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15:41 Ayame:
  [Prato] Non sa cosa fare, tanto per cambiare e per fare qualcosa di nuovo, la nanerottola, saltellando a passo svelto come un conigli, ha incominciato a salire le scale da ormai un bel po', ma proprio come i bambini piccoli, mantiene strette le caviglia e salta a due a due i gradini della scalinata, contandoli, ormai è già da un bel pezzo che conta, ma sembra tanto non accorgersene del tempo che passa, tanto che rimane delusa allo scoprire che le scale sono terminate ed è arrivata in cima, con un sorrisetto soddisfatto. L'autunno incomincia a farsi sentire, dato che persino una persona calda come lei sta incominciando ad usare maglioncini a maniche lunghe di lana, infatti, ha indosso un maglione aderente abbastanza al busto con collo alto e maniche lunghe, ovviamente arancione, per essere in tema con le foglie cadute ormai al suolo, i pantaloni invece sono neri, a sigaretta insomma, né troppo attaccati né troppo distanti da farla sembrare un nano, ai piedi, per concludere ha degli scarponcini nocciola, ormai rovinati dallo smodato uso e dal tempo, ma questo non sembra importarle poi più di tanto. Ha superato di qualche metro i volti degli Hokage, dirigendosi a passi lenti e con le mani nelle tasche verso il prato divenuto di una stupenda sfumatura di arancione e giallo, con un pizzico di marrone; il venticllo che soffia, però, non scompiglierà, come suo solito, i capelli alla Nara, dato che li avrà legati in una treccia e adagiati sulla spalla destra, evitando che si sporchino dopo essere appena stati lavati. Canticchia, non sa cosa altro fare e proprio quando adocchia le foglie a terra, che incomincia a raccogliere fino a formare un'enorme mucchio, ampio almeno un metro, ma non eccessivamente alto, all'incirca cuna cinquantina di centimetri; girandosi di schiena, si lascia cadere sul morbido manto di foglie secche, ridacchiando come una bambina.

15:52 Akahiro:
  [Prato] Akahiro è già sul luogo, non si sa da quanto però la sua figura attualmente è seduta sul manto erboso "baciata" dal sole. Si gode quella giornata autunnale che grazie ai raggi solare la temperatura dovrebbe risultare persino piacevole, fresca. Lo si può vedere con la schiena leggermente inclinata all'indietro, le mani tenute premute sul terreno con gli arti superiori inclinati all'indietro per sorreggere meglio il peso del busto. La gamba destra è completamente distesa lungo il prato, la sinistra invece ha il ginocchio leggermente piegato al in sù. Ed è in questa posa che la chioma bianca del Nara si rende evidente in mezzo al verde e agli alberi che ormai cominciano ad essere spogli, caratterizzato anche da un maglia nera aderente, ben visibile frontalmente essendo che il giubbotto bianco e con i bordi neri ha la cerniera davanti aperta. I pantaloni sono blu scuri, su di essi vi sono applicate il porta oggetti al fianco sinistro e il porta shuriken e kunai sopra al ginocchio destro, infine ai piedi calza un paio di sandali da ninja blu aperti. E ormai come è abituato a fare, i lineamenti del suo viso sono celati sotto alla maschera nera aderete che lo copre dal naso fino al collo, anche la fronte è nascosta a causa della stoffa e della targhetta metallica che comprendono il copri fronte con il simbolo di Konoha. l'unica parte del suo viso totalmente visibile sono gli occhi azzurri, fino adesso tenuti verso il cielo azzurro e limpido, riflessivi ma fortunatamente piuttosto sereni. Ma è una mimica che presto cambia, sopratutto quando vede Kajitsu, la propria ragazza, divertirsi con le foglie. Subito le sopracciglia si inarcano, terribilmente perplesso dal comportamento della propria compagna, uno stupore che si enfatizza ancora di più quando la vede gettarsi sulle foglie. Non può fare a meno di sospirare abbassando il capo e socchiudendo le palpebre <Kajitsu...> pronuncia il suo nome piano, forse sarà udibile dalla deshi, però il suo tono sarà un poco arreso.

16:07 Ayame:
  [Prato] Troppo concentrata a ridacchiare da sole come una sciocca e rotolarsi tra le foglie secche che scricchiolano sotto il suo corpo che si muove da una parte all'altra non la fa passare di certo inosservata, ma a quanto pare sembra esserci solo una persone che la conosce abbastanza bene, solo che se accorgerà un po' di tempo dopo dall'arrivo della stessa Nara, la quale, una volta che si fermerà a riprendere fiato, ancora sdraiata a terrà, scorgerà la chioma silvana del suo compagno, il quale sarà causa del suo sorriso e senza aver sentito chiamare in precedenza il suo nome, troppo presa dal rotolamento time (?), si metterà in ginocchio e solo dopo, facendo forza sulle braccia si alzerà da terra, per andare, saltellando, da Akahiro, non buttandoglisi sopra, ma quasi. Gli si siederà proprio accanto, appiccicata in poche parole, alla ricerca di quel contatto che non dispiace, tanto che dopo andrà a posare la proprio testa tra l'incavo del suo collo e della sua spalla e tornare alle origini, divenendo la temuta Kaji-piovra, infati li si attaccherà al braccio; <<Mi sei mancato Aka-chan>> un sospiro che accopagna un pensiero carino nei confronti dell'altro, a quale rivolgerà il suo sguardo solo qualche istanto dopo, gonfiando le guancie come fa una bambina quando fa i capricci e corrugando la fronte: << Perchè hai la maschera? Come faccio io a darti un bacio? Eh? >> il suo tono di voce è quasi un riprovero, ma è impossibile prenderla sul serio, insomma, è Kajitsu di cui si sta parlando; tenderebbe dopo il collo in direzione della guancia di lui, posando le proprie labbra per qualche istante sul viso, un gesto delicato e quasi innocente e poi si staccherebbe, per dire tutta sapientina: <<Visto?>> ma ben presto scoppierebbe a ridere tutta felice, andando di nuovo a posare la testa sulla sua spalla; lunatica, infantile, iper attiva, ma ha anche dei difetti.

16:20 Akahiro:
  [Prato] Ed eccola che arriva tutta saltellando. Rialzando il capo e riaprendo le palpebre, Akahiro non può fare meno di notare il suo avvicinarsi e sopratutto come si avvicina. Sotto la maschera non può fare a meno di allargare un piccolo sorriso, un'espressione mimica che però si mischia alla perplessità dei suoi occhi. Le iridi si muovono a lato, puntate sulla figura femminile ben conosciuta quando ella si mette al suo fianco, o meglio, lo branca al braccio come è sempre stata abituata a fare. Rimane in silenzio i primi istanti, lasciando che la coetanea le dia quel bacio sulla guancia. E' li che, sempre silente, muove il braccio destro in modo che le dita vadano sui bordi della maschera. E' così che la abbassa fino a mostrare interamente i lineamenti del suo volto, provando subito dopo ad avvicinarsi con il proprio viso a quello di Kajitsu. Cercherebbe di darle un bacio a stampo, un tocco umido e affettuoso, delicato ma allo stesso tempo sentito. Se elle glielo concede, muoverebbe la schiena all'indietro per distenderla sull'erba, nel far ciò proprio quel braccio che a cui si è avvinghiata si proverebbe a muoversi dietro la schiena di ella nell'intento di accompagnarla a se in quel gesto così che si sdrai con lui. Ed è una volta a terra, sempre che ci sia riuscito, che riaprirebbe gli occhi e si staccherebbe dalle labbra altrui. Le pupille punterebbero quelle della Nara <Anche tu mi sei mancata> un piccolo sorriso che sarebbe visibile nelle sue labbra <Che hai fatto in questi giorni che non ci siamo visti?> marcherebbe i propri lineamenti con un'espressione più severo, dove le palpebre si assottiglierebbero un poco <Non hai giocato con le foglie tutti i giorni invece di allenarti, vero?> ma alla fin fine sta giocando anche, per quanto abbia atteggiamenti spesso rigidi ora si dovrebbe contraddistinguere quella nota di divertimento nei suoi modi di fare.

16:37 Ayame:
  [Prato] Al contatto delle labbra altrui sulle proprie chiude gli occhi e ricambia quel bacio a stampo con tutta la delicatezza che Akahiro le sta mostrando in quel gesto, nulla da poco conto per la sedicenne che rimane lì, ferma, non azzardandosi a staccare a lui e continuandolo a baciare con traquillità, anche se l'altro potrà sentire man mano un sorriso formarsi sulle labbra di lei; quando lui incomicerebbe a sdraiarsi, nemmeno fossero gemelli siamesi la ragazza si sdraierebbe con lui, lasciando andare il braccio al quale si era attaccata per farlo posare sulla propria schiena, cosa che aiuterebbe di granlunga adiminuire le distanze, stringendosi e raggomitolandosi alla ricerca del suo contatto, per stargli il più vicino possibile. Sorride all'affermazione di lui, staccandosi finalmente e aggiungendo anche una piccola risata quasi imbarazzata, ma dolce, forse anche troppo; <<Beh... Ho letto, tanto... Mamma mi ha rintanato in casa, ora mi crede in camera a dormire... >> dice orgogliosa di sé stessa nell'essere riuscita a uscire di casa senza farsi scoprire da niente e da nessuno, per il momento ovviamente, ma si ritrova senza parole alla domanda di lui, arrosendo un po' e distogliendo lo sguardo: <<Io? A giocare con le foglie?>> ripete facendo finta di nulla, palesemente colpevole e con non poca ironia nella voce <<Pfffft! Ma per chi mi hai preso? Io, no no, no, con le foglie no>> aggiunge sempre con lo stesso tono di voce, anche se sta mentendo, cosa che si vede da quel sorriso che si fa sempre più grande e che proverebbe a nascondere verso terra, adagiando la propria fronte sulla spalla di lui e cercando di non farsi vedere. <<Tu invece che hai fatto? Sei stato in missione?>> domanda nel tentativo di cambiare discorso e interessarsi sul conto dell'altro Nara, rimanendo sempre con il viso ancora rosso.

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