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I postumi emersi (grotta delle anime)

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con Mekura, Saisashi, Lind

22:29 Mekura:
  [in giro] Stava tornando a casa dopo un giorno di viaggio fortunatamente, era appena tornata, prima di essere intercettata da Ai riguardo a quello che ha fatto Saisashi. Ha avuto modo di litigare con lei e pensare ad una punizione esemplare per la ragazzina, ma per ora deve ritrovare Saisashi. Mekura ha addosso ancora gli abiti del viaggio da Suna. Pantaloni neri aderenti, la gonna lunga con lo spacco laterale fino ai reni dal colore blu/grigio e la maglia aderente bianca con l'apertura laterale a destra e le maniche larghe per nascondere braccia e mani ricoperte fino ai gomito da manicotti grigio scuri. Ai piedi porterebbe degli stivali neri. <Ai andiamo> afferma Mekura con un bambino di 7 anni sulle spalle. Il bambino ha si e no 7 anni, con i capelli mori ed un solo occhio scuro. L'altro al contrario sarebbe cieco, anche questo bianco come quello di Ai. Vestito di tutto punto per l'ambiente fresco del villaggio in questa stagione e Ai al seguito sempre con degli abiti dai colori sgargianti con il giallo predominante. Mekura sembrerebbe arrabbiata ma stoica mentre cammina in giro per la città alla ricerca del ragazzo. La hyuga si concentrerebbe, sollevando le mani a formare il sigillo della tigre, da li cercherebbe di prendere il controllo sul chakra risvegliato. Stringerebbe i denti e con calma cercherebbe di raccogliere e di guidare il chakra verso i punti di fuga associati alla testa facendo attenzione al che il flusso sia costante. Dopo di che una volta trovati i punti chiuderebbe le palpebre e irradierebbe gli occhi comprimendo il flusso verso l’esterno cercando di risvegliare la propria innata e conseguentemente causare una pressione attorno agli occhi che creerebbe la ramificazione venosa la quale grottescamente creerebbe spessore verso l’esterno tanto che passandoci una mano sopra si potrebbero sentire al tatto. Se il byakugan si fosse attivato abbasserebbe le mani e porterebbe indietro una ciocca di capelli. Dando un dito al bambino sorridendogli alzando il capo per poi ricominciare a camminare per le strade, cercando di trovare la figura del suo allievo. [ch on Byakugan liv III 97/100]

22:29 Saisashi:
  [Centro] Un'altra giornata è giunta quasi a termine in quei di Konoha. Un giorno diverso dal solito, che nasconde dentro di avvenimenti agghiaccianti, che rimbombano come un ossessione all'interno della testa di Saisa. Non ha ancora fatto ritorno a casa da oggi pomerigio, dopo che si è imbattuto in quegli inspiegabili ed orribilanti avvenimenti. Passeggia lentamente sulla via principale del centro, da solo come al solito facendo ciò che si pensi sia ozio, ma in questo caso non è così. Lind non è con lui, lo stesso amico ha avuto una strana reazione oggi dopo quanto accaduto nella grotta, non ha raccontato nulla, nemmeno a lui, ha soltantointrapreso la strada di casa senza proferire parola, non ha idea quindi di cosa stia combinando ora, ma il problema non gli passa nemmeno per l'anticamera del cranio. Sembrerebbe continuare a rimanere sulla stessa posizione, infatti prosegue con 5 o sei passi avanti, per poi ruotarsi col busto e voltarsi in direzione opposta compiendo altri 5 o sei passi, proseguendo così in loop, evidentemente è ancora frastornato. <che c***o era tutta quella roba oggi.... non era un illusione... io ho provato realmente tutto quel dolore atroce...> racconta tra se e se, cercando ancora una risposta ad una domanda a cui in realtà, una risposta non c'è. Non sembrava essere un genjutsu quello di oggi, non se ne è riuscito a liberare, e non era nemmeno un sogno. Cosa certa è che ogni indiizo riguardo all'esistenza di tutto, è sparito con lo sparire di quella allucinante grotta. Andrebbe ora a fermarsi un attimo, direzionandosi verso la panchina di fronte a se. Si volterebbe lentamente andandosi a sedere sopra allo schienale poggiando i piedi sul posto dove sedere. Ginocchia piegate a 90 gradi, e busto piegato in avanti, poggia il gomito destro sul relativo ginochio sostenendosi la testa con la mano, che sorregge il cranio da sotto il mento. Silente resta a fissare il vuoto con sguardo assente, le verdi iridi rimangono quasi incantate sul terreno. I piedi continuano a fare mini movimenti su e giu, come a suonare una "batteria", sintomo di agitazione. <tsk...ed in tutto questo Mekura ancora non si è fatta viva... si sarà già rotta di noi? O magari le sarà successo qualcosa?> si fa mille idee mentre va a guardare la propria mano sulla quale è presente quel taglio procuratosi oggi durante quell'"illusione", unico vero indizio che prova il suo non essere pazzo. Indossa ancora il suo porta oggetti legato alla cintura sul lato sinistro con dentro i due tonici, lo zainetto preso a casa Mekura in spalla, i due vambracci a SELFMADE, sempre più rovinati ed un solo guanto, dato che l'altro se lo è sfilato in quel mondo parallelo. Addosso la sua solita giacca nera con colletto alto, nero lucido con zip aperta, sotto di essa la maglietta militare regalatagli da Mekura, di cui stava facendo tesoro come una reliquia, anche se si può vedere come ora sia sporca di sangue. Pantaloni uguali alla giacca con la solita gamba tagliata sulla destra che lascia mostrare la fasciatura sullo stinco. Sandali ninja neri consumati.

22:49 Lind:
  [Centro] Cosa c'è di certo nella vita? La morte? Le? Il proprio nome? A volte neanche! La riconferma? Basta pensare a quel che è successo in data odierna. Illusione? Realtà? Tutte e due o nessuna di esse? La domande sarebbero, veramente, troppe ma giunti a questo punto non vale la pena chiedersi quale sia la verità riguardo a quel frangente. Confuso. Vaga. I passi sono lenti quanto incerti mentre scruta le vie del centro che sembrano un posto nuovo anche se le ha percorse centinaia di volte. La testa va da destra a sinistra portando le iridi a catturare le immagini che gli si schermano davanti. Tacito. Non sorride. Come potrebbe? Le braccia lungo i fianchi non accennano a muoversi. Inerme. Solo. Vagabondo. Tutto il mondo sembra una grossa gabbia da cui scappare. Percorre la via.

22:51 Mekura:
  [centro] Continuerebbe a camminare, a marciare per strada guardandosi attorno con la presenza colpevole di Ai "mi dispiace..." si sente dire dalla figlia mentre Mekura seriamente, in modo lapidario ma calmo le parla <ne parliamo dopo amore, adesso non serve> Detto questo allungherebbe il passo ulteriormente fino a quando attraverso il byakugan non fosse riuscito a trovare entrambi: Ai a furia di fargli un dispetto del genere ha messo quei ragazzi nella condizione di avere dei dubbi sulla loro condizione quando ha lasciato a lei il compito di dirgli che cosa andava a fare e perché. <ok Ken, andiamo un'attimo giù e stai con la tua sorellina> afferma questa afferrandolo tra le braccia abbassando la testa e tenendolo tra le braccia mentre lo porta verso Ai la quale lo afferra <siamo tutti stanchi vero?> sospira cercando di mostrare un sorriso <ritorno subito Ken, Ai, state qui, appena ho finito con Saisashi andiamo a prendere qualcosa> Detto questo facendo slalom tra le persone presenti, la ragazza si avvicina al moro iniziando quasi a correre quando a distanza noterebbe il sangue sulla maglia <Saisashi!> esclama per farsi sentire cercando di raggiungere una distanza da questo di due metri continuando a guardarlo dal basso verso l'alto <cos'è successo?> aveva un aspetto pessimo, sconvolto, ma almeno lo ha trovato... è mai possibile che scompare per due giorni e succedono disagi del genere? Cerca di mettere le mani avanti iniziando a spiegare la situazione <hai litigato con Ai e lei non ti ha detto che ero via per una cosa importante....> afferma questa osservandolo seriamente portandosi di fronte alla panchina <mi dispiace, dovevo lasciarvi un messaggio è vero, dovevo dirvi tutto prima di andare, ma ho avuto dei contrattempi e sono dovuta partire immediatamente> sospira la donna portandosi una mano sulla fronte, afflitta ma anche stanca <ma perché non glielo hai chiesto? ti sei fatto prendere dal panico? hai idea di quanto vi ho cercato? appena arrivata in casa sono uscita fuori a cercare dove eravate?> domanda lei aspettando allargando le braccia verso il basso in attesa di una risposta. La cosa brutta è che Lind non c'è da nessuna parte <Lind dove si trova?> chiede ancora aspettando con una espressione preoccupata. [ch on][byakugan liv III]

23:08 Saisashi:
  [Centro] Sembra diverso dal solito, e lo si può notare immediatamente dalla sua distrazione. Non è mai stato così pensieroso, così nervoso. Che sia stato per via dell'essersi imbattuto per la prima volta nella serietà della "morte" vera? Forse fino ad oggi, vivendo di noia e monotonia non aveva mai avuto modo di provare sulla sua pelle, l'abbandono, il trovarsi a pochi istanti prima di dire addio a tutto ciò che ci circonda. Non sembrerebbe capace di sorridere, nemmeno in modo forzato come tenta di fare nei momenti di disagio. Non si accorge della presenza di Mekura che si pone di colpo correndo d'innanzi a lui. Rimane li impassibile a fissare il vuoto. Chissà a che cosa sta pensando, è come se avesse delle immagini ben precise di fronte al suo sguardo, immagini che gli altri non possono vedere. Solo ad un certo punt del discorso presterebbe caso alla presenza di Mekura. Fino ad oggi pomeriggio, le avrebbe fatto una scenata delle sue, facendole qualche battuta, e probabilmente tentando di farla sentire in colpa per scroccare un abbraccio o magari una palpatina. Insomma le avrebbe mostrato quel calore "stupido" e quell'affetto che le ha sempre presentato. Eppure nulla di tutto ciò accade in questo momento. <ah.... sei tu...> direbbe alzando giusto lo sguardo leggerment per poterla inquadrare, riportadolo poi di fronte a se. Non sembra essere particolarmente attento alle sue spiegazioni. < allora...sei tornata, non ti sei rotta di me... o di Lind....> direbbe sembre con quel tono pacato, che proprio non è parte del suo carattere. Si alzerebbe poi di colpo in piedi, con uno scatto usando un colpo di reni slanciandosi con le braccia. <chiedere?? Ho litigato tutto il tempo con quella piccola str****ta che non mi ha detto nulla, non ha voluto nemmeno prepararmi da mangiare!> non trattiene l'insulto, sembra provato ed arrabbiato. Inoltre non ha mai imparato a cucinare da solo, non ne ha avuto occasione, quindi non è in grado di potersi aggiustare. <e tu?! INVECE? > direbbe fissandola cn uno strano sguardo, di delusione. Pone le mani in tasca. <TUTTI QUEI FESTEGGIAMENTI QUELLA SERA E POI!? QUALCOSA DI COSI IMPORTANTE DA NON POTER DIRE NULLA?!> Forse la fa più tragica del dovuto, ma è probabile che sia per colpa di quanto successo oggi <NON TE NE FREGA UN C***O , E TI CAPISCO FAI BENE! PERDI TEMPO CON ME!> direbbe per poi afferrare la maglietta con la destrosa <LO VEDI QUESTO?!? DOV'ERI TU MENTRE TUTTO CIO' ACCADEVA?> si sta sfogando. Era preoccupato che non tornasse, che lui e Lind fossero di nuovo stati abbandonati, e sta unendo a questo lo sfogo per le atrocità viste oggi, dopo tutto non aveva nessuno con cui poter parlare <Lind...> pausa di qualche istante <non lo so....ci siamo divisi oggi,...non ci siamo detti una sola parola, se n'è andato per conto suo senza dire nulla quel ba****do! > non spiega ulteriori dettagli rimarrebbe li a fissare con le verdi iridi la ragazza sulla pachijna di fronte a se. Un leggero fiatone per le grida e l'adrenalina che gli eè salita in corpo.

23:28 Lind:
  [Centro] Con il teschio che fa perno sul collo setaccia intorno a sé. Destra, sinistra, su e giù. In cerca di qualcosa che possa, minimamente, sembrare familiare MA nulla. Le sopracciglia inarcate e gli occhi, completamente, sbarrati fanno trasparire, tutto, il suo timore, il suo disagio e la sua impotenza nei confronti della situazione che si trova ad affrontare. La bocca rimane serrata come al solito ma, oggi, sembra avere, molti, più motivi per non far uscire quel che giace all'interno del cuore del Konohano. Battito cardiaco a mille. Ansia. Incertezza che si manifesta su ogni movimento del corpo che ora più che mai esprime rigidità oltre che stanchezza. Pure le orecchie cercano utili consigli come anche il naso nel tentativo di catturare qualche profumo che scatena qualche ricordo utile. Le gambe quasi tremanti, lente, lo accompagnano lungo una strada senza meta. Vaga. Mille sensazioni lo attorniano. Paura. Smarrimento. Rabbia; tanta rabbia. Quel che è succeso in giornata ha complicato quel che, già, non era facile. L'essersi sentito impotente e in quell'istante in modo maggiore lo sta distruggendo pian piano mangiandolo dal profondo del suo essere. "F@*K!" Grida in maniera prolungata. Forte. Tanto potente da farsi, quasi, saltare le corde vocali. Nel tentativo di liberarsi di quella prigionia sfoga la sua frustrazione. Successivamente le mani, leste, si portano ad i capelli per stringerli nel tentativo di strapparli e a corsa ferma, va ad accova ciarsi in mezzo al centro fra la folla che lo osserva.

23:39 Mekura:
  [centro] Si, se le merita quelle sfuirate, non può dargli torto per quella leggerezza di pensiero. Così rimane in silenzio, aspetta che finisca e pois i mette al suo livello. <lo so, mi dispiace> afferma seriamente guardandolo in faccia <ho avuto un momento di leggerezza nel non dirvi tutto prima di andare, l'ho fatto in fretta e con poco tempo a disposizione, ma hai ragione, questo non mi giustifica minimamente> afferma lei seriamente guardando la maglia avvicinandosi <guarda me, non per terra> afferma con un tono di voce fermo, non severo ma che si impone in modo da essere ascoltata senza urlare. <Saisashi, è colpa mia di questa situazione, ma questo è ben lungi dal dire che non mi importa nulla di voi va bene? vi spiegherò tutto, ma adesso dobbiamo trovare Lind, guardami, prendi un lungo respiro e reagisci sublime va bene?> continua a impuntarsi sollevandosi di nuovo in piedi con le mani appoggiate alle spalle e la schiena rivolta in avanti. <va tutto bene Saisashi ora raccontami che cosa è successo, sei stato costretto ad uccidere qualcuno?> stranamente lo dice con una leggerezza mostruosa, come se per lei uccidere fosse una prassi, non lo dice in modo sadico ma...come se per lei fosse diventato facile come respirare. <ti hanno costretto a fare qualcosa? hanno cercato di farti del male?> continua a chiedere rimanendo ferma sul posto fino a quando Ai e Ken a seguito non la raggiungono "Mamma, ho sentito..." si ferma "ho sentito la voce di Lind" <?...> Senza il chakra attivo anche lei avrebbe dei limiti nel trovare le persone del resto con il chakra attivo tra i tanti che ci sono, si illuminano come lampadine. <dove?> chiede girandosi per poi fare cenno di avvicinarsi <Ai, avanti, devi chiedere scusa a qualcuno> afferma la donna puntando il moro <ORA> [ch on byakugan III]

23:57 Saisashi:
  [Centro] Rimarrebbe li fermo, immobile con le mani fisse nelle relative tasche dei pantaloni. Ascolta le parole della chunin ma continua per qualche motivo a non riuscire a porre attenzione a tutto ciò lei dice. Ad un certo punto del suo discorso rivolterebbe i capo verso destra, con un movimento scattoso del collo, come a voler distogliere lo sguardo dalla ragazza, con i corvini capelli se ondeggiano scompigliati impattando con l'aria nel movimento. Non vuole darle retta. La visione di quella gente li intorno a lui, che lo giudica dandogli dell'assassino, mentre la sua vita volge al termine nel peggiore dei modi, continua ad assillarlo. Quasi non riesce a fidarsi, e non sa nemmeno lui il perchè <beh sai che c'è?....anche se tu non vuoi ammetterlo...ma siete tutti uguali...> direbbe socchiudendo gli occhi con aria sprezzante <PROPRIO COME OGGI, TUTTI VOI MI AVETE SEMPRE GIUDICATO, E SEMPRE LO FARETE! > digrigna i denti stringendo entrambi le mani in un pugno <NON IMPORTA TUTTO CIO' CHE FACCIO O PROVO A FARE, POSSO ANCHE SALVARE UNA VITA MA SARO' COMUNQUE IN TORTO PER LA GENTE, PERCHE' MI HAN SEMPRE VISTO COME UNA NULLITA'> in questa frase si capisce come alcune parti del passato, tenute sempre dentro di se, stiano venendo buttate fuori. Certo è sempre divertente comportarsi da idioti e non mostrare ciò che nascondiamo, le nostre tristezze ed i nostri rancori. Ma anche Saisa è umano, e tutto questo lo dimostra. <TU HAI DETTO CHE SARESTI STATA LA NOSTRA SENSEI EH!?> domanda continuando a tenere i toni alti, tornando a fissarla in volto <beh questo sangue non è il mio puoi stare tranquilla...MA SAPPI CHE OGGI, MENTRE TU ERI CHISSA' DOVE...> prende una pausa <IO SONO MORTO.> termina così quest altro sfogo per poi con la mano destra andarsi a sfilare lo zainetto dalle spalle, poggiandolo con un movimento rabbioso della destrosa, contro il ventre della chunin <questo è tuo.> si rivolterebbe poi vero Ai. <per quanto riguarda te. Io non ho altro da aggiungere, non voglio sapere niente. Non hai nulla di cui scusarti, puoi stare tranquilla.>direbbe serio, per poi voltarsi di scatto in direzione opposta dela ragazza dandole le spalle. <Mi metto a cercare Lind.> direbbe tentando quasi di allontanarsi da Mekura iniziando a passo lento ad andare in direzione opposta , facendo un cenno di saluto con lamancina alzandola verso l'alto. Ogni volta che si altera e prova rabbia, in qualche modo gli sembra di percepire ancora quella sensazione atroce , il sangue bollente che lo ricopre fino al collo, bruciandogli carne, ossa, muscoli vivi, sotto lo sguardo della folla che lo accusa ingiustamente. E' stato pesante, ed in quel momento sta accollando tutto quel peso addosso a Mekura, forse per il fatto che non fosse li a difenderlo o aiutarlo, nel momento in cui sembrava quasi morire.

00:14 Lind:
  [Centro] Le punte dei piedi, che poggiano sul marmo del centro di Konoha, fanno da basamento al corpo mentre i talloni, che sfiorano il sedere, contribuiscono a mantenere l'equilibrio di quella, triste, posa. I polpacci ed i quadricipiti femorali stanno gl'uni contro gl'altri a stretto contatto. La schiena, completamente, ricurva verso avanti accentua la chiusura ed il bisogno di protezione. La testa, quasi, buttata fra le ginocchia costringe lo sguardo a terra in modo da estraniarsi, parzialmente, da, tutto, quello che lo circonda. Le braccia, inermi, a formare un angolo di, circa, 90° sostengono le mani, tutt'ora, affondate nella chioma azzurra. Tira. Forte. Sperando che il dolore dello strappo possa coprire la paura che prova MA nulla. Niente di niente. Nella mente, ancora, le immagini della carne che si decompone, le ossa che marciscono, il sangue che va in putrefazione, i vermi, le serpi e quel bambino. Chi era quel bambino? Sembra, oramai, che dalle sue memorie non possa uscire qualcosa di diverso da ciò che ha subito. Che scena degradante! Un pò per colpa sua: ventiquattrenne distrutto da se stesso; un pò per colpa loro: folla che snobba quel che succede. "ANDATE VIA!" urla gonfindo la voce. Pur se la frase era rivolta ai suoi incubi l'effetto che scaturisce e quello di allontanare da se i malosguardi. Attende. Solo. Davvero, solo. Neanche la mente gli fa compagnia. DIO SALVI LIND.

00:30 Mekura:
  [centro] E poi, Saisashi fa la mossa che non doveva fare: la paragona agli altri e le lancia lo zaino addosso. Lei lo afferra e lo osserva andare via. Al che la donna allunga il passo per raggiungerlo nera in volto e con la mano aperta ed il braccio annesso, il destro sollevato all'altezza del volto del ragazzo. A quel punto lo affiancherebbe e caricato il braccio lo schiaffeggerebbe con tutta la violenza e la forza che ha in corpo da destra a sinistra cercando di fargli girare la testa o quasi. [forza 30] <Prima di tutto, se mi paragoni ancora agli altri te ne do uno ancora più potente, CHIARO IL CONCETTO?! non sono una fot***a qualunque Saisashi e se non mi importasse che cosa tu provi non sarei qui è CHIARO?> Afferma fermandosi davanti a questo ed alzando la voce tenendosi aggrappata ai vestiti mentre con la mano libera tiene lo zainetto. <Non sei una nullità, quando scappi via in questo modo spaventando la gente sembri al massimo un bambino ma NON SEI UNA NULLITà, Lo hai dimostrato, e non solo perché sei sopravvissuto da solo in giro per questo schifo di mondo o perché hai superato un esame, ma perché non lo sei mai stato> continua a guardarlo dritto negli occhi seriamente <stammi a guardare ed ascoltare per i KAMI, adesso andiamo da LIND e poi vi riporto a casa e mi parlate IMMEDIATAMENTE DI COSA é SUCCESSO> ruggisce tenendo gli occhi sgranati mentre Ai e Ken guardano da una parte. <Ai, vai a casa, porta Ken a dormire, vai> E Ai e Ken riluttanti se ne andrebbero verso casa lasciando loro due da soli e Lind da qualche parte li vicino <Forza, Lind è vicino andiamo a prenderlo> fa una finta dandogli le spalle solo per ritornare seriamente su questo <e NON OSARE> lo avverte guardandolo con gli occhi sgranati e con il byakugan attivo che già di suo è abbastanza spaventoso. [ch on byakugan III][schiaffo in viso]

00:45 Saisashi:
  [Centro] Non si può certo dire che sia una giornata noiosa questa. Ad aggiungersi alle torture subite in giornata , a riapire le danze ci pensa lo schiaffo magico di Mekura, che impattandosi con una forza indescrivibile contro il suo viso, andrebbe a spostare la sua faccia dal rispettivo lato opposto, facendogli persino perdere l'equilibrio. La forza era così tanta, ed il gesto così inaspettato da farlo persino inciampare in quell'attimo di scombussolatezza, precipitando a terra lateralmente, andando all'ultimo ad alleviare la caduta poggiando le mani rivolte verso il terrendo e piegando le braccia. Resta li, immobile in silenzio, probabilmente riflette , oppure è semplicemente provato dal colpo. Sguardo rivolto al terreno, con la mancina che andrebbe a strofinarsi sulla faccia, pulsante dal dolore provocato, guancia sulla quale in pochi istanti apparirebbe il segno delle cinque dita impresso con forza. Dentro di se avverte un pochino di umiliazione per essere impotente persino di fronte ad uno schiaffo. Anche se fosse stato allerta, probabilmente non sarebbe lo stesso riuscito ad evitarlo, questo gli fa capire quanto ancora sia debole. Probabilmente a Mekura andrebbe attribuito un premio speciale ed una enorme ricompensa, perchè oin quel momento, con quel gesto, ha completamente zittito Saisa. Non proferisce parola, non lascia trasparire nessun tipo particolare di emozione dal suo sguardo, cosa strana , dato che nella norma si riesce a capire tutto solo guardandolo in faccia. Pochi istanti giusto il tempo di riprendersi, muove la mandibola a destra e sinistra e si rialza in piedi lentamente. Non serve dire nulla. Ammutolito si metterebbe a seguire la Chunin, tenendosi ad una distanza di circa 5 metri da lei, voltando poi lo sguardo lateralmente con un leggero broncio, andando a pensare a chissà quale cosa.

01:00 Lind:
  [Centro] Che cosa bizzarra non trovate? Era da qualche tempo che i rettili avevano acceso in lui dei dubbi riguardo la sua vera natura ed ora, oltre ad esser stato mutilato da essi, nient'altro risultava sicuro quanto quegl'infimi animali. Notti piene di incubi. Giorni colmi di voci e sibilii. Persino in quell'istante poteva sentire dentro di se le spire dei serpenti intenti a stengere la sua vita. Come in ogni paradosso che si rispetti: l'irrazionale in un momento si era concretizzato in razionale. Fermo. Da fuori appare immobile; eppure, dentro, il giovane, lotta per l'esistenza. È vero, la scelta di vivere la sua vita seguendo la scia di quel che erano gli avvenimenti lo aveva portato sino a Saisashi, poi all'accademia, di seguito a Mekuda ed Ai ma ora? Se solo non avesse deciso di varcare la soglia n°1, forse, sarebbe a casa per godersi la sua, nuova, famiglia (di cui in questo istante non contempla nemmeno l'esistenza). Occhi che si chiudono per cercare asilo nel buio della sua persona, gesto, solitamente, utilizzato per richiamare il chakra, ma, oggi, no. Scava. Dissotterra quel che sta nel più profondo delle sue possibilità. Alla mente quel bambino. Chi era? Cosa voleva? Perché a lui?

01:12 Mekura:
  [centro] Allunga il passo in direzione di Lind, lo vede, finalmente, Si avvicinerebbe tenendo sempre d'occhio Saisashi e una volta li vicino lo chiama <Lind> afferma questa piazzandosi di fronte <Lind sono io Mekura, sono qui> cerca di richiamarlo a se, anche lui in uno stato catatonico. Riconosce i "sintomi" se così si può definire, non hanno passato una cosa semplice, ma un trauma reale, qualcosa di molto simile a suo demone quando si è presentato. Questo la fa rabbuiare ancora di più, come se fosse tornata di nuovo in guerra. <vieni, forza, andiamo in un posto tranquillo, se non a casa andiamo comunque a prendere qualcosa da mangiare e da bere> questa notizia viene detta ad alta voce in modo che Saisashi più distante possa sentirla, ma a quel punto farebbe la stessa domanda che ha fatto al moro e che solo in parte è riuscito a dire <...che cosa è successo? perché lui ha del sangue e...che cosa avete visto?> domanda la ragazza seriamente aspettando una sua risposta ferma, immobile di fronte a Lind con gli occhi sempre presenti sui suoi e con il byakugan attivo [ch on byakugan III]

01:21 Saisashi:
  [Centro] Non serve molto tempo per riuscire a raggiungere la figura di Lind, probabilmente grazie al potere speciale contenuto nello sguardo della Hyuga, Saisa è riuscito a intuire qualcosa da quando l'ha conosciuta. Non ha mai osato chiedere o interessarsi, ma ha capito per certo, che quando si trova ad avere quelle strane vene contornanti gli occhi, ottiene una strana capacità nel ritrovare le persone, anche a lunghe distanze. Il suo amico se ne sta li rannicchiato con le mani tra i capelli. Una scena al quanto strana, sembra completamente impazzito, per lo meno per quanto frastornato, Saisa non sembra essere in quelle condizioni, o almeno per ora. < è inutile che gli parli...> direbbe verso Mekura <oggi usciti da quella grotta, non mi ha rivolto parola anche se gli ho chiesto come stava...ha preso e se ne è andato per conto suo senza dire niente e senza degnarmi d uno sguardo.> aggiungerebbe senza dare dettagli per ora <non mi ha voluto dire niente...perdi il tuo tempo> rimarca ancora una volta la storia del "perdere il tempo". Andrebbe poi nuovamente a voltare di latoo l viso, mantenendo il broncio per poi andare ad aggiungere <e comunque....io non ho fame.> apriti cielo , il RE DELLO SCROCCO, nonchè abbuffatore di cibo di prima categoria, che dopo due giornate di quasi completo digiuno,non ha appetito e rifiuta persino di farsi offrire qualcosa. CALENDARI DI KONOHA, SEGNATEVELO. Per quanto dovrà durare ancora tutto questo? Se solo non fosse incappato in quel ragazzino che distribuiva volantini. Probabilmente ora sarebbe completamente in se.

01:39 Lind:
  [Centro] Nonostante, nel suo cuore, serbasse un sentimento di rifiuto nei confronti delle risposte circa quel che dal pomeriggio a questa parte aveva cambiato la sua vita, ora più che mai, gli risultava impossibile non porsi quelle domande; forse, esse erano la chiave per sciogliere la morsa delle serpi velenose che aveva attorno la sua esistenza oppure la soluzione per cancellare dal cuore quei sentimenti tanto diversi fra loro. "Sa..." "Sai.." "Sais..." balbetta quasi tremante. Nulla di più a causa dei vuoti di memoria. A quel bambino riesce ad associare un massimo di quattro lettere pure se esso gli aveva palesato il suo nome. Ricordi del fratello persi nel nulla. Frammenti di Mekura ed Ai idem. Come se niente fosse mai stato! Per quanto, la pronuncia di quel nome, potesse essere un buon pretesto per partire a ricostruire la normalità, nessuno orecchio aveva percepito il suo interloquire. In breve la gabbia viene aperta! Sul posto giungono i due. Il riccio che aveva formato con il corpo viene sciolto a forza dalla chunin che di colpo riporta in posizione eretta il ragazzo. Nel movimento impostogli non oppone resistenza; solamenete, apre gl'occhi per scrutare la sua sorte. Ascolta in cerca di segnali utili a comprendere quel che sarà di lui. "Lind? Mekura? Chi è questa gente e chi sono io?" Risponde. "Non voglio smettere di esistere; voglio che queste serpi mi tengano in vita pur dovendosi obbligatoriamente nutrire di me!" Esclama come un pazzo dando l'impressione che il suo accenno alla realtà sia insensato. Le pupille nere, estese per verticale, attorniate dal giallo dell'iride sembrano uscirgli, insieme alla cornea, fuori dalle orbite mentre l'arcata delle sopracciglia accampagna l'espansione persa nel vuoto. Il cranio rimane molle. Sballottato. Situazione difficilissima. LA FAMIGLIA STA PER DISGREGARSI?

21:20 Mekura:
  [centro] Anche Lind è messo male, un male differente addirittura non sa chi è lei e chi è lui...tuttavia sembra che in qualche modo riesca a dire Saisashi, lo guarda mentre questo rivela l'attuale situazione e Mekura raggela. In questo caso particolare il fatto di dimenticare qualcosa è sintomo della porta dell'inferno, o almeno di un demonio che potrebbe essere fuggito da quella porta. <non era una offerta Saisashi ma un ordine della tua sensei, andrai a mangiare> non ci sono storie su questo punto. <parlami meglio della grotta allora, perché eravate li?> domanda con raggelata fermezza osservando seriamente il problema che ha, anzi che hanno loro due. Quindi sente quello che dice Lind e prende parola <Lind, tu ti chiami Lind, è il tuo nome, sei un allievo della accademia ed un mio allievo, ti piacciono i serpenti e litighi spesso con Saisashi, il ragazzo dietro di me> a questo punto si porta una mano al livello del petto presentandosi <io sono Mekura, la vostra sensei, la tua e non smetterai di esistere perché lo la soluzione> afferma la donna seriamente <ma ho bisogno che tu rimanga concentrato, va bene? devi cercare di rimanere calmo, ogni volta che avrai un dubbio io e lui ti ripeteremo chi sei così non ti puoi dimenticare e così le serpi non saranno costrette a mangiarti> afferma Mekura sempre con calma allungando una mano in modo che Lind potesse decidere se prenderla o meno. <io ti posso aiutare ma tu mi devi venire incontro, d'accordo?> domanda la ragazza cercando di riprendere in mano la situazione da entrambe le parti e nel mentre rilascerebbe il byakugan [ch on - byakugan off]

21:39 Saisashi:
  [Centro] Racchiude entrambe le mani in un pugno serrato, spremendo i nervi con forza, un leggero tremolio avvolgerebbe le sue braccia pochi istanti, percettibile all'occhio di entrambi. Sembra che quel continuo sintomo di impotenza lo stia facendo innervosire sempre di più Eppure non ha mai preso così male le situazioni affrontate durante la sua vita passata. <un...un ordine??> direbbe a tono basso, serio, rivolto verso Mekura. Volto che viene portato verso di lei con un movimento scattoso del collo, le verdi iridi che si poserebbero su di lei, uno strano sguardo fulminerebbe ora la chunin <sensei eh...?> rilascia ora di colpo la presa su entrambe le mani, andando a distenderle rilassando il corpo, incluse le spalle che sembrano accompagnare un lungo respiro. <tu dici...? > china il capo verso il basso, chioma corvina che scende con la gravità seguendo il movimento andando a coprirglio lo sguardo. Si possono vedere due gocce scendere dal viso, senza poter percepire da quale punto, poichè esso parzialmente nascosto dai capelli, gocce che impatterebbero sul suolo. <A ME RISULTA CHE UN SENSEI DOVREBBE ESSERE PRESENTE PER I SUOI ALLIEVI GIUSTO!?> Alza la voce, altra folata di rabbia che fuoriesce dal suo corpo, a quanto pare non si è ancora calmato, è davvero stato così turbato da ciò che è successo? Detto ciò andrebbe a portare le braccia all'indietro rispetto al busto, lasciando sfilare la sua giacca nera, che scenderebbe dalle spalle sfilandosi sulle braccia, per poi con un movimento delle stesse andrebbe a togliere completamente da dosso. La affererebbe con la mancina per poi gettarla a terra di fronte a se. Un istante dopo andrebbe a sfilarsi la maglietta verde, ormai intrisa di sangue, per ripedere lo stesso movimento. <GUARDA QUA ALLORA SENSEI>direbbe con tono provocatorio , spostand il braccio destro di fronte a se a livello del petto, piegando il gomito di 90 gradi, per poi con la mano andare ad indicare il proprio petto ed addome che mostrano i segni delle ustioni subite sparse lungo l'epidermide. <DOV'ERI IN TUTTO QUESTO. MENTRE IO AVEVO REALMENTE BISOGNO DI TE...EH?!> prenderebbe una pausa , sembra provato nel mantenere tale sfogo <DOV'ERI QUANDO DAVVERO IL TUO AIUTO MI ERA ESSENZIALE, MEKURA!> la chiama per nome per la prima volta <la cena, il dolce il bagno... tutto molto bello certo.> si volterebbe ora di lato dando la spalla destra di fronte alla ragazza. <TUTTE CAZZATE PARAGONATO A QUESTO!> la paura di morire, la sensazione di morte, non lascia presa dal suo cervello. Distenderebbe quindi il braccio verso di lei, per poi formare con indice e medio una "pistola" puntata verso la ragazza <perchè non mi fai vedere realmente quale sia la strada che dovrò percorre....QUI ED ORA, PERCHE' NON MI MOSTRI TUTTA LA TUA FORZA, COSI' SAPRO' SEMPRE COSA COMPORTA CERCARE DI DIVENTARE UNO STUPIDO NINJA!> grida con voce straziata per poi rimanere silente , lanciata questa sottospecie di sfida. Non sembra nemmeno considerare Lind, a lui ci penserà dopo, non è nelle condizioni di intendere e di volere.

21:57 Lind:
  [Centro] Essere deboli sa di schifo. Davvero. Poco ha un gusto peggiore di trovarsi inermi di fronte qualcuno o qualcosa. Sembra quasi come vagare persi e senza scampo ovunque si vada. Lui lo sa. Ora più che mai conosce bene quella sensazione. Fredda. Gelida agonia. Mai aveva ceduto il passo a un sentimento simile tanto che trovarsi a combatterlo, oggi, (forse) risulta un ostacolo insormontabile. Atteggiamenti come: spavalderia, sicurezza di se, arroganza, non curanza, ecc. dove sono in questo frangente? Nel momento del bisogno in quale recondito angolo dell'io giacciono? Nemmeno Lind sembra conoscere la risposta; questa come tutte quelle che affollano il suo cranio randagio. Calvario. Supplizio. Martirio. Nessuna parola descrive accuratamente lo stato di shock che si trova ad affrontare. Inerme. Incapace. Inadatto. Il corpo, nel totale, dipinge bene il quadro. Silente. Apparendo, più o meno, come un fantoccio senza anima giace inerme fra le braccia della Chunin. Attende. Brama risposte. Le conferme che gli ricordino che è vivo e destinato a permanere su questa terra ancora per, molto, tempo. Osserva Mekura disorientato. Occhi che ne catturano i tratti che se pur familiari non accendono dei ricordi nella mente del ragazzo. Ascolta. Con le orecchie capta le parole con le quali la donna risponde alle sue domande. Tace. Anche se decretata estranea trasmette un insolito senso di confortanto; un sentimento simile a quello scaturibile dalla risposta di un S.O.S. dopo un attesa di mesi in mare. Il cuore rallenta il battito cardiaco, precedentemente alterato, ristabilendo così, parzialmente, la calma. Respira. Inspira. D'un tratto le paure sembrano svanire. Viene lasciato dalla presa. "Lind?" Esclama con tono confuso portando la destra fra i capelli per reggere il capo che pare, molto, pesante rispetto al solito. "Serpenti?". "SAISASHI?" enuncia rimarcando il nome. All'istante alcuni pezzi del puzzle tornano a comporre il quadro generale. Pupille al moro volto in atteggiamento di sfida verso la sensei. Ne ignora la mano per immagazzinare i dati provenienti dallo sfogo del fratello fino a che: "BASTA SAISASHI! SMETTILA!" Vocifera in un attimo di lucidità portando l'arto forte dalla chioma al fianco. Serra il pugno su se stesso. Non è del tutto coscente di quel che sta compiendo ma qualcosa pare smuoverlo e muoverlo.

22:08 Mekura:
  [centro] Saisashi parla, la biasima per il fatto che non ci sia stata in questo frangente, che li ha lasciati da soli per soli due giorni e sono stati in grado di farsi del male in un modo surreale per di più. A quel punto non dice più nulla, non accoglie la provocazione di Saisashi lasciando urlare come vuole e quando o quanto vuole. Quando questo gli fa il gesto della pistola Mekura non lo osserva neppure ma piuttosto rimane fisso sul volto di Saisashi. Quando Lind sembra prendere un attimo di lucidità ricordando il suo amico e chiedendo di fermarsi allo stesso modo Mekura parla <va tutto bene Lind, lascialo fare> afferma portando le mani dietro la schiena <pensi che diventare un ninja sia una questione di forza fisica? pensi che ti debba dimostrare qualcosa?> domanda la ragazza seriamente, lapidaria osservando il moro <vuoi sapere realmente quale strada deve percorrere un ninja? quale è il suo scopo o meglio vuoi che ti trovi il motivo per esserlo a tua volta?> domanda lapidaria osservandolo senza quasi battere ciglio. <avanti allora, continua, sfogati se pensi che ti possa servire, sfogati se pensi che biasimarmi serva a qualcosa> afferma seriamente lei <vuoi provare a colpirmi? fallo, vuoi provare a ridarmi lo schiaffo di prima? FALLO, non mi muoverò da qui se pensi davvero che me lo merito, ma dopo questo si torna a casa> afferma stoica rimanendo ferma sul posto fissandolo come una statua. < lo so che tu sei deluso da me, che non vi ho fatto partecipe degli altri impegni ingenti alla quale ho dovuto far fronte, lo so, ed hai ragione, ma non ti ho abbandonato, non lo farei per qualsiasi motivo ti stia venendo in mente> apre le braccia accogliendo tutto il suo sfogo <io sono qui, sono pronta> e rimane in silenzio ferma sul posto senza aggiungere altro. [ch on]

22:29 Saisashi:
  [Centro] Sguardo che viene rivolto subito verso Lind all'udire le sue parole <SMETTERLA?! E DI COSA!? COS'E' ADESSO TI RICORDI IL MIO NOME, MI STAVI PRENDENDO PER IL C**O DA OGGI POMERIGGIO!?!> se la prende anche con lui, ormai non è più in se, mai nella vita penserebbe di rivolgersi con aria aggressiva verso l'unica persona con cui ha condiviso fin da ragazzino la propria quotidianità. <TI SENTIVI FORSE TANTO SUPERIORE DA NON DEGNARMI NEMMENO DI UNA PAROLA , ANDANDOTENE COSI VERO?!> altre due lacrime cominciano a solcare lentamente il viso dalla carnagione chiara di Saisa, che sembra scaturire un mix di emozioni negative. <CERTO PERCHE' SIETE TUTTI UGUALI. TUTTI! TUTTI QUANTI MI CONSIDERATE UNO STUPIDO INFERIORE> adesso rilancia la stessa accusa anche verso Lind, non sa più dove andare a parare. Lieve singhiozzo fuoriesce dalla gola dell'allievo, che digrinando i dendi parrebbe trattenere con tutto se stesso le lacrime, come a non volersi mostrare un debole, qualcuno che sta sfogando tutta la sua rabbia, compresa quella che ha verso se stesso, contro le due persone che sono a lui più care. Sente una presa allo stomaco, che gli dice di fermarsi, sapendo dell'errore che sta compiendo, ma per qualche ragione non riesce a porvi fine. <VI FACCIO VEDERE IO ALLORA, NON MI GUARDATE DALL'ALTO IN BASSO COME SE SAPESTE TUTTO VOI, BRUTTI S***ZI!> grida, sbraita, scuote la testa come un pazzo, fissando i due di fronte a lui senza staccarvi un istante gli occhi di dosso. Udendo questa frase si riuscirebbe a percepire che essa non è rivolta verso loro due, ma sembra palesemente rivolta verso a dei soggetti fittizzi, nella generalità. Terminato quest ultimo grido, divaricherebbe leggermente le gambe, per poi flettere le ginocchia, premendo i piedi contro il terreno con tutta la forza che ha. Femorali e Quadricipiti che insieme ai polpacci vanno ad esprimere tutta l'adrenalina e le emozioni sgorganti dal giovane, imprimendole contemporaneamente in quello che dovrebbe essere uno scatto furioso, che partirebbe verso i due. Piede destro in avanti, che andrebbe poi rapidamente ad alternarsi con il sinistro e viceversa andando poi a ritrovarsi ad un paio di passi dalle due sagome di fronte a lui. Piede Sinistro che terminerebbe in avanti rispetto al destro, a frenare la corsa. Braccio sinistro che si poggia sul rispettivo lato del corpo piegandosi a 90 gradi, braccio destro che sembrerebbe distendersi accompagnato dal movimento della relativa spalla, ad aiutare la spinta. Tricipite e bicipite che si gonfiano all'unisono, destrosa stretta a formare un pugno , puntando in direzione frontale lenocche, arma per eccellenza a mani nude. Tutto ciò sembrerebbe far intuire un pugno in partenza, anche se non essendoci un movimento rotatorio ne una torsione del busto, non si riesce ad identificare verso quali dei due sia rivolto. Di fatti la piccola sopresa viene rivelata. Il pugno sembra essere direzionato verso se stesso andrebbe di fatti a compiere un movimento "boomerang" col braccio impattando con tutta la sua forza sulla propria guanda, in pieno viso. Colto dalla disperazione , non riuscnedo a fermarsi probabilmente tenta l'unica idea "stolta" che gli sia venuta con l'istinto. Il pugno sembrerebbe andare a buon fine, se non che la forza verrebbe dimezzata. Infatti appena prima dell'impatto, il giovane crollerebbe col peso in avanti sbilanciandosi come a perdere l'equilibrio, trovandosi sul terreno, in ginocchio. <WAAAAAAAAAAAA> Comincerebbe a gridare come un pazzo, come fosse sotto la peggiore delle torture. Si lascerebbe cadere ora a terra, a contatto col terreno, contorcendosi come a lasciar trapelare un dolore inspiegabile <NON DI NUOVO, NON DI NUOVO, AIUTATEMIII> ciò che sta avvenendo sembra pazzia per gli spettatori, ma di colpo, quella sensazione di morte gli sta scorrendo per tutto il corpo. Sta provando lo stesso identico dolore provato in quella grotta, sente perfettamente la sensazion di essere immerso nel sangue bollente, che lentamnete gli cuoce le carni, ossa e muscoli, senza dargli via di scampo, impedendogli persino il respiro. Dopo qulche istante di strazio, sembrerebbe poi bloccarsi di colpo, rimanendo li, immobile, silente con un respiro lento ed affannato. Parrebbe quasi svenuto. Il male che gli è stato impresso dentro, a quanto pare, si è rivelato.

22:51 Lind:
  [Centro - direzione parco] Il braccio resta, dritto, lungo il fianco mentre le falangette si stringono al palmo della mano tanto da snaturare la stoffa del guanto, in pelle nera, che porta. Forse, se non avesse avuto indosso quella protezione le unghie sarebbero penetrate nella carne fino a farla sanguinare. La morsa in breve viene rilasciata, completamente, a causa di un, nuovo, sentore che, partendo dal cranio, finisce per destabilizzare ogni, singola, cellula del corpo. Scossa celebrale. Le palpebre si chiudono all'istante e le sopracciglia si contraggono verso il basso. La bocca lascia in vista i denti che si stringono gl'uni contro gl'altri. La testa viene buttata all'indietro. Una serie di movimenti che danno risalto alla sofferente corporea di cui è vittima. "Arg." accenna facendolo uscire dalla fauci. La lucidità acquisita svanisce all'istante. Nuovamente le dita, precedentemente portate fra i capelli, tornano alla testa per sorreggere il peso delle troppe poche risposte. Gli occhi prima a Mekura. Ascolta. Tacito. Poi a Saisashi per captarne i movimenti. Ascolta. Le orecchie immagazzinano i rumori provenienti da entrambi. La situazione è al degenero. Un tragicomico spettacolo. La rabbia nutre i soggetti in campo e questo non ne fa scaturire nulla di buono. 'Quando l'ira sostituisce l'amore viene al mondo un dramma'. Lento, ruota il corpo dando le spalle alle due sagome. Le pupille si direzionano verso la via per il quale ha deciso di muovere i passi. Uno... due... tre e poi così fino a prendere qualche metro. Camminata volta in direzione opposta rispetto quella che ora è casa loro. Ha deciso in cuor suo che quella gente per lui estranea non ha nulla da condividere con il suo essere. Ha decretato di non volerli più vedere.

23:16 Mekura:
  [centro] Ha necessariamente bisogno di dividersi in due. Mekura osserva la reazione preoccupante di Saisashi, guarda Lind seria mentre questo si allontana da loro per camminare senza dire assolutamente nulla. <...> è costretta a fare quello che deve fare. Raccoglierebbe la propria immagine di se cercando di focalizzare i propri dettagli, l'altezza, il colore del capelli, la forma ed il taglio dei capelli, i suoi abiti, i suoi oggetti, che cosa porta dietro, la forma degli occhi, del naso, delle orecchie, la tonalità di pelle pallida, le unghie, ed insomma tutto quello che le verrebbe in mente. Cerca di riassumere la sua figura completandola come se fosse un puzzle e lo completerebbe cercando di focalizzarsi su questo. Quindi solleverebbe le mani al livello dello sterno e comporrebbe i sigilli necessari alla tecnica: bue, cane, drago e cinghiale. Raccoglierebbe tale flusso di energia abbastanza da poter creare una certa resistenza della copia e lo rilascerebbe attorno al corpo cercando di andare a puntare tutti i punti di fuga. Qual ora fosse riuscita a fare questo la giovane prende un lungo respiro e mediterebbe sulla posizione dove la copia superiore sarebbe apparsa, ovvero a un metro da lei. A quel punto Mekura rilascerebbe il chakra verso l'sterno attraverso i suoi punti di fuga, in questo modo dovrebbe apparire un'altra lei che guardando l'originale annuirebbe e correrebbe verso Lind in modo da inseguirlo a debita distanza, lasciandolo stare per un po' almeno ed essere sicura che stesse al riparo, sicuro. Mekura a questo punto si avvicinerebbe a Saisashi, l'originale si intende cercando di non fare rumore, si inginocchia e porterebbe le braccia attorno a questo, una attorno alle braccia e l'altro dietro il collo a contatto con la nuca e rimarrebbe li, ad abbracciarlo <Saisashi, va tutto bene, non scappare, respira, sfogati> e non mollerebbe la presa aspettando che il moro si calmi, prima o poi. [ch on]

23:18 Mekura:
  [centro] [moltiplicazione superiore del corpo (resistenza copia 15 ch tot 68/100]

23:31 Saisashi:
  [Centro] Attimo di dispersione totale del giovane che rimasto li accasciato a terra sembra non riprendere subito conoscenza. Strizza leggermente gli occhi, come a far inturie che stia sognando, o per lo meno vivendo per qualche istante in un suo mondo mentale. Si sentirebbe come catapultato in buio nero pece, li da solo, in piedi. E' come se vedesse se stesso in terza persona. Questo si guarderebbe in torno, accovaccerebbe a terra abbracciando se stesso, come a sentire una sensazione di gelo. Il tutto poi verrebbe interrotto dalla comparsa di due nuovi elementi. Il primo, illuminato da una luce fioca, rivolto di spalle cammina in direzione opposta come ad allontanarsi da lui. Sembrerebbe conoscerlo, è l'immagine di Lind , riconoscerebbe le sue movenze in qualsiasi condizione. Nel mentre uno sentirebbe uno strano calore avvolgerlo, come a portarlo in salvo da quella situazione di isolamento. <L...Lind...?> proferirebbe mentre ancora immerso in queste sue strane visioni. Ecco che a seguire di questa sensazione di calore, farebbe apparsa un altra luce di fronte al Saisashi visto in terza persona in quella stanza buia. Questa volta una sagoma sembrerebbe avvicinarsi a lui, fino ad arrivare ad essere abbastanza illuminata da rivelare la propria identità. E' Mekura, a fare la sua comparsa. Il giovane comincerebbe ad aprire gli occhi lentamente, sentendosi avvolto da qualcuno, sorretto, sostenuto. Sente calore, una sensazione di strano conforto che finora aveva provato una sola volta, in quell'occasione durante un abbraccio alla promozione dell'esame teorico. L'immagine di fronte a se sfocata, comincia a prendere fuoco, fino ad individuare Mekura, li con lui ad abbracciarlo. <ehi... Mekura... Co...come mai mi stai abbracciando? Che ho fatto di tanto speciale?> chiederebbe con i suoi soliti modi, facendo sembrare che non si ricordi attualmente della scena appena avvenuta. Sembra essersi ripreso. <beh... non so il motivo ma... resto volentieri così anche tutta la notte> direbbe con tono scherzoso seppur pacato, provato, facendo apparire in volto con un pò di fatica, uno dei suoi sinceri sorrisi. <Lind....dov'è Lind??> chiederebbe preoccupato per il suo amico <oggi era strano..non mi ha rivolto parola> spiegherebbe, nuovamente, come ad essersi dimenticato di averlo già raccontato alla chunin. <coooomunque...hai proprio un buon profumo eheheh> qualcuno sembra cominciare a ragionare.

23:45 Lind:
  [Centro - parco] La sua indole gli impone di essere innocente come una colomba ma cauto come un serpente ed è per questo che tiene la guardia alta pure nel, discreto, tentativo di allontanarsi da, tutta, quella confusione. Non vuole farsi trovare impreparato nel caso i due decidano di voler estendere i loro drammi fino a lui. Cammina. Di certo non si aspetta che qualcuno lo fermi. Quel che ha decretato in cuore suo è riflesso di ciò che, ora, intimamente desidera: state solo. La destra permane fra i capelli blu del ragazzo. Palmo contro la fronte e polpastrelli a massaggiare la galea nel tentativo di alleviare l'emicrania. Ancora non gli sono ben chiari i dettagli sulla sua esistenza ma nonostante questo permane al mondo più consapevole da che ha avuto alcuni indizi su chi è lui e su chi è il fantomatico Saisashi che assilla la sua mente da qualche ora a questa parte. Serio in viso. Senza sentimento alcuno. Tombale. Dritto con il corpo prosegue in direzione del parco come mosso da un memore biologico. Di colpo il braccio torna al fianco. Tace. Il manto bluastro gli fa da tetto. La luna da candelabro. Le stelle da lampadine. Le luci della strada da compagne lungo la passeggiata mentre, lentamente, ricucire qualche pezzo. Tutti i dettagli persi per via del timore precedente, ora, si incastrano nella mente del ragazzo. È quasi come se fosse stato cieco fino a poco tempo prima. Merito di Mekura? Forse. La mente assorta nei suoi ragionamenti non gli permette di capire pienamente fino a che punto si è distanziato dagl'altri ninja. In men che non si dica il passo si blocca. Occhi a scorgere il loco che lo ha ospitato per, molto, tempo facendogli da casa. IL PARCO. Con le orecchie va a captare i suoni circostanti così percependone le varie provenienze. Attratto da un disturbo in particolare, con la coda dell'occhio va ad inquadrare il clone che lo segue nel tentativo di iniziare un colloquio con lui non appena si fosse avvicinato (?).

00:03 Mekura:
  [centro] Lo fissa sentendo la risposta che questo gli da come se si fosse risvegliato da un brutto sogno. Mekura chiude gli occhi e prende un lungo respiro battendo leggermente la mano sulla testa di questo <nulla> afferma lei sollevando la testa <al massimo sono io che ho fatto qualcosa, avrò da spiegarvi la situazione> afferma lei seriamente. Saisashi intanto chiede di Lind e Mekura abbassando di nuovo il volto verso il moro lo aiuterebbe a sollevarsi <sono con lui ora, non ti preoccupare è qui vicino> afferma questa mantenendo l'abbraccio <ora tu devi solo stare tranquillo..mi dispiace essermi allontanata in questo modo irresponsabile> quando sente questo fare quel complimento Mekura mugugna scuotendo il capo <non sarei dello stesso avviso> Ma passiamo al clone, il quale starebbe seguendo Lind verso niente meno che il parco. Lo lascerebbe fare, senza obbligarlo, rimanendo a distanza fino a quando non si fosse fermato a sua volta. Rimarrebbe comunque distante da lui 5m osservandolo e sospirando <...Lind, anche tu?> scuote il capo <...lo sai che ci sono delle persone che hanno bisogno di te e che se hai davvero paura di scomparire non devi stare qui...> afferma questa prendendo una pausa. <...lo so che non puoi fidarti di una sconosciuta ma ti prego, ascoltami> afferma la ragazza seriamente, la copia cercando di essere più incisiva possibile. [ch on]

00:19 Saisashi:
  [Centro] Si lascerebbe aiutare, fino a ritrovarsi nuovamente in posizione eretta. Porterebbe poi entrambe le mani in direzione del capo, verso i capelli, infilandole attraverso questi ultimi, andando a scombussolarli ancora di più con dei rapidi movimenti, come a cercare di riprendersi. <uuuuuh> emette un piccolo verso, ancora spaesato, mentre pian piano il respiro torna stabile, senza dargli più problemi. <aspetto un secondo...> porta la destrosa a sfregarsi il mento "stile pensatore". <oooora ricordo, perdendo i sensi devo aver perso per un attimo la cognizione delle cose> direbbe andando ad immagazzinare tutti i ricordi necessari. Parrebbe filare tutto liscio, nonha problemi a ricordare, se non che non sembra essersi accorto del dolore provato pocanzi, che lo ha portato a strisciare per terra. Probabilmente è stato così forte, da far scattare automaticamente l'autodifesa del corpo, decidendo di spegnersiqualche istante senza immagazzinare l'informazione superflua di quel momento atroce. Fino al pugno su se stesso ricorda tutto. <quel ragazzino del c***o...quella fottuta grotta... e tutto il resto> prende una pausa... <e pure quel mr puffo , che continua ad andare in giro rifiutandosi di parlare. ME LA PAGHERA' SICURAMENTE, IL MIO SPECIALE DROPKICK VOLANTE NON GLIELO TOGLIE NESSUNO!> sguardo concentrato su Mekura durante il proprio parlato, tornato alla normalità. <ricordo anche della tua "mancanza"..non è così?? > strano sorrisino che appare sul suo volto, un misto tra l'ironico ed il demoniaco. <maaa... ho già diverse soluzioni con cui potresti farti perdonare dal SUBLIME SOTTOSCRITTO!> ecco che ritorna il suo grande classico, questo può rincuorare momentaneamente la chunin. Intanto portando lo sguardo verso il cielo, socchiudendo gli occhi, il giovane andrebbe a farsi strane immagini, sulla possibile modalità con cui Mekura dovrebbe farsi perdonare: Mekura in reggiseno che gli chiede se desidera un massaggio, Mekura che gli cucina ogni tipo di pasto, sempre la stessa intenta a farsi bella per chiedere al "sublime" di uscire ecc ecc. Una marea di cose improbabili insomma. Ma dalla sua bocca uscirebbero cose più semplici, anche se in quel momento, sembra palese il voler distogliere l'attenzione dal problema reale che si è verificato fino ad un secondo prima. <beeeeh....ad esempio se tu decidessi... di farmi dormire con te stanotte, per evitare gli incubi..oppure mi dessi un bacio....oooopppure> continua a pensare alle varie ed eventuali mentre con aria buffa andrebbe a far punzecchiare gli indici tra loro , di fronte a se, a livello del busto. Tornerebbe poi serio un istante, voltando il viso di lato, a togliere lo sguardo da Mekura, imbronciandosi arricciando le labbra, sbiasciando sottovoce <ad ogni modo...devo...si insomma...chiederti...scusa...si hai capito insomma...> non è in grado di fare le scuse, come sempre dopotutto <per un attimo ho agito senza acvere il controllo di me stesso. Questo non deve accadere eheh> direbbe sorridendo per poi andare a grattarsi nervosamente la nuca con l'uso della mancina,a scaricare l'ansia di quel momento di imbarazzo. < se mi dici che Lind sta ben mi fido. Ma quello s***o si troverà una sorpresa in camera, non la passerà liscia...> piccola pausa <credo che potremmo tornare a casa a questo punto...non so come spiegarti ma...mi sento quasi privodi forze...come se avessi patito qualcosa di atroce,....boh...> direbbe spensierato per poi aggiungere <così puoi anche scegliere il metodo con cui scuuuuuusarti!!!> Terminerebbe portando le braccia in posizione conserta sul petto.

00:35 Lind:
  [Parco - verso casa Mekura] "Sai Mekura, in questo posto ho passato diverse notti" pausa "la maggior parte di queste ripetendomi che la scelta di seguire Saisashi fosse stata la decisione più stupida della mia vita!" enuncia "Settimana dopo settimana, mese dopo mese, sdraiato lì" mentre indica con il dito il posto a cui si riferisce "al freddo d'inverno e al caldo d'estate, a chiedermi: ehi F***!*G $*!T ma perché lo hai fatto?" racconta "Così ogni santo giorno fino a che, da una mattina in poi, non me lo chiesi più e sai perché?" Domanda "Perché avevo trovato uno scopo per giustificare il motivo per cui come un cretino decisi di andare via di casa." Afferma. "Non ho mai vissuto il dramma di esser orfano e nemmeno quello di odiare la propria famiglia, io, fra le mia quattro mura stavo bene, eppure, ugualmente presi l'irresistibile via del non ritorno." "Rubare per vivere, fare a botte, essere un relitto della società aveva in qualche modo colmato la mancanza dei miei familiari e mi aveva reso l'uomo forte che desideravo essere!" esclama. "Sono passati anni da quegl'istanti come è passato diverso tempo da quando mi hai mal menato e preso come alievo, eppure, tutto questo tempo ha solo riconfermato che quel potere di cui ero estasiato in realtà non era reale. Che quel energia non esiste" sospira "nel pomeriggio, io, sono morto e con me è deceduto anche l'unico motivo che mi ha tenuto legato a questo posto." pausa "io ti sono grato per la tua ospitalità e per quel che hai fatto per me ma sono sicuro del fatto che voi non possiate essere, mai e poi mai, la mia vera famiglia." enuncia freddo "pur avendo, già, deciso, di tornare a casa con te, da oggi, il mio obbiettivo sarà quello di acquisire la forza che mi serve a riempire la voragine che porto qui" indicando il centro del petto "e questo anche a costo di passare sopra tutti voi" esclama girandosi verso la figura e iniziandola a seguire nel caso essa si diriga verso l'abitazione attuale dei ninja.

00:54 Mekura:
  [centro] Porta le mani sul volto del ragazzo andando a stringere le guance ed a smuoverle tra le mani guardandolo a breve distanza. <hum hum...farmi perdonare con un bacio o dormendo insieme..o altro?> Prende un lungo respiro prendendo un lungo respiro <Saisashi...> non dice altro portando una mano sulla testa di questo scuotendogli un po' i capelli <se gli lascerai qualcosa te la ricaccio a forza da dove lo hai tirato fuori> Detto questo si rimette in piedi portando le mani dietro la schiena per poi, prendendo un lungo respiro alla fine afferma <ma a parte questo...va bene allora, vista la situazione puoi dormire con me questa notte> e con lei anche Ai e Ken insieme e Lind magari, probabilmente ucciderà la sua felicità e le sue idee losche, ma almeno avrebbe soddisfatto un suo desiderio non proprio represso. <lo so, succede a tutti, andiamo a dormire> afferma la ragazza tornando a casa guardando in direzione della copia che è da Lind, la quale al momento si sta ascoltando il lungo discorso di Lind, serio, sincero, dettagliato spiegando quello che cosa vuole fare anche se vagamente. <...comprendo> afferma la donna incrociando le braccia tra loro <più di quando possa immaginare, ti darò quello che ti serve a te stesso per costruirti te stesso è quello che ho in mente di fare, non di limitarti> detto questo si avvierebbe con lui verso casa prendendo un lungo respiro la copia per poi sparire. La ragazza riceverebbe una serie di informazioni riguardo a quanto detto da Lind e tra se e se annuisce con convinzione...dovranno parlare più seriamente della cosa [end]

01:08 Saisashi:
  [Centro] La situazione fortunatamente sembra essersi appianata, questo è ciò che perlomeno si spera. MA cosa comporterà tutto questo? E' solo l'inizio di qualcosa di ancora più grande, nella quale i due allievi sono stati messi in mezzo inconsciamente? Attualmente non è dato saperlo , ma quel che è certo è l'ulteriore racconto e spiegazione nei dettagli che Lind e Saisa dovranno fare nei confronti di Meku, per provare a venirne a capo. Tuttavia per ora , basta accontentarsi di una piccola pausa , che porterà di certo con se altre acrobazie circensi a casa Meku, con sceneggiate di ogni genere, che perlomeno animeranno la vita a seguirsi ,sdrammatizzando la situazione complicata e delicata venutasi a creare. Il giovane andrbbe quindi silente a direzionarsi verso casa, con un sorriso a 32 denti stampato in faccia alla notizia del suo "desiderio avverato" di dormire con la chunin. Anche se non sa che dovrà dividerla con tutti gli altri membri della "famiglia", cosa di cui una volta venuto a conoscenza, provocherà sicuramente una scenata, od una delle sue uscite/pensate/bravate. Con braccia incrociate dietro la nuca a recuperare la sua spensierata posa, giungerà quindi a casa , terminando questa dura, e straziante giornata. P.S. dovendo dormire insieme a tutti gli altri e non solo con Mekura, durante la notte come "vendetta", poggierà i suoi calzini sporchi sulle teste di Ken (pur non avendolo ancora conosciuto) e Ai, farà trovare poggiate sul viso di Lind la sua maglia verde sporca di sangue e piena di sudore, lasciandogli ai piedi del letto una lettera con su scritto "BUOOON RISVEGLIO MR'PUFFO BA****DO!". E per concludere in bellezza, fingendo un abbraccio nel sonno, andrà a svolgere un tentativo di palpata notturna su Mekura. MAI IMBROGLIARE IL SUBLIME SAISA INNAMORATO E SPERANZOSO. [end]

01:08 Lind:
  [Parco - verso casa Mekura] Un discorso sincero volto a giustificare le motivazioni che da lì in avanti lo avrebbero spinto a cercare ad ogni costo il potere assoluto. Nel suo cuore si è spezzato qualcosa. Che il suo allineamento sia cambiato? Questi, per quanto preoccupanti, sono tutti pensieri che nei giorni seguenti avranno risposte più dettagliate; ora, ciò che più importa è tornare a casa per riposare e schiarire le idee riguardo quel che da lì in avanti sarà. Silente. Prosegue in direzione di casa Mekura seguendo l'originale e Saisashi. Nella mente affollano diverse domande. Chissà che risposte ne avrà. [End]

Mekura fa ritorno dopo la sua "sparizione" di due giorni, e corre alla ricerca di Saisa e Lind che sembrano esser spariti. Li ritrova entrambi, ma ciò che emergerà non prospetta nulla di buono. Entrambi sono stati traumatizzati da un indescrivibile avvenimento, che si manifesta davanti agli occhi della Chunin durante il suo tentativo di farsi perdonare

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