[Goryo] -Sogno o Son Desto?-
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Giocata di Clan
Giocata dal 24/01/2017 22:06 al 25/01/2017 00:05 nella chat "Luogo Sconosciuto"
[Cucina.] Sogno o son desto? Probabilmente il primo pensiero a cui si avvolgerebbe il Chuunin, dopo aver riaperto nuovamente le proprie palpebre e lasciare che il capo possa leggermente rialzarsi da quella superficie lignea, quale il tavolo verso cui ha slittato il proprio peso, con le braccia totalmente distese su di esso. Un appoggio non troppo confortevole, ad esser sinceri. Occhi che verrebbero nuovamente chiusi, questa volta con forza, strizzati, per poterli aprire solo in un secondo momento, con un volto che trasuderebbe ancora sonno. Sembra che abbia riposato molto, ma dovrebbe sentirsi particolarmente bene, si oserebbe dire in forma, se non fosse che deve trovare le forze per issarsi da quella scomoda posizione e tentare di comporsi un caffè. Nettare, ingrediente necessario per combattere il sonno che gradualmente verrebbe scosso via. Gambe che verrebbero leggermente divaricate, alzandole una per volta, in modo tale che possa compiere dei leggeri movimenti col piede, risvegliando così tutta l'unità muscolare delle leve inferiori; un buon esercizio che verrebbe emulato dalle braccia, che andrebbero a distendersi verso l'esterno e tirate appena all'indietro del proprio busto. <Mh.> Un legger mugugno, riuscendo a mantenere un contatto visivo con l'esterno mediante un sol occhio, quello sinistro, ove risplenderebbe l'iride arancione, una tonalità carica ed elettrica. E la prima cosa che verrebbe maggiormente messa a fuoco, che comparirebbe come emblema di quel cambiamento sarebbe posta proprio dinanzi: una valigetta ancora aperta, al cui interno vi sorgono le informazioni utili, conseguenza del contratto a cui ieri si sarebbe sottoposto. Ecco, questa ne sarebbe la concreta prova: tutto ciò che ricorda sarebbe frutto del proprio impegno, non una mera illusione dettato da qualche vago malessere. <Goryo.> Un sussurro leggero, una piccola mole di ossigeno che vibrerebbe lungo le corde vocali. Dovrebbe forse tentare nuovamente quella comunione, quel manifestar dell'altrui personalità? Un sorrisetto appena pronunciato, mentre esordirebbe, senza l'ausilio di alcun sigillo, nel richiamo delle energie fisiche e psichiche all'interno del plesso solare, un connubio di queste due sfere energetiche che andrebbero a concentrarsi in quella particolare zona del busto, lasciando che questi inizino a sfiorarsi delicatamente per poi amalgamarsi, rompendo ogni perimetro e far sì che possa esserci una combustione d'energia. Un tepore che dovrebbe rilasciare quel processo, verso cui il giovane applicherebbe un'accurata cura, in ogni minimo passaggio, in ogni scansione di passaggi. Una quantità notevole di chakra che dovrebbe ora esprimersi all'interno del sistema circolatorio del chakra, un sistema di canali che permette quel fluire continuo, costante, fino alla sua naturale fuoriuscita mediante i punti di fuga, presenti sul corpo maschile. [3/4 Turno: Tentativo di Richiamo del Chakra] [Cucina.] Ora che il flusso energetico sembrerebbe sgorgare all'interno di sé, nel proprio organismo, il Kusano non farebbe altro che socchiudere lentamente gli occhi e tentare di trarre in mente ogni ricordo del precedente giorno, di quella voce che lo seguiva, impartendo le giuste indicazioni per liberare il gene della nuova innata. Un respiro profondo, emesso da quelle labbra leggermente schiuse, andando ad allontanare dalla mente ogni sorta di pensiero, di qualsiasi natura esso sia, in modo tale da rendere una zona fertile, con l'intenzione ultima di concentrarsi totalmente su quell'attivazione, su quel risveglio che dovrebbe permettere la trasformazione del corpo umano. La prima mossa? <Portare il nucleo di chakra verso l'alto.> E questo farebbe, spingendo delicatamente quel vortice portentoso verso l'alto, in un movimento ascensionale, attraversando tutto il canale al di sopra dei propri polmoni, la trachea; presterebbe doverosa attenzione in modo tale da non incorrere in alcuna sbavatura. <Ancora più in alto.> Sussurrerebbe verso di sé, quasi ad emulare quei comandi che ieri Nemurimasen inviava ai padiglioni auricolari del Chuunin. Il chakra ora infatti dovrebbe sfociare verso il proprio capo, ove s'andrebbe ad aprire l'immagine del proprio cervello, di quella corteccia cerebrale separata in due emisferi. <Ed ora devo trovare il traguardo.> L'ultimo sprint, quella linea che equivarrebbe al punto in cui dovrà rilasciare quel connubio fino ad ora trattenuto e slittato, permettendo il giusto meccanismo, quello che, come una chiave di serratura, dovrebbe sbloccare la porta che collega i due universi, i due volti. Se riuscisse in tale intento, non farebbe altro che divenire un amorevole vittima del virus oramai rilasciato, con la conseguente trasformazione; quest'ultima infatti sarà il valore su cui potrà portare le basi, per comprendere quanto possa essere affine a quella nuova realtà. [2/4 Turno: Tentativo di Affinità con Innata II][1/6] [Cucina.] Gli sarà sufficiente aprire poi aprire gli occhi, per permettersi il lusso di capire quanto si sia avvicinato al risultato ottenuto precedentemente. Piegherebbe appena il capo verso sinistra, inarcando la schiena all'indietro, assicurato dalla sedia che offre utile supporto, per sporgersi e lasciare che le proprie iridi possano incrociare un piccolo riquadro, uno specchietto rettangolare, posto come una calamita sulla superficie verticale del frigorifero, lì presente. Gli sarà sufficiente una rapida occhiata, per notare come ci siano ancora delle imperfezioni ancora nette, come la chioma leggermente schiarita rispetto al colore originale e quelle iridi ancora dipinte d'ambra. <Non potevo attendermi d'essere perfetto.> Abbozzerebbe, con un tono leggermente seccato, notando come il suo primo tentativo possa mostrarsi così distante dall'effetto desiderato, voluto. Sospirerebbe, pesantemente, lasciando che il braccio destro si innalzi appena, si pieghi su se stesso per poter grattare la nuca, per qualche frangente. <Ma ancora non mi arrendo.> Infatti non mancherebbe nel muovere nuovamente passo verso la cassa toracica, alimentando un nuovo fulcro di energie psicofisiche, in una quantità sicuramente maggiore rispetto al tentativo precedente. Non si consumerebbe questa volta nell'incitarsi vocalmente, preferendo limitare le funzioni e dare spazio a quelle necesssarie. Così il chakra andrebbe ad essere nuovamente trainato verso l'alto, in una spinta leggera, che potrebbe assomigliare ad un piccolo viaggio, un giro turistico all'interno d'egli. Un modo buffo per esprimere quella proiezione continua, atta ad attraversare tutta la trachea, rasentando appena i contorni di esso, e raggiungendo nuovamente la propria mente. Qui inizierebbe la nuova ricerca del punto cruciale, quello già prima segnalato ed individuato, ove poter sganciare il proprio miscuglio e lasciar che l'esplosione possa evocare, possa dar vita al gene innato della famiglia Goryo. Riuscirà questa volta? [2/4 Turno: Tentativo di Affinità con Innata II][2/6] [Cucina.] Quasi faticherebbe nell'aprire nuovamente gli occhi, in quanto non più così abituato ad utilizzare le proprie energie in questo modo, in questa direzione così nuova e particolare. Il dispendio di forza lo si avvertirebbe, ma ancora in modo così superficiale da risultare totalmente trascurabile ai fini di quell'allenamento. Nulla che possa ostacolarlo, in parole povere. <Manca poco.> Ammetterebbe, notando questa volta un volto differente, con quel cuoio capelluto che si avvicina maggiormente al colore della neve e la tonalità degli occhi diversa: non proprio verdi, ma sicuramente distanti dal colore originale. Anche i lineamenti potrebbero sembrare poco più morbidi, se si prestasse uno sguardo più attento. Cosa attendere ancora? Ovvio che si preciperebbe in un nuovo tentativo, iniziando ad ambientarsi in quel ciclo da seguire, da percorrere. Un percorso che starebbe ripetendo da qualche minuto e, per tale motivo, potrebbe risultare gradualmente più facile ed immediato, dando così spazio ad un perfezionamento progressivo. <Chakra.> Un richiamo semplice, prima di sfoggiare all'interno del plesso solare una combustione notevole, una mole di chakra che verrebbe messa a disposizione per i propri intenti. Violento nucleo d'energia che verrebbe quasi rinchiuso all'interno di un immaginario contenitore, facilitando così la sua trasposizione verso l'alto. Come una piuma, infatti, andrebbe ad essere cullato, immedesimando la propria volontà come un dolce e caldo vento che soffierebbe, accarezzando le cornici della trachea, prima, fino ad affacciarsi nuovamente in quella testa, in quell'immagine che ora sarebbe ben ferma e fissa. Respiri profondi che andrebbero a ripetersi con una scansione ritmica regolare, mentre la linfa vitale di ogni Shinobi verrebbe oramai spinta verso quel foro, verso quel canale ultimo. Evoluzione, un continuo migliorarsi, nel tentativo di sciogliere quella pillola in quel determinato punto, permettendo al gene di manifestarsi senza alcuna inibizione alcuna. [2/4 Turno: Tentativo di Affinità con Innata II][3/6] [Cucina.] Quello schiudersi nuovo delle proprie palpebre, in un movimento lento, quasi come se volesse rilasciare momentaneamnete quell'impegno che lo terrebbe costantemente sotto sforzo, nel tentativo di richiamare correttamente la propria innata, nuova ed ancora da scoprire, e poter stabilire una connessione quanto più duratura possibile. Iridi che andrebbero dunque a riflettersi in quello specchietto di medie dimensioni, potendo delineare un volto drasticamente differente da quello che solitamente possiede. Difatti la chioma andrebbe ad esser prosciugata totalmente dal proprio colore, risucchiando quell'azzurro dalle punte fino alla sorgente, innescando una serie di fili candidi che incorniciano delicatamente quel volto, dai lineamenti facciali più morbidi e meno rigidi. Anche l'occhio andrebbe a cambiare, in quanto il Chuunin potrà ben godere di un verde brillante, come due smeraldi, all'interno della propria sclera. Due magneti, due pupille che sembrerebbero trasmettere nient'altro che mero divertimento. Un sorriso che infatti andrebbe ad essere ricercato, con quella linea delle labbra che prima si allungherebbe per poi curvarsi verso l'alto. Un sorriso ampio, mostrante anche della dentatura, dall'accento sadico. Quali saranno i pensieri che maggiormente attanagliano il giovane, ora che il risveglio si possa definire completo, potenzialmente riuscito? <Interessante.> Occhi che andrebbero dunque a scivolare, verso quelle mani, le quali verrebbero issate verso l'alto, dinanzi al proprio busto, mentre il flusso energetico rimarrebbe ancora attivo, con l'obiettivo finale di mantenere quelle nuove sembianze quanto più possibile. Come una cascata d'energia, ma con una forza gravitazionale invertita, che non spinge verso il basso ma con un movimento a salire, attraversando metà del corpo umano e riversandosi poi in quel foro presente all'interno del cervello. Non una operazione così facile ed immediata, ma non demorderebbe affatto: la porta che collega le due entità deve rimanere aperta e su questo pone tutta la propria determinazione. [2/4 Turno: Tentativo di Affinità con Innata II][4/6] [Cucina.] Quasi come se vi fosse un'astratta corrente d'aria, una forza invisibile che andrebbe a trainare quell'immaginaria superficie verticale, quella porta, affinché venga nuovamente chiusa, interrompendo, di conseguenza, il flusso energetico fino ad ora esistente con il gene Goryo. Una dura lotta che perdurerebbe qualche minuto, un intervallo di tempo che sembrerebbe equivalere a qualche decennio per la percezione d'egli, e non mancherebbe di riscontrare qualche difficoltà. Il consumo progressivo di energie, quelle goccioline di sudore che inizierebbero a formularsi sulla fronte maschile; in effetti, la stanchezza non mancherebbe a farsi avvertire, creando un leggero affaticamento. Respiri che andrebbero ad essere sempre più profondi, più pesanti, e le palpebre sempre più ampie. Resisterebbe in quel gioco di trazione, in quello scontro che avverrebbe principalmente dentro di sé. Implementerebbe tutta la volontà propria in quel tentativo di primeggiare, dinanzi a quella ignota ed opposta forza. Metaforicamente, come se avesse posto il palmo della mano su quella tavola lignea, impattando duramente ed esprimendo il suo più vivo desiderio: <Questo potere ora mi appartiene.> Un susurro che verrebbe inviato al di fuori delle proprie labbra, scandendo ogni singola lettera con una sicurezza disarmante, con una prepotenza morale unica, ardua nel ritrovarla altrove. E contemporaneamente, il corpo andrebbe ad esser risvegliato, ad essere scosso da quella posa statuaria che fino ad ora aveva assunto, contraendo le proprie leve inferiori. Tenterebbe difatti di alzarsi all'impiedi, erigendosi in tutta la sua altezza, collegando quel movimento così semplice e naturale a qualcosa di più sofisticato: quell'innalzarsi si potrebbe tradurre come un gesto di trionfo, rispetto alla sfida appena conclusa, a suo favore. Infatti, se fosse riuscito in questo nuovo tentativo, potrebbe gradualmente rallentare la pressione a cui sarebbe sottoposto, potendo godere delle principali funzioni che questo mutamento genetico può offrire. I primi passi verso quell'innata che starebbe tutt'ora apprendendo, curioso delle molteplici capacità derivanti. [2/4 Turno: Tentativo di Affinità con Innata II][5/6] [Cucina.] Ora che si sarebbe innalzato, potrà facilmente muoversi e ne approfitterebbe per spostarsi di stanza, da quella cucina al bagno, lasciando che il proprio gene innato venga lentamente sopito, venga fatto nuovamente riaddormentare, dinanzi ad un riquadro di vetro nettamente più grande, che abbraccia maggiormente la figura maschile. Si guarderebbe in quello specchio, fisserebbe quel ripristino delle sue condizioni estetiche, intenzionato ad eseguire la prova finale, quella che potrebbe decidere le sorti di quella sessione d'allenamento. Un respiro profondo, scrollando appena le spalle e scricchiolando il proprio collo, mediante un piegamento laterale del capo, in ambedue le direzioni. <Sono pronto.> E, con quel sorriso appena abbozzato, andrà ad attingere a quel connubio di energia psicofisica, ancora attivo e pronto. Un motore che non si sarebbe mai spento, ma pronto a rombare come in questo frangente. Una grande mole di chakra che dunque verrebbe spinta, cullata delicatamente, verso l'alto, attraversando tutto il canale della trachea, superando abbondantemente i propri bronchi. Non si soffermerebbe qui, ma proseguendo quel movimento curato, elegante, che dovrebbe trovare finalità nella propria mente, sgombra di qualsiasi fastidioso pensiero. Concentrato, massimizzando la sua attenzione a quella prassi che sembrerebbe sempre più comune, un ambientazione che riconoscerebbe con più facilità. Che sia riuscito a far suo il sistema di risveglio? Non mancherà di scoprirlo, iniettando quell'agglomerato di chakra in quel foro presente, all'interno del proprio cervello, tra i due emisferi. Una scintilla, questo sarà sufficiente per poter esser coinvolti da una nuova energia, da un potere oramai familiare. <Goryo.> Stretto tra quelle labbra, un nome fuoriuscito quasi per errore, mentre il gene andrebbe ad intaccare l'organismo maschile. Simile ad un virus. O, per meglio dire, il virus. Una deformazione genetica che dovrebbe scaturire una serie di particolarità: capelli azzurri che andrebbero ad esser purificati, rendendoli di un bianco candido, e le proprie iridi, da un color ambrato, andrebbero ad assumere una colorazione differente, quella di un verde vivo, brillante. Ora Koichi, se fosse riuscito nella propria evocazione, potrà godersi quella comunione, quell'essere un tutt'uno con l'altra parte di sé, con quell'identità fino ad ora sopita. [2/4 Turno: Tentativo di Affinità con Innata II][6/6] [Cucina.] Tutto terminerebbe, tutto potrebbe avere finalmente fine, con quell'energie sempre più decadenti, sfruttando le ultime forze, ancora rimanenti, per potersi godere quello spettacolo dinanzi allo specchio, ancora per qualche secondo, e strisciare poi i piedi sul pavimento, verso un'altra stanza, adiacente a quella attuale. Braccia che indi andrebbero a ricercare degli appoggi, dai semplici mobili presenti alle varie pareti della residenza, verso cui scaricherebbe il proprio peso in modo intelligente, quasi come se rimbalzasse da un muro all'altro e raggiungere quanto prima la propria meta. Un letto, un comodo ed immenso letto, che possa sorreggerlo adeguatamente e possa farlo riposare accuratamente, sicuramente meglio di una comune sedia e di un tavolo lì vicino. Mano mancina che andrebbe dunque a navigare nel vuoto, nell'aria, nell'intenzione di accarezzare il pomello, una volta individuato, e porre una forza sufficiente a piegarlo, a ruotarlo verso il basso, permettendo così l'accesso verso la stanza prestabilita. Non avrebbe voglia, o probabilmente intenzione, di denudarsi, di cambiare il proprio vestiario in un pigiama, preferendo invece gettare tutto il peso, arrivato ai pressi del letto, verso il materasso morbido, che fortunatamente ammortizzerebbe il movimento discendente, calante, del corpo del Chuunin. Attestata la posizione, la comodità che si poteva avvertire su quella superficie così morbida, accogliente, il giovane non farà altro che socchiudere ancora una volta le palpebre, intenzionato a non aprirli. Almeno non subito dopo, preferendo così l'incontro con Morfeo, tra le sue braccia sicure ed ammaliatrici. [End]