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Tre sotto un tetto

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con Toshi, Haran

21:31 Haran:
 Pioggia. Dannata, maledetta pioggia. L'ha sorpresa questa sera proprio mentre stava decidendo di tornare a casa. Aveva deciso di fare una passeggiata per il bosco assieme al bambino salvato la settimana prima dalla sventura d'esser orfano e si è ritrovata a bloccarsi sotto la tettoia di un chioschetto chiuso per ripararsi dallo scrosciare della pioggia. Non troppo forte, ma sicuramente fastidiosa nonostante tutto. Magari fra pochi minuti avrebbe smesso e sarebbe potuta tornare a casa senza doversi necessariamente fare il bagno. Il piccolo Hide è al suo fianco, silenzioso, ancora non propriamente a suo agio nello stare in compagnia della fanciulla dal crine di smeraldo. Biondo, bassino, vestito di semplici pantaloni scuri ed una giacca leggera le tiene la mano guardando tutto attorno con fare vacuo. Meiko, dal canto suo, è vestita di un maglioncino dolce vita senza maniche che mette in evidenzia il ventre piatto ed il seno generoso verde scuro. Una cintura spessa e alta tiene su un paio di pantaloncini color cachi mentre braccia e gambe sono rispettivamente coperte da manicotti e scaldamuscoli in stoffa. Rimane con le sole braccia e spalle scoperte, i capelli verdi che ricadono come seta lungo il seno, la schiena, in sottili ciocche lisce. Le cosce sono nude, sì, ad eccezione della destra che è in parte coperta da un porta kunai e shuriken legato attorno ad essa. Le iridi ocra osservano spazientite il circondario mentre uno sbuffo sfugge stizzito dalle sue labbra. Avrebbe già precedentemente impastato il suo chakra andando a comporre il sigillo della Capra all'altezza del plesso solare. Aveva richiamato all'interno del suo corpo le energie necessarie alla sua formazione: quella psichica all'altezza delle clavicole e quella fisica all'altezza dell'addome. Avrebbe tentato di farle scorrere in un moto rotatorio opposto l'un dall'altra in senso rispettivamente discendente ed ascendente fin a portarle a scontrarsi esattamente all'altezza del petto ove il sigillo della Capra era stato composto. Una volta che queste due forze si fossero scontrate e mescolate ecco che sarebbero divenute un'unica cosa, un'unica nuova energia che ora dovrebbe andare a scorrerle per tutto il corpo con dirompente forza: il chakra. [Tentativo Impasto] [x5 kunai; x3 shuriken]

21:42 Toshi:
 La pioggia lo ha fregato anche questa volta, proprio oggi aveva optato per una bella passeggiata solitaria e riflessiva, e soprattutto per fare un po' di esercizio, ma la pioggia ha fatto la sua comparsa e quindi il nostro Chikamatsu ha rinunciato alla seconda scelta, camminando per chilometri lungo il percorso con le mani nelle tasche e la testa immersa nei suoi pensieri, ovvero melodie dal dubbio gusto e flashback di fondoschiena visti a Kusa, finchè i suoi occhi non si posano su una ragazza vestita in shorts con al fianco un bambino, la sua bocca si deforma formando un sorriso, probabilmente all'inizio potrebbe sembrare inquietante, ma poco dopo si dovrebbe trasformare in rassicurante : è la sua preda perfetta. Accelera il passo portandosi verso la tettoia, ed una volta sotto di essa si agiterebbe un po' per lasciare cadere tutta l'acqua, quindi, si volterebbe verso i due < Che tempesta... > Esordisce così verso di loro, un tentativo come un altro di rompere il ghiaccio. Indossa i suoi soliti vestiti, una t-shirt bianca con uno smile nero ed un paio di jeans coperti da un'armatura leggera in cuoio rinforzato composta da un corpetto con spalle, un paio di bracciali che coprono gli avambracci nascondendo due fuuda per la sostituzione, un paio di guanti da shinobi con nascosti sotto ad essi due fuuda con quattro Mokujin Kamikaze l'uno ed un paio di stivali rinforzati che coprono fino alle ginocchia proteggendo la parte inferiore delle gambe. Legati a coscia destra e braccio sinistro ci sono due porta kunai e nella parte posteriore della cintura un porta oggetti, al suo fianco ha una Katana avvelenata per le emergenze. Sul petto ha un un ulteriore Fuuda che contiene la sua marionetta dello Shinigami. Legato alla sua testa ha ripreso nuovamente il suo posto il coprifronte di Kusa, ed il suo chakra è già impastato... non si sa mai quello che può succedere.[Chk On][Equip]

21:56 Haran:
 Il bambino rimane in silenzio, non parla. Da quando l'ha accolto in casa sua ha spiccicato davvero poche parole, ancora in lutto per la perdita di sua sorella. L'hanno nutrito, l'hanno lavato, gli hanno recuperato degli abiti e ora stanno cercando di guadagnarsi la sua fiducia. La nonna di Meiko è in costante pensiero per quella povera creatura mentre la ragazza è piuttosto tranquilla quand'è attorno a lui. Cerca di parlarci, di coinvolgerlo, ma senza mai mostrare quel faccino mortificato che tutti si aspetterebbero di vedere. Non serve a lui e scoccia a lei, per cui ci guadagnano tutti. <Vediamo se smette ragazzino, non mi va di rovinarmi i capelli con questa pioggia se non è strettamente necessario, okay?> va a dirgli ruotando il capo verso il basso, osservandolo con la solita espressione sicura e annoiata. Lui annuisce appena, indifferenza, senza nemmeno alzare il capino verso di lei. Si stringe appena nelle spalle lei ben consapevole che non si sarebbe dovuta aspettare una risposta più esplicativa di quella e torna ad alzare lo sguardo dinnanzi a sé, la schiena poggiata contro il chiosco chiuso alle sue spalle, una gamba sollevata e piegata col ginocchio in avanti ed il relativo piede poggiato contro il muro dietro di sé. Una mano abbandonata verso il basso a tenere quella del piccolino e l'altra infilata nella tasca opposta. Rimangono così per una manciata di minuti prima che qualcun altro s'aggiunga al loro piccolo party sotto la tettoia di legno del negozietto. Un ragazzo dalla barbetta scura e un'armatura leggera va a cercar riparo accanto a loro lamentandosi a sua volta del tempo. <Che palle, piuttosto> commenterebbe lei senza peli sulla lingua con uno sbuffo sentito. La mano nella tasca va a tastarla notando solo ora di aver dimenticato a casa il pacchetto di sigarette che solitamente porta sempre con lei. E ma non è possibile però, tutte a lei! <Ragazzino, tu non hai sentito quello che ho detto> sospira rivolgendosi al bambino. Se sua nonna avesse scoperto che la prima parola pronunciata da Hide dopo quel lungo periodo di silenzio fosse stata una parolaccia allora sì che gliele avrebbe suonate di santa ragione. Un ninja, per quanto anziano e vecchio, ha sempre dei colpi potenti con le sue armi. <Hai una sigaretta per caso?> domanderebbe allora lei voltandosi verso il nuovo venuto, il capo a ruotare in sua direzione ancora poggiato contro la parete dalla parte posteriore del cranio. <Ho dimenticato le mie a casa> [chakra: on] [x5 kunai; x3 shuriken]

22:14 Toshi:
 Annuisce all'affermazione dell'altra, le mani rimangono dentro le tasche dei pantaloni mentre tenta di riscaldarsi un po', non che senta troppo freddo, ma non ama particolarmente restare bagnato troppo a lungo. Lo sguardo si alterna per un momento tra i due una volta pronunciata la frase per poi iniziare a tastare le tasche dell'armatura e dei pantaloni spalancando gli occhi e fare cenno di no con la testa alla domanda da parte dell'altra < Uhm... no, le ho dimenticate anch'io > Continua a tastare le tasche espirando sonoramente, non è un fumatore, ma una piccola bugia non ha mai fatto male. La osserva per qualche attimo prima di continuare a parlare < Stavi facendo un giro con il piccoletto? > Domanda mentre il suo chakra inizia a fluire all'interno del braccio destro concentrandosi nel palmo da cui poi verrebbe fatto fuoriuscire dagli tsubo entrando nel fuuda da cui fuoriuscirebbe uno dei Mokujin Kamikaze che fanno parte del suo arsenale e che il Chikamatsu afferra appena comparso per poi flettere leggermente le ginocchia portandosi ad altezza squat con i talloni al suolo < Puoi usare questo se ti annoi > Dice distendendo il braccio verso il piccoletto per porgergli la bambola < Toshi, con chi ho il piacere di parlare? > Un sorriso rassicurante e quasi gentile, che stronzo [Chk On][Equip]

22:30 Haran:
 A quanto pare no, neppure l'altro ha le sigarette con sé. <Vabbè, pazienza> sospira lei schioccando la lingua sul palato reclinando appena il capo all'indietro contro il muro, alzando il viso verso l'alto ad osservare la pioggia che cade incessante dall'alto, gocciolando dal bordo della tettoia del chioschetto. Forse, a ben pensarci, è stato meglio così: se avesse portato le sigarette con sé avrebbe rischiato di bagnarle considerando quel tempaccio. Una sigaretta bagnata non è una sigaretta così buona e per cui cerca di vedere il lato positivo della cosa. Una volta tornata a casa avrebbe potuto... no, niente. Sua nonna l'avrebbe menata. E che diamine. <Mhn?> ode la domanda dell'altro tornando a voltarsi verso di lui con fare abbastanza tranquillo, l'espressione leggermente stizzita per via del tempo avverso. <Sì, volevamo fare due passi> risponde lei abbassando appena lo sguardo sul bambino che, quasi ignorando entrambi, si limita ad aspettare in silenzio di tornare a casa. <Ma ci è andata male> sospira lei tornando ad osservare l'altro che, in quel momento, fa comparire dal nulla una sorta di manichino di legno assai simile ad una bambolina dagli arti pieghevoli. Inarca le sopracciglia, sorpresa, fissando il ragazzo che in quel momento va chinandosi all'altezza del bambino porgendogli l'oggetto. Hide, sorpreso, lo guarda portandosi una mano alle labbra, indeciso sul da farsi. Si volta verso Meiko alzando lo sguardo su di lei quasi a ricercarne l'approvazione od il permesso. <Se quella cosa rischia di fargli male in qualsiasi modo ti faccio prendere a mattarellate da mia nonna> lo avvisa lei puntando le iridi dorate sul viso del moro, seria. <E credimi. Non ti piacerebbe> Che simpatica fanciullina, insomma. Ma è anche vero che ha promesso di prendersi cura di quel bambino e che non è esattamente consigliabile accettare regali o oggetti dagli sconosciuti. La giovane andrebbe solo ora ad annuire alla volta del piccolino che, se l'altro non avesse deciso di ritirare la sua offerta, andrebbe a prendere dalle sue mani il manichino iniziando ad osservarlo e muoverlo con le sue manine per il puro gusto di capire cosa ha per le mani. Meiko, dal canto suo, osserva la scena dall'alto lasciando la mano del piccolino per farlo giocare più comodamente e portando ambo le braccia ad incrociarsi sotto il seno. Ode il dire del Chikamatsu e schiude le labbra per proferir parola. <Meiko. Lui si chiama Hide> dice brevemente porgendo un cenno del capo al piccolo dal crine color del grano. <E se te lo stai chiedendo: non sono sua madre> [chakra: on] [x5 kunai; x3 shuriken]

22:48 Toshi:
 Alza le spalle per poi lasciarle ricadere all'affermazione della ragazza facendo da eco anche lui con un < Pazienza > Per poi ascoltare con un sorriso innocente la risposta di Meiko annuendo quasi ad esprimere solidarietà < Capisco... Anche io stavo facendo una passeggiata quando ha iniziato a piovere > Spiega dando adesso un'occhiata a se stesso come se volesse controllare quanto è stato effettivamente bagnato dalla pioggia, e beh, sta ancora gocciolando a terra. Comunque, dalla sua bocca esce una risatina all'affermazione sulla nonna attendendo che il bambino prenda in mano il Mokukjin prima di rialzarsi in posizione completamente eretta e rispondere alle altre parole < Non preoccuparti, si tratta soltanto di una marionetta Chikamatsu con una bomba al suo interno ed alcuni congegni mortali... > Alza le spalle ancora una volta lasciandole ricadere per fare spallucce innocenti prima di continuare a parlare < Però non sono attive, non dovrebbe essere troppo pericolose > Conclude annuendo interessato alla presentazione di Meiko lasciando uscire un'altra risatina alla specificazione a cui risponderebbe con tono tranquillo < Oh, sai che non avrei mai immaginato la mamma? > Fa una domanda retorica, interrompendo il ritmo per espirare nel trattenere una risata < Avrei detto più la sorella maggiore, non l'hai mica rapito vero? > Termina così la sua ironia, forse si tratta di una battuta grottesca, ma non è un problema... [Chk On][Equip]

23:06 Haran:
 <Insomma, siamo rimasti fottuti tutti> commenta lei con un sorrisetto assai più simile ad un ghigno distendendo le labbra verso l'alto, con fare sarcastico, prima di roteare gli occhi verso l'alto e inspirare a fondo gonfiando il petto. <Hide, facciamo una cosa, non ascoltare quello che dico quando parlo con le altre persone, okay?> Di questo passo avrebbe finito con l'insegnargli più parolacce che il resto. Non esattamente il tipo di educazione che vorrebbe impartire ad un bambino, ma il suo carattere diretto e schietto le impedisce di filtrare i suoi pensieri il più delle volte. Non esattamente il candido fiore femminile che può apparire ad una prima occhiata, insomma. Ode la risata del ragazzo quando lo minaccia di venir pestato da sua nonna e rimane sconvolta nel sentire le sue parole circa quella bambolina. Strabuzza gli occhi fissandolo interdetta, allibita, ritrovandosi così a sporgersi appena sopra il bambino per allungare una mano fino al colletto altrui, tentando di tirarlo appena verso di sé, senza cercare di fargli male o altro, ma solo di renderlo più vicino. <Che problemi hai a dare una cosa del genere ad un bambino?!> gli domanderebbe assottigliando appena lo sguardo, le iridi a fissarsi in quelle di lui, sicure, determinate, un lampo a straziare d'improvviso il cielo notturno attorno a loro subito seguito da un boato ruggente. Un tuono lontano. <Rimani qui, vicino a noi, fino a quando non avrà finito di giocare con la tua bambolina esplosiva. Almeno se hai intenzione di fare qualche trucchetto strano ci penserai due volte prima di procedere> Insomma, se volesse far esplodere la sua bambola si sarebbe ritrovato dentro il raggio di scoppio. Non può ovviamente sapere che l'altro però ci metterebbe il minimo sforzo ad allontanarsi da lei per mettersi al riparo, se proprio volesse commettere un atto del genere. Lo fisserebbe indecisa, con le labbra strette in una smorfia combattuta lasciando andare la presa sulla sua maglia, tenendo d'occhio prima lui e poi la bambola, alternativamente. Sente la sua seconda risata, quel tono di voce così tranquillo e divertito che quanto meno le lascia supporre che, forse, non ha intenzione di far saltare le cervella al piccolo orfanello. <No. Ha scelto lui di venire con me> andrebbe a dire stringendosi nelle spalle, notando l'espressione di Hide andare ad oscurirsi, il ricordo della sorella morta sotto i suoi occhi probabilmente ancora vivido. Andrebbe a porre una mano fra i suoi capelli per carezzarlo appena, goffamente, totalmente incapace di trattare con un bambino in quelle circostanze, portandolo ad impattare di schiena contro di lei in una sorta di timido e impacciato abbraccio. <Come mai vai in giro con delle bambole? Hai qualche feticcio strano?> gli domanderebbe allora cercando di allontanare l'argomento dalla sezione 'famiglia', un tasto ancora troppo doloroso per la fragile e tenera psiche del biondino. [chakra: on] [x5 kunai; x3 shuriken]

23:27 Toshi:
 Annuisce affermativamente all'affermazione fatta da parte della ragazza che subito dopo si cura di fare dimenticare la parola al bambino, nel suo volto rimane un sorrisetto tranquillo mentre osserva la reazione spaventata della ragazza alla sua spiegazione < Suvvia, non sono ancora attivi... Al massimo mi basta fare così > Chiuderebbe la mano destra a pugno tranne per indice e medio che formerebbero un mezzo sigillo all'altezza del petto < E dire la parolina magica che tutto... KAI! > Alza improvvisamente la voce mantenendo un tono scherzoso per evitare di fare spaventare il bambino, ma soltanto Meiko che magari sa cos'ha appena findo fare. Annuisce con calma alla sua risposta riguardo alla provenienza del bambino per poi annuire con ancora più fuga alla risposta < Esattamente, le modello in base alle ragazze che incontro e poi le utilizzo per auto-erotismo... > Direbbe con un sorriso portando lo sguardo sulla marionetta < Molte persone pagano bene anche per vedere i corpi delle originali, sai? > Fa una piccola pausa < Non amano molto i corpi caldi i miei clienti. > Un sorriso malevolo compare nel suo volto mentre dalla mancina inizierebbe a rilasciare il chakra sottoforma di fili che lo collegano ai punti fondamentali della marionetta nel tentativo di farla muovere tra le mani del bambino facendole distendere in avanti il braccio destro con il pugno chiuso tranne per il pollice che indica verso l'alto in un "OK" sembra quasi voler fare spaventare la ragazza, ma contemporenamente far divertire il ragazzino[Chk47/50][Equip]

Freeze

12:15 Haran:
 Alle parole di Toshi Meiko si ritrova improvvisamente ad impallidire chinandosi sul bambino nel tentativo di strappargli via la bambola di mano e abbracciarlo contro di sé. Un gesto automatico, improvviso, istintivo, dovuto alla consapevolezza di non essere abbastanza forte da poter correre molto lontano trasportandolo con sé. Ma nulla accade e il tono divertito del marionettista lascia intendere solo dopo alcuni istanti che fosse stata tutta una burla. La ragazza stringe i denti scostando nuovamente da sé il piccolo, confuso Hide, rialzandosi e fissando il sunese con fare truce. <Divertente> commenterebbe sarcastica mentre il bambino sarebbe andato a chinarsi per afferrare la bambola caduta precedentemente in terra. Rimane abbastanza tranquillo lui, a cercare di muovere gli arti del manichino per metterlo nelle pose che più preferisce, incuriosito, mentre la giovane kunoichi dal verde crine si ritrova ad udire la risposta dello shinobi circa quella sua strana passione per le bambole. <Caspita, dev'essere triste eh> sorriderebbe lei con fare pungente, ironico, tagliente, inarcando appena un sopracciglio nel fissare il moro. <Su, vediamo. Modella una bambola con le mie fattezze> andrebbe dunque a sfidarlo, incuriosita, con espressione provocatoria. <Stupiscimi> Le successive parole, però, la portano ad assottigliare appena lo sguardo e fissarlo confusa, leggermente scettica. Schiocca la lingua sul palato sillabando con cura ogni parola. <Gestisci un bordello di bambole?> domanderebbe allora, leggermente stranita dall'idea di gente che paga per vedere dei manichini con fattezze femminili. O chissà che altro potrebbero mai farci... <Hai clienti strani, qualunque tipo di attività tu svolga> Si stringerebbe dunque nelle spalle per poi andare ad udire una risatina nuova, mai sentita prima, liberarsi fra loro. Sgranando gli occhi china il capo sul bambino il quale sorride divertito nel tenere fra le mani una bambola che gli ha appena alzato il pollice quasi in segno d'approvazione. “Ancora” direbbe il bambino con il visino finalmente meno cupo, meno serio, i dentini bianchi a trasparire dalle labbra sottili e rosate. <Come... come hai fatto?> domanderebbe lei incredula, ad occhi grandi, fissando l'espressione finalmente contenta del piccolo Hide. [chakra: on] [x5 kunai; x3 shuriken]

Pausa pranzo ~

12:49 Toshi:
 Scoppia in una risata nel momento in cui Meiko afferra il piccoletto preoccupata dall'eventuale esplosione, beh, a quanto pare sa come funziona una bomba, l'avrà visto durante tutto il casino all'interno di Kusa o è una shinobi. Mantiene il sorriso facendo cenno di no al commento riguardo alla tristezza, quasi con espressione incuriosita dalla sua parole, sembra dare l'impressione che per lui è tutto normale, ma man mano che ascolta le altre parole della ragazza porterebbe il capo leggermente indietro per guardare verso l'alto portando il petto in avanti < Ahhh > Sembra aver capito il discorso, mantiene una vena d'ironia nel suo tono < Suvvia, pensavo tu capissi l'ironia... > Fa una piccola pausa nella quale nel suo volto torna un sorriso < Quella è solo un'attività per arrotondare... Di solito faccio spettacolini con le marionette, ma se proprio vuoi vedere le mie abilità nel fare le persone... > Il chakra inizia a fluire con una certa intensità anche all'interno del braccio sinistro venendo fatto fuoriuscire dagli tsubo del palmo per attivare il Fuuda dal quale uscirebbe un'altro piccolo Mokujin Kamikaze al quale verrebbero collegati i fili di chakra che fuoriescono dagli tsubo delle dita per fargli prendere una posizione eretta, una volta fatto ciò il suo chakra si incrementerebbe in modo da passare attraverso al manichino attirando su di esso una discreta quantità di terra che andrebbe a formare uno strato su di essa modellandosi pian piano secondo le fattezze di Meiko, prendendo poi i vestiti ed i capelli, infine, le farebbe alzare la testa per guardare in faccia l'originale facendola esordire tramite l'arte del ventriloquo con un < Ehi gigante! > Con tanto di linguaccia. I suoi occhi successivamente si portano sul bambino che sorride ricambiandolo con un sorriso soddisfatto e facendo portare all'altro manichino entrambe le mani all'altezza del volto facendogli poggiare i pollici sulle tempie e muovendo poi le sue dita come se stesse tentando di fare le smorfie. Fatto ciò tornerebbe con lo sguardo sulla ragazza per risopndere tranquillamente < Beh, dicono sia bravo con i bambini... > Interrompe la frase alzando le spalle per poi lasciarle cadere facendo spallucce < Ma dicono che sia ancora più bravo con le ragazze > Nel suo volto compare un sorrisetto sicuro seguito da un occhiolino con il destro[Chk 40/50][Equip]

13:43 Haran:
 <Sì. Quella divertente> commenta sprezzante lei nel rialzarsi dopo l'abbraccio protettivo donato al fanciullino dal dorato crine. Farle credere di star per far esplodere una bambola nelle mani di un bambino non rientra esattamente nei criteri di ironia che Meiko trova divertenti. E a lei il cinismo non dispiace, insomma. Sospira appena lasciando il piccolo frugoletto a giocar con quel manichino, ormai convinta che il moro sia solo un po' suonato ma non intenzionato a far del male gratuito ad un bambino angelico e tranquillo come quello. Ne osserva il sorriso, ode la sua voce pronunciar quelle parole ed inarca un sopracciglio nell'attesa di veder dimostrata la sua abilità nel modellare quella bambola. Un secondo manichino va comparendo per le sue mani il quale, in pochissimo tempo, par ricoprirsi di una sorta di creta che si modella lentamente come viva fino a realizzare una piccola Meiko animata. La kunoichi osserva stupita la miniatura di se stessa chinandosi appena col busto per osservarla meglio, le mani poggiate sui fianchi, i capelli verdi a scivolare ai lati del viso fino a dondolare appena nel vuoto. <Ma tu guarda...> commenterebbe stupita dalle parole pronunciate dalla bambolina. <Allora sei bravo sul serio con queste bambole, non stavi scherzando> divertita, le labbra piegate in un ghigno colpito prima di andare ad osservare Hide e la sua bambolina ancora semplice, priva di fattezze precise. Un'altra risatina si libra leggera e cristallina dalle sue labbra al vedere il manichino fargli quella smorfia e la ragazza si ritrova a sentirsi sinceramente contenta per lui. È una sciocchezza, un piccolo divertimento, ma una grande novità per il piccolo orfanello. Ormai iniziava a temere che non sapesse più come sorridere. Lo sguardo della kunoichi si alza dunque sull'altro, il corpo a tornare in posizione eretta, con le mani a scivolare dai fianchi fino al seno ove andrebbe ad incrociar le braccia con fare tranquillo. Le labbra si increspano in un risolino pungente, beffardo, mentre il capo verrebbe inclinato appena verso la spalla sinistra. Schiocca la lingua sul palato, muove le labbra lentamente ad ogni sillaba pronunciata, quasi a voler sottolineare l'ironia delle sue stesse parole. <E questo chi lo dice?> domanderebbe con la voce bassa, accomodante. <Le tue bambole?> incalzerebbe pungente, provocatoria, inarcando di poco le sopracciglia sottili senza allontanare mai le iridi dorate da quelle di lui. [chakra: on] [x5 kunai; x3 shuriken]

14:09 Toshi:
 Rimpicciolisce la bocca ed alza la mano destra all'altezza della bocca con le dita tenute tutte dritte ed affiancata l'una con l'altra tranne per il pollice che tocca il medio, quindi, iniziera ad allontanare e riavvicinare il pollice coordinandosi con la sua bocca < Gne gne gne > Detto ciò torna a mantenere entrambi i manichini nelle loro rispettive posizione, osserva i volti delle due persone che ha davanti, ne studia le espressioni annuendo poi all'affermazione riguardo alle sue abilità, mantiene sempre quel sorriso soddisfatto in volto < Ehi, non scherzo mai sulle cose serie > Fino a pochi minuti fa ha fatto credere di fare scoppiare un bambino, ma sono piccole cose... I suoi occhi tornano su Hide adesso mentre muove la mancina in modo da fare ballare un po' la marionetta tra le sue mani, mentre corruccia gli occhi dopo aver sentito la battuta riguardo alle sue marionette, un sorrisetto malizioso rimane comunque nel suo volto mentre mantiene anche lui il contatto visivo < Ehi, anche loro hanno dei sentimenti sai? > Commenta ironicamente mentre la mini Meiko alza entrambe le mani distendendole verso la grande esponendo entrambi i suoi medi con un'espressione quasi offesa < Comunque, è risaputo, non lo dice una singola persona... > Svia il discorso adesso, non ha passato molto tempo in compagnia negli ultimi tempi da quando è partito dal villaggio prima della rivoluzione [Chk 37/50][Equip]

14:31 Haran:
 La bambolina fra le mani di Hide prende a ballare portando il bambino a sorridere, osservando i suoi movimenti come incantato da chissà quale arcana magia. Meiko è in cuor suo contenta di vedere quel povero ragazzino un po' più allegro e lascia che si goda quegli attimi innocenti. Ode la voce del moro ritrovandosi a roteare appena gli occhi verso l'alto, un sorrisetto come sfinito sulle labbra. Che tipo strano! Torna ad osservarlo puntando le iridi sul suo viso e spostandole di tanto in tanto sulla piccola se stessa appena creata. Vede la bambolina andare a mostrarle due fantastici diti medi portandola a trattenere a stento una risata. <E anche un bel caratterino vedo.> commenterebbe impressionata, divertita da quel giochino per lei completamente nuovo. <Questa bambola farà strada> dice tornando ad osservare il viso altrui, una mano a porsi ora sul petto con fare modesto. <Dopotutto mi somiglia> Non è che stia cercando di tirarsela eh? Per carità! Semplicemente è un dato di fatto, ecco. Siccome lei di strada ne ha fatta molta, no? Ode la risposta dell'altro alla sua provocazione e si ritrova a storcere appena le labbra in una smorfia poco convinta, divertita. Giocosa. Andrebbe lei a muovere un passo soltanto così da avvicinarsi un altro po' a lui, ancora sufficientemente distante da non poterlo toccare, ma abbastanza vicina da poterlo osservare con estrema chiarezza. <Che peccato che io non creda alle voci di corridoio, mh?> le labbra a distendersi appena, l'angolo destro di esse ad innalzarsi leggermente in un ghigno provocatorio e di sfida, ad evidenziare appena gli zigomi alti. <Temo che ti toccherà dimostrarlo personalmente per esser creduto> si stringe appena nelle spalle, le iridi dorate a riflettersi ancora in quelle chiare di lui. Sostiene lo sguardo, non fugge, par invero cercare di sfidarlo, di scoprire fin dove sarebbe capace di spingersi prima d'arretrare. Curiosità strisciante, spinosa, che punge e pizzica e si ritrae come l'ondata d'una marea violenta. Gioca divertita lei, una parola per volta, godendo di quel tempo a loro concesso. Quell'ultimo scorrere d'un filo di sabbia nella grande clessidra d'oro del tempo. [chakra: on] [x5 kunai; x3 shuriken]

14:56 Toshi:
 Non si muove di un passo mentre i suoi occhi si alternano tra il bambino che continua a divertirsi con il piccolo manichino e tra la ragazza che commenta divertita la bambola < Beh, magari diventerà famosa nei migliori locali di burlesque per bambole... > Commenta mantenendo sempre un tono ironico, avvicina il suo volto a quello della ragazza flettendo leggermente la schiena mantenendo il contatto visivo ascoltandone le parole < Io ho sempre pensato che bisogna provare per credere > Tenta un sorriso provocante, probabilmente considerando l'approccio potrebbe semprare qualche maniaco fin dall'inizio, ma ormai ha perso l'abitudine ai flirt, si riporta in posizione eretta mantenendo quel sorriso provocatorio di poco fa, socchiude gli occhi soddisfatto < Sai? E' stato bello parlarti > Infila in tasca la mano facendola uscire con un foglietto che porge alla ragazza < Quella li la lascio al piccoletto, sembra piacergli... > Piccola pausa in cui porta gli occhi su di lui < Mi raccomando, fai attenzione che non la rompa e che non faccia scorrere il chakra al suo interno, per evitare incidenti, come ti ho detto è piena di congegni ed è esplosiva, potrebbe usarla in caso di bulli > Conclude facendo una risata lasciando ripenzolare il braccio lungo il corpo nel caso in cui l'altra abbia preso il biglietto < Ci possiamo sempre rivedere, in modo da dimostrarti che non si tratta di semplici voci di corridoio > Guarda ora fuori dalla tettoia < Sembra aver smesso di piovere... > Si volta di schiena iniziando ad incamminarsi verso il villaggio seguito dalla mini Meiko e rilasciando l'altro Mokujin < Alla prossima volta allora! > Esclama alzando la mano destra in segno di saluto mostrando il dorso della mano [end]

15:11 Haran:
 <Se la utilizzi per far soldi voglio almeno la mia parte dei guadagni> sorride lei fissandolo con aria divertita, ironica, non crede davvero che qualcuno potrebbe pagare per guardare quelle bambole muoversi. Non sottovaluta il fascino di quell'arte, lei stessa ha trovato incredibile il modo in cui si muovono o addirittura parlano, ma spendere dei soldi per stare a guardarle è assolutamente fuori discussione. Almeno per lei. L'osserva dunque chinarsi appena, avvicinarsi, il viso farsi più vicino al proprio seppur non abbastanza da lasciar intendere qualcosa di prossimo. Continuano ad osservarsi, i loro occhi si ricercano, si scrutano, si sfidano, come a voler ostentare una sicurezza malsana. Le sue labbra si incurvano verso l'alto, la sua mancina andrebbe ad alzarsi appena per lasciare che il proprio indice vada a posarsi leggero sotto il di lui mento, lì dove quella barbetta ispida le solleticherebbe la carne. <Non sono io a dover provare qualcosa...> un sussurro felino, pungente, stuzzicante che vorrebbe andare a pungolarlo nel profondo. Gioca con la sua voglia di giocare, asseconda quello strano modo di porsi, di mostrarsi e ritirarsi. Non sfugge mai dinnanzi ad una sfida divertente, cerca sempre di capire fin dove potrebbe arrivare. Lo vede muoversi appena, mettere una mano in tasca per poi estrarre un foglietto che andrebbe a porgerle. L'osserva per un attimo incuriosita prima di andare ad afferrarlo con la mancina che avrebbe allontanato dal di lui volto. Le iridi ritornerebbero su di lui, il sorrisetto a permanere sulle labbra carnose. <Se mai dovesse iniziare ad usare il chakra farò sparire quest'affare in men che non si dica> chiarisce lei osservando il biglietto fra le dita, fermandosi, sorridendo appena. <Oppure potrei venire a restituirtela> aggiungerebbe alzando dunque la mano col pezzo di carta bloccato fra indice e medio. <Se sarai fortunato... sì, potrebbe succedere. Chissà?> si stringe appena nelle spalle schioccando la lingua sul palato, le iridi d'oro liquido a fermarsi sul di lui viso. <Ma ti svelo un segreto. Una donna è assai volubile> andrebbe a mormorare al suo orecchio, la voce bassa, un soffio straziato dal vento della notte. <Domani potrebbe non interessarmi più o potrebbe interessarmi il doppio... chi-lo-sa?> sillaba quelle ultime parole muovendo la lingua lentamente fra le labbra, a scivolare fra i denti, a riaccomodarsi nel suo letto. Si discosta nuovamente da lui, dal suo orecchio, lasciandogli dunque modo d'allontanarsi. La pioggia è finita, il passaggio è sicuro. La notte può concludersi qui, per loro. <A presto> lo saluterebbe lei sogghignando, prima di scuotere il capo e tornare ad osservare il piccolo Hide al suo fianco. <Che ne dici piccolo? Torniamo a casa?> e visto il suo capino biondo andare ad annuire, eccola dunque riprendergli la mano ed avviarsi assieme a lui verso la propria abitazione. [End]

Meiko sta cercando di distrarre il piccolo Hide dal dolore per la perdita della sorella maggiore.
La loro passeggiata viene però interrotta da un improvviso acquazzone che li obbliga a cercar riparo sotto la tettoia di un chiosco chiuso.

Qui vengono raggiunti da un Toshi sgocciolante e completamente bagnato che si ritrova ad ingannare il tempo mostrando la sua arte al piccolo bambino ed alla avvenente accompagnatrice...