Il messaggio ti è stato riferito da uno dei vecchi amici di tuo padre. Pare che Kuro Aburame abbia richiesto la tua presenza nella sua stessa Magione. L'uomo che ti ha informato di tale colloquio non sa cosa desideri da te il suo capoclan, non ha altre informazioni da darti. A te dunque scoprire cosa vogliano da te. Il Dojo Aburame è formato da un enorme Coleottero nero della famiglia delle Chrysomelidae ed è di enormi dimensioni; è posto proprio al centro del Quartiere Aburame, attorno al quale son state poi erette le altre dimensioni. E’ inoltre formato da un agglomerato dei gusci più duri dei Coleotteri sopracitati, i quali assieme hanno formato quell’enorme Insetto nero. All'ingresso è possibile notare la presenza di un enorme cervo volante, appeso sul muro frontale, un simbolo a rappresentanza dell'intero clan mentre la via per entrare all'interno del dojo stesso parte da due colonne modellate ed intagliate a forma di due mantidi religiose le cui zampe anteriori, sottili e taglienti come falci, son poste verso l'alto a formare quasi un arco sotto il quale passare. Gli interni son caratterizzati da sfumature che vanno dal grigio al grigio scuro e, sollevando la testa verso l'alto, si può notare la presenza di una grande cupola. Un ronzio vivace e costante vige in sottofondo all'interno di questo luogo: in alcuni punti è solo un brusio lontano, trascurabile, mentre in altri è più forte e vicino. Qualche insetto svolazza qua e là indisturbato, tranquillo, posandosi sulle colonne del posto, sul soffitto o sulle pareti. Qualcuno, se tu fossi entrato, si avvicina persino a te ronzandoti attorno prima di riprendere a volare altrove. Dalla stanza centrale si possono benissimo notare la presenza di vari corridoi che si distendono ai lati della sala: tre per parte, mentre un grande portone a doppio battente dall'aspetto piuttosto pesante, si trova verso la sinistra dell'ingresso. La trama della porta è caratterizzata dalle solite due mantidi religiose che ne disegnano quasi i contorni: aprendo le pesanti ante sembrerà quasi che siano le stesse creature a farlo. Oltre la soglia di tale portone vi è un lungo corridoio piuttosto vuoto ove qualche ragno tesse la sua elegante tela qua e là, silenziosamente. In fondo al corridoio v'è un secondo portone egualmente pesante e ricercato dietro le cui porte si nasconde la Magione del capoclan. Se tu fossi giunto fin qui, troveresti un'alta donna dal crine scarlatto e dal viso coperto in parte da un paio d'occhialini scuri che esce proprio da quel pesante portone. La tua maschera è ormai quasi un simbolo nel clan, la tua storia è risaputa essendo ormai il clan stesso a prendersi cura di te dopo il tuo infausto passato, per cui ti riconosce piuttosto in fretta nell'osservarti. <Ryuzaki> saluta con fare pacato, un minuscolo insetto a passeggiare tranquillo sul suo viso senza che lei ne paia disturbata. <Come mai qui? Sei stato chiamato da Kuro-sama?> ti domanda lei avvicinandosi a te, alta, snella, coperta di un giaccone largo e pesante. <Se devi raggiungerlo è nel suo ufficio, oltre quelle porte> ti informa dunque puntando il capo verso il portone alle sue spalle, di fronte a te. A te, dunque, la prossima mossa. [Ambient per Ryuzaki]
Oltre le ante di questo grande portone, si apre una sala piuttosto ampia e luminosa. In fondo alla stanza, esattamente di fronte all'ingresso, vi sono due grandi vetrate che danno sul quartiere circostante. Se vi fosse stato un caldo sole autunnale la stanza sarebbe certamente stata illuminata a giorno, ma la fortuna non ci arride questa mattina lasciando che un buio quasi serale avvolga la stanza per via di quelle nubi scure che nascondono alla vista i raggi solari. Lo scrosciare dell'acquazzone che imperversa fuori dalle mura della magione si mescola e fonde al basso ronzio delle creature che vivono e abitano in quel luogo in un sottofondo naturale piuttosto rilassante e suggestivo. Di tanto in tanto un fulmine increspa con le sue falangi nodose il cielo buio andando ad illuminare a giorno l'aria circostante per pochi istanti. Roboanti tuoni si susseguono lontani e vicini, mentre la luce è accesa all'interno dell'attico. Fra la porta e le finestre v'è, esattamente al centro della stanza, un grande tavolo di quelli utilizzati nelle grandi riunioni attorno al quale son poste varie sedie. Alcune porte fan la loro comparsa alle pareti laterali affiancate da quadri e cornici rappresentanti vari insetti di diverso genere. Ragni, formiche, api e altre specie note al solo clan. Ai lati della sala son anche presenti alcune piante sulle quali, ad uno sguardo più attento, si può notare la presenza di piccolissimi insetti neri che camminano lenti, o svolazzano quieti in quel continuo e rilassante ronzio di fondo. Una persona sola è presente all'interno dell'ampia sala, in piedi dinnanzi le grandi vetrate luminose, dando le spalle all'ingresso. Ha dei folti capelli scuri, spettinati, che gli ricadono lungo la nuca senza però arrivare alle spalle. Indossa una veste grigia dalle ampie maniche larghe, le mani infilate all'altezza del petto dentro la manica opposta, poggiandosi rispettivamente, col palmo, sui polsi dell'altro braccio. Una fascia scura ricade trasversalmente dalla spalla destra al fianco sinistro, mentre una sorta di mantellina è avvolta attorno al collo ricadendo morbida attorno alle spalle fino all'altezza dei gomiti, avvolgendolo completamente sia sul petto che sulla schiena, innalzandosi in un colletto piuttosto largo attorno al viso. Metà del suo volto è nascosto da questo colletto mentre gli occhi son lasciati aperti, perfettamente visibili e privi di occhialini. Al tuo ingresso, Kuro Aburame va voltandosi verso di te guardandoti in volto per diversi silenziosi istanti prima di muovere qualche passo verso la grande tavola fra voi. <Ryuzaki, buongiorno> ti saluta tranquillo, la sua voce è bassa, roca, par quasi inalterabile. <Prego, accomodati pure dove preferisci> ti accoglie serafico, sereno, indicando con un cenno del capo le varie sedie poste attorno all'ampio tavolo. <Dimmi, ragazzo. Come procedono le cose? La tua carriera ninja?> domanda guardandoti in viso, osservando quella maschera ch'ormai porti in volto da molto tempo a nascondere quelle cicatrici, quelle ustioni antiche di anni a sfregio del tuo stesso viso. [Ambient per Ryuzaki]
Sebbene tu non possa vederlo, un lieve sorriso increspa le di lui labbra al di dietro del colletto della mantella che ha indosso. Alcuni insetti risultano ancora particolarmente difficili da accettare anche per alcuni di loro, una naturale e simbiotica convivenza richiede del tempo e per Ryuzaki deve ancora iniziare. Non commenta quel suo leggero spavento, la sorpresa del sentire quella docile creatura osservarlo, ma si limita a ricambiare il di lui saluto con un leggero inchino del capo. Ode le sue parole, la sua risposta e segue i suoi movimenti coi suoi occhi scuri. <Non sembri soddisfatto di come vanno le cose. O è solo una mia sensazione?> gli domanda quieto puntando le iridi nere sulla di lui maschera, prima di annuire alla sua ultima domanda. <Ma non ti ho chiamato qui oggi solo per fare questa semplice chiacchierata. Suppongo lo immaginassi> aggiunge calmo, rilassato, rimanendo in quella sua tranquilla posa con le mani nascoste e riparate all'interno delle maniche della sua stessa veste. <Desidero metterti a parte delle reali caratteristiche del nostro clan essendo tu ormai cresciuto.> lo informa infine prendendo una piccola pausa, un lampo ad illuminar improvvisamente le vetrate per un solo istante. <Quello che tutti sanno di noi è che possediamo questa particolare affinità con gli insetti, che possiamo usarli in vari modi come spie o come ricercatori di fonti di chakra. Ma tutto questo è solo in parte vero> continua Kuro andando a proseguire nella sua spiegazione. <Noi non *utilizziamo* gli insetti. Non li sfruttiamo, non li comandiamo. Abbiamo un accordo con loro. Un mutuo contratto se vogliamo così definirlo che permette loro di vivere in noi cibandosi del nostro chakra mentre noi possiamo ricorrere alle loro numerose capacità quando ne abbiamo bisogno. Diciamo che è reciproco aiuto. Abbiamo bisogno l'un l'altro per vivere o sopravvivere> va lui a rivelare con tono accomodante, cauto, quasi leggero, come se non fosse un trauma l'idea che nel loro corpo vivano centinaia di quelle microscopiche creaturine. A quel punto egli va a scostare di poco le maniche fra loro lasciando che un piccolo vero e proprio sciame ronzante fuoriesca da esse per disperdersi nella stanza, una nube scura fatta di moltissimi puntini neri svolazzanti che vibra per la sala. Una piccola dimostrazione di quanto gli ha voluto appena rivelare. <Ti ho osservato attentamente durante il tuo percorso, la tua difficile vita e credo che ormai tu sia pronto per essere uno di noi, per imparare a controllare e gestire queste capacità che possiedi in te dalla nascita. Ma, ovviamente, solo se tu desideri imparare> continua Kuro mentre la piccola nube scura va a distribuirsi per la sala senza ancora venir richiamata. La scelta, ora, è solo tua. [Ambient per Ryuzaki]
Una leggera risata fuoriesce dalle labbra... beh, dal colletto dell'uomo andando a rifrangersi per la sala. Bassa, roca, divertita. Ma non di scherno, no. Quasi comprensiva nel modo in cui osserva la tua figura. <Ryuzaki, noi tutti siamo stati la pecora nera dei nostri team. La gente tende a vederci come terrificanti, inquietanti, persino disgustosi a volte> gli rivela con una punta di suscettibilità ben udibile nella voce scura. <Non vedono e non comprendono la bellezza di queste creature e ci ritengono quasi folli. Ma basta che loro riescano a vedere cosa possiamo fare con questi meravigliosi esseri perchè inizino a guardarci con meno orrore e più rispetto.> si ferma un istante, osservando il volare ronzante delle sue creature, quasi uno sguardo fiero e orgoglioso a dipingersi in viso. <Imparerai anche tu a farti rispettare> aggiunge poi tornando con lo sguardo a te, serio come non mai. Annuisce lento all'ultimo entusiasta dire che esce dalle tue labbra e ti concede qualche attimo per assaporare la gioia del momento prima di proseguire con il suo discorso. <Come sarebbe naturale, ti chiederai come questi insetti si trovino all'interno del nostro corpo. E, ovviamente, ti dirò che questi non nascono con noi. È tutta opera di una sorta di rituale fra i membri del nostro clan> rivela l'uomo andando a scoprire per la prima volta una delle sue mani, la sinistra, tendendola con il palmo rivolto verso di te. <Da piccoli, pochi anni dopo la nostra nascita, veniamo tutti richiamati qui dal capoclan per avviare il processo. Vengono immessi all'interno del corpo del nuovo membro due piccoli insetti parassiti che hanno la capacità di penetrare nel nostro organismo rintracciando i nostri punti di fuga, risalendoli fino a insediarsi nelle loro nuove dimore, dentro di noi. Ovviamente si tratta di un maschio e di una femmina che, col tempo, si moltiplicano fino a impiantare nel nostro corpo moltissimi altri esemplari che crescono e aumentano per numero nel tempo> spiega Kuro ritraendo ora la mano e riponendola all'interno della manica destra da dove l'aveva precedentemente estratta. <Finora si sono nutriti con te ma per poter utilizzare le loro capacità e poter iniziare una vera e propria simbiosi con loro dovrai dar loro il tuo chakra. Scoprirai da te cosa comporterà l'inizio di questo legame fra voi. Tu imparerai da loro e loro da te e saranno gli alleati più preziosi e leali su cui potrai mai contare> Annuisce lui seriamente convinto delle sue parole prima di inspirare piano e proseguire. <Impasta il tuo chakra, ragazzo così che possa insegnarti come creare questo legame con i tuoi insetti.> [Ambient per Ryuzaki]
La sorpresa del ragazzo è palese e naturale e Kuro si ritrova ad annuire appena col capo a confermare quanto precedentemente detto. <Sì. Non è doloroso, questi particolari insetti sono piuttosto piccoli e del loro passaggio non resta che una puntura, una bollicina che prude per un paio di giorni. Ovviamente non sono affatto pericolosi per il nostro organismo, dopotutto ci hai convissuto tranquillamente fino ad ora, no?> si stringe appena nelle spalle, prima di proseguire con il discorso notando come l'altro si sia subito apprestato a risvegliar -correttamente- il proprio chakra. <Essi si sono insediati nello strato subito sottostante la tua pelle. Per questo finora non hanno ancora iniziato a nutrirsi del tuo chakra> spiega pacato e tranquillo l'uomo. <Per poter fare in modo che la tua energia arrivi a loro e permettergli di nutrirsene ti basta semplicemente spingere il tuo chakra verso lo strato più superficiale del tuo corpo senza però farlo fuoriuscire. Tendilo dal tuo keirakukei fino a farlo arrivare ai tuoi tsubo fermandolo però lì, senza andare oltre. Lascia che si plasmi attorno alla tua pelle, che raggiunga i loro nidi> Un nuovo lampo va a rischiarare i cieli del Villaggio, un tuono rimbomba forte al suo seguito facendo tremare appena le finestre, lo sciame richiamato da Kuro a ronzare per un attimo con maggior vigore. <Quando il tuo chakra li avrà raggiunti loro inizieranno a cibarsene ed il legame sarà instaurato. Non appena inizieranno a nutrirsi della tua energia entrerete in contatto e potrai riuscire a percepirli dentro di te, comunicarci persino, trasmettendo loro le tue richieste, i tuoi ordini ai quali ubbidiranno senza ombra di dubbio fin quando continuerai a nutrirli> spiega Kuro con una certa passione riconoscibile nelle sue parole. È evidente quanto creda nel rapporto con quelle creature, quanto ne sia affascinato e fiero e par cercare di instillare anche in te la medesima convinzione, la medesima attrazione. <Naturalmente maggiore sarà il chakra di cui potranno disporre, maggiori saranno le capacità che riveleranno. Col tempo e con l'esperienza, crescendo come ninja, imparerai a chiedergli cose sempre più complesse. Per ora potrai comunicare con loro, capirli e grazie a questo utilizzarli come eccellenti spie, per lo più> t'informa pacato terminando il suo discorso, richiudendo le labbra dietro il colletto della mantella, fermandosi. <Prova tu, ora. Prova a nutrirli del tuo chakra, Ryuzaki> [Ambient per Ryuzaki]
Tira un D50 per favore ~
Ryuzaki tira un D50 e fa 21
Il tuo chakra va spandendosi nel tuo corpo fino a raggiungere gli insetti lì insediati. Immediata è la reazione di queste piccole creature che, affamate, vanno nutrendosi di quell'energia poco per volta, andando ad aprire con te una sorta di collegamento profondo. D'improvviso quello che sarebbe dovuto essere un prepotente ronzio, diviene un vociare confuso che vaga per la sala. “Signore, Abi è entrata nel dojo poco fa. La sua ferita è guarita ma il suo chakra deve ancora rigenerarsi” “Kuro-sama signore. Oshi sta tornando dal piano di sotto. Fra poco sarà qui, signore” “Piove. Ci tocca rimanere qui” E mille e mille altri frasi che continuano a ripetersi confuse, addossate, per la stanza, quello sciame che ti lascerà momentaneamente confuso, stravolto, persino rintronato da tutte quelle piccole vocine che si accavallano e sostituiscono l'un l'altra. Dalle tue mani, d'un tratto, un paio di insetti paiono sbucare fuori, passeggiano con le loro zampette sulla tua pelle in attesa di ordini, fissandoti coi loro occhietti minuscoli. Kuro, notando tale evento, va solo allora annuendo impercettibilmente col capo andando a richiamare le sue creature all'interno del suo corpo, allargando appena le maniche della veste. Lo sciame si ridistribuisce in due più piccoli entrando dalle aperture sotto i polsi e tornano a riprender posizione nell'altrui organismo. <Mi par di notare che tu vi sia riuscito, Ryuzaki> commenta con il solito tono pacato, nascondendo appena una vena di puro compiacimento. <Come vedi non è difficile, è piuttosto semplice accedere ai loro servizi. Quando poi non avrai più bisogno del loro aiuto ti basterà rilasciare il tuo chakra facendolo ritirare nel tuo keirakukei interrompendo così l'afflusso di energia diretto verso di loro. Torneranno a rintanarsi nel tuo corpo e attenderanno d'essere nuovamente nutriti> termina egli di spiegare con fare semplice, naturale, sentendo solo in quel momento il bussare alla grande porta dietro di te. <Avanti Oshi> chiosa serio lui e, d'un tratto, la grande porta a doppio battente va aprendosi rivelando la figura della rossa precedentemente incontrata nel corridoio della Magione. La donna s'inchina al cospetto del capoclan e aggira il tavolo tornando da lui, porgendogli quel paio di occhialini neri che finora non avevano trovato posto sul di lui viso. <Grazie mille, Oshi. Iniziavo a sentirmi a disagio> ammette lui indossandoli immediatamente, sentendosi istantaneamente più sereno, più tranquillo. La ragazza annuisce e s'inchina di nuovo rivolgendo a te il suo sguardo incuriosito. <Allora ragazzo, per ora è tutto. Questo è solo il principio, adesso sta a te imparare ad approfondire la tua conoscenza con loro e scoprire fin dove potrai spingerti nel vostro legame> chiosa Kuro fissandoti da dietro le lenti scure dei suoi occhialini nuovi di zecca. <Va' pure e sperimenta> ti esorta con il solito tono serafico e fermo, congedandoti dunque da quel colloquio. [End]