[Cura]Sakè
Quest
Giocata del 16/01/2017 dalle 20:10 alle 22:22 nella chat "Ospedale [Konoha]"
A te la prima, sei ricoverato
[camera ricovero] Serata tranquilla, serata nuvolosa, il biondo pulito e rivestito con tutte le cure a dovere si ritrova in quel di Konoha ricoverato in una stanza d’ospedale, abbastanza umile e comprendente qualche letto oltre al suo. A coperte scoperte in attesa del dottore e con un mobiletto bianco affianco, il ronin dal ritorno amaro ha di colorito al massimo la cartella clinica ai piedi del letto, tutt’altro che incoraggiante per infermieri o medici di passaggio, i danni abbastanza seri hanno portato il giovane ad indossare abiti da ospedale bianchi e candidi, in se non tanto diversi da quelli indossati al suo arrivo, se manette e macchie onnipresenti di sangue hanno fatto il loro capolino abiti ospedalieri si direbbero non abbandonarlo. Una sorta di veste leggera da sala operatoria anche oggi lo ricopre, mentre ad occhi chiusi il biondo attende il medico di turno, le sue armi? Beh per una volta ha già chi dovrebbe averle a custodirle a quanto pare.Una lunga prigionia ed una missione molto complicata hanno portato Yama a subire una durissima botta sul costato in seguito al quale è stato trasportato dagli anbu in Ospedale ed è proprio qui che si trova ricoverato il biondo di Konoha. Una infermiera arriva <Buonasera> e dalla stanza in cui si trova lo sposta facendo camminare il letto sulle sue rotelline portandolo prima nel corridoio e poi in una stanza singola: un letto singolo con struttura in metallo, un armadio dove poter riporre i propri averi, un comodino con dell'acqua da bere ed un tavolo su cui si poggia un vaso con dei fiori... chi li ha portati? Qualcuno! Completano l'arredamento due sedie attorno al tavolino e due ampie finistre danno proprio verso il centro di Konohagakure <attenda qui l'arrivo del medico> lasciandolo solo ma l'attesa non dura poi molto perchè il dottore, o meglio dottoressa arrvia subito dopo [http://i60.tinypic.com/zmzhfr.png ], senza camice e con una bottiglia di sakè che sembra molto leggera... è quasi vuota e la donna puzza evidentemente di alcol ma al contempo di direbbe particolarmente lucida <dannazione ragazzino> data la sua età <come hai fatto a farti conciare così?!> [Cura per Yama]
[camera ricovero] Disteso sul letto alla ricerca di relax, pace oltre che cure, il biondo alquanto abbattuto cerca di dare un senso ad un disastro di missione, un disastro tra disastri nel suo bushido personale, si tratti di interpretazione personale o meno. Non tocca cibo, non tocca acqua per ora, probabile che gli tocchi una qualche flebo a breve, ma questi sono dettagli che spetta ad un medico preannunciato che a breve dovrebbe arrivare per curarlo. Gli occhi come il resto del volto rimangono immersi in una smorfia palese di dolore, probabilmente per le ferite attuale, probabilmente per il peggior degli incubi, mancante del minimo sorriso, debole e stanco in volto riapre questi solamente quando quella che appare l’ubriaca di turno si palesa < puzzi di sake > avendo da ridire sull’apparenza prima di tutto < ne devo parlare per forza? > no, il biondo non si oppone alla presenza di turno ma visto la mancanza del camice non collabora < ad una condizione, m- devi dire se esiste il termine murata- cof coff coff > il motivo delle sue ferite viene in se accennato, anche se quasi appaia che con l’ultima sua richiesta voglia cognare un nuovo termine (?).La donna sembra non risentirsi troppo quando il biondo le dice letteralmente che puzza di liquore ma ha lingua lunga questo medico di lungo corso <e tu puzzi di cadavere se non ti curo io> sbuffa prima di bersi un altro goccetto... come se no fosse già mezza sbronza in realtà, nonostante non lo dia a vedere <non devi parlarne per forza> nessuno è obbligato <ma non ho mica capito che termine voi sapere> la sua tosse ha finito con lo spezzare la frase proprio nel momento migliore <e dannazione sta fermo o rischi di farti ancora più male> con le costole incrinate non si scherza. È tempo però di passare all'azione ed ecco che poggiata la bottiglia sul comodino l'anziana si mette seduta sul letto ed impone le propie mani sul petto del ragazzo prima di lasciare che queste vengano invase dal chakra verdognolo di tipo medico. La sensazione è ambivalente, chiaramente sentire che le cose vanno al loro posto è piacevole eh ma al contempo proprio il tornare delle costole al loro stato originario è molto doloroso <farà male> troppo tardi vecchia, hai già iniziato! [Cura per Yama]
[camera ricovero] Beh forse una dottoressa con la lingua lunga non è poi un male visto il trauma, più che altro anche mentale subito < Urusai, chiudi il becco > ben più che acido una prolungata detenzione non si direbbe esser stato un bene, ben peggio lo stesso si può dire per compagni che ha cercato di dirigere per proteggerli nella stessa liberazione, dando questi quasi più la precedenza che un nobile. Il dolore quello fisico procede di pari passi con quello emotivo, non che quello fisico sia poco, modi di accennare alla mezza ubriaca non vengono per altro neanche precisati. MA e tuttavia ma, un momento in cui il dolore fisico supera quello emotivo arriva, quando la dottoressa inizia la dolorosa operazione senza molto preavviso. Lacrime alternanti a singhiozzi < URGHHH > e lamenti quasi involontari si fanno sentire allora, il biondo per quanto possa stare fermo < sake, tsch, …. Dammi del sake prima che crepi > richiede urlando sorsi di liquore per attenuare il dolore < SAKEEE > non è pessimismo probabilmente, se si pensa al dolore fisico e le cure di una dottoressa probabilmente alcolizzata che potrebbe peggiorare la cura in caso beva un altro goccio (?).Stacca una mano per un momento, prende la bottiglia di sakè e la da direttamente al biondo <strozzatici, ma se ci resti secco io non ne voglio sapere nulla... è roba forte> non è sicuramente miss simpatia ma non esita ad esaudire il desiderio di Yama concedendogli qualche sorso del proprio liquore. Riporta anche la seconda mano ad irrorare il chakra medico spostandosi pian piano lungo la lesione che il costato del ragazzo ha subito perchè c'è bisogno di tempo prima che il suo corpo si sistemi <per questa notte devi restare qua. Domani puoi uscire ma per una settimana niente sforzi altrimenti questi dolori torneranno e dovrò spezzarti le ossa per risistemarle la prossima volta> magari esagera, forse è solo un modo per tenere Yama lontano dai guai almeno per un po. Intanto fuori comincia a nevicare, una serata come questa potrebbe anche essere molto romantica in realtà sempre che non si voglia tener conto della differenza d'età, dell'acidità della donna e delle pene che sta patendo il povero ragazzo <direi che va bene così> completando l'operazione <sette giorni di riposo> si raccomanda ancora e lasciandogli la bottiglia esce dalla stanza [End]
[camera ricovero] Nessuna ragione per esitare almeno sul bere per dimenticare, per un breve istante < glugluglu, COFF > sorsata per conto suo è un modo di dire, se si pensa al tentativo letterale di tracannare < Coff, Coff > il sake tossito poco tempo dopo la bevuta, quasi andato di traverso, continuerebbe ad essere tossito a lungo a causa dell’inusuale sapore, fino a quando la testa ben poco abituata inizierebbe al biondo a farsi sentir meno, addirittura a girare, i classici sintomi che da sbornia non mancano a farsi sentire o a meno a dare i primi preavvisi. Vogliamo chiamare mister simpatia lui? Beh dopo le ultime giornate non lo è affatto, nonostante i favori e nonostante che, beh gli ubriaconi in genere potrebbe farseli anche piacere < vabbuò, si-ssignora, rompiballe > riposto con calma il liquore postogli sul mobile accanto, la reazione più immediata è per altra una delle più insolite, una sorta di saluto militare a caricatura con la sinistra e beffe verso la stessa figura professionale, …. Beh se si offre alcolici in struttura si fa per dire, forse (?). Lo sguardo a metà tra il dolorante e l’irritato continua quasi più per motivi morali che fisici, probabili conseguenze di alcolico ingerito e momentanee cure < se così va bene e vuoi berti il resto di questa roba ora esci da questa camera, lasciami in pace > quasi a cacciare la dottoressa a cure eseguite, lacrime agli occhi scenderebbero nell’alternarsi in un’acidità all’apice atta a sfogarsi, probabilmente. La bottiglia ancora in stanza con se verrebbe in parte tralasciata nel suo stesso sclero, almeno fino ad eventuali confische o dei suoi incubi peggiori nel pieno della notte. [end]