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Inzuppandosi in compagnia

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con Yama, Saisashi

21:35 Yama:
  [Centro | Soglia bottega] Serata piovosa, parecchio piovosa, dopo una serie di cure abbastanza urgenti post missioni il biondo torna in centro per trovare il modo più mite di sfogarsi, mediante un po d’espressività artistica si intende. Da ricordarsi ha fallito l’obbiettivo per lui più principale in una missione, non ha la piena fiducia di colui che considerava fino a poco prima amico, come se inoltre non bastasse deve fare rapporto ai piani alti di più di un villaggio per cercare di sovvertire l’attuale regime dittatoriale nel paese del ferro, perché si trova in centro il biondo vi chiederete, la sua è mancanza di un elemento necessario altrimenti noto come denaro. Non può urlare ai quattro venti come vorrebbe fare per lo sfogo più immediato, eppure la grana è elemento a lui necessario per quanto maledetta dopo gli ultimi avvenimenti al tanzaku, avvenimenti da schiavo letteralmente. Al momento a riposo il ronin si trova al riparo sotto l’ampia soglia di una bottega per tatuaggi < dunque concludiamo affari da togliermi d’avanti, dei kanjii col significato di sublime dovrebbero essere anche un’alternativa > il luogo di lavoro non è palesemente il suo, non è presente il suo nome sull’insegna tanto per intenderci. Addosso per intenderci quelli di oggi sono vestiti abbastanza civili, una camicia bianca lunga che sporge dai pantaloni, un gilet marrone abbastanza sobrio ben più che chiuso, sciarpa marrone chiaro, pantaloni blu scuro e sandali chiusi color blu acceso, il tutto decorato da una serie di bende ben in vista dovute alle cure ed una sciarpa dello stesso colore delle scarpe stesse. Sono passati ormai giorni dalla ormai malsana idea di intrufolarsi in una base della yakuza tramite rapimento, il biondo per sfogarsi tiene aperta la porta e rimane seduto con le gambe accavallate, neanche fa volantinaggio, un rotolo serve a lui per gli abbozzi ed una penna per disegnare, uno sei tanti disegni al momento passati dalla mente è una serie di Kanjii stilizzati, stavolta ispirati al modo di presentarsi di Saisashi, roba in se di calligrafia alquanto semplice colorata come tradizione da un semplice color nero. Il chakra è già impastato come da abitudine e le armi sono tuttavia con se, un fukumibari tenuto in bocca come arma da lancio ed una copia di spade rinfoderata alla sua sinistra, composta da katana e wakizashi. Gli anbu come solito, gli stessi che l’hanno soccorso in missione, lo tengono sotto sorveglianza come solito fare per il mantenimento della copertura. [chakra on] [Equip: Fukumibari | katana | wakizashi ] [ conoscenze pittoriche ]

21:51 Saisashi:
 Pioggia...il cielo piange anche questa notte sopra Konoha, rendendola tetra e cupa. Il silenzio che aleggia per le vie del centro viene spezzato a tempi alterni da tuoni che rimbombano con forza, accompagnati da flash nel cielo in lontananza. Anche il tempo sembra comprendere lo stato d'animo del giovane, come a volergli tendere una mano, accompagnandolo in questa serata in solitudine. Cammina silente, a capo chino osservando i propri piedi posarsi uno dopo l'altro al compiere dei lenti passi, meno gorillleschi del solito, piuttosto lineari e semplici. I suoi abiti , sempre i soliti semplici abiti sono ormai fradici sotto il pianger del cielo, i capelli ormai bagnati poggiano completamnete sulla sua fronte, coprendogli gli occhi. La cosa non lo disturba, sembra essere immerso in tutt altro mondo. Ieri notte non ha chiuso occhio. Una notte tormentata da incubi terribili, che vissuti nel vuoto della casa di Mekura sono stati amplificati rendendoli insopportabili. Sotto i suoi occhi sono palesi le occhiaie, segno di stanchezza. Il suo viso è più pallido del solito. Le mani vengono portate sui lati del bacino ad infilarsi nelle tasche. Ciò che lo porta ha riflettere è ciò che è avvenuto il giorno precedente. Qualcosa di inspiegabile, a cui ancora non riesce ad attribuire un senso. E' successo realmente? Era solo un sogno? Non è la prima volta he vive questo tipo di situazione, il che rende il tutto pesante. Perchè proprio lui? Perchè non qualcun altro? <sono un debole...> sussurra tra se e se, strizzando gli occhi in pieno trauma. Ci è rimasto sotto. La mente umana a volte è così fragile da infrangersi in pochi istanti. Indossa la sua solita giacca nera in tessuto lucido con internie rifiniture arancioni. Colletto rialzato e zip chiusa per prender meno freddo. Al di soto della giacca una t shirt bianca semplice. A coprire gli arti inferiori un paio di pantaloni dello stesso materiale della giacca, che poggiano su dei sandali neri ninja usurati . Non indossa guanti ninja, ne coprifronte. La cintura che regge i pantaloni è la solita, blu , troppo lunga, penzolante dal lato sinistro in modo impacciato.

22:10 Yama:
  [Centro] Niente occhiaie per il biondo, che al massimo può vantare di un leggero e prematuro odore di sake ad accompagnarlo. L’inchiostro che sulle sue dita è necessario per le più varie sfumature, ultimerebbe il suo abbozzo prima di sentire una voce già udita in lontananza poco prima della sua partenza, poco prima del suo stesso rapimento < ah, un tipo che urla a destra e manca usa questa frase? Yare, Yare, …. Il mondo è piccolo > un udito particolarmente più sviluppato lo porta ad origliare, se non addirittura a lasciare i suoi oggetti di disegno per terra in bottega < li conserva lei? Non è per uno che paga rilassati > ad un tatuatore che molto probabilmente pensa altrettanto alla clientela per ragione di paga, ed a cui deve lasciar strumenti nonostante l’apprendistato. Perché? Perché se alcune leggi nel mondo ninja e non solo impongono il rispetto di regole e potere, ad un piccolo ronin è necessario rispettare una singola cosa, l’individuo, la vita, una vita in cui per versi il biondo si rispecchia man mano. Avvicinandosi dalla bottega alla fonte della frase con mani ancora sporche per abbozzi d’inchiostro ed un probabilmente futuro lavoro < un tono basso Saisa, successo qualcosa? HEI > sarebbe verso il “sublime” idiota di Konoha che verrebbe rivolta la domanda, il tutto con un tono non mancante di una certa calma e comprensione. [Chakra 50/50] [Equip: Fukumibari | Katana | Wakizashi ]

23:46 Saisashi:
 Procede senza interrompere il passo. Solleva leggermente il capo, con gli occhi ancora coperti dai capelli bagnati, non pare esserne infastidito, o meglio non ci fa troppo caso. Le sensazioni che prova in questo momento sono difficili da spiegare. Sono diverse da quelle provate per la sua vita "difficile" affrontata per strada, colma dei pregiudizi degli abitanti del villaggio. Questa volta la ferita è più profonda. Ha toccato corde delicate che non erano mai state toccate prima. Com'è strana la vita. Da pochissimo tempo aveva iniziato a scoprire emozioni nuove del tutto positive, scoprendo un pò di se stesso ogni volta, grazie al tempo passato con Sakura. Ed ora contemporaneamente sembra scoprire l'altro lato della medaglia. Ciò che porta "l'amore" evidentemente è speciale, qualcosa di raro. Tuttavia quel tipo di emozioni presentano un cinquanta percento di possibilità che tutto possa filare liscio. La restante parte è rappresentata dalla distruzione di tutto. Di quel sentimento, di quel credo. <mh?...:> sposterebbe le verdi iridi in direzion di un suono che sembra differenziarsi dall'impattare della pioggia sul terreno. Una figura non ben distinguibile pare essersi avvicinata a lui. Ascolta le sue parole, distinguendone le caratterstiche corporee. Lo aveva già incontrato. Non ne ricorda il nome, come al solito, ma è passato troppo tempo e sono successe troppe cose nel mentre. Lo fissa in silenzio senza dare da subito una risposta. <tutto bene. > proferirebbe con tono secco, piuttosto basso. Si sa, non è certo tipo da riuscire a fidarsi e soprattutto di esprimere se stesso tirando fuori ciò che prova in quel momento.

00:12 Yama:
  [Centro] Alquanto singolare di vedere una scimmia urlatrice zittirsi, anche se per un solo incontro avvenuto, anche se probabilmente di Saisashi si sa poco e niente, ma prima di essere un senjuu conosciuto, o se non addirittura un ronin fedele al villaggio perseguitato con l’obbligo del seppuku, il giovane è un orfano in tutto e per tutto, che conosce le espressioni dovute ad eventi spiacevoli dalle persone veramente messe bene. Inizialmente sorridente quindi alla risposta altrui il biondo continuerebbe ad avvicinarsi fino ad immergersi nella pioggia stessa, indifferente da indicazioni mediche o malanni già per bene conosciuti, il sorriso dura in se poco < oh dunque se stai messo bene suppongo che non disdegneresti una bevuta suppongo > un sorriso tra il comprensibile e l’amaro destinato a spegnersi in un’espressione più calma e mite < ah, … beh, sono troppo nano per proporlo, non sembra proprio serata, dovrei tornare a casa e devo risparmiare soldi me ne rendo conto …. > la differenza tra l’uno e l’altro sta forse nel fatto che insulti e tirate d’orecchio il biondo le sappia ormai a memoria < eh, casa già, dimentico la mia età, a quest’ora dovrei farmi accompagnare, non è che …. Ecco può uno muscoloso come te? > da notare la sua forza dell’abitudine, chiama casa uno degli edifici più opprimenti ed evitati dai vagabondi di mezza Konoha, fortuna vuole che l’ignoranza compagna del genin sia d’obbligo a dimostrarsi ad in un’affermazione del genere, fortuna vuole che incoraggiare sia cosa possibile, soprattutto visto la mancanza di gradi in vista. [Chk 50/50] [Equip: Fukumibari | katana | wakizashi ]

00:31 Saisashi:
 Lo scruta con iridi assenti, è facile capire che nonostante lo sguardo e l'udito siano rivolti verso la persona che ha di fronte, la mente e la sua attenzione sono focalizzate su tutt'altra dimensione. <be...bevuta??> storce il naso un istante per poi proseguire con tono pacato, molto diverso da ciò che normalmente direbbe o urlerebbe Saisa <beh...mi spiace ma...con l'alcool ho avuto brutte esperienze...meglio non ripetere...> che sia un altro dei tanti piccoli segreti e particolarità del genin? Non prosegue oltre con i dettagli, si limita ad una semplice frase, volta a far capire la sua intenzione di non fare assolutamente nulla. In effetti è uscito per essere di compagnia alla pioggia, non pensava sarebbe stato interrotto da qualcuno. <beh, se hai paura di girare da solo a quest'ora, perchè sei uscito..? > chiede con espressione assente, giusto per proseguire il discorso. Sembra un'altra persona. <comunque sia..non ho nulla da fare... ero uscito per fare due passi, dormire mi è impossibile... > rivela un piccolo dettaglio, ma nulla che possa essere capito <quindi mi è indifferente la direzione... > direbbe verso il nanerottolo biondo, accettando in modo indiretto la sua richiesta di essere accompagnato. Dopo tutto il cuore d'oro di Saisashi gli impedisce nonostante le condizioni attuali, di rifiutare di aiutare qualcuno, è più forte di lui. Non sa però che in realtà Yama è un ninja esperto, e non avrebbe per nulla bisogno di compagnia. Ma poco importa. Farebbe quindi un cenno col capo a Yama, indicandogli di iniziare ad incamminarsi così che lui possa seguirlo.

00:55 Yama:
  [Centro] Non è prerogativa sua quella di ubriacarsi non forzatamente, si, in effetti dovrebbe bere per dimenticare una prigionia al Tanzaku e con annessi decessi, ma è altrettanto vero che in questo istante il samurai veda il genin stesso come un compagno da confortare come il codice del buon bushido comanda. Il codice del samurai è quello che ha fallito a seguire, ed il codice stesso verrebbe ripreso con insistenza in questa semplice occasione, per quanto profana sia la sua interpretazione dello stesso. Deve trovare un modo per aiutare un suo simile in questo momento, solita roba religiosa da kami e Karma, povero Sosashi ci si è trovato immezzo < perché, … ho sentito una persona energica definirsi debole, tutto d’un tratto > tanto di risposte tra l’altro verrebbero date solo alla fine di una serie di domande e precisazioni < ok, prendi pure tutto il resto come una scusa, non bevo a scrocco se non per dormire, di rado mi faccio accompagnare anche di notte, e …. Più che altro mi sembravi messo come me fino a poco fa > lui senza pelo sulla lingua non è tipo da mantenere a lungo una menzogna, perciò i motivi del suo comportamento arrivano dritto al punto appena l’altro glie lo chiede, iniziando ad incamminarsi nei suoi discorsi verso un edificio ben più distante dal centro, un ospizio in se evitato che gente da strada come lui è solita evitare come la peste. Curioso quanto cauto nel domandare quanto successo < onestamente, chi è morto? > in una sola cosa si direbbe stonare il chunin, l’effettiva ragione di un modo di porsi a lui abbastanza insolito. [Chk 50/50] [Equip: Fukumibari | Katana | wakizashi ]

21:22 Saisashi:
 Andrebbe lentamente a togliere le mani dalle tasche, per poi portare le braccia ad incrociarsi dietro la nuca, poggiando quest ultima su di esse. Contemporaneamente andrebbe a rivolgere il capo al cielo, scrutando le nuvole nere, per poi chiudere le palpebre nel subire la caduta della pioggia sul viso, che per lui rappresenta quasi una sensazione di pace. La pioggia lo capisce, indubbiamente. <dunque...mi hai sentito...> direbbe mantenendo questo tono insolito, palesemente avvilito. Non si pone troppe domande su come abbia fatto a sentire la sua voce mentre sussurrava tra se e se. <messo come te dici??> domanderebbe senza ben capire quella frase, per continuare il discorso. Non riesce a concentrarsi su cosa ha intorno, e su cosa stia dicendo con Yama, la sua mente è da un'altra parte. Andrebbe ora a riportare il capo sul biondo, riaprendo gli occhi per poi fissarlo in modo assente. <ti seguo...> normalmente avrebbe detto cose tipo "Mr. Nano" o uno dei suoi nomignoli, ma questa sera non sembra proprio in vena. Lentamente quindi andrebbe a muovere passi nella direzione di Yama, seguendolo ed affiancandolo, in modo da mantenere il suo stesso passo. <dista molto?> chiederebbe fissando il cammino di fronte a lui. <morto...? Beh...qualcuno è morto. Ma allo stesso tempo non lo è. Mentre qualcun altro in questo momento meriterebbe la morte per non essere stato capace di mantenere una fottuta promessa...> direi che l'umore del ragazzo si palesa alla massima potenza, seppur non riveli altri dettagli.

21:59 Yama:
  [centro] Con una sorta di collaborazione nell’aiutarlo a raggiungere destinazione il biondo si inzuppa sotto un clima freddo che la vita da strada insegna facilmente a sopportare < già > come nulla fosse afferma positivamente su quanto da lui udito in precedenza, o meglio origliato, poi andrebbe pensando bene sulla domanda riferitagli a sua volta. Ma si tanto vale riferire a propria volta i problemi più noti, la censura che gli impone l’alleanza con gli anbu sotto certi versi esiste ma non sotto ogni minimo dettaglio della propria personale vita < beh, ecco, missione andata da schifo in compagnia di un compagno, …. Dovevo salvare un tipo dal rapimento di qualche mercante di schiavi, lui è vivo come richiestomi, il resto di altre persone prigioniere che avrei voluto salvare no, …. Me le sento sulla coscienza > tanto vale omettere da certi punti di vista che quello soccorso sia un Daymio e in seguito ad un tentativo di scortarlo no? Anche se già come presentata la storia non è l’allegria in se, e potrebbe già lasciare intendere un incarico più pesante del normale, in cui il suo fisico nano da scricchiolo non è solito rispecchiarsi. Con una risposta che in se risponde già a metà domande il biondo continua in se un passo sostenuto per le sue gambe, causa di un luogo definibile come casa dal centro ben distante < quanto dista? Un pochino, quell’edificio cupo con i kanji orfanotrofio è …. Coff, ecco abito nei suoi paraggi > in se mancante di zona poi tanto residenziale se non l’edificio stesso, ma che dire omette l’appartenenza effettiva alla casa d’appartenenza per non abbattere oltre il genin, non è che il ronin sotto la pioggia vada ad elemosinare al primo che capita (?). Con sguardo a trattenersi l’aria abbattuta giusto per non rendersi pesante il cammino il giovane si direbbe non contraddire troppo il taijutsuser < non credo comunque di capirti troppo ma se qualcuno è morto ed allo stesso tempo non lo è magari si fa ancora in tempo a rimediare non credi? Non credo tu debba frenare una guerra civile, …. anche se con quei muscoli, od impedire una gravosa ed imminente invasione …. Si insomma è per farsi capire, magari esagero > mettendo indirettamente a confronto problemi a se ignoti, coi suoi, censurati e nascosti a tal punto da non dichiarare neanche apertamente, in che in se potrebbe esser anche un bene < non è che ce l’hai con me per quel ritardo coi tatoo vero? Ultimamente mi son trovato con Yama fai questo, Yama fai quello, … direttive ecco > in se si potrebbe dire che dubbi su chi “meriti la morte” vengano usati dallo stesso biondino come diversivo e leggero cambio di discorso, leggero già, giacchè il tentativo di comprendere l’altro non cambi poi così tanto. [Chk 50/50] [Equip: Fukumibari | Katana | wakizashi ]

22:20 Saisashi:
 E' facile accorgersi che la zona percorsa dai due sia particolarmente tetra ed "abbandonata", non sembrano esserci case li intorno, se non un'unica grande costruzione, situata ormai a poca distanza da loro. <mh?> mugugnerebbe voltando il capo verso Yama, ascoltando ciò che di sua iniziativa decide di raccontare. <missione...? quindi tu saresti un ninja?> il tono resta lo stesso, non giudica il suo aspetto, non fa dell'ironia. Lui è il primo a non voler giudicare, proprio perchè lo è sempre stato indirettamente dalla gente. Certo è che questa scoperta lo lascia piuttosto di stucco, non pensava che quel nanerottolo fosse un combattente, ma un semplice tatuatore. Non cerca di darsi troppe spiegazioni, ne cerca di sembrare curioso, la sua attenzione è attualmente egoisticamente rivolta a se stesso ed il suo malumore, impedendogli di far caso al gesto benevolo di Yama, nel volerlo in qualche modo "consolare". <mi dispiace..> concluderebbe al sentire della missione finita in tal modo. La distanza della sua abitazione a suo dire è molto breve, dunque la destinazione dovrebbe essere quasi raggiunta <capito...dunque a breve le nostre strade si separeranno> una semplice ovvietà, detta quasi con freddezza. Non perchè non volesse avere a che fare con lui, ma semplicemente perchè l'intento della sua uscita era quella di vagare solitario, sotto il cadere della pioggia. Il discorso che tira fuori successivamente il biondo, sembra di colpo attirare la sua attenzione. In effetti ciò ch dice potrebbe essere vero. Che sia stato un sogno, che stia impazzendo, o che sia stato un genjutsu o chissà che altro, architettato da chissà quale malato, ciò che ha visto come realtà di fronte ai suoi occhi, non è poi avvenuto realmente. Ciò vuol diire che le cose possono essere cambiate. Ha ragione. Questo potrebbe essere un punto di partenza nel percorso di ripresa mentale del genin. <tsk...> digrigna i denti portando poi le braccia lungo i fianchi, stringendo con forza il pugno destro. Andrebb poco dopo a rilassarsi, lasciando la presa della mano. <hai ragione.> due semplici parole, ma stranamente insolite per lui. Suonano quasi come un "grazie". Che poi non è da tutti i giiorni per Saisashi dare ragione a qualcuno. <mm? Ah giusto...mi ero cmpletamente scordato...non ti preoccupare non ci sono problemi...continua a lavorarci, non appena avrò qualche soldo, lo chiederò sicuramente..> si riferisce al tatoo cambiando completamente discorso, distogliendo un attimo la'ttenzione dal problema principale.

22:54 Yama:
  [centro] Ninja? Beh diciamo che col termine poi tanto non ci si rispecchia < beh diciamo una specie, preferisco definirmi un ragazzino in gilet, anche io sono umano > lui è si un chunin come da definizione accennato, ma ciò si rispecchia solo nel villaggio in quanto ronin ed informatore della foglia, in dubbio se rivelare il tutto sotto un sospetto pedinamento accennatogli in se ben prima della missione stessa ciò che in realtà dovrebbe essere il suo vero io viene sminuito quanto limitato, cosa che per certi versi dovuti alla segretezza non è poi un male, per ora. Non potendosi permettere piagnistei, almeno a lungo, dovendo aiutare il prossimo di turno come bushido comanda, la chiacchiera continua quasi calma tra i due, causa non solo di consolare ma anche di far capire determinate differenze nel farlo < e di che dovresti dispiacerti? Ho solo voluto farti compagnia per farti ricordare, che tu sei tu Saisa, non il paladino di turno arrivato a dettare ordini, come io ho fatto …. Autocommiserarsi non servirà mai a nulla per quanto normale, qualunque cosa sia successa > differenze tra lui e se, differenze tra cosa potrebbe essere più utile da farsi, tra farsi le ossa per cambiare il tutto o concludere in piagnistei senza mai cambiare, il tutto vien man mano riassunto in una sola frase < il ninja è quello che non si arrende Saisa, anche se forse sono l’ultimo a dover dar fiato > lento nell’avvicinarsi nella sua stessa zona, non tanto distante da un’area deserta e gli stessi cancelli dell’edificio che lui chiama casa. Si beh forse in parte dovrebbe usare un dizionario per intendere delle parole del moro, le più minimal coperte da qualche lampo, ma non sensi che ormai ha imparato a riconoscere come quasi un mimo visto la vita underground alle spalle < nah, ho promesso che te l’avrei fatto gratis ed una promessa è tale, ci si vede dal tatuatore presso cui mi hai visto in centro, magari ti aspetto fuori > una vita come quella del samurai fatta anche da promesse, che tale voglion essere mantenute, almeno per il primo tatuaggio, il necessario per lui per diventare ufficialmente un tatuatore di tutto rispetto. Camminando ancora più a lungo sotto la pioggia dopo tali parole, il biondo andrebbe così ad alzare il passo destinazione una strada secondaria a lui necessaria per non far aumentare le impressioni nei suoi confronti, con servizi sociali probabilmente ad aspettarlo almeno potrebbe ancora usare la scusa di trovarsi a vivere in un luogo ancora meno conosciuto nei meandri. [end]

23:20 Saisashi:
 Ripone attenzione alle spiegazioni di Yama, che in modo strano si definisce "un ragazzo in gilet". Beh non critica tale definizione, ad ognuno la propria autonomina, come lui stesso ha deciso di definirsi "sublime" da tempo immemore. Prosegue nel frattempo a fianco di Yama, fermandosi di fronte ad una cancellata, non ha idea di che posto possa essere quello, ma sicuro non è nei suoi piani scoprirlo. Il discorso del biondo è piuttosto incoraggiante, non sembrano parole adatte ad un nanerotttolo della sua età., ma ognuno ha le sue esperienze ed il suo passato, e sa bene che a volte per necessità bisogna crescere prima degli altri. Probabilmente dalla conversazione di questa sera Saisa ha imparato una lezione che potrebbe essergli utile nella vita. Non dare per scontato che tutti siano contro di lui. E soprattutto, prendere da ogni suo incontro e da ogni persona, il meglio che essa può offrire, facendo suo questo concetto e potendolo portare con se. <è vero. Di certo non sarò io ad infangare il nome dei ninja. > tono secco <supererò questo momento. Come ho sempre fatto con tutto il resto. E ne uscirò migliore rispetto alla persona che sono ora.> un discorso serio, fin troppo per essere pronunciato dal taijutser. Ma dopo tutto per chi lo ha cnosciuto bene, sono ben noti i suoi tanti lati del carattere tenuti nascosti dalla sua maschera principale estroversa e gorillesca. E' diventato un ninja per hobby, per noia, completamente a caso e per dei motivi futili. Ma ora come ora, questa strada gli ha permesso di cambiare l sua vita, crescere ulteriormente, conoscere persone, vivere nuove emozioni. Non è più una semplice storiella per lui, e non rimpiange la scelta fatta. Ha uno scopo e delle persone da difendere. Non infangherà il suo nome ed il suo essere shinobi. < va bene...ci vedremo prossimamente allora. Torno ai miei pensieri. > direbbe molto conciso e serio, per poi alzare la destrorsa in cenno di saluto, facendo retrofront , intraprendendo nuovamente la direzione per il centro [end]

Yama e Saisashi si incontrano in centro per sfogarsi sul peggio che gli possa esser capitato, ognuno a modo suo, il Senjuu per cercar di sentirsi meglio si direbbe far si di confortare il taijutsuser sulla strada della propria "casa" o ciò che almeno Yama definisce tale.