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Questioni di sangue

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con Kimi, Sosachi

16:20 Sosachi:
  [Bosco] Si trova nel bosco. Giornata tranquilla, di ozio puro diciamo. Esce dal suo bozzolo per farsi un giro e magari procedere ad un allenamento delle arti marziali perchè le reputa un'arte essenziale nel suo stile di combattimento. Per questo motivo, incurante del freddo che sta colpendo Kusa, indossa un pantalone felpato, una t-shirt nera coordinata al pantalone, sandali ninja. Per coprirsi indossa la sua solita cappa scura, che funziona da cappotto soltanto, anche perchè andrà a toglierla per essere più rapido nei movimenti e nelle sue operazioni. Il chakra non è impastato ancora, quindi è meglio farlo, almeno da godere a pieno delle sue abilità e delle sue doti fisiche. Dunque, una volta interrotto il suo cammino va a portare le mani al plesso solare componendo il sigillo della capra. Gli occhi vengono chiusi lentamente andando ad immaginare le due forze all'altezza dello stomaco: due flussi differenti, uno rosso ed uno blu, mente e corpo. Quello che cercherebbe di fare è di farle scontrare, ed una volta avvicinati, cercherebbe di farli polimerizzare, di unirli, dando vita ad una nuova energia che è, per l'appunto, il chakra. Quello che quindi proverebbe a fare è impastare il chakra, polimerizzando i due flussi energetici. Se ci fosse riuscito dovrebbe avvertire l'impasto e il fluire di questa energia risultante all'interno del suo sistema linfatico, una sensazione già vissuta ma sempre piacevole. Se ci fosse riuscito romperebbe il sigillo, e riprenderebbe il cammino. Si trova lungo la via maestra, cerca uno spiazzo dove iniziare ad allenarsi. Si guarda a destra e manca, non vede nessuno, ma procede, ancora. [se chakra on]

16:34 Kimi:
 Finalmente intravede Kusa, si muove per il bosco dei ciliegi senza un vero scopo, senza una vera motivazione. Tutto le appare morto, stupido, inutile. Gli occhi azzurri sono spenti, privi di una qualsiasi scintilla di vita o felicità non è che l’ombra della futura madre di qualche tempo fa, ma quanto tempo? Non ha nemmeno idea di quanto sia passato dalla sua ultima conversazione fuori dalle mura, ha a costante sensazione d’essere osservata, la paura costante di venir rapita nuovamente, di finire in quel tugurio che l’ha ospitata per così tanto, la mano destra scivola sul suo ventre, piatto. Brucia, la cicatrice di quell’operazione, o meglio lo sventramento, alla quale è stata sottoposta non ha ancora finito di guarire e forse solo quel rossore sulla pelle altrimenti candida dovrebbe farle intendere che poi non è passato poi così tanto, altrimenti si sarebbe già rimarginata? Occhi che si posano davanti a lei mentre si trascina, il chakra è nuovamente in circolo nel suo corpo, finalmente libera da quelle catene che le impedivano un richiamo corretto. I capelli sono bianchi, scompigliati e corti, arrivano all’incirca alle spalle, spalle nude coperte con quella che un tempo era una bianca camicia di forza ormai tutta strappata, lasciando in vita il simbolo dei cacciatori di tagli che si è bruciata alla base del collo, tra le clavicole, e quella scarnificazione sopra al cuore, un “k-21” inciso con violenza ormai troppo tempo fa. Sulle gambe dei larghi e ugualmente strappati pantaloni neri, distrutti e che lasciano intravedere la pelle candida in più punti, si trascina lei per quel luogo diretta non sa nemmeno perché a Kusa. Non ha più un luogo in cui vuole tornare, un posto dove stare. Guarda a terra mentre piange, o meglio vorrebbe piangere perché le lacrime si sono esaurite giorni fa ormai, non ha più la forza nemmeno per disperarsi. Il chakra scorre nel suo sistema, unica cosa a sorreggerla dato che di cibo chissà da quanto non ne assume. Mentre si muove, spaventata all’idea d’essere presa alla sprovvista ancora sposta la sua energia, il suo chakra verso le ghiandole salivari, qui andrebbe semplicemente ad immergerlo all’interno del veleno prima di tornare a farlo scorrere normalmente, il risultato è quello di rendersi velenosa al solo tocco, pericolosa per chiunque. La mano destra si poggia sulla corteccia di un albero a questo punto, il veleno unito al suo chakra inizia il suo effetto andando semplicemente a far marcire quel pezzo del tronco. Irriconoscibile ormai, l’ombra di sé stessa, capelli bianchi e solo i soliti segni tipici a ricordarle chi è stata. L’Ade le ha mostrato ancora una volta in cosa si incappa quando si prova a sfuggire ma questa volta non sarà la sola, lei è Morte, conosce il suo compito e non proverà mai più a sfuggirne, ha sete di vendetta, vuole vedere devastazione e tristezza, vuole il suo carnefice disperato ai suoi piedi, quell’immagine è l’unica cosa a tenerla in vita a spingerla a trascinarsi per le terre ninja senza abbandonarsi alla sua naturale fine, quella fine che i reni preannunciano, una Doku che finisce per forza di cose per avvelenare quegli organi non originali per lei, non predisposti a resistere alla tossicità nel suo sangue[chakra on][arte del veleno liv 3]

16:42 Sosachi:
  [Bosco] Eccola la sua radura, scorge infatti un'area sgombra dove ci sono alberi di varia altezza che potrebbero fungere da sua macchina per gli attrezzi e per aiutare a migliorare la sua abilità nel corpo a corpo. Si pregusta già il suo allenamento. Estrae dalle tasche della garza che comincia ad avvolgersi con perizia sulle mani per proteggersi da eventuali escoriazioni nel colpire gli arbusti. Fa passare il tessuto sul palmo e sul dorso, coprendo anche le nocche delle due. Il tutto viene sistemato con una specie di nodo che viene saldamente fatto sul palmo della mano, per evitare che il bendaggio si allenti e penzoli durante i colpi. La cappa viene appoggiata a terra e comincia ad avvertire subito un leggero fresco attorno a sè. < Brrr. > Un tremolìo, mani che si portano sulle braccia che andrebbe a scaldare semplicemente con la frizione. Poi ecco che si preparerebbe facendo un minimo skip sul posto alzando le gambe in avanti per scaldare gli arti inferiori. Gli arti superiori per ora sono lasciati liberi. Una volta interrotto andrebbe a tirare qualche pugno da boxeur all'aria per scaldarsi. < Uh. > quasi come se dicesse a sè stesso di essere pronto. Si avvicina all'albero davanti a sè. Il chakra non viene intossicato dal suo stesso veleno, è pulito come se fosse un normale cittadino. Deve soltanto allenare il fisico. Dunque andrebbe a portare le braccia in posizione di difesa, raggomitolate al petto. Quindi muovendosi sulle gambe con piccoli saltelli andrebbe a sferrare un pugno alla corteccia. Il braccio destro andrebbe a scaricare l'energia contratta nelle fibre muscolari tendendo bicipite e tricipite così da prendere forza. La mano diventa sempre più rigida e chiusa. Il pugno è deciso e cercherebbe di colpire l'arbusto con forza, in un punto senza nodi, dove la corteccia sembra più liscia. Colpisce, e poi ritira il braccio a sè. Osserva l'albero ma viene attratto da una figura. Da dietro l'albero, il cui tronco non è troppo largo, lascerebbe intravedere dietro la sua figura, in lontananza - una ventina di metri - una figura dai capelli candidi, corti e dai vestiti stracciati. Non sa chi sia questa figura e non ha intenzione di essere impreparato. Quindi, andrebbe ad avvicinarsi al tronco, poggiando la schiena e facendo sporgere solo il capo per vedere chi effettivamente sia. La figura va in direzione diagonale rispetto alla sua, ma si avvicina. Non riesce ancora a intravederne le fattezze e il volto, quindi non può riconoscere che sia Medusa. Osserva come se la stesse spiando, ma in realtà è solo in una posizione di cautela e di attesa. [chakra on]

17:00 Kimi:
 Non è poi solo una sua sensazione, quella d’essere osservata, non ci vuole poi molto prima che possa intravedere Sosachi, se il suo cervello fosse meno offuscato, se la sua mente fosse appena più lucida forse si potrebbe soffermare e riflettere, capire se quella figura è degna di fiducia o meno ma non è questo il caso. Lo riconosce, sa chi è eppure non esita un solo istante. Lui potrà vederla distintamente comporre i sigilli di gallo e tigre perché non li nasconde. Le sue mani si muovono molto velocemente mentre va a concentrarsi sul suo flusso di chakra che inizierebbe a fluire all’interno dei palmi delle sue mani. Si concentra con attenzione così ad andare a richiamare a lei la forza del vento e tutti i rumori che li circondano gli animali che strisciano intorno ai due, le foglie che ondeggiano mosse dal lieve venticello, tutto questo mentre il chakra andrebbe a fuoriuscire dai suoi palmi, si concentrerebbe così da poter usare il syo chakra per svuotare una piccola porzione d’aria di atmosfera e suoni, un piccola porzione di semplice vuoto, il suo chakra andrebbe così ad assorbire ossigeno, anidride carbonica e rumori, ogni singola componente di ciò che li circonda normalmente. Non esiterebbe un secondo a puntare entrambe le mani verso l’altro Doku con la sinistra mira al volto o meglio alla guancia, l’idea è quella di colpirlo sono di striscio con quelle armi invisibili persino ai suoi stessi occhi, lei che è la creatrice La destra invece mirerebbe sul terreno così da andare a colpirlo, far saltare foglie e rametti, non è intenzionata ad uccidere per ora, non vuole creare ferite mortali. Lo vuole avvisare <cosa vuoi?> la voce è stanca, debole, arriva da lontano e risulta priva di forze per quanto assurdamente seria, non si fa intimorire né fermare è pronta a radere al suolo qualsiasi cosa si metta tra lei e la sua vendetta, rimpolpare le file dell’inferno pur di arrivare a LUI che con tanta freddezza le ha strappato dalle dita la sua stessa vita e quella di sua figlia. Si muove poi, per avvicinarsi, strisciando i piedi a terra per ridurre ulteriormente la distanza che li separa, per giungere a non più di dieci metri da lui, occhi freddi privi di qualsivoglia pietà o altri sentimenti, persino la rabbia è invisibile, nascosta nel suo più profondo animo. Ora l’altro dovrebbe poter notare almeno le cicatrici sul corpo della donna, riconoscerla forse, ammesso che le abbia mai viste[chakra 85/95][arte del veleno liv 3][armi di vuoto x 2]

17:17 Sosachi:
  [Bosco] Il destino spesso è beffardo, si prende gioco delle persone e come in questo caso non permette a due ninja appartenenti alla stessa famiglia di riconoscersi. Sosachi e Kimi si erano incontrati poche volte in questi ultimi periodi perchè Kimi era partita, le aveva chiesto di trovare informazioni su di lei, ma con la fine della rivolta ha smesso di fare tutto ciò, perchè la richiesta riguardava espressamente il periodo della rivolta. Ciononostante questo riguarda Kimi e non sa minimamente il giovane genin che quella figura sia la sua parente di sangue. Non sa minimamente che cosa le sia successo, anzi, fino a qualche settimana fa, per colpa delle porte dell'anima avrebbe odiato quella figura. E' ancora appoggiato e con i suoi occhi azzurri e profondi guarda quella figura che si trascina incessantemente come se fosse priva di alcuna energia. Non vede gli effetti del suo tocco venefico su quegli alberi su cui si sta appoggiando, non riesce a distinguere chi sia questa figura e per ora cerca di rimanere nascosto. Che sia qualche nemico? Un pazzo? Un fuggitivo? Un assassino? Non riesce nemmeno a distinguere il sesso della persona visto che i capelli sono relativamente corti per essere quelli di una ragazza. E' in ansia di sapere chi sia, preferisce assolutamente un nemico che arriva di corsa e combatte che una figura che cammina con il passo della Morte in tua direzione: chi è? "Indovina chi?", Doku's edition! Non sa che cosa stia succedendo, ma la vede comporre dei sigilli. Che cavolo! < Oh c***o > esclama. Non sa che cosa stia succedendo ma l'unica cosa che pensa di poter fare è proteggersi dietro a quella corteccia. Forse la sua velocità e l'incapacità di capire che cosa stia succedendo fanno si che il suo volto rimane comunque esposto e .. un dolore. Alla guancia, sente un dolore lancinante, caldo. Sente uscire del sangue nonostante si sia coperto con l'albero. Una goccia di sangue esce dal taglio. Deve fare qualche cosa. Sente poi una voce, sembra quella di .. Kimi! < Kimi! Che cosa stai facendo? >. Deve cercare di fare qualche cosa di più per capire che cosa stia succedendo alla ragazza che pare trovarsi un uno stato alquanto pietoso. Non vuole ferirla, sebbene lei non stia badando a spese. Mani che vanno a comporre i sigilli di bue, cane, drago e cinghiale. In rapida sequenza. Concentrazione. Cerca di far fluire il chakra in prossimità dell'epidermide per cercare di manipolarlo e farlo fuoriuscire. Una volta fuoriuscito cercherebbe di dargli una forma, quella del Doku stesso. Cercherebbe di moltiplicarsi. L'albero dovrebbe garantirgli una copertura completa, visto che è più largo del Doku e sfruttando anche lo stato in cui si troverebbe l'altra. Se ci fosse riuscito dovrebbe aver creato una copia perfetta di sè stesso. Se ci fosse riuscito gli darebbe un ordine semplicemente con il capo verso l'esterno, a sinistra del Doku che, essendo di spalle, è la sinistra della ragazza e con la destra gli farebbe segno di muovere la bocca. Vuole usarlo come fantoccio e come diversivo per guadagnare tempo. Se la copia fosse uscita cercherebbe di muoversi e di allontanarsi di circa 5 metri dall'originale. Quindi nel momento in cui il clone comincia a muovere la bocca, l'originale andrebbe a parlare < Kimi sono io! Non mi riconosci? Non attaccarmi, ti posso aiutare qualunque cosa ti sia successo, ti prego! > Forse una settimana fa sarebbe uscito a picchiarla in preda all'odio e sarebbe crepato, fortuna che le cose capitano per un motivo. < Non sei in te, posso darti una mano! Posso aiutarti a rientrare nel villaggio e nel clan! Ti prego, non farmi fuori. > Dice, ha paura davvero perchè è in una condizione di inferiorità rispetto alla Doku che in questo caso si trova a dover dare l'indulgenza al giovane Doku ed al suo clone. [se moltiplicazione 23/25][ moltiplicazione del corpo ]

17:33 Kimi:
 Sa perfettamente chi è ma non è abbastanza lucida da non riconoscerlo come nemico. Nemmeno abbastanza lucida da combattere a dirla tutta ed è per questo che non si avvede della moltiplicazione, non pensa nemmeno che possa esistere una simile tattica e così semplicemente andrebbe a flettere il busto mentre le gambe si piegano e il baricentro viene spostato in avanti, ila gamba sinistra scivola appena indietro con il peso che si porta sulla destra. I talloni si alzano ed ecco quindi iniziare quello scatto che dovrebbe portarla a coprire interamente lo spazio tra lei e la copia di Sosachi verso cui tenterebbe solo di tirare una manata, palmo aperto, in faccia, per avvelenarlo. Essendo una copia dovrebbe semplicemente ritrovarsi con del fumo davanti mentre una voce arriva alle sue orecchie <so chi sei> mormora appena voltandosi per osservarlo <non puoi fare nulla, mi avete tradita> a cosa si riferisce ora? Qualche delirio post tortura sicuramente <mi hai abbandonato tu, l’ha fatto il clan e l’ha fatto anche il vostro grande Kage> rabbia alla fine di quella frase, quando parla di Yukio, odio verso al sua figura, non lo chiama per nome, non lo definisce padre, lo allontana da sé come se questo potesse farla stare meno male, come se potesse causarle meno sofferenza, eppure ha comunque perso sua figlia per sempre e sente giorno dopo giorno la vita scorrerle lentamente via, quei reni, non reggeranno poi tanto al suo veleno. Si ritrova semplicemente sola in un mondo che non la vuole e l’ha massacrata nel peggiore dei modi, un mondo che merita il suo odio <NON PUOI FARE NULLA> urla adesso, con quella poca forza che le è rimasta, ma il chakra usato, lo scatto, la mancanza di cibo più i danni della tortura la portano a cadere molto velocemente verso terra, ginocchia che impanno con il terreno mentre lei debolmente porta le mani davanti al volto, per sostenere in qualche modo il suo busto, usa i gomiti nel vano tentativo di attutire quella caduta, cerca di piegarli, di far forza sui muscoli finendo solo per rallentare l’impatto con la terra ma non arrestarlo. Debole, dannatamente debole e devastata [chakra 85/95][arte del veleno liv 3]

17:44 Sosachi:
  [Bosco] Non sa quanto possa durare il diversivo e se mai possa avere una durata. L'obiettivo sarebbe quello di avere il tempo almeno di pronunciare quelle parole. Purtroppo non conosce tecniche che possano aiutarlo o per lo meno non contro un nemico così, troppo superiore al Doku. Non sa a che Kami votarsi per poter averla vinta sulla consanguinea. Sembra che abbia le ore contate ed ha paura, davvero tanto. Il suo veleno è impotente contro quella donna che ha sicuramente delle capacità superiori rispetto al Doku, il suo veleno è sicuramente più forte di quello del genin. Un veleno D le farebbe il solletico. < Kimi, ti prego! > Pronuncia l'originale sperando che la copia lo assecondi e così dovrebbe, sempre che non sia ancora scomparso in una nuvola di fumo. Fa un attimo una catalogazione delle cose che può fare, piani di fuga che finiscono tutti con il disegnino stilizzato del Doku bucherellato che potrebbe diventare un nuovo innaffiatoio da esposizione. Invece funziona! Kimi si avventa contro la copia e la distrugge. Yeeeeee! < Ma cavolo! > Non ha avuto nemmeno il tempo di fare amicizia con la sua copia che ecco che viene deflagrata in una nuvola di fumo. Sente le sue parole, parla di tradimento, parla di abbandono e parla di cose che esulano dalla sua normale compresione. < Non ti ho abbandonata, mai! Non so dove sei, non posso sapere cosa ti stia succedendo. Mi hai detto di aiutarti a trovare che cosa sapessero su di te e sto indagando. Ma devi fidarti di me. Fidati almeno di me, che non ti ho mai tradita. > cerca di farle capire che per lei lui c'è. La guarda colpire la copia e poi accasciarsi a terra. Non può non soccorrerla, sa che rischierà tanto, ma è pur sempre lei e non può rischiare che svenga o stia male < Ehi! > le dice vedendola andare in terra, prima con le ginocchia e poi i gomiti. Si avvicina alla ragazza. Vede quelle ferite, ha dei tagli, i vestiti sono strappati, sembra indossare una camicia di forza. Prende la cappa, la sua e cercherebbe di coprire le spalle della ragazza. Cerca anche di avvicinarsi a lei e cercare di sollevarla, aiutandola a mettersi in piedi. < Kimi posso darti una mano, conosco alcune tecniche curative, posso provare ad alleviare il dolore. Stai tranquilla. > Sa che verrà preso a pugni o bucherellato o avvelenato, ma può farci nulla. Il suo cuore lo porta ad aiutare quella ragazza. [chakra 23/25]

17:54 Kimi:
 Sente il Doku avvicinarsi, sente quella cappa e quasi istintivamente, nonostante il potere che li separa, tenterebbe di scostarsi, di arretrare praticamente gattonando così da sfuggire al suo tocco, a quella presa. Lui sostiene di esserci, di non averla tradita <è inutile che indaghi> replica con un filo di voce, un pensiero che le corre per la testa mentre lascia perdere quella ricerca, la figlia, tutto quello che aveva fatto pur di poter avere quella bambina <non toccarmi> aggiunge poi <non c’è tecnica che possa curare il mio dolore> come consolare una madre alla quale hanno strappato la figlia ancor prima di vederla nascere? Come poterla calmare ora? Si sente sola, risputata dall’inferno <e non chiamarmi mai più Kimi non è mai stato un nome> continua quindi senza la forza di alzarsi, ancora a gattoni rivolta verso terra <e non ho intenzione di sentirlo mai più> sarà difficile ma almeno per ora questo è il suo pensiero. Per quanto sia debole e praticamente al momento respiri affannosamente per lo stress accumulato dal suo corpo non risulta meno minacciosa nel tono, un animale morente pronto ad effettuare l’ultimo balzo. L’ha giurato infondo, prima di morire, anche a costo della sua stessa vita, distruggerà il suo carceriere e non ha alcuna intenzione di limitarsi. Incapace di difendersi al punto da finire per perdere l’unica cosa che doveva difendere. Sensi di colpa, tristezza, rabbia che si accumulano nella sua mente, si mischiano, riducendola in quello stato, un misto tra un felino a caccia e un verme pronto a strisciare per l’ultima volta [chakra 85/95][arte del veleno liv 3][armi di vuoto x 2]

18:08 Sosachi:
  [Bosco] Sicuramente la vista di quel tipo di ferite, di quei tagli, di quella condizione in cui si ritrova la ragazza lo fanno sussultare. Che cosa sia successo questo non può saperlo, visto che non è con lei 365 giorni all'anno. Non sa che cosa possa esserle accaduto e quindi non sa come possa intervenire per affievolire quel dolore fisico e mentale che sta sicuramente provando la ragazza. Non riesce ad aiutarla, non si fa avvicinare e gattona via. Sosachi la vede allontanarsi da lui: "non c'è tecnica che possa curare il mio dolore". Quelle parole rimbombano nella sua mente, come un sintomo di impotenza del giovane. Si siede a terra, non si avvicina a Kimi. < Come ti devo chiamare allora? Senti, io non so che cosa ti sia successo e non me lo vuoi dire. Perchè sei tornata allora? Perchè ti serve aiuto, perchè ti serve qualcuno che possa darti una mano, altrimenti non saresti tornata. Dimmi cosa devo fare e ti aiuto. E' inutile che te ne vai senza dire nulla a nessuno e poi torni pretendendo di essere compresa. Mi sei stata vicina in più occasioni e ora voglio ricambiare la tua fiducia e il tuo aiuto. Parlami, dimmi cos'è successo. > In realtà la visione delle porte dell'anima lo potrebbe aiutare, ma potrebbe appunto essere una visione. Il fatto che durante quella visione fosse incinta, non sarebbe un indizio veritiero di quella che è la reale condizione della ragazza. Non sa che cosa le sia successo e non sa perchè si ritrovi in quella condizione. Essendo seduto va a toccarsi la guancia sinistra colpita e ferita. Il sangue non scende più, ma la ferita è aperta, quindi andrebbe a pensare di curarsi, tanto ormai ha capito che Kimi non si fa aiutare. La mano sinistra si porta vicino alla guancia del genin. La mano viene irrorata di chakra e diventa di un colore verdastro che dovrebbe dare segno dell'avvenuta irrorazione della mano con la sua energia. Quello che cercherebbe di fare è di curarsi e di favorire la cicatrizzazione di quel taglio superficiale. La mano rimane lì finchè non sentirebbe pizzicare, sintomo che le cellule epiteliali si stanno attivando per favorire la cicatrizzazione del giovane genin. Se ci fosse riuscito il taglio superficiale dovrebbe essere scomparso e lasciare il volto soltanto sporco di sangue e rigato di sangue. Non fa altro che prestare attenzione, finchè il chakra viene interrotto e la mano tornerebbe ad essere normale e non circondata da quell'alone verdastro. [chakra 18/25][ mani terapeutiche D ]

18:18 Kimi:
 Piano piano il fiato torna, inizia lentamente a recuperare per lo sforzo compiuto in quel poco tempo. Ascoltare le parole di Sosachi limitandosi a sedersi, la mano destra si posa sul suo addome, lì cove la cicatrice pulsa, brucia e si fa sentire, ricordandole continuamente che non ha più una figlia nel suo ventre e che a dirla tutta è un miracolo che si sia salvata o forse era semplicemente ciò che volevano? Ormai non sa nemmeno come rispondere a questa domanda. Resta piegata in avanti a coprire quel viso candido con gli occhi arrossati dalle lacrime che non vogliono proprio saperne di uscire, aride le sue iridi, prive della capacità di piangere ancora <non mi chiamare> replica a sua volta. Non parla poi di ciò che le è successo, il trauma è ancora troppo forte e vivido nella sua mente perché lei riesca o anche solo voglia affrontarlo ancora, lo rivive ogni volta che chiude gli occhi, quella tortura ricomincia da capo, la rivive tutta dall’inizio alla fine <trovami dei reni> nota che si sta curando, non ci vuole molto a capire che ha capacità mediche <credo che mi serviranno un giorno, quindi tu sta pronto. Se vuoi aiutarmi permettimi di sopravvivere finchè non avrò concluso> non ha altro da aggiungere, non ha altre spiegazioni da dare. Insomma sì avrà sempre dei reni temporanei a causa di quel veleno ma poco importa, le basta arrivare ad sterminare gli Uchiha poi potrà tranquillamente lasciarsi andare e morire come umana per tornare come demone dell’Ade. Non importa cosa succederà dopo la sua vendetta, le interessa solo portarla a termine [chakra 85/95][arte del veleno liv 3]

18:30 Sosachi:
  [Bosco] Sente le parole della giovane donna che pare essersi leggermente sollevata dalla situazione precedente di difficoltà. < ok non ti chiamo. Ma come faccio a trovarti? sto cercando .. ? Sai che figura ci faccio? Sembra cercare sempre un fantasma che non esiste > la butta sul ridere, anche se c'è poco da ridere. La richiesta che gli fa la giovane è assolutamente particolare < Quindi dovrei trovarti dei reni eh, ma sai che non è una cosa così facile da trovare? Non è che me li trovo così tanto per .. mi serve del tempo, questo è sicuro ma qualche cosa posso trovarla > vorrebbe chiederle il perchè < ora chiedo un favore io a te. dimmi dove andrai adesso. Una volta che ci saremo lasciati dove andrai? Al dojo? > Le chiede perchè fondamentalmente vuole sapere dove poterla trovare ancora. < Probabilmente dovrò rubarli in ospedale o sottrarli a qualche nemico in battaglia. Ma la cosa che mi preoccupa è: i tuoi reni non funzionano? Se così fosse ti devo portare assolutamente in osepdale perchè sei a rischio vita, ma visto e considerato il tuo stato sicuramente non ne sei priva, ma perchè ne hai bisogno? Non c'è un problema di sangue? Cioè il nostro è venefico ed i nostri geni sono distinti da quello di altri soggetti e il prendere dei reni a caso potrebbe voler dire costringerti ogni tot a cambiarli perchè il veleno andrebbe a distruggerli. Ti servono dei reni Doku, questo è poco ma sicuro. Altrimenti saresti costretta a cercarne un paio nuovo ogni mese o anche meno considerando il tuo livello di innata. > Insomma ci sono una serie di problematiche connesse al trapianto, più che alla ricerca in sè, perchè sarebbe assolutamente difficile e pericoloso metterle nei fianchi dei reni nuovi: la si costringerebbe a interventi frequenti. Vuole avere qualche informazione di più. [chakra 18/25]

18:38 Kimi:
 Lentamente inizia ad alzarsi, le mani che si posano sulle sue ginocchia come per aiutarsi <trovami dei reni> replica senza rispondere ad altro <non Doku> non vuole sopravvivere a tutto quello, sa a cosa va incontro con queste parole, così come ci è arrivato lui anche lei dopo qualche giorno ha potuto trarre le stesse conclusioni, il suo corpo è stato decisamente bravo a farglielo capire <non dirlo a nessuno> replica ancora andando finalmente ad issarsi in posizione eretta <non sono sicura che mi serviranno ma tu stai pronto> e nient’altro, lascia cadere e altre domande limitandosi a strisciare nuovamente per il bosco, la mano destra che si poggia agli alberi per aiutarsi a camminare. Lascia così una semplice scia di morte e marcio sulle cortecce che tocca, svanendo lentamente dalla vista del compagno di clan che potrebbe anche decidere di seguirla, seppur a suo rischio o pericolo. No non sta andando al dojo, non sta andando in alcun luogo che reputi sicuro, non c’è più posto per lei in quel modo, non ha più nome o identità per adesso vuole solo vendicare sua figlia, sé stessa, vuole solo compiere quella giustizia infernale che la muove, le da forza e le permette di camminare, chissà ancora per quanto ci riuscirà comunque, continua a non mangiare e la cosa di certo non la aiuta [chakra 85/95][arte del veleno liv 3][end]

18:44 Sosachi:
  [Bosco] Sente quello che Kimi ha da dirgli sul suo compito. < non Doku eh. A tuo rischio e pericolo eh! > Le dice, e si sta già anche immaginando come trovarli, sebbene è conscio del fatto che sarà sicuramente un'operazione molto difficile dal momento che o deve sottrarli a qualche cadavere o anche a qualche nemico in missione, che eventualmente gli si parerà davanti. Ha sicuramente qualche problema nel reperire quello che deve consegnare a Kimi, ma deve farlo per lei, sicuramente le serviranno e se deve servirle per sopravvivere lo farà. Non sa dove stia andando e non sa che cosa stia cercando ora come ora la giovane donna che se ne sta andando verso qualche luogo imprecisato. Non la segue, non vuole seguirla e sa che se andasse con lei non caverebbe nulla perchè la situazione per lei è davvero critica e non sa che cosa possa esserle effettivamente successo. La guarda andarsene < ciao eh! > sorride chinandosi per prendere la sua cappa. Mi sa che l'allenamento è saltato e quindi, essendosi fatto buio, è ora di tornarsene a casa per potersi anche mangiare qualche cosina e cercare di metabolizzare quanto è successo. Giornata produttiva. [end]

Kimi e Sosachi si incontrano dopo che la ragazza è tornata dal laboratorio in cui l'hanno privata di sua figlia. Dopo qualche battuta in cui Kimi cerca di ferire il giovane che poi cerca di curarsi, la ragazza fa una strana richiesta al Doku facendo leva sui suoi sentimenti e sulle sue conoscenze mediche.