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Aggiornamento: Ospedale [Kusa]

Quest

Missione di Livello D

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con Yukio, Sosachi, Haran

La nebbia si è depositata questa sera attorno al villaggio dell'Erba, la posizione che ha Kusa è certamente ottimale per ogni tipo di raccolto essendo fra le distese di pioggia di Ame e fra i fertili terrene del Fuoco e gli aridi della roccia, un ottimo miscuglio che fanno combinare questi dettagli a Kusa tramite il meteo ballerino che si ritrova. Avanti all'ospedale ci sono Sosachi e Meiko, essi hanno preso in carico la missione riguardante il trasposto dei pazienti instabili, così detti, da un reparto ad un altro. "Buonasera ragazzi!" Chi esce fuori? Niente e poco di meno che la direttrice dell'ospedale, già. Parliamo proprio di Tsuga Ryo, il suo ruolo è stato assegnato da poco ma la sua fama la precede in fin dei conti. I tacchi producono quel classico rumorino sul pavimento col rivestimento di gomma fino a che non si sentirebbero diversi, arrivando sull'asfalto esterno dello spiazzale "Ebbene? Forza entrate" Arricciando l'indice destro, incitandoli così ad entrare "La situazione è molto semplice ragazzi, abbiamo dei pazienti mentalmente instabili e la maggior parte dei medici adesso sono occupati con dei feriti gravi, ultimamente abbiamo avuto anche parecchi parti quindi... Felicità ma impegno! Ci siamo capiti no?" Guardando entrambi con una occhiata mentre fa loro la strada lungo quei corridoi, imboccando le scale "Ci sono domande ragazzi? Fossi in voi impasterei il chakra, solo per sicurezza eh, non si sa mai" Spiega, continuando a salire quelle scale velocemente utilizzando solo la punta delle proprie scarpe, così per tre piani.[GDR GO!]

QUEST LIMITATA A MEIKO E SOSACHI.

20:28 Haran:
 La sua prima missione in qualità di ninja. Da quando ha preso il coprifronte non sono certo mancate le emozioni e le novità, ma questa è la prima volta che viene chiamata a servire il paese in qualità di kunoichi. Vestita di un maglioncino a collo alto smanicato e di un paio di pantaloncini, attende impaziente l'arrivo del medico che avrebbe loro spiegato cosa fare quella sera. A causa dell'aria frizzante e pungente ha preferito coprire le braccia con dei manicotti alti dal gomito fino ad i palmi e le gambe con degli scaldamuscoli piuttosto morbidi che dalle ginocchia scendono dolci fino alle caviglie. Calzari ninja ai piedi, porta kunai e shuriken legato attorno alla coscia destra e la lunga chioma verde a ondeggiare alle sue spalle ad ogni sbuffo di vento. Attende assieme al suo compagno di quel giorno, un biondino che non ha mai visto in vita sua, senza chiosar parola. Aspetta in silenzio tamburellando appena le dita della destrorsa sul braccio opposto, incrociati sotto i seni. La donna incaricata di guidarli non si fa attendere a lungo e li raggiunge rapidamente con fare piuttosto tranquillo. Li invita ad entrare portandoli ad avanzare i loro passi seguendo la sua figura. Pare una tosta con quegli abiti eleganti ed informali e l'espressione abbastanza seria. Meiko ascolta le sue parole ritrovandosi ad annuire con fare quasi disinteressato a quella domanda quasi retorica. La segue per i corridoi fino a quando, giunti nei pressi delle scale, ella non li invita a esporre dubbi o domande e, soprattutto, ad impastare il chakra. <Solo una> direbbe la ragazza d'un tratto schioccando la lingua sul palato, le iridi d'oro a scontrarsi col viso della luminare. <Come dovremmo trattare questi paz->zi? <-ienti...? Con la forza? Assecondandoli?> domanderebbe seria prima di eseguire quanto proposto dall'altra. Andrebbe lei a portare ambo le mani all'altezza del seno per riunirle a formare il sigillo caprino. Cercherebbe di concentrarsi su se stessa, sul proprio corpo, andando a cercare di raccogliere all'altezza delle clavicole una unica fonte d'energia composta dalla sua forza psichica e mentale, il frutto di tutte le sue esperienze e della sua volontà. Allo stesso modo cercherebbe di riunire all'altezza del ventre una seconda fonte d'energia che raccolga al suo interno la forza del proprio corpo, dei muscoli, del suo fisico allenato. Se vi fosse riuscita cercherebbe di far muovere queste due sorgenti di energia in un moto rotatorio rispettivamente discendente ed ascendente, orario ed antiorario, fino a farli scontrare e fondere all'altezza del plesso solare nel tentativo di renderli un'unica cosa, un'unica nuova forza: il chakra. Esso, se correttamente risvegliato, dovrebbe ora andare a defluire in tutto il suo corpo donandole nuovi riflessi, nuove capacità e percezioni più affinate. [Tentativo Impasto del Chakra] [x5 kunai; x3 shuriken]

20:36 Sosachi:
  [Ospedale] Serata alternativa dal momento che si deve recare in ospedale per svolgere una missione di ricostruzione in seguito alla rivolta: in questo caso deve aiutare lo spostamento di alcuni soggetti particolarmente disturbati psicologicamente da un reparto all'altro e ciò deve essere fatto quanto prima. Fin da subito si era attivato nel completamento di questo incarico dal momento che è anche tirocinante degli OMM e dunque si sente quasi moralmente obbligato nello svolgere questo compito. Questa sera, però, non indossa il suo camice ma un tipo di abbigliamento che gli garantisce un look casual: indossa un maglione nero su un paio di jeans scuri ed ai piedi delle scarpe da ginnastica. Non ha alcun tipo di segno di riconoscimento della sua corporazione e non ha la sua solita cappa scura che lo contraddistingue, ma sembra un'altra persona, quasi una faccia pulita. Non ha con sè armi, data la difficoltà della missione, con la consapevolezza che le sue doti e le sue conoscenze lo possono rendere un'arma: tagliente, velenoso. Il passo si fa veloce e cadenzato per arrivare in tempo. Una volta arrivato trova una ragazza alla quale scambierebbe un cenno come un saluto. Qualche minuto di attesa ed ecco uscire dall'ospedale una signora, la primaria dell'ospdale che vagamente dovrebbe conoscere almeno di nome essendo un membro dello staff. < Sera > afferma salutando. Poi imboccherebbe la strada seguendo la donna ed accompagnando la compagna che verrebbe, in modo galante, fatta entrare per primo e quindi andrebbe a sentire le parole della dottoressa in relazione a quello che è il suo compito e le sue mansioni per quest'oggi. Meiko fa una domanda, la stessa che vorrebbe fare lui, quindi si limita ad attendere. Impastare il chakra, certo. Interrompe il percorso. Mani che andrebbero a formare all'altezza del plesso solare il sigillo della capra. Occhi che si chiuderebbero lentamente per permettere al giovane di raggiungere la massima concentrazione per effettuare l'operazione di impasto nel minor tempo possibile e con il massimo risultato. Nella mente si rappresenterebbe i due flussi energetici: mente e corpo che vengono immaginati come due flussi distinti e di colori differenti, rosso il primo e secondo l'altro. Una volta immaginati, cercherebbe di pensare a come combinarli fra di loro: attraverso la manipolazione del chakra e la conoscenza, chiaramente. Infatti, attraverso il sigillo ed alla sua concentrazione cercherebbe di comprimere forte questi due flussi, l'uno contro l'altro così da permettere un contatto, con l'intento di polimerizzarli e combinarli. Se la sua operazione fosse andata come meglio pensava, dovrebbe aver a disposizione il suo chakra. Come? Dai due flussi dovrebbe scaturire un terzo flusso risultante dal colore violaceo, combinazione dei due precedenti. Se ci fosse riuscito potrebbe sciogliere così il sigillo. In caso avvertirebbe chiaramente lo scorrere del chakra in tutto il suo corpo attraverso il suo vaso linfatico così da garantirgli una costante irrorazione del corpo. < uh > un leggero mugugno, che verrebbe dal profondo in caso di impasto. Se vi fosse riuscito andrebbe a proseguire il suo percorso insieme alle due donne in questo loro compito. [Tentativo impasto chakra]

I passi della Luminare continuano, dando le spalle al duo facendo si che possano richiamare il chakra e successivamente seguirla per quelle scalinate e corridoio che si diramano per l'enorme struttura "Bene, questo è il reparto" Con tanto di cartellino: Accesso limitato. Rassicurante no? Le mani della donna si metterebbero sui bordi della porta anti panico aprendola completamente. Dopo questa porta, a due metri di distanza, un'altra sempre a due ante che viene spalancata con lo stesso movimento e poi... Eccoli, tutti quanti, rinchiusi in quella sala comune da cui poi ci si direziona in altre stanze tramite altre porte interne, insomma un vero e proprio alloggio di dimensioni esagerate "I nostri pazienti devono essere trasferiti al piano di sotto, c'è una stanza uguale ed identica a questa, quindi se scendete le scale, piano di sotto svoltate a destra, dopo tre corridoi a sinistra e poi un corridoio e a destra, così almeno trovate il reparto, intesi?! Non mi ripeterò più di una volta" Sospirando appena "Ah non so come dovete trattarli, spetterà a voi, voi siete shinobi, io ho troppo da fare adesso, scusate!!!" Con una vocina melodica, sparendo da quel luogo con dei passi veloci fino a farne sparire anche la loro presenza dall'udito. Ciò che vi si mostra avanti, dopo la chiusura delle ultime due ante della seconda porta, è uno spettacolo così normale quanto... Inquietante, ecco. Le persone sono vestite tutte allo stesso modo, con una sottospecie di pigiama bianco e lungo, scalzi. Alcuni sono barcollanti, altri se la ridono tranquillamente e giocano fra di loro a carte o a scacchi, altri ancora si divertono a fare teatro, insomma tutto sommato c'è un'aria bella, non trovate? Solo uno attirerà la vostra attenzione, uno che se ne sta in disparte con le braccia conserte che non osserva voi ma osserva tutti gli altri come se li stesse tenendo sotto controllo.

21:21 Haran:
 Salgono le scale seguendo la figura della luminare fino a quando non giungono al reparto in questione. Meiko osserva in silenzio il corridoio oltre la porta a due ante ed espira silenziosamente. La donna prosegue andando ad aprire le porte portando i ninja dietro di sé. Uno sguardo al biondino al suo fianco mentre avanza nel secondo corridoio e poi torna ad osservare la seconda porta di fronte a loro. Anche questa viene aperta rivelando una grande sala dove i pazienti stanno parlando, ridendo, giocando fra loro oppure da soli. Tutti vestiti con gli stessi abiti da ospedale, tutti con quei volti dalle iridi stralunate che paiono quasi affacciate su di un'altra dimensione. C'è qualcosa di sinistro nella quiete di quella stanza. Un brivido le percorre le membra prima che la voce della donna vada a dare disposizioni. Cerca di memorizzare la mappa che le viene descritta dalla luminare ricordando la posizione dei corridoi. Destra. Tre corridoi a sinistra, corridoio a destra, reparto. Sintetizza e si ripete queste parole in mente più volte nel tentativo di non dimenticare le indicazioni osservando l'altra con una occhiata appena confusa, concentrata. <M-mh.> E poi... quella non risposta che giunge quasi come uno scherzo alle loro orecchie. Ma che razza di ospedale è quello?! <Ma questi non sono nemici, sono pazienti!> andrebbe a dirle alle spalle, notando la sua figura svanire oltre le porte e lasciarli in balia di quel loro incarico. <Ma tu guarda questa...> borbotta Meiko interdetta, sospirando, tornando ad osservare la sala. <E mo'? Che facciamo?> domanderebbe sbuffando al compagno. I pazienti continuerebbero con la loro vita nel mentre, chi a giocare a carte, chi a scacchi, chi a ridere da solo o con qualcun altro. Ma c'è qualcuno che, solo soletto in un angolo, par guardarli con fare contrariato, come a volerli controllare. <Io vado da quello> direbbe subito lei riconoscendo nell'uomo un'anima affine (?). Andrebbe ad avvicinarsi a lui con le mani nelle tasche dei pantaloncini e l'espressione piuttosto annoiata, i fianchi ad ondeggiare sinuosi ad ogni passo, come sempre. <Ehilà> saluterebbe con un cenno del capo ed una smorfia delle labbra che vorrebbe essere un sorriso. <Posso farti compagnia?> ...okay, sì, non sta cercando di abbordarlo, ma da qualche parte deve pur cominciare per far sì che le dia retta, no? [Chakra: 20/20] [x5 kunai; x3 shuriken]

21:26 Sosachi:
  [Ospedale] Impasto del chakra avvenuto correttamente, quindi, prosegue il suo cammino alle spalle di Meiko e della primaria. Non ha ancora richiesto l'intervento dei geni Doku, ma magri potrebbe servirgli un aiutino prima o poi, sebbene sia una missione di livello D. Il suo passo si fa sempre più lento dal momento che i piani sono tre e lui è tendenzialmente un personaggio pigro e molto svogliato. < Ascensori, dovremmo mettere degli ascensori > commenta tra sè e sè, sebbene possa essere facilmente udibile dalle due. Sale e si gratta la nuca sentendo le parole della donna-boss che sta spiegando la questione ai due per cercare anche di renderli più sensibili ed attenti nella missione. Fatto stà che ora salgono le scale ed arrivano al piano designato dove si potrà notare uno spettacolo alquanto inquietante: una sala piena di pazienti malati di mente, psicologicamente instabili. Lo spettacolo non è dei migliori ed è anche poco rassicurante dal momento che tutti si comportano in modo strano: c'è chi gioca, chi se ne sta tranquillo, chi sta per conto suo, chi recita e poi c'è lui, un uomo solitario che osserva tutti questi pazienti. Se ci fossero delle luci fioche e intermittenti a causa dei neon poco funzionanti sarebbe ancora peggio e sarebbe meglio scappare. In realtà la situazione lo diverte e gli sembra di fare quasi da cane lupo che deve scortare il gregge. Chiaramente la situazione sarà tale per cui non possano lasciare i malati nell'altra stanza senza copertura perchè sarebbe possibile la loro fuga. Che fare? Bisogna ragionare, certo se ci fosse da fare a botte sarebbe più lineare, ma adesso è meglio usare la testa per fronteggiare dei pazienti del genere. < Hai qualche idea Meiko? > Chiede alla ragazza in attesa di sue idee e consigli < Che ne dici di quell'uomo? Non sembra come gli altri > afferma in direzione dell'uomo dalle braccia incrociate .. ecco sì. > Afferma e la noterebbe partire in direzione di quell'omone, quindi cerchiamo di dividerci e magari vedere che cosa dicono le persone che popolano quest'area. Il biondo dunque andrebbe a staccarsi < faccio un giro > sorride alle spalle della ragazza ed andrebbe in direzione di quelli che stanno giocando tra di loro, cercando di capire che cosa stiano facendo. < salve, posso assistere? > vuole vedere come reagiscono alle normali domande < certo che qui si sta stretti .. > sostiene, vuole vedere come evolve la cosa e come si svilupperanno gli eventi. [chakra on]

"Mh?" Il soggetto ingaggiato da Meiko le rivolge semplicemente lo sguardo quando la vede avvicinarsi a lui. Un cenno di capo verso di lei ed in fine un sorriso spumeggiante "Siete voi quelli che devono spostare i pazienti?" Domanda, indicando un po' di persone "Sono qui per assistervi, almeno dall'interno, mi ha lasciato qui la dottoressa sotto sembianze almeno non vengono più di tanto turbati, sanno che siete degli amici che sono venuti a trovarli, una scusa della passeggiata e dovreste riuscire a portarli via tutti, uhm?" Domanda, facendo l'occhiolino alla ragazza "Fai comunque attenzione, mi raccomando" La voce è bassa, tanto bassa da non essere percettibile a Sosachi anche se non si trova poi chissà quanto lontano. Le persone sono circa una decina da portare giù, adesso si inizia.
Le persone che stavano giocando fra di loro, specialmente quelle a scacchi,si girano verso Sosachi porgendogli una risata da veri ebeti "SI STA LARGHI!" Spalancando le braccia e colpendo per sbaglio, con il dorso della sinistra, un altro paziente "HAHAHAHAHAHA FATTO MALE?!" Mentre il paziente colpito si tiene il nasino fra le mani, sanguinante. Le lacrime iniziano velocemente a prendere il sopravvento fino a che non scoppia in un pianto isterico iniziando a mandare il tavolino e tutto ciò che c'è sopra all'aria, ribaltando ogni cosa. I restanti pazienti? In silenzio, abbassano la testa e tacciono, si possono sentire delle voci di circostanza che rimbombano in un continuo "Ma questo è pazzo. Ma questo è pazzo. Ma questo è pazzo" In continuazione... Ed ancora... Ed ancora... Tutti quanti tranne quel soggetto che si è alterato e quello che è rimasto in piedi con le braccia conserte.

21:51 Haran:
 <Ah> mormora Meiko con espressione di disappunto. <Mi sembrava strano che l'unico che mi andasse a genio fosse uno normale> sbuffa scuotendo il capo prima di annuire alla spiegazione del ragazzo. <Una passeggiata eh?> mormora lei con fare pensoso osservando gli uomini lì presenti. <Sembra semplice...> ...E lì ti volevamo. Le ultime parole famose. Perchè non appena la ragazza va pronunciando questa frase ecco che qualcosa accade. La domanda posta dal biondino porta ad una reazione inaspettata da parte di uno dei pazienti che, con fin troppo entusiasmo, va a colpire un altro che inizia a piangere scatenando una confusione di cui avrebbe volentieri fatto a meno. Meiko si guarda attorno con gli occhi leggermente sgranati, l'espressione rigida di chi decisamente non vorrebbe trovarsi lì, sentendo quella nenia di sottofondo, continua, che quasi le mette i brividi. <Ok. Basta> sussurra fra sé e sé prima di avanzare verso il centro della stanza con fare deciso, un respiro profondo a riempirle i polmoni d'aria. <Oh ma guardate qua che confusione. Ragazzi!> esclamerebbe fingendo la sua più spontanea e premurosa espressione da infermierina che le sia mai riuscita di fare. <Immagino che vi siate davvero stancati di stare fermi qui dentro, sempre fra le stesse mura, eh?> .. <Perchè non andiamo a farci un giro fuori da qui, mh?> proporrebbe lei cercando di sorridere con fare entusiasta ai vari presenti, le mani a poggiarsi sui fianchi morbidi mentre lo sguardo andrebbe a posarsi su ognuno di loro, uno alla volta. <In teoria quell'antipatica della dottoressa non vorrebbe, ma può rimanere un nostro segreto, che ne dite?> andrebbe a proporre con tono quasi complice alla volta della sala avvicinandosi al paziente in lacrime con il sangue che esce appena dal naso colpito. Andrebbe a sorridergli con fare incoraggiante, un occhiolino a venir scoccato, mentre dentro di sé spera che le sue sembianze così graziose possano offrire qualche vantaggio al loro scopo. Saranno pure matti, ma sono pur sempre uomini, no? [Chakra: 20/20] [x5 kunai; x3 shuriken]

21:55 Sosachi:
  [Ospedale] Si, sono decisamente pazzi. Sono decisamente troppo pazzi. Meiko va a parlare con quell'uomo che pare essere un aiutante loro, ma Sosachi, agendo d'impulso come suo solito, va a scatenare un mezzo putiferio in quella stanza dal momento che uno dei giocatori di scacchi va a colpire un altro uomo causandogli un leggero ematoma e versamento sanguigno dal naso che potrebbe avergli causato un leggero dolore ecco. Ciononostante la reazione è smisurata ed alquanto innaturale per un danno del genere. Si avverte un leggero discostamento dalla normale sanità mentale. Sosachi vedendo poi l'evolversi della cosa si girerebbe verso la ragazza ed andrebbe a sorriderle, inclinando verso destra il capo e socchiudendo gli occhi come per dire "non ho fatto niente io!". Non sa che cosa possa fare ora, potrebbe curare quell'uomo ma il rischio sarebbe molto elevato. Nella stanza rimbomba una frase che viene detta da tutti quanti i pazienti eccezion fatta per l'alterato e l'amico silenzioso, che quindi parrebbe un elemento discordante e di "disturbo" in quell'insieme di menti malate. Che sia diverso? D'altronde Meiko non ha avuto alcun tipo di problema nel contatto con quello e gli pare amichevole, ma non può esserne sicuro visto lo stato in cui riversano questi uomini. < Calma ragazzi. > serio, cerca di portare la calma, ma non si muove e nè fa nulla, ma i riflessi sono pronti e vigili. Se Itawooshi fosse qui avrebbe avvelenato chiunque gli fosse capitato a tiro, ma era meglio non abusare di quel potere per evitare ulteriori problemi, d'altronde è anche medico e non dovrebbe causare danno ai pazienti, ma piuttosto curarli. Ciononostante un pizzico di attenzione l'avrebbe attirata su di sè e potrebbe fare al caso suo, soprattutto se riuscisse a rendersi amico uno dei pazienti, così da influenzare l'opinione degli altri. Tendenzialmente ha potuto osservare da questa minima cosa che ognuno influenza i comportamenti altrui: una frase detta da uno è diventato un leit motiv in un attimo. Che l'influenza positiva su uno possa suscitare attenzione su tutti gli altri? Sente Meiko e le sue avances al gruppo di pazzi, può essere la chiave, magari quell'uomo ha detto qualche cosa anche a lei. La osserva cercando di capire da qualche espressione se debba fare qualche cosa in particolare. Si avvicina, quindi, all'uomo scoppiato a piangere chiedendogli. < Posso fare qualche cosa per il tuo naso? > chiede < Posso cercare di farti star meglio > afferma per poi sentire anche le parole di Meiko. < Esatto ragazzi, sta sera si sta benissimo, un giro, due chiacchiere e via! La dottoressa non saprà nulla > Voleva dire che magari ci scappava anche un gelato, ma chissà che cosa pensano di quel tipo di alimento freddo, magari hanno paura. [chakra on]

Eccomi, scusate per il ritardo

Fuori?! Tutti fuori?! Oh certo ragazzi... Vi ricordo che sono sempre dei pazzi e sono una decina... Secondo voi è stato così saggio fare comunella e non portarli fuori uno ad uno? A quest'ora avreste già finito, vi pare? Tutti i pazienti si metterebbe in silenzio ruotando gli occhi, tutti verso Sosachi che è l'ultimo a parlare. Occhi di tutti i pazienti sgranati e puntati su di lui. In sincronia tutti si alzano iniziando a... Correre, già. Una decina di persone che inizia a correre verso la porta anti panico. Adesso ci vorrà ben più delle semplici parole ed un accompagnamento, no? "La missione è affidata a voi, mi dispiace ragazzi non posso esservi d'aiuto più di tanto" Sollevando le spallucce e allargando le mani restando fermo contro uno dei piccoli pilastri che ci sono li presenti ritornando ad incrociare le braccia volendo vedere come il duo si muove a questo caos, è questo ormai. Dieci persone fuori controllo che si stanno per dirigere fuori dalla sala. Ricordiamo che devono essere trasferiti ed il tempo sta passando velocemente...[Turni di reazione: 1]

23:23 Haran:
 <N-no! Non cos-...> ecco, sì, non era esattamente quello che avevano in mente quando hanno proposto di fare una passeggiata. L'idea era di farli uscire in fila indiana, ordinatamente, verso i corridoi che conducono al nuovo reparto. Ma ehi, non avevano evidentemente fatto i conti col fatto che... beh... sono pazzi ed imprevedibili. Ma dopotutto sono ninja loro, mica medici, come possono sapere quali strani comportamenti possano avere uomini di questo tipo? <Merda...> sussurra lei lanciando uno sguardo a Sosachi, l'espressione irritata e infastidita da quella situazione. <Senti, io provo a portare giù il primo e lo tengo d'occhio di sotto. Tu porta uno alla volta gli altri> direbbe al compagno di team prima di rivolgersi all'infermiere di guardia nella stanza. <Più di tanto... tsk. Cerca almeno di tenerli d'occhio qui dentro mentre li spostiamo di sotto!> stizzita. <No! Ragazzi, no!> andrebbe a rimproverarli Meiko nel tentativo di avanzare verso la folla e avvicinarsi alla porta per impedire agli altri di sfondarla. Severa, sguardo serio in volto verso di loro. Vorrebbe tentare di infilarsi fra loro per giungere fino all'uscita, bloccando loro il passo, respingendoli senza però usar reale forza, non vuole far del male a quei poveri disgraziati. <Non possiamo andare tutti insieme o le dottoresse se ne accorgeranno e allora si arrabbieranno> andrebbe a dirgli cercando di far leva sulla sensibilità delle loro menti nel modo più semplice che le viene in mente. <Volete che pensino che siete pazzi? Ad andarvene in giro in gruppo per le scale?> cercherebbe lei, infidamente, di far leva su quella che dovrebbe essere la loro più grande debolezza. Follia. Qualcosa che dovrebbero rifiutare d'accettare fin nel profondo del loro animo. <Uno alla volta, andiamo insieme così non se ne accorgerà nessuno, okay?> cercherebbe allora di riprovare tentando, se fosse riuscita ad impedir loro di continuare a sfondare la porta, di porgere la mano al primo uomo dinnanzi a lei. Se tutto fosse andato per il meglio, se fossero riusciti a convincerli e calmare appena il loro frenetico entusiasmo, avrebbe tentato di prender l'altro sotto braccio e di portarlo fuori. Avrebbe riaperto le porte antipatico che separano il reparto dal corridoio, sarebbe tornata alle scale e le avrebbe scese al suo fianco, attenta a non farlo scappare, cadere od inciampare. Avrebbe tentato di portarlo al piano di sotto per ripercorrere poi i corridoi descritti dalla donna. A destra, tre corridoi a sinistra, un ultimo a destra e poi nuovamente le porte anti panico. Avrebbe cercato di aprirle facendo passare l'uomo assieme a sé fino a condurlo alla seconda porta. Se fosse arrivata fin lì e tutto fosse andato come programmato, ecco che avrebbe aperto anche quella rivelando una seconda stanza identica alla precedente. Così vuota, così silenziosa par quasi più inquietante di quella al piano di sopra. <Ohhh... visto? Questa stanza è molto più grande, non ti pare? Non la trovi più bella?> domanderebbe alla volta dell'altro sebbene stia spudoratamente mentendo considerando che il reparto sarebbe pressocché identico. Ma deve tenerlo occupato fino all'arrivo del resto del gruppo, per cui cercherebbe in qualche modo di parlarci e di metterlo a suo agio. [Chakra: 20/20] [x5 kunai; x3 shuriken]

23:29 Sosachi:
  [Ospedale] Non bene, anzi malissimo. Diciamo che la scarsa cordinanzione non ha portato ad un buon risultato, anzi questi omaccioni comincerebbero a correre verso la porta in preda al panico, non conosce le abilità di Meiko e non sa che cosa possa fare lei. Lui che cosa può fare? Usare l'innata, per carità è possibile ma non può rischiare di avvelenarli tutti. Deve fare qualche cosa che possa permettere di calmarli, sarebbe utile un genjutsu in questo momento, ma non sa se Meiko sia abile nel padroneggiare quelle abilità di carattere illusorio. < Dannazione, dannazione e dannazione >. Gli uomini si alzano e corrono verso la porta, deve essere bloccata e bisogna evitare che questi scorrazzino per tutto l'ospedale e fallire così la missione. Sicuramente ha poco tempo per pensare e per fare qualche cosa di utile. Meiko sicuramente sarà più tranquilla perchè lontana e non deve fronteggiare quella mandria di uomini correre verso di lui. Gli serve un colpo di genio, qualche cosa che possa evitare che la missione fallisca. Che cavolo, sicuramente sarebbe stato più semplice operare diversamente, con il senno di poi chiaramente. Ragioniamo in un lampo, sono matti, scalzi, corrono verso la porta, sono matti e sono dieci. Non può avvelenarli tutti, non sarebbe una cosa accettabile, non ha tempo di parlare con Meiko, non c'è tempo di scambiarsi delle battute e non c'è tempo di agire di dialettica, perchè non ha funzionato chiaramente anche prima, o meglio non è servito a molto essere accomodanti perchè non si sono convinti. Sono matti, si sono dimostrati un branco di pecoroni perchè tutti hanno seguito un comportamento di gruppo e tutti hanno deciso di fare quello che tutti gli altri hanno fatto: prima quella nenia mortale, ora la corsa. Le scelte sono state individuali e ripetute dai vari uomini, come un gregge. Deve fare qualche cosa per fermarne almeno due o tre e cercare di stupire gli altri affinchè si possano convincere tutti di quale debba essere la migliore scelta. Sente però Meiko che cerca ancora di essere accomodante ed ormai è troppo tardi, non può far altro che seguire la sua strategia e sperare che i Kami siano favorevoli a loro. < Grrr .. > digrigna, non era la sua idea, ma ormai il dado è tratto. Meiko cerca di fermarli e di far leva sui sentimenti di uno di questi. Ormai servono solo le parole, non può bloccare la porta con la lingua di salamandra, non sarebbe riuscito a reggere la carica, non avrebbe potuto scaldare troppo il pavimento con una palla di fuoco perchè avrebbe causato un incendio in osepdale, l'innata sarebbe stata nociva. < FERMI TUTTI! > urla, quello che può aver capito dall'osservazione del loro comportamento è che ci deve essere uno shock nello status quo che porta ad una variazione del loro modo di vedere le cose. Cerca di alzare il tono di voce per permettere a Meiko di fermarsi davanti alla porta. Lui stesso andrebbe lì davanti, al fianco della genin: se si fallisce, si fallisce assieme. < Sentito? Uno alla volta, per chi rimane qua ho una sorpresa, va bene? > Che sorpresa? Ma che ne so, è alla frutta ormai, ma magari qualche gioco pirotecnico potrebbe essere poi come lo specchio per le allodole per questi matti. Speriamo che Meiko sia riuscita a far leva sui loro pensieri. [chakra on]

Il tipo che stava li dentro con le braccia conserte, FINALMENTE, andrebbe a staccarsi dal pilastro iniziando a camminare verso Sosachi "Ho capito ho capito..." Dandogli un cenno di capo "Fammene portare giù un paio sennò qui non finiamo più, eh?" Sbuffando pure sonoramente! I palmi andrebbero a mettersi sotto forma di taglio e quando è giunto vicino al gregge di nove persone due sverrebbero con un tocco potente ma si sa, se miri alla tempia o alla mandibola in un determinato modo o muori o svieni, in questo caso svieni. "Oplà!" Caricandoseli sulle spalle "Apri va, per favore" verso Sosachi. Ma siamo sicuri che... Stia andando tutto per il verso giusto? Anche questo? Un sesto senso strano, un sesto senso che è salito a dismisura quando quel tizio ha fatto svenire i due pazienti... Eppure era già li quando sono entrati con la dottoressa, la dottoressa stessa sapeva dei soggetti che bisognava portare giù e non ha detto niente... Allora?
Intanto Meiko porta FINALMENTE un paziente nell'altra stanza il quale si diverte come un matto iniziando a rotolare sul pavimento secondo lui più ampio e a correre sui muri (?). Adesso bisognerebbe risalire per prendere altri e portarli giù, per ora tutto bene.

00:00 Sosachi:
  [Ospedale] Forse le cose si stanno risolvendo, forse. Meiko riesce a prendere in custodia un paziente e a portarlo via, quindi ne rimangono 9, finalmente. Quello che succede ora però è strano, alquanto strano visto che il personaggio appoggiato alla colonna si muove da solo verso i restanti pazienti e ne atterra due in un battibaleno. Il tutto sembra fantastico, sembra perchè comincia a nascere un'idea strana, cioè quell'uomo era stato lì fermo senza far nulla e non era intervenuto fin'ora. Inoltre l'idea di Meiko era stata influenzata dal discorso con quell'uomo. Che anch'egli sia un pazzo? L'altra cosa che destava sospetto era che la dottoressa una volta entrata non aveva fatto menzione di quell'uomo e nemmeno precedentemente aveva parlato di un collaboratore che avrebbe potuto garantire loro un grande supporto. Il fatto è che potrebbe essere che quell'uomo stesso abbia approfittato di loro per generare una situazione tale da creare confusione. Probabilmente la sua pazzia era comunque legata ad uno stato di lucidità mentale che magari avrebbe garantito lui di potersi manifestare come una persona assolutamente normale. L'uomo si avvicina a Sosachi con questi due caricati in spalla. < Dove credi di andare? > afferma in direzione dell'uomo. Non lascia che esca. < Devo aspettare che torni Meiko e ti scorti, da qui non esce nessuno. > Afferma, essendo anche nella posizione di superiorità approfittando del fatto che sia occupato nel reggere quei due uomini nel caso venisse attaccato. Non vuole lasciarlo passare, sarebbe stato un fallimento farsi aiutare e soprattutto un sesto senso non gli farebbe più vedere quell'uomo come un aiutante, ma come un altro pazzo, un omicida magari visto che conosce particolari tecniche di combattimento. Un medico avrebbe potuto usare sedativi o altri metodi, non questi modi bruschi e rischiosi. Non è convinto. L'importante è che i 10 personaggi siano lì, sicuramente i pazzi avranno paura dell'uomo e l'uomo potrebbe essere sotto scacco in quanto ha le braccia occupate e Sosachi potrebbe puntare sulle sue abilità ninja se servissero. Lo vuole tenere lì aspettando eventualmente Meiko, non gli sembra un valido aiuto. < Non posso lasciarti andare, rimarrei solo e mi servirebbe il tuo aiuto. Anche se un medico solitamente utilizzerebbe altri metodi, mi servirebbe la tua efficacia. Stai lì. > Afferma, sicuramente da un'eventuale reazione si potrebbe capire qualche cosa. Speriamo. [Chakra on]

Il tipo che stava li dentro con le braccia conserte, FINALMENTE, andrebbe a staccarsi dal pilastro iniziando a camminare verso Sosachi "Ho capito ho capito..." Dandogli un cenno di capo "Fammene portare giù un paio sennò qui non finiamo più, eh?" Sbuffando pure sonoramente! I palmi andrebbero a mettersi sotto forma di taglio e quando è giunto vicino al gregge di nove persone due sverrebbero con un tocco potente ma si sa, se miri alla tempia o alla mandibola in un determinato modo o muori o svieni, in questo caso svieni. "Oplà!" Caricandoseli sulle spalle "Apri va, per favore" verso Sosachi. Ma siamo sicuri che... Stia andando tutto per il verso giusto? Anche questo? Un sesto senso strano, un sesto senso che è salito a dismisura quando quel tizio ha fatto svenire i due pazienti... Eppure era già li quando sono entrati con la dottoressa, la dottoressa stessa sapeva dei soggetti che bisognava portare giù e non ha detto niente... Allora?
Intanto Meiko porta FINALMENTE un paziente nell'altra stanza il quale si diverte come un matto iniziando a rotolare sul pavimento secondo lui più ampio e a correre sui muri (?). Adesso bisognerebbe risalire per prendere altri e portarli giù, per ora tutto bene.

Sosachi: Forse le cose si stanno risolvendo, forse. Meiko riesce a prendere in custodia un paziente e a portarlo via, quindi ne rimangono 9, finalmente. Quello che succede ora però è strano, alquanto strano visto che il personaggio appoggiato alla colonna si muove da solo verso i restanti pazienti e ne atterra due in un battibaleno. Il tutto sembra fantastico, sembra perchè comincia a nascere un'idea strana, cioè quell'uomo era stato lì fermo senza far nulla e non era intervenuto fin'ora. Inoltre l'idea di Meiko era stata influenzata dal discorso con quell'uomo. Che anch'egli sia un pazzo? L'altra cosa che destava sospetto era che la dottoressa una volta entrata non aveva fatto menzione di quell'uomo e nemmeno precedentemente aveva parlato di un collaboratore che avrebbe potuto garantire loro un grande supporto. Il fatto è che potrebbe essere che quell'uomo stesso abbia approfittato di loro per generare una situazione tale da creare confusione. Probabilmente la sua pazzia era comunque legata ad uno stato di lucidità mentale che magari avrebbe garantito lui di potersi manifestare come una persona assolutamente normale. L'uomo si avvicina a Sosachi con questi due caricati in spalla. < Dove credi di andare? > afferma in direzione dell'uomo. Non lascia che esca. < Devo aspettare che torni Meiko e ti scorti, da qui non esce nessuno. > Afferma, essendo anche nella posizione di superiorità approfittando del fatto che sia occupato nel reggere quei due uomini nel caso venisse attaccato. Non vuole lasciarlo passare, sarebbe stato un fallimento farsi aiutare e soprattutto un sesto senso non gli farebbe più vedere quell'uomo come un aiutante, ma come un altro pazzo, un omicida magari visto che conosce particolari tecniche di combattimento. Un medico avrebbe potuto usare sedativi o altri metodi, non questi modi bruschi e rischiosi. Non è convinto. L'importante è che i 10 personaggi siano lì, sicuramente i pazzi avranno paura dell'uomo e l'uomo potrebbe essere sotto scacco in quanto ha le braccia occupate e Sosachi potrebbe puntare sulle sue abilità ninja se servissero. Lo vuole tenere lì aspettando eventualmente Meiko, non gli sembra un valido aiuto. < Non posso lasciarti andare, rimarrei solo e mi servirebbe il tuo aiuto. Anche se un medico solitamente utilizzerebbe altri metodi, mi servirebbe la tua efficacia. Stai lì. > Afferma, sicuramente da un'eventuale reazione si potrebbe capire qualche cosa. Speriamo. [Chakra on]

20:09 Haran:
 Forse la missione era più semplice di quel che sembrasse. Il primo paziente viene scortato fino alla nuova sala senza troppi intoppi; tranquillo segue i passi della genin andando poi ad entrare nella stanza e a dimostrarsi entusiasta di quel cambio d'ambiente. Che poi è identico al precedente, ma l'importante è che lui non se ne renda conto. Lo vede iniziare a rotolarsi per terra, correre, arrampicarsi sui muri quasi a voler tastare con mano la diversità di quel luogo. L'osserva sgranando appena gli occhi, per niente avvezza ad un simile atteggiamento. <Allora adesso vengo a portare gli altri qui; nel mentre scegliti il punto più bello della stanza e occupalo, così quando arrivano gli altri non potranno rubartelo.> cercherebbe di dirgli nel tentativo di convincerlo a rimanere all'interno della sala durante la sua assenza. Non si sente proprio benissimo a lasciare un matto da solo ma non può mica lasciare al suo compagno il resto della missione da solo! Se l'altro avesse annuito e acconsentito ad eseguire quanto proposto dalla genin, SOLO ALLORA, Meiko sarebbe uscita dalla porta antipanico percorrendo il piccolo corridoio fino alla porta successiva per poi tornare al piano di sopra il più in fretta possibile. Se fosse tornata al reparto originario, ecco che dovrebbe ora ritrovarsi dinnanzi Sosachi e l'uomo con i due pazienti svenuti sulle spalle. <Che diamine è successo qui?> domanderebbe stranita, sconvolta, fissando prima il biondo e poi l'infermiere con i due corpi stretti fra le braccia. <Biondino, mi spieghi?> domanderebbe ancora sbuffando, prima di abbassare le spalle sconsolata. <Potevano dircelo che potevamo sedarli eh! Facevamo prima. Ma tu guarda un po'...> MA COS-... vabbè, amen. <Beh in ogni caso muoviamoci! C'è del lavoro da fare e qua state a battere la fiacca, su> Ma... due pazienti sono svenuti... non ti sembra il caso di farti due domande? <Uhm... vediamo. Ecco, tu, tocca a te: andiamo?> andrebbe a dire rivolta ad un altro paziente cercando d'ostentare il suo sorriso più ampio e accogliente nel tentativo di porgere il braccetto così da scortarlo nuovamente verso la sala di sotto. No. Pare di no. Se il paziente avesse acconsentito a seguirla, ecco che la ragazza sarebbe andata a muoversi verso la porta antipanico proseguendo poi verso la successiva andando infine a ricercare le scale. Si sarebbe diretta al piano di sotto attenta a che lui la stesse seguendo tranquillo per poi svoltare a destra una volta giunti sul pianerottolo. Avrebbe percorso i tre corridoi già precedentemente seguiti e poi a sinistra ed infine a destra a ritrovarsi nuovamente dinnanzi le porte antipanico del secondo reparto. Le avrebbe superate per poi scortare il secondo paziente all'interno della sala. <Ehi, visto? Ti ho portato compagnia> andrebbe a salutare il primo paziente portato per assicurarsi che sia ancora lì. [Chakra: 20/20] [x5 kunai; x3 shuriken]

Tutto accade molto velocemente, tutto mentre Meiko compie il suo tragitto dal piano inferiore a quello superiore. Il tizio che ha fatto svenire i due pazzi, osservando Sosachi mentre lo blocca, andrebbe a sorridere. Gli occhi di questa persona si sgrano e una risata che no produce rumore si manifesta, occhi che si riducono a due noccioline, vene che compongono la zona degli occhi a farsi più gonfie e visibili e soprattutto quei denti che si mostrano in quella risata senza suono. Un semplice "poff" Ed ecco che quel soggetto si trasformerebbe IN TUTTO E PER TUTTO in Sosachi, mantenendo sempre quei due tizi sulle spalle. Tutti quanti si girerebbero verso il REALE sosachi e lo additano "Io non sono pazzo, lui pazzo. Io non sono pazzo, lui è pazzo. Guardalo, vuole fuggire, guardalo, è pazzo" Una cantilena che continua e continua fino a che... Meiko non si presenta. Avanti a lei la scena è questa, il soggetto che ha preso le sembianze di Sosachi ha sulle spalle i due tizi e si rivolge verso di lei con lo STESSO IDENTICO tono di voce di Sosachi "Meiko, questo qui è sul serio pazzo, altro che medico. Ha usato quella banale trasformazione, tienilo fermo per favore" Un sospiro pesante, sicuramente chiederà che ci fanno quei due soggetti sopra "Questi si stavano azzuffando fra di loro, dovevo" Spiega semplicemente mentre TUTTI i restanti pazzi accennano "È vero, è vero. Però lui è un pazzo e vuole scappare!" Additando ancora il REALE Sosachi. [Non vi resta che dirvi una cosa. SIATE COERENTI <3]

20:37 Haran:
 Salendo le scale non si sarebbe mai potuta aspettare che ritornando al reparto superiore avrebbe trovato dinnanzi ad i suoi occhi una scena del genere. Due perfetti ed identici Sosachi si trovano poco oltre la porta circondati dai pazzi in attesa di essere trasportati al piano di sotto. E questo sembrerebbe già piuttosto assurdo considerando i due biondini davanti a lei, ma a peggiorare la situazione c'è il fatto che uno dei due regge sulle spalle due corpi incoscienti dei vari pazienti presenti. Meiko rimarrebbe interdetta spostando lo sguardo dall'uno all'altra, boccheggiando. Non conosce il suo compagno di squadra, non sa che tipo di temperamento abbia o se sia abbastanza forte da poter sopportare il peso di due corpi da solo, con le sue sole forze per cui non è capace di dire chi sia il vero e chi il falso. Perchè è chiaro che uno dei due sia sotto effetto della trasformazione: ma chi? Quello coi due corpi in mano è quello che parla per primo andando a dirle che il finto infermiere si sia trasformato nel suo compagno per poterla ingannare. Meiko l'osserva in silenzio, a labbra schiuse, continuando ad osservare entrambi, la nenia cantilenante del resto dei pazzi a diffondersi sinistra tutt'attorno con fare inquietante. <Capisco> andrebbe a dire solamente, al tacere del fasullo Sosachi, annuendo col capo. <Un trucchetto davvero stupido quello della trasformazione, vero?> andrebbe ad aggiungere con un sorriso alla volta del biondino coi due corpi sulle spalle, avvicinandosi al vero genin con passo tranquillo ma sicuro. <Dopotutto basta così poco per...> E qui andrebbe a sollevare la destrorsa verso l'esterno per poi andare a farla impattare con non molta forza contro la gota sinistra del vero biondino, in una sorta di schiaffetto piuttosto leggero, ma comunque sentito. <...controllare> A quel suo gesto, dunque, nulla dovrebbe accadere. Nessuna nuvoletta di fumo dovrebbe andare a comparire per annunciare la fine del jutsu, come norma richiederebbe, portando in questo caso la genin a voltarsi verso “l'infermiere” trasformato con uno sguardo severo. <Qualcuno qui sta cercando di approfittarne per fuggire, mh?> mormorerebbe allora andando a fissarlo con fare serio, severo, piazzandosi davanti alla porta per impedire a chiunque di uscire. <Lascia quei due corpi a terra e collabora con noi. Non siamo qui per far del male a nessuno> cercherebbe di dirgli divaricando appena le gambe e flettendo le ginocchia per essere pronta a scattare al minimo segnale di pericolo. <Non farci cambiare idea.> [Chakra: 20/20] [x5 kunai; x3 shuriken]

20:45 Sosachi:
  [Ospedale] Ecco, come al solito non tutto il male viene per nuocere, o almeno così dovrebbe essere in realtà, poichè in questo caso tutto il male viene per nuocere. Il fantomatico galuppino della dottoressa diventerebbe particolarmente strano, troppo strano, ride, ma non si ode rumore, fa qualche cosa di strano e poi .. puff. Eccolo prendere le sembianze del Doku. < Ehi! > Addita l'uomo < Ma che cavolo hai fatto? Certo però che non sono niente male .. > si accarezza la guancia ma poi scuote il capo per ritornare in sè. < Ehi che cosa stai dicendo? Un momento, momento, momento .. momento > sente i pazzi che urlano e ripetono che lui sia pazzo < .. vi mando tutti all'inferno .. > un sibilo verrebbe pronunciato e quelle parole non vengon udite da nessuno praticamente, quasi recitate semplicemente con il labiale. Ad un certo punto vedrebbe comparire Meiko che, ovviamente, non sarà altro che spaesata ed alquanto sbigottita dalla situazione, lo saremmo tutti quanti d'altra parte. Vede Meiko che rimane un attimo interdetta < Meiko, ti giuro che sono io quello vero .. > dice ma poi le sue parole sarebbero interrotte da quelle della giovane, la quale in un attimo lascerebbe partire un ceffone al Doku che verrebbe colpito dalla sberla della giovane in quanto non avrebbe problemi. Il dolore dovrebbe essere momentaneo < Ahi! > esclamerebbe nel momento in cui verrebbe colpito < Fai piano! Io ci lavoro con questa faccia > dove non si sa, ma va bene ugualmente. Ora se il tutto fosse andato per il verso giusto, i due Sosachi sarebbero ancora presenti, ma solamente uno sarebbe quello vero ed è quello che si sarebbe preso la sberla. Però per orgoglio personale il Doku non ci sta e cercherebbe di tirare un calcio - di lieve entità, ovviamente - sullo stinco destro dell'infermiere semplicemente portando in avanti la gamba sinistra ed andando a colpirlo sullo stinco destro dal momento che i due erano di fronte. Se ci fosse riuscito e se Meiko avesse quindi capito chi dei due era quello vero andrebbe a concludere < Ti pare che un ragazzo esile come me sorregga due pesi morti? > Andrebbe a dire allargando le braccia e sperando che le cose vadano per il meglio. [chakra on][ 1/4 calcio sullo stinco destro dell'altro con il piede sinistro]

Ok, la situazione si sta decisamente complicando. Ed il master si sta divertendo. Lo schiaffo a Sosachi non gli fa scaturire niente ma il colpo allo stinco verso il pazzo, che si è dimostrato tale, degenera completamente la situazione. Il colpo fa cadere il soggetto che perde la sua trasformazione, con la sua caduta fa andare al suolo anche i due soggetti che aveva sulle spalle. Delle parole dette velocemente "E sarà solo colpa vostra, e vi prenderanno per PAZZI, PAZZI!" E a quelle ultime due parole una fragorosa risata che continua da parte di tutti quanti. Lui cadrebbe al suolo, o meglio sta simulando quella caduta ma sarebbe anche meglio, forse, salvare quei due soggetti che rimangono svenuti sulle sue spalle. Hanno poco tempo di reazione e se non vorranno passare dei guai seri con la direttrice è bene che intervengano subito con la situazione. Diciamo che è un pazzo deficiente che vuole incasinarvi, easy no? "AIUTO! CI STANNO PICCHIANDO!" Lui il primo a parlare, di conseguenza tutti quanti "AIUTO! CI STANNO PICCHIANDO!" E no, non se la stanno passando decisamente bene, stanno passando dalla parte del torto.[Tempistiche: a voi la scelta, via alle descrizioni!][scusate l'azione striminzita ma mi ritiro per cenare]

21:29 Haran:
 Il gesto compiuto da Sosachi porta il pazzo a cadere verso il suolo in una estremamente teatrale finta seguita da una risata inquietante e sinistra che scatena il riso di tutti gli altri. Meiko osserva colpita, sconvolta, l'atteggiamento di quella gente che un po' le fa salire i brividi. Quanto gravemente può degenerare l'intelletto umano? Quanto può essere rivoltante vedere un proprio simile ridotto ad un involucro rotto? Un burattino guidato da fili spezzati, consumati, da voci che loro solo possono sentire e accettare. O da voci ben udibili ma decisamente poco raccomandabili. Al vedere la caduta -voluta- del finto infermiere, il pensiero della genin vola immediatamente ai due corpi incoscienti che rischiano di farsi seriamente male. Senza quasi pensarci, ignorando quelle parole dette sogghignando dal tizio, andrebbe a scattare verso di lui -piuttosto vicino alla sua postazione dinnanzi la porta- con le braccia tese in avanti nel tentativo di afferrare uno dei due corpi fino a quel momento mantenuti dall'uomo. <Afferra l'altro!> esclamerebbe alla volta del biondino, cercando di evitare all'incosciente più vicino alla sua posizione di cadere rovinosamente a terra ma piuttosto contro il di lei corpo. Non è molto forte, non possiede chissà quali muscoli, per cui non sa se può reggere il peso di un uomo adulto svenuto, ma tenta comunque di fare il possibile per evitare una caduta pericolosa. Quanto meno di afferrarlo così da impedire alla testa di impattare contro il suolo, anche a costo di inciampare insieme al corpo. Come se non bastasse, però, ecco che d'un tratto il pazzo più pazzo della gang (?) va a gridare aiuto nella speranza di far incriminare i due genin di violenza ai danni di quei poveri matti. Meiko è sbalordita dalla lucida follia di quell'uomo e rimane a bocca aperta al solo sentire le grida ripetute degli altri pazzi. <Ma quanto siete pecoroni per farvi guidare da questo qui!> borbotterebbe sconvolta, decisamente poco adatta alle trattative con delle menti così instabili, a bassa voce. <Qui finisce male se credono che li abbiamo colpiti noi...> andrebbe a dire alla volta del biondino prima di mordersi il labbro nervosamente, tenendo ancora il corpo fra le braccia -se fosse riuscita ad afferrarlo prima dell'impatto contro il suolo-. <Ehi, tu. Ma non hai paura di quello lì?> domanderebbe allora rivolgendosi ad uno dei pazzi intorno, disperata, cercando di far leva su quel minimo di lucidità che potrebbe vivere ancora all'interno di quei presenti. <E' lui che ha fatto svenire i tuoi amici, no? Potrebbe farlo con te adesso> andrebbe a dire prima di guardare quello accanto a lui. <E con te> e guardando allora quello accanto. <E con te.> E quello accanto ancora. <E con te> e così via fino a guardare e indicare ognuno di loro, proseguendo con quelle tre semplici parole in una nuova litania ad una sola voce. <Potrebbe colpirvi tutti. E' colpa sua, dopotutto> aggiungerebbe cercando di risultare convincente, risoluta. Tranquilla. <E' colpa sua> ripeterebbe andando poi a volgere lo sguardo verso Sosachi come alla ricerca d'aiuto, di sostegno. <E' colpa sua> ripeterebbe ancora, come per imitare il cantilenante tono utilizzato dai pazzi fino a quel momento nell'articolare quelle sinistre e ripetitive litanie. Chissà se parlando la loro stessa lingua, magari, sarebbe riuscita a convincerli... [Scatto fino a metà del movimento massimo 1/4] [Presa sul corpo svenuto 2/4] [chakra: 20/20] [x5 kunai; x3 shuriken]

21:49 Sosachi:
  [Ospedale] Eh ma questa è sfortuna, nera decisamente anche. Il fatto è che i pazzi possono riconoscere chiaramente che "l'infermiere" non è Sosachi, ma cionostante, visto il gesto istintivo di Sosachi - perdonatelo por su mente loca (?)-, lo scimmione andrebbe a perdere leggermente l'equilibrio ed in modo assolutamente innaturale si lascerebbe cadere perchè, diciamocelo chiaramente, con un calcetto del genere neanche un bambino cadrebbe, ma lui, grande e grosso si. < Oh ma che cavolo! > direbbe, alquanto contrariato e stufo di questa situazione. Poteva starsene in casa o andare alla Yakuza a fare qualche lavoretto, ma invece si è preso la briga di questa cosa. Le cose si sono complicate e si stanno complicando. Sarebbe bello dire "missione completata, ma due sono .. ecco .. crepati", no? Sarebbe stato bello farsi radiare dagli OMM e passare guai ancora più seri con il nuovo Kage, che aveva già incontrato in situazioni ben più spiacevoli e non vorrebbe trovarsi ancora in una più spiacevole. Poi immaginiamoci Itawooshi che lo prende in giro, che rabbia! Ragioniamo, però. Il tempo è poco e deve agire immediatamente. Il vero obiettivo sono i due a peso morto, i due "sedati" con le maniere forti che sarebbero a rischio caduta ed anche morte perchè un colpo alla testa potrebbe essere ben più pericoloso. < Meiko, i due! > Ovviamente spera che anche lei abbia avuto l'idea di salvare i due, o meglio quello dal suo lato, visto che sono in due ed è meglio fare un lavoro di squadra piuttosto che operare singolarmente. Non sarebbe un problema l'uomo in mezzo dal momento che perfettamente capace di intendere e volere - forse - e in grado di salvarsi dalla caduta anche. In più devono evitare che si sparga l'idea che loro siano i "cattivi" di turno. Quindi deve muoversi. Meiko ha capito, sta facendo qualche cosa e deve farlo anche lui e non ha tempo. La vede correre e così deve fare anche il Doku che ha ben poco tempo. La caduta sarebbe imminente e deve agire in fretta. Chakra che andrebbe ad irrorare le gambe, in particolare le gambe, rendendo i muscoli più forti, elastici, resistenti e scattanti. Prima il piede portante, il destro, poi il sinistro. Muscoli che si irrigidiscono e poi si rilassano andando a sprigionare la loro potenza e permettere il moto del giovane. I due hanno la testa rivolta verso le spalle del terzo, per cui sarebbe la prima parte ad impattare in terra e che verrebbe anche schiacciata. Bene a tratti benissimo. La corsa del Doku non sarebbe molta vista la breve distanza, ma serve essere veloce, velocissimo non solo fisicamente, ma anche mentalmente. Riflessi a mille, mente concentratissima. Deve proteggere la caduta per evitare che si incassino il collo e schiatti, almeno il suo paziente ecco. Il punto è che non è forzuto, ma è per lo meno minimamente resistente ed il chakra lo può aiutare, a fare cosa? Ecco, questo è il problema. L'unica cosa che gli viene in mente è proteggere la testa dall'impatto e non riuscendo a reggere il peso di un uomo che cade deve fare una cosa sola: evitare che sbatta contro il pavimento. La corsa del Doku si interromperebbe, o meglio andrebbe a flettere leggermente le gambe irrorando i quadricipiti, quindi, con slancio si lancerebbe velocemente parallelamente al terreno, cercando di scivolare sul pavimento. La distanza è minima quindi la scivolata sarebbe minima, quasi un tuffo a terra ecco. Quello che vorrebbe fare sarebbe semplicemente di scivolare e fungere da materasso per il corpo dell'uomo. Ovviamente curerebbe anche dove l'uomo potrebbe cadere: infatti il corpo di Sosachi scivolerebbe sulla schiena, quindi con il ventre rivolto verso l'alto e con la testa rivolta verso la porta stando attento a non sbatterla in terra; buttandosi di gambe cercherebbe di arrivare nel punto in cui la testa sarebbe andata a cadere e posizionarsi esattamente sotto. Cercherebbe infatti di tenere le mani attaccate al corpo, irrigidendo gli addominali e formando una sorta di "casco" con le mani nel quale cercherebbe di prendere la testa dell'uomo, all'altezza dell'addome, ovviamente. Sosachi, se ci fosse riuscito, avrebbe assicurato la testa al suo controllo e per evitare di essere colpito dalle gambe del matto, che magari sarebbero finite indietro per un colpo di frusta, raccoglierebbe leggermente le gambe, mentre la testa sarebbe al sicuro (?) in quanto nella zona delle gambe dell'omone che ha un movimento discendente già pianificato e lineare. Se avesse salvato il matto ed anche Meiko avesse fatto il suo sarebbero riusciti ad evitare il peggio. Se ci fossero riusciti cercherebbero quindi di convincere gli altri < E' colpa sua ragazzi, non vedete? Ha colpito loro due e li ha stesi come niente. Non fate come lui, è colpa sua! > Alza il tono sperando che i rimasti li aiutino. [chakra on][scatto 1/4 (qualche passo in avanti) + 1/4 slancio a terra per fungere da materasso ][ resistenza 15 | forza 10 | agilità 30 | mente 20 ]

Ed eccoli li, uno a terra e l'altra che tiene un altro paziente per non farlo cadere al suolo di testa. "[?] COS'È QUESTO CASINO?! [/]" La voce della primaria che cammina a passo pesante per quelle scale, è sul loro piano "[P] Ancora qui!? [/]" Spalancando le porte anti panico lasciando correre tutti i pazzi giù per il corridoio. Osserva la scena allibita incrociando le braccia sul petto sentendo tutti e due che ripetono: è colpa sua. Le sopracciglia si sollevano e la punta delle scarpe sbatte contro il pavimento un paio di volte, infastidita forse "Bastavano delle copie..." Borbotta, sospirando pesantemente. Di fatti loro potranno benissimo come delle copie precise ed identiche della primaria si siano disposte in modo tale da bloccare le altre entrate nei corridoi e incanalarli tutti verso le scale, così che poi possano dirigersi sempre dritti per il loro nuovo reparto "Ah ragazzi ragazzi..." Scuotendo la testa "DOVEVATE USARE QUALSIASI MEZZO! ANCHE LE MANI!" Borbotta, ruotando i tacchi "E la prossima volta..." CI SARA' UNA PROSSIMA VOLTA?! "Dirò all'Hasukage che la missione è fallita, intesi?!" E lentamente quella voce a svanire, scendendo per le scale dopo che tutti i pazzi, compresi quelli svenuti che si risvegliano in tre secondi da quando è entrata (tutta una finta ovviamente la loro) e il tizio che si credeva più furbo di tutti. Semplicemente si erano organizzati. Si pazzi, ma non sono mica cretini![END][ATTENDO LA VOSTRA DI END!!!]

22:18 Sosachi:
  [Ospedale] Il timore era fondato. La situazione si era complicata e poteva essere la cosa più facile di tutte. Sicuramente sarebbe stata più semplice e si sono complicati le cose da soli, brutto colpo. Sente la voce della primaria irrompere nella stanza. Sente la parola "fallita" che gli risuona in testa. D'un tratto si trova seduto senza nessuno. < E' colpa mia, lei non c'entra. Mi prendo le responsabilità io stesso > deve fare qualche cosa, d'altronde Meiko non aveva complicato la cosa, era stato lui. Tutta colpa sua. < Se serve andrò direttamente a parlare con il Kage, ma c'entro solo io. > afferma sconsolato, guardandosi le mani, non alza nemmeno lo sguardo e non cerca il contatto visivo con nessuno nella stanza. Si sente assolutamente sconfitto come non mai, un colpo devastante. E' un brutto segno, segno che non è pronto per nulla e che ha sbagliato tutto. Non ha motivo di stare ancora lì. La dottoressa, infatti, prosegue e poi scompare. < Scusa Meiko, è stata tutta colpa della mia solita fretta. Non imparerò mai. > dicendo quello si darebbe un colpo a mano aperta sulla fronte come monito. Non si può fallire una missione di livello D, non è accettabile. La mano destra va a poggiarsi a terra facendo leva e sollevando il suo corpo da terra. Senza dire nulla, con gli occhi lucidi si volge verso la porta. Non guarda Meiko, non ascolta nulla. Apre la porta e lentamente sparirebbe alla vista di tutti con il capo chino ed il volto distrutto. [END]

22:22 Haran:
 I due pesi morti vengono afferrati, la caduta arrestata e tutto sembra andare per il meglio ma... D'improvviso ecco ricomparire la primaria che, esterrefatta, va a sgridare i due nel vedere i pazienti ancora quasi tutti nel reparto dove erano stati lasciati in origine. Meiko l'osserva a bocca aperta, le parole bloccate in gola incapaci di uscire mentre la donna spiega ad entrambi cosa sarebbe bastato fare per eseguire la missione. Delle copie. Delle copie che bloccassero le altre uscite lasciando ai pazzi una sola ultima via. Delle copie. Meiko va a chiudere lentamente le labbra fra loro osservandola sempre più stupida e sconvolta mentre, pian piano, i pazzi prendono a correre via fuori dalle porte mentre delle copie della luminare si dispongono per i corridoi a indicare la via ai pazienti. Meiko osserva i due svenuti ed il furbone rialzarsi e seguire gli altri, la donna sgridarli delusa e poi andarsene rimanendo infine da sola con Sosachi semplicemente inviperita. Ascolta le sue parole, è colpita da quello spirito nobile ma tuttavia è ancora troppo sbigottita per dimostrarsi riconoscente. <DELLE COPIE!> ripeterebbe per l'ennesima volta fissandolo sconvolta. <Questi qui non sono pazzi, sono criminali, altro che!> sbotterebbe esasperata ed incredula, contenta solamente del fatto che quell'incarico sia concluso. <“La prossima volta” posso già prevedere che sarò impegnata in un'altra missione> borbotta infine, rialzandosi, e rivolgendo al biondo un'occhiata stizzita. <Cerca di non prenderla così male. Ringrazia che gli errori commessi in queste missioni semplici non possono portare a conseguenze pericolose.> tenta di calmarlo, di rassicurarlo seppur non proprio nel migliore dei modi, grata delle sue parole e di quelle scuse a suo parere non necessarie. <Forza, andiamo. Meglio lasciare questo posto, va> e, facendogli cenno col capo, ecco che andrebbe allora a dirigersi verso l'uscita sperando in un suo seguirla. [End]

Missione di livello D... Fallita? Non propriamente, la primaria darà un rapporto all'Hasukage e sarà positivo. Spetterà a voi mandargli un rapporto oppure giocare in on con me. Ma sappiate che per Yukio la missione è stata compiuta. Un piccolo spunto per voi insomma.
E la missione potevate chiuderla sul serio in pochi turni ma alla fine mi stavo divertendo pure io V_V