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Finché morte non ci separi

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con Kaori, Raido

15:23 Kaori:
 I passi delle due Hyuga avanzano compagni fino a portare le due alla piccola e modesta locanda nel centro di Iwa dove hanno pernottato durante il loro breve soggiorno al villaggio. Il cammino è stato piuttosto silenzioso dall'ospedale fin lì e l'umore della ragazza è piuttosto nero. Raido se n'è andato così, su due piedi, con un saluto frettoloso e un rapido bacio dopo esserle quasi morto fra le braccia, separando le loro strade tutto d'un tratto. Kaori non riesce ad accettare e capire cosa stia accadendo e perchè e si è chiusa durante il cammino in un ostinato silenzio. Sovrappensiero, distratta, confusa, vuole solamente abbandonare Iwa il prima possibile e mettere fine a quella storia per potersi poi meglio concentrare su quanto sta accadendo al kiriano. Respira piano, a fondo, sentendo un peso gravarle sul petto mentre la folta chioma violacea ondeggia ad ogni moto delle leve inferiori. La camicia di un viola pallido è nascosta dalla presenza di una giacca calda e pesante, mentre al collo è ben legato il coprifronte della Foglia ottenuto tempo addietro da Azrael Nara in persona. Pantaloni elasticizzati neri fasciano le sue gambe così da rendere i movimenti più comodi e semplici mentre un paio di porta kunai e shuriken son legati attorno alle sue cosce. Ai piedi porta degli schinieri scuri mentre le mani son coperte da pratici guanti ninja. Avanza per i corridoi della locanda fino a giungere al corridoio ove son poste le loro stanze. Volge il capo verso quello della ragazza e, con una espressione mesta e quasi persa, schiocca la lingua sul palato. <Vado a fare i bagagli. La prima che finisce va dall'altra, okay?> cerca di organizzarsi con la compagna attendendo una sua risposta. Al di lei annuire si ritrova a sorriderle appena, con fare quasi vuoto, per poi porre la propria destrorsa sulla maniglia della propria porta. L'abbassa con un gesto sicuro, tranquillo, spingendo l'anta verso l'esterno, aprendo così il passaggio. Avanza dunque verso l'interno della camera buia richiudendo la porta alle proprie spalle. Inspira a fondo cercando di raccogliere quanta più aria possibile nei polmoni e poi la soffia all'esterno, quasi a volersi liberare di tutti i suoi pensieri assieme ad essa. Andrebbe quindi lei ad avvicinarsi all'angolo della stanza ove giacciono zaino e tasca porta oggetti per iniziare ad infilare in essi le proprie cose in giro per la camera. Non s'avvede se le cose di Raido siano ancora lì, se le abbia già prese e portate via. E' totalmente assente, sovrappensiero, al punto da compiere ogni gesto con fare meccanico, con la testa rivolta continuamente verso un unico lontano e spiacevole pensiero. Si stanno allontanando... [chakra: on]

15:25 Raido:
  [Locanda | Stanza] Ha lasciato Kaori e Mekura in ospedale per cominciare le sue ricerche, le sue personali indagini. Si trova nella stanza della locanda per prendere le ultime cose, alcune vesti in vista del lungo viaggio da affrontare per tornare il quel di Kusagakure per divenire più potente, più deciso e più forte. Deve trovare un modo semplice per fronteggiare senza problemi il cappuccio rosso, un modo sicuro per evitare di essere colpito da uno dei suoi palmi. Ha un sospetto, un forte sospetto. Conosce le porte del chakra, sa cosa sono in grado di fare e probabilmente quell'uomo ha aperto gli tsubo inerenti a tale arte scatenando tutto il potere che risiede al suo interno. Non ha una vera e propria conferma e conosce solo una persona che sfrutta una tale arte per combattere ed è con lui che deve parlare. Indosso porta un armatura pesante in parti metalliche fabbricata in proprio a ricoprire ogni angolo del corpo dandogli una maggiore resistenza ai colpi subiti; sugli avambracci e sulle gambe sono stati posizionate apposite protezioni ovvero vambracci e schinieri; sopra il busto porta un kimono bianco che corre lungo tutto il corpo fermandosi all'altezza delle caviglie, maniche lunghe e larghe fino al polso. Il kimono è chiuso con una cintura rossa intorno alla vita e, sopra il kimono ha una piccola armaturina in metallo che ne copre il busto avente piccoli spuntoni sulla parte alta del petto che non vanno a intaccare il collo. Sul fianco sinistro ha la sua katana messa all'interno del fodero; sulla schiena, sempre alla vita, sia a destra che a sinistra ha due portaoggetti contenenti 5 tonici del chakra, 15 tonici coagulanti, 10 confezioni di fili di nylon, 45 carte bomba, 50 bomba luce, 5 fuda con all'interno di ciascuno un tronchetto per la sostituzione e 10 fumogeni. Intorno alla coscia di entrambe le gambe vi sono posizionati due porta kunai e shuriken contenenti 38 kunai, 50 shuriken, 47 kunai a tre punte. Sui polsi di entrambe le mani ha posizionato due fuda, uno per polso; nel polso destro vi è sigillata una nodachi, nel polso sinistro una katana a doppia lama. Sulla cintura che lega la vita ha posizionato un altro fuda, sulla sinistra, con sigillata all'interno una zanbato. Sul petto, piegati in modo che si veda solo il kanji "potenza" ha applicato 10 fuda potenzianti. In più ogni lama è cosparsa di veleno stordente grado S ovvero la katana, la nodachi e la katana a doppia lama, una sicurezza in più per se. In ultimo, legata sulla schiena, ha lei, la samehada, la grande pelle di squalo ottenuta dal Kokketsu. Essa è avvolta in delle fasce bianche per coprirne le scaglie di squalo il quale hanno il potere di risucchiare il chakra nemico e non solo. Il chakra scorre in corpo, forte e potente come si addice a un maestro di spada la cui lama è elegante e raffinata quanto veloce e letale. Sulla parte destra del collo, in basso, vi sono stampati in rilievo 3 tomoe nere, simbolo del patto fatto con il diavolo. Si muove per tutta la stanza alla ricerca dei vestiti sparsi qua e la; non ha tolto niente del proprio equipaggiamento, non ha tempo per fare altro se non prepararsi. La minaccia incombe sempre di più su di loro a ogni minuto che passa e Kaori è ancora più in pericolo. Lo fa per lei, lo fa per proteggerla da tutto quanto perchè, rischiare di perderla, significherebbe la morte anche per il Jonin stesso, qualcosa che vorrebbe evitare, che non vuole far avverare. La porta della stanza viene aperta all'improvviso mostrando la figura della chunin il cui umore è visibilmente nero, poco concorde<Kaori>pronunzia solo il di lei nome e nient'altro. [Chk 80/80][Samehada equip][Chakra Samehada: 0/250][Equip: 5 tonici per il chakra | 15 tonici coagulanti | 10 confezioni di fili di nylon | 10 fumogeni | armatura pesante (+15 alla resistenza) | vambracci e schienieri (+6 alla resistenza solo se zona colpita) | 45 carte bomba | 50 bomba luce | 5 fuda con all'interno un tronchetto | 38 kunai | 50 shuriken | 47 kunai a tre punte | 1 nodachi sigillata nel fuda al polso destro | 1 katana a doppia lama sigillata nel fuda al polso sinistro | 1 zanbato sigillata in un fuda sulla parte sinistra della vita | 10 fuda applicati sul petto petto con inciso il kanji "potenza" | veleno stordente livello S su ogni lama ovvero katana | nodachi e katana a doppia lama]

15:42 Kaori:
 Aperta la porta della stanza nota la figura del jonin già al suo interno, intento proprio come lo sarebbe stata lei a breve, a recuperare le proprie cose per l'imminente partenza. Ode quella specie di saluto, quell'unica parola pronunciata dalla sua voce, e sente perdere un battito al proprio cuore. Gli basta semplicemente pronunciare il suo nome per scuoterla, per travolgerla. Gli basta solo lasciar uscire dalle sue labbra quella parola per scaldarla da capo a piedi. Eppure non può lasciare che quella sua capacità annienti il di lei controllo, che mitighi e comandi i suoi sentimenti ed il suo umore. Non fino a quel punto, non in maniera così assoluta. Richiude la porta alle proprie spalle limitandosi a ricambiare il saluto con un breve e semplice <Ehi>. L'osserva per pochi secondi e poi si avvicina al proprio zaino, chinandosi dinnanzi ad esso. Stanno per separarsi. Per dividersi. Stanno per prendere strade diverse, non sa se e quando si rincontreranno. Cosa succederà mentre saranno distanti e la cosa le ferma il respiro in gola. Fruga nello zaino per fare un rapido controllo di ciò che manca in esso ma la sua mente non sta realmente badando a ciò che sta facendo. I suoi pensieri volano lontano, verso spiagge decisamente più spiacevoli. Il ricordo di un Raido morente è ancora perfettamente impresso nella sua memoria e la porta a non sentirsi sicura all'idea di lasciarlo andare da solo via da lì. Lui ha detto che è era tutto stato calcolato, che aveva arbitrariamente deciso di lasciarsi colpire, ma quanto può esserle di conforto quest'idea? Quanto può lasciarsi rasserenare da ciò dopo averlo visto così prossimo alla morte? Bruciato da capo a piedi dal suo stesso chakra, ricoperto di sangue e ferite, gli arti spezzati e distrutti da una potenza soverchiante e senza nome. Può vedere il suo corpo morente sotto gli occhi ogni qual volta abbassa le palpebre. Può vederlo morto ai piedi del Cappuccio Rosso nei suoi peggiori incubi. Ha paura. Realmente paura. Ed è arrabbiata. E gelosa. E irrazionale. <Partiremo fra poco. Appena avremo concordato un piano coi tuoi uomini> insorge d'un tratto frenando il vano moto delle mani all'interno dello zaino, senza volgere verso di lui lo sguardo, quasi a voler impedire a quell'assordante silenzio di opprimere i loro corpi per un altro istante di troppo. Se dovesse essere l'ultima volta che devono vedersi non vuole che il loro ultimo incontro sia segnato da un disagio come quello, da una quiete tesa e fastidiosa ricolma di imbarazzo e concetti inespressi. Preferisce forzare la sua voce ad uscire per rendere meno triste e deprimente quel momento. [chakra: on]

16:07 Raido:
 Un momento delicato quello che stanno vivendo, sono costretti a separarsi per il bene di entrambi, per fare in modo che ogni minima cosa vada per il verso giusto, che nessuno dei due debba più rischiare la vita. Ha rischiato di morire per portare a compimento il proprio piano, ha rischiato di perire sotto gli occhi di Kaori e Mekura ma ora non più; ha capito, bene o male, di cosa è capace l'uomo, ha capito che deve migliorare sotto alcuni aspetti ma, soprattutto, ha capito che è un avversario troppo potente, sia per Kaori che per Mekura stessa. Nessuna delle due è in grado di fronteggiarlo, nessuna delle due può uscirne completamente illesa e viva ma, allo stesso tempo, non può combattere sempre da solo. Anche questo ha capito. Non può fare a meno di loro in quanto tutto può andare storto, tutto può ridursi a un niente e le loro vite sono senza ombra di dubbio, troppo corte per essere rischiate così. Il cuore comincia a battere sempre più forte, si sente come la prima volta che le ha confessato i propri sentimenti, da soli, in quel salotto della sua vecchia casa. Non ha idea del perchè stia provando tutto questo; forse l'idea di non averle mai detto addio, l'idea di perderla, essere stato sul punto di morire. Non lo sa minimamente ma sa che non vorrebbe essere con nessun'altra al momento, non vuole stare con nessun'altra persona e quell'amore che ha prova oramai da mesi, cresce minuto dopo minuto. Le mani si muovono prendendo le varie vesti e riponendole nell'apposito zaino nel quale piazza tutto l'occorrente per il viaggio ma anche lui, come Kaori, non bada a ciò che fa, troppo preso dai pensieri, troppo preso dal momento in cui si trovano. Deglutisce mentre gli occhi vanno nuovamente a posarsi su di lei, sul suo viso, sul corpo perfetto e sensuale, sugli occhi cristallini, bianchi come perle ed è davvero qualcosa che lo travolge, lo attira come non mai spingendolo a fare anche l'impensabile, cose che non si sarebbe mai sognato di fare, non in questo modo, non in questa maniera. Lascia andare tutto, smette di sistemare la propria roba per poi cominciare a camminare verso la chunin con passo lento mentre quest'utima parla. Il suo vociare arriva ma non lo lascia passare senza dargli molto attenzione. Cammina giungendo al suo capezzale e, in unico scatto, andrebbe a prenderle i polsi, li tiene stretti, senza farle male ovviamente per poi portare le labbra sulle sue cominciando a baciarla, cercando di baciarla. La bacia senza sosta in un moto continuo, recupera tutto il tempo perduto. Non vuole litigare, non vuole lasciarla, non vuole perderla. Vuole lei. [Chk 80/80][Samehada equip][Chakra Samehada: 0/250][Equip: 5 tonici per il chakra | 15 tonici coagulanti | 10 confezioni di fili di nylon | 10 fumogeni | armatura pesante (+15 alla resistenza) | vambracci e schienieri (+6 alla resistenza solo se zona colpita) | 45 carte bomba | 50 bomba luce | 5 fuda con all'interno un tronchetto | 38 kunai | 50 shuriken | 47 kunai a tre punte | 1 nodachi sigillata nel fuda al polso destro | 1 katana a doppia lama sigillata nel fuda al polso sinistro | 1 zanbato sigillata in un fuda sulla parte sinistra della vita | 10 fuda applicati sul petto petto con inciso il kanji "potenza" | veleno stordente livello S su ogni lama ovvero katana | nodachi e katana a doppia lama]

16:29 Kaori:
 Non riesce ad accettare l'idea di non sapere cosa sarebbe stato di lui dopo la loro partenza. Non riesce a metabolizzare il fatto che potrebbe perderlo davvero, che per chissà quanto tempo il seme del dubbio l'avrebbe logorata internamente giorno e notte, strappandole via sonno, fame e respiro. Come avrebbe potuto continuare a convivere con se stessa sapendo che l'uomo che ama è morto per una missione in cui lei lo ha ficcato? Come avrebbe potuto continuare a vivere sopportando questo peso sullo stomaco? La sola idea le dà la nausea, le stringe le viscere in una morsa gelida. Troppi pensieri che corrono nella sua mente mescolandosi e confondendosi. Pensieri che le fanno venire voglia di urlare, che la uccidono pian piano. No, basta, non può continuare così. Non vuole più farlo, non vuole più pensare. E così decide semplicemente di parlare, di dire qualcosa, le prime parole che le salgono alle labbra. Per impedire a quel silenzio di divorarli, per impedire ai suoi pensieri di assordarla. Vuole mettere tutto a tacere e al tempo stesso non riesce a correre da lui e dirgli tutto ciò che pensa, tutto ciò che prova. Non può chiedergli di non andare. Non può dirgli che la loro separazione le toglierà pian piano la sanità mentale. Non può... O forse potrebbe ma si sta auto imponendo dei limiti dettati dalle sue stesse paure, da un orgoglio che grida e piange. Si sente impazzire ad ogni istante che passa senza che lui parli, ritrovandosi quasi sul punto di pregarlo di dir qualcosa. Di lasciarle un'ultima parola che non fosse un freddo e banalissimo "Ci vedremo presto". Ma proprio mentre sta per arrendersi al bisogno di sentirlo più vicino a sè, ecco che l'albino la raggiunge. Si china al suo fianco, afferra i suoi polsi sottili impedendole di sfuggire a quel confronto e la porta a guardarlo in viso con le sue iridi bianche come nuvole. <Cosa--...> L'espressione di Raido è seria, è decisa e Kaori non sa cosa pensare, cosa fare. Si ritrova semplicemente prigioniera del suo sguardo e delle sue mani, accogliendo improvvisamente e con gioia quel bacio inaspettato, imprevisto. E' un impulso irrazionale, istintivo quello di lui, che va ad abbattere ogni limite che lei possa essersi imposta fino a quel momento. Distrugge ed elimina ogni confine, ogni barriera fra loro, andando a scaldarle il cuore con il moto deciso e bisognoso delle sue labbra. La Hyuga sente il sangue ribollire nelle vene, l'urgenza farsi strada nel suo corpo fino ad arrivare al cervello. Non vuole lasciarlo andare, non vuole perderlo e non vuole più sentire quell'odiosa distanza fra loro anche quando sono così vicini. Ricambia quel bacio con tutto il bisogno di lui che sente crescerle dentro. Ricerca le sue labbra, la sua lingua, chiudendo gli occhi e sporgendosi verso il suo petto col proprio busto, le mani ancora prigioniere della presa delle sue dita. Stanca. Stanca di combattere, di cadere, di fallire. Stanca della sua paura, della sua inesperienza, della sua gelosia. E' stanca di sbagliare e di non sapere, ma nonostante tutto non avrebbe mai smesso di lottare per mantenere la presenza del kiriano al suo fianco. Lui è la sua stessa vita, è la sua aria e la sua acqua. E' ciò di cui ha bisogno per andare avanti, per essere più forte. E' il suo inizio e la sua fine e cerca di immettere ogni singolo concetto in quel bacio travolgente, dirompente che in questo momento sta bruciando ogni cosa attorno e dentro loro. [chakra: on]

16:47 Raido:
 Le parole si rivelano molto spesso inutili e prive di significato, non hanno un senso logico, non hanno motivo di esistere e questo lo sente dentro. Dentro di se percepisce ogni emozione, ogni cosa e sa che non può più parlare, non può più affidarsi alle parole per esprimere ciò che sente e prova. Non ha la forza di dire altro, ha finito le parole. La ama e non vuole lasciarla sola ma non può fare diversamente, il loro destino è questo e così deve andare, senza se e senza ma. Le lascia andare i polsi portando le braccia sulla di lei schiena avvolgendola completamente, la stringe contro di se facendola poggiare contro il proprio petto. Ne ricerca il calore, ne ricerca il corpo, la lingua, la bocca, ogni cosa che è in suo possesso, ogni cosa che appartiene a lei, vuole farla sua in modo incondizionato. Man mano che vanno avanti, i momenti come questi, diminuiscono sempre di più fino ad arrivare ad essere nulli quasi del tutto assenti ed è per questo che li ricerca con maggiore frequenza, specialmente adesso dopo essere rimasto per quasi una settimana in ospedale in preda alla morte, prigioniero delle sue grinfie, prigioniero in una morsa da cui non si scappa<Lasciarti...>comincia a parlare staccando le labbra dalle sue. Fa fatica, fa un'enorme fatica a distaccarsi, a lasciarla andare per parlare ancora ma, così come non servono le parole in certi momenti, arrivano alcuni in cui esse sono dannatamente necessarie<...è la cosa più difficile che sia costretto a fare>la destra ne sale il corpo fino a giungere alla guancia cominciando ad accarezzarla. Una carezza dolce, leggera fatta con il di dietro della mano<Non è quel nemico che mi spaventa, non è l'idea di affrontarlo ma è il solo pensiero di stare nuovamente lontano da te>e andando avanti, capisce che vivere ancora senza di lei è una tortura. Stare senza la sua Kaori lo butta in un baratro oscuro di cui non ha nemmeno idea; per questo viaggia, esegue missioni e si tiene impegnato, per evitare di pensare continuamente a lei, per evitare di torturarsi ancora di più. Respira lentamente mentre il cuore aumenta il suo moto, lo sente sempre più forte e poco ci manca prima che gli sfondi il petto uscendo letteralmente in prede alla furia del momento, all'eccitazione di ciò che sta accadendo<Mi dispiace di averti fatto preoccupare, mi dispiace di aver agito di impulso. Non sai quanto mi ha distrutto vedere il tuo viso, vedere i tuoi occhi in preda alle lacrime>non vuole più farlo, non vuole più costringerla a rivivere un momento del genere, non per mano sua almeno. Ha fatto tutto quanto per un fine più grande, ha messo a repentaglio la propria vita per capire contro chi hanno a che fare però, adesso, basta<Puoi perdonarmi?>una richiesta che arriva direttamente dal cuore, è il cuore stesso che parla. [Chk 80/80][Samehada equip][Chakra Samehada: 0/250][Equip: 5 tonici per il chakra | 15 tonici coagulanti | 10 confezioni di fili di nylon | 10 fumogeni | armatura pesante (+15 alla resistenza) | vambracci e schienieri (+6 alla resistenza solo se zona colpita) | 45 carte bomba | 50 bomba luce | 5 fuda con all'interno un tronchetto | 38 kunai | 50 shuriken | 47 kunai a tre punte | 1 nodachi sigillata nel fuda al polso destro | 1 katana a doppia lama sigillata nel fuda al polso sinistro | 1 zanbato sigillata in un fuda sulla parte sinistra della vita | 10 fuda applicati sul petto petto con inciso il kanji "potenza" | veleno stordente livello S su ogni lama ovvero katana | nodachi e katana a doppia lama]

17:19 Kaori:
 Bizzarro come funzioni la mente umana. Se fino a poco prima Kaori era intenta a pensare a Raido come ad un concetto distante, già lontano da lei per via delle difficoltà incontrate in quel periodo dinnanzi a loro, adesso è incapace di distaccarsi da lui. Vorrebbe sentirlo ancora più vicino, ancora più concreto su di sé. Vorrebbe, per la prima volta nella sua vita, lasciar perdere prudenza, raziocinio e pacatezza in favore di una ben più istintiva e viscerale passionalità. Vorrebbe distendersi sul pavimento con lui, scivolare al suo fianco, scostarne le vesti e lasciare che possano viversi a fondo per un'ultima volta prima di doversi salutare, di doversi lasciare per chissà quanto tempo. Vorrebbe sentirsi sua un'ultima volta, sentirlo proprio ancora una volta e sapere che se non si sarebbero più rivisti, questo sarebbe stato l'ultimo momento trascorso assieme. Lascia che quel bacio continui, che le loro labbra s'incontrino, si scontrino, ritrovandosi a far scivolare le proprie dita sul suo petto quand'egli ne lascia la presa. Si fa stringere, abbracciare e porta le mani a risalire dal torace fino alle sue spalle, intrecciandosi dietro di esse, dietro la nuca, infilandosi fra i suoi capelli d'argento. Non vuole lasciare più andare quella presa su di lui, non vuole separarsi dal suo corpo, da quel bacio. Ma sa che il tempo scorre e che prima o poi avrebbe perduto dalla sua stretta il suo essere. Il bacio giunge al suo termine, le loro labbra si separano con difficoltà e le sue iridi vengono scoperte dalle palpebre stanche. L'osserva con ancora il suo sapore impresso su quelle dune arrossate e sente il cuore battere sempre più forte ad ogni parola. Abbandona il viso contro la mano che va a carezzarne la gota e inspira rapidamente, con difficoltà. <Non avrei dovuto portarti qui. Non avrei dovuto venire da te e metterti in pericolo> le parole escono pesanti, alla fine, in un sussurro spaventato e ricco, doloroso, che la libera pian piano di un peso opprimente al petto. <Adesso ti saprei al sicuro a Kusa, a casa, e potrei continuare questa missione senza la paura di perderti> sente gli occhi luccicare di lacrime calde, inespresse, che trattiene duramente con tutte le sue forze. <Non sapere dove sarai, con chi, e come mi fa impazzire. Mi blocca il respiro> le labbra tremano mentre la voce s'incrina rimanendo ancora, stoicamente, intatta. Non vuole piangere, non vuole capitolare a quella paura che le lacera le viscere. Non vuole che lui la veda così, che la ricordi con gli occhi bagnati di lacrime salate. Eppure quando lui parla, quando rivela quei pensieri, le riesce ancora più difficile resistere, impedirsi di affondare il viso contro la sua spalla stringendo nella destrorsa un lembo della sua veste con forza. Scuote appena il capo, la fronte a strofinarsi contro la spalla di Raido, mentre la di lui voce va svanendo e deglutisce tremante un grumo di saliva. <Eri morto...> la voce è un soffio leggero, un filo sottile in procinto di spezzarsi e venir risucchiato via. <Eri praticamente morto fra le mie braccia... bruciato, spezzato, sanguinante...> ricorda perfettamente, come una foto stampata a vividi colori sotto le palpebre, l'aspetto del suo corpo di quel giorno. <E ho creduto di essere arrivata alla fine. Di non poterti più vedere, di non poterti più parlare...> la voce si spezza su quell'ultima sillaba, mentre chiude gli occhi stringendoli con forza fra loro, stringendo il tessuto della sua veste fra le dita, la fronte a premere e spingere contro la sua spalla. <Come posso vivere se tu muori?! Come posso voler andare avanti se dovessi sparire?!> e la voce si alza, cresce, rotta, isterica, mentre per la prima volta da quel giorno lascia fuoriuscire il terrore per quella vista, per quella possibilità mai stata così vicina a divenire reale. Si rompe, Kaori. Va in mille pezzi mentre la paura della perdita viene liberata e fatta esplodere. Le lacrime scivolano copiose, brucianti sul viso, le sue mani vanno a impattare contro le sue spalle in pugni stanchi, continui, ripetuti, che non vogliono far realmente male. Ma vogliono colpire. <No, no, no! Se dovessi morire non ti perdonerei, non lo farei, no, no, no!> E colpirebbe ancora, ancora, ancora, con i suoi piccoli pugni stanchi. Non può accettare l'esistenza di un mondo senza di lui. La possibilità reale e concreta della sua morte. Non può permettergli di lasciare lei e quel mondo. Sente la gola ardere, bruciare, graffiare e gli occhi liquidi e caldi. Trema da capo a piedi, ansima, rantola mentre i suoi respiri si fanno sempre più rapidi e brevi, tramutandosi in singhiozzi profondi. <No...> singhiozza ancora stancamente. <No...> Non può perdonargli di lasciarla sola. Non può permettergli di morire. [chakra: on]

18:06 Raido:
 Molto di quello che succede non dovrebbe succedere e tanto di quello che non dovrebbe succedere, succede. Il destino ha un umorismo beffardo, si prende gioco dell'uomo e della sua vita. Fa ciò che vuole, gira le carte nel modo in cui decide lui senza chiedere ai protagonisti se va bene, se sono d'accordo con queste decisioni. Un pensiero strano quello che arriva nella mente dell'albino ma solo uno è pari e identico a quello della Hyuga. Vuole farla sua, lasciare tutto, buttare via tutto, armi, vesti e concedersi quel momento di passione con la donna che ama, con l'unica donna che vuole fare sua, con cui passare il resto della vita. Non prova un sentimento così forte da quasi 10 anni, non si sente così legato a qualcuno da tanto, troppo tempo e una felicità strana, insensata ne pervade il cuore rendendolo irrazionale con il cuore che prende il sopravvento sul cervello. Quelle parole, quel dire di Kaori lo uccide, lo trafigge come farebbe un pugnale affilato e sente la di lei gelosia divampare. Percepisce ciò che prova, i sentimenti della ragazza, le sua voglie e paure, li sente come suoi perchè prova esattamente le stesse sensazioni, ne più, ne mano eppure le loro vite sono queste e non possono modificarle, non ancora e forse è giunto il momento. Troppo presto ma è giunto e non può agire in diverso modo<Quando ho saputo che ti allenavi da sola con Hiashi. Quando hai detto di essere stata con Katsumi Uchiha mi sono sentito impotente. In quel momento volevo ridurli a brandelli, volevo farli soffrire>per essersi avvicinati così tanto a lei, per aver anche solo insinuato in lui questo piccolo dubbio. Mette in mostra la sua gelosia verso la figura di Hiashi; forse non dovrebbe ma non può farne a meno. Da quando lo ha incontrato prova questa paura, questa fervida gelosia che lo logora da dentro consumandogli il cuore, sbriciolandolo in minuscoli pezzettini. Continua ad ascoltarla sentendo il suo dolore prendere forma, le sue paure tramutarsi in parole ed è come se un macigno gli stesse crollando addosso, una pietra dalle dimensioni spropositate giace sulla schiena del giovane mentre i di lei pugni si abbattono contro il petto. Sente quei colpi giungere forti, decisi ma senza provare dolore, non fisico almeno. Vuole piangere, mostrarsi debole davanti a lei ma niente, non lo fa, non può farlo perchè deve essere forte per entrambi, deve avere la forza di portare dentro di se il proprio e il dolore di Kaori. Le braccia si sollevano andando ad afferrarle le spalle; ne osserva il viso, quelle lacrime che scendono bagnandoglielo, rendendolo lucido<Volevo farlo quando questa storia sarebbe finita>si distacca dal di lei corpo mettendo le distanze, un paio di metri, non di più<Quello che provo per te è un'amore incondizionato, non so nemmeno quanto grande sia e voglio vivere la mia vita con te, giorno dopo giorno>la mano va a portarsi nel portaoggetti estraendo un fuda con un kanji particolare. Si volta dandole le spalle mentre il chakra viene inviato nel fuda dal quale comparirebbe una scatolina azzurra, piccola, di stoffa<Io non morirò, tornerò sempre da te e questa è la mia promessa>nuovamente si gira verso di lei, la scatolina nella mano destra. La gamba sinistra va a piegarsi verso il basso inginocchiandosi mentre, la destra, permane piegata ma con il piede fisso sul terreno. Il braccio destro teso in avanti, il palmo aperto a tenere in mano la scatolina che verrebbe aperta tramite l'uso della sinistra. Al suo interno si rivela esserci un anello con un diamante sopra, bianco, bianchissimo come gli occhi della ragazza<Kaori Hyuga..vuoi sposarmi?>pone la domanda alla fine. [Chk 80/80][Samehada equip][Chakra Samehada: 0/250][Equip: 5 tonici per il chakra | 15 tonici coagulanti | 10 confezioni di fili di nylon | 10 fumogeni | armatura pesante (+15 alla resistenza) | vambracci e schienieri (+6 alla resistenza solo se zona colpita) | 45 carte bomba | 50 bomba luce | 5 fuda con all'interno un tronchetto | 38 kunai | 50 shuriken | 47 kunai a tre punte | 1 nodachi sigillata nel fuda al polso destro | 1 katana a doppia lama sigillata nel fuda al polso sinistro | 1 zanbato sigillata in un fuda sulla parte sinistra della vita | 10 fuda applicati sul petto petto con inciso il kanji "potenza" | veleno stordente livello S su ogni lama ovvero katana | nodachi e katana a doppia lama]

APRILO QUANDO HAI FINITO DI LEGGERE L'AZIONE http://www.goldfashion.it/images/Anello%20-%20GFD003.jpg

18:47 Kaori:
 La voce di Raido giunge a lei come una sorta di doccia gelata. Non fanno male, no. La sorprendono nel profondo, però. Non aveva mai davvero pensato quanto la presenza di Hiashi potesse essere problematica o dolorosa per lui e, ancor di più, non aveva mai pensato che il suo unico incontro con Katsumi Uchiha potesse averlo ingelosito. Era parso più un incontro d'affari che una vera e propria conversazione, non c'era assolutamente nulla che potesse risultare potenzialmente inadeguato o problematico in quell'unico loro incontrarsi. Ma, forse, questo Raido non poteva saperlo non essendo stato presente in quella sala riunioni. Sapere che quei suoi incontri hanno portato Raido a soffrirne le fa uno strano effetto. Da un lato la fa sentire in colpa, le dispiace sapere di averlo fatto sentire in quel modo. Ma d'altro canto ne è stata... felice. E' stata davvero felice di sapere che Raido tenga a lei al punto da non sopportare la presenza di altri al suo fianco. E' esattamente ciò che prova lei, esattamente quello che la logora e tormenta in ogni istante dei giorni trascorsi lontana da lui. E ora sa che lui capisce, che può comprendere più di quanto avesse mai ritenuto possibile. <Non hanno osato dire o fare nulla che potesse in qualche modo superare i limiti del rispetto> vuole tranquillizzarlo, dirgli la verità così com'è. <Ma so che saperlo non renderà più facile accettarlo. Perchè neppure io sopporto quando qualcuno ti si avvicina. Mi fa ribollire il sangue, mi fa rabbia...> rivela lei schiudendo le labbra, guardandolo in viso con fare serio, sincero, sentendo un fremito dolce scaldarla dall'interno. Ha sempre temuto che quei suoi sentimenti, quella sua gelosia, potessero essere visti come un atto infantile, persino come una mancanza di fiducia nei suoi confronti ed ha sempre cercato di ingoiare e ignorare quella rabbia che la logorava pian piano. Eppure adesso scopre che, forse, è persino qualcosa di normale e ovvio ciò che ha provato fino a quel momento. Che anche lui ha soffocato lo stesso dolore, la stessa possessività e che si son cibati nel tempo della stessa gelosia. Piccola, povera, innocente anima. Lei che di quei sentimenti non sa nulla più se non quello che scopre giorno per giorno nel suo cuore. Lei che non riesce a capire cosa sia giusto provare e cosa no. Cosa è bene esternare e cosa seppellire nel fondo della sua anima. Lo ama... lo ama così tanto da star male, così tanto da provar dolore. Lo ama e piange sul suo corpo la propria paura di non poterlo amare ancora a lungo. Sfoga e scaraventa sulle sue spalle il suo timore, quei piccoli pugni deboli colmi di timore, risentimento, rabbia e ansia. Piange, singhiozza, trema. Si libera di quel peso che le grava sul cuore da giorni e getta su di lui ogni suo più piccolo pensiero negativo. Mostra la sua paura, la sua incapacità di poter vivere senza saperlo al proprio fianco. Cede alla propria debolezza e colpisce, colpisce, colpisce. Sente le mani di Raido salire a stringere le sue spalle, alza il viso per incontrare con le proprie iridi chiare quelle dorate di lui e ascolta quelle parole che, in un primo momento, paiono quasi non avere alcun senso. Respira piano, il fiato è corto, il naso tira su con forza mentre cerca di respirare meglio senza però riuscirci. Trema ancora, scossa dalla forza di quelle rivelazioni e della sua paura, andando a notare com'egli vada a distanziarsi da lei. Schiude le labbra sorpresa, confusa, osservandolo con gli occhi lucidi, grondanti dolore. Ode quel dire, quella dolcezza, e sente il cuore andare ad accelerare, il sangue a ribollire. Non sa cosa dire, non sa cosa egli stia facendo, ma segue con lo sguardo il suo fare. Vede Raido voltarsi, nascondersi quasi dalla di lei vista per poi voltarsi una volta ancora e tornare a guardarla negli occhi. Fra le sue mani, questa volta, c'è qualcosa. Kaori realizza molto lentamente ciò che sta accadendo. Al rallentatore vede il corpo di lui muoversi, le ginocchia issarsi al suolo e le mani andare a porgerle un anello posto all'interno di una scatola azzurra. Il tempo par fermarsi, il cuore di lei corre imbizzarrito, folle, mentre tutto par non essere più reale. E' un sogno. E' frutto della sua immaginazione, non c'è altra spiegazione. Raido, inginocchiato dinnanzi a lei, le ha appena chiesto di sposarlo. Le ha chiesto di trascorrere il resto della sua vita al suo fianco, di sigillare dinnanzi agli Dei un patto di assoluta e cieca fedeltà. Una promessa. Una promessa d'amore, di appartenenza che li avrebbe legati l'uno all'altro... per sempre. Le iridi di lei passano dal viso dell'Oboro all'anello in un alternarsi lento, quasi inesorabile, mentre le labbra schiuse boccheggiano incredule. Le lacrime paiono essersi cristallizzate ai lati dei suoi occhi, i singhiozzi si sono improvvisamente fermati mentre par quasi che persino la stessa aria stia ora sfuggendo al suo controllo. No. Non è un sogno... non è la sua fantasia, non è la sua immaginazione. E' solo il suo desiderio che diviene realtà. Lo realizza lentamente, dopo diversi infiniti secondi, mentre null'altro accade. Un'attesa silente, densa, a cui solo lei può metter fine. Una scelta. Appartenergli per sempre ed esser sua anche sotto lo sguardo vigile e attento dei Kami oppure fuggire e perdere per sempre ogni possibilità d'esser felice. Le iridi bianche della Hyuga scivolano dalla custodia azzurra fino a ritrovare il viso del kiriano. Ne osserva i lineamenti, i tratti, lo sguardo, fino a soffermarsi su quelle gocce d'oro fuso che scintillano sul suo volto. Le basta questo. Le basta ritrovare il suo sguardo per sapere che non v'è alcuna scelta da fare, nessuna decisione da prendere. La sua vita, la sua felicità, è proprio lì, a portata di mano. <Sì> quel sussurro sfugge infine, sottile e leggero, dalle labbra tremanti di lei. Continua ad osservarlo negli occhi, a cercare le iridi dorate che tanto ama, volendo accettare quell'immenso dono guardandolo in viso, senza via di fuga e nessun tentennamento. <Lo voglio> aggiunge allora con maggior forza, maggior sicurezza, ritrovandosi ad aprirsi in un sorriso leggero, emozionato, ebbro di gioia. Un sorriso che si spezza quando si ritrova a respirare rapidamente, ancora incapace di credere alla verità, a quanto stia effettivamente accadendo. Si ritrova Kaori a deglutire, ad inspirare, a gattonare appena verso di lui per avvicinarsi all'uomo che, da lì a poco, avrebbe potuto definire m a r i t o. <Ti voglio> si corregge Kaori una volta fermatasi dinnanzi a lui, con tono dolce, basso e infinitamente commosso. Solo allora sarebbe andata ad alzare la destrorsa per andare a spogliare la mancina del guanto presente. L'avrebbe lasciato ricadere al suolo, tendendo la mano nuda, candida, verso di lui, con estrema timidezza. Le dita sottili, affusolate, puntate verso di lui, appena piegate verso il basso. Un invito silente, leggero, a suggellare definitivamente e per sempre quella loro promessa. [chakra: on]

19:32 Raido:
 Non avrebbe mai pensato di fare una cosa del genere in vita sua. Vivendo da solo, giorno dopo giorno, ha allontanato praticamente tutti quanti, ha chiuso il suo cuore in una morsa di ghiaccio rendendo il proprio animo gelido come l'inverno stesso. Una volta sola ha provato l'amore in gioventù, una volta per poi venire lasciato e da quel momento la vita ha subito un cambiamento radicale. Le esperienze con le donne non hanno mai superato la notte, caccia via chiunque senza ritegno preferendo svolgere missioni per il villaggio, combattere contro nemici e far valere la propria autorità su chi la mette in dubbio. Come espresso a Kaori, adora combattere ma non per il gusto di farlo, bensì per mettersi alla prova, correggere i propri errori, migliorarsi sempre di più per diventare ancora più forte e potente. Lo scontro con il cappuccio rosso gli ha fatto comprendere molto bene cosa può fare e cosa non può fare contro di lui, ha compreso quali metodi usare, quali armi lanciargli contro e, ancora meglio, il modo migliore per sfruttare le sue abilità di Oboro. Possiede svariate alternative ma deve soltanto capirle, comprenderle più da vicino capendo fino a che punto può spingere le proprie abilità di spadaccino. Un'intera vita dedicata a questo, un'intera esistenza dedicata all'arte della spada e il pensiero del matrimonio con qualcuno non lo ha mai, nemmeno lontanamente, sfiorato. Il pensiero di vivere con una persona lo ha sempre reputato come un qualcosa che pone il freno alla di lui libertà, un freno che lo tiene a bada non permettendogli di fare ciò che vuole, di essere ciò che vuole; un impedimento che può ridurlo a una larva da casa il cui lavoro da ninja passa in secondo piano. Ma ora, da quando ha messo piede sul territorio Kusano, da quando conosce Kaori, tutto è cambiato, la visione delle cose è cambiata rendendolo più coscienzioso, più maturo di quanto non fosse prima seppur mantiene i suoi tratti. L'amore per Kiri, il desiderio di proteggere il proprio paese è sempre estremo e mai nessuno deve osare mettere in pericolo la nebbia però, ora, non la considera più la sua casa bensì un posto da amare ma niente di più. Casa è stare con la Hyuga ovunque, sempre, in qualsiasi momento e situazione. Lo ha capito, ha capito che stare con lei è il suo vero posto nel mondo e non una semplice abitazione in un piccolo villaggio, per quanto piccola possa essere Kiri. Ha cominciato a vedere tutto in modo diverso, ha sperimentato ancor di più quei sentimenti repressi per troppo tempo e ora è giunto il momento della proposta, della domanda tanto attesa. Ricorda il giorno dal gioielliere, il giorno prima di partire lo ha passato in una gioielleria a cercare l'anello adatto per una proposta del genere, un anello che ha pagato un occhio della testa ma ne vale la pena e non se ne pente. Felice come non mai ora si ritrova inginocchiati ai piedi di Kaori, un piccolo sorriso a formarsi sul volto, gli occhi spalancati a guardarne il viso mentre il cuore batte all'impazzata in attesa di una risposta. Non è il momento giusto, non è il momento adatto, non è il luogo adatta, almeno razionalmente ma il cuore dice tutt'altro, il cuore comanda altro. Lo vuole fare, vuole sentire le di lei parole in questo momento e quando arrivano, tutto si blocca. Il tempo intorno a se si ferma improvvisamente cominciando a sentire il battito del cuore fermarsi all'improvviso come se un fulmine lo avesse colpito. La tensione, la paura di sapere la risposta, all'improvviso, sparisce definitivamente; si sente libero, leggero come una piuma mentre quel sorriso si allarga sempre di più. Ha tutto ha pensato fuorché a un si, non avrebbe mai sperato una cosa del genere eppure ecco, è arrivato, veloce e potente come un uragano. Una potenza inaudita che irrompe nell'animo di Raido con una forza senza eguali, una forza talmente ampia che, a confronto, cappuccio rosso è un piccolo alito che vola nel cielo. Non ci sono parole per dire quanto l'emozione sia grande e vederla avvicinare, il guanto che viene tolto mettendo in mostra la mano. Posa il pacchettino nella mano sinistra mentre con la destra va ad estrarre l'anello; lo tiene tra pollice e indice, fermo, stretto, senza farlo scappare. Afferra la di lei mano con la sinistra, ne sente il calore e poi, con la destra, si avvicina all'anulare. Movimenti lenti, fatti con cura fino ad metterle quell'anello al dito sancendo il loro fidanzamento. Sorride ancora, si alza, si erge in piedi dinanzi a lei in tutta la sua altezza, 190 centimetri di pura felicità e gioia. Avvicina il viso a quello di lei, le mani a poggiarsi sulle guance per poi baciarla; un nuovo bacio, più intenso e passionale, un bacio per la sua futura moglie. [Chk 80/80][Samehada equip][Chakra Samehada: 0/250][Equip: 5 tonici per il chakra | 15 tonici coagulanti | 10 confezioni di fili di nylon | 10 fumogeni | armatura pesante (+15 alla resistenza) | vambracci e schienieri (+6 alla resistenza solo se zona colpita) | 45 carte bomba | 50 bomba luce | 5 fuda con all'interno un tronchetto | 38 kunai | 50 shuriken | 47 kunai a tre punte | 1 nodachi sigillata nel fuda al polso destro | 1 katana a doppia lama sigillata nel fuda al polso sinistro | 1 zanbato sigillata in un fuda sulla parte sinistra della vita | 10 fuda applicati sul petto petto con inciso il kanji "potenza" | veleno stordente livello S su ogni lama ovvero katana | nodachi e katana a doppia lama]

Raido a pappa

20:07 Kaori:
 Per un infinito e perpetuo istante ogni cosa sembra bloccarsi. Pensieri, paure, pericoli, ogni cosa diviene un contorno sbiadito e lontano a ciò che sta accadendo in questo momento. Cappuccio rosso, Iwa, l'imminente partenza e separazione, tutto diventa un sottofondo ovattato e distante. Qualcosa di esterno, qualcosa di lontano da loro. Kaori in questo momento è libera dalla paura. E' paralizzata invero dalla gioia, dalla felicità, mentre gattoni davanti a lui porge la sua mano in attesa di quel piccolo gesto simbolico. Il suo cuore batte frenetico, il sangue scorre come lava sottopelle e le lacrime paiono ritirarsi asciugandosi rapidamente sul viso. Il respiro rimane corto, frammentato, stanco, mentre attende con impazienza che il resto accada. Guarda ogni minimo movimento dell'albino con gli occhi colmi di infantile gioia, di incredula felicità. Non le pare vero, non le sembra possibile che tutto questo stia accadendo realmente. Eppure è così. Sono lì, l'uno accanto all'altra. Può sentire il suo odore salirle al cervello, il calore del suo corpo ancora aggrappato a sé. Può toccarlo, può sentire la sua carne sotto le dita. E' lì. Con lei. E la vuole. La vuole per sé. La mano di Raido va fermando quella di lei per poi andare ad avvolgere il suo anulare con quell'anello, quel simbolo del loro amore. Della loro unione. Kaori è felice. Un brivido di viva estasi le risale la schiena, la nuca, andando a farla fremere mentre avverte la sensazione del metallo a contatto con la sua carne. Guarda la propria mano, quel dono scintillante risplendere al suo dito e semplicemente l'ammira. Non è il gioiello in sé a renderla felice, a donarle gioia, no. Ma il significato dietro di esso, ciò che rappresenta nel profondo. L'amore che l'altro ha voluto travisare in quel regalo. Sente il cuore riempirsi, scaldarsi e il sorriso aprirsi sul volto. Si alza a sua volta quando Raido si leva in piedi e avverte le sue mani afferrarle il viso con candore, con dolcezza, accompagnandolo verso il proprio. Le loro labbra s'incontrano ancora, si sfiorano sempre più dolcemente, più intensamente, fino a rendere quel bacio profondo. Umido. Lo sposo può baciare la sposa. Nella sua mente non riesce a fare a meno di pensare a questa frase, non può impedirsi di ripeterla all'infinito avvertendo un calore intenso propagarsi per il petto. Solleva la mancina fino a poggiarla sul di lui viso, l'anello a brillare fulgido al dito, mentre le sue labbra si schiudono in un leggero ansimo su quelle di lui. <Per questa notte... per questa notte soltanto, resta qui> sussurra sulle di lui labbra, senza allontanarsi davvero da esse, sfiorandole ad ogni moto delle proprie, soffiando sulla sua carne quelle parole. Le iridi perlacee viaggiano sul suo volto, si soffermano sulle sue iridi d'oro, annegano in esse ricolme di nuovo desiderio, di nuova passione. <Al sorgere del sole tutto questo sarà finito. Al sorgere del sole le nostre strade saranno diverse, rimarranno solo i ricordi> Fino a quando non si sarebbero rivisti. Perchè sì, si sarebbero rincontrati. Una vita intera li attendeva, una vita unica, comune, colma di mille esperienze non ancora vissute né sognate. Gliel'ha promesso, dopotutto. Sarebbe tornato da lei. <Ma per ora... per ora sii mio. Per ora vivi assieme a me> il sussurro giunge come un soffio sulle di lui labbra mentre la destrorsa di Kaori andrebbe a porsi sul proprio collo ad afferrare la cerniera della propria camicia. Andrebbe lei a tirarla lentamente verso il basso, aprendola man mano, fino a liberarsi totalmente della sua presa. Continuerebbe ad osservarlo, a guardarlo negli occhi, mentre semplicemente, chinando ambo le braccia, lascerebbe scivolare in terra l'indumento rimanendo così vulnerabile e scoperta ai suoi occhi. Desidera che sia questo, se proprio deve scegliere, il loro ultimo attimo di vita assieme. Un momento d'unione, un momento di passione, un momento d'amore. [END]

21:14 Raido:
 E' fatta, il patto, la loro unione, ora sono ufficialmente impegnati, ora sono destinati a stare insieme per tutta la vita e anche di più, oltre la vita, oltre ogni possibile cosa. Le parole dicono "finché morte non ci separi" ma tale definizione non può essere più errata, tali parole non possono rivelarsi più sbagliate di quanto già non siano. Non è la morte a separarli, non è il decesso di uno dei due a dividerli perchè oltre la vita terrena esiste un qualcosa di ben più sacro a importante. I loro spiriti, le loro anime continuano a vegliare, a vivere in un mondo più puro ed è li che si possono incontrare nuovamente, in un posto tutto per loro dove passare l'eternità tra le braccia l'uno dell'altro. Presto marito e moglie e ora ha un motivo in più per ridurre il cappuccio rosso a un mucchio di cenere, non ha più niente che possa frenarlo, non c'è più niente a sbarrargli la strada. Come prima cosa deve accompagnare Furaya a Kiri perchè li si trova ciò che gli serve per vincere, le conoscenze degli spadaccini, le conoscenze di Kisame e di Hotsuma stesso, deve acquisire le conoscenze del signore delle spade, assimilarne i segreti per aumentare la propria forza ed essere in grado di battere quel tessai che sta causando tanti problemi. Andare avanti, combattere, vincere e poi tornare da lei, tornare dalla sua futura sposa, prenderla in modo definitivo e indissolubile, in un modo da cui non si può scappare, da cui non ci si può tirare indietro una volta fatto il passo. Freme d'eccitazione per quel momento mentre le infila l'anello al dito, mentre sancisce il loro legame trasformandola nella futura signora Oboro. La bacia, la bacia con tutto se stesso mettendo in quel gesto tutto l'amore di cui dispone, tutto il suo essere per diventare una cosa sola. La bacia con la passione che mai ha avuto per nessun'altra da quasi 10 anni, la bacia con un sentimento talmente forte da abbattere le pareti stesse di quella locanda. L bacia perchè è l'unica che vorrebbe baciare, l'unica che vuole toccare e sentire, l'unica che vuole fare sua in ogni momento della vita. Essere una cosa sola con lei per il resto dell'eternità. Un breve distacco per udire quelle parole, semplice che lo colpiscono nel profondo, lo rendono inerme. Il desiderio aumenta, il desiderio di entrambi cresce senza sosta ma, questa volta, è lei a dimostrarlo, lei vuole averlo con se per questa notte prima di dividersi nuovamente. Si rivedranno il giorno della battaglia ma fino ad allora, il destino li costringe a stare separati; una piccola prova prima di fare il grande salto, una nuova prova prima di compiere l'ultimo passo per essere felici per sempre. Il di lei gesto lo lascia sorpreso. Si scosta leggermente vedendola abbassarsi la cerniera della maglia, comincia a vederne il corpo fino a quando essa non viene tolta completamente. Il busto nudo della chunin è ora sotto i suoi occhi in tutta la di lei bellezza e formosità. La mano si porta all'elsa della samehada che viene estratta e lasciata cadere a terra, la cintura con la katana sbottonata, l'armatura tolta così come la vestaglia bianca fino a rimanere a petto nudo. Si avvicina lentamente mentre le mani vanno a toccarle il busto risalendo per tutto esso; carezza le di lei guance prima di abbassare le mani fino ai glutei che verrebbero afferrati. La solleva da terra prendendola in braccio e iniziando a baciarla. Ricomincia a baciarla mente le leve inferiori si muovono fino al letto dove l'adagerebbe. Questa notte soltanto, si uniscono. [END]

Tante cose: si parla, ci si ama, ci si sposa.