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con Sakura, Hikari, Ikkino, Shitsui

10:43 Shitsui:
  [Terzo Cerchio] Cammina senza alcuna fretta il giovane dai capelli corvini, mentre è intento a guardarsi attorno, calcolatore com'è, nel tentativo di fare propria qualche informazione utile. La città, per lui così immensa, gli si staglia davanti e gli edifici così alti che gli ricordano delle montagne. Un ragazzo di campagna, insomma, che porta nascosti dietro ai suoi occhi anni di abusi e dolori, un ragazzino dapprima timido e introverso, ora un sedicenne con obiettivi chiari nella sua testa. Cerca dunque di osservare quante più cose attorno a sé, annotando nella mente ogni cosa degna di nota: gli oggetti in vendita nei negozi, i tratti somatici delle persone che lo circondano, gli animali di città, il cielo brullo e tutti quei rumori che riescono a 'sovrastare' il rumore della pioggia incessante. Si ferma, di tanto in tanto, alzando il cappuccio, unico riparo che ha dalla pioggia, per scrutare all'interno delle vetrine per poi riprendere il suo incedere...

11:00 Hikari:
 Ed ecco che la pioggia torna a battere sulle strade di Kusa. Ha dato tregua solamente per una notte. Quand’è che uscirà un bel sole? Anzi quando arriveranno le temperature miti? La giovane apprendista si è stancata di portare vestiti pesanti, in parte almeno, e il mantello. Vorrebbe il caldo, il sole. Ma bisognerà aspettare, come per tutto. Fatta la colazione, decide di uscire in strada, suo solito ormai, a ciondolare, come è stato fastidiosamente definito quel suo camminare per le strade. Ha deciso che nel pomeriggio farà un salto in bottega per comunicare al proprio capo di aver terminato di distribuire i volantini. E’ soddisfatta di sé, e spera lo sarai anche lui. Coperta dal suo mantello color zaffiro, la giovane imbocca come ogni giorno la strada principale del Terzo Cerchio di Kusa. Cosa farà oggi? Nessuna torta, questa volta. Magari un giro in qualche negozietto, anche se il suo portafogli grida pietà. Passando davanti ad una vetrina, di un negozio di specchi, per la precisione, volterebbe il viso in quella direzione. Osserverebbe inizialmente il proprio riflesso in uno di essi, per concentrarsi poi su quello di qualcun altro. Il capo della figura sarebbe coperto da un cappuccio, ma il suo volto riflesso nello specchio risulterebbe visibile. < No. > direbbe la giovane tra sé e sé < Non può essere. > al che comincerebbe a farsi lentamente vicino alla persona in questione, e appoggerebbe delicatamente la mano sulla sua spalla, al fine di farlo voltare. < Yuu sei tu? > nel momento in cui il ragazzo si volterebbe, Hikari sprofonderebbe nella vergogna. Persona sbagliata, ancora una volta. L’ennesima volta. < Santo cielo, perdonami… Ho sbagliato. > ammetterebbe, quasi balbettando. Che figuraccia, anche oggi.

11:10 Shitsui:
  [Terzo Cerchio] Nonostante l'odio cieco e tutte le motivazioni che hanno spinto il ragazzo a Kusa, questo rimane impressionato, se non proprio affascinato, dal tipo di progresso raggiunto all'interno della città, rispetto alla vita degradante che ha dovuto condurre. Ma questo non fa altro che alimentare l'odio dentro di se. Di cos'altro era stato privato fino a quel momento? Probabilmente di cose che, ora come ora, considera distrazioni inutili e superflue, eppure, cose che erano un suo diritto avere. Questi, ed altri pensieri più o meno cupi vorticano nella testa del ragazzo mentre è fermo davanti quella vetrina. La pioggia intanto non accenna a diminuire e si ritrova costretto ad allungare, con la mano destra, il cappuccio in avanti, in modo da bagnarsi il meno possibile, per quanto effettivamente possa essere utile una mossa del genere. < Dannazione > bisbiglia senza però cambiare espressione, rimanendo serioso e ricominciando a camminare con più fretta di prima se non fosse che la mano di una ragazza di fosse andata a poggiare, senza alcun preavviso, sulla sua spalla. A quel punto il volto impassibile muta completamente, digrigna i denti e le pupille si fanno minuscole mentre si volta, cercando nel frattempo anche di indietreggiare serrando i pugni, allarmato da ciò che potrebbe essere. Nel movimento si lascia cadere il cappuccio sulle spalle, lasciando scoperti i capelli neri, ma sopratutto per la ragazza ora sarà possibile vedere distintamente l'espressione del ragazzo posto sulla difensiva, ma che lascia trapelare un dolore malvagio. Come si può pensare ad un attacco solo dal tocco delicato di una donna? < Chi sei? > Esclama senza dar peso alle sue parole, o meglio, quasi come se non ci credesse...

11:22 Hikari:
 L’espressione del ragazzo, quasi sconcertata e piuttosto allarmata, per non parlare della sua postura, farebbero rabbrividire la giovane donna, che si è già pentita di essersi avvicinata. Ormai dovrebbe essere abituata a questo genere di incontri, visto le strane persone in cui si è imbattuta in città. Ma diamine, la sua espressione è davvero spiazzante. Nei suoi occhi sembra esserci solo paura e odio. Uno sguardo che farebbe pentire chiunque di averlo incontrato. < Sono Hikari. > risponderebbe pacatamente, al fine di assumere una parvenza innocua agli occhi del ragazzo. Perché questo è, innocua. Quel giovane ragazzo parrebbe avere gli occhi di un fuggiasco, ma queste sono solo supposizioni. < Mi dispiace averti importunato così, ti ho scambiato per una persona che conoscevo. > si giustificherebbe la ragazza, portandosi una mano sul viso e scuotendo il capo, lentamente. Le succede ormai troppo spesso.

11:33 Ikkino:
  [Terzo cerchio] Un allievo in più, un allievo in meno, non farebbe la differenza se non per creare la “squadra dei giovani detective” (?). L’apprendista fabbro camminerebbe per le strade cittadine del terzo cerchio di Kusa con l’obbiettivo di fare alcune commissioni. <Uhm?!? Dovrebbe essere da queste parti?> gira il volto a destra e a sinistra. Ikkino sembra gironzolare con gli abiti dei giorni precedenti: stivali di un marroncino chiaro, blu jeans, maglietta nera a maniche lunghe e scaldacollo, guanti da ninja e come al solito senza ombrello. Fradicio più che mai, continuerebbe a stare sotto la pioggia intercedendo con i suoi passi verso il duetto Hikari-Shitsui lasciando sempre che i suoi occhi guardino il numero civico delle abitazioni. A quanto pare è intento a fare ciò mentre si avvicina al duo ignaro.

11:36 Shitsui:
 La pioggia ormai ha spettinato i capelli di Shitsui e le gocce d'acqua continuano incessanti a scivolargli giù per il volto ma, dall'incontro con la ragazza, non sembra curarsene più. Il motivo della sua reazione - decisamente sopra le righe - non è da cercare nella sbadatezza della giovane donna e nei suoi modi, quanto nel passato del giovane uomo, per lui che il contatto fisico è sempre stato causa di dolore. Un contatto fisico così improvviso, per lui, è stato quasi un attacco alle spalle al quale si sarebbe fatto trovare impreparato. Impreparato, appunto, s'è fatto trovare una volta, ma fissa ora l'esile figura della ragazza che gli è davanti, osservandola da capo a piede e da piè a capo, cercando di trarre quante più informazioni dalla sua figura. Ascolta con attenzione le sue parole mentre lei si giustifica con la stessa scusa di prima, ma il volto e il tono di Hikari stavolta sembrerebbero essere più costernati e dispiaciuti di prima. Shitsui, fermo ancora con i pugni serrati setaccia con un'occhiata fugace ciò che accade attorno ai due per poi ritornare di nuovo con le sue piccole pupille nere sul suo interlocutore < Hikari > ripete poco prima di abbassare la guardia e ritornare ad avere il solito volto inespressivo. Se non fosse stato per 'l'attacco a sorpresa' allora probabilmente lei non avrebbe mai visto il suo vero sguardo carico d'odio e dolore. Ritorna dunque composto, rialzando il cappuccio e quindi continuerebbe a parlare < Hikari > Pronuncia ancora una volta quel nome < Sei di Kusa? > Chiede senza mezzi termini, senza presentarsi e senza un minimo di formalità.

11:46 Hikari:
 Il ragazzo sembrerebbe calmarsi, o quanto meno abbassare la guardia. Di fatti, Hikari nota i suoi pugni sciogliersi lentamente. E’ tornato a coprirsi il capo con il cappuccio, onde evitare di bagnare ulteriormente i suoi capelli corvini, neri come la pece. Gli occhi di lui, neri anch’essi e profondi come il vuoto, la stanno scrutando, percorrendo interamente la sua figura, ricoperta da quel mantello impermeabile che porta con sé quasi fosse la propria ombra. < Sì, sì sono di Kusa. O meglio, mi sono trasferita qui circa una settimana fa. > risponderebbe, osservando con curiosità quel giovane in piedi davanti a lei. Il suo volto è inespressivo, così come la sua voce. < Il tuo nome qual è? > e proprio mentre pronuncerebbe quelle parole, noterebbe con la coda dell’occhio una terza figura che si dirige proprio verso di loro. Istintivamente, la ragazza volterebbe il capo in quella direzione, riconoscendo nella figura il ragazzo incontrato il giorno prima. E’ il giovane ninja Ikkino, ancora una volta sotto la pioggia senza riparo. < Hey, io e te ci siamo già incontrati, vero? > domanderebbe, accennando un debole sorriso.

11:51 Ikkino:
  [Terzo cerchio] Ikkino continua a camminare girando il volto e lo sguardo verso destra e sinistra in cerca di qualche numero particolare sulle abitazioni. <Uhm?!?> la sua attenzione viene subito colpita da una donna carina la qaule sembra averlo notato <Ehm si…> sorride prima di portare un piccolo scatto in avanti per diminuire le distanze tra i due <Sei Hikari…> smanacciata sulla folta chioma bagnata prima di andare ad agitarsela un po’ imbarazzato <Ci siamo visti ieri…> conferma in un baleno prima di andare ad osservare Shitsui che sembra essere l’interlocutore della ragazza. Uno squadramento degli occhi da capo a piedi e il giovane andrebbe a sorridergli <Salve!!! Mi chiamo Ikkino…> e con enfasi andrebbe a porgere la mano destra in avanti come se volesse farsela stringere in segno di amicizia. Non è una delle sue migliori presentazioni, ma per lo meno la sua timidezza verrebbe tentata di annullare anche se il suo volto mostra ancora un po’ di imbarazzo verso gli sconosciuti.

12:02 Shitsui:
 [Terzo Cerchio] Approfittando dunque del fortuito quanto rocambolesco incontro con la donna di Kusa, cerca le informazioni di cui ha bisogno per proseguire coi suoi piani, che è, niente di meno, il motivo per cui si trova nel villaggio in questo momento. L'attenzione del ragazzo quindi è del tutto concentrata nei confronti delle parole della giovane che, probabilmente potrà sembrare sbadata, ma, come lei stessa ammette, è lì da più tempo di lui. Perfetto. < Shitsui. > Esclama secco e deciso, stavolta senza tradirsi nel lasciar trapelare emozioni varie nel pronunciare il suo sventurato nome, che per tanto tempo ha maledetto. Ora deve solo continuare nell'interrogatorio, se non fosse che, non appena stia per continuare a parlare la ragazza gli dia le spalle per salutare un figuro di cui non si era accorto, o meglio, a cui non aveva dato troppo peso nel via-vai di gente nel terzo cerchio. Le piccole pupille nere di Shitsui si vanno perciò a posare sulla figura del nuovo arrivato. Ascoltando la loro breve discussione ma sopratutto osservando i modi di fare della ragazza, arriverebbe a supporre che, probabilmente, potrebbe avere risposte utili e attendibili. Di sicuro non è un esperto nel capire le emozioni dell'animo umano, ma nella giovane donna sembra riconoscere una sorta di bontà ingenua, o semplicemente ingenuità. Inoltre non avrebbe alcun motivo di mentire a semplici domande di una persona appena arrivata in città. Addirittura sembra valere quasi lo stesso discorso per il nuovo arrivato, che con fare estroverso e solare si presenta < Shitsui > Risponderebbe di nuovo, abbassando lo sguardo sulla mano tesa in segno di amicizia. La fissa, qualche secondo, chiedendosi il perché di quel gesto, per poi ritornare su Hikari, ignorando perciò Ikkino < Hikari, sai indicarmi l'accademia ninja? > Decisamente di poche parole il ragazzo

12:15 Hikari:
 Il nome del ragazzo è breve, e lui lo pronuncia in modo conciso, non accennando ad altro; ma in effetti, perché avrebbe dovuto farlo? Ha un’aria misteriosa che gli aleggia attorno, quasi tenebrosa. La sua espressione immobile sembrerebbe solo la punta dell’iceberg. Notando che la sua nuova conoscenza non ricambia il gesto gentile di Ikkino, ad Hikari torna in mente la giornata passata, in cui allo stesso ragazzo è successa una cosa simile, però con una bambina. Al pensiero la giovane sorriderebbe, ritornando presto con la mente alla discussione con Shitsui. < L’Accademia ninja? Uhm, vorrei tanto poterti aiutare, ma non so indicarti con precisione dove si trovi. Devo imparare ancora parecchio di questa città. > risponderebbe, dispiaciuta di non poter fornire una risposta efficiente al ragazzo, che sembrerebbe apparentemente nuovo del villaggio, proprio come lei. < Ikkino lo sa sicuramente, perché studia lì. > al che si volterebbe verso l’altro ragazzo, lasciando che il proprio sguardo venga catturato dalle gocce di pioggia che gli scivolano sul viso. < Giusto? > domanderebbe quindi, dandogli così la possibilità di poter aiutare qualcuno. Ha potuto appurare il giorno precedente che Ikkino farebbe qualsiasi cosa per aiutare gli altri.

12:23 Ikkino:
  [Terzo cerchio] Stupito, il giovane andrebbe a ritirare la mano da Shitsui. Non ha la lebbra, né la peste, ma forse il giovane è ignaro di tutti questi freddi e spietati assassini senza sentimenti (?). <Sai… Solitamente la mano va strinta quando ci si presenta!!!> una frecciatina che magari gli può far capire il perché di tale gesto. <Shitsui…> ripete il suo nome preannunciandolo come soggetto del suo discorso <…Posso indicartela io la via per l’accademia… Però devi essere un po’ più disponibile con le persone…> non sa con chi ha a che fare, perciò si comporta normalmente come sempre. Detto ciò e lasciato il tempo di interazione, Ikkino in ogni caso andrebbe a girarsi a destra prima di andare a puntare il dito in linea d’aria verso l’accademia con una percentuale di errore di destinazione del 10%. In fondo non è perfetta come indicazione ma per lo meno sa quale strada prendere e in quale direzione proseguire. <L’accedemia è lì… Circa un miglio da qui.> misure un po’ abbozzate ma in generale una decina di minuti di marcia. In fondo è stato pure spronato da Hikari a rivelargli tali informazioni segrete… <Piuttosto…> si rigira verso di loro <… Sapete indicarmi per caso…> mano destra che andrebbe a frugare nelle tasche dei pantaloni prima di estrarre una letterina con sopra un indirizzo <Via dei morti… Numero 21?> e che via sarebbe? <Devo fare alcune consegne per conto della fabbrica di metalli “Inferno”.> che bel nome (?).

12:31 Shitsui:
 [Terzo Cerchio] Difficile per chi ha sempre vissuto confinato in una realtà molto pesante, che lo ha privato sempre di tutto, conoscere le convenzioni sociali e le basi del rapporto tra umani. Non è quindi cattiveria, quella del ragazzo che ignora il nuovo arrivato, quanto ignoranza, o inadattamento allo standard sociale, come dir si voglia. L'attenzione quindi è rivolta sulla ragazza da poco trasferitasi a Kusa e alle sue parole. Nota un fugace cambio d'espressione sul volto della ragazza, un sorriso improvviso, il che lo lascia spiazzato, per quanto poco tuttavia possa essere durato. Rimugina così qualche secondo a quel sorriso, dovuto probabilmente ad un ricordo felice. Un ricordo felice... Si sarebbe perso nei suoi pensieri, probabilmente alla disperata ricerca di un ricordo felice se la ragazza non avesse coinvolto nella discussione il nuovo arrivato < Ikkino > pronuncia il nome di lui, sentito ormai più volte negli ultimi minuti. Di certo sarebbe stato meglio se fosse stata la stessa Hikari a dargli le informazioni di cui ha bisogno, ma ormai, non intende desistere. Osserva anche lui con la solita espressione vuota d'emozioni. Ascolta attentamente ciò che ha da dirgli, a partire dalla 'ramanzina' su come ci si comporta alle informazioni di cui aveva bisogno. Distoglie lo sguardo dalla sua figura solo per girarsi nella direzione indicata dallo stesso, per poi ritornare sui suoi interlocutori. < Ti ringrazio > Esclama senza tuttavia la minima gratitudine, ignorando il resto delle sue parole. E' appena arrivato, non sa nulla, ergo meglio non parlare. < Grazie anche a te > Esclama voltandosi verso Hikari abbozzando un sorriso, cercando di imitare l'espressione che in precedenza aveva avuto lei

12:44 Hikari:
 E’ la seconda volta che incontra Ikkino, ed è la seconda volta che lui sembra cercare di insegnare qualcosa a qualcuno, non usando però un tono prettamente pacato. Anche lei, come Shitsui, segue il dito indice del terzo ragazzo, che punta verso l’ Accademia. Tutto quello che riesce a vedere da lì però è la pioggia battente che scivola sui tetti delle abitazioni cittadine. Il ringraziamento del nuovo arrivato di Kusa la sorprende, o meglio, il tono con cui lo ha pronunciato. Sposta così lo guardo dalla direzione puntata da Ikkino al viso dell’altro, notando la sua espressione cambiare, quasi impercettibilmente. Quella che era stata fino a quel momento una faccia inespressiva ora sembrerebbe mutare, accennando un sorriso, quasi timido. La giovane ragazza non può che sorridere di rimando, colpita da quel gesto, quasi contagioso. < Non c’è di che. > gli direbbe, inclinando leggermente il capo. < Via dei Morti? Non l’ho mai sentita. > un nome tanto inquietante sarebbe facile da ricordare, no? < Sicuro che sia in questo Cerchio? > apprendendo poi il motivo di quella domanda chiederebbe: < Quindi sei riuscito a trovare un’occupazione? > infatti il ragazzo il giorno passato le aveva rivelato di voler trovare un lavoro.

12:50 Ikkino:
  [Terzo cerchio] <Di niente.> risponde chiaro e pacato verso Shitsui prima di andare a domandargli <Vuoi diventare ninja?> bè con quell’aria fredda non sarebbe difficile dato che è una un requisito fondamentale persino per entrare negli Anbu. Detto ciò senza badare a chiacchiere inutili, lo sguardo verrebbe indirizzato verso Hikari, quella che ha tentato di dare una risposta alla sua domanda <Ah bo!!!> breve pausa <Non ho la più pallida idea di dove sia… Mi hanno detto di consegnare questa lettera riferendo che il loro lavoro è pronto. Sfortunatamente però non so dove sia.> non sia mai che gli abbiano fatto uno scherzetto da gavetta. <Si!> sorride fiero alla risposta dell’ultima domanda della giovane <Sono riuscito a trovare un impiego come apprendista di questa fabbrica metallurgica… Per il momento ho compiti vari, assistere quelli più esperti, imparare il mestiere da loro e seguire i loro ordini…> e proprio uno di questi lo ha portato da quelle parti sotto la pioggia.

12:59 Shitsui:
 [Terzo Cerchio] Rimane così per pochi istanti nel tentativo di emulare il sorriso della ragazza, nemmeno lui però sapendo il perché. Sarebbe un azzardo dire che sia gratitudine, e un azzardo ancora più grosso insinuare che sia felicità. Forse è un semplice tentativo di imitare un'espressione ed un'emozione umana, a lui sconosciuta. Pochi istanti, appunto, che la ragazza ha occasione di cogliere, ricambiando con un sorriso molto più luminoso e vivace del suo. Sembrerebbe qualcosa di irrazionale sorridersi a vicenda, quasi come stringersi la mano per presentarsi. Gesti inutili, convenzioni sociali che chi ne è al di fuori non può capire. Ritorna dunque a vestire il suo volto privo d'espressione, ripetendo nella testa le informazioni ricevute da poco, programmando così il da farsi nell'immediato futuro. La pioggia, intanto, non smette di battere violenta sul suo cappuccio ed è quasi ora di pranzo. Del resto non c'è nessuna fretta. Ma la sua attenzione viene catturata dalla curiosità di Ikkino che gli chiede se ha intenzione di diventare un ninja. Sposta il capo nella direzione di questo mentre sgrana gli occhi e le pupille rimpiccioliscono, disegnando sul volto dalla carnagione molto chiara un'espressione cupa, quasi terrificante < Io diventerò... > Esclama deciso, escludendo il verbo 'volere', che era posto nella domanda, enfatizzando l'ambizione del giovane < ...un ninja > Detto ciò si volterebbe nella direzione su citata da Ikkino e inizierebbe a camminare. < Arrivederci > Taglia corto salutando entrambi. Beh, almeno quello...

13:12 Hikari:
 < Ah, fantastico! > esclamerebbe la ragazza, contenta di aver appreso quella notizia da Ikkino. Gliel’aveva detto che sarebbe stato semplice. < A me invece per ora tocca distribuire volantini. > direbbe, incrociando le braccia sul petto, conserte, ripensando all’atteggiamento quasi indifferente del suo datore di lavoro. < Infatti questo pomeriggio vorrei passare in bottega a riferirgli che li ho terminati. > sospirerebbe, chiudendo gli occhi. E così, ha davanti a lei un altro futuro ninja. Solo lei sembrerebbe non interessarsi a quel cammino, almeno per ora. L’espressione che era apparsa poco prima sul viso di Shitsui è già svanita, forse a causa della domanda di Ikkino. Si trasforma, diventando l’esatto opposto di un sorriso. Un’espressione cupa, azzardando, quasi terrificante. Gli occhi neri fissi sull’altro ragazzo. Poi, in un breve attimo, quel giovane si volta nella direzione indicatagli poco prima, iniziando a camminare, limitandosi ad un breve e conciso “arrivederci”. < Ci si vede! > esclamerebbe, sollevando appena la mano a mo’ di saluto. E’ stato l’incontro più strano che la giovane Hikari ha avuto da quando è giunta nella città di Kusa, come se l’arrivo di quel ragazzo avesse steso un velo di mistero sul villaggio. Di fatti la ragazza lo guarderebbe allontanarsi tra la pioggia, non riuscendo a distogliere lo sguardo da lui, come se fosse catturata da una forza superiore cui non riesce a sottrarsi. Ha impressi nella mente quegli occhi neri, vuoti come il più profondo oblio, ma che allo stesso tempo sembrerebbero rivelare l’esistenza di un mondo conosciuto solamente a quel ragazzo che sta per scomparire nel fitto manto di pioggia che si abbatte su Kusa. Chissà se anche Ikkino ha provato le stesse sensazioni di Hikari.

13:18 Ikkino:
  [Terzo cerchio] <Arrivederci…> imita il saluto dell’altro prima di vederlo scomparire all’orizzonte (?). E’ tempo di sparlare di Shitsui alle sue spalle (?). <Strano…> inarca il sopracciglio sorpreso con tanto di goccioline di acqua che continuano a colargli dalla folta chioma fino a scendere sul suo viso <…Quel ragazzo… Sembra una macchina. Un automa senza sentimenti.> ah perché sa che cos’è un automa? Ma ritorniamo a Hikari <Quindi devi distribuire questi volantini?> sorride <Vuoi che ti dia una mano?> le chiede il permesso, ovviamente, dato che comunque ha altri servizi da fare, ma perché no. Tanto cercando la via giusta può sempre far svolazzare i volantini ai passanti, almeno ai brutti ceffi dato che i tatuaggi non sono da tutti. <Ad ogni modo non pensi di aver sbagliato parte di villaggio a consegnare i volantini? Io i tatuaggi li vedo più per i ribelli…> e quindi cerchi di villaggio inferiori. Che abbia fatto il razzista?

13:39 Hikari:
 La ragazza poserebbe ora lo sguardo su Ikkino, intento a fare le sue considerazioni su quanto appena avvenuto. La giovane annuirebbe, aggiungendo: < Già, è parecchio strano. Un po’ come la ragazzina di ieri, non trovi? > effettivamente, il giovane incontro del giorno precedente si era comportata in modo simile, quasi fosse un automa. Shistsui, invece, ha fatto trapelare più di un’emozione, sebbene la maggior parte negative. Ma pur sempre emozioni. < Mi sarei fatta aiutare da te volentieri, ma ho proprio accennato prima di averli terminati. Se dovessimo incontrarci nuovamente accetterò molto volentieri una mano. > direbbe, sfoderando un bel sorriso gentile. < A meno che non avrò un compito diverso, e magari migliore. > aggiungerebbe annuendo, fiduciosa. La pioggia non accenna a diminuire, purtroppo. Servirebbe un po’ di sole per risollevare gli animi degli abitanti della città. < Beh, in realtà sono stata proprio ieri nel Quarto e nel Quinto Cerchio, è per questo che li ho finiti. > ricorderebbe poi l’incontro fortuito, se così si può dire, con quell’altro tipo, quello psicopatico, a detta sua. Scoterebbe il capo a quel ricordo, continuando: < E io ti sembro ribelle o no?> domanderebbe, più per curiosità che per altro. Le frulla in testa da un po’ l’idea di farsene fare uno.

13:50 Ikkino:
  [Terzo cerchio] <Può essere…> spallucce <Sembra che la Grande Guerra abbia devastato anche gli animi dei giovani… Però fare così sembra esagerato!> pensieri profondi <Potrebbero semplicemente fare come tutti: crescere e far crescere il paese dove abitano.> ovvero Kusa al momento <Aiutare gli altri e creare un ambiente più pacifico> non che non ci sia già uno. <Ah ecco… Quindi li hai finiti tutti> sorride <Quindi non fa niente. Eh eh> un po’ di imbarazzo e la mano destra andrebbe nuovamente ad essere posizionata sulla sua folta chioma prima di essere tirata all’indietro, una ciocca a parte che cadrà inesorabilmente in avanti. <Ribelle? Tu?> fa un po’ più sorpreso. Indice e pollice della mano destra che andrebbero a sorreggere il mento, mentre il relativo gomito andrebbe ad essere appoggiato sul braccio gemello posizionato parallelamente al terreno e spinto sul torace. Ci riflette un po’ su inarcando un sopracciglio. <Naaaaaa> smanaccia in avanti la mano destra prima di farsi più sorridente <Non mi sembra così tanto ribelle…> in fondo non ha ancora tatuaggi addosso e specialmente non gli sembra così cattiva.

14:04 Hikari:
 Il discorso del ragazzo non sembrerebbe cercare di capire a fondo gli animi delle persone. In fondo, non tutti riescono a rialzarsi dopo una delusione, o almeno non subito. < Credo che l’animo di quel ragazzo non sia solo devastato, Ikkino, ma anche disintegrato. > sosterrebbe, voltando lo sguardo nella direzione intrapresa dal ragazzo in questione qualche minuto prima, ormai scomparso tra la pioggia battente. < E a molte persone non viene spontaneo aiutare gli altri, soprattutto se si è cresciuti in modo tale da doversi far forza unicamente da soli. > concluderebbe infine, sospirando. Si sente preoccupata, e non riesce ad individuarne la causa precisa. Che sia stato l’incontro di poco prima? < Neanche io mi definirei una ribelle, ma devo ammettere che un tatuaggio mi piacerebbe molto. > annuirebbe < E in più, tutti i tipacci che ho incontrato fin’ora non ne avevano, o almeno, se li avevano non erano visibili. > Ora vorrebbe spostare la conversazione su di lui, bagnato fradicio e con un biglietto tra le mani che potrebbe portare ovunque e in nessun posto. < Non ti converrebbe recuperare un ombrello? O quanto meno un mantello. Sarebbe più comodo fare le consegne. > porterebbe poi le mani sui fianchi, guardandolo quasi con rimprovero. < Ti prenderai un bel malanno. >

Piove e tanto in quel di Kusagakure. Alcuni fulmini fanno capolino dalle nubi nere che sovrastano il centro cittadino illuminando quel giorno così oscuro. Come si sa, ormai sono giorni che lungo i vari distretti del villaggio, si mormorano cose strane. La gente sembra spaventata, quasi. Alcuni dichiarano di voler vedere con i propri occhi quello che tutti quanti dicono. Si è sparsa la voce di un circo, che verrà in città domani secondo quanto si sussurra. Un circo che, tuttavia, non ha nulla di bello. Taluni credono che sia una sorta di trovata per spargere dolore e sofferenza, altri che sia una prova da superare. Sebbene non si hanno prove concrete e tangibili di questo argomento, molte sono le teorie che stanno circolando. Ai due poveri piccoli deshi che stanno amabilmente parlando all'interno del Terzo Cerchio, passerà accanto una figura incappucciata. Difficile da capire chi sia. I tratti non sono per niente visibili. Il lungo mantello nero oscura anche il vestiario e l'ipotetico armamentario che possiede. L'unica cosa che potranno vedere, è una lunga barba grigia, completamente inzuppata di acqua, così come il suo mantello. Passando accanto a loro, i due potranno sentire una singola frase. Il tono di voce non sembra essere particolarmente gentile. Brusco, oscuro, penetrante. Una voce che potrebbe far rizzare i capelli a tutti. E la figura dice <Preparatevi.> Una singola parola. Nulla di più. La figura, così come è apparsa, si dilegua, lasciando i due alle loro faccende, favorevole del continuo cadere della pioggia, che ne oscura i tratti, fino a farla scomparire in un vicolo adiacente.[Piccolo fatarello random. Non è una quest.][Continuate pure in libera ;)]-miky-

14:13 Ikkino:
  [Terzo cerchio] A quanto pare il nostro giovane sembra essere un insensibile (?). O forse no? <Bè… Imparassero…> nudo e crudo <Ho perso mio padre nella Guerra. Ho una sorella e mia madre a carico… I soldi extra del mio nuovo lavoretto mi servono per far campare la mia famiglia…> insomma è diventato ora lui l’uomo di casa. <Perciò come ci sono riuscito io a spostare la mia attenzione a turni estenuanti alla fabbrica metallurgica per guadagnare qualcosa in più pur di sfamare la mia famiglia, così dovrebbero fare gli altri. > e poi ecco le frasi da citazioni <Uniti si vince, da soli si perde… Se tu puoi contare su un'altra persona i tuoi problemi non sarebbero dimezzati con un aiuto?> chissà perché molte persone non capiscono questi dettagli. Eppure anche l’accademia insegna questi valori: proteggi il tuo compagnio affinchè lui possa proteggere le tue spalle. Insomma si vive in simbiosi con gli altri e a parlare è proprio quel timidone di Ikkino che a lezione si isola sempre. <Ombrello? Magari un'altra volta… Per il mantello vedrò un po’… Ma tanto la pioggia non mi dà fastidio…> doccia gratis (?). Poi ecco una persona avvicinarsi [Brrrrr] un brivido lungo la schiena gli gelerebbe i movimenti. [FReeeze] <…> nessuna parola fin quando non sembra andarsene <E quello chi era?>

14:32 Hikari:
 < Non siamo fatti tutti alla stessa maniera, Ikkino. Ognuno reagisce al dolore a proprio modo. > ed è così. Ascolta poi la sua storia, una triste storia, che dipinge sul volto di Hikari un’espressione dispiaciuta. E’ davvero un ragazzo forte, questo Ikkino. L’ha dimostrato più volte nel corso di questi due giorni. L’unica pecca, se così si può dire, è il suo voler imporre le cose e dire come vanno fatte. Un conto è dare un consiglio, un altro è imporlo. Ma prima o poi lo capirà di certo. Cavalcando l’onda della confessione, anche la ragazza starebbe per raccontare la propria storia, del vero motivo per cui si trova a Kusa, di Yuu. Questo fantomatico Yuu che sembra vedere ovunque ma allo stesso tempo svanire come un sogno. In procinto di parlare, nota una figura avvicinarsi, e passare proprio davanti ai loro occhi. E’ come se all’improvviso l’aria attorno a loro si fosse congelata. Il tempo sembra essersi fermato in quei brevi istanti in cui gli occhi dei due ragazzi si posano su quella figura, coperta da capo a piedi da un mantello nero come la notte. Una folta barba spunta dal cappuccio, gocciolando. Sembra essere precipitato tutto nel silenzio. < Preparatevi. > è tutto ciò che dice, tutto ciò che i due giovani devono sentire. Una voce lugubre, oscura, che scivola verso i due, procurando alla ragazza numerosi brividi che le corrono lungo la schiena. I muscoli si contraggono, quasi paralizzati. < Non… Non saprei proprio, Ikkino. > risponderebbe, tremante. E’ come se la paura si fosse impossessata di lei, completamente. Quella preoccupazione che avvertiva poco prima si è intensificata all’improvviso. Nel frattempo, le nuvole su Kusa sembrano essersi intensificate e di conseguenza scurite, galleggiando sopra la città di Kusa, come una maledizione.

14:40 Ikkino:
  [Terzo cerchio] Indispettito il giovane andrebbe ad incrociare nuovamente le braccia al petto in segno di dissenso. A quanto pare Hikari è troppo libertina, forse per questo non vuole iscriversi all’accademia ninja: per non prendere ordini da nessuno. <E’ inutile stare con le mani in mano…>risponde alle prime affermazioni della ragazza. Ma concentriamoci sull’uomo incappucciato <Sembra uscito da un film horror…> non sarà mica l’omicida di turno? <E poi quel… “preparatevi”> abbassa il suo tono, imita la voce dell’uomo e lo ridicolizza facendone una versione comica che potrebbe persino strappare una risata ad Hikari <Che cavolo vorrebbe dire. Mbà…> un altro mistero per la squadra dei giovani detective (?).

14:49 Hikari:
 La giovane non distoglie lo sguardo da quella figura tenebrosa e inquietante finché non sparisce nel vicolo vicino, tra la pioggia. < C’è qualcosa di strano nell’aria, non credi? > domanderebbe poi, sollevando lo sguardo verso il ragazzo, che sembra molto più tranquillo di lei. Sì, c’è proprio qualcosa che sembra non andare. Qualcosa fuori posto, o qualcosa in più. All’imitazione da parte di lui della voce di quella figura, apparentemente anziana, Hikari si lascia sfuggire una risata, scuotendo poi il capo. < E’ bello come riesci a far sembrare tutto più semplice. > gli direbbe, accennando un sorriso. Il cielo, sempre più minaccioso, non sembrerebbe intento a cessare quella forte pioggia, più intensa minuto dopo minuto. Forse è meglio tornare al riparo dentro casa. < Ikkino, credo che tornerò all’asciutto, a casa. Buona fortuna con la tua consegna! > e detto questo, accennerebbe un saluto con la mano nella sua direzione, prima di incamminarsi verso la propria abitazione, sentendo una strana agitazione crescere dentro di sé. Troppi avvenimenti che non riesce a catalogare. Chissà che cosa avrà il serbo questo cielo scuro per Kusa. [End.]

14:53 Ikkino:
  [Terzo cerchio] <Eh eh> se la riderebbe divertito nel vedere che Hikari lo stima per la sua semplicità di trasformare anche cose simili e paurose, in qualcosa di divertente. <Grazie… Vedrò di trovare questa via della morte… Numero 21…> se lo ripete per memorizzarsi questa via della sfortuna (?). <Vai vai…> gli sta dando il permesso? <Sempre meglio all’asciutto che qua fuori… Io purtroppo devo ancora lavorare perciò ne avrò un bel po’ molto ancora…> e detto ciò il giovane andrebbe ad alzare il braccio destro agitandone energicamente la mano. I suoi passi scattano in avanti e il giovane andrebbe a proseguire per la sua strada nel tentativo di finire quel lavoro che gli è stato affidato. <Alla prossima> le sue ultime parole [END]