Dopo tanto tempo
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Giocata del 21/11/2016 dalle 14:28 alle 18:23 nella chat "Centro di Konoha Saccheggiato"
[Tettoia] Acqua, acqua, acqua. E' solo questa che si vede oggi per Konoha, tanta acqua che scorre per le strade, il fruscio della pioggia che cade sui tetti e sugli ombrelli delle persone che hanno il coraggio di passeggiare per il centro di Konoha, o magari semplicemente hanno delle compere da fare. E in quest'ultima cerchia vi entra anche Akahiro, difatti ha in mano un sacchetto tenuto nel braccio destro, dove si può chiaramente vedere del pane uscire e sicuramente all'interno vi è altro cibo che compone la sua spesa. Un sospiro <Mia madre doveva mandarmi proprio oggi a comprare?> se vuoi mangiare stasera, si. Se la destra è riempita da un sacchetto, la sinistra invece regge l'ombrello. Eppure al momento non si sta muovendo, rimane riparato, per quanto possibile, sotto ad un piccolo tetto, probabilmente in attesa che la pioggia si plachi un pò. Ma come si presenta il sedicenne? Innanzitutto indossa una maschera nera che nasconde i lineamenti del suo viso dal naso fino al collo, dello stesso colore vi è la stoffa del coprifronte la cui targhetta metallica con il simbolo di Konoha è ben visibile alla fronte. Scendendo di "inquadratura" troviamo subito un giubbotto nero, chiuso con la cerniera fino al collo. Questo cromatismo dell'indumento viene spezzato unicamente dai polsi e dal colletto che sono totalmente bianchi. I pantaloni invece sono blu scuri, esattamente come i sandali da ninja, in questi però sono applicate il porta shuriken e kunai sopra al ginocchio destro e il porta oggetti che spunta dal giubbotto nel gluteo sinistro. Anche l'ombrello è blu, abbastanza grande da proteggere la sua figura dalle gocce d'acqua e anche la spesa, ma nemmeno esageratamente ampio, così da essere più comodo da portare in giro. Per il resto si presenta come al solito, capelli totalmente bianchi e leggermente inumiditi dato il meteo attuale, una corporatura che man mano comincia ad essere ben allenata e alto sul metro e sessanta. Insomma, si dimostra essere il solito sedicenne di sempre, a parte per l'applicazione della maschera che è relativamente nuova. Lo scrosciare dell'acqua è continuo ed incessante in quel di Konohagakure. La giovane dal violaceo crine è di ritorno dall'Accademia e si dirige verso casa nella zona residenziale del Villaggio con il giubbotto chuunin tenuto alto dalle mani per cercare di proteggersi malamente dalla pioggia furiosa. Lo tiene con ambo le mani sopra il capo nel vano tentativo di impedire all'acqua di pregnarle la chioma ed il viso, una copertura d'emergenza piuttosto blanda fintanto che non si ritrova a cercar riparo e rifugio sotto la tettoia di un negozio attualmente chiuso. La chioma violacea è legata in una morbida treccia lungo la schiena dritta ed il coprifronte della Foglia è ben assicurato attorno alla gola a protezione della carne grazie alla placca metallica con su inciso il simbolo di Konoha; indossa un corsetto nero e dei guanti alti dal gomito alle mani che lasciano le dita scoperte, mentre alla vita una cintura piuttosto spessa tiene su un paio di shorts piuttosto stretti e comodi che lasciano nude parte delle cosce, fino alle ginocchia. Degli alti stivali da kunoichi scendono neri da esse fino ai piedi completando in questo modo il suo abbigliamento. O quasi. Attorno alla coscia destra, infatti, è assicurato un porta kunai e shuriken pieno di varie armi mentre alla cintola è ben legata una tasca porta oggetti bianca con diversi strumenti utili all'occorrenza. Il chakra scorre vivo e fiammeggiante nel suo corpo andando a renderla ben più rapida del suo solito potenziando sensi e movimenti e, tuttavia, le fa sentire con maggior vividezza quella dannata pioggia. Un fulmine brilla distante subito seguito da un tuono roboante mentre si sofferma all'ombra di questa tettoia non troppo larga. Accanto a lei c'è giusto un'altra persona che, tuttavia, non riesce a riconoscere immediatamente, troppo intenta a riabbassare il giubbotto fradicio e cercare di strizzarlo per liberarlo dell'acqua in eccesso accumulata in quella corsa. <Che tempaccio...> mormora scuotendo appena il capo, prima di andare a lanciare una prima occhiata alla figura al suo fianco e riconoscerla, solo allora, come il Nara dal crine immacolato. <Akahiro-kun, da quanto tempo!> lo saluterebbe con gioia illuminandosi in viso, le labbra ad allargarsi ed aprirsi in un sorriso felice, sincero. <Non ti vedo da settimane ormai, da prima della mia partenza per Kusa> va a dire osservandolo da capo a piedi con le sue iridi perlacee. Lo sguardo si sofferma infine sul coprifronte che troneggia sull'altrui viso, un accessorio che non aveva diritto a portare con sé al loro ultimo incontro. Con fierezza va a sorridergli contenta, inclinando appena il capo verso la spalla sinistra. <Complimenti per il diploma, comunque. Ero certa che ce l'avresti fatta> [chakra: on] [Tettoia] Lunghi sospiri vengono emessi sotto la maschera, dalla quale probabilmente fuori escono anche piccole nuvolette di vapore a causa del freddo. Guarda di fronte a se la pioggia cadere sulla piazza, quando improvvisamente vicino a lui giunge una seconda figura. Non la inquadra subito, piuttosto il suo sguardo assottigliato rimane diritto di fronte a se. Non può fare a meno però di muovere il proprio volto verso di lei quando alle sue orecchie giunge il suono della sua voce, giusto di sbieco tanto da guardarla con la coda dell'occhio <Kaori?> si mostra sorpreso, sia nel tono che nell'espressione. Si potrà vedere chiaramente la maschera tirarsi all'altezza della bocca, chiaro segno di un suo piccolo sorriso <Ti ringrazio> per un attimo gli occhi vengono appena chiusi, riaprendoli poi in un istante per porre le azzurre iridi nuovamente sulla figura della Hyuga <Vedo però che anche tu hai avuto una promozione> tenendo sempre con la mancina l'ombrello, il dito indice si distende proprio verso il giubbotto della ragazza <I miei complimenti, io non sapevo nemmeno che fossi tornata> inarca appena le sopracciglia, guardando la giovane Hyuga con una certa curiosità, non potendo fare a meno di porre una semplice domanda <Come è andata a Kusa? Ho sentito che le cose si sono risolte> dovrebbe chiaramente sapere che la ribellione è finita e che il Governo è caduto, però non può sapere tutti i dettagli di quegli avvenimenti, non certo quanto una persona che c'è stata <Se ti hanno promossa è perchè evidentemente hai fatto un buon lavoro> un altro piccolo complimento per la neo chunin, accompagnati da un tono piuttosto allegro rispetto al normale Akahiro. E' chiaro che è felice di rivedere la ragazza, seppur i suoi modi di fare rimangano sempre piuttosto composti. Un sorriso riconoscente e gentile va a spostarsi dal volto del ragazzo al giubbotto che stringe, fradicio, fra le braccia. Sì, anche lei ha ricevuto una promozione decisamente inaspettata ed improvvisa. Senza rendersene conto si è ritrovata ad affrontare un certo numero di missioni da quando è uscita dall'Accademia sfoggiando il suo nuovissimo coprifronte della Foglia. Missioni riuscite, risolte a fin di bene che l'hanno portata a fare esperienza, migliorare e maturare ad ogni passo. Passi piccoli, certi, ma essenziali per formare una base solida su cui costruire la sua intera e futura carriera shinobistica. <Ti ringrazio di cuore, Aka-kun. In verità non mi aspettavo davvero di riceverla una volta tornata a casa, è stata una sorpresa inaspettata. Non avevo idea di essere sotto esame per cui è arrivata davvero inattesa questa promozione> spiega ricordando l'incontro con l'Hokage di poche settimane prima, quel colloquio durante il quale aveva ricevuto la lieta e felice notizia. <Sono tornata da un po' ma ho avuto così tanto da fare che sono stata poco qui in giro. Non ho ancora avuto modo di salutare tutte le persone che ho lasciato prima di partire, pensa un po'> gli sorride scuotendo appena il capo ed espirando piano dalle labbra. Ode la di lui domanda umettandosi piano le labbra, volgendo il capo in sua direzione mettendo su un'aria appena pensosa. <Mh, sì, si sono risolte. Direi che è andata bene considerato il limitato numero di vittime di questa guerra. L'Hasukage ha messo al riparo e in protezione quasi tutta la popolazione prima di avviare le ostilità contro il Consiglio, per cui anche negli scontri in campo aperto per le vie dell'Erba, i cittadini erano al sicuro nascosti altrove> spiega lei ricordando la solitudine ed il deserto di quei giorni, il silenzio che regnava sovrano per le vie, spezzato solo di tanto in tanto da qualche esplosione, qualche ninjutsu scatenato per strada. <Il Villaggio sta rinascendo poco per volta, sono certa che quando ci tornerò lo troverò letteralmente risorto dalle sue ceneri> sorride speranzosa, fiduciosa, per poi arrossire appena a quelle gentili parole del Nara al suo indirizzo. La mancina vien portata alla nuca, le dita a grattare appena il capo con fare timido, impacciato. <Suppongo di sì... anche se credo di aver fatto il minimo indispensabile> rivela modesta, umile, prima di riabbassar la mano e tornare ad osservare l'altro con rinnovato vigore. <E tu come stai invece? Cos'è successo di nuovo mentre ero via?> [chakra: on] [Tettoia] Inizialmente la ascolta con interesse e curiosità, rimanendo serio sopratutto quando si parla delle vicende a Kusa. Ma alla domanda di ella si scurisce appena negli occhi, muovendo il volto dritto di fronte a se <Nulla di grave, ho partecipato a qualche missione semplice di livello D. Ma una ventina di giorni fa una notte è successo qualcosa di davvero molto strano per le strade di Konoha> si guarda intorno <Ero qui nei paraggi, dalle parti del centro di Konoha ed improvvisamente è diventato tutto come se fosse un racconto horror. Sono giunte strane creature che possedevano le persone, io mi sono imbattuto contro un colosso che ha preso il possesso di un cittadino, però la mattina seguente è tornato tutto alla normalità> alza gli occhi, serio e dal tono di voce un poco più cupo, un modo di fare decisamente più ombroso del Genin <O almeno il Villaggio e i suoi cittadini erano tornati alla normalità, ma per me è stato diverso. Mi sono risvegliato improvvisamente nella casa del cittadino che era stato posseduto e questo..colosso..è tornato da me. Manipolava la mia mente con delle visioni e diceva..> si morde appena la lingua <E diceva che ero stato io stesso a crearlo, anche se non mi spiego di come> a queste ultime parole si muove di scatto verso Kaori, fisso su di lei <Mi ha detto che se volevo che tutto finisse dovevo andare alla Montagna dei volti degli Hokage, eppure, nonostante ci sia andato anche se non mi fidavo per niente, non è successo mai nulla> La chuunin ascolta in totale silenzio le parole pronunciate dal genin. Non chiosa, non verbia, attende semplicemente ch'egli le dica ogni cosa notando la sua espressione farsi leggermente più cupa del solito nonostante non sia mai stato un tipo particolarmente solare e allegro. Sembra preoccupato, qualcosa di serio esce dalle sue labbra e porta la Hyuga a stringere le labbra in una linea sottile, dura, mentre prova a riflettere su quanto le viene riferito. <Ultimamente stanno capitando non pochi episodi strani di questo tipo...> mormora lei quando l'altro termina il suo dire, l'aria a venir inspirata ed espirata lentamente a gonfiare e sgonfiare i polmoni stanchi. <Credi che potrebbe essersi trattata di una illusione? Magari un genjutsu da parte di qualcuno che voleva semplicemente giocare con la tua mente?> gli domanda dopo qualche attimo di silenzio puntando le iridi chiare sul suo viso. <Io sono stata colpita da qualcosa del genere un paio di volte nel corso degli ultimi mesi, eventi strani, inspiegabili, che si verificavano senza lasciare tracce se non nella mia mente> rivela lei riferendosi alle visioni avute al Tempio dei Custodi del Fuuinjutsu prima e alle vicende delle Porte dell'Anima dopo. <Inizio a temere che ci sia qualcuno che sta cercando di fiaccare il nostro spirito, di indebolirci o spaventarci con queste dannate strane apparizioni. Ma non riesco davvero a capire e comprendere di chi possa essere opera. Non voglio credere che qui a Konoha esista qualcuno che desideri attaccare il Villaggio, o anche solo tormentarlo con questi strani episodi...> dice lei assottigliando lo sguardo, le iridi puntate ora in un punto indefinito verso la strada di fronte a loro, la pioggia a scrosciare ancora sotto i loro occhi. <Eri da solo? C'era qualcuno con te quella notte?> domanderebbe allora voltando nuovamente lo sguardo verso di lui, un tentativo di farsi una idea più chiara su quanto sta accadendo nel suo Paese. [chakra: on] [Tettoia] Gli occhi subito si assottigliano, il corpo si irrigidisce <Di quali strani avvenimenti parli??> si è messo subito "sull'attenti" non appena ha sentito che altri strani avvenimenti sono successi <Cosa è successo?? Per caso comparivano di notte strane creature che cercavano di possedere i cittadini? Una donna alata con sei occhi, un gigante mostruoso?> si avvicina di un passo a lei, avanzando solo con la gamba destra <Stai parlando di queste cose o simili??> un lungo respiro, atto a rilassare sia la sua mente che il suo corpo. Un momento in cui prova a rilassarsi e a calmarsi <Scusami> il tono già è più sereno, l'espressione quando riapre gli occhi e li ripone sul viso della ragazza però è sempre molto serio e attento. Ora finalmente ritrovata una certa calma può spiegare meglio cosa è successo <Non era un'illusione, almeno non come la comprendiamo noi. Quella mattina avvertivo anche dolore quando ho sfidato quel gigante, era come se qualcosa stesse premendo nel mio corpo. E non ero l'unico la notte di quegli avvenimenti, con me c'era anche Kagume Hyuga che è un'esperta nelle illusioni. Se fosse stato un Genjutsu prima o poi sarebbe riuscita ad uscirne> si muove all'indietro di pochi passi, fino a poggiare la schiena sul muro <Ed è da quella sera che non la vedo e devo ammettere> il capo si china di fronte a se di pochi gradi, le palpebre si socchiudono seppur di poco <che sono preoccupato per lei. La mattina dopo quel colosso, quella strana creatura, mi ha fatto vedere cosa è successo quella notte di cui ricordavo poco e niente. Ero stato impossessato anche io in realtà> si morde le labbra, la presa sul manico dell'ombrello si fa più forte, il corpo si irrigidisce ancora <Usava la mia ombra per generare strane creature e io...ero come un fantoccio> gli occhi si intingono di un maggior odio <Lo voglio distruggere, voglio spazzarlo via dalla faccia dell'esistenza perchè non deve osare mai più a usarmi in quella maniera> si volta per l'ennesima volta verso Kaori <Oltretutto quella creatura alata come se fosse una farfalla, con sei occhi, ha salvato sia me che il cittadino che ti ho accennato prima, il proprietario della casa che ti ho accennato prima. E aveva l'aspetto di Kagume, a parte per i sei occhi e le ali, poi tutto il resta era identica a Kagume> La fiumana di domande da parte del ragazzo porta Kaori a sgranare appena gli occhi e schiudere le labbra con sorpresa, boccheggiando per un istante con fare basito. Lo nota accorarsi, infiammarsi, prima di silenziare per un attimo e ricercare nuova calma. Le labbra di lei si piegano appena in un sorriso comprensivo prima di espirare piano e scuotere leggermente il capo. <No, niente del genere Akahiro> gli risponde dopo qualche istante sospirando appena. <Non sono a conoscenza di altre faccende che abbiano a che fare con questo tipo di mostri, ma sono stata già attaccata due volte da visioni e strane esperienze che oserei definire impossibili> gli dice lei, con calma, ascoltando poi il più cauto resoconto da parte del Nara. Non ha idea di cosa possa essere accaduto ma il fatto che da quegli eventi non si sia più avuta notizia della Dainin la preoccupa non poco. Cosa potrebbe mai esserle successo? Lascia ch'egli continui a raccontare, spiegare, ritrovandosi infine ad annuire appena al suo sfogo ricolmo di lucida rabbia. <Comprendo la tua preoccupazione Akahiro, ti prometto che cercherò di aiutarti a venirne a capo. Cercherò notizie di Kagume-sama al dojo Hyuga e, se non dovessi trovar nulla, tenterò di cercarla per il Villaggio. E' una guerriera esperta sebbene sia sparita per un po' dalla circolazione, sono certa che starà bene. Dopotutto è una Hyuga> andrebbe a dirgli con un sorriso appena abbozzato ed un occhiolino leggero. Un tentativo di rassicurarlo e di convincere se stessa che non può esserle accaduto nulla di male. <In caso non dovessi trovar nulla ti scorterò dall'Hokage e chiederemo il suo parere ed aiuto. Se davvero è sparita in seguito queste vicende non possiamo non informarlo> continua lei respirando piano, gonfiando i polmoni d'aria uggiosa per poi rilasciarla sotto forma d'un sospiro stanco. <Ciò che io ho vissuto è stato diverso da quanto mi racconti, non è accaduto di notte ma in pieno giorno e, sinceramente, sono piuttosto sicura che non si trattasse di una illusione> va a dire lei ricordando quanto accaduto solo la settimana prima al Monte dei Volti. <Una strana creatura è comparsa d'improvviso a valle del Monte aprendo una sorta d'entrata nella roccia. In fondo a questa grotta v'erano delle porte che io e chi era con me abbiamo superato ritrovandoci in tutt'altro posto. Non so gli altri cosa abbiano visto o vissuto ma io mi son ritrovata a fare i conti con un incubo. Un uomo che millantava d'aver salvato la vita di mio padre richiedeva come ricompenso per tale azione i miei occhi visto che i suoi li aveva persi in quel frangente. Il paesaggio mutava di continuo e così anche il mio corpo. Non potevo ricorrere al chakra e mi aveva colpito più volte. Ho tentato di rompermi un dito nella convinzione di ritrovarmi in un genjutsu ma non è successo nulla. Avevo un dito rotto ma ero ancora prigioniera di quello strano mondo> spiega lei alzando il capo verso l'alto, oltre la tettoia che li sta proteggendo dalla pioggia. <Quando siamo tornati alla normalità la grotta era sparita ma ricordavo tutto. Ero in perfette condizioni fisiche se non fosse per la frattura che mi ero inflitta da sola. Non so davvero spiegarmi cosa sia accaduto, né chi possa esserne stato l'artefice> continua lei sospirando e riabbassando il capo fino a cercare il viso del Nara. <Ma non so, a questo punto, se le due cose possano essere collegate.> [chakra: on] [Tettoia] assottiglia lo sguardo con aria vagamente perplessa <E io sono un Nara> le sopracciglia si inarcano appena <Detto ciò, la preoccupazione rimane. Ma non sono preoccupato della sua salute fisica, nessuno di noi, nemmeno i cittadini che erano stati posseduti, il giorno dopo avevano alcuna ferita ne ricordo, a parte il proprietario della casa in cui mi trovavo. Per cui anche per lei non deve essere stato diverso. Non vorrei però che stia ripetendo più volte la stessa esperienza> gli occhi si stropicciano tradendo un pizzico di rabbia e ponendo lo sguardo verso il cielo <Non voglio che la usino come è successo quella notte> e detto ciò però si silenzia, ascoltando tutto il racconto della chunin con aria vagamente pensierosa <Mmm..> un cenno del capo in segno di diniego <Non ti saprei dire nemmeno io. Il colosso mi ha detto che si sarebbero fatti vedere solo di notte, ma sinceramente mi fido poco e niente della parole di quel bast***o. Però mi ha detto che "lei" è qui per un motivo preciso, si è risvegliata nel suo sogno sul Mondo perchè hanno portato squilibrio negli inferi. La definiva come "La Gentile", diceva che era è quello il suo nome. Poi ha detto che è lui è il Giudice, nasce dalla moralità degli uomini e dalla loro immoralità. Ha detto che quella notte sono stato io a creare l'ambiente intorno a me e che mi stava giudicando, io ho creato il suo divertimento e che è stato facile vedere nelle mie emozioni per spingermi a fare ciò che voleva lui e ha detto che posso continuare ad odiarlo quanto voglio, a spingere con la mia rabbia, ma non faccio altro che nutrirlo> ma da quell'espressione cupa, di rabbia, di odio, all'improvviso nasce qualcosa di diverso, una determinazione viva e sotto la maschera le labbra si stendono in un lungo sorriso andando a guardare Kaori dritta negli occhi <Ma quel mattino anche lui ha fatto un passo falso, perchè se sono io a creare l'ambiente intorno a me, a creargli quel parco giochi in cui si può divertire, allora posso anche rendergli quel divertimento intollerabile, se una parte di me l'ha creato, allora posso anche distruggerlo> speriamo non stia vaneggiando. <Non credere che le ferite fisiche siano più serie di quelle mentali. Se ha vissuto un trauma abbastanza profondo potrebbe essere ancora più in pericolo che se le avessero tagliato un braccio, quindi sì, è giusto preoccuparci fino a quando non la troveremo> va a dire la Hyuga con tono serio, annuendo appena col capo mentre l'acqua continua a scrosciare in un acquazzone coi fiocchi. A quel punto continua ad ascoltare le parole del ragazzo ritrovandosi a riflettere attentamente su ogni parola, ogni concetto, fino a quando assottigliando lo sguardo non si ritrova ad osservarlo negli occhi con fare interrogativo. <Se ti stava giudicando, forse, era per qualcosa che hai commesso e che ritiene meritevole di una punizione.> azzarda lei portando una mano al mento, con fare attento, cauto, provando a capire cosa possa esser accaduto quella notte. <Credi di aver commesso qualcosa che possa averlo stuzzicato?> domanda allora, con voce tranquilla ma bassa, in sincera attesa di un suo dire. Nota attraverso la maschera che ricopre il di lui viso il moto delle labbra, quel lieve distendersi che sfuma le ombre del tessuto, osservandolo dunque incuriosita, interrogativa, non comprendendo il suo repentino ed improvviso cambio d'espressione. Ma ben presto egli le chiarisce il punto e, dalle sue parole, s'evince una qual certa determinazione. Annuisce appena, lei, assottigliando di poco lo sguardo con fare cauto. <Mh. Sì, potresti. Ma potresti anche metterti ancora più in pericolo se non dovessi riuscire a capire cosa vuole da te, come sfruttare a tuo favore questa cosa> mormora lei piuttosto preoccupata, mordendo leggermente il labbro inferiore. <Fa' attenzione, Akahiro.> [chakra: on] La guarda assottigliando lo sguardo <No, io non ho fatto nulla per stuzzicarlo> secco in tal frase, seppur non diventi brusco con la ragazza ce rimane ad ascoltarla, muovendo poi dei piccoli passi avanti sentendo chiaramente le gocce che tornano a battere nel suo ombrello. Seppur il suo atteggiamento rimanga acceso da una certa determinazione, le sue parole si fanno più calme mentre si rivolge alla chunin <Farò attenzione. Uno di questi giorni andrò a casa di Kagume a vedere come sta, so bene dove abita e non è al Quartiere Hyuga> si volta verso Kaori muovendo il capo verso sinistra, fino a porre la coda dell'occhio su di lei <Inutile quindi che la cerchi li e sicuramente non è più abituata ad allenarsi al Dojo, sempre che non abbia cambiato abitudini ultimamente> ferma i propri passi sotto la pioggia, ovviamente sempre riparato dal suo ombrello blu. Qui anche il corpo ruota in senso anti orario, fino a dare il fianco sinistro alla ragazza <E non ti preoccupare, mi urta e spaventa molto di più l'idea che possa controllarmi che farmi del male. Se per liberarmi di lui e di tutta questa storia dovrò correre qualche rischio, sono felice di farlo, infondo prima o poi arriverà anche per me il momento di mettermi seriamente in pericolo per raggiungere un fine, in missione o in una qualche battaglia. Devo cominciare a farci il callo> inclina di pochissimo il capo <Non credi?> sospira <Ora ti saluto Kaori, devo andare a casa a portare la spesa a mia mamma, o poi non la smetterà più di rompermi. Ciao> un cenno del capo anche in segno di saluto verso di lei, dandole poi nuovamente le spalle per muovere passi calmi e regolari nuovamente in mezzo alle altre persone. Una posa ben eretta, dove le mani continuano a tenere l'ombrello con la sinistra e il sacchetto con il braccio destro, diretto verso il Quartiere Nara(//Uscita) <Quartiere Hyuga?> domanda lei inarcando un sopracciglio, fissandolo leggermente perplessa. <Di cosa stai parlando?> .. <Se ti riferisci al nostro dojo sì, è ovvio, lì vive solamente il nostro capoclan con la sua famiglia> gli sorride appena con fare tranquillo per poi sospirare e passarsi una mano fra i capelli umidi di pioggia. <Ad ogni modo ti prego di farmi sapere se la trovi, così che possa vedere se darti una mano o meno in questo senso> lo avverte col solito tono gentile per poi stringersi appena nelle spalle. <Non l'ho mai incontrata di persona, in effetti, neppure scontrata per caso al dojo, quindi so già di non doverla cercare lì> annuisce appena con aria pensosa, riflettendo sul fatto che, effettivamente, non ha mai avuto modo prima d'ora di incontrare la Dainin in questione. <Certamente dovrai abituarti all'idea di affrontare vari pericoli, ma mai da solo o in maniera incauta. Per cui cerca di non esagerare o di non rischiare troppo> cerca di chiedergli, preoccupata, con una certa premura. Comprende il desiderio di difendersi e punire chiunque abbia osato fargli una cosa simile, ma sa anche che prima di cimentarsi in qualunque tipo di missione è bene prepararsi al meglio e non andare mai da soli. <Alla prossima Aka-kun, buona fortuna> lo saluterebbe allora vedendolo avviarsi, per poi respirare a fondo e decidere a sua volta di affrontare quel tempo infausto fino a casa. A quanto pare non ha senso attendere che smetta di piovere sotto quella tettoia. [End]