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La rabbia e la paura

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con Ayame, Akahiro

19:37 Akahiro:
  [Strada] Corre come mai fatto prima, con una frenesia che mai ha provato in quella maniera. Non è nulla di allegro, al contrario i suoi occhi sono determinati, emanano una sensazione diversa dal solito. Delle sfumature che non sempre mostrano i suoi occhi, concentrati e allo stesso tempo come se fossero colti da una rabbia latente, allo stesso tempo dalla preoccupazione di ciò che è avvenuto e che ancora potrebbe avvenire, come anche dalle stesse rivelazioni che ha scoperto oggi. Tutte queste emozioni gli stringono l'animo e si annidano nella sua mente. Non si è nemmeno cambiato. E' dalla sera prima che porta quei vestiti, chiaramente non è passato a casa. Deve aver passato la giornata facendo mente locale e ora sta andando direttamente ai Volti di Pietra. Una felpa blu scura, un paio di pantaloni neri come i sandali da ninja, privo sia del porta oggetti che del porta shuriken e kunai. Queste sono le vesti che lo caratterizzano, come la maschera nera a coprigli il viso dal naso al collo, compreso il copri fronte posto alla fronte. I capelli bianchi sono un poco più unti del solito, è chiaro che è da ieri che non se li lava, i vestiti non hanno un cattivo odore, ma è chiaro che sono più sgualciti rispetto al normale, sopratutto dopo quella notte folle che hanno passato. Sta correndo cercando di schivare ogni passate <Fate largo!> digrignerebbe, con occhi puntato dritti verso il Monte dei volti di pietra. E si fermerebbe solo per rifiatare, senza mai distogliere dai faccioni degli Hokage scolpiti i propri occhi azzurri. La mano sinistra si porrebbe su di un muro, come a volersi sorreggere, il corpo di poco chino e una nuova preoccupazione tornerebbe in lui, nella sua espressione. Si guarderebbe attorno, è tornato il buio, la notte si avvicina.

19:46 Ayame:
  [Strada] Il sole è tramontato e lei è ancora in giro per Konoha, godendosi questa piacevole brezza fresca che la travolge scompigliandole di poco la chioma rosea tenuta liscia adagiata sulle spalle, una serata tranquilla e rilassata, tranne per il fatto che i genitori non sanno che si sgattaiolata fuori dalla finestra e non approverebbero nemmeno il suo abbigliamento, una magliettina blu dalla quale partono lateralmente, lasciando le spalle scoperte, delle lunghe maniche che coprono completamente le mani e che vanno ad allargarsi, formando una specie di campana, intorno alla vita ha una fascia celestina che copre l'inizio dei pantaloni neri che le arrivano fino alla fine della pianta del piede, unendosi così al sandalo nero che conclude il tutto. Sta quasi per tornare indietro, ma una voce fin troppo familiare la blocca, portando a posare gli occhi magenta sulla figura sfuggente dell'albino che incomincia a seguire, nel tentativo di non perderlo in mezzo alla folla e quando questo si appoggia, ecco la preoccupazione che prende il controllo di se, chiamandolo senza onoreficenze: <<Akahiro!>> la voce è quasi tremante, ma ancora abbastanza compatta e una volta raggiunto la sua figura, gli si metterà davanti e sempre se lui non si spostasse, andrebbe a posare il palmo della mano destra sulla sua guancia, non sa nemmeno lei il motivo, ma è troppo occupata continuare la sua parlantina dovuta alla lieve preoccupazione <<Come stai? è successo qualcosa? Ti sei fato male?>>.

19:58 Akahiro:
  [Strada] Sente quella voce, proprio quella. La voce di una persona ben conosciuta che lo porta subito a sgranare gli occhi, esternando in tutto e per tutto una mimica ancor più preoccupata, chiara nonostante si palesi alla vista altrui per solo quel poco del proprio viso visibile a tutti <Kaji..!> ed eccola li di fronte a lui che gli mette una mano sulla guancia e così facendo potrà chiaramente vedere la sua mimica negli occhi <No!> la mano destra, ovvero quella che non si poserebbe sul muro, verrebbe diretta verso di lei. Tenta così di darle una piccola spinta sulla spalla, non molto violenta, non vuole rischiare di farla cadere all'indietro. Cercherebbe semplicemente di allontanarla di poco, provando così di conseguenza a toglierli la mano dalla propria guancia <Non puoi stare qui. Sopratutto non qui con me> la voce sarebbe un poco più rauca, affaticata da quella stessa corsa. La guarderebbe dritta negli occhi <Vai a casa, Kajitsu. Vattene, è troppo pericoloso> raddrizzerebbe il busto, adagiando ora tutto la spalla mancina sul muro <Tornatene nel quartiere Nara> lentamente la respirazione, smorzata per quella corsa fin troppo agitata, tornerebbe pian piano regolare <Li forse sarai al sicuro> gli occhi si alzerebbero verso i Volti in Pietra degli Hokage, assottigliando le palpebre e disegnando un taglio di queste deciso e motivato <Io ho una cosa da fare> potrebbe sembrare persino matto ora a chi non sa quello che è successo, a chi non sa chi e cosa gli è capitato, cosa ha scoperto. Andrebbe a porre la schiena sul muro ruotando in senso orario il corpo, ormai fermatosi cercherebbe di riprendere fiato del tutto <Non ti preoccupare per me> direbbe ancora con uno scorcio del proprio sguardo verso la Montagna.

20:24 Ayame:
  [Strada] Di certo non si aspettava una reazione del genere, quella lieve spinta la fa indietreggiare, ma altri due passi li fa di sua volontà, ritirando subito la mano che gli aveva posato sulla guancia stringendola al petto e posando l'altra si di questa, sgranando gli occhi magenta e corrugando appena un poco la fronte, rimanendo comunque in silenzio; << ... >> non si azzarda a dire qualcosa che l'albino ricomincia, alzando in seguito un sopracciglio alla sua affermazione, dischiude le labbra per inumettarsele con la punta della lingua e rispondergli: << P-perchè? Ho fatto qualcosa di male? >> continua a domandare, avvicinandosi di un'altro passo verso di lui, non volendosi allontanare nonostante le sue parole, non è spaventata, solo palesemente preoccpata per le reazioni del sedicenne davanti a lei; << Non me ne vado finchè non mi dici quello che sta succedendo >> questa volta la voce è più sicura e più determinata di prima, tanto è che continua a parlare << Io non ti lascio solo >>questa volta la voce non è come prima, è giusto un po' più alta, per darsi un certo spessore che sta crollando sotto quegli occhi azzurri, nonostante tutto. << No, no e poi no >> ripete scuotendo la testa da un verso all'altro, con fare vigoroso, auto convincendosi di quello che sta dinendo per darsi più forza morale, acendo diventare il suo solito sorriso una sottile linea retta; << E invece mi preoccupo! Sono o non sono la tua ragazza >> più che una domanda retorica sembra un'affermazione, posando entrambe le mani sui fianchi e assottigliando lo sguardo, ma tutta la sua sicurezza svanisce, non ce la fa a mantenersi seria << Ti prego, dimmi che è successo ... >>

20:34 Akahiro:
  [Strada] Ancora con la schiena sul muro alza gli occhi verso l'alto, socchiudendoli per sospirare con un'atteggiamento del tutto rassegnato <La scorsa notte, in Centro, siamo stati attaccati. Non so cosa fossero, ma delle fiamme blu prendevano possesso dei corpi dei cittadini. Hanno cercato di fare lo stesso con me e Kagume, ma siamo riusciti a difenderci. Poi mi è stato ordinato da Kagume di entrare in una casa per aiutare i cittadini al suo interno e si un essere gigantesco si è mostrato a noi> mentre parla le palpebre si riaprono, punta dunque gli occhi di fronte a se e di qualche grado in basso guardando il terreno <Ha preso possesso del cittadino che aveva tenuto la porta aperta per noi...e...> assottiglia lo sguardo, i pugni vengono stretti fino a che le nocche non diverrebbero bianche e una chiara espressione adirata si formerebbe <E di me!> a queste ultime parole il viso viene rivolto verso Kajitsu <E nonostante il mattino seguente sia tornato tutto nella normalità, quasi nessuno ricorda tali avvenimento, come se non fosse successo niente. Nonostante ciò ha usato la mia ombra per generare delle mostruosità! Tutta la notte! E quindi per favore...vai a casa, Kajitsu!> e detto ciò si staccherebbe dal muro, tentando di muoversi affianco al corpo della ragazza con l'obbiettivo di superarla. Non correrebbe ora, semplicemente dei passi lunghi. Ovviamente non vuole creare il panico, per questo parlerebbe alla ragazza cercando di farsi sentire solo e soltanto da lei, seppur la modifica del proprio timbro di voce sarà chiara alle orecchie della Nara. In ogni caso i suoi passi non lo porterebbero tanto distanti dalla rosea ragazza e si muoverebbe proprio affianco a lei, quindi potrà formarlo in ogni momento.

20:46 Ayame:
  [Strada] << ... >> il silenzio per il momento è l'unica cosa che la tiene tutta unita, senza saltare addosso ad Akahiro per abbracciarlo e stargli vicino, consolarlo e coccolarlo come vorrebbe fare tutto il giorno, le braccia si distendono nuovamente, portandosi appena un po verso l'avanti e andando ad afferrare la fascia intono al ventre on entrambve le mani, facendo sbiancare di appena un po' le nocche, togliendo quel roseo clore che di solito è padrone del suo corpo. Abbassa lo sguardo alle sue ultime parole, non si azzarda ad incontrare lo sguardo di lui, quegli occhi che hanno condiviso qualcosa di molto prezioso per entrambi ora sembrano in qualche modo spingerla via, lontana da lui e quando questo si allontana, all'inizio rimane ferma lì dov'è, per poi mandare al diavolo tutta quella compostezza che stava cercando di avere e tenterebbe di avvolgere le braccia intorno al busto di lui, abbracciandoloda dietro e poserebbe la fronte tra le sue scapole, emettendo un lieve sospiro prima parlare, con voce non eccessivamente sicura: << N-no! Io non ti lascio qui! Abbiamo condoviso... tutto di noi, l'uno con l'altro, non vedo perchè dovrei lasciarti qui da sola, sapendo che la persona che amo è in balia di queste brutte cose, non sei mica l'Hokage che me lo può imporre! >> e qui il tono inizierebbe a stabilizzarsi e a non essere più quella cosa tremolante di prima, questa volta la voce è chiara, cristallina << Io sto con te, fino alla fine, non ti lascio... Ce lo siamo promesso, ricordi? >>

20:53 Akahiro:
 Sente le sue braccia intorno al busto e lei dietro di lui. Si arresta subito, inizialmente serio ma poi non può fare a meno di sobbalzare con gli occhi nel sentire le sue parole, sopratutto quando dice che lo ama. China il capo <ma non capisci? Non voglio che ti succeda nulla, sopratutto a causa mia> si volterebbe verso di lei <Devo sistemare questa faccenda, il mattino seguente ho avuto modo di parlare di nuovo con quel gigante...dice che l'ho generato io, anche se non so come. Se è nato da me, allora devo distruggerlo. Non mi fido di questa...creatura...> distoglierebbe lo sguardo <E' pericolosa, va distrutta, devo distruggerla> nuovamente gli occhi andrebbero verso Kajitsu, incrociandoli con lei, seri e intensi <Mi ha detto che devo recarmi alla Montagna dei volti di pietra degli Hokage> morderebbe il labbro inferiore <Ma non so quando>

21:17 Ayame:
  [Strada] << E non mi succederà nulla! Me la posso cavare, sto imparando e continuerò a farlo, non temere ... >> questa volta la voce è meno sicura, meno "pesante di quella utilizzata in precedenza, è più tranquilla, più da lei quando si sente bene, sta ri-acquisendo la calma e questo è un bene, dato che dovrebbe tornare quella solita aura serena che la circonda << Tanto non riusciranno a liberarsi di me tanto facilmente >> un pizzico d'orgoglio potrà essere benissimo scorto all'udire di quelle parole e in seguito, allentando la presa intorno al busto di lui, gli permette di girarsi per poi tornare ad aggrapparsi a lui con entrambe le mani, posando il mento sul suo petto e alzando solamente gli occhi magenta, guardandolo fisso e ascoltandolo, dato che per il momento è l'unica cosa che può fare. << Ti aiuterò io >> insiste, abbozzando un piccolo sorriso, nella speranza di riuscire a fare qualcosa con un solo gesto affettuoso, tirarlo un po' su di morale, questa sarebbe la sua speranza; << Vengo con te, non voglio sentire discussioni >> ed ecco qui che sfodera il classico tono di voce che una donna utilizza per mettere fine a qualche discorso che ha preso foga nel mentre del dibattito, non lasciando, apparentemente, alcuna possibilità ad Akahiro se non di ascoltarla. << Magari anche questo "coso" deve riposare e non andrà sul monte fino a domani... Se vieni a dormire a casa e domani mattina, verso le sei, ci alziamo e andiamo sul monte? >> una piccola proposta che come è stata fatta può essere benissimo rifiutata, non se la prenderà mica << Sei troppo agitato, devi riposarti, non daresti il meglio di te in queste condizioni >> ecco perchè, è preoccupata che nemmeno stesse per partire per una guerra dalla quale non farà ritorno, ma valla a capire, lei e le sue preoccupazioni.

21:34 Akahiro:
  [Strada] Cerca di avvolgerla con le proprie braccia, un abbraccio caldo e affettuoso <Ha detto che finchè non andrò ai Volti la "danza" continuerà, ogni notte, ancora, ancora e ancora> ma è strano, ora non succede nulla. Si guarda intorno, cercando qualche indizio, eppure nulla. Niente sembrerebbe accadere <Però non capisco, stanotte sembra tutto così a posto> e la cosa un poco lo risolleva, però... <Stamattina mi ha portato in una realtà alternativa, tutto per dirmi queste cose. Ho sempre il dubbio che ciò che ho intorno non sia reale> la stretta intorno al busto della ragazza si farebbe un poco più forte <Detesto l'idea di essere controllato da questo essere. Non capisco come sia possibile che lo abbia creato io, come è possibile?> la voce è sempre bassa, ora più calma ma colma di dubbio. Un piccolo sorriso si formerebbe sotto la maschera, cercando di appoggiare il proprio volto sul capo di Kajitsu. Per l'esattezza la guancia sinistra si poggerebbe sulla testa della deshi <Non serve che ci andiamo domani alle sei, non c'è tutta questa fretta. Ma sono anche preoccupato. Per Konoha, per te, per Kagume che oltretutto...> risolleverebbe il capo lentamente, se riuscisse abbasserebbe gli occhi su volto di ella, sempre che glielo lasci fare. Diversi attimi, dove i suoi occhi si stropiccerebbero in una piccola smorfia <...Lei credo sia stata impossessata da un essere con le sembianze di una donna con ali da farfalla che a quanto pare ha salvato me e il civile. Parlando con questo gigante che mi aveva impossessato, mi ha mostrato dei flashback di cui avevo perso completamente memoria. Dice che lei è la "più gentile", la chiama anche "La rispettosa" e che è venuta in mio aiuto per proteggermi, ma aveva le sembianze di Kagume e anche questa cosa non sopporto. Non sopporto l'idea che si siano impossessati anche di lei, che si possano impossessare di te, oltre a detestare il fatto che mi controlli, ha controllo sulla mia mente, sulle mie decisione> digrignerebbe i denti <Ed è una cosa che non sopporto>

21:51 Ayame:
  [Strada] << Magari l'ha detto solo per spaventarti ... >> ipotizza con voce tranquilla, sporgendo il labbruccio inferiore, mostrando così una faccetta vaga e leggemente confusa, sai che novità per la rosea ragazza che continua a fissare gli occhi del sedicenne in tutta la sua bassezza, centocinquantadue centimetri di pura zavorra, povero il Nara che ha deciso di accollarsela; << Magari è frutto di un'illusione... Sai, tipo quelle che abbiamo affrontato all'accademia durante le lezioni, un'illusione bella potente... >> la verità è che non ha la più pallida idea di chi possa essere questo mostro da lui creato, ma ci vuole ben altro per spaventarla, per esempio, l'idea che Akahiro la lasci è il pure terrore per lei, probabilmente questa è la sua paura più grande, << Amore >> lo chiama con un nuovo appellativo, tanto per variare, addolcendo il sorriso e guardandolo dritto neglio occhi << Sono sicuro che questa Kagume stia bene, è una donna che saprà sicuramente badare a se stessa, me lo sento, prova a rilassarti, sei tutto contratto >> alzando qune la mano dalla sua vita per posarla, aperta sulla schiena di lui, facendo qualche piccola carezza in modo circolare in senso orario nel tentativo di farlo riprendere un'attimino da tutta quella foga che di certo non gli fa bene; << Non ce la faranno a prendere il mio controllo, sono abbastanza allenata da poter almeno fuggire in caso si metta davvero male, ma ovunque tu vada io ti seguirò, sarò come la tua ombra... Che cosa buffa, perchè noi Nara siamo famosi per le nostre tecniche legate alle ombre...>> borbotta l'ultima parte, mostrando un sorrisetto al Nara, prima di domandare in definitiva: <<Allora, ti va di venire a casa e riposarti un po'?>>

22:03 Akahiro:
 Non dovrebbe essere difficile per Kajitsu collegare il nome di Kagume alla Dainin di Konoha essendo piuttosto famosa, ma potrebbe anche pensare che non sia proprio lei. Ancora i suoi occhi vengono colti da un certo stupore quando Kajitsu lo chiama "amore", una seconda esternazione di un sentimento più forte. Eppure ancora una volta non può proprio fare a meno di cambiare nuovamente la propria espressione, ovvero alla sferzante(?) battuta della ragazza. Infatti gli occhi si distolgono a lato, assottigliandosi dandosi un'aria chiaramente perplessa. Ma alla fine la sua mimica si rallegra di poco, dai suoi occhi fino alla sua voce <Va bene, mi farebbe molto piacere> e in effetti dopo tutto quello che è successo gli servirebbe proprio riposarsi e rilassarsi, in questo forse stare con Kajitsu sarebbe la cosa migliore di questo MOndo. Anche se non può fare a meno di chiedersi come stia Kagume, ma può anche andarla a cercare domani, infondo sa benissimo dove vive. Dunque direbbe <Andiamo allora> e così, cercando di tenere sempre sotto braccio la Nara, si muoverebbe con essa verso il Quartiere Nara, dove li attenderebbe la casa di uno o dell'altra e sopratutto la compagnia reciproca e un pò di riposo(?) per lo stesso Akahiro.(//UScita)

Dopo l'esperienza avuto con il Gigante, per la seconda volta, Akahiro si dirige in tutta fretta verso il Monte dei volti di pietra come gli è stato detto per risolvere quella faccenda. Però viene intercettato da Kajitsu e nonostante all'inizio cercasse di allontanarla, alla fine non ha potuto fare a meno di restare con lei e dirigersi a casa assieme.