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Quando la morte è solo l'inizio

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con Kimi, Mekura, Hanae, Hana, Raido

Attendere fato mie piccole cavie da laboratorio clandestino

La soglia, il luogo dove tutto ha avuto inizio e dove, ora, avrà fine senza che nessuno possa impedirlo. I partecipanti a questo piccolo gioco sono tutti sul posto ma chi sono? Andiamo a conoscerli più da vicino. Katsumi Uchiha, membro di un clan maledetto, maledetto a sua volta e così sarà per sempre. Kimi Doku, ragazza incinta che ha visto il diavolo in persona palesarsi davanti. Mekura Hyuga, una ragazza il cui cambiamento è stato abissale divenendo qualcosa da temere e, infine, c'è Hana. Tutti è 4 solo li per un solo e unico obiettivo, liberare Akendo e mettere fine a questa storia una volta per tutte ma ce la faranno? Davanti a loro si presenta una semplice stanza, scura, nera con piccole venature che passano tra i muri, sul suolo e sul soffitto e una porta, una porta si affaccia proprio al limitare della stanza. Essa è ovale, dorata, l'unica cosa colorata in tutta quella oscurità ed è proprio quella il vostro problema, la soglia, ciò che vi collega all'altro mondo e al Juubi. Il tempo passa lentamente, la pressione arriva alle stelle e voi vi sentite letteralmente schiacciati a terra; fa caldo, state sudando ma ecco che la porta incomincia ad aprirsi. Piano, lentamente le ante si aprono verso l'esterno mostrando uno spettacolo...orribile. Un occhio rosso, concentrico, un rinnegan rosso a 10 tomoe si presenta avvolto nell'oscurità la forza di attrazione che scatena è a dir poco immensa. Alla pressione che vi schiaccia a terra ora vi è anche una forza che vi attira all'interno della soglia come se una calamita fosse stata posta al suo interno e solo i più forti possono impedire a questo evento di manifestarsi. L'attrazione si fa più forte a ogni momento che passa ma ecco che un onda viola irrompe nella stanza andando a toccare direttamente il vostro corpo, il vostro cervello e la sensazione che provate non è mai stata così sublime. Il potere, il potere del juubi si convoglia in voi, riuscite tutti a sentire la sua enorme forza, la forza portante del decacoda, ci pensate? Katsumi, è la tua occasione per superare Sasuke. Kimi, puoi affermarti davvero tra tutte le regine e Mekura, finalmente potrai uscire da quell'angolo di debolezza che tutti ti hanno affibbiato, Kurako in primis ed è proprio quest'ultimo che si palesa davanti a voi. Dalla soglia compare lui, Hanga in tutto il suo splendore<Amici miei, benvenuti a casa>un sorriso a palesarsi su di lei. E' uguale a Kurako, in tutto e per tutto se non fosse per due piccole zanne che spuntano dalla bocca. [Quest chiusa][Turni: Kimi per ultima, il resto liberi][Tempo: 25 minuti il primo, 15 il secondo e 10 il resto][Forza attrattiva: 125][Forza necessaria per impedire il fenomeno: 125][Distanza dalla porta: 20 metri][Distanza da Hanga: 20 metri]

Chakra on per tutti ovviamente

I 25 minuti sono passati e ancora nessuno ha azionato

16:59 Hanae:
 Sono ormai arrivati al luogo che può essere definito realmente la fine del mondo. O più semplicemente l'inizio di uno nuovo, nato dalla distruzione. Superati gli ostacoli necessari a giungere a Kiri eccoli davanti ad una stanza che cela il potere che minaccia l'equilibrio. Il potere che è stato in grado di bloccare lo stesso attuale possessore del rinnegan. O forse c'è di più? Non c'è che da scoprirlo. A coprire il corpo dell'Uchiha la mantella dell'akatsuki, al di sotto una camicia bianca ed un pantalone nero, elementi tuttavia invisibile per la veste sopracitata. Al relativo dito indossato l'anello dell'alba e al gomito del braccio destro un portaoggetti nel quale si trovano fuuda e tonici. Iridi cremisi a scivolare in direzione di Kimi, ora che sa della sua situazione e di ciò che porta con sè è diventata un elemento decisamente meno trascurabile durante le missioni. Devono portare a termine il loro compito e deve fare in modo che la cosa sia il più indolore possibile. Ma i problemi iniziano da subito con una particolare sensazione di...oppressione e calore. Analizza rapidamente la situazione, ed in tale frangente percepisce un'energia più che immensa provenire ad una distanza di 20 metri da loro, la forza del decacoda. Una sensazione che ricrea immediatamente nella sua mente un flashback della vita di Akendo, rivive il momento nel quale lo stesso Seiun ha provato la sensazione di potere derivata dal Rinnegan. Una sensazione di potere e connessione con il mondo che viene messa a tacere da ciò che immediatamente segue. Una pressione tanto forte dal fargli percepire un brivido. Ma non è tutto, dalla parte opposta della stanza si presenta una vera e propria forza d'attrazione, con tanto di..una faccia già vista. Lo sguardo scivola su Mekura, l'indice della mancina a indicar il lato opposto della stanza. Un segnale alla.. "scatenate l'inferno" altrimenti sarà lui a scatenarsi. Lo sguardo a scivolare su Kimi e su Hana, non la conosce..ma a quanto pare è un alleato in più. Sigilli del drago, serpente, tigre, scimmia e cinghiale ad essere composti in rapida successione, seguiti dalla propria mente che andrebbe a visualizzare il proprio flusso di chakra all'interno del keirakukei. Da esso tenterebbe di visualizzare l'essenza che più si avvicina all'idea di Uchiha, una fiamma virtualmente inestinguibile che rappresenta il chakra katon, il quale verrebbe eventualmente portato a scindersi dal normale chakra per dirigersi in direzioen dei polmoni, circondandoli della sua energdia. Indice e pollice chiusi portati all'altezza delle labbra ed un rapido respiro ad esser preso. Una parte del proprio chakra verrebbe inoltre convogliato verso uno dei sigilli potenzianti legati al corpo, per rendere più efficace un getto di fuoco che prenderà conseguentemente la forma di una fenice di fuoco. Questa, con un piccolo aiuto dai propri alleati, dovrebbe riuscire ad eguagliare e superare la forza di attrazione altrui, coprendo l'intero lato della stanza per poi poter esplodere in prossimità di Hanga. Il tutto dovrebbe essere avvantaggiato dalla forza di attrazione, in grado di velocizzare le proprie mosse. Qualora ci fosse la possibilità tenterebbe di convogliare parte de proprio chakra verso l'apparato visivo, inondando le pupille e il nervo ottico di chakra per dar vita ad una reazione con il proprio gene che faccia formare negli occhi, a seguito di una repentina rotazione, le tipiche tre virgole dello sharingan, dette tomoe. [ Chakra on -24 /75] [fenice di fuoco + 1 sigilli potenziante] [equip in scheda] [vesti akatsuki] [ nin 90 + 10% di 90] [se > sharingan 3 tomoe]

17:11 Mekura:
 Così come i tonici coagulanti anche la divisa della akatsuki è stata sacrificata a brandelli, lasciando così la hyuga con la maglia di colore bianco panna con tanto di giacco di cuoio della armatura leggera a proteggere il busto. Una larga cintura grigia alla quale di lato sono legate alcune tasche portaoggetti. Nascosti sotto la cintura si troverebbe l'aggancio dei sopra pantaloni i quali coprono la parte esterna delle gambe lasciando l'interna scoperta fino al polpaccio dove si chiude sotto gli stivali neri, il destro riparato in emergenza dopo la presa alla caviglia da parte del tentacolo scuro dell'ultima volta, infatti parte del tessuto strappato della sua divisa dell'aka sarebbe legato tra il cavallo del tacco alla pianta del piede e rigirato attorno allo stivale lungo il polpaccio. Nero è anche il pantalone aderente sottostante mentre nelle braccia porta un paio di manicotti insieme ai guanti con le dita mozze mentre all'indice destro porta l'anello della akatsuki. All'interno della tasca porta oggetti la Hyuga porterebbe un paio di fumogeni, due tonici di chakra, del nylon conduttore, un rocchetto per le necessità, e tre fuuda con all'intero dei tronchetti per la sostituzione. Mentre all'interno della tasca porta kunai legata alla gamba sinistra, la donna porterebbe 6 kunai di cui solo tre sarebbero legati a delle carte bomba...nulla in quel armamentario che potesse risolvere la questione in effetti. La stanza intorno a loro è scura e strana, Mekura osserva la situazione sentendo la pressione farsi pesante sempre di più tanto da costringerla a portare il braccio destro sulla fronte per evitare che le gocce di sudore vadano di fronte agli occhi. <strano> non c'è altro modo per descrivere la situazione, sopratutto con la soglia davanti a loro <la immaginavo... più...non so, tetra in un certo senso> si lascia sfuggire in ginocchio per via della pressione, portando la gamba destra avanti verso il petto mentre la sinistra indietro. Solleva le mani all'altezza dello sterno osservando la porta di fronte a lei facendo resistenza mentre il petto viene schiacciato contro il ginocchio <vedo... se riesco a scoprire qualcosa con il byakugan> al momento non può fare altro, ma magari c'è qualche modo per chiudere la soglia che non riescono a vedere...sarebbe troppo bello dire un "bottone per annullare l'autodistruzione del mondo" ma per lo meno bisogna indagare. Quindi si concentra e cercando di comporre il sigillo della tigre ma mentre si sta preparando ecco che la porta si spalanca e davanti a loro, l'orrore. <che...> è una sensazione strana, brutta, inquietante e soprattuto c'è la parte peggiore di Kurako che li attende dall'altra parte mentre una forza si trascina verso la porta. <!!> Non avrebbe controllo sul suo corpo, non letteralmente come se la gravità la stesse trascinando verso il basso. Allarga le gambe cercando di abbassarsi con la schiena toccando con i reni per terra in modo da puntellarsi con i piedi e con i gomiti mentre cercherebbe di concentrare parte del chakra verso i piedi cercando così di rilasciare all'esterno una certa quantità di flusso che dovrebbe permettere alla ragazza di in qualche modo attraverso il chakra di aggrapparsi alla superficie. Sta cercando di resistere in tutti i modi possibili ma la forza sarebbe davvero tanta. Al contempo tuttavia, Stringe i denti mentre osserverebbe i compagni in particolare Katsumi. Prenderebbe la mira verso Hanga in particolare e solleverebbe le mani a abbastanza da poterle unire al di sopra del petto. Cerca di mantenere una traiettoria libera verso questo e comporrebbe i sigilli della lepre, del cavallo del cinghiale e del serpente. Manipolerebbe il chakra all'interno del proprio corpo cercando di fonderlo con l'alterazione naturale del chakra del vento che plasmerebbe insieme in un unico flusso e che concentrerebbe lungo i punti di fuga nelle mani Chiuderebbe i palmi tra loro quasi in preghiera e li aprirebbe rilasciando il chakra verso l'esterno cercando di comprimere l'aria attorno alle mani. Se tutto fosse andato bene batterebbe le mani insieme cercando così di sprigionare un'onda d'aria compressa che dovrebbe teoricamente viaggiare rettilinea di fronte a se per 12 m, raggiungere la massima distanza e permettere alla stessa fenice di fuoco di Katsumi di cavalcarla cercando così di combinarla ed alimentarla, dandogli maggiore forza in più quando questa arriverà in direzione di Hanga <fottiti> sbotta mentre cerca ancora di contrastare sperando che Kimi o qualcun'altro potessero aiutarla. Nel frattempo ancora una volta cercherebbe di comporre il sigillo della tigre e concentrandosi proverebbe a raccogliere e di guidare il chakra verso i punti di fuga associati alla testa facendo attenzione al che il flusso sia costante. Dopo di che una volta trovati i punti chiuderebbe le palpebre e irradierebbe gli occhi comprimendo il flusso verso l’esterno cercando di risvegliare la propria innata e conseguentemente causare una pressione attorno agli occhi che creerebbe la ramificazione venosa la quale grottescamente creerebbe spessore verso l’esterno tanto che passandoci una mano sopra si potrebbero sentire al tatto. Se il byakugan si fosse risvegliato correttamente La giovane cerca di portare avanti il suo scopo di sentinella e capire cosa diavolo stesse succedendo [ch on - byakugan liv II se on - 72/80 attacco sonoro + attivazione innata][nin 60][equip in scheda]

17:12 Mekura:
  [aggiunta] [rilascio del chakra avanzato]

17:17 Kimi:
 Mai una volta che le cose sono semplici e facili, mai una volta che si trovano contro ninja comuni, no loro devono salvare il mondo e Akendo. Alla fine se ci pensiamo bene è tutta colpa sua, doveva per forza farsi rapire eh? Fa caldo in quel luogo, dannatamente caldo, la sua fronte inizia ad imperlarsi di sudore, le goccioline riempiono il pallore della sua pelle, gocce di puro veleno per sua fortuna, eppure non accenna a togliersi o slacciarsi la casacca, unica protezione tra tutto quello che ha davanti e sua figlia. Si sente trascinare, non sa come opporsi, la forza è troppa, istintivamente andrebbe a flettere le gambe e spostare il baricentro indietro, come per aiutarsi con la semplice fisica mentre il suo chakra inizierebbe a muoversi, a correre verso le sue ghiandole salivari per immergersi in esse, qualche istante per permettere al veleno di unirsi a quell’energia prima di tornare in circolo. Non c’è esitazione nei suoi movimenti, gli occhi vanno verso Katsumi, il pensiero corre alla sua pancia. Il padre di sua figlia, la piccola, tutti in pericolo nello stesso istante e lei deve trovare un modo per difenderli <tenetevi a me> fortuna che non si è tolta la casacca dell’Akatsuki o li avvelenerebbe tutti con questo piano geniale. Le sue mani ora vanno davanti al suo volto a comporre i sigilli di serpente e drago mentre il busto cede andando a piegarsi in avanti, la pressione a cui è sottoposta è troppa, le gambe si piegano mentre continua a muovere il chakra nel suo corpo. Cercherebbe di spostarlo verso la lingua, uno sguardo veloce ad Hanga, uno sguardo di sfida quasi, rabbia nei suoi occhi, non può permettersi di spiaccicarsi al terreno, non ora, non con la bambina. Il chakra continuerebbe a convogliarsi nella sua bocca, il veleno che penetra all’interno della lingua andando come prima cosa a crearne una seconda. Le sue papille gustative vengono quindi riempite, le cellule iniziano a replicarsi, velenose. Crescono all’interno della sua bocca fino a quando occupano tutta la cavità orale, ed eccole quindi spuntare all’terno, due grosse lingue di un colore che da più verso il verdognolo, lunghe e spesse, il muscolo gonfiato e potenziato dal chakra e dalla sua innata dona una nuova forza. La pressione la schiaccia così mentre il suo corpo viene attirato verso terra le mani tenterebbero di reggerla, di proteggere la sua pancia. Praticamente a gattoni a terra lascia che le due lingue scattino in avanti, o almeno una delle due ricreate nella sua cavità orale. La prima quindi scatterebbe verso i suoi compagni, sette metri di lunghezza che dovrebbero cingere in un abbraccio Mekura e Katsumi, da destra verso sinistra andrebbe a passare sotto alle loro braccia per poi usare tutta la sua forza per trattenerli vicino a sé. La lingua velenosa, rigonfia e anche pustolosa su di loro. La seconda invece andrebbe a puntarsi a terra a tre metri da lei, così da cercare di opporsi alla forza di quella pressione che li sta trascinando, tre metri sono stati usati per raggiungere il terreno e i restanti quattro invece sono arrotolati, a creare una specie di puntello sul terreno, striscia su di esso, mentre prova ad opporsi a quella forza con il solo ausilio della sua innata. Gli occhi che corrono su Katsuki che spera di aver abbracciato anche se in un modo poco romantico. Lo fissa mentre con tutta la sua forza cerca di tenere resistere, usa la lingua come piedistallo principale ma anche mani e ginocchia vengono sfruttate allo stesso modo, il baricentro spostato indietro, i gomiti flessi così da dare maggior potenza ai suoi muscoli, i piedi ben puntati a terra. Per questa volta l’inferno non sarà lei a scatenarlo. Diventare a regina delle regine eh, sente quel potere ma non le interessa, la sua consapevolezza d’essere già a capo degli inferi va ben oltre, non le importa ciò che è umano, affetti a parte. Nella tasca della casacca i soliti tre tonici rimessi lì per l’occasione, l’anello al suo posto e i capelli che le si appiccicano al viso per il sudore, le coprono il volto. Può farcela, lo stridio del suo anello sul terreno dovrebbe sentirsi [arte del veleno liv 2][2/4 richiamo innata][2/4 due lingue della salamandra da 7 metri][chakra 75/80][tonici recupera chakra 3]

17:22 Hana:
 Fiume d’oblio, giardino della stasi: giace il corpo, cuscino di carni fresche su cui non si può amare – ma in cui la vita fluisce e di continuo s’agita, come l’aria nel cielo e l’acqua nel mare. Come lunghi echi che da lungi si confondono in una tenebrosa e profonda unità, vasta come la notte e il chiarore del giorno, profumi, colori e suoni si rispondono per poi annullarsi – e non si sa se sia sogno o realtà. In effetti, se lo sta chiedendo: come, cosa, dove, quando. Ma soprattutto: com’è riuscita a fare in modo che tutto ciò accadesse? E’ stato un battito di ciglia, il sipario nero con dentro l’azzurro s’è levato e così il buio ha imbrattato ogni cosa. < C-cos’è success-> si morde la lingua, quasi incapace d’intendere. Scalpita il cuore nel trovare una reazione non premeditata: lo sconforto allora presiede mente e corpo lì nel riscontrare l’inutilità del proprio essere e soprattutto nella propria innata sigillata, bloccata, paradossalmente messa a freno da un sigillo che recinta e quasi copioso marchia a fuoco il derma sulla nuca coperto dalla filigrana bianca dei capelli. E non è davvero importante il fatto che, ora come ora, possa trovare in tutto quel silenzio la forza per istigare le due forze all’incontro nell’equilibri: psiche e corpo cercano stabilità in un connubio che renda i due flussi, l’uno dall’alto e l’altro dal basso, un turbinio regolare di energie che mutino in spiritualità fondendo così l’energia del swadhisthana con quella del sahasrara nell’esatto centro ove presiede l’anahata. In parole povere, chakra. Dall’aria semplice, dall’occhio limpido e chiaro come un’acqua corrente, incurante come l’azzurro del cielo – schiantata al suolo nel vano tentativo di ridestare le membra e cercare d’ergersi risultando terribilmente inerme. Digrigna i denti lasciando scivolare un grumo di saliva nella gola che percepisce secca, sprofonda lì dove la cassa toracica ospita un orgoglio mai avuto. E poi, la catastrofe. Il potere. Lo si sente a fior di pelle, tanto quanto la pressione che ne comprime il corpo. Come un vizioso povero che bacia e mangia dal seno martoriato di una meretrice, rubiamo un piacere clandestino e lo spremiamo con forza, quasi fosse una vecchia arancia. Paradossalmente, anche una come lei l’avverte – tutto ciò, per un cuore mortale, oppio divino. Rimpingua anima e corpo, oh – non ha nemmeno bisogno di allungare il braccio. E’ a portata di mano. Sì. Davvero molto comodo il potere, specie quando hai dei conti irrisolti e sai cosa farci. Ma lei, invece? Così immensa da essere uno scricciolo. Lei, povere negli occhi dei giganti. Lei, che dirsi nullità sarebbe riduttivo ma dirsi indifferente sarebbe deleterio. Cosa diamine ci fa lì, tra quei tre corpi che hanno sicuramente un motivo in più od un trascorso da portare avanti. Ma soprattutto, che cosa ci fa col potere? E sarebbe davvero indecisa, seriamente in crisi, nel momento in cui si ritrova praticamente con le mani in mano non trovando una risposta. E’ lo stallo, è il limbo di quelli che non hanno grandi aspirazioni e che fino ad ora hanno continuato a respirare in funzione di qualcuno o qualcosa. Un oggetto. A che servo, se non agli altri? E adesso, senza nemmeno più una faccia o un’identità, con quale presunzione abitare questo mondo? Ed è sconforto in cui non trova redenzione, mentre scivola senza neanche più la faccia tosta di lottare. Neanche la faccia tosta di.. chi diamine è Hanga? Oh. Perfetto. N’altro che le sbatte in faccia l’abilità oculare. Stronzi. Ci si mettono pure loro mentre dal suo canto altro non vi è che un viso maniato dalle cancrene del cuore, bellezza fiorita dalla spossatezza – qualcosa di cui attualmente non se ne fa niente. Issa lo sguardo, librandolo oltre i vincoli di un vestiario davvero ridotto peggio della prima volta in cui ha messo piede sull’isola: non più rosso cremisi regale d’un kimono troppo ingombrante, ceduto per far fronte al freddo delle membra del Rikudo durante il sogno, bensì solo la parvenza di un haori bianco dalle maniche ampie ad occultare tessai ed eventuali armamentari ninja tra fuuda, fili di nylon, bombe, kunai, shuriken – il tutto appositamente dislocato sul corpo mediante supporti rasenti tascapani. Tra la filigrana bianca e sottile d’un corpo tanto pallido che pare reggersi per mero miracolo, cadaverico, svetta il manico dell’ombrello leggermente usurato ma ancora funzionante. Lo sguardo attecchisce lì dove le direttive di Kimi, al di là di quelle di Katsumi – oh enjoy un giorno parleremo con una tazza di buon thè del perché di tutto questo – la indirizzano letteralmente ad aggrapparsi a lei. E forse un po’ è vero, che si senta impacciata nel ritrovare ricovero da una donna incita, ma tant’è che – risultando dietro il gruppetto perché vige la regola di salvare le donne ed i genin in questo paese – proverà letteralmente ad avvinghiarsi al corpo della doku cercando d’ovviare alla sua posizione mediante le mani, entrambe aggrappate al suo busto per non caracollare in avanti e… lo so, sembra terribilmente ambiguo aggrapparsi ad una donna incinta a quattro zampe, ma questo passa il governo e noi c’attacchiamo. Letteralmente. [ Chakra 25/25 ] [ Equip descritto ]

Le danze cominciano ancora prima che il vero spettacolo abbia preso il via e quindi cosa vediamo? Katsumi intento a lanciare un attacco di grande potenza contro Hanga, una fenice fatta interamente di fuoco per attaccare la parte crudele di Kurako e Mekura che usa un attacco sonoro per potenziare il suddetto attacco. Un piano vecchio, usurato ma sempre efficace per ninja che fanno della semplicità la loro arte. Lo sharingan e il byakugan richiamati così come il veleno della Doku. Ogni abilità torna alla luce ma analizziamo meglio la situazione. La forza di attrazione è molto potente e per batterla serve una forza o uguale o maggiore. Non è Hanga che esercita tale forza bensì la soglia stessa, una forza che vi spinge ad arrivare vicino al juubi ma, esattamente cosa si intende per forza? Non di certo potenza, non di certo gli attacchi di potenza messi in atto da voi bensì da forza fisica o, semplicemente, muscoli, ecco cosa serve. Il vostro attacco non annulla l'attrazione ma, Kimi, con la sua lingua, riesce a tenervi fermi per qualche secondo in più, giusto il tempo di farvi attaccare<Poveri stolti>parla Hanga che rimane fermo li, sul posto senza muovere un muscolo, si difende? No, per niente, ci pensa qualcun altro a lui ed ecco che dalla soglia vanno a sbucare altre tre figure. Tutte e tre si portano attorno ad Hanga per fargli da scudo proteggendolo dall'esplosione potenziata della fenice, potenziata dall'attacco sonoro della Hyuga. Tutto brucia, quei tre bruciano ma non muoiono ma...chi sono? A destra abbiamo Nemurimasen, al centro vi è Kaisan e, a sinistra, Joai. Essi sono rispettivamente Katsumi, Kimi e Mekura nelle loro forme "malvagie" ma, si, c'è anche un ma, non sono come ve l'aspettavate. Kaisan presenta un pancia più grossa del normale...è incinta, Nemurimasen porta la mano sulla di lei pancia cominciando ad accarezzarla mentre Joai si dimostra più fredda, più risoluta<Kimi, Katsumi, è bello sapere che anche vostro figlio sarà parte di noi, vero?>Hanga continua con il suo vociare infastidendo i tre membri dell'Akatsuki per poi voltarsi verso la porta<Potente Juubi, colpisci la luna>una sola richiesta e...cosa succede? Hana, si, tu, sei tu la protagonista di questo ordine. Un potente mal di testa va a colpirti, un dolore lancinante che ti percuote tutto il capo; il sangue esce dal naso mentre i tuoi occhi si illuminano, una luce bianca, una luce lunare li avvolge e la tua mente si perde, si perde in una miriade di ricordi e poi il nulla. Il tuo corpo si accascia a terra, sviene inesorabilmente ma la mente no, essa è viva, lavora, agisce ancora ed ecco che i ricordi imperversano fino a quando non ti ritrovi in una stanza. Mura di pietra la compongono, illuminata da torce appese alle pareti ma un solo angolo, davanti a te sulla destra a 10 metri, è buio, oscuro, senza illuminazione ed è in quell'angolo che puoi notare una persona accovacciata con lunghi capelli neri, il viso rivolto contro il muro. Si agita, non resta fermo ma la domanda è: chi è? Si torna alla realtà e le vostre parti oscure vi scrutano e guardano<Occhio per occhio>ed ecco che Hanga e Nemurimasen effettuano gli stessi e identici sigilli fatti da Katsumi lanciando a loro volta una fenice di fuoco ma non è tutto, sia Kaisan che Joai vanno a creare un attacco sonoro per potenziare il suddetto attacco creando un inferno di fuoco interno. Un immensa fenice si palesa dinanzi a voi, grossa e imponente...vi sta arrivando addosso e dovete salvarvi ma non solo...dovete salvare anche Hana essendo svenuto a impossibilitata a muoversi, come farete? [Quest chiusa][Stessi turni][Stesse tempistiche][1/4 per la difesa a tutti][Forza attrattiva: 125][Forza necessaria per impedire il fenomeno: 125][Distanza dalla porta: 20 metri][Distanza da tutti 20 metri][17:45]

18:18 Hana:
 Cantano i moti dell’anima e dei sensi, come un piccolo branco di vittime offerte allo sbaraglio. E non c’è davvero, davvero nulla che possa avere un nesso logico nella testa della ex Hyuga – non una connotazione, nessun elemento per poter elaborare ed intessere una trama che risulti all’altezza della situazione, per ovviare e sopperire alla lacuna in merito a quei visi nuovi che ora s’affacciano: essere un fiore appena reciso, innestato in una nuova serra dove non saprai nemmeno se la pianta che hai vicino è velenosa. E paradossalmente, quella che era letalmente velenosa l’ultima missione, diventa il giaciglio al quale aggrapparti e panacea nella quale cullarsi: entrambe le braccia lambiscono il busto di Kimi eppure le dita, in un fremito, sembrano stringere un po’ di più. Senza nuocere, senza far male. E’ sesto senso, quella sorta di ansia che – fustigatrice – ne ha alimentato il pensiero e l’esistenza fino a questo punto. All’altezza della nuca, pizzica il sentore del nefasto ed in conclusione arriva. Sgrana le palpebre, affoga in quel mare di ghiaccio - occhi vuoti popolati da visioni, e si nota sul colore del suo volto il riflettersi alterni, freddi e taciturni, follia e orrore. < NHHHH-> serra i denti, ed è subito caos che s’impadronisce di quell’intelligenza, tempio una volta pieno di vita, d’ordine e ricchezza. Le dita calcano di più la presa, le mani s’irrigidiscono ed ogni corpo soggetto ad uno spasmo di dolore che non si scandisce in note acute ma è lampante che effettivamente soggiaccia al tremore acuto che colpisce i centri nevralgici tanto da ingarbugliarne le sinapsi e rimodulare stimoli inespressi. I capillari scoppiano e, caldo, scende il liquido ematico sul letto tracciato dal derma oltre il proprio naso ove sgorga via, raggiungendo le labbra ed imbrattandole. Ferroso. Un sapore che la riporta coi piedi per terra nonostante tutto e che le fa intuire effettivamente la natura del danno dapprima non captata per la silenziosa discesa del sangue. La bocca si riempie, antro, quasi un conato di vomito inesistente che la spinge a rigettare aria sostanzialmente sul corpo di Kimi – un rantolo caldo, null’altro, forse una chiazza di sangue sospinta dalle labbra e poi… chiarore. Pallida, come plenilunio. Di luce finemente si rivestono i bulbi, dando adito allo splendore del firmamento – rasente esoscheletro, esanime. E le percepisce le forze scivolare via nel momento in cui, testarda, manco la fine l’accogliesse a braccia aperte sembra aggrapparsi disperatamente alla schiena della Doku sotto il suono soffuso di un < P-perdonami> barcollante ma consapevole. Sprofonda in un flusso di coscienza fatto di ricordi che tappezzano la testa, uno ad uno, come vecchie istantanee lasciate all’usura del tempo. Quanti volti dovrà accarezzare prima di farsi cullare verso un nuovo antro? Il sapore delle braccia di chi, troppo distante, mai la lambirà. Un flusso vuoto fatto di sguardi che a dispetto dei suoi, spettatori inermi, l’accarezzano. Ed in tutto questo, anche uno scricciolo ha qualcosa a cui aggrapparsi. La faccia di Hitomu che calpesta la sua stessa statua e rivanga il passato parlando del suo paese, una giornata sotto la pioggia con il Rikudo e quella dannata regola venticinque. Hiashi, tra gli alberi. Kurona crogiolarsi nei suoi fantasmi e nei suoi timori, accudire un’estranea e premurarsi di essere ricordata come un’anima con un fondo di buono nel cuore oltre tutta quell’oscurità. E ancora, ricordi – ma di cosa parliamo? Un ballo sul ponte, ah – lì, la faccia di Kurako quasi intercetta e si sovrappone quella di Hanga. Forse, un po’, collega. Ma che importanza ha? Vittima e preda, come siero in vena se lo fa scorrere quel trapassato poco virtuoso, prima di raggiungere la meta. Cosa mi hai riservato, oggi? E qualora le fosse data libertà di moto, con la mente, allora camminerebbe. Lì, tra quei tralicci neri che osserva dargli le spalle, dovrebbe essere una sorpresa cercare il suo viso e trovarci forse uno sconosciuto? Il fiato pesante di chi è messo alle strette eppure si muove con calma, come se nell’effettivo il tempo non gravasse sulle spalle. E così, provando ad avvicinarsi, non farà altro che chinare di poco le ginocchia e librare la destra tentando di far scivolare le dita tra la filigrana nera dei suoi capelli. [ Chakra 25/25] [ Equip descritto ]

18:28 Hanae:
 L'attacco combinato non è riuscito a contrastare la forza di attrazione esercitata dalla porta e a quanto pare i problemi si triplicano con l'arrivo delle loro relative controparti. Nemurimasen si aggiunge a quella situazione non particolarmente piacevole, e stanno ripetendo a specchio le mosse da loro effettuate. < ..mekura, sulla destra! > sgrana appena le pupille, se quella fenice di fuoco sarà potenziata come la propria - o di più - hanno solo una possibilità di movimento. Un cenno del capo in avanti, se non possono evitarla possono quantomeno anticipare l'esplosione di fiamme tentando di trovare il solo punto possibilmente sicuro del luogo: il lato opposto della stanza. Kimi con la lingua Doku dovrebbe comunque essere legata a loro, e scattando dovrebbero riuscire a trascinare - sfruttando anche la forza d'attrazione - l'intero quartetto, quantomeno per evitare la fenice di fuoco. Busto leggermente inarcato in avanti, capo dritto dinnanzi a sè e ginocchia leggermente piegate. Il piede a poggiare esclusivamente sulla punta e la gamba sinistra ad essere portata leggermente indietro, permettendole di essere la forza portante del proprio peso. Gamba destra invece a tentare di dare una spinta in avanti, potenziata dalla forza d'attrazione ma momentaneamente moderata dalla presenza di Kimi alle loro spalle, che fa da contrappeso - che verrà quasi a seguito dell'inizio del proprio scatto trascinata grazie alla lingue - . Le braccia ad oscillare appena in sincronia con l'alternarsi delle gambe, e cosi', uno scatto sul lato destro della stanza. Se riuscisse, Kimi e Hana dovrebbero al contempo essere trascinate in propria direzione, e le ante della porta dovrebbero garantire una protezione dall'essere portati dentro una dimensione parallela. Lo sharingan adesso a posarsi verso le presenze, qualora il loro tentativo riuscisse. Osserva tutte le controparti presenti, osserva lo stesso ambiente circostante. Quanto, di ciò che li circonda, è formato da chakra? E cosa è successo alla propria fenice di fuoco poco prima? Utilizzare altro chakra adesso sarebbe semplicemente firmare la loro condanna a morte definitiva. Tra l'altro dovrebbero essere particolarmente vicini alle loro controparti, c'è qualcosa che li protegge da quella forza d'attrazione? Una piccola bolla di chakra, qualunque cosa possa essere utile per scavalcare la situazione. [ Chakra on 75-27 in totale] [ sharingan 3 tomoe on ] [ 1/4 scatto agilità 51 ][analisi con lo sharingan ]

18:32 Kimi:
 Riesce a rallentare l’avvicinamento a quella porta e i suoi occhi si sgranano appena nota le loro controparti, quella pancia e quelle parole, sono un colpo dritto al cuore. Sua figlia, persino lei, che ancora deve vedere la luce, conoscere la vita si ritrova già all’inferno, illusa lei che ha anche solo osato sperare di poterla proteggere, ha commesso un errore stupidissimo ed ora sa che è troppo tardi, non può più liberarsene e al contempo non può proteggerla, perfetto. Hana intanto perde la presa da lei e questo, si spera, grazie alla pressione dovrebbe portarla a scivolare per il terreno, se così fosse la sua mano destra ora si alzerebbe dal terreno mentre lamano andrebbe a prendere la genin. Sulla schiena stringendo gli abiti e cercando di far forza nell’avambraccio destra per non lasciarla perdere. Così mentre i due compagni scattano lei andrebbe a rilasciare una delle due lingue, mantenendo però quella che la lega a Mekura e Katsumi, con il flusso di chakra che continuerebbe a riversarsi in essa. Riassumendo quindi interromperebbe il flusso versa la lingua che l’aiutava a resistere alla pressione mentre andrebbe anche a spostare il baricentro in avanti così da rendersi più leggera per i compagni che invece cercano di portarla in salvo. Allo stesso momento sfrutterebbe ancora quella pressione che li trascina per agguantare Hana al volo. La sua priorità rimane comunque mettere in salvo sé stessa motivo per cui se non dovesse fare in tempo a prenderla andrebbe solo a farsi trasportare dai compagni abbandonando la genin. Sperando però che per una volta un malus possa essere sfruttato positivamente se fosse riuscita a mettersi in salvo insieme ai suoi compagni le sue attenzioni ora andrebbero sulle controparti la rabbia è tanta. Quella controparte, quella dannata ha sua bambina. Rimuoverebbe solo ora anche la seconda lingua con la quale si era tenuta, sempre ammesso che sia stata portata in salvo anche lei[arte del veleno liv 2][1/4 presa su Hana][chakra 75/80][tonici recupera chakra 3]

Freez -.-

Inviate nuovamente le azioni per favore

22:05 Hana:
 Cantano i moti dell’anima e dei sensi, come un piccolo branco di vittime offerte allo sbaraglio. E non c’è davvero, davvero nulla che possa avere un nesso logico nella testa della ex Hyuga – non una connotazione, nessun elemento per poter elaborare ed intessere una trama che risulti all’altezza della situazione, per ovviare e sopperire alla lacuna in merito a quei visi nuovi che ora s’affacciano: essere un fiore appena reciso, innestato in una nuova serra dove non saprai nemmeno se la pianta che hai vicino è velenosa. E paradossalmente, quella che era letalmente velenosa l’ultima missione, diventa il giaciglio al quale aggrapparti e panacea nella quale cullarsi: entrambe le braccia lambiscono il busto di Kimi eppure le dita, in un fremito, sembrano stringere un po’ di più. Senza nuocere, senza far male. E’ sesto senso, quella sorta di ansia che – fustigatrice – ne ha alimentato il pensiero e l’esistenza fino a questo punto. All’altezza della nuca, pizzica il sentore del nefasto ed in conclusione arriva. Sgrana le palpebre, affoga in quel mare di ghiaccio - occhi vuoti popolati da visioni, e si nota sul colore del suo volto il riflettersi alterni, freddi e taciturni, follia e orrore. < NHHHH-> serra i denti, ed è subito caos che s’impadronisce di quell’intelligenza, tempio una volta pieno di vita, d’ordine e ricchezza. Le dita calcano di più la presa, le mani s’irrigidiscono ed ogni corpo soggetto ad uno spasmo di dolore che non si scandisce in note acute ma è lampante che effettivamente soggiaccia al tremore acuto che colpisce i centri nevralgici tanto da ingarbugliarne le sinapsi e rimodulare stimoli inespressi. I capillari scoppiano e, caldo, scende il liquido ematico sul letto tracciato dal derma oltre il proprio naso ove sgorga via, raggiungendo le labbra ed imbrattandole. Ferroso. Un sapore che la riporta coi piedi per terra nonostante tutto e che le fa intuire effettivamente la natura del danno dapprima non captata per la silenziosa discesa del sangue. La bocca si riempie, antro, quasi un conato di vomito inesistente che la spinge a rigettare aria sostanzialmente sul corpo di Kimi – un rantolo caldo, null’altro, forse una chiazza di sangue sospinta dalle labbra e poi… chiarore. Pallida, come plenilunio. Di luce finemente si rivestono i bulbi, dando adito allo splendore del firmamento – rasente esoscheletro, esanime. E le percepisce le forze scivolare via nel momento in cui, testarda, manco la fine l’accogliesse a braccia aperte sembra aggrapparsi disperatamente alla schiena della Doku sotto il suono soffuso di un < P-perdonami> barcollante ma consapevole. Sprofonda in un flusso di coscienza fatto di ricordi che tappezzano la testa, uno ad uno, come vecchie istantanee lasciate all’usura del tempo. Quanti volti dovrà accarezzare prima di farsi cullare verso un nuovo antro? Il sapore delle braccia di chi, troppo distante, mai la lambirà. Un flusso vuoto fatto di sguardi che a dispetto dei suoi, spettatori inermi, l’accarezzano. Ed in tutto questo, anche uno scricciolo ha qualcosa a cui aggrapparsi. La faccia di Hitomu che calpesta la sua stessa statua e rivanga il passato parlando del suo paese, una giornata sotto la pioggia con il Rikudo e quella dannata regola venticinque. Hiashi, tra gli alberi. Kurona crogiolarsi nei suoi fantasmi e nei suoi timori, accudire un’estranea e premurarsi di essere ricordata come un’anima con un fondo di buono nel cuore oltre tutta quell’oscurità. E ancora, ricordi – ma di cosa parliamo? Un ballo sul ponte, ah – lì, la faccia di Kurako quasi intercetta e si sovrappone quella di Hanga. Forse, un po’, collega. Ma che importanza ha? Vittima e preda, come siero in vena se lo fa scorrere quel trapassato poco virtuoso, prima di raggiungere la meta. Cosa mi hai riservato, oggi? E qualora le fosse data libertà di moto, con la mente, allora camminerebbe. Lì, tra quei tralicci neri che osserva dargli le spalle, dovrebbe essere una sorpresa cercare il suo viso e trovarci forse uno sconosciuto? Il fiato pesante di chi è messo alle strette eppure si muove con calma, come se nell’effettivo il tempo non gravasse sulle spalle. E così, provando ad avvicinarsi, non farà altro che chinare di poco le ginocchia e librare la destra tentando di far scivolare le dita tra la filigrana nera dei suoi capelli. [ Chakra 25/25] [ Equip descritto ]

22:05 Hanae:
 L'attacco combinato non è riuscito a contrastare la forza di attrazione esercitata dalla porta e a quanto pare i problemi si triplicano con l'arrivo delle loro relative controparti. Nemurimasen si aggiunge a quella situazione non particolarmente piacevole, e stanno ripetendo a specchio le mosse da loro effettuate. < ..mekura, sulla destra! > sgrana appena le pupille, se quella fenice di fuoco sarà potenziata come la propria - o di più - hanno solo una possibilità di movimento. Un cenno del capo in avanti, se non possono evitarla possono quantomeno anticipare l'esplosione di fiamme tentando di trovare il solo punto possibilmente sicuro del luogo: il lato opposto della stanza. Kimi con la lingua Doku dovrebbe comunque essere legata a loro, e scattando dovrebbero riuscire a trascinare - sfruttando anche la forza d'attrazione - l'intero quartetto, quantomeno per evitare la fenice di fuoco. Busto leggermente inarcato in avanti, capo dritto dinnanzi a sè e ginocchia leggermente piegate. Il piede a poggiare esclusivamente sulla punta e la gamba sinistra ad essere portata leggermente indietro, permettendole di essere la forza portante del proprio peso. Gamba destra invece a tentare di dare una spinta in avanti, potenziata dalla forza d'attrazione ma momentaneamente moderata dalla presenza di Kimi alle loro spalle, che fa da contrappeso - che verrà quasi a seguito dell'inizio del proprio scatto trascinata grazie alla lingue - . Le braccia ad oscillare appena in sincronia con l'alternarsi delle gambe, e cosi', uno scatto sul lato destro della stanza. Se riuscisse, Kimi e Hana dovrebbero al contempo essere trascinate in propria direzione, e le ante della porta dovrebbero garantire una protezione dall'essere portati dentro una dimensione parallela. Lo sharingan adesso a posarsi verso le presenze, qualora il loro tentativo riuscisse. Osserva tutte le controparti presenti, osserva lo stesso ambiente circostante. Quanto, di ciò che li circonda, è formato da chakra? E cosa è successo alla propria fenice di fuoco poco prima? Utilizzare altro chakra adesso sarebbe semplicemente firmare la loro condanna a morte definitiva. Tra l'altro dovrebbero essere particolarmente vicini alle loro controparti, c'è qualcosa che li protegge da quella forza d'attrazione? Una piccola bolla di chakra, qualunque cosa possa essere utile per scavalcare la situazione. [ Chakra on 75-27 in totale] [ sharingan 3 tomoe on ] [ 1/4 scatto agilità 51 ][analisi con lo sharingan ]

22:06 Kimi:
 Riesce a rallentare l’avvicinamento a quella porta e i suoi occhi si sgranano appena nota le loro controparti, quella pancia e quelle parole, sono un colpo dritto al cuore. Sua figlia, persino lei, che ancora deve vedere la luce, conoscere la vita si ritrova già all’inferno, illusa lei che ha anche solo osato sperare di poterla proteggere, ha commesso un errore stupidissimo ed ora sa che è troppo tardi, non può più liberarsene e al contempo non può proteggerla, perfetto. Hana intanto perde la presa da lei e questo, si spera, grazie alla pressione dovrebbe portarla a scivolare per il terreno, se così fosse la sua mano destra ora si alzerebbe dal terreno mentre lamano andrebbe a prendere la genin. Sulla schiena stringendo gli abiti e cercando di far forza nell’avambraccio destra per non lasciarla perdere. Così mentre i due compagni scattano lei andrebbe a rilasciare una delle due lingue, mantenendo però quella che la lega a Mekura e Katsumi, con il flusso di chakra che continuerebbe a riversarsi in essa. Riassumendo quindi interromperebbe il flusso versa la lingua che l’aiutava a resistere alla pressione mentre andrebbe anche a spostare il baricentro in avanti così da rendersi più leggera per i compagni che invece cercano di portarla in salvo. Allo stesso momento sfrutterebbe ancora quella pressione che li trascina per agguantare Hana al volo. La sua priorità rimane comunque mettere in salvo sé stessa motivo per cui se non dovesse fare in tempo a prenderla andrebbe solo a farsi trasportare dai compagni abbandonando la genin. Sperando però che per una volta un malus possa essere sfruttato positivamente se fosse riuscita a mettersi in salvo insieme ai suoi compagni le sue attenzioni ora andrebbero sulle controparti la rabbia è tanta. Quella controparte, quella dannata ha sua bambina. Rimuoverebbe solo ora anche la seconda lingua con la quale si era tenuta, sempre ammesso che sia stata portata in salvo anche lei[arte del veleno liv 2][1/4 presa su Hana][chakra 75/80][tonici recupera chakra 3]

22:06 Mekura:
 Gli attacchi non vanno, non vanno per niente come sperati anzi, tutt'altro. ed infine eccoli li le loro copie che li perculano con ferocia...mostrando i loro cambiamenti o meglio la loro voglia di sostituirsi a loro come se fossero dei soggetti venuti meglio...e come sempre non c'è Azrael tra loro, o il suo doppio. Ma è normale suppone, dato che quelli che sono li, sono le loro controparti e basta. Il muro di fuoco arriva contro di loro, si crea come un'enorme fenice della morte e cazzo, Hana ha deciso di svenire in quel momento <NO!> la vedrebbe perdere i sensi e inevitabilmente finirebbe per farsi trascinare dritta verso il muro della morte. Non c'è molto tempo e neppure grande capacità di manovra dalla sua attuale posizione/condizione Mekura cercherebbe di rotolare lateralmente sul fianco per non rimanere supina aiutandosi in parte con la stessa forza di attrazione per sollevare la schiena e di appoggiare i piedi a terra con le punte lasciando le ginocchia a contatto con il terreno, cerca di prendere un lungo respiro con le braccia semi piegate in modo da non sforzarsi quando dovrà sollevarsi per fuggire Da li spingerebbe con le braccia e le gambe cercando di compiere uno scatto a destra usando la propria forza nelle gambe e anche grazie alla aderenza ai piedi forando il corpo e le braccia a muoversi ritmicamente e darsi slancio nella corsa. <va bene!> cerca di farsi sentire mentre insieme al compagno mentre con esso cerca di trascinare le altre due, attraverso le lingue della doku verso una zona di non pericolo facendo in modo di resistere alla pressione dall'alto verso il basso aiutandosi come il resto del gruppo sfruttando la trazione verso la porta per arrivare a protezione verso le ante del varco. Non ha idea se sarebbero riusciti a sopravvivere, ma farebbe quello che è necessario per aiutare la squadra quanto meno a provarci aiutandoli, nel caso fossero riusciti a mettersi a riparo, Mekura guarderebbe in direzione di Katsumi, Hana e Kimi, in particolare Kimi per via della creatura che si porterebbe in battaglia ogni volta e attraverso il byakugan tenere d'occhio i loro cloni, la loro posizione e che cosa stesse succedendo [70/80 ch tot][byakugan on liv II - stesso equip][1/4 scatto agilità 80][analisi byakugan]

La soglia mette alla prova le vostre capacità, le vostre abilità ma, soprattutto, le vostre menti che ora più che mai sono soggette a una pressione senza pari, una pressione capace di distruggere anche la mente più composta e ferma. Cosa darebbe ognuno di voi per fuggire da quel posto? Cosa farebbe ognuno di voi più di quello che sta facendo? Siete tutti quanti pedine di un gioco più grande, un gioco messo in piedi dal destino stesso, un destino che ha in servo dei piani ben più imponenti di quanto non possiate immaginare, cominciando dalla stessa Hana. Una stanza e un uomo, ecco cosa vedi, quella figura si tratta di un uomo e si, riesci a camminare, riesci ad avvicinarti a lui, a toccarne il nero crine; quel tocco ti è familiare, quei capelli li conosci, appartengono a qualcuno di vicino a te, qualcuno di importante per te ma chi? Il tocco viene sentito e la figura si volta mostrando il proprio viso...Madara Uchiha...no, non è Madara ma qualcuno che è uguale a lui, Akendo. Il volto è scavato, magro più del dovuto, il collo si presenta ferito mentre l'intero corpo è vestito da una magliettina blu, logora e strappata e semplici pantaloni neri; scalzo come se fosse in prigione ma non è questo che salta all'occhio...occhi, ecco la parola principale, ecco ciò che ricollega tutto ed ecco cosa manca a quella figura. Dov'è il rinnegan? Non c'è, Akendo è senza occhi, il sangue esce copioso da quella zona, ne bagna e sporca il viso, gocciola a terra mentre comincia a gattonare come un cane impaurito e spaesato. Gattona verso di te, il braccio destro si alza, la mano aperta afferra l'aria<Chi c'è, chi c'è?>povero Akendo, cosa gli hanno fatto? Nessuno lo ha protetto, nessuno gli è stato accanto, nemmeno la persona a cui lui tiene di più è riuscita a salvarlo. Non ti senti inutile? Non ti senti colpevole di averlo lasciato al suo destino? L'uomo più forte del mondo, il dio di questa terra, ridotto a strisciare come un piccolo verme. Oh Hana, mille pensieri possono affliggere la tua mente, troppi, più di quanto pensi o forse è proprio questo il punto, non pensi. Si torna alla realtà dove ora, i nostri salvatori cercano di salvare le proprie vite messe in pericolo da quella tecnica tanto semplice, tanto blanda quanto pericolosa ed efficace. Sfruttare queste mosse contro qualcuno in grado di replicarle e renderle più potenti, come farete ora? La loro semplice schivata sulla destra funziona arrivando a toccare il muro, evitano l'esplosione e salvano Hana grazie alla lingua lunga di Kimi. Una semplice mossa che vi concede qualche attimo di respiro e cosa vedono i vostri occhi speciali? Chakra, tanto chakra provenire dalla soglia, vedete una fonte immensa di chakra, più di quanto ne possiate vedere in una vita intera e poi eccoli, voi stessi, la vostra parte oscura. Sono uguali a voi, stesso chakra, stessa forza, persino Hanga ha lo stesso chakra di Kurako, stessa potenza e quantità ed è forse uno degli avversari più pericolosi in quella stanza. Hanga si avvicina a Kaisan, ne tocca la pancia, l'ammira<Che bel bambino, sono sicuro che una volta nato, diventerà un pasto saporito per gli inferi, non trovate?>cammina ancora avvicinandosi a Joai, ne carezza il volto con l'indice destro<Tanta bellezza sprecata>sorride malignamente verso di voi, pronto a fare la sua prossima mossa e poi eccoli, nuovamente vanno ad attaccare. Tutti quanti eseguono sigilli. Nemurimasen sputa fuori una palla di fuoco mentre gli altri sfruttano le loro capacità buttandovi contro un triplice attacco sonoro che va a mischiarsi con la palla di fuoco creando un inferno...si, questo è il suo nome, l'alito dell'inferno si abbatte su di voi in tutta la sua forza e potenza<Morite>quelle parole pronunciate da Joai, pregne di malignità e perfidia e ancora una volta la vita di Hana è nelle vostre mani. [Quest chiusa][Stessi turni][Stesso tempo][1/4 per la difesa][Sempre 20 metri da porta e nemici nonostante lo spostamento][22:36]

23:02 Hana:
 E ci sarebbe da guardarsi in uno specchio e ritrovare, infame, il sorriso infame della consapevolezza. Davvero credevi che, in mille illusioni e nel riflesso di trecento specchi di copie fittizie, non riuscisse a capire di chi si trattasse? Il destino è un infame che gioca coi sentimenti, logoro, s’asciuga lo sporco sul corpo malridotto delle sue vittime. E davvero credevi di trovarla così sprovveduta, scevra d’ogni prevenzione? Quei tralicci neri, condanna ed amnistia, sono la sua persecuzione: davvero triste se si considera che alle smanie di una bambina troppo cresciuta si contrappongono le aspirazioni di un uomo che vuole deformare il mondo. E s’avvicina, perché non ha più nulla da temere – non è falena, quel fuoco l’ha già consumata fino a farne di lei un tizzone ardente. Tutto questo? Non è possibile. T’ho visto, Akendo. Il tuo viso riposava sulle mie gambe giusto ieri, e la parte scarlatte del mio Kimono ha rivestito le tue membra a riparo dal freddo da quando sei stato trainato via da quel tempio. Ed ora, di nuovo in catene? Deglutisce. Lo sa. Lo percepisce che no, non può essere vero: che quei vestiti logori sono già stati sovrastati dal suo kimono e che ora non più presente non è altro che la testimonianza palpabile della falsità di questo… sogno? Realtà? La verità è che ti seguirebbe anche alla fine del mondo, proprio sotto la stessa ombra che sei tu a gettarle addosso. Quanto male al cuore dovrebbe gettarla nell’agonia? Lo nega a se stessa ma, assurda, percepisce quasi fosse ieri la stessa morsa nello stomaco percepita quel giorno – la sua faccia svenuta e sporca, il suo corpo martoriato e appeso ad un altare troppo vuoto per una persona del genere. Ed ora, di nuovo. Che strano deja-vù. Socchiude le palpebre, con la vigliaccheria di chi non vuol guardare eppure non s’accinge ad allontanarsi. E’ lì, vicina, il respiro quasi palpabile e pesante. Le mani tra i capelli cercano qualcosa di concreto, qualcosa che le dica “lo so che non sei tu, ma - < Sembra essere diventato l’unico modo che abbiamo per incontrarci.> a ridosso della catastrofe, tra un’illusione ed un sogno. Quantomeno ingiusto, non trovi, che un semi-Dio o che tal si professa non riesca a trovare un rantolo di tempo per le preghiere di una formica qualunque. Si costringe, forzando le palpebre, a guardarlo: è calma mista ad ansia, nessuna ritrosia nell’alzare le mani all’altezza del viso altrui tentando di lambirlo tra i palmi e trascinarlo a sé di modo che la fronte possa quasi aderire a quella del Rikudo. < Forse, un po’, è colpa mia.> e la perdonerete se la prende con calma, ma se questa è la fine allora si prende tutto il tempo di questo mondo per contemplarla. <Lo ricordo. “Se non avessi questi occhi, ti odierei”.> glielo disse così tanto tempo fa che a ridosso di tre anni e mezzo di assenza ancora lo ricorda. < E invece, adesso > ora che non ce li hai, non posso fare a meno che pensare di volerti dare i miei. Di nuovo. Crudele, io – quando per te ho già rinunciato ai miei occhi. Quando per te, ho dato via alla mia identità. Quando per te, mi sono annullata senza chiedere niente in cambio. Dovrei sentirmi crudele nell’essere ancora viva, dopo aver messo piede in una questione che avrebbe dovuto vedermi morta già dall’inizio?< Non faccio altro che darti tutto quello che mi resta.> praticamente, niente. < Quanto posso sembrare patetica?> E sì, completamente inutile. Comprime le labbra, quando l’ultimo strato dell’haori vien via lasciandola praticamente con una veste bianca e sottile rasente un vestito notturno. A pezzi, letteralmente. Sospira, tentando d’avvolgere l’haori intorno alle spalle di… Akendo? Chiamarlo tale sarebbe bestemmiare, stenta a credere sia lui. Nonostante questo, lo tratta effettivamente con il riguardo che gli darebbe in realtà. E quasi, per egoismo, non si risparmia il tentativo di stringerlo a sé. < Shhh. E’ finita.> [ Chakra 25/25 ] [ equip descritto ]

23:03 Hanae:
 Lo sguardo dello special scivola sulla tecnica che sta venendo a crearsi da parte delle controparti, sguardo leggermente assottigliato e fronte aggrottata verso le parole che riesce ad udire. < tsè..> lingua a schioccare sul palato, non ha il tempo necessario per poter esprimere ulteriore disgusto poichè l'ennesimo attacco si sta dirigendo in loro direzione. < Di nuovo! > un'esclamazione che indica di seguire il pattern precedentemente applicato. Piedi piantati a terra, alla larghezza delle spalle circa le ginocchia rivolte verso l'esterno posizionate in linea verticale sopra il secondo dito del piede. Tenterebbe di effettuare uno squat parziale, per potersi portare in una posizione semi accovacciata per poi lasciar cadere le braccia lungo i fianchi. Queste ultime utili ad effettuare un salto quanto più preciso e alto possibile. Dalla punta dei piedi andrebbe dunque ad applicare una prima forza ripetuta per l'intero piede, la quale dovrebbe dare una spinta necessaria a saltare in lunghezza e altezza, il tutto aiutato dalla propria naturale affinità con il chakra, mosso lungo i muscoli. Le braccia vengono fatte oscillare verso l'alto nel salto, e dalle labbra andrebbe ad espirare. Tenterebbe dunque di eludere l'attacco muovendo sullo stesso lato in altezza e lunghezza. All'atterraggio le punte toccherebbero il terreno e le ginocchia verrebbero nuovamente piegate, per attutire la caduta e continuare a mantenersi quanto più inchiodato al terreno. Lo sguardo scivola repentino in direzione della controparte del defunto Kurako. < Iniziamo. > Dal proprio sistema circolatorio del chakra tenterebbe di radunare all'altezza della bocca dello stomaco una densa sfera di energia che verrebbe divisa in due sfere contenenti la metà dell'energia iniziale. Tali sfere verrebbero sospinte verso l'alto, con lo scopo di raggiungere il nervo ottico e conseguentemente entrambe le pupille, quindi le tomoe. Esse verrebbero sfruttate come meccanismo di uscita del chakra, e da esse difatti verrebbe plasmata - in senso figurato - una ragnatela di chakra diretta in direzione della controparte bersagliata. Lo spazio verrebbe distorto per la figura di Hanga, ma in un modo totalmente impercettibile. La stanza, se riuscisse, verrebbe riprodotta in tutto e per tutto nelle caratteristiche iniziale. Il muro con il suo particolare motivo, l'immensa fonte di chakra proveniente dalla porta che li separa da una pericolosa creatura. I suoni, gli alleati e i presenti. Tutto ciò che vorrà fare potrà farlo, eppure, nella realtà si ritroverà immobile. E questo dovrebbe garantire il tempo ai propri alleati di agire, se non contro le altre controparti, sulla stessa Fame. Il tempo restante viene sfruttato per analizzare nuovamente la situazione e per, eventualmente, prepararsi ad un prossimo attacco. [ Chakra attivo 34/75] [potere illusorio - sharingan tre tomoe on] [gen 125] [mente 125] [agilità 51] [ 1/4 movimento + 2/4 illusione e 1/4 restante di analisi]

23:05 Kimi:
 La formazione resta, continuano a restare uniti e a questo attacco ancora una volta l’idea migliore che hanno è quella di farsi aiutare da quella pressione. Tiene ancora salda Hana, senza lasciarla così come tiene i due che invece userebbe come un tramite. Due lingue a farle da braccio. Niente male essere una Doku eh. Ad ogni modo ora invece di farsi trascinare anche lei andrebbe a flettere le gambe mentre il baricentro si sposta in avanti. Cercherebbe di usare tutta la sua forza per caricare come una molla le ginocchia, i talloni si alzano, questo dovrebbe permettere di prendere il via di quel balzo che dovrebbe venir eseguito insieme ai compagni, come prima sfrutterebbe sia la pressione che la presenza degli altri due per balzare, allontanarsi e schivare quell’attacco. Li ammazza tutti, li ammazza male. Sua figlia, stanno parlando di sua figlia e davanti a quella terribile constatazione di un dato di fatto è la sua solita furia ceca a farla da padrone, la mente annebbiata, presa da quella rabbia. Stanno minacciando quella creatura, l’unica cosa giusta che abbia mai fatto in vita sua, un errore, non era programmata ma una semplice pancia ha già portato felicità a quelle due persone a cui tiene davvero, una bambina che prima ancora della sua nascita è riuscita a dare speranza ad un mondo ormai distrutto ed ora eccoli lì ad allungare le mani sulla sua stessa pancia la riconosce. Lo sguardo che si assottiglia, balzerebbe in alto cero ma spostando il baricentro in avanti cosa che dovrebbe farle seguire una traiettoria ascensionale e successivamente discensionale, obliqua, in avanti. Una volta atterrata andrebbe a concentrarsi. Nuovamente sul suo veleno, arrabbiata, incapace di ragionare davvero. Mai far arrabbiare una madre specie quando gli ormoni comandano ampiamente la sua testa. Andrebbe quindi a comporre il sigillo del serpente. Se fosse riuscita il suo chakra dovrebbe poter arrivare nuovamente alle ghiandole salivari, qui andrebbe con attenzione a farlo risalire nella sua bocca, la destra ora risalirebbe con il polso che fa a poggiarsi al suo mento il palmo rivolto verso l’alto, un prolungamento delle sue labbra, andrebbe a concentrarsi con la bocca socchiusa, a causa delle lingue che la costringono a tenerla aperta, per far si che si formino degli spiedi, per la precisione quattro, il chakra dovrebbe permetterle di andare a modellare il suo veleno, preso dalle ghiandole e fatto risalire usando quell’energia proprio come un cucchiaio. Se fosse riuscita fin ora quindi ora in bocca avrebbe quattro spiedi circondati da chakra, quest’ultimo andrebbe a finire la sua utilità nel momento stesso in andrebbe a buttare fuori tutta l’aria dai suoi polmoni, servirebbe per lanciarli ma una volta a contatto con l’aria pura, liberi dal loro rivestimento, il suo veleno tossico andrebbe a solidificarsi rendendo quei quattro una vera e propria arma. Sono diretti alle controparti ma non a tutti, Hanga non viene mirato. Infatti ai restanti tre andrebbe uno spiedo a testa mira il collo, la parte più esposta nella speranza di far penetrare il veleno all’interno dei vasi sanguigni più importanti. Ma il quarto spiedo? Oh quello è riservato alla sua stessa controparte, diretto all’occhio destro, vuole vederla soffrire, vuole rinchiuderla nell’inferno da cui è uscita, vuole farle capire chi è la vera regina di quel luogo e non si tratterrà, la vuole vedere soffrire, implorare pietà e morire solo dopo, mentre il veleno fa effetto togliendole la vita. Quindi ignorando la furia cieca che la sta prendendo ora e riassumendo: attacca tutti tranne Hanga, uno spiedo a testa nel collo, al centro mentre per la Kimi Malvagia, o che si crede tale, dovrebbe giungere un secondo spiedo, diretto nell’occhio[arte del veleno liv 2][1/4 balzo][2/4 4 spiedi doku][chakra 61/80][tonici recupera chakra 3]

23:06 Hanae:
 [piccolo ps: agilità 51 -> salto 5.1m]

23:14 Mekura:
 Anche stavolta si sono salvati per il rotto della cuffia. Mekura annaspa facendo un check di tutti gli altri per poi guardare la scena delle loro copie che con tutta tranquillità si prendono il loro tempo. <...> c'è qualcosa che non va, che non va per niente, questo posto, è strano e le onde del demone, così come le ha sentite prima, in qualche modo devono averle sentite anche quelle copie. Sono sempre trascinati verso la porta e allo stesso tempo schiacciati a terra e la forza di trazione è notevole in tre stanno cercando di muoversi come un singolo elemento, non è facile, senza contare che il quarto è in questo momento fuori uso. Guarda in direzione dei loro avversari per tenere d'occhio le loro mosse e nel mentre <...no qui c'è qualcosa che non torna, non possono essere così avvantaggiati in un terreno del genere> se fossero normali, è probabile che come creature degli inferi loro attingono solo potere da quella condizione, non è uno scontro equo ma a questo punto l'unica cosa che possono fare è chiudere la porta. o ripararsi dietro le ante della suddetta. Osserva la scena stucchevole quando questo va a toccare il volto della sua controparte, reprimendo una smorfia disgustata e quindi osservare il loro incessante attacco verso la loro persona. C'è poco da fare, anche questa volta devono schivare, Mekura e Katsumi e questa volta anche Kimi a spingere. Correre verso le ante non dovrebbe essere complesso in questo caso data la trazione lasciarsi trascinare ora che sono a destra dovrebbe permettere di nascondersi bene, la arrivare dietro le ante significa chiudere qualsiasi possibilità di schivata futura, sarebbero con la schiena al muro e ora non se lo possono permettere. L'attacco comunque deve seguire una traiettoria: il raggio degli attacchi sonori si espande come una onda, facilmente scavalcabile in altre circostanze se non fosse per il fuoco. L'unica cosa positiva è che il fuoco ha delle sue regole e di conseguenza si spargerà attraverso la presenza d'aria attorno a se, in questo caso in quella concentrata del vento compresso dalle tecniche, Il che dovrebbe permettere tanto a lei quanto a Katsumi di individuare le posizioni pericolose ed i punti di salvataggio..e l'unico modo al momento dovrebbe essere quello di scattare in avanti. <andiamo> sospira allungando la falcata delle gambe cercando di rimanere sempre a destra per poi piegare le ginocchia seguendo i compagni calcolando una precisa traiettoria in lunghezza ed altezza .Di conseguenza cercherebbe di raggiungere i 4m cercando di allargare le ginocchia e trascinarsi il restante del gruppo mentre cerca di raggiungere un punto in cui la traiettoria dell'onda non li colpisse lasciando qualche grado, o margine di errore nel campo di battaglia che loro dovrebbero riuscire ad usare per sfuggire alla tecnica in questione. In pratica, cercherebbero di raggiungere un punto salvo, prima che le onde arrivassero addosso bloccando la loro traiettoria. Se fossero riusciti a raggiungere i 4 ed essere salvi all'apparenza. Mekura si avvicinerebbe per un'altro metro, quello che le servirebbe al momento attenderebbe che la tecnica degli avversari non crei un ritorno di fiamma, solleverebbe il braccio destro al livello della spalla, cercherebbe di concentrarvi all'interno una certa quantità di chakra alterandola con la propria natura del chakra fuuton, da li mirerebbe alla anta della porta. Cercherebbe di comprimere verso i punti di fuga, portando indietro leggermente il braccio in questione, caricherebbe e spingerebbe in avanti con palmo teso così da rilasciare l'energia concentrata verso l'anta della porta in questione cercando di spingerla e di chiuderla verso l'interno in modo che la trazione esercitata da dietro la porta possa in qualche modo aiutarli, forse, ad ogni modo dovrebbe dare più copertura a loro. [turni 1/4 tentativo schivata - 1/4 spostamento avanti di u1 m - 2/4 palmo d'aria][53/80 ch tot byakugan on liv II]

Una scena straziante che distrugge il cuore eppure la piccolo Hana non sembra soffrire molto; la visione di Akendo non basta a ledere quel cuore troppo forte per essere sconfitto, per essere abbattuto<Hana>riconosce la sua voce, riconosce la voce della ragazza che ha amato perchè si, ha amato Hana ma ora? Come fa ad amare una persona che è scomparsa lasciandolo solo? Qualcuno che lo ha abbandonato al suo destino<Te ne sei andata, mi hai abbandonato...io ti amavo e tu mi hai abbandonato>eppure da quei solchi vuoti, dal buio di quelle insenature escono delle lacrime. Uno strano fenomeno, impossibile eppure sta succedendo. Non lacrime di sangue ma normali, il dio sta piangendo, piange per aver trovato nuovamente la sua bella, piange per non essere più solo perchè ora siete insieme. La mano si alza andando ad accarezzarle il viso ma pochi secondi passano prima che diventi fredda come il ghiaccio; scivola giù, verso il basso e il corpo di Akendo cade, privo di vita, in una pozza di sangue rosso...non sei riuscita a salvarlo, non sei riuscita a portare in salvo l'unico uomo che tu abbia mai amato ma<Hana>un altra voce a te familiare comincia a parlare alle tue spalle, qualcuno che non hai visto prima, comparso dal nulla. Se ti volti puoi vedere un crine giallo spento, capelli praticamente morti, occhi azzurri, volto ferito ma con un sorriso infinito sul viso...è Hitomu, distrutto, nel corpo, ai suoi piedi vi è una pozzanghera di sangue, denso e rosso che pian piano colora tutto il pavimento<Ti ha aspettato, per anni lo ha fatto ma tu non ceri. Ho provato ad aiutarlo ma...>il Kage cammina, si fa avanti, piano, dolorante per poi mostrare cosa lo affligge. Il centro del suo stomaco, proprio sopra la vita, presenta un buco in grado di far intravedere la carne e ciò che è dietro l'uomo<...ho fallito. Il Kyubi...andato>gli hanno tolto Kurama, il suo corpo è stato martoriato nel tentativo di salvare Akendo, nel tentativo di fare ciò che avrebbe dovuto fare Hana<Perchè lo hai abbandonato, tu, la mia cara nipote...perchè mi hai deluso?>le lacrime scorrono dagli occhi del Kage, già, perchè lo hai deluso? Perchè proprio tu? Sangue del suo sangue hai fatto questo? Oh Hana, forse non saresti dovuta ritornare. Nella realtà il nostro terzetto è costretto nuovamente a difendersi ma questa volta, una mossa intelligente la fa da padrone. Un semplice salto in avanti, questa è la schivata e nuovamente il corpo di Hana viene tratto in salvo e poi, finalmente, parte l'offensiva da parte delle loro innate. Katsumi sfrutta il potere illusorio su Hanga facendogli vedere la scena così com'è, niente cambia, nemmeno i loro spostamenti, tutto resta uguale e...funziona, il Kurako oscuro ci casca e poi Kimi, 4 spiedi intrisi di veleno purissimo. Ognuno contro la gola dei suoi nemici tranne per Kaisan, a lei ne spettano due ed ecco che il sangue comincia a scorrere dalle gole di ognuno e dal volto della tua controparte Doku. Infine Mekura prova qualcosa di impensabile...chiudere la porta e con quel palmo d'aria, ci riesce ma a metà; un anta sola viene mossa e portata al suo posto, quella destra riuscendo a ridurre la forza di attrazione solo a sinistra. Un piccolo vantaggio dalla vostra ma i nemici sono ancora in piedi, sanguinano ma non sono morti. [Quest chiusa][Stessi turni][Stesse tempistiche][Forza attrattiva: 125 ma solo sulla sinistra. La parte destra della stanza torna normale][Katsumi e Kimi 16 metri dalla porta][Mekura 15 metri][23:40]

00:06 Hana:
 Cos’altro può essere fatto a brandelli, se ormai il tutto si è ridotto ad un puzzle incapace d’essere saldato? Non c’è davvero più un solo coccio che riesca a ritrovare la propria controparte, non c’è più dolore che possa attecchire su di un terreno fertile di disperazione – l’anima dilaniata, il cuore pure. E non pensare che dietro questa facciata di placida calma ci sia insensibilità: a scavare un po’ di più, forse troveresti un essere umano che s’arrampica sugli specchi e si stordisce da solo col rumore delle unghie che scivolano contro la parete. Lo stringe a sé, questo sì, ma è perfettamente in grado di capire la linea sottile tra l’illusione e la realtà: le viene quasi da sorridere, patetica, avvinghiata a qualcosa che la stessa mente potrebbe riconoscere come falso ma che il cuore s’ostina a voler vero. < Forse, è vero.> che tu mi abbia amato. Forse è vero, che io ricambi. < Ma…> abbassa il capo, cercando i suoi occhi < Lui non me l’avrebbe mai detto.> e questo lo sa, è consolidato. Quelle non sono parole di Akendo e mai lo saranno. E tu non sei lui. Nonostante questo, però, lo tiene tra le braccia manco stesse cercando la via della redenzione. Le labbra calano, sanno di fremito: ci sono tante, troppe parole che come pensieri affollano la mente, quest’ultime affollano la gola. E le vorrebbe sputare fuori, far librare in aria come farfalle evanescenti ma che invece si risolvono in tremolii vuoti di pliche vocali, sorde, incapaci d’emettere sono. E non parla – lì dove vorrebbe dire che no, non è stata lei ad abbandonarlo. Perché alla fine come si può dire d’abbandonare qualcuno che cammina più veloce di te? Semplicemente, la sua ombra è sempre stata da principio troppo grande e oltre a nascondervisi dentro altro non ha potuto fare. S’ammutolisce, ricercando le labbra di un cadavere sostanzialmente che prova ad assaporare lì dove il gelo marca il suo corpo – avida, egoista, soggetta e preda di ogni peccato umano perché umane e mortali sono le sue spoglie. E dalle labbra, il suo sapore scivola via, l’ennesimo dato per confermare che probabilmente nemmeno i suoi baci sanno di lui. Giace con lui, semplicemente a ginocchia piegate al suolo ed accostate al corpo esanime del Rikudo, in una pozza di sangue. Patetico, che tutto il suo modo ora si consolidi in questa pozza di liquido ematico. E mentre la paranoia l’assale consacrandosi in una cascata di brividi che la spingono al tremolio delle mani, entrambe, dalle dita sottili e quasi scheletriche che per trovare pace sembrano avvinghiarsi alla mano del Sennin, la voce di Hitomu le fulmina la testa e la fa quasi rabbrividire gelidamente. Non – anche – lui. Incastra la testa tra le spalle, incapace di piangere lutto così com’è sempre stata incapace di piangere in generale – cosa che a dispetto di suo zio, lei non si concederà mai temendo quasi un guasto ai condotti lacrimali. Comprime le labbra ancora, stringendo le dita quasi nel vago e vano tentativo di scorticarne il palmo. < Non è vero.> la voce ricerca avida fermezza: più che esplicarlo, in realtà si sta auto-convincendo. < Non-è-vero.> entrambe le mani risalgono, cercano le braccia per disseminare una sequela di lividi che possano indurla a trovare nel dolore fisico una distrazione. < Io non lo ho abbandonato.> così come non ha abbandonato te, Hitomu. < Per tutto questo tempo, non ho fatto altro che stare al tuo fianco.> e quello di suo cugino. Per tutto questo tempo, sono stata l’oggetto di Konoha in tutta la libertà che mi hai dato. Queste… < Non sono parole da te.> non le avresti mai accollato una colpa che sai non essere sua. Abbassa la testa, amareggiata. < No, zio.> ed è forse la prima volta che lo chiama così, ironico che sia a farlo ad un Hitomu che nemmeno lo saprà <Lui non mi ha aspettato. > perché nemmeno nelle sue più fervide fantasie, lui l’aspetta < Lui non mi aspetterà mai.> ed il fatto che sia lei a dovergli correre dietro è indicativo. < E tu lo sai.> dovrebbe conoscerlo meglio di chiunque altro, ma – d’altro canto – cosa si pretende da una realtà distorta? Falle. Buchi. Copie che falliscono nel loro intento. < E’ molto semplice, Hitomu > e anche questo lui, dovrebbe saperlo. < Perché sono una delusione.> quasi una beffa il fatto che anni fa sia stata proprio lei a dirglielo: quasi avesse voluto mettere le carte in tavola con il destino da principio. < Ma ci sto provando> a fare qualcosa per rendermi utile. < Anche adesso. Qualsiasi cosa io possa fare, dimmela.> ingrata nei confronti di un fato già deciso, imperterrita dinanzi alla morte, ostinata a portare indietro qualcosa che non c’è. [ Chakra 25/25] [ Equip descritto ]

00:13 Kimi:
 Centrati. Trafitti. Avvelenati. Non male, ma non abbastanza per placare la sua ira. La mano di Nemurimasen sulla pancia, su quella che è sua figlia l’ha irritata più di quanto avrebbe pensato, non vede nulla del suo amato in lui. I compagni riescono a muoversi senza che la sua lingua sia di alcun ostacolo ora, lasciando libera sia Mekura che Katsumi di agire, mentre lei ha altri piani. Compone nuovamente il sigillo del serpente, nuovamente la sua mano destra va a toccare le sue labbra, palmo verso l’alto costruendo così un ponte per quel veleno che ancora una volta viene fatto risalire dalle ghiandole salivari, verrebbe quindi modellato attraverso il chakra per assumere nuovamente la forma di spiedo, il chakra andrebbe a lavorare intorno a quel veleno, quattro spiedi proprio come prima. Svuota i suoi polmoni buttando fuori l’aria e lascia che quegli spiedi a contatto dell’aria termino di solidificarsi. Quattro spiedi e questa volta diretti solo ai finti genitori. Adesso andrebbe a mirare agli occhi, solo a quelli per cercare di andare a trafiggerli, avvelenarli ancora una volta. Li fissa, con la lingua che dovrebbe essere ancora a contatto con Katsumi. Non parla dato che andrebbe evidenti difficoltà nel farlo. Se fosse riuscita quindi qui andrebbe semplicemente a muoversi in avanti, di nove metri, per avvicinarsi. Per far questo non andrebbe a scattare al massimo della velocità tenterebbe solo di camminare velocemente, il baricentro spostato indietro, lievemente sbilanciata per evitare di venir risucchiata. Non sta ragionando ma si era già capito. La lingua che regge Hana però andrebbe a rimanere indietro, tesa alle sue spalle, userebbe la povera Genin come una sorta di ancora, sperando che il suo corpo, quel peso lasciato andare, possa garantire un buon appoggio. Il corpo della ragazza si sposta, anzi viene trascinato, di appena un metro mentre lei andrebbe semplicemente a spostarsi, avvicinarsi alle controparti lasciando che ora tra di loro ci siano solo sette metri. [arte del veleno liv 2][ 2/4 4 spiedi doku][2/4 movimento][chakra 73/80][tonici recupera chakra 3]

00:18 Hanae:
 L'illusione su Hanga viene mantenuta costantemente attiva, lo stesso identico quadro della situazione presente viene mantenuto, quello che avviene nella realtà viene ripetuto prima nella mente dell'Uchiha per poi essere trasmesso alla mente altrui. Al contempo son riusciti a chiudere parzialmente la porta, diciamo, dell'inferno...la fenice quindi è stata totalmente respinta, non assorbita. Sgrana in modo quasi impercettibile le pupille, ha del tempo per agire nonostante il genjutsu attivo, grazie alla grande maestria raggiunta tramite lo sharingan, ed è per questo che lo sguardo ingloberebbe nella propria persona anche la figura della controparte di Mekura. Se la vera Hyuga può chiudere le porte con i suoi attacchi a loro è il compito di tenere anche solo momentaneamente a bada il quartetto. E difatti il proprio chakra una volta ancora verrebbe rilasciato dalle tomoe, muovendosi precedentemente per il nervo ottico. Una quantità che inizia a diventare piuttosto pesante mista ai costi fin'ora applicati, ma necessaria per arrivare al suo fine. Tenta dunque di inglobare nella stessa identica illusione entrambe le figure indicate, aumentando la dose di chakra per pagare il mantenimento di Hanga. Ed è proprio qui che l'ambiente cambia radicalmente, una chiave decisamente più adatta al suo vecchio stile di combattimento. Quella stanza opprimente improvvisamente diventa..una prateria. Un'immensa, vasta distesa priva di qualunque dettaglio. Eppure entrambe le controparti "maligne" dei propri alleati sono allineati uno di fianco all'altro, entrambi potranno vedere nel tempo che impiega l'Uchiha ad elaborare le informazioni le reazioni altrui. < Come ci si sente..? > Lo sguardo si rivolge ad Hanga. Potrà notare di essere immobile a giacere su una sedia in legno. Vecchia, logora, con delle manette che mantengono entrambe le controparti ferme sulla sedia. Manette anch'esse vecchie e rovinate dal tempo, arrugginite quanto basta dal scorticare la pelle al minimo movimento. Sopra le loro teste una pressione che va schiacciando sul terreno, e attorno a loro quel magnifico..sereno paesaggio. Cosi' fuori luogo, cosi' sbagliato. < Ad aver ucciso la tua controparte, Kurako. > Passi in avanti dell'Uchiha verso quella figura, la mancina a rivolgersi verso di lui e l'indice ad essere sollevato per sfiorarne la pelle del volto. A passaggio dell'unghia una ferita da taglio ad aprirsi, accompagnata da un'infernale bruciore, come se fosse < Con la tua sete di potere. > a quelle parole Hanga si sentirà soffocare. Mancar aria poichè qualcosa sta andando di traverso. E al contempo la controparte di Mekura subirà, di fianco, le stesse identiche "torture" < Con la tua lussuria. > Sentirà adesso come se una mano stesse stringendo attorno ai suoi genitali. Sempre di più, in attimi di tempo che parranno quasi rallentati, che porteranno all'inevitabile frantumarsi dei sopracitati. < Per creare un nuovo mondo? Per distruggerlo? Per divertimento? > Lo sfondo che li circonda ad alterarsi, attorno a Katsumi si formano un sacco di altre figure. Non hanno una forma precisa, ma un volto. Frammenti del passato di Kurako conosciuti dall'Uchiha. Il kage di konoha, i cittadini, la Nara, gli altri membri dell'Akatsuki. A spiccare di fianco a Katsumi persino colui che rappresenta il vero Kurako. Che ride, ride di gusto all'idea che adesso Hanga possa trovarsi inerme davanti alla sua plausibile fine. Senza neppure poter combattere, senza reazione alcuna. < Soltanto un frammento di Nan. > c'è del disgusto in quelle parole, mentre indice e medio della mancina si avvicinano minacciose agli occhi delle due controparti. Entrambi verrebbero sfiorati e con quel solo tocco fatti bruciare. Un modo per intrattenere loro e sè stesso fintanto che Kimi e Mekura avranno da agire. [ chakra on - 14/34 restante] [gen 125] [men 125] [ mantenimento potere illusorio + potere illusorio sulla controparte di Mekura]

00:23 Mekura:
 Ha sprecato diverso chakra per usare quella strategia ma ha funzionato in qualche modo così come la loro schivata. Una anta è chiusa ed i nemici sono sanguinanti e con il veleno in circolo rischiano di perdere tempo a curarsi attraverso il doppio di Kimi per riuscire a liberarsi da quella condizione <non sprechiamo quello che abbiamo guadagnato> afferma la Hyuga ora che hanno un margine di movimento e di respiro rispetto ai loro avversari. Guarda in direzione di Katsumi annuendo verso questo mentre si deve occupare ancora una volta della porta, anzi deve tenere d'occhio tutte e due le ante <cercheranno di riaprirle come prima e allora saremo da capo, fate in modo di attaccare e di non stare mai al centro, se ci provassero colpiteli di lato o proviamo a chiuderla del tutto> afferma Mekura mentre prende un lungo respiro, non può sbagliare. dalla tasca portakunai afferrerebbe due kunai collegato ad una cartabomba. Non può rischiare di andare dall'altra parte in solitario rischiando di trovarsi da sola e di farsi trascinare dentro perché nessuno potrà aiutarla in quella condizione, allo stesso modo, il chakra inizia a farsi poco, non più perdere così tanto con dei rischi così alti. L'unico modo più sicuro è utilizzare al meglio quello che si ha con il giusto tempismo. Caricherebbe le due carte bomba con il chakra stringendole tra le dita della mano destra Una volta speso il chakra richiesto la ragazza stringerebbe le armi sempre della mano destra mentre la seconda nella sinistra. Prenderebbe la mira verso l'anta di sinistra cercando di calcolare la forza di trazione quanto avrebbe richiesto di tirare all'interno un oggetto così leggero in volo ed in particolare deviare la traiettoria. Mekura quindi caricherebbe il braccio destro indietro portandolo al livello della spalla e cercherebbe di lanciare direttamente a sinistra portando l'arma verso la spalla inversa ed aiutandosi con la rotazione per poter imprimere maggiore forza e dinamismo al colpo, al che se va tutto come nei piani e il kunai viaggiando per un tot di metri verso sinistra venisse poi trascinato verso la scia con una certa angolazione, a quel punto con manovra simile, porterebbe il secondo Kunai alla mano destra e come prima lancerebbe l'arma. Controllerebbe la posizione delle armi tramite il byakugan con una Byakugan per assicurarsi che tra questi ci fosse almeno una distanza di 2m a quel punto se fossero vicino alla anta della porta e il primo non l'avesse superata, Mekura solleverebbe la mano destra e cercherebbe di comporre il mezzo sigillo della capra <kai> affermerebbe alla fine cercando di far esplodere le due carte bomba che insieme dovrebbero creare una spinta di un raggio di 10m e che grazie alla stessa trazione dovrebbero permettere di chiudere se non del tutto l'anta sinistra del valico. [uso 2 carte bomba - 2 chk tot byakugan liv II 49/80 ][turno completo lancio di due armi] [forza 30][stesso equip]

Mekura usa 2 Carta Bomba!

Mekura usa 2 Kunai!

La linea che separa la realtà dall'illusione è molto sottile e non tutti sono in grado di vederla, non tutti sono in grado di scorgere le differenze e in pochi riescono a uscire da un limbo come questo eppure Hana, in qualche modo, capisce, scorge l'illusione. Akendo è debole ma mai lo è stato. Hitomu è sconfitto ma mai lo sarebbe, afferma il falso e questa è la chiave, questa è la parola d'ordine, l'errore commesso dalla stessa soglia nei confronti di Hana..sottovalutandola. Un sorriso si forma sul volto di Hitomu e poi il buio, la stanza scompare, Akendo, Hitomu stesso, ogni cosa scompare e la genin riapre gli occhi. La realtà torna a vincere facendola svegliare e tornare al mondo potendo assistere alla scena finale. Katsumi immerge ancora di più Hanga in quell'illusione insieme a Joai; una grande prateria, loro due legati a una sedia, fermi e immobili a provare dolore. Kimi nuovamente lancia i suoi spiedi negli occhi dei doppi di Katsumi e di Kimi stessa, li acceca mentre il sangue esce copioso, una morte per dissanguamento, è questa la fine prescelta dalla Doku ma torniamo nell'illusione. Le parole di Katsumi arrivano forti, le sue visioni si materializzano offrendo un tributo a Kurako, mostrando il giovane ridere eppure qualcosa non va, non funziona in tutto questo. La figura di Kurako, materializzata dall'Uchiha, scompare per poi ricomparire al fianco di Hanga sotto una forma diversa. Le vesti sono quelle di un samurai, nere, i suoi capelli sono arancioni così come gli occhi, arancioni anch'essi. Fissa Katsumi, un sorriso impresso sul volto del Senjuu<Grazie Katsumi>parla, ringrazia l'amico per quello che sta facendo...lo spirito del Senjuu si è materializzato nell'illusione. La mano di Kurako si alza andando a posarsi sulla spalla di Hanga<Da qui in poi ci penso io>la destra si alza, viene portata all'altezza delle fronte, la mano chiusa con solo indice e medio aperti posati sulla tempia<Ci vediamo amico mio>e improvvisamente la mano sulla spalla di Hanga va a stringersi lanciando all'indietro sia lui che Joai ma cosa è successo davvero, nella realtà? Mekura lancia la sua bomba andando a richiudere l'altra anta in una grande esplosione ma ecco che entrambe le ante vanno ad aprirsi all'improvviso. Un verso acuto, un suono acuto proviene dalla soglia, il Juubi si lamenta e la forza di attrazione ricomincia, attrae...l'oscuro. I vostri doppi vengono risucchiati all'interno della soglia per poi richiudersi in un tonfo. Avete superato le vostre prove, avete vinto contro voi stessi e contro il destino ma adesso spetta ad Akendo reagire e vincere, pregate e credete in lui. [END]

Pretendo almeno l'end di Katsumi

01:00 Kimi:
 Le sue lingue vanno a disfarsi, svanendo lasciandola così sola senza più appigli. Le controparti stanno morendo, colpite dalla sua rabbia e dal suo veleno. Le porte si spalancano nuovamente, si accovaccia lei, spaventata dalla possibilità di finire rinchiusa oltre quella soglia, si volta appena, con lo sguardo verso Katsumi, quasi volesse dirgli addio, scusarsi per aver agito stupidamente, ormai ne è convinta si crede restare al mondo. Fissa le ante ma il pensiero è ben oltre, la mano destra andrebbe a poggiarsi sul ventre, lentamente e con delicatezza, cerca un segno che possa rassicurarla, un piccolo calcio, inizia a sentire i movimenti, o anche del dolore, qualcosa che le dica che lei è ancora lì, che sua figlia è ancora in vita <la morte> si ferma osservando le porte, parlando alla sua controparte a quel piccolo demone che mai come quella notte è riuscita a possedere la sua mente, facendo leva su una paura che nemmeno credeva di avere <si sconta vivendo> un addio il suo, parole che hanno un sapore amaro pronunciate da lei, non è ancora giunto il momento di ricongiungersi alle sue sorelle nell’Ade, la sua strada è ancora lunga, la sofferenza l’aspetta e ne è conscia, ha sbagliato a sperare in una vita felice, a dimenticare chi è e perché è venuta al mondo. Abbassa quindi lo sguardo lasciando che sui suoi occhi si accumulino le lacrime, le sta trattenendo, a fatica. Si volterebbe solo ora, incapace di lasciarsi andare ai sentimenti, ancora spaventata, ancora arrabbiata non è bastato ucciderli e vederli andare via, la loro ombra è ancora sulle sue spalle, sua figlia sta ancora correndo dei rischi e li correrà finchè avrà vita. Verso Mekura ora a lei, solo a lei è permesso guardare quegli occhi azzurri pieni di lacrime sul punto si uscire, solo a lei mostra la paura e la rabbia, quella parte così tanto umana che nessuno ora deve scorgere, deve essere forte, fingere una sicurezza che non possiede c’è troppo in gioco. Una mossa sbagliata e forse Katsumi potrebbe finire per odiare quella bambina o peggio: aver paura come ne ha lei <come sta?> non domanda altro, capirà, la Hyuga sa già a cosa si riferisce, ne è convinta. Attenderà una risposta prima di concedersi una piccola debolezza. Il suo chakra nuovamente corre verso le ghiandole salivari, nuovamente andrebbe ad immergersi nel veleno però questa volta eviterebbe di formare un cucchiaio per formare, invece, una sorta di patina, un divisorio, una membrana traspirante che dovrebbe permetterle di dividere il suo veleno da quello che è invece l’antidoto. Solo a questo punto si avvicinerebbe a Katsumi, non pretende una risposta, un gesto semplicemente lo fisserebbe camminando verso di lui, la destra poi andrebbe a scattare per prenderlo dal colletto, un bacio è quello che vorrebbe donargli, un bacio attraverso il quale gli andrebbe a somministrare l’antidoto appena creato, un bacio dal retrogusto amaro che dovrebbe aver ormai imparato a riconoscere. Proprio dietro a quel gusto andrebbe a celare amarezza e paura concedendosi di essere consolata nel silenzio di quello che pare essere solo passione, solo cura. [chakra:67/80] [arte del veleno liv 2][ antidoto doku][end]

01:05 Mekura:
 Ha fatto quello che era necessario, tutti lo hanno fatto, hanno dato il massimo e non c'è molto altro da aggiungere. Le porte si riaprono improvvisamente <Dannazione!> grida mentre piegherebbe le ginocchia sollevando le braccia verso il volto per proteggerlo nel caso arrivasse un attacco, ma così non accade. <!> anzi sono gli altri ad essere risucchiati all'interno della porta per poi ritornare tutto come prima. Ci vuole un po' mentre osserva quello spettacolo strano e inquietante, prende un lungo respiro e poi le porte si chiudono <...> poggerebbe una mano sulla fronte andando a mettersi a sedere con calma senza sapere che cosa dire di preciso o cosa pensare. Joai era differente, era lei, finalmente, una figura in cui si riconosceva eppure forse in malafede, ha pensato a quella infantilità che mostrava come qualcosa di più, come se lei stesse prendendo non solo le sue sembianze, ma di qualcun'altra. Non sente neppure rabbia, ne soddisfazione di averla mandata dall'altra parte, non sente nulla. Porta le gambe verso il petto e si stropiccia la fronte deglutendo e prendendosi il suo tempo andando poi ad osservare tutti i presenti con particolare attenzione verso Kimi. Porta le mani a terra rigirandosi per poi mettersi in ginocchio quindi sollevarsi in piedi guardando in direzione del ventre sperando che tutto questo sforzo non abbia danneggiato la creatura <...> controllerebbe bene per capire se ci fosse della sofferenza, controllerebbe il cuore battere e come la bimba si stesse formando quindi prende un lungo sospiro <è forte, sta bene, ma ora dovresti riposarti> afferma lei incrociando le braccia tra loro <...bhe tutti dovremmo riposarci> guarda in direzione di Hana in particolare. Deve essere successo qualcosa, è strano che alla comparsa delle loro copie lei sia svenuta in quel modo riprendendosi esattamente nel tempo stesso che la soglia ha ripreso i loro oscuri doppi. <Katsumi è bello vederti> afferma con un tono quasi da camerata, compiaciuta della presenza del uchiha che invero è stato essenziale nella missione. Rimane con loro per un po' controllando ancora una volta che sia tutto apposto e poi ritornerebbe in un mutismo interiore mentre rimugina certi pensieri. [end]

01:10 Hanae:
 L'uchiha è riuscito finalmente a raccogliere parte del debito che Hanga si è lasciato alle spalle con la morte del Senjuu. Un debito che condannerà quella controparte a vagare per sempre nel dolore e nella consapevolezza di aver fallito, forse di fianco ad un frammento di ciò che ancora resta integro di Nan. Non è forse stata una grande amicizia la loro, forse non hanno mai avuto l'occasione di dialogare rimuovendo le loro maschere di cera, ma l'Uchiha, nel loro ultimo incontro, ha provato un goccio di rispetto. E non per il potere da lui collezionato al costo della sua intera esistenza, ma per qualcosa di più grande, che probabilmente soltanto nella propria memoria vivrà, immortale. E' dentro quel genjutsu che si forma un'ultima parte dell'essenza altrui. Uno sguardo in sua direzione, iridi marchiate dallo sharingan e dal sangue dei ricordi di Akendo a voltarsi su di lui. Inquietanti per colori e cicatrici, eppure pacifiche nel volgere un ultimo sguardo a quella versione più giovane del Senjuu, risalente ai tempi del loro primo incontro. < La nostra ultima missione come team. > placido e freddo nel tono, come sempre lo è stesso, eppure amichevole. < Completata. > Al terminare di quelle parole il genjutsu perde ormai motivo d'esistere. Da adesso le cose cambieranno, arrivati alla fine di questo capitolo ne inizierà uno nuovo, e dopo gli eventi recenti..chi può dire dove lo porterà. Ad ogni modo, lo scopo era chiudere le porte, e le porte son state finalmente chiuse. Il genjutsu ad interrompersi spontaneamente quando le anime delle controparti vengono trascinate in quella porta, magari non del tutto morte, ma sicuramente perdute e sconfitte. Hanno affrontato i loro ostacoli e il destino ha ritenuto giusto farglieli scavalcare, adesso finalmente potrà andare avanti. Trovare Akendo, scoprire cosa gli sta succedendo. E forse, una volta risolto quest'ultimo problema, assistere a qualcosa di unico, qualcosa derivato dalla presenza della Doku, da ciò che con sè porta. Ne osserva l'atteggiamento, quell'ira che si poteva leggere tra le righe dello scontro. Non può dire di approvarla..specie nella situazione che adesso sta attraversando. Sguardo verso Mekura, parole in sua direzione che lasciano tra le righe un secondo significato. Un paio di colpi di tosse, ad ammettere la sua colpevolezza, prima di voltare lo sguardo verso la Doku. Aggrotta la fronte e assottiglia appena lo sguardo, severo. Eppure osservare quella figura che gli si avvicina, portando con sè quello sguardo e quel peso..lo ammutolisce totalmente. Se anche avesse voluto lontanamente rimproverare quell'atteggiamento, finisce semplicemente per distendere il braccio destro nel tentativo di cingerla all'altezza del busto, per poi ingerire quell'antidoto e scostarsi appena con il volto. La mancina a scivolare alle ciglia di lei, lentamente, un modo per far percepire la propria presenza, per affievolire quella paura. Semplicemente va a disattivare lo sharingan, a fissarla negli occhi. < Vi amo. > rivolto a più di un'entità..per la prima volta. Non ci sarà molto altro da dire, forse controllerà i dintorni, in ogni caso si allontanerà il prima possibile. [END]

Il quartetto affronta l'ultima battaglia sconfiggendo le loro controparti oscure e riuscendo a chiudere la porta con successo.

Note: Faccio un commento generale. Tutti bravi, mi siete piaciuti. Avete messo in pratica ottime ma semplici strategie efficaci che mi sono piaciute riuscendo nel vostro intento. Hana anche tu mi sei piaciuta nella tua psicologia e che dire, complimenti a tutti.