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Allenamento Innata - Parte II

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con Natsumi

15:07 Natsumi:
  [Divanetto] Si trova ancora all’interno del locale, al piano superiore, quello adibito a ospitare i membri del Clan. Ha visto Nimura solo di sfuggita nelle ultime ore, indaffarata con l’andamento del bar e con alcuni problemi che possono sorgere in una famiglia organizzata e attiva. E’ seduta a ridosso di un divanetto, nella sala comune a tutti i membri, preferendo rimanere in circolazione e in bella vista, per evitare che si preoccupino delle sue condizioni. Piano piano inizia a essere più consapevole delle sue potenzialità, ha sempre meno domande da porre, sempre meno confusione nella propria testa. Insieme a lei, in quella stanza, si trova Hiruma, un altro membro e un altro fratello su cui poter contare in questo momento, intento a scaldarsi davanti al caminetto acceso. Non ha ancora spiccicato parola con lui, lo ha solo visto di sfuggita e solo ora andrebbe ad alzarsi dal divano per porsi davanti alla grande vetrata che si riversa sull’esterno, sul mondo reale. Non ha ancora osato muoversi da quelle mura, vuole prima affinare quel nuovo potere insito in lei. Le spalle verrebbero donate a quel vetro immenso e cercherebbe di portare al petto le mani, di andare a unire le dita tra di loro e poter così riprodurre la figura del sigillo della capra. Tenterebbe di estraniarsi dai rumori che la circondano, dalle singole immagini che potrebbero susseguirsi nella sua testa: le immagini inerenti alla sua infanzia, le immagini inerenti alla sua sopravvivenza, immagini inerenti a quella brusca avventura avuta nel bosco. Lo scalpitare del legno all’interno del camino, il rumore lieve dei passi al di sopra del pavimento e i suoni provocati dalle immagini che si susseguono nella sua memoria. Cercherebbe di rimuovere tutto questo, come se avesse un cancellino invisibile e mettesse fine alla loro esistenza. Se la ricerca della concentrazione raggiunge il fine sperato, andrebbe a cercare la forza fisica, quella forza mossa dalle ossa, dai muscoli, dalla parte concreta del suo corpo: tangibile, presente, a cui lei dona sempre un colore giallo canarino, leggero e fresco. Insieme a esso proverebbe a ritrovare la forza psichica, quella presente nella sua testa, quella presente nella sua mente, quella che smuoverebbe i ricordi e le immagini all’interno del cervello, a cui lei dona sempre un colore blu, intenso ma meraviglioso. Cercherebbe di unirli tra loro, di mescolarli, di donargli un’unica entità, un’unica essenza, un’unica realtà. Se il tutto venisse eseguito nel modo corretto, dovrebbe raggiungere lo scopo finale e avvertire la presenza del Chakra dentro di sé, spostando piccole quantità nelle diverse parti del corpo. Solo ora ritornerebbe con l’attenzione in direzione del compagno e noterebbe come questo inizi a fissare la figura minuta della Genin. [Attivazione Chakra: 30/30]

15:22 Natsumi:
  [Divanetto] Ora guarderebbe lei stessa la figura dell’altro ragazzo, notando come questo sia pieno di vita e di allegria. E’ un ragazzo tranquillo, spensierato, dal fare genuino e fresco. Un sorriso che le viene mostrato in brevissimo tempo, prima che questi prenda parola in direzione della kunoichi “Ciao, io sono Hiruma. Tu sei la ragazza nuova, vero?” una domanda relativa, visto che ogni membro conosce la sua effettiva entrata nella famiglia Goryo. Nimura avrà avvertito tutti quanti, in modo tale da evitare spiacevoli equivoci. “Hai bisogno di qualcosa?” disponibile e ben disposto, elementi che pongono la ragazza meno introversa rispetto al normale. Tuttavia non prende la parola in direzione del ragazzo, preferendo annuire appena con la testa. <Ho… ho bisogno di allenarmi…> solo ora aggiungerebbe quella parte, in modo tale da mettere in chiaro la sua richiesta all’attenzione altrui. Non riceverebbe subito risposta e, nel frattempo, cercherebbe di attivare quel potere, di sentire quella forza dentro al proprio corpo. Cercherebbe di prelevare una discreta quantità di Chakra dalla bocca dello stomaco e inizia a spingerla in direzione ascensionale. Passerebbe dapprima all’interno dello stomaco stesso e si sposterebbe pian piano verso l’alto, risalendo attraverso i polmoni, attraverso le terminazioni presenti all’interno di quegli organi atti alla respirazione, per poi salire ancora verso l’esofago. Giungerebbe solo ora nella zona del collo, per transitare tra le corde vocali, le tonsille, ogni singolo elemento che possa comporre la gola della Genin. Un leggerissimo transito verrebbe compiuto a ridosso della bocca e salire così verso le cavità nasali prima e dietro le nervature degli occhi subito dopo. Tenterebbe di spingere ulteriormente quella quantità verso il cervello, verso il canale vuoto che stanzia tra i due emisferi, tra le due zone del cervello che smuovono diverse funzioni del corpo di un qualsiasi essere umano. Proverebbe a riempire quella zona, di riempirlo fino all’orlo, di spingere quanto più possibile e instillare così l’input per visionare il mutamento sui colori del volto della Genin. I capelli color lilla, delicati, assumerebbero in breve tempo una colorazione corvina, l’estremo opposto di ciò che possiede ora. Un color pece, intenso e lucido, come se avesse delle piume di corvo inserite al posto dei capelli. Iridi color smeraldo si aprirebbero sul volto giovane, di una tonalità né chiara né scura, una tonalità che ricorda l’erba appena tagliata o una vera e propria pietra preziosa appena ritrovata. La pelle rosata muterebbe appena, schiarendosi ulteriormente e assumerebbe una colorazione bianca, quasi stesse prendendo vita un cadavere, un fantasma di ritorno dal mondo dei morti. Labbra rosa e fini spiccano dall’incarnato bianco, un risolino sarcastico e puntiglioso farebbe capolino su di esse. L’altra parte di lei, la vera Natsumi Goryo. Sguardo che si muoverebbe ora in direzione di Hiruma, vedendo come questo abbia spalancato per un attimo gli occhi nella sua direzione. Momento breve, prima di vederlo sorridere di nuovo e replicare verso la Genin “Oh, allora era questo che intendevi con allenarti. Bene bene, vai pure avanti” spensierato e spontaneo, un vero toccasana per sentire nella pace dei sensi. [Chakra On: 29/30][Tentativo Attivazione Innata Goryo]

15:42 Natsumi:
  [Divanetto] Non ha uno specchio in cui vedersi. Non ha uno specchio per constatare la buona riuscita di quel mutamento, di quei colori così diversi e così distanti dalla sua figura originaria. Lo sguardo smeraldo rimarrebbe a ridosso dell’altro ragazzo, prendendo parola solamente ora <Uhm… ok> non capisce quelle parole spiccicate dal ragazzo, ma si limiterebbe a un altro tentativo, a un’altra prova, vuole migliorare sempre di più. Cercherebbe di tornare nella sua forma originaria, di far disperdere quel potere dal suo corpo e riprendere così le tonalità del lilla sia nello sguardo che nei capelli. Deve provare e riprovare, vuole raggiungere la perfezione, vuole raggiungere il meglio delle sue possibilità. “Oh, mi piacevi di più con gli altri colori” un piccolo scherzo per invogliare e incitare la ragazza a smuovere nuovamente l’innata, a fare in modo che i colori precedentemente assunti tornino vivi su quel corpo gracile ma agile allo stesso tempo. Allora, cercherebbe di muovere ancora una volta una piccola quantità di Chakra dalla bocca dello stomaco, di prelevare la quantità necessaria, la quantità sufficiente a poter riattivare quel potere. Proverebbe a spingere quell’energia attraverso i singoli pori che compongono l’organo digerente, di spostarlo verso l’alto, di provocargli un moto ascensionale, fare in modo che questi si muova verso i polmoni, verso gli organi successivi alla strada che porta alla testa, al cervello. Dovrebbe sentire quell’energia pervadere per un brevissimo istante le singole venature dei polmoni, dai bronchioli ai bronchi, alle piccole cavità del sistema linfatico. Salirebbe, poi, in direzione dell’esofago, per passare così attraverso lo spioncino che separa l’accesso del respiro a quello del cibo e arrivare all’ingresso inferiore della cavità orale, della gola. Tenterebbe di spingere ulteriormente il Chakra tra le corde vocali, attraverso quelle valvole che permettono all’aria di provocare il suono, la voce, quello che ci contraddistingue dal resto della gente. Uno dei tanti elementi distintivi. Da lì, dovrebbe salire attraverso la bocca, per oltrepassare i denti e così le gengive e giungere nel naso, nei condotti che lo compongono e arrivare finalmente alla zona adiacente agli occhi, alle nervature che permettono di vedere, che permettono di smuovere le palpebre, di avere la dilatazione della pupilla. Solo ora giungerebbe all’interno della testa, del canale presente tra i due emisferi, tra quei due elementi che costituiscono il centro della nostra memoria, del nostro linguaggio, della nostra capacità d’intendere e di volere. Cercherebbe di riempirlo, cercherebbe di spingere quella quantità prelevata in quella zona, per attivare il suo potere, per attivare quella nuova forza insita in lei, nel suo stesso sangue. Se il tutto è compiuto nella giusta prassi, dovrebbe iniziare a mutare nei colori del viso, in quei colori candidi, così simili ai pastelli che usano i bambini. I capelli, in brevissimo tempo, dovrebbero assumere una colorazione scura, un color nero pece, un color nero lucido, un color petrolio. Le iridi, invece, dovrebbero diventare color verde smeraldo, lucide e brillanti quanto la pietra stessa, come se fossero state prelevate dalle miniere e fossero incastonate sul volto giovane della Genin. Stessa cosa vale per la sua pelle: la tonalità bianca andrebbe a prendere il posto di quella rosata della forma reale, della forma originaria, di quella ragazza che pochi conoscono, che pochi hanno visto camminare per le vie di Kusa. Labbra rosa e pregne di indifferenza, nessuna smorfia particolare verrebbe riprodotta su di esse. Una forma più consona, una forma più brillante nei colori, una figura più viva e un’identità che pian piano viene accettata dalla mente della kunoichi. [Chakra On: 28/30][Tentativo n.2 - Attivazione Innata Goryo]

15:54 Natsumi:
  [Divanetto] Un’altra trasformazione eseguita, un’altra mutazione riuscita con successo. Pian piano sta prendendo sempre più consapevolezza delle sue possibilità, della sua effettiva capacità di essere parte di questa nuova famiglia acquisita. Non ringrazierà mai abbastanza Ruby, mai. Deve praticamente la vita a quella ragazza e farà di tutto per rispondere a quel gesto d’assoluta carità e gentilezza. Hiruma continuerebbe a fissare la figura della sorella, della forma che la rende una vera e propria Goryo, prima di riprendere ancora parola con un tono leggero e tranquillo “Oh, così sei decisamente più bella, Natsumi. Dai, toccami. Allenati, istruisciti, tu non mi farai mai del male” ed è un chiaro segno della fiducia che si ripone nella famiglia, nei membri che entrano a far parte di quella cerchia ristretta. Dunque, cercherebbe di far perno sul proprio sangue, di farlo defluire attraverso le braccia, di sentirlo scorrere vivo all’interno delle vene, delle arterie, di ogni singolo elemento che compone l’apparato circolatorio. Lo farebbe smuovere attraverso il braccio, per poi passare nella zona che costeggia l’osso del gomito e arrivare così all’avambraccio destro. Lo spingerebbe ancora di più in quella direzione, cercherebbe di farlo fluire attraverso il polso, attraverso le falangi di ogni singolo dito, attraverso il palmo che ora andrebbe ad appoggiarsi a ridosso della fronte di Hiruma, di uno dei punti scoperti del suo corpo. Sentirebbe il calore del corpo umano, di quella fronte calda quanto basta, prima di provare a far fluire il sangue attraverso i pori della pelle, i pori delle dita e del palmo della mano destra, per potersi insinuare nella pelle altrui, per provocare una macchia violacea in quella zona precisa. Una macchia dalla forma tondeggiante, una macchia visibile e centrale, come se un bambino si fosse divertito a dipingere un cerchio sulla faccia di una persona addormentata. Un primo tentativo, un primo riscontro, nonostante la Genin non rimanga soddisfatta della macchia appena rilasciata. Smorfia leggera che andrebbe a storcere le labbra, prima di replicare verso Hiruma <Non mi piace, è troppo piccola. Posso proseguire?> chiede all’altro, non vuole forzare nessuno ad aiutarla, ma ha bisogno di una vicinanza effettiva per poter rimanere tranquilla e salda alla propria esistenza. Hiruma stesso andrebbe ad annuire appena con il capo, prima di replicare verso la kunoichi “Prosegui pure. Fino a quando non sarai soddisfatta, ti farò da cavia. Queste macchie svaniscono in breve tempo, quindi non preoccuparti troppo”. Disponibile ed educato, lasciando un ulteriore via libera alle volontà della Genin. [Chakra On: 28/30][Innata Goryo Attiva][Manifestazione Primo Stadio][Punti Vita -1]

16:08 Natsumi:
  [Divanetto] Proseguirebbe con le sue prove, con i suoi tentativi, con la sua voglia di migliorare, di dimostrare la sua forza di volontà, di dimostrare che può farcela con le proprie forze. La famiglia è importante, la famiglia la proteggerebbe in ogni situazione, ma non può sempre contare sulla loro presenza effettiva, sulla loro posizione concreta accanto a lei. Con il pensiero sono sempre uniti, così come a livello affettivo. Le parole di Hiruma rincuorano un poco la figura della ragazza, spronandola a muoversi di nuovo, spronandola a dare del suo meglio, spronandola a migliorarsi e a essere soddisfatta del suo operato. Dunque, riproverebbe di nuovo. Il secondo tentativo. Farebbe perno sul proprio sangue, su quel liquido che scorre all’interno delle proprie vene, su quel liquido che le permette di vivere, che permette al cuore di pompare e di battere, che permette al cervello di poter ragionare e di poter smuovere i nervi in giro per il corpo. Proverebbe a spingere una piccola quantità verso il braccio sinistro, verso l’arto secondario della kunoichi, verso l’altro lato del proprio corpo. Spingerebbe il sangue in quella direzione, facendolo passare attraverso le venature visibili sul braccio della Genin, facendolo passare attraverso ogni minimo poro presente nella pelle, in quell’epidermide bianca e, all’apparenza, priva di vita. Il sangue dovrebbe scorrere senza sosta, senza trovare alcuno ostacolo, senza che nulla possa impedire quel leggero afflusso verso la zona stabilita, verso la zona prescelta. Dovrebbe giungere così al polso, dovrebbe giungere così alla zona adiacente al palmo sinistro per dividersi e smuoversi così tra le falangi e a riempire ogni singolo poro fino ai polpastrelli delle dita, a completare ogni singolo anfratto presente nella mano sinistra. La stessa mano andrebbe, ora, a lambire la zona del collo di Hiruma, sul lato destro del ragazzo. Dopo un brevissimo istante il sangue dovrebbe fuoriuscire dai pori della mancina e intaccare così la pelle rosata dell’altro, lasciargli un’altra macchia violacea sul corpo giovane e prestante. La mancina verrebbe distaccata solo ora e la Genin andrebbe a guardare a ridosso di quel viola appena rilasciato e una nuova smorfia si disegnerebbe sulle labbra. Non è ancora sufficiente, non è ancora abbastanza larga e questo fallimento provocherebbe ulteriore determinazione. Vuole proseguire, vuole provare ancora, vuole arrivare a una grandezza giusta, alla grandezza constatata e contemplata assieme a Ruby. [Chakra On: 28/30][Innata Goryo Attiva][Manifestazione Primo Stadio][Punti Vita -1]

16:21 Natsumi:
  [Divanetto] La macchia presente sul collo di Hiruma non è tale da rilasciare un sorriso sul volto della kunoichi, andando a portare altre parole in direzione del ragazzo <Ancora niente da fare. Devo toccarti ancora> sembra quasi una richiesta ambigua, ma tale non è in questo preciso momento. Il ragazzo smuoverebbe un segno di dissenso nei confronti della Genin, dando modo alla ragazza di poter andare avanti fino alla riuscita effettiva. <Grazie..> direbbe appena in sussurro, una parola difficile da pronunciare, per lei, ma maledettamente semplice da dire nei confronti di quei ragazzi che si prendono cura di lei in ogni istante, in ogni minimo momento. Quindi, tenterebbe di nuovo quella prassi, tenterebbe di nuovo di smuovere quel sangue nuovo e ricevuto, di sentire quel sangue nuovo scorrere vivo attraverso le proprie vene. Cercherebbe di smuovere il sangue ancora una volta verso il braccio sinistro, verso il braccio appena utilizzato, verso il braccio che riesce a brandire alcuni oggetti, oggetti facili da maneggiare e facili da sostenere. Ha meno forza rispetto alla destra, ma sarebbe comunque capace di rinforzarla e di donargli una chance effettiva. Il sangue dovrebbe scorrere attraverso il braccio sinistro, dovrebbe fluire attraverso ogni singolo strato di pelle, dovrebbe fluire tra le ossa che compongono il braccio prima, l’articolazione del gomito subito dopo e la zona dell’avambraccio come primo termine. Ma non finirebbe qui, no. Proverebbe a spingere ulteriormente quel sangue prezioso, quell’elemento unico del suo corpo, quell’elemento essenziale alla sua sopravvivenza e alla sua appartenenza nel mondo. Dovrebbe giungere nel palmo della mano sinistra, nei tratti che si diramano verso le dita, verso ogni singola terminazione ultima di quell’arto, per giungere nei polpastrelli e riempire così ogni singolo angolo, ogni singolo poro, ogni singolo forellino presente. Quella stessa mano, la mancina, andrebbe a posarsi ora a ridosso della mano destra di Hiruma, del dorso di quella stessa mano, andando a stringerla con le dita e sentendo il calore presente nell’arto del compagno, dell’amico, del fratello. Solo ora, andrebbe a rilasciare quel sangue attraverso i pori del palmo e delle dita, per intaccare ancora una volta la pelle del ragazzo, per intaccare nuovamente quella pelle rosata e rilasciare un’ulteriore macchia violacea, un nuovo segno del suo passaggio, dei suoi tentativi. La mano verrebbe scostata poco dopo, dopo brevissimi secondi e noterebbe che quella macchia comincia a essere più ampia rispetto a prima, più ampia rispetto alle precedenti, più ampia rispetto allo standard scarso che stava mantenendo. Ma ancora non le sembra sufficiente, ancora non le sembra giusto, ancora non le sembra abbastanza grande. Parole rivolgerebbe di nuovo al ragazzo, parole uscirebbero dalle corde vocali della Genin, parole colme di forza e di determinazione <Un’ultima volta, solo l’ultima. Poi ti lascio stare, Hiruma. Promesso> lei mantiene la parola, non utilizza le lettere e la voce per nulla. Non spreca, soprattutto dopo aver visto la morte in faccia. [Chakra On: 28/30][Innata Goryo Attiva][Manifestazione Primo Stadio][Punti Vita -1]

16:42 Natsumi:
  [Divanetto] Non è riuscita a riprodurre quella macchia in modo corretto, nella grandezza e nella forma visionata solo il giorno prima assieme a Ruby. Non riesce a ricrearla, non riesce a vederla davanti ai suoi occhi, non riesce a vederla e ad avere quel riscontro positivo voluto e bramato. “Tranquilla, Natsumi. Fai quello che devi, fai in modo che sia come vuoi tu” inizia ad adorare quel ragazzo, quella sua forza e quella sua allegria viva e splendente. E’ difficile vedere persone del genere in giro per il villaggio, in giro per il mondo in generale. Tutti seri, tutti composti, tutti troppo indaffarati a pensare ai problemi degli altri. Lei ha sempre preferito stanziare sui propri pensieri, farsi i propri affari, evitare di immischiarsi in problemi troppo grandi e troppo gravi. Introversa, vero, ma un senso d’introversione per la sopravvivenza del proprio spirito, della propria mente, della propria sanità fisica e psichica. Un ultimo tentativo, l’ultimissimo. Deve farcela, sente di farcela. Tenterebbe di smuovere ancora una volta quel sangue attraverso le proprie vene, attraverso quelle ali di rondine che non permettono al sangue sporco di tornare indietro, di percorrere una strada che non gli compete. Proverebbe a smuovere quel sangue attraverso le arterie, attraverso quel sangue vivo e pulsante, attraverso quei tubicini che pompano e spingono, senza sosta. Cercherebbe di smuovere quel sangue attraverso ogni singolo poro e ogni singolo elemento del sistema linfatico presente nel braccio destro, nella prima parte, adiacente alla spalla. Lo spingerebbe ancora, per provare a farlo transitare attraverso il gomito, attraverso quell’articolazione che permette al braccio di tendersi e di piegarsi, prima di giungere così nell’avambraccio, appena prima del polso. Ma quel sangue non si fermerebbe lì, no. Tenterebbe di muovere il sangue attraverso le terminazioni sanguigne presenti nel polso, presenti nell’articolazione stessa, costeggiando l’ulna e la radio, le due ossa che compongono quella zona. Tenterebbe di sospingere ancora e ancora, per provare a riempire i forellini presenti nella mano destra, in quel palmo che inizierebbe ad appoggiarsi al polso sinistro di Hiruma, appena visibile e privo di copertura da parte del maglioncino che indossa. Proverebbe a riempire ogni singolo foro delle falangi e delle nocche, delle pieghette che permettono alle dita di piegarsi e farebbe in modo che anch’esse vadano a cingersi attorno al polso dello shinobi, in modo tale da sentire l’intero contatto con quella zona. Solo ora rilascerebbe quel sangue infetto, quel sangue prezioso, quel sangue che intaccherebbe la pelle del ragazzo e che andrebbe a rilasciare una macchia violacea più ampia, una macchia più grande della precedente, una macchia più evidente della precedente. Solo dopo aver tolto la mano destra dal polso dell’altro, guarderebbe quella macchia attentamente, avvicinandosi con il viso e con le iridi color smeraldo. Un sorriso appena accennato ma allegro andrebbe ad aprirsi sul volto giovane della Genin, finalmente soddisfatta e finalmente felice della riuscita di quel tocco. Lo sguardo si alzerebbe solo ora in direzione del viso di Hiruma, squadrandolo un attimo e vedendo come questo sorrida di riflesso, contento di aver dato una mano a una sorella in difficoltà. Si guarda le macchie, non gli recano troppo fastidio, ma ora rivolgerebbe queste parole alla fanciulla “Bene, direi che qui abbiamo finito. Andiamo a vedere se Niruma ha bisogno di una mano giù. Possiamo continuare ad allenarci anche dopo”. Una richiesta che viene accettata e compresa dalla kunoichi, che abbandonerà in breve tempo quel potere attivato e tornare nella sua forma originaria, di quel lilla delicato, come se fosse un fiore di pesco appena sbocciato. <End> [Chakra On: 28/30][Innata Goryo Attiva][Manifestazione Primo Stadio][Punti Vita -1]

Altro allenamento in compagnia. Natsumi, assieme all'appoggio di Hiruma (Png), prova a controllare la sua innata.

Richiedo l'up d'innata per Natsumi :)