e la sua mente, aiutandola a ritrovare un equilibrio, sebbene precario. Ascolta il suo dire riguardo all’esame, e lo ascolta con attenzione anche se non sembrerebbe. Annuisce, lentamente, andando a fissare i suoi occhi, intensamente. <Io ho combattuto contro il sensei al mio esame. E poi ho combattuto contro Ikkino per il suo esame Genin.> dice la sua, senza che l’altro glie lo abbia effettivamente chiesto, ma si è sentita in dovere di dirlo. Non aggiunge altro, anche se si sforzerebbe di trovare qualche altra parola da dire. Non ci riesce, non è proprio il suo forte fare conversazione con qualcuno. Potrebbe risultare noiosa e fredda, ma non le importa. O forse si, non si sa. Rimane quindi in silenzio, ascoltando il suo discorso sulle caramelle. Lo sguardo quindi verrebbe portato su quel sacchetto che lui le porge. Non si smuove, non sembra nemmeno aver sentito le sue parole, o semplicemente che non abbia capito di cosa lui stia parlando. <Caramelle?> ne ha mangiata una volta, datale da un mercante, ma poi non ha nessun altro ricordo a riguardo. Lentamente quindi muoverebbe la mano destra, ma il braccio si ferma a metà, gli occhi si posano sulle sue cicatrici, poi sul viso dell’altro, poi sul sacchetto di caramelle. La fronte si corruga, sembra in difficoltà, quindi per evitare di mettere per troppo tempo in mostra il suo braccio, andrebbe ad infilare velocemente la mano nel sacchetto di caramelle per poi estrarne una. Si metterebbe la caramella in bocca e la degusterebbe con calma mentre l’altro va a sedersi sul terreno bagnato. Lo osserva, ciucciando per assaporare il sapore della caramella, senza masticarla ancora. <E’ buona. È la seconda caramella che mangio.> in tutta la sua vita o per quel che ricorda. Secca nel modo di parlare, ma sincera, andrebbe quindi ad accettare il suo invito a sedersi. Si siede dunque sul terreno bagnato, senza farsi alcun problema, rimanendo comunque di fronte al ragazzo, per tenerlo d’occhio. [Equipaggiamento: 6 kunai – 6 shuriken – set da 5 fumogeni – guanti ninja]

23:55 Haruo:
  [Sentiero] Sembra contento che Kouki abbia accettato la caramella senza diffidare troppo. <Sono felice che ti piaccia, tieni, te le regalo.> Sorriderebbe poi alla bambina porgendole il sacchettino, contenente ancora circa cinque caramelle. Lo sguardo di Haruo cade involontariamente sulle cicatrici di Kouki, non riuscendo a non fare nessun commento. <Devi aver passato delle brutte esperienze per essere ridotta così> volterebbe poi lo sguardo dalle cicatrici per fissare il vuoto dinanzi a lui, spostando i capelli dal viso e mostrando i suoi occhi, che sembrano stavolta del tutto spenti dalla luce che sembrano emanare di solito. <Non insisterò più di così, ma se vuoi, puoi confidarti con me, non ti giudicherò> Mentre attende una risposta dalla piccola Kouki, Haruo tornerebbe a pensare agli eventi del passato, e alla morte della sua amica Hane. Il volto di Haruo non sorride più, è del tutto sconsolato. I capelli cadrebbero di nuovo pesanti per via della pioggia davanti agli occhi coprendoli totalmente. L'aria allegra che di solito Haruo tenta di avere è crollata mostrando in tutto e per tutto il vero Haruo, quello in cerca di vendetta, quello che non ama relazionarsi con le persone, quello che, fino ad ora, sembrava essersi sopito. <Non sentirti obbligata a rispondermi, non voglio impicciarmi negli affari tuoi, vorrei solo che tu provassi a fidarti di me, io non voglio il tuo male.> Porterebbe quindi la mano destra, aperta, davanti al corpo per farla toccare dalla pioggia, apparentemente senza alcun motivo.

00:06 Kouki:
  [Sentiero] Quella caramella ha un buon sapore, eppure dentro di sé ha come l’impressione che non dovrebbe mangiarle. Non perché teme che siano avvelenate o altro, ma ha questa sensazione che sia una cosa sbagliata per lei mangiarle. Ma il ragazzo le porge il sacchetto, regalandogliele, e lei meccanicamente va a prenderle. Il viso si abbassa e gli occhi si puntano su quelle cinque caramelle rimaste. Non dice nulla, probabilmente dovrà buttarle poi. La sua attenzione viene però attirata bruscamente dall’affermazione di Haruo sulle sue cicatrici. Il viso si oscura, gli occhi si induriscono e si assottigliano. Freddi, ostili, andrebbe ora a guardare il ragazzo. Dopo tutto poteva aspettarselo, ha deciso lei di non indossare le bende. Colpa sua. Il volto dell’altro però le appare spento, gli occhi sono sempre di quel colore particolare, ma non fluo come l’altra volta. È diventato triste e lei in silenzio ascolta le sue parole. Ha perso quella sua esuberanza. <Questa sono io.> sibila, come una serpe, il tono basso e gelido, ma comunque ha quella nota melodiosa nella voce. L’altro vuole impicciarsi e lei continua a fissare trucemente. <Non ricordo cosa ho passato.> in parte è vero, in parte no. Ricorda almeno un poco del perché di quelle cicatrici e di come le sono state fatte, ma non ha ancora messo insieme quell’enorme puzzle che è il suo passato. <Non ricordo. Ma so che sono così. Non dovrei vergognarmi, per questo ho deciso di non portare le bende. Eppure credo che ricomincerò a metterle.> forse non è ancora pronta per andare fiera di quelle cicatrici, anche se l’hanno resa la ragazzina che è adesso. <E a te? Cosa è successo? Ti hanno risucchiato via tutta l’esuberanza che avevi?> domanda, alzando leggermente il tono di voce, da quel tono che sembra che lo stia prendendo in giro, così come si potrebbe capire da quel piccolo sorriso di scherno che si crea sulle sue labbra. Stringerebbe il sacchetto nella mano destra, con un moto di rabbia. Non sa cosa sta provando, sa solo che si sta comportando come dovrebbe. [Equipaggiamento: 6 kunai – 6 shuriken – set da 5 fumogeni – guanti ninja]

00:21 Haruo:
  [Sentiero] Rubargli l'esuberanza, sarebbe stata una bella battuta, forse detta nel contesto giusto, e questo non è quel contesto. <Kouki, ti ricordi che l'ultima volta ti parlai di una mia amica del passato? Quella volta mi dimenticai a dirti una parte importante della storia. Quella bambina è morta, è stata freddamente assassinata pochi anni fa, presumibilmente da un ninja di Kusa.> Un piccolo sorriso spunta sul viso di Haruo, un sorriso di compassione, tutt'altro che felice. <Il cadavere di Hane stringeva forte un copricapo come quello che porto io adesso, con un grande taglio in mezzo.> Aggiunge poi. Andrebbe poi a sdraiarsi per terra, guardando la pioggia cadergli addosso con quegli occhi spenti, apparentemente privi di vita. Non aggiungerebbe altro, rimarrebbe li in silenzio a fissare il cielo. Dopo qualche minuto si darebbe una forte spinta con le braccia per tornare in posizione seduta. <Ha smesso di piovere> Sorriderebbe adesso con il suo solito sguardo esuberante. <Comunque, riguardo alle tue cicatrici, a me piacciono, ti fanno sembrare più forte> Incurverebbe quindi la testa continuando a sorridere, come se tutto quello che ha detto fin ora non fosse mai stato detto.
Haruo andrebbe ora ad aprire gli occhi di scatto, mostrando un aria perplessa. <Kouki, fai già parte di un team?> Domanderebbe alla bambina, con aria curiosa e con un espressione stupida, tipica di Haruo quando tenta di essere estroverso.

00:32 Kouki:
  [Sentiero] Il cielo ha smesso di piangere, la pioggia si è arrestata. E alla ragazzina è venuto meno quel suo calmante naturale. Non vi è più quel dolce suono a rincuorarle la mente, ora c’è solo umido e freddo… e silenzio. Lascerebbe il sacchetto di caramelle tra le gambe incrociate a terra, e quindi porterebbe entrambe le mani ai capelli. Li raccoglierebbe come per fare una coda alta, mettendo a nudo quel suo sottile collo, anch’esso con delle cicatrici, quindi inizierebbe a strizzarsi i capelli, per espellere l’acqua in eccesso. Lentamente, senza fretta, formerebbe una piccola pozza di acqua dietro di sé, e poi passerebbe ai vestiti, andando a strizzarli con entrambe le mani. Le rimane addosso tutta l’umidità raccolta in quella lunga serata, spera quindi di non ammalarsi. L’altro riprende a parlare, e lei lo ascolta, osservandolo con quel sorrisino, che però va via via scemando non appena viene a sapere della morte della sua amica. In silenzio ascolta tutta la storia del suo assassinio e del copri fronte che stringeva tra le mani. <Il copri fronte di un traditore? E perché mai avrebbe dovuto uccidere una bambina?> domanda in maniera secca e fredda. Il viso è tornato ad essere una maschera di neutralità. Lo osserva mentre si sdraia, l’aria spenta… il visino della ragazzina si corruga in un’espressione stizzita nel vederlo così. <E quindi? Non è una valida ragione per avere quello sguardo, anzi. Se ci tenevi a lei, dovresti avere lo sguardo infuocato di chi vuole vendetta. La determinazione ardente a diventare più forte.> afferma con convinzione. Lei quella determinazione ardente ce l’ha e ora la si vede anche attraverso lo sguardo, acceso. Non riesce a capire il motivo, ma quel sentimento di vendetta lo sente forte dentro di lei. Forse qualcosa che arriva dal suo passato. È in quell’istante che si sentirebbe più vicina a quel ragazzo, ora più che mai. A modo suo sta cercando di spronarlo. Ma quando l’altro si rimette seduto, sembra aver cambiato completamente argomento, e le sue successive parole la spiazzano completamente. L’espressione scura si farebbe completamente stupita, presa alla sprovvista. A lui le sue cicatrici piacciono, e lei abbasserebbe lo sguardo su di esse. <E’ vero. Mi hanno resa forte.> stringe le labbra. <Io non sembro, io sono forte. Io devo esserlo.> ha questa convinzione da sempre ormai, e una determinazione ad esserlo. Forte, perfetta. Deve soddisfare dei requisiti, anche se non ricorda quali. <Era questo il loro dovere.> mormora infine, riferendosi sempre alle sue cicatrici. Rimane quindi in silenzio fino a quando il ragazzo non le pone quell’ultima domanda. Lei alza lo sguardo, puntandolo su di lui. Confusa, non capisce. <No, io sono sola.> risponde sincera. <Perché?> conclude il suo dire con quella domanda, per poi rimanere in attesa delle sue risposte. [Equipaggiamento: 6 kunai – 6 shuriken – set da 5 fumogeni – guanti ninja]

00:51 Haruo:
  [Sentiero] Alla risposta della bambina Haruo sorride silenziosamente, come se fosse compiaciuto da tale risposta. <Potremmo formare un team insieme, che ne pensi?> In cielo fra le nuvole si intravedono le stelle, che Haruo fissa compiaciuto, mentre i suoi occhi color fiore di ciliegio sembrano riaquisire lucentezza. <In fondo hai detto di essere forte no? Potresti proteggermi dai mostri che tentano di uccidermi!> Ridacchia divertito dal prendere in giro Kouki, che reagisce ogni volta in modo tenero, probabilmente senza accorgersene. <Ci servirebbe però un terzo membro per formare un team completo, conosci qualcuno?> Non da realmente spazio a Kouki di rispondere alle sue domande, forse perché non vuole che lei gli risponda di no. Fa quindi finta di dare per scontato che lei abbia già accettato. Questa è l'unica occasione per Haruo di diventare realmente amico di quella bambina, che sembra aver sofferto tanto quanto lui, se non di più. Al momento Kouki è l'unica persona per cui Haruo prova interesse. Che sia per via della sua somiglianza con Hane, o per via del fatto che entrambi nella loro vita hanno sofferto, si sente a suo agio con la piccola Genin. <Quindi Kouki, vuoi formare un team con me?> Domanda Haruo sorridendo, quasi sicuro che la risposta sarebbe stata un no secco, privo di spiegazione alcuna. Non avrebbe voluto domandarglielo, ma non può prendere le decisioni per lei, sarebbe scorretto. Non gli rimane quindi che attendere la risposta della Bambina, sperando che accetti.

01:01 Kouki:
  [Sentiero] È la prima persona che le chiede se fa parte di un team. Lei ha sempre pensato di dover fare le cose da sola, di farcela benissimo da sola. Ma sa anche che nel mondo in cui vivono essere ninja significa anche collaborare in un team. Le missioni non si fanno certo da soli, e a volte la combinazione di varie tecniche e stili di combattimento sono indispensabili per superare le difficoltà e i nemici. È fredda, distaccata, solitaria… ma non stupida. Sa che il lavoro di squadra serve, e ha sempre pensato che se lo sarebbe fatto andare bene. Ascolta il suo dire, si sente quasi felice di ricevere una proposta simile, anche se si era ripromessa di stare da sola, anche se si era ripromessa di farsi andare bene un team come se la cosa la infastidisse. Ma invece ora, che si ritrova davanti a quella proposta, non può che sentire un modo di gioia dentro di sé. Il viso è sorpreso, ma non sorride, non pare felice esternamente. <Lavorare in team è utile. Nessun ninja lavora da solo. Per essere forti, bisogna essere in più di uno.> risponde a quel suo dire con una spiegazione logica e fredda, come se volesse giustificare la sua effettiva conferma. Cerca di mantenere quella sua facciata distaccata, che però non le riesce molto, dandole quelle sembianze un po’ buffe. <Ma non conosco nessun altro.> afferma infine, incupendosi. Conosce qualcuno, certo, ma non è abbastanza in confidenza da poterli considerare parte di una squadra. Abbassa il capo, e solo ora accennerebbe un piccolo sorriso. Un sorriso sincero, che tenta di tenere nascosto all’altro. Prova emozioni contrastanti, sa che per lei è sbagliato provare felicità, eppure la prova. Ed ecco che l’altro va a farle la proposta ufficiale, nemmeno fosse una proposta di matrimonio. Rialzerebbe lo sguardo, guardandolo seria, cercando di far scomparire quel sorriso. Annuisce, calma, lentamente. <Si, facciamo pure squadra.> probabilmente avrebbe rifiutato se fosse stata la prima cosa che le avesse chiesto, ma a questo punto, e secondo i suoi ragionamenti freddi, avere un team è indispensabile. Andrebbe infine a rialzarsi, tenendo nella mano destra quel sacchetto di caramelle. <Ora devo andare. Torni anche tu?> dopo tutto abitano allo stesso villaggio, se anche lui dovesse ritornarci allora dovrebbero per forza fare la strada insieme. Dovrà rifletterci molto sopra a queste nuove emozioni, a questa nuova svolta per lei. [Equipaggiamento: 6 kunai – 6 shuriken – set da 5 fumogeni – guanti ninja][END]

01:19 Haruo:
  [Sentiero] Haruo è felice, Kouki ha accettato la sua proposta ed adesso fanno parte di un team, devono solo trovare un terzo membro adesso. <Bene, allora è deciso, per quanto riguarda il nome del team avremo modo di riparlarne> Sembra molto euforico, adesso ha una nuova amica, la sua prima amica dopo Hane. E' sicuro che l'amicizia con la giovane Genin gli sarebbe stata d'aiuto, e che sarebbe stata d'aiuto anche a lei, un aiuto reciproco insomma. Alla domanda di Kouki il giovane Genin rimane sorpreso <Oh, si torno anche io.> Accenna dopo un sorriso compiaciuto, Sembra che Kouki si sia finalmente sciolta. <Possiamo fare strada insieme se vuoi.> Anticipa la bambina, pensando che avrebbe potuto avere difficoltà a chiederglielo lei stessa. Inizia quindi a camminare lungo il sentiero a passo lento, giocherellando un po con le gambe, tenendo le mani in tasca. <Forza! se non ti muovi rimarrai indietro!> [END]

Kouki e Haruo si ritrovano nuovamente al bosco dei ciliegi. Dopo le prime chiacchiere e lo scambio di caramelle, il giovane le propone di fare squadra con lui. La ragazzina accetta e i due tornano al villaggio insieme.