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{ Castello di sabbia }

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con Sosachi, Kaori

14:14 Kaori:
 Un sole gentile rischiara i cieli di Kusagakure andando a brillare indisturbato privo di qualsiasi copertura offerta da nubi scure. I tempi delle piogge sembrano essere cessati per il momento lasciando spazio ad una giornata mite per quanto piuttosto fredda. Ormai l'inverno è giunto e la brezza frizzante che soffia da est va sferzando l'aria come una frusta. Indossa Kaori, questo pomeriggio, una sorta di camicetta di un viola pallido e smorto che la copre dal collo fino alla vita ed una cintura alta e grigio scuro ad avvolgerle i fianchi. Una tasca porta oggetti pende al fianco sinistro mentre un porta kunai e shuriken è legato attorno alla coscia destra. Sebbene sia lì quasi in visita trova sia sempre opportuno girare con delle protezioni con sé: la presenza di Raido al suo fianco non può permetterle d'abbassare la guardia. Dopotutto è pur sempre una kunoichi, mica una civile qualunque! Un paio di pantaloncini marrone scuro le coprono le cosce superiori per poi mostrare un po' di pelle scoperta e delle calze di un nero trasparente discendere dalle ginocchia fino ai piedi. Schinieri neri vanno a coprirla dalle rotule in giù offrendole protezione allo stesso modo dei vambracci attorno a gomiti e polsi. Il coprifronte della Foglia è ben legato attorno al collo al di sotto di una pesante sciarpa rossa di lana che la tiene calda e coperta dal vento invernale mentre una giacca a doppio petto nera ricopre il busto al di sopra della camicetta e della cintura. Avanza tranquilla per le vie di Kusa senza poter contare della presenza dell'Oboro al suo fianco; a causa dei suoi doveri non può starle vicino in ogni momento ma, in sua vece, è sorvegliata ed assistita da una squadra di tre special jonin che seguono ogni suo movimento con attenzione. La seguono a distanza per non destare sospetti, saltano sui tetti, gli alberi, le case, senza mai perderla di vista, facendola sentire appena a disagio. Sta camminando tranquilla con la chioma violetta che ondeggia alle sue spalle ad ogni moto delle leve inferiori quando qualcuno va a mettersi dinnanzi a lei per strada. Arresta il suo passo fissando stupita il ragazzo davanti a sé. <Sì?> domanda titubante battendo lentamente le palpebre con fare sorpreso. Egli le sorride con fare ammiccante ed un'espressione piuttosto maliziosa, non potendo notare il coprifronte nascosto dalla sciarpa attorno al suo collo. Le chiede se non voglia seguirlo per mangiare qualcosa con lui, fare quattro chiacchiere, ma la ragazza si ritrova, arrossendo a rifiutare il suo invito. <Ahm... mi spiace ma io ora proprio non posso> cerca di scusarsi, gentilmente, provando ad oltrepassare l'ostacolo, ritrovandosi poi a sentirsi il braccio afferrato dalla di lui mano. È solo a quel punto che, senza riuscire neppure a dire altro, i tre special scattano dalle loro postazioni per mettersi dinnanzi a lei frapponendosi fra la sua figura e quella dell'uomo liberando dalla sua presa il suo braccio. <No, ragazzi, davvero, non è necessario> cerca lei di calmare le acque non volendo che in pieno centro si scateni una qualche sorta di rissa, specialmente contro quello che, a tutti gli effetti, pare un civile. [chakra: on]

14:23 Sosachi:
  [Centro] Giornata soleggiata, ma fredda, decisamente fredda per il Doku che, per natura, ha un sangue molto freddo. < Uff > sbuffa facendo fuoriuscire dalla bocca una nuvoletta di vapore acqueo condensato che si trasforma in una nuvola densa e opaca. Indossa i soliti abiti che lo caratterizzano quale "essere" solitario: cappa nera, abiti scuri sotto. Il tocco particolarmente insolito è la cuffia: nera con una scritta bianca sopra: "BOSS" a caratteri cubitali. Che bello essere uno sfrontato genin, soprattutto che bello non avere problemi, almeno in questi periodi. Beh, in realtà deve trovare dei reni per Kimi, ma come non lo sa. Di certo non vuole diventare un mukenin per un paio di reni, sebbene Kimi sia la sua famiglia. Però oggi non ci pensa, ha da poco mangiato e vuole farsi un giretto per i fatti suoi, riscaldandosi con il sole che splende alto su Kusagakure. < Per lo meno c'è il sole che mi da qualche gioia > sussurra. Mani in tasca e via per le vie del centro. Cammina lentamente, braccia immobili ed attaccate al corpo, mentre le gambe oscillano garantendo al Doku di avanzare assolutamente tranquillo. Vede persone, giovani e meno giovani, che cercherebbe di evitare e di non spingere camminando. Non c'è una grande folla, ma quelle vie sono frequentate sempre: ristoranti, locali, negozi di artigiani ed altri capannelli dove la gente si ritrova anche per due parole. Il giovane è abbastanza riconosciuto nel villaggio, in quanto anche facente parte del personale medico del villaggio, per cui cammina con il sorriso sulle labbra, rilassato, come per mettere in luce quello che è il suo carattere solare e spensierato, quando vuole, eh! Fa freddo, decisamente, ma per fortuna non ha ancora nevicato: la temperatura sarà di appena qualche grado superiore allo zero, per cui fa decisamente freddo, e per questo ha la sua mitica cuffia! Non ha con sè armi ed il suo chakra non è impastato, per ora. Il passo rimane cadenzato, finchè non va a fermarsi notando una scena alquanto particolare: una ragazza, un ragazzo e tre altri uomini. Sembra ci siano problemi. Ciononostante rimane a circa 10 metri dalla scena, osservando a braccia conserte il tutto, come se fosse attento a quello che sta accadendo. E' pronto eventualmente ad intervenire, ma per ora non fa nulla. Anche perchè sembra che la questione si sia messa male per il ragazzotto braccato dai tre che paiono proteggere la giovane ragazza. Era bello quando un tempo lo scortavano le serpi bianche di Kuricha: ora l'unica cosa che lo scorta è il costante timore di rimanere ucciso da qualcuno che voglia fargliela pagare per qualche sgarro. D'altronde è bella Yakuza e Kimi lo ha minacciato di morte più volte negli ultimi periodi. [chakra off]

14:36 Kaori:
  [Dimenticavo di specificarlo: Terzo Cerchio] Il ragazzo rimane semplicemente basito al comparire improvviso di quelle tre figure vestite di nero: tre special jonin piuttosto riconosciuti all'interno del Villaggio considerando il loro grado, che lo fissano con sguardo severo e che circondano la giovane quasi come a volerle creare una barriera attorno. “Ma che diavolo...?!” va egli borbottando, sorpreso, fissando i quattro davanti a sé. Forse -e sottolineiamo forse- ha cercato di abbordare la ragazza sbagliata oggi. “Si può sapere che volete?” sbrotta lui alterato, sorpreso, mentre Kaori con aria quasi colpevole si ritrova a sospirare guardando i tre attorno a sé. “La signorina non vuole seguirti.” mormora lo special più avanti degli altri fissandolo imperturbabile in viso. <Ragazzi, davvero, non importa. Non è il caso di fare confusione per strada, daremo nell'occhio...> cerca lei di convincerli, pacatamente, guardandoli in volto, ma essi non vogliono sentir ragioni ritrovandosi a scuotere appena il capo quasi all'unisono. “Abbiamo promesso a Raido-sama di tenerla d'occhio e di impedire a chiunque di crearvi problemi” ...E mai sia a disobbedire agli ordini di Raido, eh? Si ritrova lei a stringere appena le labbra in una linea sottile, stanca, sospirando per l'ennesima volta. <Va bene. Comunque credo che abbia capito, vero?> aggiunge lei rivolgendosi al ragazzo che, al solo udire il nome di Raido, si ritrova a sbiancare appena un po'. “O-oh. Sì, certo... certo” borbotta riscuotendosi e scuotendo il capo con fare contrariato. “Come vi pare” e, dicendo questo, eccolo allontanarsi appena borbottando qualcosa fra sé e sé. La konohana si ritrova ad inspirare a fondo prima di voltarsi verso i tre e accennare un sorrisetto cortese. <Adesso va tutto bene, okay? Posso avanzare da sola> non vuole essere scortese, ma neppure ritrovarsi costretta a camminare per strada con la scorta a circondarla ad ogni passo. È una situazione davvero frustrante e le fa venir voglia di metter fine a quella storia una volta per tutte. I tre shinobi, assicuratisi che l'altro non si sarebbe più avvicinato, vanno annuendo e, con un nuovo scatto, eccoli tornare ad osservarla e controllarla dalla loro postazione sopra i tetti vicini. [chakra: on]

17:59 Sosachi:
  [Centro] Ecco che il simpatico teatrino sta avendo una conclusione: il ragazzotto scappa come se non ci fosse un domani alla vista di quei tre che, minacciosi, gli farebbero cambiare idea. I tre, invece, si prendono una ramanzina dalla giovane ragazza che vuole essere lasciata da sola. Che sia una nobil donna? O che sia una protetta di qualcuno? Sente un nome, gli pare di aver capito Raido, ma essendo lontano a 10 metri e nel chiasso generale, non riesce a comprendere chiaramente chi sia il loro capo. Una volta lasciata sola, però, il giovane Doku viene attirato da quella figura, alla quale non si avvicina ancora molto, rimanendo sui 7 metri abbondanti. E' alla sua destra e quindi le rivolge la parola sorridendole < E così estenuante vivere scortati dalle guardie .. > sorride, e pronuncia quelle parole ad un tono di voce leggermente alto, in modo da farsi udire dal ragazzo che, qualora la giovane lo sentisse, si avvicinerebbe alla ragazza. < posso scambiare due parole con te? > sorride indicando con i pollici le case sulle quali c'erano i suoi "sgherri". < Non mordo, anzi ti capisco. Questa situazione è particolarmente difficile, posso capirti. > Beh, anche lui era scortato da serpi bianche di una Yakushi fino a che .. beh, pace all'anima della ragazza. < sai, credo che la prima cosa da fare in queste situazioni è stabilire delle regole. Io ho sempre cercato di fare così, anche perchè non ti potresti godere le giornate come queste. > Indica, alzando il braccio, il sole < Vedi? Oggi è davvero una splendida giornata > Oggi si sente particolarmente solare: è meteopatico. Chiaramente le parole del Doku potrebbero far presagire che possa essere anche lui un "privilegiato", uno scortato e tenuto d'occhio, ma in realtà si tratterebbe di un qui pro quo. Non è proprio il genere di persona che viene scortata, nessuno se n'è mai preso cura e si è sempre arrangiato. Non servirebbe a nulla proteggerlo, tanto nei guai ci finisce da solo, sempre. Ad ogni modo rimane in attesa della risposta di Kaori che potrebbe arrivare, dal momento che si mantiene a distanza dalla giovane e pare voler solo chiacchierare .. e così è! [chakra off]

18:14 Kaori:
  [Terzo Cerchio] Poco dopo il ritiro delle tre “guardie”, ecco che una nuova voce va raggiungendo l'udito della chuunin che, rialzando il capo, va volgendolo verso la direzione da cui proviene tale voce. Lo sguardo incrocia quello d'un ragazzino dal crine biondo, la pelle candida, un sorriso gentile a frastagliargli le labbra sottili. Pare una persona a posto, cordiale, ed in qualche modo par persino capire la situazione in cui ella si trova con quelle guardie a continuare a scortarla ovunque vada. <Sì... un po'> ammette lei con un riso leggero, l'espressione candida, pura, mentre vede l'altro avvicinarsi appena mantenendo pur sempre una certa distanza di sicurezza che la fa sorridere quasi con tenerezza. <Certo. Avvicinati pure, non preoccuparti> lo rassicura volgendo ora anche il corpo in sua direzione, le braccia tenute lungo i fianchi, la voce cristallina e femminile a raggiungere il di lui udito. <Non succederà nulla finché non ci saranno movimenti sospetti.> cerca di tranquillizzarlo distendendo le labbra carnose e rosee verso le opposte estremità. Ascolta il di lui dire cercando di accogliere i consigli di chi par essere già passato nella medesima situazione, ritrovandosi a riflettere appena su quel dire. Sì, in parte è quello che ha cercato di fare; difatti è riuscita ad ottenere la possibilità di muoversi da sola con la loro presenza a seguirla a distanza. Sicuramente qualcosa di meglio che muoversi ovunque con questi tre uomini armati fino ai denti che la scortano da qualsiasi parte. Insomma: avrebbe dato fin troppo nell'occhio e lei ha sempre detestato le eccessive attenzioni. <Sì, beh, diciamo che abbiamo trovato un punto di incontro. Ma dopotutto non posso nemmeno essere un intralcio per loro. Immagino che debba essere piuttosto faticoso tenermi costantemente d'occhio, per cui non voglio metterli in difficoltà con il mio atteggiamento> va lei rivelando il suo punto di vista stringendosi appena nelle spalle. <Stanno agendo per il mio bene, per cui non ho diritto a lamentarmi se ogni tanto trovo scomoda questa situazione> Lo pensa davvero. Solo a quel punto va a muovere qualche passo verso di lui avvicinandosi al giovane, il sorriso a permanere cordiale sulle labbra morbide. <Io mi chiamo Kaori. E tu?> si presenta dunque inclinando appena il capo verso la spalla sinistra portando la mancina a poggiarsi sul petto, al di sopra della giacca a doppio petto, col palmo ben aperto sul tessuto e le dita tese e divaricate fra loro. [chakra: on]

18:26 Sosachi:
  [Centro] L'atmosfera diventa sicuramente meno tesa ora, visto che Kaori confessa di essere una ragazza che sa badare al fatto suo, ciononostante è seguita e scortata da tre special jonin del villaggio, mica male. < Ahahah di certo non avevo paura mordessi, ma avevo paura mordessero quei tre. > Si gira verso le case per osservare i loro movimenti. Sente tutto ciò che ha da dirgli al riguardo, e Sosachi pende dalle sue labbra come se stesse di .. no, lo sta facendo ancora. A suo rischio e pericolo eh! < Beh, si, ti capisco. Io mi ci sono abituato a tutto questo casino. Cioè ormai i miei aguzzini, mi piace chiamarli così, mi perseguitano da lontano .. non so se mi spiego > sorride. Sta fingendo, ecco. Il suo simpatico teatrino odierno prevede l'immedesimazione del giovane rampollo di qualche famiglia nobile. Ma il problema non è quello, è la motivazione. Infatti ha da sempre mantenuto nascosto il suo clan, quasi come se fosse una maledizione, quindi deve inventarsi ruoli e maschere differenti per poter dare un volto alla sua figura e alla sua vita. Oggi questa nuova figura. E' stato contadino, lavoratore, prostituta (trasformandosi eh), medico, infermiere, e forse anche ninja, si dai, in molte circostanze è stato Sosachi Doku, genin dell'Erba. Ma oggi no, madame e monsieur! < Sosachi, mi chiamo Sosachi. Piacere Kaori. Se sapessi che la vita al di fuori di casa mia, nel villaggio, riserva questi piacevoli incontri, uscirei più spesso. > Sorride facendo un lieve inchino e togliendo dal capo quella sua cuffia e rivelando quel suo crine dorato, decorato da due pietre azzurre che sono gli occhi del giovane, i quali sono fissi sulla ragazza. < Stai tranquilla, con me non ci sono movimenti sospetti. Anche perchè anche io sono pedinato. Fortuna vuole che li abbia seminati, almeno per un po' posso fare qualche parola con qualcuno. Altrimenti c'è quel dannato scimmione che mi porterebbe a casa a suon di sberle. > Ride socchiudendo gli occhi e portando la destra sulla nuca, grattandosela e inclinando il capo verso sinistra. < Si, penso anche io che lo stiano facendo per il mio bene, ma non vorrei che mio padre li trasformasse nella mia ombra. Tu invece? Sei scortata perchè .. > e con le mani verso la ragazza le farebbe come un cenno per chiederle di proseguire. Kaori, di certo, non incontrerà, almeno per oggi, una persona come lui. [chakra off]

18:42 Kaori:
  [Terzo Cerchio] Una risatina deliziosa esce dalle di lei labbra; piccola, bassa, la destrorsa a salire al viso per nascondere i denti che vanno scoprendosi in quel gesto divertito. <Puoi star tranquillo. Finchè non temeranno per la mia incolumità rimarranno tranquilli di guardia. Mi è ancora concesso di parlare> sorride lei evitando di dirgli che, volendo, anche lei è perfettamente capace di “mordere”, di difendersi da un eventuale attacco. Certo, non sarebbe all'altezza dei tre ninja che la stanno scortando, ma sicuramente non avrebbe mai venduto cara la pelle in una situazione di pericolo. Ma al momento, in tutta franchezza, non vede nessun motivo per cui andare a rivelargli d'essere una ninja anche lei. <Oh beh io direi che non ci sono proprio abituata. È una situazione decisamente nuova per me, questa> rivela lei con un accenno di imbarazzo a colorarle le gote altresì candide. <Se posso chiedertelo... chi ti sta cercando? E' successo forse qualcosa?> domanderebbe lei con l'espressione ora appena più seria, una sfumatura di preoccupazione a tingere la sua voce gentile. <Magari potrei aiutarti. Non mi sarebbe di disturbo farlo> aggiungerebbe poco dopo con candore, abbozzando un sorriso incoraggiante come per volergli dimostrare d'essere una persona affidabile. Beh, come se bastasse un sorriso a farlo. Ode la di lui presentazione e si ritrova a sorridere lusingata e leggermente imbarazzata a quel velato complimento ch'egli le rivolge. Non è molto abituata a questo tipo di carinerie, per quanto leggere e affatto eccessive, e perciò non riesce a frenare quel rossore che compare lieve sul viso. <Sei gentile> commenterebbe con le labbra tese, appena, in un sorriso leggero, piccolo, due morbide fossette a comparire ai loro lati. <Ti ringrazio> aggiungerebbe poco dopo, prima d'udire il resto delle sue parole che la porterebbero quindi a guardarsi per un istante attorno, quasi a voler cercare con lo sguardo chiunque sia alla ricerca del biondino dinnanzi a lei. <Dovresti provare a chiedere aiuto alle autorità se c'è qualcuno che ti sta minacciando o inseguendo. Non puoi certo continuare a fuggire in questo modo...> e non v'è saccenza o supponenza nella sua voce nel dirgli questo, no; in verità le sue parole son intrise di una preoccupazione genuina, una sorta di sincero interesse per le condizioni altrui che la portano poco dopo ad inspirare a fondo, le iridi perlacee ed uniche a tenersi fisse sul di lui viso. <Comunque no, non direi di essere pedinata. In realtà non sono nemmeno sicura che ci sia davvero qualcuno che potrebbe mettermi in pericolo. Diciamo che è una precauzione...> spiegherebbe lei nel tentativo d'essere chiara e sincera ma di non rivelare alcun elemento che possa compromettere la segretezza di quella sorta di missione. [chakra: on]

18:55 Sosachi:
  [Centro] Ci è cascata, ma d'altronde questa sceneggiata da "Il ricco ed il povero" è stata congeniata bene in .. 20 secondi? Forse qualche decimo in più. < Come dici? > sentendo che le guardie non avrebbero agito se non provocate, il volto di Sosachi diventa rilassato e tranquillo. < Comunque mi sa che mi hai frainteso .. > si avvicina alla ragazza e guardandosi attorno andrebbe a porre la mano sinistra vicino alla sua bocca, quasi come a coprire le labbra e evitando che qualcuno possa riconoscere il labiale, così da poter farsi sentire solo da Kaori < .. vedi Kaori. Non mi stanno inseguendo, o meglio, ora si. Ma nessuno perseguita me, per ora che sono io. Ma quandi erediterò la ricchezza di mio padre, allora sì che sarò inseguito da pollastrelle che punteranno solo ai miei soldi e a gente poco raccomandabile. > Sorride e poi continua sempre facendosi sentire solo da lei. < Lo scimmione che mi insegue sempre è la mia guardia del corpo, Hiro .. > perchè mette in ballo Hiro ora? Ma soprattutto chi sarebbe Hiro? Che diavolo! Ah ecco! Hiro nasce dall'idea di uomo enorme che ha Sosachi in testa (Shiro) a cui ha semplicemente tolto la "S" iniziale: geniale no? < Tu non sai nulla, mi raccomando. E se mai ti venissero a chiedere di me, tu non mi hai mai conosciuto. Non è che la mia famiglia non vuole che io esca, ma che lo faccia non accompagnato. Manco fossi uno stupido ragazzino di dieci anni! > Un attimo serio per poi riprendere < Mio padre è uno dei più importanti commercianti di Kusa, controlla il commercio di tessuti in tutto il Paese e nei rapporti con gli altri villaggi. > tira ora fuori le minime conoscenze che ha avuto quando era apprendista tessitore, ma che in realtà non gli competono più. < Probabilmente gli abiti che hai indosso, se li hai comprati nei cerchi dal primo al terzo, sono stati fatti da mio padre. E' davvero un uomo rispettabile e tanto premuroso, forse troppo. Io non riesco a fare ciò che avrei voluto fare. Il mio sogno era diventare ninja, il più forte di tutti. Ma lui me l'ha impedito categoricamente per portare avanti l'azienda di famiglia. > Poi si zittisce e torna in posizione eretta togliendo le mani da davanti alla faccia < Precauzione? Mica sei la figlia di Hoshimitzu? Quello sì che è un pezzo grosso nel commercio dei tessuti, è un partner di mio padre e commercia particolarmente ad Oto, che ho anche visitato eh! Mi sarebbe sempre piaciuto come si chiama .. richiamare il chakra, ecco! > Oh ma che bravo. In sostanza, se ora arrivasse qualcuno che lo conosce .. sarebbe nei guai. Fortuna vuole che è fortunato. [chakra off]

19:13 Kaori:
  [Terzo Cerchio] Non v'è motivo, al momento, per cui Kaori non debba credere al racconto del ragazzino; non lo conosce, non ha idea di chi sia ed è per indole piuttosto incline a credere il prossimo fino a quando non ha motivo di fare il contrario. Come accadde con Kurako, insomma. Lo vede avvicinarsi a lei per parlare in modo concitato, le mani ad andare a nascondergli le labbra per dirigere poi le onde sonore direttamente al di lei udito. L'ascolta tranquilla, incuriosita, con la calma di sempre ad avvolgerla. Le sue parole la portano allora a sorridere divertita scuotendo appena il capo con fare quasi rassegnato, gli occhi quasi a chiudersi per trattenere il divertimento di quella conversazione così bizzarra. <Oooohh, capisco ora> dice lei annuendo appena con il capo con i denti a venir scoperti dalle labbra candide in un sorriso ampio, luminoso. <Quindi Hiro deve proteggerti dall'assalto di eventuali cacciatrici di dote. Che vita dura, eh?> ridacchierebbe con fare spontaneo, genuino, con un tono che palesemente non vuol essere offensivo o di scherno; sarcastico, sì, ma in un senso amichevole, quasi dolce. È contenta che ci sia gente che riesca ancora a condurre una vita normale di quei tempi, soprattutto lì a Kusa considerati gli eventi recenti che l'hanno vista protagonista. <Tranquillo, sarà il nostro segreto> sorride lei, guardandolo, portando l'indice destro alle labbra e scoccandogli un occhiolino d'intesa. Peccato però che neppure una virgola di quanto detto dal biondo paia essere vero: chissà come reagirebbe se dovesse scoprire che l'altro si sta divertendo a prenderla scherzosamente in giro? Ascolta tranquilla le sue parole, la sua storia, ritrovandosi poi ad osservare i propri vestiti quando l'altro va parlando del lavoro di suo padre e del suo commercio lì all'Erba. Boccheggia per un attimo prima di annuire solamente alle sue parole, senza replicare in alcun modo ad esse. <Un ninja... eh?> commenta dopo alcuni istanti quando l'altro le rivela quanto gli sarebbe piaciuto poterlo diventare, un giorno. <Come mai vorresti essere un ninja?> domanderebbe allora lei guardandolo dritto negli occhi, l'argomento ora a farsi per lei piuttosto caro e vicino. È curiosa... curiosa di sapere perchè qualcuno potrebbe voler diventare uno shinobi. Lei era stata cresciuta con l'idea di diventare un guerriero, un giorno, con l'ideale di compiacere e soddisfare le aspettative di suo padre e del suo stesso clan. Ha trovato per strada il desiderio -ben più profondo- di voler difendere la gente che ama facendo di esso il suo principale obiettivo di vita: ma lui? Come mai il figlio di un ricco e noto mercante dovrebbe rinunciare alla sua vita agiata e tranquilla per rischiare la vita a quel modo? <Oh no, non sono io> va a rispondere lei alla sua domanda scuotendo appena le mani dinnanzi al petto, come a voler smentire anche coi gesti quel malinteso. Sorride appena a quelle sue ultime parole ritrovandosi a pensare al suo primo impasto, molti mesi prima ormai. <E' una bella sensazione, s--...> … e brava Kaori: adesso gli hai praticamente detto in faccia di essere un ninja. Ma le sue parole vengono interrotte, d'un tratto, da una goccia che cade d'improvviso dall'altro. La sente scivolarle sul viso, su una gota, quasi fosse una lacrima. E poi, in una successione sempre più rapida, ecco iniziare a sentir cadere quelle lacrime dolci fra i capelli, sulle braccia, sul terreno. <...ohh, ma qui piove sempre?> domanderebbe lei, retoricamente, cercando di andare a rifugiarsi sotto la tettoia di un locale sull'altro lato della strada, l'acqua che prende a cadere sempre più rapidamente fino a divenire in breve tempo una vera e propria doccia con tanto di cielo nuvoloso e rombi lontani di tuoni ruggenti. <Lo sapevo che dovevo portarmi un ombrello...> borbotta poi portandosi le mani fra i capelli nel tentativo di constatare con le sue stesse mani il danno che quell'acqua avrebbe causato alla sua chioma. E sì che non è un tipo vanitoso ma, insomma, è pur sempre una donna. [chakra: on]

19:25 Sosachi:
  [Centro] Che bella la psiche umana: sfaccettata e polimorfa, capace di adattarsi ad ogni situazione come se non fosse necessario alcun tipo di spirito di adattamento. Semplicemente un gioco di maschere, di luci ed ombre dove serve per creare una figura nuova, del tutto scollegata dall'originale, in modo da dar vita ad un nuovo volto. Vuole scoprire chi sia quella ragazza, che cosa ci faccia a Kusa. Il nome non gli ricorda nulla, non ha mai letto rapporti ufficiali su una certa Kaori e non è nemmeno mai entrata in ospedale da qui ad un annetto quasi. E' come un fantasma, oppure non è di Kusa, cosa probabile. Se solo fosse riuscito a carpire quel nome, quel dannatissimo nome che gli avrebbe fatto un po' di chiarezza. Che sia chiaro, non ci sono fini belligeranti o preoccupanti, solo curiosità, mixata ad una certa voglia di scandagliare l'umana psiche. < Nono, sul serio. Quelle sono il problema numero uno. Infatti mio padre ha da sempre e solo amato la donna con cui è cresciuto, cioè mia mamma. si conoscevano già prima che lui diventasse un pezzo grosso. > Sorride. < Se fosse ancora qui .. > Un attimo di tristezza, vera tristezza, visto che i genitori li perse, e fu adottato. < Eh .. un ninja. perchè? Beh, perchè vorrei davvero aiutare la gente del mio paese. Vedi questa gente che passa? I bambini che giocano, la gente che sorride, senza di loro sarebbero .. assenti. Voglio aiutare chi ha meno fortune di me, chi è in difficoltà e perchè no, diventare Kage. Essere riconosciuto per le strade come "Sosachi, il più grande ninja dell'Erba" e non come "Sosachi, il figlio viziato". Capisci? Autorealizzarsi, dare uno scopo alla vita. > dice sorridendole e mettendo la mano chiusa, a pugno, sul cuore e battendola. < Ah, che peccato. > si riferisce al fatto che non sia una delle figlie di quel fantomatico Hoshicoso. < .. > silenzio nel sentire quelle parole "bella sensazione". Tadaaaaaannnnn! < OH! > occhi che diventano enormi, tondi e splendenti, come illuminati da un raggio di gioia, finto come non mai. < davvero sai .. > si avvicina alla giovane e come prima le parlerebbe piano < .. cosa si prova? Sai richiamare il chakra? > comincia a sorridere. Poi acqua, gocce che cadono e la pioggia. Guarda verso l'alto e sente le sue parole. < No, in realtà piove raramente, ma d'inverno è più comune. > ed anche questo elemento sulla geografia di Kusa lo lascerebbe alquanto perplesso. < Vieni, entriamo qui. Ti offro qualche cosa. > direbbe indicando un locale sotto la tettoia < ah giusto, puoi venire? Altrimenti stiamo qua riparati. > Chiede. < Al massimo saprei come impiegare il tempo .. > Ammicca, non a cose osè, ma al chakra. Pare che Sosachi l'abbia scoperta. Ma d'altronde era una fine quasi inevitabile, forse. [chakra off]

19:43 Kaori:
  [Terzo Cerchio] Effettivamente a cercare informazioni su una Kaori a Kusa non è che si potrebbe trovar molto; non che sia impossibile che esista un'altra Kaori di origini kusane, eh, ma di base la ragazza che lui ha davanti non viene da quella terra e l'unica volta che il suo nome è risuonato da una parte all'altra della Piazza del Governo è stata quando Yukio in persona la nominò durante l'elenco di tutte le persone accorse ad aiutarlo durante la rivoluzione. Un momento piuttosto toccante che non avrebbe mai dimenticato, lei. Ma chissà se questa Kaori sia la stessa Kaori Hyuga richiamata all'attenzione dal Tessai in quella occasione? Ascolta le parole del Doku ritrovandosi a guardarlo con uno sguardo ora assai più dolce, più gentile. Intenerita del racconto ch'egli le offre pensando a quanto possa essere meravigliosa una storia tutto sommato così semplice. Il modo in cui un uomo ed una donna si trovano e si amano. <Owwwwww che bella storia!> esclama lei portando le mani al viso, le iridi perlacee ad illuminarsi di dolcezza, di tenerezza mentre il sorriso s'accende improvviso. <Magari sarà così anche per te, no? Non c'è una ragazza che ti conosca meglio di altre? Con cui tu sia cresciuto?> prova ad azzardare lei quelle ipotesi con fare improvvisamente entusiasta, interessato, terribilmente fissata con questo tipo di storie. <Mi spiace per tuo padre...> aggiunge poco dopo, a quel commento malinconico, tornando ad assumere un tono più serio, più compunto, lasciandogli un po' di tempo per rispetto. Ascolta i suoi pensieri, quel flusso di coscienza che le giunge all'udito e le sue labbra si distendono verso l'esterno con candore, colpita e compiaciuta di quelle sue riflessioni, di quel suo credere. <Capisco.> dice lei, semplicemente. <Ma anche prendere il posto di tuo padre nel vostro commercio darà un senso alla tua vita. Un paese non va avanti senza mercato, senza merci. C'è bisogno anche di questo per poter rendere ricco e potente un Paese. Non credere che questo non ti farà sentire realizzato> cerca lei di rincuorarlo con quei pensieri che sinceramente trovano posto nella sua mente. Crede fermamente in quelle parole, in quel che gli sta dicendo, e le dispiace pensare che l'altro possa sentirsi quasi demotivato dalla “semplicità” della sua vita. Alcune volte avrebbe volentieri desiderato di avere una vita come quella. Ecco Sosachi che va realizzando che l'altra è ben capace di manipolare e richiamare il chakra, lasciandola lì ad arrossire appena per l'errore commesso. Non che sia un segreto, dopotutto qualcuno potrebbe ricordarsi di lei per quelle strade per il suo contributo durante la guerra, ma le sarebbe piaciuto poter rimanere nell'anonimato ancora per un po'. <Sì. Te lo dimostrerei se non fosse che non è qualcosa che si possa vedere> si stringerebbe appena nelle spalle con un sorriso come di scuse, prima di sentire la pioggia iniziare a scendere su di loro. Annuisce leggermente alla di lui spiegazione per poi ritrovarsi a guardare il locale da egli indicato. <Sì, certo. Non preoccuparti per loro> va lei dicendo seguendo il giovane dentro il locale se l'altro, al suo accettare l'invito, avesse preso a farle strada verso l'interno. <E-eh? Come, scusa?> [chakra: on]

19:56 Sosachi:
  [Centro] Kaori pare impietosita da quella storia e Sosachi cerca di cogliere la palla al balzo. < No, purtroppo, la mia vita di palazzo, se così possiamo definirla è alquanto noiosa e non ho avuto mai modo di fare amicizie con nessun'altra ragazza. Cioè, nessuna amicizia che si sia conclusa in un altro modo. > Osserva poi Kaori. < Penso che sia anche così, ma sicuramente sarebbe stimolante essere ninja e saper gestire anche l'attività di mio padre, visto che sicuramente sarà nelle corde di un ninja avere anche buone doti intellettive e conoscitive. Cioè, sicuramente devi essere una persona sveglia per sapere proteggere il villaggio, non un villico .. > si gira verso un uomo semplice che lo squadrerebbe dalla testa ai piedi. < mi perdoni, le farò avere un regalo .. > gli dice osservandolo e arrossendo davanti a Kaori. < Comunque intendevo che mi avresti potuto mostrare come si fa .. ma rimandiamo a dentro la conversazione. > i tre non li seguiranno, meglio. < Bene, allora fatti avanti! Prima le signore. > Le direbbe facendola accomodare. < Come non si può vedere? Cioè i ninja schioccano le dita e hanno a disposizione il chakra? Come funziona? Basta, mi sono convinto. Domani vado in accademia e divento ninja! Alla faccia di mio padre! Ahahah > Sorride di gusto. Poi arriva il cameriere. < Per me giusto un tè caldo, è quello che ci vuole. Possibilmente un infuso di erbe del bosco dei ciliegi .. > si gira verso Kaori con uno sguardo "sempre che ce l'abbiano" < .. sennò uno normale va benissimo. > poi attenderebbe che Kaori ordini quello che più desidera. < Bando alle ciance, sei una ninja .. > abbassa il tono della voce < com'è andare in missione e usare tutte quelle tecniche speciali? > Chiede, un normale colloquio ecco.

20:15 Kaori:
  [Terzo Cerchio] <Uhmm...> mormora lei portando la mancina a chiudersi sotto il mento, l'espressione pensosa mentre osserva l'altro in silenzio per solo alcuni secondi. <Dai mi sembri piuttosto giovane, ci sarà senz'altro tempo perchè qualche amicizia maturi in altro. Oppure devi semplicemente attendere di conoscere la ragazza giusta> sorride lei, speranzosa, augurandogli il meglio. Per quanto fosse stata contraria all'idea d'innamorarsi non ha potuto far altro che cedere sotto il peso di quel sentimento quando ha incontrato Raido sul suo cammino. Non è qualcosa che si può decidere di volere o di ignorare, quando arriva arriva e basta. Ascolta le di lui parole ritrovandosi poi ad annuire per confermare i suoi pensieri. <Certamente. Ci sono ninja più maturi e intelligenti di altri, certamente, non tutti son nati per essere strateghi o per ricordare molti dettagli, ma più o meno tutti hanno bisogno di una certa predisposizione ecco> va lei confermando il suo dire per poi ritrovarsi ad assistere alla sua figuraccia accanto al passante che lo fissa piuttosto male, probabilmente offeso. Cerca lei di non ridere di quell'attimo per poi ritrovarsi ad entrare nel locale per prima, contenta e lusingata dell'educazione del Doku. I due vanno a prender posto ad un tavolo e l'argomento continua sotto il caldo e asciutto tetto di quel pub. <Beh, no, non è così. Ma è un processo che si va concretizzando dentro il corpo, per cui esternamente non è possibile vederlo> va spiegando lei sorridendo appena. <Io... non voglio davvero essere scortese e non vorrei sul serio risultare arrogante ma...> si ferma un istante umettandosi le labbra, una mano a ravviare la folta chioma corvina sulle spalle prima di riprendere a parlare. <Non è un gioco. Capisco l'entusiasmo, i sogni nobili ed eroici nella tua mente, ma... è pericoloso. Si rischia la vita. E non credo che dovrebbe essere una scelta da fare così su due piedi. Se davvero pensi di volerlo fare, se davvero pensi di essere pronto a morire per proteggere qualcuno che probabilmente non ti dirà neppure grazie, allora fatti avanti. Iscriviti all'Accademia, studia, allenati> spiega lei con una certa serietà, il sorriso svanito dalle sue labbra sostituito da una linea sottile. <Ma se desideri solamente sentirti utile alla società, se desideri semplicemente poter dare una mano, allora non farlo. È una scelta seria dalla quale non ci si tira indietro.> lo guarda negli occhi con le sue iridi candide, perlacee, andando ad inspirare piano e profondamente. <Per favore, pensaci attentamente Sosachi> prende a cuore la decisione del ragazzo senza sapere come egli, in realtà, sia già un genin dell'Erba. Il cameriere giunge al tavolo interrompendo il loro discorso e prendendo le loro ordinazioni. Il Doku va per un tè caldo che combatta il freddo esterno mentre la Hyuga si ritrova a voltarsi verso il ragazzo con un sorriso leggero sulle labbra e l'espressione tranquilla. <Una cioccolata calda, per favore> richiede con la solita cortesia di sempre vedendolo dunque allontanarsi da loro. Torna a badare allora le parole del biondo annuendo appena al suo dire, espirando piano e con difficoltà. <Sinceramente? Fa paura.> rivela lei con una espressione quasi colpevole, il sorriso amaro a dipingersi sulle labbra. <Per tutto il tempo ho paura di sbagliare, di non essere all'altezza, di fare la cosa sbagliata. Non posso permettermi di fare errori, di deludere il mio Kage. A volte da un mio errore può dipendere la vita di qualcuno e la pressione diventa insopportabile> rivela con la voce bassa, lo sguardo lontano verso esperienze passate. <Ma non posso lasciarmi schiacciare da queste, devo rimanere lucida e concentrata. Solo così posso sperare di fare la cosa giusta ed agire al meglio. È un gioco di equilibri> si stringe appena nelle spalle attendendo dunque la prossima domanda, la sua ordinazione. Avrebbe continuato la serata in compagnia del Doku ancora per un po' rispondendo alle sue domande o eludendo alcune risposte prima di salutarlo e tornare a casa. [End]

20:25 Sosachi:
  [Centro] Il duo pare essere affiatato, peccato che per lei Sosachi sia soltanto una finzione, una sorta di illusione creata dalle parole del Doku con il solo tentativo di sviare ogni tipo di interrogativo sulla sua persona. E' forse questo il motivo del mancato attaccamento del genin per qualunque ragazza o persona al mondo. Gli sembra più opportuno non legarsi che legarsi e creare dispiacere. < Si, al diavolo le donne! Con rispetto eh. Ma per ora sono giovane, hai ragione tu Kaori. > Ecco che arriva il tè e poi la cioccolata per la ragazza. Prende in mano il bicchiere che scotta e quindi andrebbe a sorseggiare piano la bevanda calda per gli scenderebbe lungo la gola riscaldando le sue membra affaticate dai quotidiani allenamenti a cui si sottopone il giovane doku. < Sisi, me ne rendo conto che sia una scelta importante da intraprendere. Di certo è una questione di vita o di morte, motivo per cui sicuramente bisogna andare con i piedi di piombo, ma ne parlerò a casa. Sicuramente Hiro mi saprà dare qualche consiglio. Sai, oltre ad essere il mio supervisore è un ottimo ninja, esperto nelle arti marziali. Tira di quei pugni che .. se solo mi colpisse mi mandrebbe dritto all'ospedale. Ma papà lo manderebbe dritto in qualche posto felice, non so se mi spiego. Lui è un ninja, ma ha appeno .. il kunai al chiodo ecco. > sorride. Poi lascia la parola alla ragazza che gli spiega come si dovrebbe fare per il chakra. < Ah si? E' tutta una cosa interiore? Che figata, davvero. Sicuramente saprete cosa fare durante il giorno voi ninja. Per lo meno vi allenerete sicuramente. > Poi parla delle sue paure < beh, avere paura è normale. Anche la minima scelta ci mette davanti ad un bivio ed ogni volta che siamo sottoposti a questo genere di rischi abbiamo paura e proviamo terrore per quello che può capitare. Ma nella vita, come dice papà bisogna essere "RISOLUTI, RETTI E CON LA TESTA BENE ALTA E RIVOLTA ALL'ORIZZONTE"> direbbe cercando di imitare il tono di voce dell'ipotetico padre e gesticolando. < Bisogna sempre fare tutto con lucidità, ma sicuro una come te se la saprà cavare sempre! Poi con quei tre .. di certo sei ben difesa per ora! Ahah > Ride e con queste battute lasciamo i due a chiacchierare, fingere e parlare del più e del meno in modo velato. Che sia nata una nuova amicizia? Sperando regga il castello di sabbia che Sosachi ha appena eretto. [END]

Per le vie del centro Kaori fa la conoscenza di Sosachi a seguito di una imbarazzante scenetta.

Il genin finge di essere il figlio di un ricco mercante che sogna di divenire un ninja e Kaori, all'oscuro di tali menzogne, si ritrova ad assecondare e consigliare il ragazzo nei suoi desideri e obiettivi.