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[Mini Saga]Il Circo degli Orrori-Parte 2

Quest

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con Raion, Raido, Sakura, Torihi, Kouki

:// Signori, è un avvertimento per tutti coloro che parteciperanno alla quest o che vogliano solo sbirciare. Non si tratta di una cosa bella. Sarà dura, difficile da sopportare sia per voi ( spero di no, vivamente ) sia per i pg coinvolti. Non mi tratterrò nel descrivere scene cruente e violente, non ci sarà censura di qualsivoglia tipo. Pertanto, chiedo vivamente alle persone che sono suscettibili, sensibili o facilmente impressionabili di abbandonare IMMEDIATAMENTE la chat. Da parte mia, non mi assumo nessuna responsabilità per gli eventuali problemi che potrei causare ai vari player. Ognuno dei player coinvolti e coloro che sbirceranno, si assumono tutte le responsabilità consci del fatto che la quest non è semplice, a livello di tematiche e che sono stati avvisati delle suddette. Detto questo, in bocca al lupo. E che la fortuna, possa sempre essere a vostro favore. -miky-

Il tempo è pessimo. Una fitta nebbia si è appena alzata, infiltrandosi in tutti i vicoli di Kusa. Non è un fenomeno insolito, tuttavia è così fitta che è difficile vedere oltre un palmo dal proprio naso. Bianca come le ossa, essa ristagna e l'inconfondibile puzza di umido arriva a tutti i presenti. I passanti arrancano, tentando di trovare il giusto cammino per tornare a casa, o andare a lavoro. Sicuramente, quella nebbia non ci voleva dato che causa non pochi problemi specie per la viabilità. Questa settimana, in giro per i vari cerchi di Kusa, diverse persone hanno borbottato cose. Chi diceva di un incombente pericolo, chi parlava di un circo, chi invece, credeva che la morte sarebbe sopraggiunta dentro le mura di Kusa. Tutti ne parlavano e ne parlano tutt'ora, ma nessuno ha mai avuto la certezza che sarebbe accaduto. Esattamente come nelle più romanzate storie, le voci hanno sempre un fondo di verità che si annida tra le varie speculazioni fatte. All'interno dell'ultimo cerchio, quello che costeggia le mura di cinta di Kusagakure, la nebbia sembra essere più fitta e densa. Vuoi per il dislivello in cui si trova, vuoi perché l'aria è più satura del previsto, li a visibilità è estremamente ridotta. Tuttavia, in uno dei vicoletti del cerchio, poco dopo il negozietto di erbe, una serie di piccole lanterne illumina un percorso. Non si capisce dove porta, né quanto sarà lungo. Tutti voi vi ritrovate proprio li, vicino al percorso, e potrete notare che queste lanterne sono vecchie, molto vecchie. i vetri con cui sono fatte, sono sporchi di fumo e terra, mentre la gabbia esterna è colorata di rosso porpora, spento non lucente. All'interno, c'è un piccolo lumino, alimentato da una camera ad olio interna. Qualora vorreste seguirlo, vi condurrà dopo una decina di metri, ad un grande tendone. Di pianta ottagonale, ricopre una superficie molto ampia. E' coperto da un tetto a cono, che ricade pesantemente sui lati del perimetro. E' fatto di un tessuto strano, impermeabile quasi lucente. La trama è molto semplice. delle righe alterne, bianche e rosse, che lo percorrono verticalmente. Sulla cima del tendone, c'è un'asta, difficile da vedere per via della nebbia. All'entrata, potrete notare una figura piccola, esile avvolta da un manto nero e seduta su di uno sgabello. Se ne rimane immobile, sotto quello che è il balconcino di entrata al circo. [Quest brutta e cattiva, con un master sadico e perfido. Non entrate se non siete assolutamente sicuri di tutto. Non sbirciate se siete deboli di cuore, suscettibili, impressionabili e via dicendo.][Turni liberi, no tempistiche.][Azioni d'ingresso veloci, niente argomenti sul senso della vita o simila, pls. Per dubbi o domande, missiva.]-miky-

15:19 Raido:
  [Quinto cerchio | Pressi tendone] Deve partire con Furaya alla volta di Kiri, deve affrontare un bel viaggetto verso quella meta ma un piccolo imprevisto si presenta in quel di Kusagakure. La nebbia fitta nel quinto cerchio rende il tutto stranamente spettrale, un'ambiente molto suggestionabile alla fine. Si trova nei pressi di una stradina circondato da alcune figure. Indosso porta un armatura pesante in parti metalliche fabbricata in proprio a ricoprire ogni angolo del corpo dandogli una maggiore resistenza ai colpi subiti; sugli avambracci e sulle gambe sono stati posizionate apposite protezioni ovvero vambracci e schinieri; sopra il busto porta un kimono bianco che corre lungo tutto il corpo fermandosi all'altezza delle caviglie, maniche lunghe e larghe fino al polso. Il kimono è chiuso con una cintura rossa intorno alla vita e, sopra il kimono ha una piccola armaturina in metallo che ne copre il busto avente piccoli spuntoni sulla parte alta del petto che non vanno a intaccare il collo. Sul fianco sinistro ha la sua katana messa all'interno del fodero; sulla schiena, sempre alla vita, sia a destra che a sinistra ha due portaoggetti contenenti 5 tonici del chakra, 15 tonici coagulanti, 10 confezioni di fili di nylon, 45 carte bomba, 50 bomba luce, 5 fuda con all'interno di ciascuno un tronchetto per la sostituzione e 10 fumogeni. Intorno alla coscia di entrambe le gambe vi sono posizionati due porta kunai e shuriken contenenti 38 kunai, 50 shuriken, 47 kunai a tre punte. Sui polsi di entrambe le mani ha posizionato due fuda, uno per polso; nel polso destro vi è sigillata una nodachi, nel polso sinistro una katana a doppia lama. Sulla cintura che lega la vita ha posizionato un altro fuda, sulla sinistra, con sigillata all'interno una zanbato. Sul petto, piegati in modo che si veda solo il kanji "potenza" ha applicato 10 fuda potenzianti. In più ogni lama è cosparsa di veleno stordente grado S ovvero la katana, la nodachi e la katana a doppia lama, una sicurezza in più per se. In ultimo, legata sulla schiena, ha lei, la samehada, la grande pelle di squalo ottenuta dal Kokketsu. Essa è avvolta in delle fasce bianche per coprirne le scaglie di squalo il quale hanno il potere di risucchiare il chakra nemico e non solo. Il chakra scorre in corpo, forte e potente come si addice a un maestro di spada la cui lama è elegante e raffinata quanto veloce e letale. Sulla parte destra del collo, in basso, vi sono stampati in rilievo 3 tomoe nere, simbolo del patto fatto con il diavolo. Ha con se tutto l'equipaggiamento per via delle notizie che gli sono giunte all'orecchio. Non gli piace per niente quella situazione, non gli piace veramente per niente e merita un'indagine più approfondita. Le luci presenti in quella strada illuminano lievemente la via, una via stretta ma, nonostante ciò, non parla ne si esprime nei confronti di colore che ha al fianco. Si incammina verso il tendone fino a giungere nei pressi dell'entrata dove troverebbe quella figura avvolta nel mantella<Un posto...strano per mettere su...questo>commenta osservando il tendone ma, ancora, non entra. [Chk 80/80][Samehada equip][Chakra Samehada: 0/250][Equip: 5 tonici per il chakra | 15 tonici coagulanti | 10 confezioni di fili di nylon | 10 fumogeni | armatura pesante (+15 alla resistenza) | vambracci e schienieri (+6 alla resistenza solo se zona colpita) | 45 carte bomba | 50 bomba luce | 5 fuda con all'interno un tronchetto | 38 kunai | 50 shuriken | 47 kunai a tre punte | 1 nodachi sigillata nel fuda al polso destro | 1 katana a doppia lama sigillata nel fuda al polso sinistro | 1 zanbato sigillata in un fuda sulla parte sinistra della vita | 10 fuda applicati sul petto petto con inciso il kanji "potenza" | veleno stordente livello S su ogni lama ovvero katana | nodachi e katana a doppia lama]

15:19 Kouki:
  [Centro Kusa->tendone] Un altro noioso pomeriggio, piatto, freddo e vuoto. Ha finito le lezioni in accademia, si è misurata con la parte scritta per l’esame genin, e ora che non ha più nulla che la sproni a passare le sue giornate diversamente, eccola che cammina per le strade di Kusa come un piccolo automa. Non ha un posto dove stare, e quello che le rimane da fare è quello, camminare. Indossa i suoi soliti vestiti composti da un paio di pantaloni lunghi e neri che si stringono alle caviglie mediante un elastico, scarpe nere ai piedi, maglietta a maniche lunghe di colore blu infilata nei pantaloni e un giubbino nero tenuto aperto. Non pare avere un qualche tipo di cambio a quanto pare. I lunghi capelli neri e lisci sono tenuti sciolti, liberi di percorrerle la schiena in tutta la sua interezza, mentre alcune ciocche le ricadono avanti sulle spalle. La frangia delinea i suoi grandi occhi di colore gialli, e la pelle pallida, diafana, viene messa in risalto dal nero dei capelli. Due occhiaie che sembrano perenni e che le danno l’aria malata, aspetto accentuato dalla corporatura decisamene piccola ed esile, sotto peso. Si premura del fatto che i vestiti le coprano l’intero corpo, per mantenere nascoste le cicatrici che segnano il suo corpo, segnandola crudelmente la schiena, le gambe e le braccia. L’espressione che caratterizza il visino della ragazzina è, come suo solito, neutra e non esprime alcuna espressione particolare se non distacco ed assenza. Le labbra serrate e gli occhi fissi davanti a sé, sembra persa in quel suo solito mondo nel quale gli altri non sono ammessi. Ignora le voci dei passati, non le ascolta, non le interessano. Non piove come i giorni precedenti, ma l’atmosfera è decisamente irritante per via della nebbia che avvolge il villaggio. Una nebbia fitta che le permette solo di vedere bianco e sfumato, che rende la sua camminata impervia, certo, ma non sembra preoccuparsi di andare a sbattere contro qualcuno o qualcosa, del resto sta andando così piano che non potrebbe farsi male. Eppure qualcosa si intravede in quella nebbia, delle luci fioche, appartenenti a delle lanterne. La ragazzina assottiglia lo sguardo dato che attirano la sua attenzione… sembrano costituire un percorso di cui è impossibile vedere la fine o dove porta. Quello basta e avanza per accendere la curiosità della piccola e farla inoltrare in quel percorso di lanterne. Si guarderebbe intorno, per quanto le permetterebbe la nebbia, ma senza focalizzarsi troppo sull’estetica delle lanterne, e alla fin fine dovrebbe arrivare nei pressi di uno strano tendone da circo. Non fermerebbe il suo passo, ma continuerebbe dritta verso l’oggetto, facendo vagare lo sguardo, assottigliandolo per cercare di vedere meglio, ma la nebbia le impedisce di scoprire le caratteristiche del tendone. Una volta arrivata a quello che sembra l’ingresso, nota quella figura esile ed ammantata di nero, seduta su uno sgabello, e lì la ragazzina fermerebbe il suo passo. Immobile, punterebbe il suo sguardo su di ella, cercando di analizzarla, o semplicemente attendendo. Non ha idea di cosa sia tutto quello, è semplicemente spinta dalla curiosità, non si sentirebbe nemmeno inquietata ancora. Le sembra strano? Forse un poco. Ma se ne rimane in silenzio, ponderando varie opzioni. <Cos’è? Si può entrare?> domanderebbe verso la figura ammantata dopo qualche istante. Voce infantile che però è un sussurro caldo e sibilante.

15:21 Raion:
  [quinto cerchio | pressi tendone] Doveva fare il suo lavoro da anbu e andare a controllare cosa stesse succedendo di strano e che cosa diavolo fosse questo presunto circo di cui si parla tanto in giro con tale infamia, poi scomodano anche la signora morte, che sa di preciso chi è. Tra l'altro si è dimenticato di fargli i complimenti per i suoi capelli bianchi, le donavano molto quando ha cercato di avvelenarlo. Oggi la giornata è pessima, c'è la nebbia e anche bella alta. Il nostro cuoco/anbu albino al momento cammina con il suo solito passo tranquillo lungo la strada, con addosso un cappotto nero con l'interno in pelo, pantaloni rossi a sigaretta, scarponi neri piuttosto alti fino alla caviglia e una slabbrata maglia nera che mostra buona parte dello sterno fino al petto mentre una sciarpa gira intorno al suo collo di colore bianco e blu. Come al solito porta gli occhiali scuri anche con la nebbia, i quali è costretto a toglierseli di tanto in tanto dato che si appannano velocemente. <humf> sospira tra se e se seguendo la scia luminosa, quel sentiero lasciato all'interno del quinto cerchio osservando le lanterne lungo il percorso <...i casi sono due: o il circo è povero e tiene anche la roba arrugginita, oppure il gestore è uno di quei maniaci che accumulano le cose> il che l'ultima idea gli farebbe quasi senso. <...smettiamo di parlare tra di noi che dici Raion?> borbotta parlando tra se e se ad altavoce, proseguendo con un passo più ampio e veloce in direzione di quello che sembra effettivamente un tendone da circo che, per qualche strana ragione, sembra impermeabile e lucente. Rimane per un secondo a fissare la struttura, con un vago sentore di inquietudine in tutto ciò: è enorme, quando hanno costruito una cosa del genere? Rivolge la sua attenzione poi alla figura seduta sullo sgabello alla entrata, sollevando un sopracciglio si avvicina a questo dando un colpo di tosse <ah-hem, siete aperti vero?> ...anche se al momento gli verrebbero altre domande tipo <certo che l'organizzazione la fate in grande stile ma fate economia sui costumi, ti farà anche freddo sotto quel coso> ...ecco, la solita diarrea verbale, tra l'altro indovina chi c'è qui <RAIDO! VOLPONE> esclama ad altavoce aprendo le braccia girandosi verso il jounin <che ci fai qui?> [ch on] [equip, un paio di occhiali]

15:21 Torihi:
 Cosa diamine le è venuto in mente? Esattamente cosa l’ha spinta ad uscire di casa per camminare a casaccio nei vari cerchi di Kusa non è dato saperlo, ma nemmeno lei ora ha ben chiaro il motivo per cui si è avventurata e sta affrontando quella nebbia fitta e densa che l’ha colta di sprovvista. Alza la mano destra, portandosela davanti alla faccia per cercare di capire quanto effettivamente la sua visuale si sia ridotta, osserva quella carnagione estremante candida fatti di raggi di luna, una luce così chiara da sembrare provenga da un mondo diverso, occhi estremamente chiari, un azzurro profondo e vivo che illumina quel volto dai lineamenti fini e dolci. Capelli biondi raccolti in due code alte e cotonate, danzano ad ogni suo lento passo mentre il capo resta alto, smalto rosso sulle unghie di quella mano che ora scendendo le liberano la visuale così da farle osservare la lanterna. I suoi occhi su puntano su di essa per qualche istante mentre arresta il passo, giusto il tempo di decidersi a seguirla addentrandosi in quella densa puzza che la fa storcere il nasino elegante e delicato. La sua minigonna a balze rossa e nera pare quasi decidere di esibirsi per il pubblico, muovendosi sinuosa intorno a quella gambe fasciate da un paio di pesanti calde nere e coprenti, ai piedi degli stivaletti in pelle dello stesso colore, pesanti e dalla suola adatta ad ogni tipo di terreno, fango compreso. L’abbondante petto è invece coperto da una giacchetta nera al cui sotto si intravede un maglione a collo alto aderente e rosso, ecco i due colori dominanti in lei quest’oggi. Segue quella luce con un passo elegante e leggero, la schiena ben dritta a mostrarsi capo del mondo ancora dimentica la sua antica potenza, la forza di cui un tempo era dotata prima di lasciarsi perire, prima di addormentarsi e chiudere a lungo gli occhi per poi riaprirli in un corpo identico al precedente solo molto più giovane e debole. Un tendone si estende davanti a lei, può percepirne poco per ora mentre un colpo di tosse le sfugge, disgustata da quell’odore, storce ancora una volta il naso mentre osserva ciò che si è ritrovata davanti. Un circo, probabilmente quello delle voci che stavano girando ultimamente eppure non è mai stata una che presta troppa attenzione, o anche un minimo, agli altri motivo per cui le sue informazioni si fermano qui. Si avvicina senza esitare, non sa nemmeno perché ha deciso di uscire tanto vale occupare in qualche modo quella giornata no? Ed ecco il motivo che la spingerebbe ad avvicinarsi a quella figura nera incappucciata, piccola. Rallenta pian piano avvicinandosi per poi puntare lo sguardo chiaro su di essa, i suoi occhi paiono quasi voler illuminare il luogo, la luna che vive in lei e si manifesta persino in quell’aspetto <quando il prossimo spettacolo?> domanda diretta, senza preoccuparsi dei preamboli o dei saluti. La voce risuona sicura, matura e adulta nonostante il corpo da ragazzina, lo osserva senza dedicarsi agli altri presenti che sono stati schivati e superati l’uno dopo l’altro, muovendosi sinuosa tra di loro. Osserva tutto e tutti dall’alto verso il basso, sicura delle sue capacità, della sua potenza e anche se ancora le sfugge il motivo per cui si è risvegliata così lontana da casa sua e dopo così tanto tempo non pare aver alcuna insicurezza non sa perché si trova lì ma sa cos’è stata e cosa tornerà ad essere per il suo clan

Il fascino del vecchio. Dello sporco. Del consumato, in un certo senso. Del vero e proprio vintage steampunk. Avvicinatisi tutti quanti, potranno notare dei dettagli che a causa della nebbia, non potevano intravedere. Il tendone, oltre ad avere quella trama strana, sembra essere anche vecchio, consumato dall'uso e dalle interperie del tempo; il bianco delle strisce è estremamente sporco, tendente più ad un avorio molto vecchio, mentre il rosso presenta dei punti più sbiaditi. L'ingresso è formato da due pali che sorreggono una parte del tendone, rialzandola da terra. Lungo le aste, ci sono piccole rotelle attaccate malamente e senza un ordine preciso, mentre dei piedistalli rotondi fungono da appoggio al terreno. Sotto a quell'ingresso, non più ampio di tre metri, la figura incappucciata ed ammantana rimane immobile, almeno finché tutti e quattro non si palesano difronte a lei. Una volta fatto ciò, essa si alza da terra di almeno due metri, senza toccare il suolo. Il manto non si muove parecchio, data l'assenza di vento. Ma bastano qualche secondo, che alle orecchie di tutti si potrà sentire un ticchettio strano. Come delle nacchere che suonano, ad una velocità più alta del normale. Il manto verrebbe poi lasciato cadere sulla sedia ed una figura si paleserebbe difronte a loro. Le forme rigide, gli occhi vitrei e la bocca aperta in uno strano ghigno, potrebbero dar l'impressione di una imboscata.. Ma no. E' una marionetta, creata a regola d'arte. Forse Raion e Raido potranno sapere di che cosa si tratta, data la loro esperienza. Ma per Kouki ed Eri, le cose stanno diversamente. Essa rappresenta una figura femminile. I lunghi capelli corvini sono raccolti in due odango che sbucano dal retro della nuca, legati insieme da due spiedi, alle cui estremità sono agganciate due rotelline di ottone. E' vestita in modo strano: un corpetto, bordato di pizzo nero, ricopre la parte superiore, mettendo in risalto un decoltè di legno. La trama è semplice: i pezzi che lo formano, sono rosso porpora, mentre lungo le cuciture, ci sono dei pezzi di stoffa nero pece, con altrettanti merletti. Una gonna ampia e grettata ricopre, invece, la parte inferiore. Tutta fatta di pizzo nero, presenta degli ingranaggi attaccati ad essa, di ottone corroso. Le gambe e le braccia non presentano coperture. Gomiti e ginocchia sono fatti a regola d'arte, come del resto tutta la marionetta e, grazie alle giunture, riescono a muoversi e a dare l'illusione di essere un simil umano. La bocca si apre, mostrando ai presenti una dentatura affilata e bianca. Una voce all'apparenza dolce e misteriosa, fa capolino dicendo. <Benvenuti a tutti.> Il braccio destro si piega meccanicamente, mentre il busto si inarca in avanti, lasciando tuttavia la testa e gli occhi indirizzati verso i presenti. Il rumore degli ingranaggi e delle giunture fa da sottofondo a quella voce, tanto melodica da essere quasi irreale. < L'ingresso è gratuito per tutti.. Sebbene le apparenze ingannino> Dice, lanciando un'occhiata a Raion. <..Il divertimento è assicurato. Entrate e godetevi lo spettacolo.> In un ultimo gesto plateale, dove tutto il corpo si china, la marionetta ritorna al suo posto. avvolgendosi nuovamente nel mantello e rimanendo immobile, mentre alle orecchie dei presenti risuonerà il suono di prima. A loro se entrare o meno.[ULTIMO AVVERTIMENTO. USCITE ORA, OPPURE RIMANETE FINO A FINE QUEST.][Quest brutta e cattiva, con un master sadico e perfido. Non entrate se non siete assolutamente sicuri di tutto. Non sbirciate se siete deboli di cuore, suscettibili, impressionabili e via dicendo.][Turni liberi, no tempistiche.][Azioni d'ingresso veloci, niente argomenti sul senso della vita o simila, pls. Per dubbi o domande, missiva.][Lanciate un D100, subito.][15.37][Venti minuti il primo, 5 i successivi.]-miky-

Raido tira un D100 e fa 66

Eri tira un D100 e fa 13

Raion tira un D100 e fa 32

Kouki tira un D100 e fa 92

15:47 Raido:
  [Quinto cerchio | Pressi tendone] Delle figure li presenti riconosce Kouki, a cui ha fatto lezione in accademia di recente e Raion Seiun, un ragazzo che ha visto combattere che, per sfortuna, ci ha provato con lui in ospedale. La sua voce echeggia forte nell'aria portandolo ad aprire gli occhi di scatto pregando che non si avvicini, ma, la sorte, non è con lui. Volta lo sguardo in sua direzione<Curiosità>risponde semplicemente ma lo sfizio deve toglierselo<E...volpone?>perchè, che ha mai fatto di male per ricevere un simile appellativo. Quella conversazione dura veramente poco perchè il tendone offre nuovi dettagli, mostra quanto effettivamente sia vecchio e usurato dal tempo e ciò vuol dire che il circo è in attività da molto più tempo di quanto si possa immaginare ma non è tutto. Dal mantello nero esce fuori una donna a dir poco stupenda anche se qualcosa non quadra. Scruta tale figura dal basso verso l'alto analizzando quei dettagli, piccoli dettagli che gli portano alla mente un solo nome<Chikamatsu>il clan dei marionettisti, un clan che conosce abbastanza avendo un contatto con uno dei loro membri. Resta in silenzio ad udire la voce che ne viene fuori, melodica, bella, calda e avvolgente e tutto assume un'aria ancora più tetra. Gli occhi vanno a posarsi ancora una volta sul tendone, sull'usura, sul suo essere sbiadito e la voglia di entrare diminuisce di minuto in minuto. Non per paura ma per una strana sensazione. Anni e anni di esperienza gli hanno insegnato a non fidarsi di niente e di nessuno e tale insegnamento arriva proprio al momento più giusto e appropriato<Già, le apparenza ingannano>così come all'esterno si mostra essere un posto dell'orrore, dentro può rivelarsi qualcosa di veramente carino e godibile ma quanto di questo pensiero è vero? Non ne ha la minima idea, potrebbe anche essere tutto il contrario o potrebbe essere tutto come sembra. Non sa cosa pensare ma è li per indagare, per svolgere delle indagini sul posto in questione e su ciò che accade nella zona circostante. Un piccolo sospiro prima di muovere le leve inferiore in avanti in direzione dell'ingresso del tendone inoltrandosi in esso. [Chk 80/80][Samehada equip][Chakra Samehada: 0/250][Equip: 5 tonici per il chakra | 15 tonici coagulanti | 10 confezioni di fili di nylon | 10 fumogeni | armatura pesante (+15 alla resistenza) | vambracci e schienieri (+6 alla resistenza solo se zona colpita) | 45 carte bomba | 50 bomba luce | 5 fuda con all'interno un tronchetto | 38 kunai | 50 shuriken | 47 kunai a tre punte | 1 nodachi sigillata nel fuda al polso destro | 1 katana a doppia lama sigillata nel fuda al polso sinistro | 1 zanbato sigillata in un fuda sulla parte sinistra della vita | 10 fuda applicati sul petto petto con inciso il kanji "potenza" | veleno stordente livello S su ogni lama ovvero katana | nodachi e katana a doppia lama]

15:53 Kouki:
  [Tendone] Lì, davanti al tendone, vi sono altre persone. Più precisamente due ragazzi e una ragazza. Li osserverebbe velocemente, cercando di migliorare la propria visuale per via della nebbia. Uno dei due ragazzi potrebbe anche ricordarsi di averlo visto, dovrebbe averle fatto una lezione in accademia, lo stesso che poi le ha offerto la cena. Eh, si. Comunque sia, non dice nulla in direzione degli altri, preferendo rimanere nel suo personale silenzio, pensando solo a sé stessa, limitandosi ad ascoltare. Passato pochi istanti, ed ecco che la figura ammantata di nero si alzerebbe dal proprio sgabello, alzandosi di un paio di metri da terra, sempre coperta dal manto. L’improvviso movimento farebbe irrigidire la ragazzina, che fletterebbe appena le ginocchia e porterebbe le mani a chiudersi a pugno. Tesa, presa alla sprovvista, punterebbe il suo sguardo verso la figura che ora lascerebbe cadere il mantello a terra. Il rumore del ticchettio arriva alle sue orecchie, veloce, frenetico, e non può nascondere che le metta un po’ d’ansia. Il viso si farebbe totalmente stupito non appena poserebbe lo sguardo su quella strana figura che si palesa davanti a loro. Non riesce a comprenderla per bene, ma la osserverebbe con cura. I capelli neri raccolti in due odango, il viso e i lineamenti rigidi, occhi vitrei quel ghigno che mostra una fila di denti aguzzi. Il vestito sembra antico, così come tutto quel posto, sporco e sbiadito, eppure quella creatura, in un qualche modo, è bella, nonostante l’inquietudine che provoca nella ragazzina. <Cosa…?> Non sa cosa sia, è confusa. L’essere si muove, parla con una voce dolce che sembra darle un tocco di mistero in più, e lei l’ascolta, con lo sguardo completamente rapito e un sorriso appena formato sulle labbra. Un sorriso che va ad accentuarsi non appena scopre che è tutto gratuito. Sollevata, sarebbe più spronata ad entrare ora. <Meno male.> Per lei si presenterebbe come uno spettacolo fuori dal comune, un modo diverso per passare il tempo. Riprenderebbe un poco della sua tranquillità, quindi, non appena vede Raido muovere i suoi passi verso l’interno. Si rimette diritta sulle gambe, cerca di tornare composta con la sua espressione, quindi seguirebbe il ragazzo all’interno del circo, muovendo i suoi passi. Sguardo decisamente più curioso e meno apatico rispetto a prima ed occhi che si muoverebbero per guardarsi intorno. Non sente pericolo, per il momento, dopo tutto le parrebbe solo un qualcosa di stravagante.

15:55 Raion:
  [quinto cerchio | pressi tendone] Quando vede di cosa si tratta Raion non riesce a non trattenersi da un commento <heeei> è quasi divertito di vedere una marionetta. <cavolo, avevo visto dei prototipi di marionette durante la guerra...e qualcuna anche in azione> si è palesemente divertito <questo è del tutto nuovo per me> poi guarda il vestito della marionetta e quindi sorride facendo un cenno con le mano destra, indicando con l'indice la gonna < e adoro il vestito> ed era sincero. Si gira verso Raido sogghignando <si volpone> porta le mani ai fianchi <hai proprio l'estetica della volpe, in qualche modo, forse la descrizione di ambito mitologico, giuro> Sogghigna mentre la marionetta inizia addirittura a parlare <ok...a questo non ero preparato> commenta sollevando un sopracciglio iniziando ad essere perplesso dalla figura, sopratutto perché sta guardando dalla sua parte <hem..eh...> cerca di voltare lo sguardo altrove ma in qualche modo lo terrebbe ben fisso sulla marionetta quasi rabbrividendo tra se e se tanto che portando l'indice della mano destra al colletto lo allargherebbe ulteriormente <ehhh si? suvvia, io sono bello tanto dentro quanto fuori, non c'è bisogno che mi fissi così> afferma impacciato e piuttosto in panico su cosa dover dire o fare. Ad ogni modo, deve entrare comunque all'interno, deve indagare e tutto il resto, fare il suo compito da anbu...magari farsi anche un poco più coraggioso. <oh bhe, sono entrato in un bordello ed ho sconfitto il Dio del male, cosa può esserci di più strano e spaventoso di quello?> commenta parlando a voce alta mentre procederebbe all'interno del tendone. [ch on][equip un paio di occhiali]

15:56 Torihi:
 La figura si rivela essere una marionetta ma la sua attenzione non è delle migliori per cui è un dettaglio che semplicemente finisce per ignorare, la bocca si apre, rivela quei denti e lei si limita a scuotere le spalle. Una voce che forse dovrebbe farle venir ei brividi, irreale per quanto melodiosa eppure ancora una volta la sua scarsa attenzione verso il prossimo arriva a farle compagnia lasciandole ignorare quell’ennesimo dettaglio. Oltre a lei altri tre presenti, altra gente che viene semplicemente dimenticata e rimossa dalla sua lunga memoria, ha cose più importanti in testa rispetto a semplici sconosciuti. Si volta quindi dirigendosi verso l’interno <non ho di meglio da fare oggi> sospira appena dopo aver regalato al mondo tutta la sua acidità. Quanti dettagli si è lasciata sfuggire, lo sguardo poco attento l’ha fatta sorvolare su un sacco di cose che avrebbero potuto farle cambiare idea, far allontanare quella creatura antica dal luogo, il tendone malandato infine potrebbe addirittura essere più giovane di lei. Ma tutto questo perde di importanza davanti al fatto che egocentrica com’è non ci ha fatto caso, tanto attenta e scrupolosa in missione quanto assolutamente distratta normalmente. Non ascolta il suggerimento riguardo al clan suggerito da Raido, non presta attenzione alle sue parole o quelle di Kouki e Raion, passa le unghie smaltate di rosso tra i capelli biondi del codino destro, la mano elegantemente si muove per andare solo ad accarezzarsi i ciuffi appena cotonati, ci gioca qualche istante prima di lasciar ricadere l’arto lungo il suo fianco e poggiarlo lì, un paio di passi ondeggianti che dovrebbero condurla all’interno prima di guardarsi intorno ed eventualmente prendere posto, in fondo, lontana dal centro dell’attenzione non che non le piaccia sia chiaro ma non è interessata a mettersi alla prova o ad essere costretta a seguire stupidi giochini, la noia l’ha convinta ad entrare unita alla curiosità ma non è il tipo di persona che si scherza facilmente a scherzi di qualsiasi tipo.

[Fato per tutti.]Raido ha visto giusto.. Forse. Che sia una marionetta, è un dato di fatto. Ma è vero che si tratta del famigerato clan dei Marionettisti di Suna? Il dubbio è la cosa peggiore che possa esserci. Del discorso di Raion, invece, la marionetta non dice nulla. Rimane immobile completamente inanimata. Un corpo senza vita, senza movimento. Senza nulla. La bellezza in fin dei conti, non è una caratteristica che possa dar vita alla marionetta. O al suo marionettista. Tuttavia, una volta entrati, i quattro potranno notare il nulla completo. Nero. Tutto è diventato nero, non ci sono luci che possano aiutarli nel trovare qualcosa. A terra, il pavimento è liscio, senza particolari oggetti o rifiniture che possa dar loro l'impressione di trovarsi ancora sulla strada. Il buio totale, con un silenzio che farebbe rabbrividire persino i più coraggiosi Shinobi. Tutto tace. A contraddistinguere quel momento, alle orecchie dei presenti potrebbe arrivare il classico suono del silenzio, quel ronzio di sottofondo, che a conti fatti è una difesa per il cervello. Si sa, l'uomo non è fatto per rimanere troppo a lungo nel silenzio. E per quanto gli shinobi siano uomini dai nervi saldi, anche loro potrebbero diventare matti senza un minimo suono. Comunque sia, il passaggio dietro di loro si chiude, con uno scrosciante rumore di tenda che cade e subito dopo, sentiranno un odore strano.. Particolare. L'odore non è forte, non è penetrante. E' semplicemente, strano. Tutti quanti sentiranno i loro sensi cedere sotto l'influsso dell'odore. gli occhi diventeranno particolarmente pesanti e i muscoli incominceranno a cedere, catapultandoli nella fase Rem del sonno. Tuttavia, TUTTI nessuno escluso, non si accorgeranno di tale cosa, perché ognuno viene catapultato in una delle attrazione del Circo.[Raido]Il promesso sposo si ritroverà in un luogo molto strano. I suoi occhi vedranno un panorama del tutto diverso dal normale. Si troverà in cielo. All'orizzonte, potrà notare solamente dei grossi palazzi che si estendono per chilometri, fino a dove occhio può vedere. La particolarità di questo luogo è che.. E' tutto in bianco e nero. Non ci sono colori che possono dare una sorta di indizio sul luogo in cui si trova. Potrà tuttavia constatare che della sua Samehada, non c'è più traccia. Che sia sparita o rubata, non è dato saperlo. Una voce risuonerà in quel luogo tanto strano, quanto irreale. Rigida, gutturale, quasi graffiata. <Così, tu brandisci la mia essenza. Ma non conosci la mia vera natura.>[Kouki]La piccola Deshi si ritroverà legata ad un palo. Mani e piedi sono fortemente stretti in una morsa di corde impossibile da sciogliere. Sentirà i legamenti ed i muscoli delle braccia in tensione, quasi come se fossero addormentati. Si ritroverà legata a questo palo, di ferro, mentre ai piedi una griglia nera fa da suolo rialzato. Attorno ad essa, ci sono diverse persone, dai volti noti per la ragazza. Sa di conoscerli, ma non riesce a identificarli, a dargli un nome. Questi volti hanno una caratteristica in comune: i loro occhi, sono completamente neri. Che siano delle cavità orbitali vuote o che tutto l'occhio sia nero, non è dato saperlo. Potrà tentare di muoversi, comunque, ma i suoi sforzi saranno quasi del tutto vani. [Raion] Il bel giovane ambu di Kusa non viene catapultato in una realtà diversa dal solito. Si ritroverà in un luogo a lui famigliare, una cucina. un'ampio spazio quadrato, con tanti ripiani e fornelli. Stoviglie e posate dappertutto, insieme a piatti da portata e cibarie varie. Si ritroverà in quel contesto che reputerà bello.. Ma un tarlo nella sua mente gli sussurra qualcosa. Che sia il suo sesto senso, oppure una sensazione non lo sa. Sa che c'è qualcosa che non va, qualcosa che non è al suo posto.[//: D100 dopo l'azione][Eri]La ragazza invece, si ritroverà in un ambiente bianco. O meglio, bianco è il colore che percepisce. Tutto ovattato. Un silenzio da far paura. Solamente il suono del suo cuore, irrompe quel glaciale ambiente. E i pochi secondi, i suoi occhi cominceranno a vedere delle figure. Figure che lei non conosce, che non ha mai visto nel mondo. Figure con fattezze ed abiti di altre epoche, che accerchiano una statua. Si trovano a poca distanza da lei.. Ma della statua ne untravede solamente la sagoma più esterna.[Quest brutta e cattiva, con un master sadico e perfido. Non entrate se non siete assolutamente sicuri di tutto. Non sbirciate se siete deboli di cuore, suscettibili, impressionabili e via dicendo.][Raido 66/100: Le profezie della Gitana][Kouki 92/100-La spirale del Fuoco][Raion 32/100: Acchiappa la talpa ][Eri 13/100-La casa degli specchi][16.08][Venti minuti il primo, 5 i successivi.]-miky-

16:22 Raido:
  [Tendone] Le prime sensazioni, come volevasi dimostrare, sono le più azzeccate che ci siano e questo circo non fa eccezione. Entra nel tendone aspettandosi spalti, un'arena con della sabbia, un ingresso per uomini e animali ma niente di tutto ciò è presente, niente si manifesta se non il buio più totale, il nulla assoluto. Il volto si porta da destra verso sinistra con lentezza e stessa cosa fa per andare dal basso verso l'alto alla ricerca di qualcosa mentre sente la porta chiudersi, il tendone abbassarsi intrappolandoli in quella specie di limbo. Strizza gli occhi cercando di capire dove si trovi e possibile che sia tornato in uno dei suoi sogni? Possibile che sia ancora quello strano limbo a cui è tremendamente abituato? No, è impossibile, ci sono gli altri con lui, c'è il vociare di Raion che gli manda in pappa il cervello, tante parole che gli impediscono di pensare eppure, all'interno del tendone, il silenzio vige sacro. Non si ode più niente, un silenzio tombale avvolge quel luogo e il sospetto aumenta, dove è capitato? Non riesce ancora a dirlo e poi quell'odore strano, quello stranissimo odore gli riempie il naso<Cosa..>si volta ancora, il capo si muove alla ricerca della fonte di tale odore senza però trovarla. Il cuore comincia a battere più forte del normale, si sente in pericolo, sente il pericolo farsi sempre più grande. Chiude gli occhi per un momento, per pensare e capire cosa fare in una situazione del genere. La testa gira come se l'avessero drogato, il sonno arriva ma non si lascia condizionare, non vuole arrendersi a ciò e riapre gli occhi ritrovandosi in cielo. Osserva gli edifici sotto di lui, l'azzurro del cielo, la bellezza del paesaggio che ha dinanzi a se<V-volo?>sorpreso nel sentire tale parole uscire dalla di lui bocca, un qualcosa che non si sarebbe mai immaginato eppure sta accadendo. Volteggia in cielo come uno spirito libero ritrovandosi senza pelle di squalo. Sente la schiena libera portandolo a cercare l'arma alle sue spalle e, istintivamente, porta lo sguardo sotto di se con la paura che sia caduta di sotto, persa e distrutta in mezzo ai palazzi<Dove sono?>chiede a se stesso, chiede al vuoto, chiede a chiunque lo stia ascoltando e poi quel suono, quella voce che arriva alle di lui orecchie. Non riconosce la suddetta voce<Chi parla?>chiede d'istinto. [Chk 80/80][Samehada equip][Chakra Samehada: 0/250][Equip: 5 tonici per il chakra | 15 tonici coagulanti | 10 confezioni di fili di nylon | 10 fumogeni | armatura pesante (+15 alla resistenza) | vambracci e schienieri (+6 alla resistenza solo se zona colpita) | 45 carte bomba | 50 bomba luce | 5 fuda con all'interno un tronchetto | 38 kunai | 50 shuriken | 47 kunai a tre punte | 1 nodachi sigillata nel fuda al polso destro | 1 katana a doppia lama sigillata nel fuda al polso sinistro | 1 zanbato sigillata in un fuda sulla parte sinistra della vita | 10 fuda applicati sul petto petto con inciso il kanji "potenza" | veleno stordente livello S su ogni lama ovvero katana | nodachi e katana a doppia lama]

16:24 Kouki:
  [Tendone] Di certo non va a pensare di richiamare il proprio chakra, al momento non le sembra indispensabile e le ci vorrebbe molta concentrazione inoltre, rischierebbe di perdersi l’inizio dello spettacolo se lo facesse ora. Alla fin fine tutti entrerebbero nel circo, e forse avrebbe avuto modo di sentire il dire dell’altro ragazzo. Una marionetta, insomma. Una marionetta fatta decisamente bene. Insomma, un effetto decisamente stravagante per attirare le persone, lo spettacolo quindi non dovrebbe essere da meno. Tuttavia l’interno è completamente nero, non ci sono luci, nessun punto di riferimento. Alle loro spalle il tendone si chiude, lasciandoli in quel nulla silenzioso. La ragazzina ci sarebbe abituata, l’oscurità, l’isolamento solitamente la fa sentire bene, ma ora sembrerebbe diverso. La tensione per lei sarebbe palpabile, il cuore inizia ad accelerare e un odore persistente le inonda le narici. Si sentirebbe pesante, incapace di muovere un solo muscolo e l’espressione si fa tesa e nervosa. Non fa in tempo ad elaborare un qualche pensiero, richiamare il chakra ora è troppo tardi, anche perché si ritroverebbe legata ad un palo di ferro. Mani e piedi impossibilitati a muoversi, e ciò renderebbe vano il suo tentativo di impastare il chakra senza poter eseguire il sigillo. <Stupida.> sussurra secca verso sé stessa, la rabbia e la paura inizierebbero a prendere il sopravvento, una paura che aveva dimenticato e che mai aveva provato per quello che ricorda. Proverebbe a muoversi, ma i muscoli sono tesi, le corde troppo strette. Il cuore batte sempre più velocemente e il panico ha la meglio quando nota tutte quelle persone intorno a lei… senza occhi, cavità nere che la fissano. Li conosce, eppure non riesce ad identificarli. <Chi siete? Cosa volete? Che sta succedendo??> il tono si fa più alto, segno che sta cadendo vittima della paura. Sta perdendo il controllo e la cosa non le piace. Il respiro si farebbe più affannoso, si ritrova costretta, legata, non ha il controllo di quello che le sta accadendo. Ciò la fa sprofondare in una paura quasi insopportabile per lei. Oltre al sentimento del terrore e dell’impotenza che predomina, ci sarebbe anche una certa dose di rabbia. Sentimento che cercherebbe di mostrare attraverso lo sguardo, puntandolo su tutte quelle brutte facce che la stanno osservando.

16:25 Raion:
  [quinto cerchio | pressi tendone] Suono, silenzio, troppo silenzio. Raion si guarda attorno non riuscendo a capire che cosa stia succedendo. Si gira verso il passaggio che viene chiuso dal pesante tendaggio e poi un odore. Uno strano odore, ne cattivo, ne brutto, solo strano, Gas? no non si sentirebbe, qualche sostanza oppiacea? chi lo sa...fatto sta che fa effetto <caz..> non riesce a dire nulla che velocemente crolla. I muscoli pesanti, le palpebre che si chiudono, improvvisamente si sentirà catapultato come una bambola di pezza, via, lontano verso qualche altro luogo all'interno di una delle attrazione del circo. Quello che lo attende...è praticamente un bel posto: una cucina, una bella cucina c'è da dire, organizzata, lussuosa, gran pezzi da lavoro. <oh> afferma avvicinandosi ad alcune padelle cercando di misurarne la qualità, inizierebbe così ad ispezionare tutto, curioso come un gatto rosso. Tutto molto, molto interessante, ma, qualcosa non quadra. <...hum> corruga la fronte avvicinandosi al cibo afferrando un frutto per ispezionarlo, una pesca o qualcosa di molto simile quindi lo aprirebbe in due per controllare se all'interno non fosse marcio. <...bhe...sembra esserci tutto...ma strano, chi è che ha fatto tutto questo?> corruga la fronte sollevando un sopracciglio sempre più perplesso con ancora la frutta in mano..[equip un paio di occhiali]

16:25 Torihi:
 La noia non è decisamente la miglior consigliera, mai lo è stata e mai lo sarà dovrebbe far in modo di ricordarselo dato che a quanto pare non è finita a godersi uno spettacolo divertente. Il tendone cala dietro di lei, è l’unico suono che praticamente riesce a sentire, inspira lentamente per cercare di cacciare da sé quella fastidiosa sensazione data dal ronzio di sottofondo e chiude gli occhi per concentrarsi, cercare di percepire qualcosa, suoni che possano aiutarla a concentrarsi, insomma tenta semplicemente di convincere la sua mente a collaborare, tutto va bene e lei ora uscirà da lì. Senza nemmeno accorgersene il suo corpo si fa pesante e semplicemente si addormenta eppure quando riapre le palpebre e si ritrova immersa nella più candida luce non scopre l’arcano segreto. Si limita quindi a riaprire gli occhi convinta di trovare buio ad attenderla per poi invece essere nell’esatto opposto, bianco, troppo. Chiude nuovamente gli occhi, le palpebre si strizzano per proteggere le sue cornee mentre le sue orecchie vengono invase dal battito del cuore. Un profondo respiro nel tentativo di controllarlo e ridurlo eppure probabilmente si rema contro, se prima era un battito normale ora mettendosi a controllare il suo respiro finisce solo per accelerarlo, le da fastidio. I denti candidi vanno sul labbro inferiore quasi per cercare di recuperare il controllo di sé stessa e si sforza di ignorare quel dannato suono, la mano destra che si alza e si porta al petto come per assicurarsi che sia davvero il suo. Riapre gli occhi lentamente per abituarsi a quella luce fastidiosa ed ecco che delle figure sconosciute le camminano accanto, si radunano. Cerca di mettere a fuoco la statua, cerca di comprendere cosa sta accadendo mentre lentamente si sposta di lato, non tanto per vederci semplicemente meglio ma per capire qualche dettaglio in più, senza avvicinarsi troppo quindi lentamente andrebbe ad osservare quel evento strano da più angolazioni, camminando lenta e sperando che almeno i suoi passi sovrastino il rumore e il rimbombo nelle sue orecchie per quanto tenti di poggiarsi al terreno con leggerezza onde evitare rumori troppo forti che finirebbero per traumatizzare il suo udito teso nel tentativo di uscire da quell’assenza di suoni se continuiamo ad ignorare il battito del suo cuore che quasi dandole il ritmo al spinge a muoversi, cadenzando ogni suo passo e respiro, incapace di non ascoltarlo e lasciare che i polmoni le diano aria automaticamente, ancora legata a quella sensazione. Le sembra quasi di esplodere, come se tutta la pressione sanguina si fosse concentrata nelle ore orecchie, nei timpani, per sfuggire a quell’assenza di rumori sbuffa, butta fuori l’aria con tutta la forza che possiede, si tappa il naso mentre lo fa quasi per liberarsi di un tappo che l’ha resa sorda, eppure non parla, l’idea di sentire nella sua mente le parole senza riuscire effettivamente ad udirle sa che sarebbe troppo, conosce la sua mente decisamente meglio del suo corpo e non è una buona idea perdere la calma, ancora una volta ricorda a sé stessa quegli anni passati un limbo, non è certo la prima volta che è immersa nel nulla e non ha alcuno stimolo, è riuscita a sopravvivere abbastanza a lungo da tornare sulla terra deve solo riabituarsi, continua a ripeterselo, continua a richiamare a sé quell’orrenda situazione che però in quei momenti non le suonava così male c’era quasi della pace, cerca di richiamare alla sua mente quei momenti per non perdere la calma, rimanere lucida ed osservare cosa le accade intorno, al come ci è arriva lì ci penserà solo dopo aver capito dov’è e come andarsene

Raion tira un D100 e fa 89

[Raido]Volare? No, sarebbe più corretto dire che si trova in stallo, tra cielo e terra. In un vero e proprio limbo, accerchiato da due forze che lo mantengono in aria. La sua voce risuona come un eco, duraturo e con più ripercussioni. Risuonante nella sua testa, c'è la voce femminile, che dice. <Chi sono? E' molto tempo che ci conosciamo.. Che mi usi.> E di li a poco, a due metri e mezzo di distanza, si palesa la figura di una donna. Non troppo alta, dalle forme molto evidenti. L'intero corpo è scoperto, fatta eccezione per il pube-vestito di una gonna bianca, il seno-maggiormente scoperto, ma con i capezzoli coperti da uno strano tessuto- e le gambe, coperte da degli stivali bianchi alti. Capelli biondi corti, occhi blu oltremare e una lunga quanto smisurata spada che ricopre parte del braccio sinistro, stendendosi fin oltre i piedi. Ha la forma di una pinna, con tanto di branchie lungo l'asse principale ed un prolungamento sull'estremità superiore, che le da l'aria di essere più una pistola che altro. <Sono Samehada.> Impassibile, nei tratti del volto. Lo guarda, lo scruta con fare investigativo, andando poi a dire. < Tra tutti coloro che mi hanno maneggiata.. Tu sei il più imbecille.> Non ci va leggera con le parole.[//: Immagine di Samehada umana. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/564x/ec/d3/5d/ecd35dca46b76034d603136f911db256.jpg] [Kouki]Povera piccola ragazzina indifesa. Il suo tentativo di liberarsi non serve praticamente a niente. I nodi, sebbene non pouò vederli, sono fatti a regola d'arte, impossibili da sciogliere senza l'ausilio della Tecnica dello Scioglimento dei Nodi. Le figure dinanzi a lei se ne stanno ferme, a contemplarla. A guardarla. Solamente una si muove, quando la ragazza incomincia ad agitarsi. I lunghi capelli corvino, la figura esile e le fattezze di donna, sono un chiaro segnale che mette luce sul mistero della figura. In mano regge una mannaia. Non uno spadone a due mani, la classica mannaia da cucina. Grande, rettangolare e con un'impugnatura di legno. La voce della ragazza potrà essere riconosciuta dalla piccola Deshi, ma ancora una volta non sa ricollegare dove l'ha sentita, o associarla ad una persona. <Bene bene. Un'altra piccola vittima.> Come per gli occhi, anche la bocca è completamente nera, vuota. Priva di lingua o di denti. Sorride, mesta, avvicinandosi alla deshi, muovendo la mannaia da destra a sinistra. [Raion]Che bella la cucina, vero? E' un ottimo posto dove poter dare il meglio di se. Eppure..Qualcosa di sbagliato c'è. La perfezione non è una virtù, ma bensì un atteggiamento. Ed è proprio quello che viene intaccato dal ragazzo. A livello dell'addome sentirà qualcosa crescere. Un po' come succede quando si fa lievitare l'impasto del pane, o della pizza. Sentirà la pressione contro gli organi interni, che si risistemano per far spazio a quella cosa che sta crescendo dentro di se. Una cosa che fa vedere i suoi effetti anche all'esterno, con la pancia che si gonfia e la pelle che tira. Ed una voce, impastata, ma di bambino che esce da li. <Eheheh.. Io sono il tuo cliente migliore.> Che età potrebbe mai avere quel bimbo? Forse cinque o sei anni, ma nel tono c'è qualcosa di oscuro.. Qualcosa che suscita una insolita, quanto remota e recondita paura in Raion. Accanto a lui, ci sono diversi strumenti da cucina. Coltelli affilati e in ceramica, strumenti per la cottura e pentole. [Eri] Assottigliare lo sguardo non serve a molto, anche perché le figure insieme alla statua si avvicinano alla ragazza. Il silenzio continua a regnare sovrano, almeno finché un vociare di sottofondo non si avverte quando l'insieme si avvicina alla ragazza. Le figure che vede indossano abiti di epoca Sengoku, antichi e dai colori fin troppo simili. E la statua, ora, incomincia a prendere delle fattezze. I lunghi capelli sciolti contornano un viso pallido, bianco. I grandi occhi denotano un'espressione regale, maestosa. Importante e potente. Lineamenti del volto molto morbidi e fattezze corporee armoniose nell'insieme. La statua è lei stessa. E attorno, tutta la gente sembra venerarla. alcuni si inchinano, altri la guardano come si pu guardare una dea. al di sotto, in un'antico giapponese, c'è scritto <La dea è giunta. E porterà disordini a chi non obbedirà> E d'un tratto, il corpo, la mente e la coscienza di Eri si ritroveranno dentro la statua. La percezione visiva cambia e potrà vedere quelle persone di pria idolatrarla. Ma anche per lei, un antico timore le mette in subbuglio lo stomaco. Una morsa, che non va via tanto facilmente, proprio mentre un uomo prende da terra un arco.[Quest brutta e cattiva, con un master sadico e perfido. Non entrate se non siete assolutamente sicuri di tutto. Non sbirciate se siete deboli di cuore, suscettibili, impressionabili e via dicendo.][Raido 66/100: Le profezie della Gitana][Kouki 92/100-La spirale del Fuoco][Raion 32/100: Acchiappa la talpa ][Eri 13/100-La casa degli specchi][16.46][Venti minuti il primo, 5 i successivi.]-miky-

17:00 Raido:
  [Tendone] E' in stallo tra cielo e terra, completamente immobile, non riesce ad avanzare o indietreggiare, salire o scendere. Resta li, fermo in quel limbo chiaro, in un cielo svuotato dalla nuvole il cui azzurro è qualcosa di mai visto prima. Quella voce ricomincia a parlare, parla con voce femminile, una voce che non ha mai sentito prima in vita sua. Parole strane, non ne capisce il significato; la usa da molto tempo? Cosa usa da molto tempo? Non pensa alla pelle di squalo, al momento è l'ultimo dei suoi problemi eppure la voce ha detto proprio questo. Si conoscono da tempo ed è lui stesso a usarla. Cosa vuole dire tutto ciò? Deve ancora capirlo. La voce, però, prende forma in un'avvenente ragazza, una donna praticamente nuda se non per via di qualche pezzo di vestito a coprirle le zone più intime come i seni e il pube ma, la cosa più strana è la pinna nella mano destra, una grossa pinna bianca e la domanda su come faccia a tenerla sollevata è inevitabile, domande che non viene detta ma solo pensata. Gli occhi si portano sulla di lei figura che ben presto rivela il suo nome, il suo essere ricollegandosi proprio alla pelle di squalo<Samehada?>forse la spada ha davvero preso forma e vita? Ha preso un aspetto? No, è praticamente impossibile; la pelle di squalo non è una persona ma un'arma forgiata dai più rinomati fabbri di Kiri, gli unici che sanno rendere e trasformare il metallo in tutto ciò che vogliono. Possono donare a esso qualsiasi potere purché il chakra venga immesso in esso, lo sa, ha studiato queste dinamiche durante il suo addestramento con Hotsuma, ha studiato ogni singola cosa per prepararsi al futuro e divenire uno dei migliori spadaccini della nebbia, uno dei più rinomati fabbri del villaggio. La fissa incredulo, ancor di più nel sentire tali parole, quel piccolo insulto che lo lascia spiazzato e sorpreso<Grazie>risponde non sapendo cos'altro dire. E' imbecille ma perchè? Ma soprattutto, come ha fatto a prendere forma fisica? Tanti, troppo quesiti aleggiano nelle mente dell'albino, così tanti da risultare estenuanti<Come hai fatto ad avere un corpo? E..perchè sarei il più imbecille?>domande legittime. Ha sempre usato la pelle di squalo nelle occasioni difficoltà come nella recente missione con Furaya dove è proprio grazie alla samehada che è riuscito a vincere ed a uscirne vivo. Conosce il valore di tale arma, sa quanto essa sia potente. [Chk 80/80][Samehada equip][Chakra Samehada: 0/250][Equip: 5 tonici per il chakra | 15 tonici coagulanti | 10 confezioni di fili di nylon | 10 fumogeni | armatura pesante (+15 alla resistenza) | vambracci e schienieri (+6 alla resistenza solo se zona colpita) | 45 carte bomba | 50 bomba luce | 5 fuda con all'interno un tronchetto | 38 kunai | 50 shuriken | 47 kunai a tre punte | 1 nodachi sigillata nel fuda al polso destro | 1 katana a doppia lama sigillata nel fuda al polso sinistro | 1 zanbato sigillata in un fuda sulla parte sinistra della vita | 10 fuda applicati sul petto petto con inciso il kanji "potenza" | veleno stordente livello S su ogni lama ovvero katana | nodachi e katana a doppia lama]

17:01 Kouki:
  [Tendone] E’ un’illusione? La realtà? Con un po’ più di lucidità potrebbe anche provare ad azzardare delle ipotesi, ma comunque sia non avrebbe modo di liberarsi da un genjutsu ora. Proverebbe ancora a dimenarsi, cercare di liberare almeno le mani per poter comporre dei sigilli, ma nulla. Le corde sono strette e più si muove, più le fanno male alla pelle. No, non riesce proprio a liberarsi e a lei non giunge nessuna risposta a quelle domande che ha posto. Il cuore le batte all’impazzata, ma cercherebbe in ogni modo di controllarsi. Tuttavia, quando pensava di poterci riuscire, ecco che dal gruppo si fa avanti una donna dai lunghi capelli neri ed esile. Le si avvicina con una mannaia in mano, in maniera decisamente pericolosa ed inquietante. La ragazzina sgrana gli occhi, il viso si fa terrorizzato mentre ascolta le parole che le vengono dette. La conosce, ma non sa chi possa essere e questo non fa che aumentare la sua frustrazione. Non ricordare la manda in bestia, così come non ricorda nulla del suo passato. <Sta lontana! E dimmi subito chi diavolo sei?!> tutta la calma che era sempre riuscita a mantenere da quando è al villaggio, sembra essere stata dissolta al vento. Una maschera, la sua, che è stata sgretolata in fretta e in maniera molto facile. La osserva, i suoi occhi vuoti, la bocca vuota, le sue fattezze non riescono a dirle nulla. E poi c’è quella mannaia. <Non osare avvicinarti a me! Liberarmi subito!> urla, il tono di voce è decisamente alto, non perde quella sua note infantile da bambina e si farebbe più acuto. Il cuore le batte così forte da creare un dolore bruciante al petto, il respiro viene a mancarle e per questo dischiude le labbra ed ansima. Non chiude gli occhi, non vuole perdere il contatto visivo con quella donna. L’esile corpo, inevitabilmente prende a tremare, tutte quelle emozioni sono nuove per lei e non sa quindi come gestirle. Farebbe saettare lo sguardo dalla donna agli altri presenti, per poi tornare alla donna… vorrebbe capire chi sono. <Perché mi trovo qui??> domanderebbe ancora verso la donna, il tono al limite della sopportazione. Pretende risposte, deve sapere. Cercherebbe di appiattirsi il più possibile contro il palo al quale è legata, in un vano tentativo di allontanarsi il più che può da quella mannaia.

17:06 Raion:
  [quinto cerchio | pressi tendone] Tutto sembra tranquillo, la frutta non ha nulla di strano, fino a quando, ad un certo punto, sgrana gli occhi quando sente qualcosa all'addome, prima qualcosa di leggero, ma costantemente crescente. Lascia cadere il frutto, le due parti a terra e con le mani va rapidamente verso lo stomaco, andando a togliersi il cappotto e la sciarpa facendoli cadere a terra andando poi a sollevare la maglia nera quando sente una pressione agli organi <URGH!> è più impressionato che altro, sopratutto quando vede il bambino crescere. <o Kami NO> grida letteralmente in panico mentre sostenendosi sopra un bancone o qualsiasi cosa potesse dargli appoggio inizierebbe a strisciare verso il coltelli in ceramica <che COSA SEI?> bene, altra cosa da aggiungere alla lista delle cose fatte: essere incinto e capire il dolore del parto. Annaspa ringhiando quando lo sente parlare, come se fosse l'ultima cosa che volesse sentire. <ZITTO! maledizione! CHE DIAVOLO SEI> spalanca gli occhi, terrorizzato, letteralmente terrorizzato da quello che sta succedendo <...SOLO UNO DEVE VIVERE> Cerca perciò di andare ad afferrare un un dei coltelli uno che possa essere abbastanza lungo, adatto alla carne, adatto a trafiggere e tagliare, la mano trema vistosamente per quello che ha intenzione di fare, ma se ammazza anche lui va più che bene. <c-cliente migliore..mi dispiace cliente migliore, ora dovrò servirti un aborto istantaneo> annaspa tenendo la bocca spalancata, gridando ancora per la paura e la sorpresa come un maiale che sta per essere sgozzato. <aHH!-AHH!> [indossa gli occhiali]

17:06 Torihi:
 Tutto inutile ma almeno quel dannato silenzio si dirada, un vociare che giunge alle sue orecchie permettendole di non perdere la calma, almeno non completamente e non subito. Osserva quella statua, si vede e una specie di nostalgia la coglie, magari è successo davvero durante il suo lungo sonno, oppure senza ricordarlo si era già risvegliata, non ha nemmeno il tempo per ammirarsi che immediatamente viene trasportata nella statua, lei diventa quella statua, incastrata in quel posto si gode lo spettacolo, riflette su quanto si è persa tra le varie fasi della vita eppure qualcosa non va le pare quasi di percepirlo, una strana sensazione che la coglie mentre i suoi occhi si posano su un uomo con un arco. Si lascia prendere, trasportare e perde tempo prezioso ad osservare quasi a rallentatore ciò che le avviene intorno prima di provare ad alzare il braccio destro, come a voler far prendere vita a quella statua, come per tornare alla vita. Cercherebbe così di imporre il suo palmo aperto in n segnale di stop più che verso i fedeli proprio verso lo sconosciuto minaccioso, nella sua testa suona il pericolo, che sia statua o umana, che sia reale o meno sente il bisogno più che di riflettere di agire ed è per questo che proverebbe a muoversi mentre cerca di dischiudere le labbra <fermo> cerca di modulare la sua voce, renderla più adulta e quasi più potente come una vera dea che discende sulla terra, solo questo mentre cerca ancora di comprendere meglio cosa stia accadendo e soprattutto perché.

[Raido]La spada non fa altro che rimanere impassibile, difronte all'atteggiamento del suo possessore. Non si muove, ancora. Lo guarda, con i suoi occhi penetranti che investigano sul suo corpo. Piega lievemente la testa verso destra, andando poi a dire. <Un corpo? Io sono sempre stata così. Ti sei illuso che quelle squame, che triturano qualsiasi cosa, fossero il mio aspetto?> Per non parlare della bocca. Insomma, quello che vuole dire è che lei è fatta così. Così è stata forgiata, così è la sua natura. <Sei un imbecille perché non hai abbastanza coraggio.> A cosa si riferisce la giovane Samehada? Perché dice questo? Il limbo al quale è aggrappato Raido si fa più pesante. Tutto il corpo avverte una pressione, in ogni angolo; come se fosse stato intrappolato nella gomma, i suoi movimenti non saranno veloci e scattanti come sempre.<Come pensi di difendere Kaori dai pericoli? L'ultima volta sei stato quasi ucciso. E lei? Lei ha rischiato di morire, per causa tua.> Di li a poco, la donna spada alzerebbe il braccio, puntandolo contro Raido. Un semplice colpo, partirebbe dalla punta. Una sfera di acqua, ad alta densità, partirebbe da li per poi impattare contro il corpo di Raido. Il dolore lo avvertirà nella zona addominale sinistra. Tutte le terminazioni nervose percepiranno qualcosa di incomparabile. Insieme al dolore, qualcosa di viscido colerà da quella parte e se dovesse abbassare lo sguardo, potrà vedere che nella zona interessata mancherà una parte consistente dell'addome. Pezzi dell'intestino cominceranno a ciondolare, mentre gran parte del pancreas è andato. [Kouki.]La figura ride. Ride di gusto, spalancando le papebre e mostrando la totale e completa oscurità. < Sul serio non mi riconosci.> La risata è pungente, tagliente come un rasoio. Istetica in certi momenti e pazza in altri. < Liberarti? Non ti ho incatenata io.> Ci sono molte figure dietro di lei. E una di loro potrebbe aver fatto quell'azione. Tra le tutte, solamente quella più vicina sembra essere l'unica ad avere vita. Le altre rimangono inermi, a guardare con speranzosa voglia di vedere qualcosa. Qualcosa che non piacerà a Kouki. < Vedi.. Questo corpo è pieno di cicatrici.. Ma ci sono ancora degli spazi vuoti.> Dice, andando a poggiare la mannaia sul collo della ragazza. Potrà avvertire la pungente lama che comincia a recidere la pelle ed il freddo del ferro. < Cominciamo da qui.> un secco e veloce fendente, che taglia per orizzontale la carotide della ragazza. Il dolore è atroce. La caroride è stata recisa ed il sangue esce zampillante da li, imbrattando la faccia ed i vestiti della figura, che continua a gustarsi quello spettacolo come se fosse qualcosa di meraviglioso. Misto alle sue risate, c'è anche l'astuta ed ingannevole sensazione di sadismo. [Raion]Un aborto sarebbe più che plausibile. In fin dei conti, come fa un uomo ad essere incinto? Di stranezze a questo mondo ne esistono parecchie, ma anatomicamente parlando Raion non ha gli attributi per partorire. O rimanere incinto. Quella pancia continua a gonfiarsi, andando a prendere e misurare fattezze diverse da quelle di una gravidanza. L'addome si gonfierà andando a misurare quasi due metri di diametro. E la voce del bambino risuonerà nella mente del giovane Ambu. <Hai preso un coltello, ma non hai le palle di farlo.. E che succederà, se dovessi sfigurarti? Cosa succederà al tuo bel visino ?> Tempo di qualche secondo e la pancia sparisce nel nulla. L'addome ritornerà rigido, scolpito anche dai muscoli.. Ma la sensazione di qualcosa di sbagliato non cesserà di esistere. <Sono qui, dove punti la tua arma?> Dice, mentre la vista di Raion calerà bruscamente sul lato sinistro. Il rigonfiamento è passato dall'addome all'occhio sinistro, che comincia a crescere a dismisura, facendo pressione e schiacciando definitivamente il bulbo. Dalle palpebre colerà del sangue, copioso, mentre il bibo dirà <Forza, colpiscimi.> [Eri]E' bello essere una dea? Sicuramente.. Ma come tutti gli dei, prima o poi ci sarà qualcuno che non obbedirà agli ordini. Sebbene la voce possa essere udita dai fedeli e il movimento della mano visto da tutti, l'uomo non sembra arrestarsi. Prende una freccia dalla faretra dietro alla schiena e la punta contro Eri. Una scoccata veloce ed essa parte, andando a collidere contro il corpo della ragazza. Tuttavia, la freccia non la scalfisce. Non le fa nulla, anzi si disintegra appena tocca i vestiti della donna. Lei non avverte nulla, se non una profonda tristezza ed una rabbia che tramite il suo gesto della mano, esce ed uccide seduta stante l'uomo. <L'hai ammazzato.> Dice una donna, con tono piatto, mentre tutti si voltano verso di lei, andando a mostrare la parte più orribile dell'essere umano: la vendetta. L'amore genera odio, l'odio genera disperazione e la disperazione conduce al lato oscuro dell'uomo. Il lato oscuro che fa eclissare la fede. Che tira fuori la bruttezza dell'essere umano. Che ne fa scaturire gli orrori contenuti. E' solo questione di tempo, prima che tutti quanti, nessuno escluso, si voltino nella direzione opposta. Da sopra, il bianco che prima regnava sovrano, si spegne gettando un'ombra inquietante sulla scena. [Quest brutta e cattiva, con un master sadico e perfido. Non entrate se non siete assolutamente sicuri di tutto. Non sbirciate se siete deboli di cuore, suscettibili, impressionabili e via dicendo.][Raido 66/100: Le profezie della Gitana][Kouki 92/100-La spirale del Fuoco][Raion 32/100: Acchiappa la talpa ][Eri 13/100-La casa degli specchi][17.30][Venti minuti il primo, 5 i successivi.]-miky-

17:44 Raido:
  [Tendone] Una rivelazione a dir poco scioccante quella appena fatta, l'hanno creata in questo modo, hanno creato una donna. Le teoria si fanno sempre più massicce nella mente del Jonin che ora pensa e ripensa alla samehada, a quelle parole della donna. Sorpreso più che mai di venir a sapere questi nuovi, piccoli particolari<Illuso? A dire la verità n'ero davvero convinto>sincero su questo, non ha niente di cui vergognarsi. Come avrebbe mai potuto sapere che la pelle di squalo, in realtà, è una donna con le tette giganti e una lama nella mano destra; sono pensieri che solo un folle potrebbe fare, un pazzo che ha oramai perso il lume della ragione, un uomo che non riflette più vedendo cose che non ci sono<Se sei sempre stata così, allora perchè hai assunto l'aspetto di una spada? Perchè ti se lasciata maneggiare da tante persone? E' un tuo modo per mettere alla prova l'abilità degli uomini?>questo discorso assomiglia molto a quello fatto dalla donna serpente settimane fa. Questo incontro gli rammenta quel particolare evento ed, effettivamente, sono molto simili tra loro, anche le dinamiche per certi versi. Una diversa dimensione, una donna avvenente e uno scambio di parole piuttosto strano ma, a differenza dell'ultima volta, qui è più dura farsi avanti con le parole. Non può sfruttare la propria dialettica con lei, lo conosce, sa cosa può fare e sarebbe tutto fiato sprecato, parole buttate al vento. La fissa nuovamente prima di sentire le di lei successive parole lasciando nuovamente spiazzato. Non ha abbastanza coraggio e come se non bastasse, la pressione sul corpo aumenta, stretto in una morsa che gli impedisce di muoversi velocemente e liberamente, muoversi come vorrebbe ma è il minore dei problemi perchè ciò che viene dopo lo zittisce definitivamente, lo colpisce li dove è più fragile: Kaori. Gli occhi vengono aperti per qualche secondo per poi chinare il capo verso il basso, li strizza ripensando al giorno, al confronto con il cappuccio rosso dove ha rischiato di morire. E' successo, è vero ma ogni cosa l'ha programmata. Non ha rischiato la vita per stupidità, ne l'ha fatto invano. L'ha fatto proprio per proteggere Kaori, per darle una possibilità e quando va a parlare sente il proprio corpo venire colpito. Un dolore lancinante, un bruciore all'addome gli mozzano fiato; gli occhi si portano sulla parte offesa riuscendo a vedere l'intestino. L'ocra degli occhi scompare lasciando posto al bianco, un bianco glaciale di pure paura. Le parole muoiono in gola, vorrebbe parlare ma il dolore è tanto, troppo per far uscire qualsiasi cosa, tranne due semplici lettere<Te>solo questo, nient'altro. [Chk 80/80][Samehada equip][Chakra Samehada: 0/250][Equip: 5 tonici per il chakra | 15 tonici coagulanti | 10 confezioni di fili di nylon | 10 fumogeni | armatura pesante (+15 alla resistenza) | vambracci e schienieri (+6 alla resistenza solo se zona colpita) | 45 carte bomba | 50 bomba luce | 5 fuda con all'interno un tronchetto | 38 kunai | 50 shuriken | 47 kunai a tre punte | 1 nodachi sigillata nel fuda al polso destro | 1 katana a doppia lama sigillata nel fuda al polso sinistro | 1 zanbato sigillata in un fuda sulla parte sinistra della vita | 10 fuda applicati sul petto petto con inciso il kanji "potenza" | veleno stordente livello S su ogni lama ovvero katana | nodachi e katana a doppia lama]

17:45 Kouki:
  [Tendone] Si ritrova invischiata in qualcosa che lei non può certo controllare. Che sia un’illusione o la realtà. Cerca ancora di liberarsi, anche se sa che è impossibile, ma la disperazione e la paura la portano a tentare nuovamente. Tutto le sta facendo male, dai muscoli a persino quelle cicatrici che ha sul corpo che sembrano pulsare dolorosamente. L’altra ride, ride e si prende gioco di lei e questo la ragazzina non può sopportarlo. Il viso si fa iroso, oltre che terrorizzato, e la ragazzina troverebbe ancora una volta la forza di urlarle contro. <Invece di fare la spiritosa dimmi chi sei!!!> non lo sta sopportando. Cercherebbe di voltare la testa, per osservare anche quelle figure dietro di lei, ma ancora senza riconoscerle. <Liberatemi voi allora!!> urla, nuovamente, ormai totalmente preda della sua disperazione. Un oblio nero che non fa altro che risucchiarla e trascinarla con sé in una dimensione di puro terrore. <Che diamine vuoi?!> al limite dell’isterismo, ma almeno a quello ha una risposta. Crearle cicatrici. Sul serio? La ragazzina spalanca lo sguardo contro la donna, la quale appoggia la lama della mannaia sul suo esile collo. Ne avvertirebbe la pressione, il filo freddo della lama che taglia la sua pelle candida. <Ferma! Sei completamente pazza! Fermati!!> e qui stiamo arrivando alle suppliche, che non vengono chiaramente ascoltate dato il taglio netto che la lama va a compiere sul suo collo, tranciandole la carotide. Il dolore è immenso, insopportabile, si diffonde per tutto il corpo inondandole anche il cervello. <Aaaaaaaaah!!!!!> la ragazzina urlerebbe con tutto il fiato che ha nei polmoni, in corpo. Un urlo alto e una paura bestiale, mentre sente il proprio sangue zampillare e sporcare non solo sé stessa, ma anche la donna davanti a lei. Gli occhi si riempirebbero velocemente di lacrime, le sue prime lacrime da che ha memoria. Un dolore lancinante che ora le smorza il fiato, le impedisce di respirare correttamente, uniti ai singhiozzi che ora la ragazzina si lascia sfuggire. Le lacrime scorrono dai suoi occhi, scivolano copiose lungo il suo viso e si uniscono al proprio sangue che continuerebbe a colare. Pianti e urla, mentre ritornerebbe a cercare di dimenarsi con forza, con tutta la disperazione che sente e possiede. Gli occhi dorati spalancati e l’espressione stravolta dal dolore e dalla paura.

17:49 Raion:
  [quinto cerchio | pressi tendone] Ringhia mentre la situazione sta diventando sempre più grottesca, afferrando il coltello cerca di prendere la mira sulla pancia prendendo lunghi respiri mentre qualcosa di altrettanto spaventoso gli passa per la testa. Non si è mai trovato in questa situazione, ma in qualche modo, il fatto di doversi operare la cosa lo distrugga dentro. Non solo per la bellezza che potrebbe perdere, ma perché è come se ci fosse già passato, come se qualcuno avesse già cercato di fare qualcosa su di lui, come se fosse un immenso terrore appartenente ad un passato che non gli appartiene più. La stessa idea che qualcuno condivida il suo corpo lo fa tremare di paura <RGHR!> ringhia i denti chiudendo gli occhi trovando si a terra senza più la pancia. <...anf! ANF> prende un lungo respiro guardando lo stomaco, a posto, normale. Chiude gli occhi di nuovo cercando di riprendere fiato, solo per spalancarli di nuovo quando sente la sua faccia gonfiarsi trovandoselo di lato iniziando a perdere la vista sul lato sinistro addirittura arrivando a schiacciare il bulbo. Sente quasi un plop forse è nella sua testa, non ne ha idea ma quando sente quella parte che viene esplosa con un danno a detta sua irreparabile, Raion grida sconvolto senza davvero riuscire a muoversi. <NO NOO> tiene ancora le mani strette attorno al manico: deve ucciderlo, deve eliminare l'altro lui o sarà lui ad eliminarlo e prendere possesso del suo corpo, no, non deve perdere il controllo di se stesso, o l'altro lo ucciderà, perderà se stesso, non ci sarà coscienza, sarà la sua coscienza. Cosa sarà dopo? il braccio, la gamba?, qualche altra parte, la, schiena? i capelli? ma allo stesso tempo ha una paura mostruosa di operarsi, di rivivere un terrore che non comprende per niente al mondo. <GHHHHNNGGN> dalla bocca escono fuori dei suoni grotteschi, le mani tremano ed è costretto a prendere il coltello con entrambe le mani. A questo punto Cerca di forzarsi mettendosi in una posa accovacciata, allargando le gambe e piegando il busto in avanti mentre con le mani vicino al ventre tiene il coltello verso l'alto cercando di far abbassare il bambino verso la lama, tenendo, l'unico occhio rimasto chiuso mentre cerca di fare forza gridando e gridando ancora per poterlo trafiggere, gli occhiali a causa dello stesso bambino sarebbero sfuggiti per cadere a terra <Ti PREGO NOO!> [stesso equip]

17:50 Torihi:
 Una dea che senza nemmeno volerlo ha finito per uccidere un fedele arrabbiato. Eppure dentro di lei sentimenti antichi montano, sentimenti che credeva di aver dimenticato così come la maggior parte del suo potere. Rabbia e tristezza che la pervadono mentre quella freccia viene scoccata senza riuscire a scalfirla, mentre la donna urla, mentre tutti iniziano a voltarle le spalle, come possono davanti a lei fare una cosa simile? Il braccio si abbassa, li odia per ciò che stanno facendo eppure non vuole ucciderli tutti ed è per questo che richiude le mani, due pugni che si stringono mentre gli occhi vagano sulla folla, osserva i loro movimenti incapace di difendersi, forse legata ancora alla sua umanità <pretendete che la luna abbia pietà?> domanda alzando la voce, sente di aver bisogno di loro e della loro approvazione, come sempre d’altronde <dovrei forse tollerare ogni atto contro di me con pazienza? Voi mi avete fatto questa statua ed ora rinnegate ciò che sono?> domanda reali e non retoriche, non riesce a capire perché darle tutto questo per poi limitarsi a toglierlo, farsi sfuggire la sua eterna sopravvivenza dalle mani senza fare nulla. Attende una risposta, li guarda andarsene e a dirla tutta tenta anche un passo in avanti, per scendere da quel piedistallo alla ricerca di approvazione, di risposte. Non si muove di molto, incapace forse di farlo, osserva la situazione che le sta sfuggendo dalle mani, le stesse che stringe con forza per cercare di sotterrare nuovamente quei sentimenti impuri per lei, lontani da ciò che è diventata e dalla pace che crede di aver raggiunto

[Raido]Lo spadaccino ha fatto centro. O forse no? Che sia un modo per metterlo alla prova? E' possibile..Ma del tutto improbabile. Il povero Raido si ritrova la donna davanti a lui, mentre il sangue continua a colargli da li. Il pezzo mancante di carne causa dolori allucinanti, tanto da fargli quasi perdere la testa.< Siete voi che mi volete così. Sei un debole. Un'inutile piccolo esserino, che non sa proteggere nessuno. Cappuccio Rosso l'avrà vinta, perché non mi sai brandire.> E con un ultimo, straziante fendente, taglia in due il corpo dell'uomo. [Kouki]Ride di gusto la figura nera. Ride con uno strano accento. Quella risata non sembra conoscerla, la piccola Deshi.. Tutto diventa contrastante, la vista si appanna e il corpo incomincia a cedere, mentre un freddo polare partirebbe dai piedi per poi arrivare alla testa. <Loro non faranno nulla.> E difatti stanno li a guardarla. < Se ci tieni tanto a scoprirlo..> Direbbe andando a chiudere gli occhi, per poi riaprirli immediatamente. Il colore, la forma, la stessa pupilla.. Ora riconoscerà il volto della donna che la sta torturando. E' lei. Un suo clone, identico in tutto e per tutto. Un clone che ride, di gusto. <E con questo, finiamo il capolavoro.> Ultimo taglio netto, che percorre tutta l'arcata della gola. E la ragazza muore.[Raion]Povero piccolo Raion. E' brutto avere un essere che ti cresce ovunque vero? Che non trova pace finché non sarà estirpato no? Finché la tua stessa bellezza non sarà sfregiata? Per quanto i suoi tentativi di trafiggere se stesso sono pressocché nulli, il bambino insiste su quell'argomento, dicendo < Codardo. Non ce la farai mai.> L'Amb sentirà una forte pressione dietro la nuca, come una mano che con violenza, porterà la sua testa contro il coltello, favorito dalla sua stessa posizione. La lama entra con facilità nella carne, recidendo tutto quello che incontra davanti, fino ad impiantarsi nel cervello, trapassando lo sfenoide. E pur elui cade a terra,morto. [Eri]Poverina.. Che c'è da dire in merito a quanto ha appena asserito in direzione degli aulatori della statua? Assolutamente nulla. Loro continuano ad allontanarsi, mentre la nube oscura cade su di lei. Un senso di abbandono, misto a rbbia, paura timore, oscurità e solitudine faranno capolino nella sua mente, proprio quando la vista si annebbia e tutto diventa nero. Come la pece. E la morte della dea sopraggiunge anche su di lei. La luna è calata e nessuno l'adorerà più. [FATO PER TUTTI.]Tutti e quattro si sveglieranno improvvisamente, proprio quando il loro sonno giungerà al termine. Tutti si ritroveranno distesi per terra, accerchiati da degli arbusti cresciuti dal suolo acciottolato. Del tendone non ci sono più tracce; la marionetta è scomparsa e così anche tutte le lanterne. Solamente una scritta, incisa contro il muretto che troneggia dietro di loro, potrà essere vista da tutti. " Qui vi lascio. E' stato un bello spettacolo. Ma attenzione alla paura.. Essa si cela dentro i vostri cuori." [END][Le end sono facoltative.]-Miky-

18:23 Raion:
  [quinto cerchio | pressi tendone] Non ce la fa, non ci riesce, non riesce a liberarsi di quel bastardo. Quel coso, quel coso, deve farsi forza, deve provarci a tutti i costi ad ucciderlo, ormai è rovinato, cosa ha da perdere? no nulla di logico al momento lo sta muovendo: da una parte vuole scendere su quel coltello, dall'altra il suo stesso corpo lo blocca. Inizia a lacrimare violentemente, stringendo le labbra per la disperazione, gemendo come un infante prima di sentire la mano del bambino che arriva verso il coltello spingendolo contro il cervello di Raion, conficcandosi del tutto all'interno. Lo sente arrivare fino al cervello, in un'ultimo spasmo di terrore, non tanto per la morte, ma per l'enfasi e per quello che sta succedendo, per quella paura che si è concretizzata. Attimi che durano una eternità, attimi in cui ancora rivive tutti i suoi momenti più oscuri, infinitamente e poi l'attesa pace della morte arriva. Cade a terra, senza ulteriore lamento con il coltello che si pianta ulteriormente, la testa raggiunge il pavimento non essendoci più nessuno sforzo da parte dell'anbu. Finita, è finita, e forse è meglio così..nell'oscuro terrore, poco prima di essere accoltellato, ha ripensato a quello che avrebbe dovuto fare tempo fa: andare a Ame, ma ha sempre rimandato...bhe, ora non dovrà occuparsene più. L'aldilà tuttavia e strano: sembra la vita che conosce, insieme a tutti gli altri che però al momento non vede perché ha lo sguardo fisso sul muretto. Non si muove da li, sotto shock, senza battere ciglio, con gli occhi sgranati dietro gli occhiali neri, tremando come una foglia smossa dal vento ancora imprigionato nei suoi stessi pensieri e nelle sue paure e rimarrà li per un bel po' se qualcuno non lo viene a prendere [end]

18:25 Raido:
  [Tendone] Il dolore è allucinante, davvero insopportabile eppure resiste. Nonostante gli occhi siano diventati bianchi, non vuole perdere conoscenza, non vuole arrendersi a quel colpo inflittogli dalla sua stessa arma e quelle parole, quelle singole parole arrivano dirette all'albino ed è qui che trova la falla nel sogno. Alza lo sguardo, punta gli occhi verso la donna<Il potere della mia samehada è quello di prelevare il chakra, assorbire il chakra dal nemico. E' la samehada a scegliere il padrone e se la persona che la brandisce non le piace, farà uscire aculei dall'elsa per poi andarsene>comincia a parlare elencando ciò che caratterizza proprio quell'arma<Sono mesi che ti posseggo e non ti sei mai ribellata a me, non hai mai fatto niente per andartene>ed ecco la falla, se non la sa brandire, perchè è rimasta con lui? Se non gli piace il chakra che Raido le da per sfamarlo, perchè non è scappata quando cappuccio rosso l'ha ridotto in briciole? Lei è a conoscenza del suo piano, sa tutto di lui e sa che nessuno meglio di lui può possederla, può controllare il di lei potere<Cappuccio rosso non vincerà e Kaori la proteggerò usando la MIA pelle di squalo>marca particolarmente quel "mia" come a voler infierire contro la donna. Sta soffrendo particolarmente, si sente distrutto ma non si è mai arreso, non ha ceduto, non si è mai dichiarato sconfitto durante le battaglie e questa lo è, lo è eccome<Tu non sei la samehada, non sei lei. Non. Sei. La. Mia. Spada.>ogni parole viene marcata, ha capito il trucco, ha capito che si tratta di un sogno, di un genjutsu, di un qualcosa che non esiste in questo mondo. Non può essere attaccato, non possono attaccarlo su ciò che sa e lui sa, si conosce, conosce le proprie abilità, sa sfruttare la propria forza a suo vantaggio. Il sogno finisce risvegliandosi nella viuzza con una scritta sul muro sulla paura. [END]

18:26 Kouki:
  [Radura] Dovrebbe cercare di distaccarsi da quello che le sta succedendo, rifugiarsi nel suo personale mondo e divenire un guscio vuoto. Purtroppo non sembra riuscirle per via di quel dolore lancinante che le penetra persino le ossa. Fare finta di niente è impossibile. Tutto inizia a farsi più ovattato, sente un freddo polare salirle dai piedi, percorre il suo corpo, fino alla testa. Tutto si fa confuso, il fiato le muore in gola, non ha nemmeno più la forza di urlare. L’udito, la vista, sembrano abbandonarla lentamente, mentre la donna finalmente risponde a quella domanda. Chiude gli occhi e quando li riapre le sembra di trovarsi davanti a uno specchio. Stessi occhi, stessa pupilla… si rivide in una sua forma più adulta. <…Cosa…?> non capisce, il suo è tornato ad essere un sussurro lontano rauco, mentre sente la vita scivolarle via. <…P-perché…?> un filo di voce, le lacrime che ancora scorrono… si sente sconfitta, vuota, sempre più in preda a quel freddo abbraccio. Ma la donna non risponde, sadicamente muove ancora la mannaia andando a percorrere tutta la gola, di fatto sgozzandola. Proverebbe ad urlare, a piangere, ma tutto scivola via, finisce per gorgogliare nel suo stesso sangue. Gli occhi si chiudono e sente la vita staccarsi da lei. Di colpo gli occhi verrebbero aperti, riuscendo a vedere ancora una volta il cielo sopra al villaggio, o la nebbia. Istintivamente le mani vengono portate alla gola, e con un movimento secco e veloce si metterebbe seduta in quella radura di arbusti. Il cuore le sbalza in gola, le dita si muoverebbero frenetiche sulla pelle del collo costatando che non c’è nessuna ferita, nessun sangue. Eppure sente del bagnato in viso, un bagnato strano, come dell’acqua. <Bagnato…?> Le manine quindi si sposterebbero al livello delle guance, raccogliendo le proprie lacrime. Sta piangendo, il viso sconvolta, il corpo scosso dai tremiti. SI guarderebbe intorno confusa, notando sia gli altri che la scritta sul muretto. No, non avrebbe nemmeno la forza di mettersi in piedi, ma dopo tutto, per lei un posto vale l’altro. Si raccoglierebbe le ginocchia al petto, stringendosele, mentre il capo viene nascosto appoggiando la fronte su di esse. Immobile, preda a quelle emozioni che non conosce, rimarrebbe in quel punto, per quel che la riguarda, potrebbe persino passarci la notte. [END]

Ooooora, mega pippone che deve dare delle spiegazioni a tutti. Come avete potuto notare, ogni giostra aveva un suo scopo. Diversamente dalla prima quest, ho voluto incentrare la vostra attenzione su qualcosa che per i vostri pg è estremamente importante. Come sfondo, c'è sempre stata la paura, come nella precedente, tuttavia versata su diversi fronti. Quello che volevo e che avevo anche scritto, era vederel'introspezione. Volevo una quest descrittiva e personale, dove venivano fuori dei lati dei vostri pg che è difficile giocare. E tutti ci siete riusciti.
Il compito delle giostre era quello di mettervi alla prova, come per la precedente.. E nelle stesse modalità, nessuno di voi è riuscito nell'intento di superarle. Questo perché? Perché la paura è la cosa più potente al mondo, che ci rende impotenti. Tutti i sogni che avete fatto, avevano il compito di amplificare la paura, renderla reale quasi e portarla all'estremizzazione. Non a caso, ho voluto snaturare molte situazioni insinuando l'ombra del dubbio dentro ogni pg.
Detto questo, ci sarà una terza quest in cui verrete messi TUTTI con le spalle al muro e dovrete trovare delle strategie per sconfiggere la giostra.
Considerazioni generali: tutti eccezionali, nessuno escluso. Mi complimento specialmente con Kouki, relativamente nuova di questo GDR. Bravissima Eri e.. Non c'è niente da dire su Raion e Raido. Bravi tutti, davvero.
Piccoli regali per voi
-Raido: per una settimana, fino al 3 Febbraio, ogni volta che impugnerà Samehada, avrà il flash di lei che lo trafigge.
-Kouki: per una settimana, fino al 3 Febbraio, avrà la sensazione della mannaia che le recide la gola, ogni volta che impugnerà un'arma.
-Raion: per una settimana, fino al 3 Febbraio, continuerà a sognare il bambino. Non avrà fattezze estetiche, ma crescerà in una parte diversa del corpo ogni notte.
-Eri: per una settimana, fino al 3 Febbraio, si sentirà pervasa dalla solitudine, ogni volta che si troverà con qualcuno.

Ora, voglio chiedervi una cosa di tutto cuore.. Come per i Konohani, vorrei vedervi giocare questi piccoli Malus. Non tanto perché mi piace mettervi in difficoltà, quanto più perché serve una catarsi per poter superare l'ultima quest. Detto questo, addio e grazie per tutto il pesce <3
PS: non andateci piano con le critiche. Servono anche a me per prendere mano.