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Tra urla, grida e amore.

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con Sakura, Saisashi

14:56 Saisashi:
 Con aria stramba, e movenze da ladro fallito, il giovane Saisashi si guarda intorno nella stanza cercando di trovare il momento adatto. Per cosa? Per sgattaiolare fuori. Ha ricevuto un bigliettino ieri notte, Sakura lo invita nella stanza 108. RIschioso, ma deve farlo, vuole vederla ad ogni costo. C'è anche una facccenda in sospeso con lei, che sarebbe bene chiarire. Il giovane indossa la t shirt grigia ed un semplice paio di pantaloncini neri. Non gli serve altro per stare li sdraiato in un letto d'ospedale. La gamba sembra star bene, la cicatrice tira ancora, provocando a tratti dolore, ma è tutto ok. <ok. LEEEET'S GOOO!> grida senza accorgersene, buttando il piano all'aria <ehm , volevo dire. Leeet's go> lo ripete bisbigliando sotto voce. Lesto esce da sotto le coperte poggiando i piedi a lato del letto. Indossa le pantofole bianche che utilizza per potersi muovere in stanza ed andare al bagno. Si avvicina con passi lenti alla porta. Poggia l'orecchio dstro su di essa. Nessun rumore, via libera. Schiude leggermente la propria porta. Osserva dallo spiraglio. Nessuno nei paraggi. Stando al numero della stanza, dovrebbe recarsi al piano superiore. Osserva la cartina sul muro, con fare saccente. Memorizza. <mh, ci siamo tsk> si crede un dio del male. Solo per aver capito una cartina. Deve prendere la direzione destra, salire le scale e poi sinistra. La 108 starà proprio li. Uscito dalla stanza da un paio di rapide occhiate, non c'è nessno, si avvia sgattaiolando sulle punte con fare idiota. Vedendolo così chhiunque sospetterebbe. Ma questi sono dettagli. Si avvicina, è quasi giunto alla scala, quando delle voci giungono da destra. Che cosa fare? Ci sono delle sedie per l'attesa li di fronte. Si fionda poggiandoil sedere su una d esse. Abbassa gli occhiali da sole che teneva in testa stile cerchietto, ed afferra con la mancina a tutta velocità, uno dei giornali posti li per l'attesa. Lo apre totalmente mettendolo di fronte alla faccia coprendosi. Roba da farsi beccare subito. Accavalla la gamba destra sull sinistra, per dare idea di qualcuno in attesa. E' una dottoressa che parla con un infermiera. Passano senza farci troppo caso. Via libera. Si alza, lancia il giornaale per aria, e riprende con il suo passo "felpato" zoppicante per via della cicatrice sul quadricipite sinistro ancora fresca. Rampa d scale, finalmente. Afferra il manico sulla destra, ed autandosi, sale le scale tenendo la destra, leggermente accovcciato. Non incontra nessuno. Giunge in cima, ed apre la porta. Manca poco, ora proseguendo sulla sinistra dovrebbe giungere alla porta. Sembra non esserci nessuno. Procede tenendo le spalle al muro , strisciandoci contro, appiattendosi su di esso, stile spia Splinter Cell. Un dottore esce d auna porta, terminata una visita. E' li di spalle, sta per girarsi. Cosa può fare????. Si tira su con entrambe le mani la maglietta, scoprendo l'addme, e lasciando che questa vada a finirgli ingarbugliata sulla testa, coprendogliela del tutto. <FHALVE, DOTTOFHE! BUONA FHORNATA!> fa una voce strana cercando di modificare la propria. Inoltre per via della bocca tappata, alcune parole gli escono in modo strambo. Bene il dottore ricambai il saluto. Non si accorge di nulla. O forse si, ma decide che è meglio fare cose più importanti. Lesto vedendo ttraverso la maglietta, prosegue in direzione della 108, leggendo i numeri consecutivi sulle porte. <105...106...107....CI SIAMO !> esulta come una scimmia per poi ancora in quella posizione, spalancare velocemente la porta, chiudendola dietro di se. E' dentro. MISSION COMPLETE.

15:04 Sakura:
 Ha saputo del ricovero di Saisashi soltanto ieri. Probabilmente la sua testolina nella parte più recondita e soprattutto più oscurata, ha pensato ad una preoccupazione crescente. Quella lucida, in modo del tutto semplice, ha dato il via al loro incontro. Su un foglietto di carta, recapitato tramite infermiera, ha scritto che voleva incontrarlo. La loro situazione deve essere chiarita, nella maniera più semplice possibile. Per questo motivo, con le bende che le fasciano le chiappette, si è preparata un discorsetto da fargli. Indossa il camice da ospedale, semplice ed aperto dietro La schiena è coperta dalla stoffa e oscurata grazie a dei semplici laccetti. Il sedere è coperto, ovviamente, da un paio di pantaloncini corti del pigiama, che tuttavia mettono in mostra le forme e soprattutto le bende. Ai piedi, semplici pantofole a forma di gatto. I lunghi capelli sono lasciati sciolti e ondulati, ricadono dietro alla schiena mentre alcune ciocche rimangono sulla fronte, a mo di frangetta. Se ne sta in piedi, ad osservare il paesaggio fuori dalla finestra. Piove. Il tempo perfetto per starsene a casa, tranquilli. Sorseggia una taza di the, quello classico che si trova in ogni singola casa da the. Sua madre è passata poc'anzi a portarglielo, dicendoc he l'avrebbe aiutata nella guarigione. Ci cred epoco, ma lo beve solamente perché le da un'apparente stato di quiete, sebbene i pensieri non siano poi il massimo. L'apertura della porta, in modo improvviso, va a farla sobbalzare, girandosi di scatto. Il tono di voce e soprattutto la persona che si trova davanti.. Sono riconducibili a lui. Gli occhi si soffermano sulla sua figura, cercando di capire bene cosa è successo al ragazzo. <E benvenuto!> Sarcastica, per così dire, mentre si avvicina con fare rigido al letto. Non vi ci siede, per paura di farsi male al deretano. Ma comunque si avvicina. <Come stai?> tono di voce neutrale, mentre gli occhi tornano sul volto del ragazzo. Precisamente sui suoi occhi.

15:10 Sakura:
 <Come stai?> tono di voce neutrale, mentre gli occhi tornano sul volto del ragazzo. Precisamente dove dovrebbero esserci gli occhi, considerando la maglietta che funge da protezione. Che poi, chissà per quale motivo.

15:16 Saisashi:
 <fiu....fher un fhelo....sono un fhotttuuuuto fhenio!> esclama sotto voce, ancora rivolto verso la porta appena chiusa. E' tempo di togliersi dalla testa la maglietta, che lo fa sembrare un fantasma uscito male, oltre che privarlo di una parlatina normale. SI volta. Si blocca di colpo. Sente la sua voce, Sakura è li di fronte a se a pochi metri. LA intravede sfocata attraverso la maglietta. Il suo cuore inizia a battere a mille, come se ansia e preoccupazione lasciassero spazio a gioia e sollievo. Non si era accorto di quanto fosse in pensiero finche non l'ha rivista li sana e salva. <FHAKURA!!!! ALLORA FHTAI BENE!!! SIGH, ERO TANTO IN PENFHIERO!> tono alto e sincero, quasi tenero. Da sotto la maglietta una minuscola lacrmuccia cola veloce verso la guancia, venendo poi subito assorbita dal tessuto della t shirt. Calma, non deve fare figuracce. Lui è un uomo. Un vero uomo. COn entrambe le mani andebbe a togliersi la maglietta, incastrandosi ulteriormente. PEr questo motivo con movenze buffe e scimmiesche, comincia a lottare contro di essa <DAN...NA..:ZIO...::.....NEE , VIENI VIA MAGLIETTA OSCURA!!> direbbe per poi riuscire a tirarla via del tutto con la forza. Resta a petto nudo tenendo la maglietta in mano, nella destra. La fissa, in silenzio con i suoi occhi verde smeraldo. Quello ssguardo potrebbe comunicare tante cose che non è in grado di dire a parole. Ma bisognerebbe essere in grado di interpretarlo. Comincia a salirgli di nuovo l'ansia. Per un attimo aveva dimenticato la loro situazione. <ehm,...ciao.....io sto...sto bene...una katana mi ha trapassato per intero la gamba ma....sto meglio....e...e tu??> chiede con tono insicuro, abbassando poi lo sguardo, non riuscendo a mantenerlo su di lei. Si sente fuori luogo, anche se in cuor suo pensa di non aver fatto nient di male..

15:26 Sakura:
 'Perché a me.'. E' il primo pensiero che le passa per la mente, vedendolo conciato in quel modo. La maglietta a protezione del viso, un tono di voce troppo alto e sicuramente un comportamento poco idoneo per l'ambiente circostante. Sorseggia un'altra porzione di the, andando successivamente a dire <Fisicamente si.> Emotivamente? No, ci mancherebbe. Non sta bene, non vuole stare bene. Il peso che sente sul proprio corpo non tanto gravoso, se considerato a qualcosa di più materiale. Ma rimane comunque li.. Vedendolo roa che si toglie la maglietta, potendolo guardare finalmente in volto, le passano di mente tutte le immagini della serata che ha passato con Furaya. Il suo abbigliamento elegante e ben curato, il bacio che le ha dato.. Tutto, in un unico filo conduttore, come se fossero dei flash che la accecano. Le dita si stringono attorno alla tazza, andando poi a respirare profondamente. Si era ripromessa di non farsi catapultare dentro quelle emozioni così negative. L'ira porta all'odio, l'odio porta alla solitudine e la solitudine porta al lato oscuro. Così disse un saggio millenario, così ripete lei stessa. <Ustione alle chiappe.> Uou. Usa una parolaccia brutta e cattiva. Piuttosto che dire sedere, o glutei o semplicemente fondoschiena, utilizza chiappe. Forse lo stesso raazzo potrebbe intendere qualcosa, dal cambio di lessico appena avvenuto. Un minimo di preoccupazione, comunque, la raggiunge trasformando quel peso in qualcosa di più gravoso. Non trasuda proccupazione dai lineamenti facciali, ma come per Saisashi sono i suoi stessi occhi, talvolta così impersonali, a donare quell'aspetto un po' preoccupato. <Dunque.. Come è andata con la consigliera Furaya? Terminata bene la serata?> Sottile riferimento a ipotetiche situazioni che potrebbero essere capitate, tra loro due. Tipo del sesso.. O qualcosa di un po' più intimo. <Sai.. Vi vedevo così intimi, che ho evitato di romperti le scatole. Il bacio, il tuo abbigliamento.. Insomma, un appuntamento con i fiocchi.> Altra sorsata di the, per mascherare lo sbiego che avviene in volto, con la bocca che si protrae verso sinistra in un'espressione di ira mista a disgusto, quasi. 'Calmati.. Non risolvi nulla, facendo così'. < Mi dispiace di non essere rimasta fino alla fine, ma c'era una piccola colonia di gatti a cui servivano maggiormente le mie attenzioni.> E' il contrario. Era a lei che servivano delle attenzioni.. Quel luogo, dove si trova la colonia, è il suo piccolo rifugio dal mondo.

15:36 Saisashi:
 <uff...> sbuffa nervosamente. Deglutisce poi rumorosamente, nel notare da subito il comportamento "ostile" della ragazza. Ma per quale motivo è così arrabbiata? <ust...ustione alle chiappe????> sorride divertito nel sentire pronunciare quella parola da Sakura. Non le si addice, non avendole mai dette, il che la fa sembrare piuttosto comica. <che bello finalmente stai imparando ad usare queste parole !hihihi mi riempi il cuore di soddisfazione!> direbbe con tono ironico , cercando di scherzare per smorzare la tensione. Le sorride un istante ma pare non serva a molto. La Hyuga passa all'attacco. La fissa, gocciolina di sudore che cola dalla tempia sinistra, sguardo ansioso, come se fosse di fronte ad un processo. A questo punto anche un ingenuo come Saisashi sembra capire di cosa si tratti. Che sia quella cosa chiamata gelosia? <mh??> mugugna inarcando un sopracciglio per poi socchiduere le palpebre chinando il capo. <quindi mi hai chiamato qui per parlare di Furaya...uffi...pensavo volessi dirmi qualcos altro...> prova a ritorcerle contro le sue "accuse" celate. <io credo che tu non abbia capito niente...Sakura...> prende un attimo di pausa, serio. <sei per caso gelosa??> domanda a ciel sereno. Che c***o fai SAISA! COSI' TI MANDI AL ROGO DA SOLO, MAI DIRE CERTE COSE AD UNA FEMMINA. Ma questo lui non può saperlo. Tutta via sotto questa frase il messaggio celato, con una nota di tristezza sarebbe "ehy, non ti fidi di me?". Tuttavia per ora, non vuole dare spiegazioni. Vuole vedere cos'ha da rispondere la genin, il resto verrà forse dopo.

15:49 Sakura:
 Inarca il sopracciglio, andando a fissae il ragazzo. Sì, le chiappe. Bravo Saisashi, cerca di smorzare la situazione che lei si incazza ancora di più. La presa sulla tazza diventa più forte, portanto i polpastrelli delle falangette a diventare quasi bianchi, mentre il respiro rimane ancora sotto controllo. <Non ho capito niente.. > Sorride, emanando aria dalla bocca come uno sbuffo, prima di sentire quella parola. Gelosa. Gelosia: concetto astratto che si manifesta nelle persone che provano affetto verso qualcuno, vedendolo insieme ad altre persone a fare cose che non si reputano idonee, specie se dietro c'è una storia un po' intima. <Gelosia. Sì, lo sono.> Non t elo aspettavi eh? Beh in questi giorni ha avuto modo di capire che comunque quel sentimento che sente per il ragazzo, non è cosa semplice da decifrare. C'è sicuramente affetto, sebbene non sia tanto quello che li accomuna.C'è sicuramente un'attrazione fisica, altrimenti non si sarebbe esposta in quel modo. Quindi si, è gelosa. E tanto anche. Tuttavia, quel gelosa espreso dal ragazzo la fa.. Impazzire. Si avvicina velocemente al comodino, poggiando la tazza in modo brusco. Il suono è sordo e potrebbe anche rompersi, ma non le importa. Lascerebbe andare la presa su di essa, per poi girarsi verso Saisashi. Gli occhi sono infuocati, sebbene rimangano bianchi, mentre le sopracciglia si aggrottano, creando una serie di righette lungo l'arco sopraccigliare, sulla fronte e all'inizio del naso. Sguardo furente, non c'è che dire. Non esiste inferno peggiore, di quello di una donna tradita. < SEI UN PORCO.> Urla, non ha mantenuto la promessa. Ora urla lei. Gesticola visibilmente con le mani, incidendo pesantemente con i piedi sul pavimento, cominciando a camminare lungo la stanza. Los guardo sempre fisso su di lui. < UNO SCHIFOSO PORCO. PRIMA MI BACI, MI DICI CHE SONO BELLA, CHE SONO INTERESSANTE. MI COCCOLI, MI PRENDI PER LA MANO E POI?> Datele una razione di prozac. Subito. < POI ESCI CON FURAYA, LA GUARDI COME SE FOSSE UNA DEA. TI IMBAMBOLI FISSANDOLE LE TETTE. COME PENSI CHE POSSA SENTIRMI? > Porta le mani all'altezza delle orecchie, cercando di prendersi ciocche di capelli. Stringe la bocca, piegandosi in avanti, per evitare di andare ad uccidere Saisashi seduta stante. < TE LO DICO IO. TRADITA.> Pure troppo, per i suoi gusti. Chiude gli occhi, istantaneamente, andando a voltarsi per dare le spalle al ragazzo.Il respiro non è controllato e sembra che le manchi costantemente aria. La bocca rimane aperta, per far entrare più aria. E dagli occhi un leggero strato di lacrime sembra voler uscire da loro, andando a bagnare le guance delal giovane.

16:05 Saisashi:
 Oh per dio. Tutto si aspettava tranne che una risposta affermativa della ragazza. I battiti del cuore aumentano ulteriormente, una sensazione di calore e disagio allo stesso tempo vanno ad aggrovigliarsi allo stomaco. Altro che aprire le porte del chakra o combattere. Tutto questo è mille volte più complicato. Resta li, semi paralizzato, non sapendo cosa dire. Da un lato sente di essere felice. Lei è gelosa? Ma allora vuol dire che ci tiene a lui, forse prova realmentequalcosa. Tuttavia dall'altra parte sente una strana tristezza. Lui non vuole ferirla, anzi. Eppure inq uesto caso, sembra averlo fatto. Così tanto da portarla in quella condizioni? La Hyuga sbraita, come non aveva mai fatto, si può sentire l'ira nelle sue parole, la delusione. Ci va giù pesante. Addirittura Porco? China il capo, tristemente, come a sentirsi colpevole. Non dice nulla, lascia che la ragazza finisca il suo sfogo. Sa come ci si sente ad avere qualcosa dentro che fa male, e volerlo gridare fuori. Si prenderà gli insulti, e pazienterà. Tuttavia nel mentre riflette. Seriamente lui ha fatto tutto ciò? dalla propria prospettiva non gli pare. Fissarla come una dea? Ha passato tuto il tempo a guardare Sakura e parlare di lei, e nemmeno se n'è accorta. Forse sulle tette, ha peccato, è umano. Ma guardare senza malizia, è forse un reato? E poi il bacio. Un gesto gentile, nato proprio per colpa di Sakura, che ha deciso di lanciare dei genjutsu ad una cena. Fa mente locale, esamina ogni suo gesto, ed ogni gesto di Sakura, ora capisce perchè quella sera era così fredda. Un ingenuo resta un ingenuo. Non ha messo cattiveria nelle sue azioni, anzi. <Po...porco..?Tra....tradita??> balbetta ripetendo le parole che più gli han fatto male. C***o cos'è questo dolore dentro di se? Ha subito colpi, ha lottato, ha preso botte nelle risse, si è allenato fino alla soglia massima del dolore. Eppure cos'è questo male tagliente che prova nell'animaa? Qualcosa mai provato prima. Fa male. Tanto. Non è paragonabile al dolore fisico. Sakura gli da le spalle, e solo allora Saisashi alza il capo, andando ad osservare il corpicino esile della ragazza. <ti ho....detto che sei bella....?> tono pacato, triste, che non lascia intendere nulla di buono. Cercherebbe di muovere qualche passo zoppicante, in direzione della sua figura. Si fermerebbe a pochi centimetri da lei. Chinerebbe leggermente il busto in avanti, con occhi socchiusi. I capelli gli finiscono sulla fronte coprendo in gran parte gliocchi. Avvicina il capo all'orecchio della Hyuga, cercando di bisbigliarle qualcosa. <beh....ho detto qualcosa di sbagliato...> COSA?!? CHE DIAVOLO SUCCEDE? Detto così parrebbe un fulmine a ciel sereno. Passa qualche secondo, che parrebbe interminabile. Suspance che cala fredda e pungente nell'aria. E' terminata così? E' qui che tutto finisce? <sei bellissima. Ora è corretto.> altro attimo di silenzio che cala imperterrito. Allontanerebbe lentmente il capo dal suo orecchio destro, tornando in posizione eretta, li dietro di lei.

16:16 Sakura:
 Il respiro non si placa. Forse un avvisaglio di attacco di panico? No, non è possibile. Lei non è mai stata soggetta a questo genere di crisi.. E sicuramente l'attacco di panico non risulta essere fra quelle già provate. Non le piace nemmeno, non riuscire a respirare e al contempo, avere un peso sullo sterno. Si sente veramente ferita, tanto da darle il tormento. Se per Saisashi quelle parole sono pugnalate allo stomaco, per lei sono la semplice verità. Odia dover essere così, odia urlare e strepitare come una forsennata. Non lo sopporta. Ma in quel momento, tutti i sentimenti che ha cercato di reprimere al suo interno, stanno uscendo. L'avvicinarsi di Saisashi lo avverte, solo quando il ragazzo le bisbiglia quelle cose all'orecchio. Non apre ancora gli occhi e il respiro rimane affannoso, ma le lacrime che invano, tentava di tenere dentro le palpebre, ora scorrono. Sarà pure stato un complimento, un modo come un altro di tentare una pace estrema. Ma per lei non fanno altro che male; si sente tradita, giustamente, e particolarmente ferita specie nell'ultima parte della frase. Il respiro continua ad essere faticoso e solo dopo che si sarà allontanato da lei, dirà. < Sai qual'è la cosa più orrenda?> Prova dunque a girarsi, mostrando come i suoi occhi si siano tinti di rosso, attorno a quella che presumibilmente è l'iride. <Che per tutta la serata, ho dovuto tenermi dentro tutte queste cose. Ero li e servivo al vostro tavolo, incapace di poterti prendere a schiaffi.> Già. Il sentimento ancora c'è. <Ero costretta a servirti mentre stavi con un'altra. Se io uscissi con qualcuno e facessi le esatte cose che tu hai fatto, come ti sentiresti?> Chiederebbe, finendo con un singhiozzo ed alzando le mani, come a non voler sentire l'eventuale contatto con Saisashi. <Come ti sentiresti se baciassi qualcuno e tu, inerme, non puoi fare nulla?> Quelle parole sono l'esatta trasposizione di ciò che le è accaduto, quando ha visto lui baciarla. Che poi, qualunque sia il tipo di bacio che le ha dato, è pur sempre un bacio. E non va bene, per una ragaza, vedere il proprio uomo andarsene in giro con una che, diciamocelo, è decisamente più attraente di lei. < Lo so di non essere perfetta.. Che non sono bella come Furaya, o forte come Mekura..> Singhiozzo.< Ma sbattermelo in faccia in quel modo è stato atroce.> Pure troppo.

16:39 Saisashi:
 Sakura sta piangendo. Le lacrime non vengono versate da Saisashi, eppure com'è possibile che senta nello stomaco un malessere atroce? Come se fosse lui stesso a provare le sensazioni della genin. Sentire singhiozzare lo distrugge dentro. Non ce la fa a vederla così. Ma non voleva farle del male. Cercherebbe di avvicinare la mancina verso il braccio della Hyuga, come a volerla afferrare. Ma interrompe a metà tale gesto, vedendo la reazione disperata della ragazza. Che cosa può fare? Lui non credeva di fare tutto questo. Forse sarà meglio spiegare, ma lei crederà alle sue parole? Probabilmente no. <beh non ci avevo pnsato...> porta il capo verso l'alto, sguardo al soffitto, come a riflettere per rispondere alla sua domanda <penso non farei nulla. Vedi Sakura..io....io mi fido di te. Sei l'unica persona oltre all'ormai scomparso Lind, di cui io mi fidi ciecamente. > si fida anche di Mekura, ma non allo stesso modo. Verso di lei ormai c'è un sentimento che non sa spiegarsi bene, nato per caso, eppure forte dentro al petto. Queste parole, per lui sono difficili. E' risaputa l'incapacità di Saisashi nel tenere discussioni e frasi, soprattutto nel trasparire i suoi pensieri e sentimenti. Ed è la prima volta che dice a qualcuno di fidarsi di lui/lei. E' una cosa importante per quanto sia semplice. <ehy....ora ascoltami...ti dirò le cose come stanno... poi ti lascerò stare, non voglio ferirti o farti del male..> parole tristi, dette con un voce rotta dal dispiacere. <con Furaya è stato una casualità. Un mese fa, nel pieno del nostro "odio" reciproco, successeuna cosa....ebbi un grave crollo...> non da dettagli per ora, di quella storia non ha detto nulla a nessuno, nemmeno a Mekura. <sono uscito di notte, dando un pò di matto....è li che l'ho incontrata...beh lei non mi ha giudicato, non mi ha dato dell'idiota...mi ha solo parlato ed io,...ne avevo bisogno. Per puro caso, in modo quasi buffo, beh la invitai ad una cena. A quanto pare era molto impegnata, mi ha risposto solo qualche giorno fa...nemmeno lo ricordavo...>ed ine ffeti è vero, in questo mese son succsse tante di quelle cose, tra cui proprio l'avvicinamento a Sakura <beh, io sono stato felice di poter cenare con qualcuno...sai sono sempre solo...non ho mai fatto queste cose "normali"...nessuno mi considera solitamente, se non per criticarmi o giudicarmi > contiinui riferimenti alla sua vita per strada insieme a Lind <siccome tra me e te...era successo....si insomma...tutto quanto....allora ho deciso di portarla proprio nel tuo ristorante. Io pensavo che vi avrebbe fatto piacere avere la consigliera a cena. Sai è simpatica...le ho chiesto molti consigli...> non le dice ancora riguardo a cosa < la considero una mia amica...ed io non ho amici. Per me era una situazione che mi faceva sentire normale. Mi sono messo dei vestiti "eleganti", gli unici ch avevo, e messo in tiro.. Volevo fare per una votla bella figura ed essere visto come una persona normale. Volevo che le persone per una volta mi guardassero e dicessero "hey! Guarda quel tipo, sta proprio bene!". Volevo essere all'altezza della consigliera. Ma soprattutto...il vero e principale motivo....volevo essere visto da te...speravo tanto in un ...non so...un complimento..... pensavo che ti avrei stupita vestendom così. > ed invece è stato il contrario.Ha pensato l'esatto opposto. <Furaya è stata gentilissima. Sai le ho rotto le scatole tutta la sera su consigli su d un mio ipotetico "amico"....le ho parlato indirettamente tutta la sera di te...ed ho continuato a guardare te. Anzi forse sono stato persino maleducato senza accorgermene.> cavolo un discorso che sta filando...tono pacato,, parole normali e persino di senso compiuto. Addirittura pensa alla maleducazione? Ma da quando? Tuttavia è vero, forse ha parlato troppo indirettamente di Sakura, non voleva infastidire la Nara. Tuttavia è stata una bella serata <e poi il bacio...io sono impulsivo lo sai...ho visto che aveva una cosa sulla fronte...e che ne so, qualch eidiota mi disse che per far guarire una pustola bisogna dare un bacio...sicuramente non è così, ma per fare del bene, sul momento l'ho fatto, non ci ho pensato...non volevo farti stare male...mi dispiace.> Strizza le palpebre, stringe i pugni. NOn può piangere. Giammai. Tira su dal naso, per riprendersi. <quando poi te ne sei andata.. ho accompagnato Furaya fuori, l'ho salutata, e poi ho iniziato a rincorrerti come un idiota, senza risultato.> sospira. Si volta dando ulteriormente le spalle a Sakura. <tu dici che non sei bella come Furaya...o forte come Mekura....io invece dico, che la mattina appena mi sveglio...la prima cosa a cui penso...Beh, oltre al cibo ovviamente> attimo di stupidaggine alla Saisa <sei tu. A cosa tu stia facendo, la speranza che tu stia bene, e di poterti vedere al più presto. > non sa nemmeno lui cosa gli stia succedendo. Tutte queste emozioni mai provate prima, non riesce a distinguerle, a capirle. Muoverebbe ora qualche passo in direzione della porta arrivando di fronte ad essa. <ti lascio stare...non voglio ferirti ancora.>

16:54 Sakura:
 Lui si fida di lei. Beh questo è un modo come un altro di sfidarla a fare una cosa del genere? E' possibile. O forse, semplicemente, sono delle scuse che sta cercando di instaurare. Gli occhi della Hyuga indugiano di tanto sulla figura di Saisashi, andando a sondarlo alla meglio, sebbene la vista si stia facendo sempre più offuscata, a causa delle lacrime. Non intende mostrarsi debole; questo è fors eun suo punto di forza, ma in quel momento le barriere sono inevitabilmente crollate al suolo. Se ne rimane zitta, andando ad ascoltare tutto il racconto di Saisashi. Un silenzio di tomba, interrotto dal classico suono di esso, che si sente nelle orecchie. Forse non è nulla, un'immaginazione del nostro cervello per non incominciare ad impazzire. Il non sentire rumori, fa di una persona incapace di stare al mondo. Il silenzio muto è sicuramente un punto sul quale la ragazza non pu trascendere. Forse potrebbe utilizzarlo in qualche Genjutsu.. Ahhh, che cosa diavolo pensa. Saisashi sta parlando. Concentrati Sakura, non pensare alle conseguenze di qualcosa, ma al momento presente. Proprio come ti ha insegnato lui sebbene goffamente. In quelle parole, riesce a scorgere una parte di Saisashi che forse le era rimasta all'oscuro. Una parte estremamente dolce, tenera fino al midollo. Uno dei lati nascosti del ragazzo, che non possono essere visti se non in determinate circostanze. E' un punto sul quale la ragazza vuole in tutti i modi porvi rimedio. Quando lui si gira e cerca di andarsene, istintivamente porterebbe le mani verso di lui, tentando di abbracciarlo da dietro. Il corpo andrebbe ad aderirsi contro la schiena, il sedere e le gambe del ragazzo, mentre la fronte verrebbe putata contro la colonna vertebrale. Gli occhi nascosti al mondo, chiusi, mentre le lacrime scendono. <Perché non me ne hai parlato, di lei?> Di occasioni, sicuramente ce ne sono state. Anche quando il ragazzo ha ricevuto la risposta dalla consigliera, poteva avvisarla. <Perché non mi dici mai quello che provi?> Lei lo fa, sebbene in modo molto semplicistico, ma lo fa. Lo dimostra. < Io.. Non voglio che tu te ne vada. Ma non voglio nemmeno che ti veda con altre persone.> La gelosia è una brutta rogna, su questo non si può discutere. <Con altre.. donne.> Perché di questo stiamo parlando: di un appuntamento,c he ha avuto, con una donna. Fatta e vissuta, diamine. < Non lo sopporterei.. > Ne potrebbe morire. Basta guardare quello che ha fatto con Furaya. Insomma, sfigurata agli occhi del ragazzo con brufoli, porri e altre schifezze di quel genere. <..E ti prego, non baciare nessun altra al di fuori di me.> Questo è più come un sussurro, tuttavia udibile alle orecchie del ragazzo. Le costa caro dire certe cose, così come esprimerle. Ma lo ha fatto, solamente per lui.

17:19 Saisashi:
 Rivelando nuovamente ed involontariamente una parte profonda di se, Saisashi alza il braccio come a voler aprire la porta per mezzo della apposita maniglia. Ma è in quel momento che si sente afferrare da dietro. Non si oppone, non fa resistenza. Lascia che le esili braccia della ragazza lo avvolgano in un abbraccio. Avverte il calore del suo corpo, e le sue forme aderire alla schiena. In quel momento, una sensazione di sollievo prende il sopravvento nel suo animo triste. Pensava lo avrebbe lasciato andare. Eppure la speranza in cuor suo era proprio quella di essere fermato. E così è stato. Ascolta le sue parole, cerca di capirle, cerca di pensare a quale possa essere il modo migliore per farla stare bene. Tuttavia, forse la richiesta di Sakura è un pò forte. La gelosia fa in qualche modo piacere a Saisashi, si sente voluto, apprezzato. Ma a tal punto da non poter vedere nessun tipo di persona di sesso femminile? Sarà pure la sua croce, ma volente o nolente, le uniche conoscenze che il giovane ha fatto, sono prorpio di sesso femminile, contrariamente ad ogni aspettativa. Anzi ha aiutato anche Yukino , conoscendo una parte di lei completamente nascosta. Non può farci nulla, quando sente di poter aiutare una persona, non si trattiene, e pur mascherando la cosa, cerca di fare di tutto. Sospira nuovamente. <beh vedi....non te ne ho parlato perchè nei momenti in cui ero con te..beh diciamo che pensavo a tutto tranne che a quello..> in effetti quando è con lei, deve far fronte a quell'ammasso di emozioni che lo percuotono, non ha molto modo di pensare ad altro. <non credevo fosse importante...ma se è un problema...allora da adesso in poi ti dirò tutto ....te lo prometto.. >una promessa detta con tono rassicurante. Vuole essere sicuro che stia tranquilla.. <io beh...maaaaa insomma...ma mi hai visto?? Ti sembro per ora in grado di dire ciò che provo eheheh, è già tanto se riesco a parlare normalmente con te > direbbe tornando ad utilizzare un attimo i suoi toni scherzosi e cantilenosi. Dice il vero, fino ad un mese prima, nemmeno riusciva a direuna frase di senso compiuto ad una ragazza. Deve ancora evolversi, maturare. <ad ogni modo. Furaya è una mia amica...ed a proposito...c'è anche un'altra amica con cui penso dovrò vedermi in futuro...ti ricordi di Yukino?? Ti dispiacerebbe la cosa?> glielo dice, come appena promesso, evitando così fraintendimenti. <ti prometto che non darò nessun altro bacio ok? parola del suuuuublime saisa ahaha> ridacchia smorzando i toni. Quello sulla fronte non pensava potesse ritenersi tale, ma accetta questa condizione se può farla star bene <tu però...devi promettermi che ti fiderai di me...> questo è essenziale. Senza la fiducia non può esistere nient altro. Persino in una missione la fiducia reciproca è essenziale. Afferrerebbe ora con entrambe le mani, quelle di Sakura andando ad aprire il suo abbraccio. Lascerebbe cadere le sue braccia sui lati, per poi voltarsi in sua direzione. Lentamente andrebbe con le mani ad afferrare per le guance il visino della Hyuga. Le asciugherebbe delicatamente le lacrime, alzandole il capo e fissandola negli occhi qualche istante. <ora però basta piangere..promesso?> le sorride al suo solito. Un sorriso sincero. Andrebbe poi ad infilare la mancina nella tasca sinistra del pantalone estrando n mini oggetto. Un gattino, intagliato nel legno, delle dimensionidi pochi centimetri. Non è bellissimo, si capisce che non sia costato caro <vedi ti avevo preso questo...passando in centro l'altro giooooorno ho pensato a te e...non avevo molto, però ho pensato potesse piacerti hihihi> si imbarazza arrossendo slle guance. <volevo dartelo l'altra sera...ma sei scappata....e quindi me lo sono portato dietro. > il silenzio cadrebbe nuovamente nella stanza. Tum tum...tum tum..il cuore che sobbalza contro il petto di Saisa. <ehm..senti Sakura,....io ti....ti...si insomma volevo dirti che ...ti....> balbetta freneticamente, non riesce a completare la frase. Probabilmente è troppo ancora per lui. <si beh....ti voglio bene..> per ora probabilmente è già tanto sia riuscito a dire questo. Resta li a fissarla, immergendosi nei suoi occhioni bianchi. Non ha altro da dire, vuole solo godersi il momento, sperando vada tutto per il meglio.

22:11 Sakura:
 E' stata fragile. Se lo riconosce. Fin troppo fragile. Le è bastato vedere Saisashi con una donna, che è crollata sotto il peso dell'incredibile gelosia. Gelosia che non le apparteneva, almeno così crede. Rimane ancora stretta a lui, cercando di trattenerlo a lei. Una paura più recondita e nascosta di quanto osasse mai immaginare. < Non si tratta di problemi o altro.> I problemi li ha fatti lei. Come ogni altra ragazza che vede il proprio ragazzo a cena fuori con qualcun altra. < E' che.. vedi..> Nasconde la testa, ancora più di prima, cercando di non mostrarsi sebbene la posizione glie lo permetta. <..tu sei il mio ragazzo?> Domanda, forse un po' incerta della sua risposta, perché non hanno mai definito la cosa che stanno passando e provando entrambi. Non glie ne fa una colpa, ci mancherebbe, ma lei è fatta così. Deve assolutamente dare un nome a tutto quello che sente e prova, altrimenti va in crisi ed il suo mondo, piccolo mondo fatto di tasselli perfettamente incastonati. <in effetti..> Dice, constatando il fatto che il giovane si sta sicuramente sforzando di mostrare molte cose. Anche se la voglia della ragazza di conoscerlo appieno sia incredibilmente alta, ora come ora vuole solo averlo li, stretto a lei, ad abbracciarla ed infonderle sensazioni. Emozioni. <Yukino?> La ragazza del gatto. Quella che tentava di difendere, quando pensava che Saisashi le volesse dare una lezione. non pensava che avesse ancora a che fare con lei. per quanto i suoi modi, distaccati e freddi, non le piacciono.. Se ha da fare, ha da fare. <Va bene..> Dice, forse rassegnata all'idea di dover convivere con quella continua sensazione di impotenza, di non riuscire ad arrivare ovunque. O di controllare, forse? E' possibile. Ma non ci vuol pensare. Se dovesse scoprire che il controllo è la sua peculiare particolarità, potrebbe anche cadere in uno stato catatonico di debolezza emotiva. <Grazie, Saisa..> Sorride, sotto i baffi la ragazza. Sebbene quel suo modo di sdrammatizzare a volte le va stretto, ora la fa sorridere. <... mi fido di te. Lo sai.> E' un dato appurato questo. Ma quando una ragazza vede il suo ragazzo uscire con un'altra, darle un bacio, vestirsi bene e via dicendo.. Insomma. Non si tratta di fiducia, quanto di tradimento. Quando il ragazzo scioglie l'abbraccio, quasi le dispiace.. Il non poter sentire l'odore di Saisashi, sentirne il calore, con le mani a contatto sul suo addome. Ma la cosa si risolve subito quando le prende il viso con le mani, andando ad asciugare le sue lacrime. Gli occhi bianchi, arrossati ai lati, vanno afinire s quelli verdi del ragazzo, mentre un lieve sorriso ed un assenso con la testolina affermano la sua decisione allo smettere con le lacrime. Stupida piccola bimba. Lo sguardo si muove in direzione della mano che tira fuori un oggetto particolarmente.. strano. Le forme intagliate, il legno e soprattutto l'idea di quel regalo vanno ben oltre alla semplice dimostrazione di affetto. E' un gatto. Un gatto. Gatto. Neko. Gli occhi si allargano, mentr ela manina tenterebbe di afferrare quell'oggetto. Se l'è portato dietro, il ragazzo.. ha tentato di rincorrerla per darglielo. Gli occhi si staccherebbero dall'oggetto, che terrebbe con entrambe le mani, portate limitrofe allo sterno, per piazzarsi su quelli del ragazzo. le guance rosse e soprattutto quello che dice dopo, la paralizzano. Le vuole bene. Le vuole seriamente bene. La mano destra andrebbe a staccarsi da li, per avvicinarla al viso del ragazzo, scendendo poi dietro l'orecchio e sul collo, toccando il trapezio e scendendo verso la clavicola. Una semplice carezza, fatta con i semplici polpastrelli, mentre dice. <Anche io te ne voglio.. E questo è il più bel regalo che mi abbiano mai fatto.> Occhioni pieni di affetto, non c'è che dire. Il regalo, la dichiarazione e tutto il resto. Sì, le urla e le lacrime di prima sembrano semplici ricordi lontani. Molto lontani sebbene finiti pochi minuti prima.

22:38 Saisashi:
 Finalmente le lacrime si sono interrotte. Il sorriso prende forma sul viso della genin. Il sorriso....quel sorriso. Basta osservarlo in silenzio per lasciarsi alle spalle tutti i pensieri tenebrosi che spesso bussano alla testa del ragazzo. La sensazione di calore, l'emozione, la gioia nel veder l'altra parte sorridere , arrossire, essere contenta. Tutto ciò è una novità, preziosa, che custodirà segretamente nei meandri remoti del suo cuore. Qualsiasi cosa succeda, qualsiasi strada piena di ostacoli dovesse mai percorrere, anche lontan dalla Hyuga. Lui ora in cuor suo lo sa. Sa che quel sorriso gli rimarra sempre impresso a caldo negli occhi del cuore. Può un semplice sguardo, la semplice presenza di una persona, un semplice odore, cambiare radicalmente la visione della propria vita? Può rendere una persona diversa, far si che si apra mostrando se stessa, tirar via le maschere imposte dalle difficoltà giornaliere. Tutto ciò sembra possibile. L'animo del genin sussulta alla domanda così facile quanto estremamente complessa. Lui è il suo ragazzo? Beh, per il carattere di Saisashi, ciò è ben difficile da definire. Che cosa significa essere il ragazzo di qualcuno? Bisogna per forza dire di esserlo , e vincolarsi a qualcosa di materiale come il "fidanzamento" per potersi definire appartenenti a qualcuno? Probabilmente la risposta è no. E Saisashi avrebbe risposto tranquillamente, con il suo solito credo. Il momento e le sensazioni vanno vissute, senza aggrapparsi a qualcosa di troppo complesso che possa appesantire i propri pensieri. Certo, questo sarebbe stato detto se non conoscesse come ora la ragazza. Sa che ha bisogno di certezze, di afferrarsi a qualcosa di concreto. E sa che fino ad ora ha comunque cercato di seguire le sue parole. Si è ripromesso di non ferirla più giusto? E allora così sia. Forse non sa cosa significhi ancora la parola amore. Ma sa cosa vuol dire voler rendere felice qualcuno. <beh....> prende un attimo di fiato, è piuttosto serio e concentrato rispetto al solito. Deve trovare le parole giuste. <sono e sarò ciò tutto ciò che vorrai. > parole semplici, forse dette in modo strano, ma che esprimono un mondo. Ciò significa che la risposta va ben oltre al semplice essere il suo ragazzo. Sarà il calore nei momenti in cui avrà freddo. Sarà le stelle che culleranno il suo sguardo nelle notti in cui smarrirà la via per il ritorno. Sarà tempesta quando avrà bisogno di aiuto, il sole quando vorrà sentirsi coccolata dalla luce. Questi sono i pensieri che continuano a passare in testa al genin. Pensieri positivi, sinceri, semplicemente belli. Certo che ora e forse mai, sarà in grado di poterglielo dire. Chi lo sa...forse un giorno... Tuttavia, lo sguardo sognante del genin, fisso sugli occhi bianchi di Sakura, potrebbero bastare ad esprimere e trasferire questi suoi pensieri. Esiste l'empatia? Si può parlare con lo sguardo? Lui crede di si. <sai...mi fa piacere da un lato sapere che sei gelosa...ecco..mi fa davvero sentire ...ehm....apprezzato....> direbbe chinando il capo, con voce buffa ed imbarazzata. <ma non ti devi preoccupare. Il suuuublime Saisa ti da il permesso di essere gelosa...così potrò prenderti un pò in giro ehehe....ma in cuor tuo, fidati sempre di me, come io mi fiderò di te. Facciamo un patto?> direbbe andnado a scuotere il capo per scostare un pò i capelli che infastidivano lo sguardo cadendo sulla fronte. <sincerità, appoggio, e comprensione. Saranno le nostre tre parole. le...NOSTRE.> lo ricalca con voce buffa. Esatto , Nostre. E' davvero strano come per il taijutser, delle parole osì semplici sembrano esprimere così tanto. Socchiuderebbe gli occhi nel ricevere quella carezza. Un gesto mai ricevuto prima. E' come se tutte le attenzioni ricercate fino ad oggi con il suo carattere estroverso, ora stessero arrivando tutte d'un colpo. E' così strano da sembrare finto. Porterebbe ora la mancina a grattarsi la nuca ad evidenziare come sempre il suo nervosismo ed imbarazzo. Distoglie lo sguardo dalla giovane, è stato fin troppo "spavaldo" fino ad ora, il suo lato "incapace" comincia a riprendere piede. <ehm...ma ..ma si dai...cioè è davvero una cavolta...non avevo soldi ...non serve che esageri hihi> altra risatina con sorrisone a trentadue denti. E' felice. SAISASHI FILOSOFICO.

23:04 Sakura:
 Di solito, dietro alle labbra di una persona ci sono i denti. Tutto il primo tratto dell'apparato digerente, formato per l'appunto dai denti, dalla lingua, dalle ghiandole salivarie. Anatomicamente parlando, questa è la struttura della bocca. Ma da un diverso punto di vista, si possono intravedere cose incredibili, che hanno una portata ed un fascino che vanno ben oltre la normale comprensione empatica. Dietro a quel sorriso, forse per la prima vola in vita sua, la ragazza vede un mondo. Un mondo ipotetico, pieno di pensieri positivi, di strabilianti emozioni ma soprattutto, la cosa che più le serviva in questo preciso momento della sua vita: serenità. Non la felicità, un'apparente emozione che sfugge al controllo della persona e gioca con i suoi sentimenti; no. Qui si tratta di trovarsi in pace con qualcuno, riuscire a sentirsi pienamente appagata, soddisfatta e soprattutto serena. Quell'idillio che sicuramente in molti angoli non si può trovare, ma quando sbuca fuori porta con se una miriade di rilassanti momenti di pace. Quiete. <Non posso avere il controllo sulle tue scelte.> Se ne rende conto. ognuno è libero di svolgere il proprio cammino, di intraprendere le strade che più gli piacciono, ma quando in gioco ci sono i sentimenti, bisogna combattere per poterli affrontare. <Ma quello che voglio, sei te.> Le gote si tingono di un rosso un po' più intenso, mentre gli occhi luccicano di una luce più abbagliante. Per quanto il bianco, permanente, della pupilla e dell'iride non possano mostrare le meraviglie che si celano dietro alla persona, quella luce potrebbe far intendere che dietro di lei, ci sono delle cose che pochi possono comprendere. Come diceva prima un nuovo mondo, al quale aggrapparsi al quale fare riferimento. Ma soprattutto, un mondo dove potersi rifugiare qualcosa ne avesse bisogno. E la luce, quella sua, più intensa e particolare che mostra solo a coloro con la quale ha un legame, sta cercando di dire a Saisashi la profonda gratitudine per ciò che le ha detto. Le parole a volte sono fuori luogo, in circostanze in cui due occhi parlano. <Facciamolo.> Rimarca il concetto del patto. Al sentirlo, spalanca appena gli occhi. Per quanto quei centri di appoggio su cui si basa il patto sfiorino quasi il semplicismo, dimostrano molto di colui che ha davanti. Le loro tre parole. Spalanca appena la bocca, andando richiuderla quasi subito, in un sorriso semplice, modesto, quasi timido. < Ne vorrei aggiungere una.> Non è mai contenta. < Coraggio.> Uhm, forse un po' troppo semplice anche questa, non ti pare? Perché tuttavia ha scelto proprio il coraggio, come parola? Perché proprio quella? Forse nella sua testolina, non è tanto il significato più blando e sempliciotto che si può attribuire a quella parola. Forse vuole intendere qualcos altro.. Vuole arrivare a toccare corde che prima non riusciva nemmeno a sfiorare. In un mondo fatto di violenza, guerre, massacri il coraggio è la chiave per poter essere forti. Ma un coraggio emotivo, capace di far mostrare ciò che si è realmente e non quello attribuito agli atti di valore. <Quando siamo insieme, dobbiamo avere il coraggio di portare a termine il nostro patto. Di valorizzarlo e rispettarlo.> Perché questo? Perché sono tre parole semplice, ma che hanno un profondo impatto sulle persone. Non sempre si riesce appieno nelle azioni e bisogna avere ilc oraggio non solo di ammetterlo, ma anche di riuscire a finirle. Per il suo e per il bene di Saisashi. Per entrambi. <Non sto esagerando. E' veramente splendido.. Grazie.> Direbbe, cercando di avvicinarsi al corpo del ragazzo. Non tenta nulla, ma andrebbe a poggiare la testolina all'altezza dello sterno del giovane, cercando di sentire il suo battito cardiaco, posizionando l'orecchio destro nella zona limitrofa. <Tienimi stretta. Non mi lasciare.> E' una richiesta momentanea la sua. Ma indispensabile.

23:26 Saisashi:
 Quegli istanti, così rari quanto preziosi, sembrano durare ore, ed allo stesso tempo fuggir via come un lampo, lasciando malinconia nel cuore che cerca di afferrarli, aggrappandosi con forza, come per non farli andare via. Dopo tutto, dopo questi istanti di felicità, tutto la fuori potrà succedere. La via che hanno scelto, è così dura, e per certi versi crudeli. La preoccupazione di sapere Sakura in difficoltà in una missione è qualcosa di struggente. Gli verrebbe quasi voglia di chiedere di mollare tutto, ora che tutto ciò è avvenuto. Ma non può. Sa che sarebbe una richiesta egoista, contro il volere della Hyuga. Per ciò forse la richiesta della ragazza assume uno spiccato senso anche per Saisashi. Il coraggio. Per affrontare tutto ciò che spetta al di fuori di questo momento in cui essi sono cullati dalla serenità delle emozioni, serve certamente del coraggio, più di quanto non ne abbiano avuto fino ad oggi. Ogni giorno sarà più dura, ogni missione più pericolosa. Nn si sa cosa si prospetti nel futuro, ma una cosa è certa. Se nel cammino percorso, si ha la fortuna di avere qualcuno a camminare al nostro fianco, insieme a noi. Beh dopo ogni caduta, rialzarsi sarà più facile trovandosi una mano tesa verso di noi. Ed èè proprio ciò in cui spera il genin. Sa bene cheprobabilmente con il suo carattere, e le sue difficoltà, gli spetteranno ancora tante spiacevoli cose. Giudizi, e pregiudizi sono all'ordine del giorno. Ma ora c'è una grande differenza. Non li affronterà più da solo. Sorride silente alla Hyuga. <si, ci sto. E POOOOI GUARDAMI, VUOI CHE IL SOTTOSCRITTO NON ABBIA CORAGGIO?! WATAA!> conclude con i suoi soliti modi stupidi, esclamando un verso alla Bruce Lee con una smorfia buffa, puntando lo sguardo dritto difronte a se scavalcando la figura di Sakura qualche istante. Per certi veersi non cambierà mai. < va bene. Porta sempre con te quel gattino. Sarà il tuo totem protettore, il tuo poooorta fortuna. Anche se odio i gatti, e lo sai bene..quello è speciale. Li dentro risiede tutto il mio spiiiirito combattivooooo hihih! Ti proteggerà al mio posto quando non potrò essere li con te. E ci aiuterà a mantenere il patto. Sarà il sacro protettore del nostro patto. > beh, lo dice scherzosamente ma è convinto delle sue parole. Un tenero semplicciotto in questo momento. Resta un attimo stupido poi per le parole della giovane, la sua richiesta è così esplicita, e poco consona rispetto alla sua timidezza, che inevitalmente lo fa arrossire. Ma tanto ormai, il rosso sul viso sembra essere il protagonista principale di questi momenti. Sempre presente, rassicurando sull'ingenuità, la freschezza, e la sincerità dei due, entrambi alle prime esperienze. Puri e genuini sul lato sentimentale. Socchiude gli occhi. <non ti preoccupare. Non ti mollo....> china il capo fino a poggiare il mento sulla testa di Sakura, per poi avvolgerla con le braccia, stringendola a se qualche istante. <aaaaanzi sai che ti dico??? ORA TI STRITOLO TUTTAAAA AHAHAHA> ed ecco che la solita uscita per smorzare imbarazzo fa la sua comparsa, e con una risata soddisfatta andrebbe a sollevare le braccia all'altezza delle spalle di Sakura, stringendola a se ancora più forte, ondeggiando leggermente, così da rendere il tutto buffo e divertente. <aaaallora? pensi ancora di potermi sfuggire??? > no, in effetti non può. <ehm... a proposito...> cala un secondo il divertimento <io sono venuto qui di nascosto... probabilmente a breve scopriranno sia la mia assenza in camera...e verranno a controllare le tue condizioni... forse è meglio che vada... ora siamo entrambi più tranquilli no'?...TU....tu...stai bene no? sei felice?> tante domande, e paura di una possibile risposta negativa.

23:41 Sakura:
 Ora che sta vicino a lui, può sentire finalmente tutto. Può capire molte delle cose che sua madr ele diceva, fin da piccola. Non ne capisce tante altre, ma sarà solo una questione di tempo e di maturazione del proprio essere. Del vivido interesse che c'è nei confronti di entrambi. <Uhuh, sei sempre il solito.. > Sogghigna, vedendolo assumere pose fin troppo strane, forse obsolete per il contesto e la situazione. Ma da uno che nasconde troppe cose di se, non può di certo aspettarsi che i discorsi restino per sempre seri. E sotto questo punto di vista, concorda con lui. Non che lei si metta a fare certe cose, cimancherebbe. La sua educazione le impone un rigido comportamento in ogni singolo contesto, presentandosi al meglio ed in modo più che formale. Tuttavia, quegli atteggiamenti smorzano un po' la situazione, che nonostante fosse meravigliosa e stupenda, rimaneva tesa. Camminavano sui gusci d'uovo cercando di non romperli. E non lo hanno fatto, sperando che non succeda in futuro. <Un piccolo protettore.. Ah a tal proposito.> In merito ai gatti, certo. <Potrebbe arrivare un gatto in casa. Non propriamente un gatto..> No, certo. Le è balenata in mente questa bellissima idea, grazie anche all'aiuto di Saisashi. Prendersi un felino dalle fattezze fisionomiche molto grandi, aggressivo considerato il re della savana. Sì, vuole un leone. Perché nella sua testa, a volte così ottusa e stupida, il leone è un animale docile e tenero che fa le fusa rumorose. E' morbido e coccoloso, non un predatore temuto anche dagli stessi cacciatori. Non un aggressivo felino sviluppatosi nei più remoti angoli del mondo per diventare l'unico ed imbattibile re. Oh no, ci mancherebbe. Vorrebbe continuare a spiegargli la situazione, ma lui la prende e l'abbraccia. O meglio, la stritola, portandola anche ad alzarsi da terra, non di molto. Tocca ancora con le punte, fortunatamente. L'ondeggiare e il continuo stritolare, non solo vengono visti come cose positive e meravigliose ma anche gioiose. Per quanto gioioso possa essere un tizio muscoloso che stritola un ramoscello come lei. <Ora no.> Dichiara, sorridendo in direzione del ragazzo che.. Si fa serio. Momento serietà oppure sta per sparare una stupidaggine? <Oh.. Eri rinchiuso da qualche parte?> Possibile che gli abbiano messo a forza delle manette costrittrici? Oppure la camicia di forza? Considerando l'esuberanza di Saisashi, tutto potrebbe essere. <Che problema c'è se ti trovano qua?> Chiede, per poi rispondere arrossendo.< Lo sono e sto benissimo, ora. A parte le chiappe..> Ormai quella parola è entrata nel suo dizionario. <Non fanno più male ma sono indolenzite..> Chissà poi per quale motivo.

00:13 Saisashi:
 <COOOOOOOSAAA?!> Ecco che fa la sua comparsa il lato stupido del giovane in tutta la sua potenza. Occhi che si sgranano , spalancandosi a far sembrare l'iride piccola ed inesistente, mostrando quasi solo bianco del bulbo. La bocca che verrebbe letteralmente spalancata. Le mani vengono portate tra i capelli strofinandoli nervosamente. Comincia a sgambettare in maniera frenetica mimando espressioni facciali indecifrabili e divertenti, gesticolando con le braccia di tanto in tanto. Ora il ragazzo si distaccherebbe di qualche passo da Sakura per poi puntargli l'indce destro contro. <MA...MA:....MAAAA CHE DICI?!?! UFFA POI QUEL GATTO MI RUBERA' TUTTE LE COCCOLEEEE! UFFA UFFA UFFA UFFA > si dimena come un bambino triste che fa i capricci. E pensare che Saisashi immagina si tratti semplicemente di un gatto un pò grosso. Chissàcosa succederà quando scoprirà le reali intenzioni della giovane. <uff...oooodio i gatti, sono s***i.... però...se ti piacciono....farò uno sforzo......> sospira buttando poi fuori l'aria lentamente, andando ad incrociare braccia al petto, inarcando un sopracciglio, che semnbra avere un leggero tremolio. <mh?> torna ad osservare in volto la giovane per via della sua domanda. <ehm rinchiuso??? naaaaah, non sono mica così pazzo eheh....seeeemplicemente...la dottoressa...mi ha raccomandato di stare a letto per un giorno a riposo senza sforzare la ferita.> indica con la mancina il suo quadricipite destro che mostra la cicatrice della spada che gli ha trapassato la gamba. <e....e poi se ci ...si insomma se ci vedessero qui....insieme...non è che poi pensano...che.....waaaaa> comincia ad arrossirecome un peperone, dalle orecchie parrebbe quasi uscire del fumo per pochi istanti. <uh cos'è ci hai preso gusto ora? Ti piace ripetere la parola "CHIAAAPPE"?! Sono sempre più oooorgoglioso ahaha! Ancora un pò e ti insegnerò taaante altre parole > direbbe scherzoso, riferendosi alle parolacce che usa frequentemente nel suo parlato. <così, ti fanno male le chiappe no...AAAAALLORA VISITIAMOLA AAAAARGH!> porta le braccia ai lati del capo, simulando le zanne, per poi fare una smorfia simulando un ruggito. Andrebbe a chinarsi lestto sulle ginocchia in un soviet squat, per poi muovere un passo verso la ragazza, e tentare di afferrarla in una morsa con entrambe le braccia, cercando poi con semplicità di rialzarsi in piedi, tenendola sulla spalla sinistra stile sacco di patate. <veeeediamo come sono le sue condizioni siiiignorina!> fa una voce stupidache dovrebbe essere un imitazione dell'infermiera. Muoverebbe qualche passo giungedo di fronte al letto, per poi ora con entrambe le braccia sollevare dalla vita la ragazza verso l'alto, come se fosse una piuma per lui. La fisserebbe mentre se ne sta li per aria sopra di lui. Dopo di che cercherebbe di portarla contro il letto, facendola scendere inizialmente in picchiata per poi poggiarla delicatamente al momento dell'arrivo contro la superfice del materasso. Se tutto fosse riuscito, ora salirebbe sopra di lei, tenendo le gambe larghe così da non poggiare il peso sul suo corpo <miii faccciaaaaa veeeedere !> prosegue con faccia idiota e voce stupida, per poi cominciare a farle il solletico a alivello dei fianchi. Chinerebbe poi il capo, avvicinando la testa al suo pancino. Con le mani cercherebbe di scoprirlo in qualche modo dal camice, giusto qualhe istante. Poggerebbe velocemente le labbra sul suo ventre sopra l'ombelico, per poi cominciare a fare una pernacchia contro la pancia. Terminato, la coprirebbe nuovamente tornando con la testa a livello del suo viso, così da poterla guardare negli occhi. <creeeedo che le sue condizioni siano positive.> ultima frase con voce stupida. < che...che dici? Ci riposiamo insieme?>

00:28 Sakura:
 Che il leone possa rubargli tutte le coccole è abbastanza plausibile. Il fatto che lo tenga in casa, molto meno. Sentendo il tono di voce e vedendo le movenze, chiude ermeticamente gli occhi, stringendo i denti e abbassando il capo, come se si volesse proteggere. Apre l'occhio sinistro dicendo. <Non starebbe a casa.. Vedi è un po'.. Grande.> In quella camera, non ci entrerebbero in due, figuriamoci in tre. Con l'atteggiamento di Saisashi, probabilmente il leone non andrebbe molto d'accordo con lui. Ma questo non è altro che un semplice pensiero. Ai dettagli penserà in seuito, quando e se avrà il suo leoncino piccino picciò. Arrossisce, in seguito, deglutendo un grosso pensiero. Sì, potrebbero pensare male, ma.. Suvvia. Sono entrambi vestiti e.. No, momento. Lui non ha la maglietta e lei indossa delle cemplici culotte. <Ma no, figurati.. A quest'ora, l'ospedale non è affollato.> Nooo, figuriamoci. Dovrebbe pure arrivare la madre, a darle i libri che ha richiesto. Ma questo è solo un dettaglio. Il tentativo di Saisashi di prenderla funziona alla grande. Magrolina com'è, non ci vuole molto a sollevarla. Quando sente la presa sui fianchi, la ragazza va istintivamente a poggiare le mani prima sulle spalle del ragazzo dicendo <No no no no..> rimembrando l'esito orribile dell'ultima volta che l'ha presa così, per poi poggiarsi sulla spalla del ragazzo, con il ventre, mentre cerca di fare forza sull'addome, così da non sbilanciarsi troppo. La testa è rivolta verso dietro, sorridente, mentre dice.. < No no, stanno apposto, veramente.> Rossa in viso, viene catapultata sul letto, prima velocemente e poi con delicatezza. L'ultimo movimento le permette di piegare le gambe, poggiando il fianco destro sul letto, mentre il torso rimane parallelo al materasso. le braccia ono piegate con le mani vicino al viso, mentre la testa rimane ferma sul cuscino. L'avanzare di Saisashi le mette un po' di agitazione.. Non tanto per l'eventuale esito, quanto più per l'imbarazzo di stare in quella posizione. Quando, inoltr,e le labbra vanno a contatto con il ventre, oltre che a sorridere e ridere, una scarica le percorre tutta la spina dorsale, facendola scuotere un pochino e provocandole un momento di calore eccessivo che porta all'inevitabile arrossamento del viso. <Gra-grazie..> Sussurra, andando poi a fissare gli occhi del giovane. <Sì, gattone. Vieni qui..> Tenterebbe di allungare le braccia, per spingerlo contro di lei. Non le importa poi molto del suo peso, considerando la situazione. Vuole il contatto, vuole il calore. Ora vuole lui, che l'abbracci. subito. Qui. ora. Ciao. E' stato bello vedervi.

10:46 Saisashi:
 La sua ormai nota tecnica segreta del solletico, sembra andare a buon fine, come anche il volo "dell'angelo" applicato sul letto. Le parole della ragazza lo han rassicurato, dopo tutto se è proprio lei a dire che l'ospedale non è affollato, non c'è motivo per cui non doversi fidare. Il pancino di Sakura era morbido e caldo al contatto con le labbra del ragazzo. Si rende conto del gesto un pò avventato solo dopo averlo ormai compiuto. Certo era per fare del solletico, tuttavia resta comunque qualcosa di intimo. Povero Saisa, si vergogna per ogni singola cosa, quanta ingenuità. Lo sguardo magnetico resta fisso su quello della genin, finchè lei non decide di stringerlo a se. Non vi è motivo per cui opporre resistenza, anzi. Preso dalla stretta della giovane, Saisashi finirebbe per sdraiarsi completamente sul corpo di Sakura, finendo con il poggiare la testa con i capelli scompigliatit, sulla cassa toracica, poco sopra al seno. Farebbe un lungo respiro, godendosi quel momento. Può chiaramente sentire il profumo della pelle della giovane, una sensazione davvero bella. Dopo pochi istanti direbbe <maaaa....che intendi con troppo grande??Sigh...ho paura...> voce stupida, per poi aggiungere <eeeeee comunque io non sono un gattone uffa! Però se vuoi farmi i grattini potrei anche diventarlo. MIAAAAOOO !> conclude con un verso tipico di lui, imitando malamente il miagolare di un gatto. Si sposterebbe ora leggermente di lato, sulla destra di Sakura, salendo leggermente con la testa, andandola a poggiare sulla sua spalla. Si rannicchierebbe in stile bimbo, per poi andare ad avvolgere con il braccio libero, la vita di Sakura, stringendola a se. Rimarebbe quindi li , accucciato su di lei, in silenzio, in un magico silenzio. Dopo tutto devono riposare no? E cosa potrebbe esserci di meglio, che recuperare le ferite in questo modo? Muoverebbe poi il capo con un movimento rotatorio a strofinare i capelli contro la spalla di Sakura, come un gatto in cerca di attenzioni. Alzerebbe poi leggermente il capo, andando a toccare il collo della ragazza con il naso, e successivamente, con delicatezza, andare a poggiare le labbra su di esso un istante. Tornerebbe poi nella posizione precedente, mantenendo il silenzio in attesa di poter forse prendere sonno [end]

10:56 Sakura:
 Non c'è pace per la giovane Kunoichi, in quei momenti. O meglio, non vuole mettere pace a quei momenti, dato che sono così rari e magnifici. Goderseli appieno, significa semplicemente avvolgersi in un comodo abbraccio del mondo, del loro mondo. Il suo corpo, a contatto con quello del ragazzo, improvvisamente si scalda rendendo quell'abbraccio un po' più intenso, più termico. Sebbene l'ospedale sia un luogo caldo, il vestiario della ragazza le impediva di trattenere il calore e quella vampata improvvisa è come una benedizione del cielo. <..Ehm, non avere paura. Sarà buonissimo> Ah-ha. Un leone buono. Potrebbe succedere, ma lo ritiene estremamente improbabile. Sorride e comincia a fargli i grattini, partendo dalla nuca fino poi ad arrivare a sotto il collo, agevolata dallo stesso movimento del ragazzo. posizionerebbe, infine, il braccio dietro alla testa di saisashi, andando a piegare il gomito così da agevolare quelle coccole. <Sì, il mio gattone.> Sistemerebbe il bacino, così che l'abbraccio del ragazzo possa essere agevolato, aderendo con il suo corpo vicino a quello del ragazzo. I grattini continuerebbero, almeno finché il sonno non li richiamerà entrambi, per cullarli in un momento di assoluta e tranquilla pace. La mente è rilassata, i muscoli anche ed il calore del corpo di Saisashi fa da coperta, in quelle ore in cui staranno vicini. E' fortunata, incredibilmente fortunata.[End]

Ospedale.
Sakura e Saisashi litigano.Lei è gelosa di Furaya pere infuocate.
Poi fanno pace.
Poi le coccole.

// Non riesco a scrivere un commento più esauriente. Fanfirl tra 3-2-1..