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A casa mia

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con Furaya, Raido

00:05 Raido:
  [Magione | Salotto] Indosso porta un armatura pesante in parti metalliche fabbricata in proprio a ricoprire ogni angolo del corpo dandogli una maggiore resistenza ai colpi subiti; sopra il busto porta un kimono bianco che corre lungo tutto il corpo fermandosi all'altezza delle caviglie, maniche lunghe e larghe fino al polso. Il kimono è chiuso con una cintura rossa intorno alla vita e, sopra il kimono ha una piccola armaturina in metallo che ne copre il busto avente piccoli spuntoni sulla parte alta del petto che non vanno a intaccare il collo. Sul fianco sinistro ha la sua katana messa all'interno del fodero; sulla schiena, sempre alla vita, sia a destra che a sinistra ha due portaoggetti contenenti 5 tonici del chakra, 15 tonici coagulanti, 10 confezioni di fili di nylon, 45 carte bomba, 50 bomba luce, 5 fuda con all'interno di ciascuno un tronchetto per la sostituzione e 10 fumogeni. Intorno alla coscia di entrambe le gambe vi sono posizionati due porta kunai e shuriken contenenti 38 kunai, 50 shuriken, 47 kunai a tre punte. Sui polsi di entrambe le mani ha posizionato due fuda, uno per polso; nel polso destro vi è sigillata una nodachi, nel polso sinistro una katana a doppia lama. Sulla cintura che lega la vita ha posizionato un altro fuda, sulla sinistra, con sigillata all'interno una zanbato. Sul petto, piegati in modo che si veda solo il kanji "potenza" ha applicato 10 fuda potenzianti. In più ogni lama è cosparsa di veleno stordente grado S ovvero la katana, la nodachi e la katana a doppia lama, una sicurezza in più per se. In ultimo, legata sulla schiena, ha lei, la samehada, la grande pelle di squalo ottenuta dal Kokketsu. Essa è avvolta in delle fasce bianche per coprirne le scaglie di squalo il quale hanno il potere di risucchiare il chakra nemico e non solo. Il chakra scorre in corpo, forte e potente come si addice a un maestro di spada la cui lama è elegante e raffinata quanto veloce e letale. Sulla parte destra del collo, in basso, vi sono stampati in rilievo 3 tomoe nere, simbolo del patto fatto con il diavolo. Il freddo gelido dell'inverno continua a farsi sentire in quel di Kusagakure e la recente ronda all'interno del paese è quanto di più freddo e brutta si possa desiderare. A breve deve partire per un viaggio con Kaori e Mekura e può considerare tali compiti come una specie di allenamento di preparazione ma una strana sensazione aleggia intorno all'albino come se qualcosa di immenso e pericoloso stesse per abbattersi su di loro. I cancelli della magione sono aperti e pronti ad accogliere nuova gente ma questa sera ha deciso di invitare la consigliera della foglia giunta da poco. Le ha dato tutte le indicazioni necessarie per giungere il suddetto luogo, ogni singola via, piazza o stradina nascosta; tutto quanto scritto ed elencato su una apposita mappa. Varca il cancello arrivando alla soglia della porta marrone con al centro il simbolo del clan. La destra si alza andando ad aprire la suddetta mostrando l'interno dell'edificio: un piccolo corridoio che si affaccia su un salottino alla sinistra composto da un tavolino di vetro con 3 divani tutti intorno, davanti al tavolo un camino acceso, il fuoco riscalda tutta la zona. Più indietro, oltre i divani vi è la prima cucina della magione, quella che è solito usare, molto occidentale e tradizione di un color latte con parti in marmo. Alla destra dell'entrata vi sono delle scale che conducono ai piani superiori per ora non interessano. Chiude la porta dietro di se posando la samehada e la katana sul muro alla sinistra per poi dirigersi sul divanetto davanti al tavolino dove poggerebbe il deretano per un sano e meritato riposo. [Chk on][Equip solito]

00:20 Furaya:
 < Non poteva venirmi a prendere, no? > S'agita la Consigliera, mentre tra le tenebre notturne s'accinge a raggiungere la Magione Oboro. Passi svelti, sta seguendo la Mappa che ha con sé, gentilmente offerta da Raido. < Questa strada l'ho già fatta. > Senso dell'orientamento zero, proprio. < No, aspetta.. > E chi si muove, sta facendo tutto lei. Abiti che svolazzano dietro di lei, con quel giaccone scuro che ha posato sulle spalle, date le temperature invernali. Al di sotto, il di lei solito Yukata, con il simbolo del Clan Nara dietro la schiena e i fiori di ciliegio lungo tutta la sinistra del corpo. Capelli rosei lunghi sino alle spalle, con il coprifronte della Foglia tra gli stessi in bella mostra. < Dovrei esserci quasi. > Bofonchia, storcendo le rosee labbra. Suole dei sandali che calpestano il terreno, costeggiando quella che in realtà è già la Magione dell'Oboro. < ..meglio della mia.. > Nel rendersi conto che, effettivamente, è bella spaziosa. E pensare che lei ha un intero Quartiere, altro che singola Magione. In vita, laddove una cintura sigla l'abito al corpo della donna, si trovano due Katane. La prima ha l'elsa bianca e nera, in ottimo stato nell'apposito fodero. La seconda, invece, ha l'elsa rossa e nera, ma dei due colori son rimasti due altrettanto sbiaditi e sfilacciati. Per non parlare del filo.. Sui polsi, vi sono due Fuda, nei quali ha sigillato la Falce ( a destra ) e la Zanbato ( a sinistra ), entrambe avvelenate come la Katana, quella buona. L'altra fa già male di suo, arrugginita com'è. Il filo non è perfetto. Attorno alla coscia destra, porta con sé anche una Tasca Porta Kunai e Shuriken ( con Kunai, esplosivi e non, Shuriken di ogni tipo e dimensione ); inoltre, compare una Tasca Porta Oggetti sul gluteo dal medesimo lato ( con tonici Coagulanti e di Recupero Chakra, Fuda nei quali son sigillati Tronchetti e altri vuoti, assieme ad un miriade di altri piccoli oggetti ). Sul petto, son sistemati due Fuda potenzianti, ben nascosti dal vestiario. Potrebbero esserle utile. Si ferma a rimirar il cancello, prima di aprirlo lentamente, fermandosi poi in prossimità della porta che dovrebbe dare sull'ingresso. < ... > Mandritta che si solleva, nocche che impattano contro il freddo legno. < Sono-- Furaya. > Un'unica presentazione, mentre bussa almeno due volte, riponendo la Mappa assieme al Rotolo Yoton ( quest'ultimo in un ennesimo Fuda ) nella tasca del giaccone. [Chakra ON]

00:34 Raido:
  [Magione | Salotto] Il focolare brucia e scoppietta animando quella infausta serata, fredda e glaciale che porta strani presagi. Kaori non è ancora rientrata, molto probabilmente è con Mekura per gli ultimi preparativi e lui può godersi quegli attimi di solitudine davanti al fuoco; gli occhi si fanno pesanti, la stanchezza inizia a farsi sentire con forza maggiore e tutto ciò che ha vissuto, fatto e visto gli cade addosso come un'enorme macigno, un peso quasi impossibile da portare avanti, da tenere sulle spalle e, come di conseguenza, si ritrova distrutto ma non solo nel corpo, anche nello spirito. Le giornate si fanno più pesanti e dure da affrontare, tutto ciò che fa lo stanca, comincia a sentire il peso di 15 anni di servizio come ninja, il peso di tutte le battaglie affrontate, delle vicende vissute. E' giovane e vecchio allo stesso tempo, esperto, anziano, un ninja fatto e finito che ha tutto, qualcuno all'apice della propria carriera eppure è ancora un ragazzo, un semplice ventiseienne che vuole provare a godersi la vita prima di spirare definitivamente. Con questi pensieri a girare per la testa il sonno arriva prepotente, le palpebre si chiudono, la stanchezza prende il sopravvento. Riposo, meritato riposo ma per sua sfortuna tutto ciò non avviene, non in tempo almeno per via del rumore proveniente dalla porta. Qualcuno bussa, qualcuno che sta attendendo oppure è Kaori? Non ne ha idea, una delle due sicuramente e l'unico modo per scoprirlo è dirigersi all'ingresso; si strofina gli occhi con i palmi delle mani, sbadiglia per poi alzarsi dal divanetto muovendo le leve inferiori e camminando in prossimità della porta d'ingresso con passo lento, mirato, calcolato e facendo attenzione a dove mette i piedi evitando di inciampare facendo figure di cui può pentirsene in futuro; la sinistra si alza, si avvinghia attorno al pomello dorato girandolo e aprendo la porta, l'anta mostrando, di conseguenza, la figura della Nara<Furaya, benvenuta>un cenno del capo in segno di rispetto mentre si fa da parte permettendole di entrare nell'abitazione<Scusa se non sono venuto io stesso ma è stata una giornata piena e non ho fatto in tempo>scuse estremamente dovute, fin troppo. Attende quei pochi attimi che Furaya varchi la soglia per poi richiudere la porta lasciando che il calore pervada nuovamente tutta quanta la zona; la mano destra si porta avanti, mano su cui sono ancora visibili le scottature del loro ultimo incontro; mano aperta in sua direzione<Posso?>riferendosi al giaccone che porta adosso. Come gli ha insegnato Hotsuma, l'educazione è, per un ninja, una cosa fondamentale e non se la fa ripetere. [Chk on][Equip solito]

00:42 Furaya:
 Aspetta di poter entrare, di varcare l'uscio e ritrovarsi nella dimora di Raido Oboro. Smuove le membra, sicché fuori fa freddo. L'orario non è dei migliori, la temperatura è piuttosto bassa. Piccole nuvolette di vapore fuoriescano dalle di lei labbra, mentre espira. < Oh, ciao. > Occhi che si sgranano appena nel notare il ragazzo, appena aperta la porta. < Perdonami per l'orario, ma lo sai com'è. Quando lasci almeno quattro copie al Villaggio che devono far ciò che farei ogni giorno, è una distruzione. Così, oggi pomeriggio, mi sono addormentata e non mi sono svegliata in tempo. > Sta accampando scuse per la prima volta in vita sua. Non riuscirà a reggere ancora quel regime a lungo. Deve fermarsi o tornare quanto prima a Konohagakure, per ovviare ai propri incarichi e doveri. Ha anche un nuovo Allievo di cui prendersi cura, che ha espressamente chiesto della Nara. Niente male, eh? Così giovane, eppure così oberata di lavoro dalla mattina alla sera. < Non ti preoccupare, comunque. > Scrolla le spalle, oltrepassando la soglia e togliendosi il giaccone. < Aspetta.. > Sussurra, poiché vuol trarre il Fuda con il Rotolo delle Tecniche Yoton dalla tasca laterale. < E' piuttosto importante. Non è che non mi fidi, eh. > Il freddo e l'agitazione le danno la forza per battute di spirito e chiacchierate. < Però, ci tengo. > Prima o poi, dovrà ridarlo al Clan. Deve dapprima apprendere tutte le tecniche possibili, infine potrà ridarglielo. Quello Yoton va governato, altrimenti potrebbe divorarla dall'interno. Il problema, sfortunatamente, è sempre lo stesso e non può farci niente. Si è ripromessa di fare troppe cose, di diventare finalmente qualcuno degno di nome. Attualmente, è riuscita ad arrivare alla carica di Capo Clan, persino di Generale Anbu. E' entrata nei Fabbri. Deve solo raggiungere l'Apice, diventare Hokage.. Finalmente, per essere felice e mettersi l'anima in pace. Quando il di lei dovere sarà compiuto, tutto tornerà alla normalità nella di lei vita. Spera e dice. < Bel posticino, comunque. > Strofina le mani tra di loro, nel tentativo di scaldarle. < Vorrei saltare direttamente i convenevoli. Ho bisogno di una mano con un'arma, tu mi hai detto che te la cavi, no? > E' un Fabbro, a rigor di logica, dovrebbe. Tuttavia, rivolgendo a questi il proprio sguardo, ne cerca una qualsivoglia certezza, dal momento che non vuol assolutamente sbagliarsi. Accenna a qualche passo all'interno della struttura, ma attende che sia l'Oboro a fare gli onori di casa, anche perché non sa dove esattamente andare né come muoversi. [Chakra ON]

01:03 Raido:
  [Magione | Salotto] Lasciare copie in giro per i villaggi è al quanto fatico, ne sa qualcosa anche lui ma non si è mai sbilanciato più di tanto fermandosi a una soltanto, giusto il minimo necessario per tenere tutto sotto controllo e avere occhi e orecchie ovunque. Resta sorpreso nel sentire il numero, 4 copie da mantenere attive, 4 cloni di se uguali in tutto e per tutto. L'espressione, però, non cambia di molto, soltanto un sopracciglio viene alzato mentre il resto del viso<Non fa niente, so quanto possa essere dura avere impegni da mantenere>lo sa, è un maestro degli Oboro, è quasi il capo clan degli Oboro e gestire, mandarlo avanti cercando di ricostruirlo da capo non è uno scherzo. Quelle fazioni separate vanno riunite, il clan stesso va riunito sotto un'unica bandiera come un tempo, basta con le guerre interne, basta con tutti i conflitti tra consanguinei, basta combattere per cose futili ma c'è ancora tempo, tempo per aggiustare le cose. Afferra il cappotto della ragazza togliendoglielo dalle spalle per poi venire fermato un paio di secondi dopo osservando come estragga un fuda dalla tasca, qualcosa di importante a quanto pare, di molto importante<Non mi offendo>un mezzo sorriso sul volto del Jonin mentre si avvia verso un appendi abiti alla fine del corridoio riponendo l'abito della ragazza su di esso. E' freddo ma in poco tempo dovrebbe riscaldarsi. Si dirige nuovamente verso la donna<Prego>il braccio sinistro viene aperto in direzione dei divani invitandola a sedersi, riscaldarsi davanti al fuoco per riprendere le forze e tornare come nuova ma tutto viene reso vano da quell'unica frase, decisa e diretta verso un unico argomento, le armi, un campo in cui non gli si può dire niente essendo abbastanza informato ed esperto nel loro uso<Una mano con un'arma?>domanda stranamente incuriosito. E' la prima persona che si informa sul suo lavoro e che gli pone un tale dilemma davanti<Si, me la cavo. Dimmi tutto allora, di cosa hai bisogno? Katane? Spadini? Spadoni? O semplici armi da lancio?>insomma, un po' di tutto a quanto pare ma sta a lei decidere. [Chk on][Equip solito]

15:47 Raido:
  [Magione | Salotto] Lasciare copie in giro per i villaggi è al quanto fatico, ne sa qualcosa anche lui ma non si è mai sbilanciato più di tanto fermandosi a una soltanto, giusto il minimo necessario per tenere tutto sotto controllo e avere occhi e orecchie ovunque. Resta sorpreso nel sentire il numero, 4 copie da mantenere attive, 4 cloni di se uguali in tutto e per tutto. L'espressione, però, non cambia di molto, soltanto un sopracciglio viene alzato mentre il resto del viso<Non fa niente, so quanto possa essere dura avere impegni da mantenere>lo sa, è un maestro degli Oboro, è quasi il capo clan degli Oboro e gestire, mandarlo avanti cercando di ricostruirlo da capo non è uno scherzo. Quelle fazioni separate vanno riunite, il clan stesso va riunito sotto un'unica bandiera come un tempo, basta con le guerre interne, basta con tutti i conflitti tra consanguinei, basta combattere per cose futili ma c'è ancora tempo, tempo per aggiustare le cose. Afferra il cappotto della ragazza togliendoglielo dalle spalle per poi venire fermato un paio di secondi dopo osservando come estragga un fuda dalla tasca, qualcosa di importante a quanto pare, di molto importante<Non mi offendo>un mezzo sorriso sul volto del Jonin mentre si avvia verso un appendi abiti alla fine del corridoio riponendo l'abito della ragazza su di esso. E' freddo ma in poco tempo dovrebbe riscaldarsi. Si dirige nuovamente verso la donna<Prego>il braccio sinistro viene aperto in direzione dei divani invitandola a sedersi, riscaldarsi davanti al fuoco per riprendere le forze e tornare come nuova ma tutto viene reso vano da quell'unica frase, decisa e diretta verso un unico argomento, le armi, un campo in cui non gli si può dire niente essendo abbastanza informato ed esperto nel loro uso<Una mano con un'arma?>domanda stranamente incuriosito. E' la prima persona che si informa sul suo lavoro e che gli pone un tale dilemma davanti<Si, me la cavo. Dimmi tutto allora, di cosa hai bisogno? Katane? Spadini? Spadoni? O semplici armi da lancio?>insomma, un po' di tutto a quanto pare ma sta a lei decidere. [Chk on][Equip solito]

15:59 Furaya:
 S'avvicina verso il divano che l'altro le indica. Passi lenti, senza timore. Testa che ruota sul proprio asse, mentre scruta la zona circostante. Iridi azzurre nelle quali si ripercuote il chiarore delle fiamme. Espira, ma prima di sedersi s'occupa di sfilare la Katana dal proprio fodero. Mandritta che si serra attorno all'elsa, mentre, con un rapido gesto del braccio, la estrarrebbe verso l'esterno. Man mano, l'Oboro stesso potrà notare come la Lama sia in parte arrugginita, scheggiata, divorata dal tempo e dalle intemperie. Inoltre, è sporca di fango e terriccio. L'elsa è sfilacciata, consumata. La poggia sul tavolo che dovrebbe essere disposto innanzi al divano. Solo al termine, poserà le proprie natiche sul morbido. Espira, accavallando la gamba mancina sulla destrorsa. < Ho da poco cominciato a far pratica per diventare un Fabbro. > Mormora, volgendo lo sguardo in sua direzione, cercando attenzione da quegli. < Ho le mie ragioni, pertanto voglio apprendere quanto più possibile di quella via. Tu ne sai qualcosa in merito. Inoltre, mi pare di ricordare che abbiamo una sorta di patto. Mi aiuterai come un-- Sensei. > Labbra che si piegano in un sorrisetto divertito, non volendo apparire veramente così seria come è di solito. La Katana viene lasciata lì, davanti a sé. Aspetta soltanto che Raido possa dare a quella un'occhiata. < Voglio ripararla con le mie sole mani, ma non sono in grado di utilizzare le "Doti" di un Fabbro. > Si stringe nelle spalle, portando lo sguardo direttamente sulla Lama dell'arma precedentemente estratta. Non s'accinge a dir altro, poiché ha già parlato decisamente troppo, il ché è strano, sicché la Nara è conosciuta per starsene molto spesso in silenzio. [Chakra ON]

16:20 Raido:
  [Magione | Salotto] Gli occhi si muovono seguendo la ragazza che si dirige verso il divano indicatogli ma prima qualche piccola accortezza come è giusto che sia. La katana tolta e posata sul tavolino di vetro posto davanti al camino, una katana non proprio in perfette condizioni ed è questo che attira la sua attenzione con maggiore interesse. Si avvicina al tavolino per osservare meglio l'oggetto mentre la ragazza parla ed è come se non sentisse quasi niente, completamente assorto dal come l'arma abbia fatto a diventare così smussata, arrugginita e...sporca di sangue, sporca come non ne ha mai viste. Le orecchie vengono tese ad ascoltare il di lei dire cercando di prestare almeno una minima attenzione e un mezzo sorriso va a formarsi sul volto<Come un sensei, mh?>domanda in modo indiretto allungando mentre la destra si allunga per prenderne l'elsa. Solleva il tutto davanti a se guardandola meglio, al fuoco, in controluce squadrandone ogni sfumatura, ogni dettaglio<Acciaio temprato di una lega abbastanza diffusa. Diciamo che è utilizzata dalla maggior parte dei fabbri e questo non da particolari pregi all'arma ma...>porta gli occhi sulla ragazza<...da quello che ho visto non sono le armi il principale interesse e questo volge a tuo favore diciamo>non facendo sempre affidamento sulle armi ha più possibilità di vittoria anche con armi non proprio al massimo della loro potenza<Si, ti aiuterò a migliorare se è questo che vuoi>commenta posando nuovamente la katana sul tavolino davanti alla giovane ma ora viene il discorso che hanno fatto a lui il giorno che ha scelto di essere apprendista presso un fabbro<Ovviamente non puoi partire direttamente con l'aggiustare le armi, ti serve un periodo di tirocinio e la mia forgia credo sia più che adatta a questo compito, non trovi?>un altro sorriso si forma sul viso dell'albino mentre va a sedersi sul divanetto dinanzi a se, il divanetto posto alla sinistra di Furaya<Però sono curioso, come mai hai scelto di essere un fabbro? Sono poche le ragazze che intraprendono questa via>la curiosità la fa da padrone ma è più forte di lui e non soddisfarla lo renderebbe molto ma molto sospettoso. [Chk on][Equip solito]

16:52 Furaya:
 Posa il di lei sguardo sulle movenze altrui. < Cosa ne pensi? > Non sa se possa essere riparata, non comprende quanto grave possa essere stato danneggiato il filo. E' sporca, incrostata. < Come un Sensei. > Si stringe nelle spalle, saggiando le parole precedentemente espresse dalle proprie labbra. < Esattamente. > Aggiunge, in seguito al di lui ragionamento riguardo l'Arma che la donna gli ha mostrato. < Sono capace di combinare lo stile delle Arti Magiche con quello delle Armi. > Gli occhi non si spostano dalla Katana ch'egli ha tra le mani. < Non toccavo quella Katana da almeno tre anni. > Mormora, immersa in quei ricordi, quei flashback coi quali ha imparato a convivere. < Voglio ripararla, se possibile, e tornare ad usarla nel migliore dei modi. > Ha un perché, una motivazione più che valida che la spinge a rivolere quell'arma al proprio fianco. < Voglio, altrimenti non sarei qui. > Migliorare. Piega le braccia sotto al seno, rivolgendo le iridi verso il di lui volto. Le labbra s'assottigliano, dimostra d'essere più seria. < Non m'interessa quanto tempo ci vorrà né cosa serve per migliorare. Farò tutto ciò che è in mio potere fare. Posso trattenermi ancora un po' a Kusa, prima di tornare a Konoha. > Evidentemente, riesce ancora a mantenere le Copie attive in quel del Villaggio della Foglia, altrimenti avrebbe già fatto dietro-front, tornando. < Tuttavia, voglio riparare quell'arma da sola. Ciò che ti chiedo è soltanto di insegnarmi come si fa, come devo lavorare per renderla quella di una volta. > Piega le sopracciglia, dubbiosa, poiché non immagina come possa riuscire a far qualcosa del genere per davvero. Ad ogni modo, ha giurato che l'avrebbe fatto e, dunque, non si tirerà indietro. E' sempre stata una persona orgogliosa che, nonostante le difficoltà, non s'è arresa. Un soggetto simile al famoso Naruto, ma profondamente diverso al contempo. Ha proprie idee e ragioni, seppur l'obiettivo del Fu Ninja Leggendario è anche il proprio. Lui non c'è arrivato, Ryota neppure-- Ma il di lei istinto le dice di continuare dove gli altri hanno fallito finora e sistemare le cose. < ... > Tira fuori il Fuda che, precedentemente, aveva tolto dalla Tasca del soprabito. Vi immette una piccola quantità di Chakra, cosicché possa far apparire un Rotolo rosso-arancio, con il marchio del Clan Yoton sul dorso, a tenerlo chiuso. Lo tiene nella destrorsa, mostrandolo all'astante. < Qui, sono racchiuse le tecniche del Clan Yoton. Ce n'è una che mi permette di formare da me delle armi, fatte di Lava che io posso creare. Posso persino renderle affilate. Non so ancora padroneggiarla. Inoltre.. > Continua la propria spiegazione del perché vuole diventare un fabbro. < ..servono alte temperature per forgiare un'arma. Io, quelle alte temperature, posso ricrearle da sola. > Senza bisogno di una forgia, a rigor di logica, nonostante la stessa risulti necessaria. < Unisco l'utile al dilettevole. Con quella tecnica, potrò creare armi sempre più potenti, soprattutto se ho le giuste conoscenze per farlo. > Ossia apprendere come diventare un ottimo Fabbro. [Chakra ON]

17:19 Raido:
  [Magione | Salotto] L'esperienza gli ha insegnato che tutto è riparabile, tutto quanto senza eccezione alcuna e indipendentemente dalla difficoltà a cui si va incontro<Si può riparare e migliorare>può fare qualcosa ma lei ha espressamente detto di volerlo fare da sola, volersi impegnare per conto proprio senza interferenze esterne. Ode le di lei parole assimilando quel piccolo particolare che contraddistingue anche lo stesso Oboro, infondere il chakra all'interno delle armi, un'arte particolare e abbastanza potente in determinate situazioni<Molto bene>sa sfruttare le armi anche in piccole sfaccettature come questa. Non molti houjutser riescono a fondere l'uso delle armi con il ninjutsu e non molti ninjutser riescono a sfruttare a pieno le armi fondendole con il ninjutsu. Nonostante tutto è un'arte che merita molta attenzione e una grande forza in entrambe le arti<Lo vedo e il sangue rappreso su di essa significa che hai colpito qualcuno prima di abbandonarla>ha un occhio abbastanza attento, almeno quando si parla di Katana essendo il suo paradiso e il suo mondo. Continua a sentire quell'affermazione, il volere di riparare l'arma da sola, una grande volontà è insinuata nella ragazza, una volontà ferrea e forte, qualcosa che stima e lo affascina; sono pochi i ninja incontrati in possesso di tale qualità e ancora meno coloro che riescono a realizzare i loro intenti senza parlare soltanto<Ti insegnerò>ha preso la decisione, vuole insegnarle a diventare un vero fabbro ma ora vuole ascoltarne le motivazioni e ciò che la spinge a intraprendere questa via. Ne osserva i movimenti, il fuda venire preso e il rotolo degli Yoton<Quello...>il simbolo del clan..come fa ad essere in possesso di tale rotolo? Lo ha sottratto al clan? E' andata a Kiri di recente? Non ne ha idea<Come sei entrata in possesso di quei rotoli?>una domanda più che legittima quella del Jonin la cui curiosità aumenta a ogni minuto che passa ma il motivo è piuttosto semplice a quanto pare, avere un vantaggio in più in un combattimento con armi personalizzate attraverso la lava<Capisco>si alza dal divano cominciando a camminare per la stanza, oltrepassa la cucina fermandosi davanti a una libreria. L'indice destro scorre tutti i libri prelevandone uno abbastanza spesso di circa 1400 pagine con una scrittura piuttosto piccola; torna a sedersi sul divanetto ripercorrendo la stessa strada<Come prima cosa devi imparare a conoscere i metalli e questo libro spiega ogni cosa, tutto quanto. Leggilo, imparalo>porge il volume alla ragazza come primo passo verso la perfezione. [Chk on][Equip solito]

17:51 Furaya:
 Resta con la schiena poggiata contro il divano. Socchiude le palpebre per un istante, tanto quanto basta affinché l'Oboro possa trarre le proprie conclusioni riguardo la Katana della Consigliera. < Benissimo. > Soprattutto sul migliorare. Riaprendo le palpebre, focalizza le iridi sulle fiammelle che ardono nel focolare. Rispetto all'esterno, si sta decisamente bene in quel dato salotto. L'espressione permane seria, idem il tono di voce utilizzato per rivolgersi al ragazzo. < E' il Sangue di Ryota Nara. > Sibila come se fosse un alito di vento appena accennato, capace di far scendere il gelo in una stanza come quella. Non focalizza lo sguardo sull'altrui volto al dir di quelle parole, bensì prosegue nel tener fisse le iridi sulle fiamme. < L'ho lasciata sulla sua Tomba, come monito. Ma sono tornata a riprenderla.. > Scrolla le spalle come se avesse detto qualcosa di inutile, come una battuta senza senso. La di lei maturità è insita in lei da un bel po'. Ma quella maturità opprime il di lei orgoglio, il quale non se ne fa niente della prima. Volontà del Fuoco, se vogliamo essere precisi. La stessa che arde in chi vuol diventare un Ninja valente di Konohagakure e del Paese del Fuoco intero. La Volontà di diventare qualcuno, di non essere più NESSUNO. Non sembra voler continuare a discutere riguardo la Spada che gli ha porto, bensì si concentra su quanto viene detto successivamente, di gran lunga più importante per la propria incolumità. < Ryota. > Un'unica risposta a tante, innumerevoli, domande. < Ero andata a Kiri, anni fa, quando mi iniettò il Sangue della Mizukage e l'Innata Yoton si legò a me. > Comincia a raccontare, pacata. < Dovevo imparare a controllare quel Potere. Come ti dissi, ha un potenziale distruttivo. Non essendo una diretta discendente, devo allenarlo e tenerlo sotto controllo. > Deve migliorarsi sempre di più per tenerlo a bada. < Arrivai alla Magione del Clan Yoton. Era totalmente distrutta, i corpi dei loro Clannati disseminati lungo la zona antistante le macerie. > Poggia il palmo della destra sugli occhi, ricordando quelle scene cruente a cui ha dovuto assistere. < A distanza di anni, ancora non so chi sia stato a sterminarli. Non so se vi siano ancora dei discendenti in vita. Anche Ryota mirava a quel rotolo, ma alla fine me lo cedette. Lui era già in grado di padroneggiarlo, io no. Voglio ridarlo al Clan. > Espira, piegando la testa di lato. < L'ho tenuto nascosto per troppo tempo. Sia questo Potere che questo Rotolo. Voglio che si sappia che non è colpa mia, che io non ho causato nulla. > Che non è una Ladra da quattro soldi, la quale ambisce al Potere estremo e totale. < La mia prossima meta, quasi sicuramente, sarà proprio Kiri. > Non ci torna da una vita. La serietà vien meno quando nota quel tomo da oltre mille pagine. < D-Devo imparare tutta quella roba? > Allibita, prende il tomo, poggiandoselo sulle gambe. < ... > Sta già sudando freddo. [Chakra ON]

15:45 Raido:
  [Salotto] Le iridi ocra dell'albino vanno a posarsi sulla Nara e sulla di lei espressione, apparentemente soddisfatta di quella notizia. E' vero, si può senza dubbio riparare e migliorare ma ci vuole impegno e dedizione per una cosa del genere, non si risolvono i problemi dall'oggi al domani, non quando una lama è ridotta in quello stato. Il silenzio rimane fisso in quella stanza mentre ode le parole della Jonin sul perchè la spada presenta tanto sangue rappreso e la risposta è quanto di più soddisfacente ci sia<Ryota, mh?>chi non conosce Ryota Nara e il suo potere, la sua lava, la sua ombra, tutto quanto. Ha osato attaccare anche Kirigakure con il suo esercito ma per fortuna sono riusciti a tenergli testa; ricorda quei giorni come fosse ieri, una grande battaglia in tutto il villaggio, scontri su scontri. Un'emozione unica e una sfida considerevole<Quindi è con questa katana che hai messo fine alla sua vita. Interessante>osserva ancora una volta l'arma invidiando la ragazza per aver avuto un privilegio simile. Un'onore così grande e ora merita tutto l'aiuto che può darle, tutto il supporto per far tornare la lama al suo antico splendore. La domanda posta è chiara e concisa ma la risposta riserva un'altra sorpresa e la storia è incredibile ma ciò che lo lascia stranito è il fatto che non sia stato Ryota a decimare gli Yoton<Mh>non parla ma la lascia continuare senza interromperla, lascia che continui con il suo dire sentendone la determinazione, la voglia di uscire allo scoperto andando nel territorio di Kirigakure come prima cosa<E sia, ti accompagnerò a Kiri dal mio sensei>si volta a guardarla. Gli occhi a puntare quelli di lui, la fissano con una strana intensità<E una volta a Kiri, ti insegnerò come controllare lo Yoton>non aiutare ma insegnare come un vero sensei. Come può farlo? Semplice, ha controllato il sigillo, un'innata è molto più semplice e poi si, deve studiare, deve imparare a fare il fabbro<Oh si, studia e poi ti interrogo la prossima volta. Se lo impari ce un altro volume di 1800 pagine pronto ad aspettarti. Se non ci riesci..ti darò la versione facilitata di 200 pagine>come prendere in giro qualcuno, atto primo. [Chk on][Equip solito]

16:26 Furaya:
 Soddisfazione. Appagamento. Felicità. Avrebbe dovuto provare tutte queste emozioni a seguito della morte del padre. Rabbia. Frustrazione. Ansia. Ciò che in realtà è rimasto. Annuisce una singola volta quando Raido ripete quel nome. < Gli ha trapassato il cuore. > Sospira, osservando il fuoco che aleggia nel camino. < Tu sai cos'è successo al Clan Yoton? > Chiede, di punto in bianco, sollevando gli occhi in sua direzione. Ne cerca le iridi altrui, poiché non vuole bugie. Spera che negli occhi altrui possa scorgere qualcosa di sincero, indipendentemente dalla risposta. Raido-Sensei sembra saper rispondere alla maggiore delle domande irrisolte della Nara. Dunque, perché non rischiare di conoscere anche l'artefice dello sterminio degli Yoton? Certo, saperlo, forse, non sarà dei migliori. < Il tuo Sensei? > Chiede, sbattendo le palpebre, confusa. < Degli Yoton, c'è ancora qualcuno in vita? Un Capo Clan, un esponente.. > Gesticola con la mandritta, cercando le parole giuste da dire nell'esporre il suddetto concetto. Abbassa, infine, gli occhi in direzione del libro ch'egli le ha porto. Lo sfoglia lentamente, cominciando a leggiucchiare ciò che vi è riportato. < Mi spieghi meglio i vari tipi di metalli? > Non vuole metterlo alla prova, eh (?). Ha solo dato un'occhiata, seppur ora stia continuando, riportando lo sguardo sulle pagine. Un brivido le percorre tutta la colonna vertebrale. < Un altro da mille ed ottocento!? C'è veramente così tanto da imparare al riguardo? > Domanda inutile, giacché la risposta sembra palesemente ovvia. [Chakra ON]

16:48 Raido:
  [Salotto] Non sa molto della fine che hanno fatto gli Yoton, non si è mai informato nello specifico su cosa realmente abbia colpito tale clan<Più o meno. All'incirca 6 anni fa qualcuno ha attaccato il clan direttamente nel fulcro del suo potere ovvero la magione. Li ha sterminati tutti quanti e sospettiamo che l'artefice non era da solo. Ci sono dei sospetti ma niente di confermato e non vogliamo divulgare il panico facendo nomi che si possono tranquillamente rivelare errati>parla al plurale perchè, nonostante ora viva a Kusa, fa sempre parte della cerchia ristretta di Hotsuma e come tale, sa tutto ciò che passa per la magione del Kage. La curiosità della ragazza si fa sempre più avanti con domande di vario tipo<Si, Hotsuma Oboro, il Mizukage. Sono stato allenato da lui in persona>ed è l'unico che si è veramente preso cura di lui in tutto questo tempo, lo ha portato sulla via del ninja quasi come un padre. Resta silente per qualche attimo<Si. Dopo la distruzione del clan abbiamo scoperto che vi era ancora qualcuno in vita e uno di questi è diventato capo del clan riuscendo a ricostruirlo, almeno in parte. La cosa sconcertante è che lui sa chi ha distrutto gli Yoton ma non vuole rivelarlo. La magione è qui, a Kusa>una conferma dopo l'altra, meglio per te Furaya, non trovi? Un minuscolo sorriso prima di andare a sedersi su un divanetto al fianco della Jonin<Tesoro..>comincia a parlare, tranquillo<...studia che è meglio>troppo facile farsi dire le cose, bisogna studiare ma la chicca arriva ora<Ovviamente...no, ti stavo prendendo in giro. Basta quello che ti ho dato>che burlone questa sera. Ve ve che faccia da ebete esibisci l'Oboro, neh neh. La serata giunge oramai al termine e il letto chiama, almeno per lui<E' tardi e non mi va di farti girare per Kusa a quest'ora. Seguimi, starai nella stanza degli ospiti per questa notte>e così finisce la chiacchierata dei due, entrambi ci hanno guadagnato qualcosa...più o meno. [END]

17:30 Furaya:
 Poggia la guancia destra contro il palmo della relativa mano. Il gomito vien posato al di sopra del bracciolo, così da sostenere il peso del capo successivamente. Gli occhi si spostano dal libro sino a Raido, il quale le spiega quanto concerne gli Yoton. < Uhm, va bene. > Non sembra voler sapere altro per quanto riguarda il massacro del Clan Yoton. < Hotsuma Oboro. > Ripete quel nome, espirando dalle labbra. Frattanto, però, è intenta a leggere e sfogliare il libro che Raido le ha dato, perciò il di lei tono potrebbe sembrare svogliato e distratto. Quantomeno, vuol dire che si sta dando di già da fare. < Qui, a Kusa!? > Alza repentinamente lo sguardo verso l'alto, sbattendo le palpebre un paio di volte. < Vuol dire che posso incontrarlo fin da subito, no? > Come se la risposta di Raido potesse cambiare le cose. Lo farà comunque. < Te-Tesoro? > Avvampa appena sulle gote, sgranando lo sguardo. Da quando hanno questa confidenza? < Uhm.. D'accordo. E dopo che avrò terminato questo libro, quindi? > Che ci sia la parte pratica? Ora, non resta da far altro che riposare, e magari lasciare in pace Raido-Sensei, prima che possa scaldarsi e le mostri il vero significato di calore. S'alza dal divanetto, stringendo a sé il Libro che l'altro le ha prestato e avviandosi nella stanza degli ospiti. < Grazie per l'ospitalità. > Di certo non sarebbe tornata indietro a quest'ora. [END]

Furaya si reca da Raido per imparare a fare il fabbro, nel mentre si parla di Yoton, Kiri e tutto ciò che ne conseugue