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con Kimi, Mekura, Hana

13:57 Kimi:
 Dopo la serata sfiancante si ritrovano tutte con le loro ferite, più o meno profonde e gravi e un tessai praticamente svenuto. Ha avuto tempo per riposare, si è messa in un angolino e ha provato a chiudere gli occhi, la fatica la si può leggere su quel volto, le occhiaie scure sotto a quelle iridi azzurre e candide. Si sta aggirando ora all’terno del tempio senza essersi rimessa la mantella dell’Akatsuki ormai rovinata, bruciata in corrispondenza della sua spalla destra. Si muove lenta anche a causa dei morsi dei ragni che le riempiono le gambe, puntine rosse ben visibile su quel corpo. Entrambe le mani stanno sul suo ventre, quasi a sorreggerlo, a volerlo proteggere. Stanca si muove per quel posto alla semplice ricerca di Mekura, ha fatto tutto ciò che poteva per Yukio, ora sta a lui, quel maledetto. Ma c’è un altro pensiero che la spinge a cercare la Hyuga, viene spinta da un impulso egoistico. Indossa i pantaloncini neri e la fascia intorno al seno, calzari ninja e poi semplice pelle nuda, porcellana crepata in più punti la sua. Il chakra scorre nuovamente forte nelle sue vene, rinvigorita da quel poco sono su cui ha potuto fare affidamento, comunque abbastanza specie per una abituata a guerre e a turni di veglia estenuanti. La spalla si mostra in un misto di sangue ormai secco ai lati della ferita e carne viva, senza contare anche la polvere e la terra che si sono mischiati a quella prima superficiale copertura, il suo corpo ha subito tentato di limitare i danni ma non è mai facile con le ustioni, dovrebbe pulire quella ferita, dovrebbe evitare di correre il rischio di un’infezione e a dirla tutta non sarebbe dovuta andare fin lì per combattere, sta rischiando decisamente troppo per qualcuno che fino a qualche giorno fa nemmeno credeva esistesse. Non ricorda dove aveva lasciato i compagni, confusa, tormentata e stanca quando si è addormentata non ha prestato, stupidamente, attenzione a quei dettagli. I capelli ricadono tutti sul lato destro, un mare completamente nero, spostato sul lato non ferito, per questo motivo sono ben visibili anche quelle cicatrici nascoste ormai da tempo, un “k-21” sopra al cuore e una testa di lupo marchiata a fuoco tra le clavicole. Simboli di un passato non troppo lontano che per assurdo ora pare così distante da lei, così remoto rispetto a ciò che sta cercando di diventare pian piano ora. [chakra on]

14:16 Mekura:
 Praticamente si era messa a dormire, si è raggomitolata con un po' di fortuna dopo aver cercato un luogo al caldo dove riposare, il che è molto simile ad una impresa, ma dopo la grotta dell'isola sente che nulla può essere peggio di quella situazione. Togliendosi l'armatura di dosso è rimasta solo con i vestiti sottostanti, ovvero una maglia bianca con il collo alto e dei pantaloni neri. L'unica cosa che non ha tolto in più sono gli stivali neri che ha preferito lasciare addosso solo per evitare di prendere freddo ai piedi, il destro tuttavia lo ha lasciato aperto per dare aria alla ferita sottostante. L'armatura di cuoio è appoggiata sotto la testa a mo di cuscino, un kunai sotto questo per avere sempre qualcosa con cui difendersi anche se presa alla sprovvista e le armi portate verso l'interno della sua figura in modo che dovessero scavalcarla per prendere qualcosa dai suoi effetti personali. Sta dormendo..più o meno. In realtà sta facendo dei brevi sonni di una ventina di minuti prima di svegliarsi per 5m rimanendo nella posizione e poi addormentarsi, una sorta di compromesso per essere vigili ma riposati, non è facile comunque. Infatti sul viso riporta chiaramente la stanchezza di qualche ora fa, del veleno che sarebbe ancora in circolo e della ustione alla mano destra quanto alla caviglia destra causata dal tentacolo il quale ha mangiato via tessuti e pelle degli stessi stivali..dovrà trovare un modo di ripararli almeno per quello che le serve in battaglia. Occhi chiusi, respiro lento e stanco con la testa che le gira ancora ed ancora e diversi incubi che si affacciano mentre dorme: problemi irrisolti, colpe del passato, problemi che verranno, gente scomparsa...ne ha davvero tante di persone della sua vita che sono scomparse senza lasciare traccia [ch off]

14:20 Hana:
 Paradossalmente, di nuovo stasi. Quell’attimo di pace prima della tempesta, quel frammento di tempo così cheto che sembra addirittura scontato. C’è quel perenne sentore che punzecchia il collo, quell’aria diffidente che alla fin fine – nella sua devozione cieca e totale – ha sempre avuto pur reprimendo e che ora emerge in forma di ansia, come se nell’effettivo il tutto non fosse già stato concluso e la parola fine apposta al termine del capitolo. Un salto nella fede accompagnato dal masochismo più assoluto, il sol aver messo piede lì significa sia tanto per un genin fuori dal proprio villaggio sia tanto per una come lei. Avvolta nella propria solita cappa di mutismo, si è ben amalgamata al silenzio che vige. Ha fatto a brandelli lembi inutili di Kimono usurato, bruciato, strappato - in parte per sopperire alla mancanza di bendaggio, d’altro canto fare affidamento su quel che Yukio elargisce è pur sempre come scroccare fin troppo da una povera anima provata e che ora giace nel riposo più assoluto. A renderla particolarmente egoista quest’oggi, non il suo spirito da crocerossina mancata né l’altruismo di una donna nei confronti di un uomo ridotto male, quanto più il desiderio di poter toccare effettivamente qualcosa che le è mancato per così tanto – ed è morbosa, quasi malata, la voglia che ha di poter stringere qualcosa tra le braccia. Qualcosa. Qualcuno. Forse nel concreto non avrebbe nemmeno dovuto azzardarsi a scuotere le membra del Sennin, allo stesso modo non avrebbe dovuto disturbarlo così come non si disturbano i morti ma lui – cuore e respiro docet – morto non è e pertanto s’è avidamente presa la briga di sistemarlo come meglio poteva facendolo giacere giusto per qualche minuto sulle sue gambe, riposare come una notte dal sapore estivo di mesi e mesi fa e, avidamente, trattarlo quasi come un oggetto. Una bambola. Una persona… debole. Assurdo. Un lembo di Kimono imbevuto di Suiton fa gocciolare acqua sulla fronte del Rikudo – paradossalmente lo preferisce così, con gli occhi chiusi. E ne lava il viso sopito in questo modo, tamponando di poco e con leggerezza le cellule del viso e pulendolo dall’eccesso sporco. Ispira, concludendo le proprie pratiche del tutto inutili se non finalizzare a dare all’altro un aspetto più dignitoso e a se stessa, un pretesto in più per non precluderlo dalla propria vita per la rabbia di due occhi ormai persi. Ah, Mekura. Vero. Dovrebbe darle delle spiegazioni, ma il grumo è amaro da deglutire. E Kimi, l’ha vista sgusciare via troppo tempo fa. Con meticolosa premura, si prenderà la briga di deporre il corpo del Sennin al suolo facendo scivolare via dalle spalle la parte superiore del Kimono – similmente ad un Haori – che userà a mo’ di coperta lasciando che la stoffa rossa lambisca il corpo del Rikudo. S’issa, alla ricerca dell’attrezzatura e degli uomini richiamati da Yukio giusto ieri: a quest’ultimi chiederà di essere seguita con eventuali materiali adatti, di modo che – dopo essersi presi cura anche dei due – possano prendersi cura delle tre superstiti. Cammina a passo cadenzato, rivestita soltanto della parte più blanda di un kimono, stoffa bianca e comunque danneggiata. S’addentra nel tempio o quel che ne rimane alla ricerca di una delle due e probabilmente, la prima cosa che noterà è Mekura rannicchiata a terra. Ora, due conti me li farei così come se li farebbe lei: in un posto del genere, con persone del genere, sicuramente provare a picchiettare la spalla di Mekura non è la cosa migliore da fare così come svegliarla bruscamente. Si tiene ad un metro di distanza, nascondendo le mani – entrambe – nelle maniche ampie poste dinanzi al ventre. < Mekura san.> pigola, soffusa. Dopo cinque secondi contati < Mekura san.> di nuovo, la voce quasi melliflua. < Prova a svegliarti, Mekura san > modalità sveglia. Un’occhiata laterale, forse il sopraggiungere di Kimi < Hanno finito di curare gli altri due > che ora dovrebbero riposare, dopo essersi sorbiti un paio di tonici < Possiamo pensare ai nostri graffi, se siete d’accordo.> ma Mekura sta ancora dormendo(?).

14:36 Kimi:
 Raggiunge le due, trovandole già insieme, per quanto una giaccia a terra, addormentata o almeno così spera. Si muove piano annuendo alle parole di Hana, le raggiunge con le mani sempre poggiate sulla sua pancia per sostenere quasi il ventre. Non avrebbe senso nasconderlo ora, si è già mostrata<quell’idiota> replica appena mordendosi il labbro inferiore, lascia che la pelle secca si rompa nuovamente andando a liberare una piccola goccia di sangue velenosa che velocemente viene catturata dalla sua lingua. Osserva quindi la situazione, resta in piedi lei <svegliati Mekura, non abbiamo tempo per dormire> la voce è fredda come suo solito, rude in un certo senso <non poltrire> non ha la stessa delicatezza della genin, non si preoccupa di come svegliarla. Lo sguardo si sposta quindi su di lei <riesci a procurarmi dell’acqua?> domanda semplicemente <devo pulirmi la ferita> non ci vuole tanto a capire di cosa stia parlando, quella spalla è lì, bruciata ed esposta a tutti i batteri presenti nella zona. Attende poi richiudendosi nel suo silenzio, rimane guardinga e vigile, non sanno ancora cosa succederà, non è ancora finita e sfortunatamente per loro non hanno la possibilità ora di tornare indietro rimettersi in sesto per poi tornare all’attacco, sembra di essere tornati su quella dannata isola piena di evasi, erano al contempo prede e cacciatori, braccati e pronti ad uccidere senza mai la possibilità di rimettersi completamente in sesto, alla ricerca degli ex carcerati ma ben consci che sarebbe potuti essere proprio le loro prede ad attirarli in trappola. Ed ora è nuovamente allo stesso punto, persa in quel tempio, senza sapere bene cosa deve fare ma con l’inquietante sensazione che questa apparente calma non durerà a lungo. Sospira appena alzando lo sguardo verso il cielo o meglio il marmo di quel tempio, lo fissa, si perde nelle sue venature lasciando che i pensieri corrano velocemente. Un sorriso sfugge sul suo volto nonostante senta la paura montare in lei, le mani vanno a stringersi con delicatezza intorno al ventre, sono così vicini a vivere in un sogno, così tanto vicini che tutto sembra poter diventare fumo con troppa facilità, ogni giorno che compatte, ogni volta che corre rischia, l’ha capito a Kusa. Ogni movimento che comporti fatica mette seriamente in pericolo la bambina nel suo ventre e la sua stessa vita, potrebbe perderla per un movimento azzardato o per un attacco nemico eppure sta sorridendo, mentre si isola dal mondo, attende la voce di una delle due compagne prima di tornare alla realtà per ora preferisce sognare e per la prima volta in vita sua fare affidamento sulla speranza. Andrà tutto bene. [chakra on]

14:50 Mekura:
 Si sta agitando nel sonno, mugugnando a bassa voce in particolare quando Hana la viene a svegliare in quel modo così carino <humm...> si lamenta al primo richiamo <...si si Ai...adesso penso al tendone> eh? <altri 5 minuti> borbotta mentre si accorge che non è a casa in particolare perché all'interno del sogno si è ritrovata Kimi che le dice le stesse esatte parole della Kimi reale ma con la differenza che le sta dando un bacio sulle labbra. Si risveglia sollevando la schiena, con i capelli completamente in disordine e sparpagliati quasi a sembrare una strega osservando con gli occhi assonnati la figura delle due ragazze. <humm> Kimi chiede dell'acqua e con pacatezza Mekura guarderebbe se nella sua tasca posteriore ci sia la sua borraccia, qualcosa da bere nelle necessità. <hum...bene, come stanno? sono stabili?> chiede verso Hana sapendo la notizia <sarebbe meglio bollirla in ogni caso l'acqua fresca non è proprio adatta in queste situazioni> ma non è neppure troppo lucida lei sempre per via del veleno. <si è meglio così, lasciamo fare agli esperti della situazione...> sospira <non dovevo portare avanti la carriera da polizia, dovevo diventare medico> sogghigna quasi rimpiangendosi di non aver proseguito per quella strada, ma non faceva per lei allora. <...> butta un occhio verso Kimi rimanendo ad osservarla per un po' il modo come accarezza la sua pancia, una visione che non si sarebbe mai immaginata di vedere ma che trova confortante. Sorride, amorevolmente, prima di girarsi verso Hana. <oltre al graffio avrei bisogno che mi estraessero il veleno...non sembra mortale ma> porta le mani alla scarpa iniziando a togliersela dalla caviglia lasciando libero il piede e mostrando il morso brutale del serpente in questione <ho ancora la vista appannata, debolezza varia e non riesco ad essere completamente lucida> per non parlare della mano destra che è a sua volta ustionata quasi quanto la caviglia. [ch off]

14:58 Hana:
 Più che delicata, si presenta composta. Come se nell’effettivo la situazione non riuscisse a tangerla, fintamente assente e disconnessa quasi quanto la sua presenza – rasente quella di un fantasma – così fuori contesto ed inappropriata. Accoglie visivamente la sagoma di Kimi in tutta la sua interezza, forse non le servirà nemmeno il Byakugan per constatarne la grandezza del ventre ed intuire che ospita qualcuno. Del resto, da quando serve una laurea in medicina per indicare una donna incinta con un pancione non del tutto indifferente? < Mhn.> comprime le labbra, dietro di lei i tre presunti uomini appartenenti ad un’equipe medica richiamata da Yukio. Scompone le mani dapprima unite e nascoste nelle maniche, dinanzi al ventre, rivolgendo la punta delle dita – sottili e lunghe – della destra nei riguardi di uno degli uomini, silenziosamente indicando una delle garze sterili che hanno a portata di mano. Se la farebbe porgere, prima di agguantarla e stuzzicare l’impasto del chakra già innescato al fine di richiamare il proprio elemento. Il Suiton s’esterna così, in forma di una goccia che emula le sembianze di un colibrì e nello stesso istante si schianta contro la garza sterile imperlandola d’acqua. < Prima lei > cinguetta a bassa voce nei riguardi di uno degli uomini dietro, indicando col viso la sagoma della Doku alla quale ora porge la garza imperlata d’acqua come richiesto: reputa semplicemente che lei sia la prima a dover necessitare di cure, non per importanza quanto più per condizione – ospita pur sempre, teoricamente, un bambino < Puoi provare a ripulire la ferita, ma dovresti lasciare fare a lui. Così eviterai l’impaccio di averla, piuttosto che sopportarla per qualche altro giorno.> pigola, un modo come un altro per intimare alla Doku di non azzannare quel pover’uomo prima che abbia concluso la sua cura < Non abbiamo ancora finito.> e questo lo sa, ormai è risaputo < C’è da chiudere il portale > stando a quel che dice Yukio < E ci servono forze.> lineare, scontata, glissa praticamente al nocciolo della situazione. Lascia scivolare un’occhiata nei confronti di Mekura < L’acqua bollente su di una ferita?> Mekura sta delirando, davvero. Scuote il capo ma lascia perdere – l’ennesima occhiata al secondo uomo che dovrebbe avvicinarsi a Mekura per curarla < Penso sia in grado di farlo, ma farai meglio a chiederlo a lui > e per concludere, il terzo uomo dovrà sorbirsi la ex Hyuga che tranquillamente si libera degli impedimenti in vita di modo che possa scoprire – circolarmente – segni d’ustioni e tagli vari. < Dovrebbero essere entrambi fuori pericolo. Forse un po’ provati, ma riposano normalmente. Stando a quel che dicono loro, probabilmente servirà qualche giorno per rimetterli in sesto.> [ chakra – 23/25 ][colibrì]

15:10 Kimi:
 Guarda l’uomo, lo osserva avvicinarsi riabbassando lo sguardo, facendo svanire quel sorriso dalla sua faccia. La mano destra scatterebbe solo per andare a prendere quella garza imbevuta d’acqua <La pulisco io, se vuoi pensa alle gambe> e non sarà difficile vedere quei morsi rossi, non particolarmente dolorosi o altro ma tanto vale trovargli da fare no? La destra ora stringe la garza <non è nemmeno veleno tossico allora> replica verso Mekura e chiunque la stia curando <posso escludere il veleno allucinogeno e quello tossico, se avete gli antidoti usate gli altri>eh sì facile no? Ha escluso solo due tipologia di veleni ma non può nemmeno esserne così sicura, sa gli effetti del veleno allucinogeno grazie al suo capoclan e quelli del tossico perché li ha sperimentati molte volte sulle sue vittime ma il resto rimane un mistero, non è un medico sfortunatamente. Lentamente andrebbe a voltare il capo così da fissare la sua ferita mentre la destra poggerebbe la garza ruvida, inspira profondamente quando va a grattare via con un primo piccolo gesto lo strato. Socchiude le palpebre e per quanto forse quel gesto può essere scambiato per dolore nella realtà è tutto l’opposto, le piace, grattare sulla carne viva le da una sensazione unica e decisamente piacevole, insomma no non si sta lamentando sta solo cercando di contenere l’apprezzamento. Nuovamente torna a mordersi le labbra <Mekura quando riesci ho bisogno che tu mi dica come sta> lascia cadere la frase, non sta a specificare sì, ma la sinistra ancora resta su quel ventre, ormai fin troppo chiaro che non si tratti di un semplice aumento di peso. Flette appena il ginocchio sinistro mentre nuovamente torna a cercare di pulire la ferita, almeno quello lo farà da sola, odia l’idea di farsela curare ma dovrà, riconosce a ragione nelle parole di Hana, tanto che si limita appena ad annuire in sua direzione, dopo ci potrà pensare ma ora si dedica alla pulizia, nessuno dovrebbe toccarla specie visto cosa significa per lei quel dolore, stupida psicopatica, si isola nuovamente, loro parlano di piani, cose da fare, stati di salute ma lei già tanto che riesca a non rendere troppo palese ciò che sta provando, è completamente concnetrata [chakra on]

15:31 Mekura:
 Mugugna <non ho detto bollente Hana, ho detto bollita, lascio per scontato che va raffreddata prima di mettere una pezza sopra> non è un rimprovero, anche a lei suonava strano quando l'ha detto la prima volta, ripetendo più volte prima di accertarsi di non aver detto una stupidaggine. Si lascia curare appena vede uno degli individui richiamati da Yukio avvicinarsi per prestarle soccorso. Ascolta il resoconto di Hana e del fatto che ancora non hanno finito con questa storia, Mekura solleva le spalle sospirando pesantemente mentre continua a svegliarsi con costanza ma sempre in modo troppo lento. <ma almeno abbiamo ripreso Akendo, che per me è come se avessimo appena guadagnato un vantaggio enorme contro le..."forze delle tenebre"> ironizza sopra questa cosa andando a corrugare la fronte mentre inizierebbero a controllare il suo stato, ed in particolare cercare di capire la natura del veleno, Kimi ha fatto già una larga esclusione delle varie tipologie il che dovrebbe permettere da subito ai medici in questione di farsi una idea, al momento togliergli quello sembra la cosa più importante. <non hanno qualche giorno> risponde Mekura seriamente prendendo un lungo respiro. <non sono lussi che ci possiamo concedere, ma comunque...passiamo a te> commenta guardandola in faccia, viene trattenuta però da Kimi, la quale fa una domanda che lascia piuttosto sbigottita la Hyuga <...> Yukio...Yukio ha fatto un genjutsu su Kimi, non ci sono altre spiegazioni ammissibili dal suo punto di vista. <ma certo si..sempre ammesso che non sia un problema per il medico ovvio> attende una conferma da parte di questo per poi ritornare di nuovo verso Hana <essenzialmente ho due domande per te, la prima è: che è successo? il tuo byakugan, te lo hanno strappato via? ti hanno rubato gli occhi? te li hanno sostituiti?> domanda cercando di indovinare una soluzione al enigma passando poi alla seconda domanda <in più, cosa centri tu con Akendo? o con questa storia> forse è un po' brutale nel chiedere informazioni ma è essenziale che lei non abbia dubbi su niente [ch off]

15:46 Hana:
 Solo per mera curiosità lo sguardo scivola lungo il proprio, di ventre, soffermandosi lì dove le ustioni arrossano l’epidermide bianco cadaverico – ed ogni giorno sembra peggiorare in fatto di pallore, eppur non si sente poi così vicina alla morte. Scrolla le spalle, non indifferente ma sicuramente nemmeno in grado di farsi una diagnosi decente così come considera non sia da ricercare in spiegazioni fisiologiche quanto più rilegate alla natura del marchio che giace sulla nuca, occultato dalla filigrana lunga e bianca dei capelli. Trattiene tra le dita il tessuto, lasciando che l’uomo – mediante imposizione delle mani verso l’alto – possa innescare il proprio chakra al fine di rilasciarlo esteriormente e ricreare una leggera brezza piacevole suggerita dal colore dell’energia spirituale altrui nei pressi del proprio ventre fino a risalire e lambire la vita. Un’irruenta cascata di brividi attraversa la colonna vertebrale ed il pizzicare inizia a diventare un bruciore soffuso. Solleva lo sguardo dirigendolo alla volta di Mekura, lasciando che l’uomo ed il suo jutsu facciano il proprio dovere. Akendo come vantaggio? < Potrebbe darsi, sì.> ma lei è sempre scettica < Meglio vedere il bicchiere mezzo pieno > su questo però è d’accordo. < Ma il peggio deve ancora arrivare.> stando a quello che le ha detto Yukio, i tre Kami dei tre clan si sono risvegliati – per ora, di Divinità non ce ne è stata nemmeno la traccia e questo strano sentore d’ansia continua ad infastidirla incredibilmente. Suppone che si facciano vivi in presenza del portale, del resto perché crearlo per poi vederselo distruggere e chiudere da qualcuno senza intervenire? E che non abbiano tempo, questo è palese, tuttavia < Fin quando non si svegliano non c’è molto che possiamo fare. Seppur riuscissimo a trovare misteriosamente e totalmente a caso questo portale, non saremmo come chiuderlo.> questo – il suo punto di vista. Poi, se hanno altre idee ben venga. Conclusa la cura intorno alla vita, si limiterà a far scivolare via il tessuto lungo il busto scoprendo poi le braccia per intimare all’uomo il “secondo round”. Ascolta, nel mentre, le parole di Mekura che vengono filtrate fino a raggiungere sinapsi e cervello. Si prende tutto il tempo di questo mondo per rispondere, optando per la mia più pragmatica e meno d’impaccio sia per lei, sia per Mekura, sia per il Clan. Ruotando di poco il capo nel senso opposto alla visuale frontale di Mekura, dà lei parte delle spalle. La destra s’issa raccogliendo tra le dita tutta la matassa lunga di capelli che sposta nel medesimo lato scoprendo la nuca sul quale giace un sigillo. < Sigillati. Immagino soppressi.> lascia ricadere, infastidita, i capelli: affronta la cosa apparentemente con distacco ma potrebbe giurare d’averci speso mille e più singhiozzi poiché incapace di versare lacrime manco l’avessero partorita con i condotti lacrimali “guasti” – del resto, non ha mai pianto in vita sua e non inizierà ora. < Io-> principia, ma d’un tratto monta la rabbia. S’esprime solo nella mancina che si stringe, il tono tremante della voce che lentamente cheta mentre s’ammutolisce per principiare decentemente una frase che non sappia di vittimismo. Non ci tiene. < Mi prendo la responsabilità di fartelo sapere solo per giustizia nei tuoi riguardi e quella del tuo clan.> non più suo. < Non posso avere più la faccia di chiamarmi Hyuga.> e nemmeno gli occhi (?). Mi è stato fatto un dono ed io l’ho sprecato in un pellegrinaggio di mesi alla ricerca di un’ombra costatami la vista. < E penso non potrà più riaverla.> stando alla portata del sigillo che nemmeno Yukio riesce a sciogliere. < Ma, ti assicuro che qualora questa storia dovesse finire, non ci sarà alcuna minaccia per il resto del Clan.> del resto, è pur sempre tutto ricollegato al “Signore Otsutsuki” di cui ormai ha concluso, terminando con l’ultima sillaba, il nome del Clan. < Quindi > se non vuoi farlo per Akendo < Fallo per il tuo clan, Mekura.> nemmeno per lei, tanto ormai s’è giocata addirittura la propria identità. < Per quel che concerne Akendo, invece > neanche lei ci va leggera in quanto a tatto di un procione paralitico < E’ un affare personale.> suo, che non vuole condividere. < e tanto ti basta sapere che, avendo lo stesso interesse nel concludere questa faccenda, non intralcerò i vostri movimenti e allo stesso modo tenterò di aiutarvi.> questo è quanto.

15:54 Kimi:
 Problema per il medico? Forse ma sicuramente lo sguardo, che ricorda tanto quello di una leonessa arrabbiata e pronta a proteggere i suoi cuccioli dovrebbe comunque fargli cambiare idea. Ed è a lui che si rivolge, puntando i suoi occhi su quella figura, lasciando perdere la ferita, bloccandosi completamente e limitandosi ad abbassare appena le palpebre, corrucciando la fronte, un’espressione più dura sul suo volto, il glaciale nulla trasmesso dalle iridi azzurre sommato invece ad un’espressività fin troppo chiara e minacciosa <beh il mio veleno non ha antidoti quindi immagino che non si opporrà> aggiunge restando sempre a fissarlo. Continua imperterrita e continuerà fino a quando non vedrà un cenno d’assenso, restando immobile, la garza a qualche centimetro dalla sua pelle, le gambe le cui ferite dovrebbero essere state completamente rimarginate ora. Attende ancora, respirando piano, lasciando che siano solo i movimenti del diaframma a permetterle di inspirare ed espirare, un martoriato pezzo di marmo quello che ora si pone davanti ai loro occhi. E poi come se nulla fosse riprenderà a pulirsi lentamente la ferita, lasciando perdere in gran parte i discorsi di quelle due, non è affar suo, non lo è mai stato insomma. In qualche modo lascia alle due compagne un momento di privacy <a questo proposito> nuovamente va ad interrompere quella pulizia, alza il capo così come la garza puntandosi su Hana <spero che non me ne vorrai ma viste le mie condizioni non rischierò la vita per te> non sa che relazione abbia con Akendo, non sa nemmeno perché sia lì e a dirla tutta non potrebbe interessarle di meno, giusto un appunto, un piccolo avvertimento [chakra on]

16:34 Mekura:
 Mekura solleva la schiena ulteriormente dopo aver sentito le parole di Hana, quel tipo di parole che non solo le danno fastidio ma iniziano a darle sinceramente e fisicamente il voltastomaco. <guarda Hana perdonami per quello che sto per dire, pensala come vuoi che stia delirando o che sia stanca, forse ne sai più tu di me dopo che ho passato mesi a cercare quello li> fa un cenno verso Akendo <in giro per il mondo, rischiando la mia vita ripetutamente e trovandomi la mia vita ulteriormente fottuta più del solito,non sto cercando di vedere il bicchiere mezzo pieno come una persona di belle speranze chiaro? sto solo descrivendo quello che abbiamo ora e lo so bene che il peggio deve arrivare, ma a meno che tu non sappia cosa sia il peggio evita di parlare come se sapessi a cosa andiamo incontro> Forse è stata troppo dura? forse la prenderà nel modo sbagliato? non importa, è davvero stanca di questo atteggiamento da parte di chicchessia. <fino a quando non si svegliano l'unica cosa che possiamo fare è evitare di metterci in pericolo da sole e aspettare, quando ci sarà di chiudere il portale lo chiuderemo> non c'è un piano, non c'è per niente, l'unico che potrebbe chiuderlo è Yukio e si è sfinito da solo in questa battaglia. Alla fine arriva la risposta della ragazza riguardo ai suoi occhi: sigillati <...per quale motivo? ne hai qualche idea?> domanda la ragazza osservandola con la coda dell'occhio mentre cerca di capire come stanno ricedendo le cure in questione. Capisce il dramma, lo comprende pienamente, ma immagina che compatire qualcuno non sia la mossa migliore ora. La guarda seriamente sollevando un sopracciglio e sospirare <quindi mi stai dicendo che...non era qualcosa di strettamente legato agli Hyuga, ma qualcosa che riguardava personalmente te?> le tocca pensare in questo modo <Hana, è una tua scelta non una responsabilità verso il clan o verso di me che valgo quasi a zero in questa storia..e anche all'interno del clan in effetti> solleva le spalle <anche se sei consapevole di questo, della tua situazione, il tuo sangue è comunque quello di uno Hyuga e gli insegnamenti pure, tra di noi troverai sempre qualcuno che ti riconoscerà parte della famiglia, con o senza il byakugan se vorrai> Ma ora si deve occupare di altro. <...è già strano che tu sia qui con la bambina> sospira mentre si concentrerebbe. Chiudendo gli occhi cercherebbe di concentrarsi sul proprio flusso di energia interno. Cercherebbe le due parti ovvero l'energia fisica e quella psichica all'interno del corpo le convoglierebbe verso la bocca dello stomaco e cercherebbe di fonderle insieme, plasmandole in un'unico flusso di chakra continuo. Dopo di che cercherebbe di muoverlo in senso orario così da raggiungere i vari punti di fuga, toccandoli e cercando di risvegliare così il proprio flusso mantenendolo costante nel proprio sistema. Una volta riuscita a fare questo guarderebbe in direzione del pancione di Kimi <se non fossimo nella grotta della disperazione direi quasi che siamo in giro a fare scampagnate, ora fatti fare la visita, vediamo come sta> commenta e si prepara. Mekura si concentrerebbe e sollevando le mani a formare il sigillo della tigre cercherebbe di prendere il controllo sul chakra risvegliato. Stringerebbe i denti e con calma cercherebbe di raccogliere e di guidare il chakra verso i punti di fuga associati alla testa facendo attenzione al che il flusso sia costante. Dopo di che una volta trovati i punti chiuderebbe le palpebre e irradierebbe gli occhi comprimendo il flusso verso l’esterno cercando di risvegliare la propria innata e conseguentemente causare una pressione attorno agli occhi che creerebbe la ramificazione venosa la quale grottescamente creerebbe spessore verso l’esterno tanto che passandoci una mano sopra si potrebbero sentire al tatto. Quindi se fosse riuscita a risvegliare il byakugan controllerebbe le condizioni della bambina [tentativo risveglio chakra - tentativo uso Byakugan liv II - 78/80]

16:52 Hana:
 A poter soppesare da sola le sue parole, essendo comunque l’albina praticamente di poche chiacchiere, non ci ritroverebbe davvero nulla di vomitevole. < Non ti perdono > tranquillamente < Perché non c’è niente da perdonare. E’ il tuo punto di vista, apprezzabile o meno. Io potrei risponderti di rivolgerti a me in questo modo solo dopo che qualcuno t’avrà strappato gli occhi come successo a me, per le tue stesse finalità.> Ma non lo farò (?) peccato che già l’abbia fatto. < Ma la cosa, davvero, non m’interessa. > Della serie, il bue che dà dell’asino al cornuto considerando che lo sfregio più grande deve pure sorbirselo lei dato che l’innata le è stata sigillata a causa di un presunto dispetto fatto indirettamente al possessore del Rinnegan: ma no, non se la sente davvero di continuare ad infierire sull’altra sottolineando come sia lei a lagnarsi di andare in giro a perdere la vita quando in tutto questo c’ha rimesso la ex Hyuga in termini d’innata e cose del genere. < Fortunatamente, siamo entrambe in piedi. E questo pone fine alla questione.> così come pone fine alle premure dell’uomo che, dopo aver imposto le mani mediante chakra avrà probabilmente sanato gran parte del sanabile. Lo sguardo s’assottiglia, quasi apatico, nei riguardi di Kimi. < Perché dovrei volertene per una cosa così naturale?> L’accoglie praticamente con un sorriso quasi paradossale sul volto, che sa di cheto e allo stesso tempo evanescente – comprensiva, come non mai. < Dovrei essere una folle per pretendere una cosa del genere > Del resto probabilmente nemmeno lei la rischierebbe per Kimi, su due piedi. Ed è perfettamente logico, essendo un’estranea. Purtroppo, per quanto l’ex Hyuga sia caritatevole, non concepisce un sacrificio dispendioso se non per una persona particolarmente importante. Mai dire mai. D’altro canto, si è sempre considerata un oggetto e l’unica peculiarità che marchia un soggetto è quella di poter servire nelle mani di qualcuno – attualmente, le uniche mani a cui si è affidata sono quelle di Yukio ma solo perché indirettamente sarebbero servite ad Akendo. E’ lì rasente un kamikaze, si spera utile a qualcosa e mandata a morire senza amor proprio tant’è che < Sarebbe davvero stupido venire fin qui per sperare che qualcuno mi salvi, considerando che ci sono venuta per fare l’esatto contrario. > lo reputa quasi un avvertimento scontato, quello della Doku, se non del tutto inutile. < Inoltre, come già detto a Yukio, sono tranquillamente sacrificabile. Ciò significa che se per concludere questa storia c’è bisogno di carne da macello, sono tranquillamente disposta.> e non ne fa mistero. Non è venuta fin lì nemmeno con l’idea di riavere i propri occhi, a dire il vero. <Ad ogni modo > quasi se ne fosse dimenticata < Ti faccio i miei migliori auguri e le mie congratulazioni.> solitamente, costume voglia che ci si rivolga così ad una presunta e futura mamma – che lo apprezzi o meno. Annuisce in un cenno di “grazie” nei riguardi dell’uomo che l’ha curata, per poi ritornare sulle parole di Mekura. Accenna quasi un sorriso alla volta della Hyuga < Ti ringrazio, sinceramente> niente parole mielose, lo pensa < Imparerò a pensarla anche io così, un giorno.> ma per ora, si reputa tranquillamente senza identità. Con quale faccia poi tornare a Konoha per dire ai quattro venti di essersi fatta fregare anche l’innata così facilmente? E’ davvero, tremendamente indecisa sul dirle come le cose effettivamente stiano: già la frustrazione della Hyuga nel cercare Akendo gliela si legge in faccia, figuriamoci dirgli che è tutto frutto di uno sfregio al Sennin. < So che chi me li ha sigillati era al servizio di chi ha rapito Akendo e che ponendo fine a questa storia eviteremo altri episodi simili e non solo ad un clan.> scrolla le spalle < Ecco perché ti parlo come se effettivamente possa sapere a cosa andiamo incontro.> giusto una vaga idea. Tieniti stretta gli occhi, tutto qui. < Ora, perdonatemi. Ho bisogno di aria. > manco le mettesse claustrofobia quel posto, principierà passo verso l’esterno per sincerarsi delle condizioni degli altri due. | Exit

17:08 Kimi:
 Scuote le spalle alle parole di Mekura mentre muove nuovamente gli occhi in sua direzione, lascia perdere ora la ferita che dovrebbe essere riuscita a pulire abbastanza bene <lo sai> replica <c’è una persona di là che va controllata> semplice e coincisa, non sta a dilungarsi troppo. Ed eccola quindi andare a lasciare che la garza cada a terra, scosta appena la mano quasi questo potesse aiutare la Hyuga nella sua visita, muove un passo incerto in sua direzione, lenta, ha paura di un eventuale verdetto, non è stata male, non sente dolore ma non può essere completamente sicura, non è tranquilla. Un secondo passo verso di lei, lenta e poi il silenzio. Beh fatta eccezione per le parole di Hana a cui decide di replicare, un profondo respiro, chiude gli occhi, prova con tutta sé stessa a concentrarsi sulla ragazza e non sul suo ventre. Deglutisce lei, un groppo nella gola dato dalla paura, dall’ansia e ancora una volta da quella domanda che ormai la perseguita: non sarebbe forse meglio? Perderla, non decidere, non darla alla luce condannandola ad una vita costellata di pericoli e morti, una vita che ai suoi genitori non ha mai riservato un bel trattamento. Annuisce quindi cercando con gli occhi Hana, si sono capire, l’importante è quello, la chiarezza <non credo di meritare le felicitazioni> replica quindi <sono una stupida a stare qui con> abbassa lo sguardo sul ventre <è da stupidi dare la vita quando si è come me> continua poco dopo, alzando gli occhi al cielo <è da stupidi sperare> già la speranza, la dichiara poco saggia, sa che sarebbe meglio evitarla eppure non può fare a meno di provarla, pian piano, iniziare a credere davvero che tutto cambierà, che un giorno non dovrà andare in giro a salvare Sannin rapiti o ad uccidere solo perché le è stato dato un compenso, un giorno potrà lasciare il suo trono negli inferi, potrà essere solo un’umana. Si sente idiota anche solo a pensare ad un simile futuro eppure lo desidera con tutta sé stessa, un mondo in cui lei e Katsumi possono avere una famiglia normale, basterebbe la normalità [chakra on]

17:41 Mekura:
 <cos'è? vuoi fare a gare a come la vita ci ha traumatizzate per i nostri errori?> domanda Mekura ironica lasciandosi sfuggire una risata amara prima di annuire a quello che dice la ragazza dai capelli bianchi <concordo> verso Hana mentre continuerebbe a fissare Kimi e la condizione della bambina: sembrerebbe in salute, il cuore batte le ghiandole si stanno sviluppando bene, è sempre più grande <ah...> sorride ascoltando ancora una volta le parole della ex Hyuga annuisce ancora una volta finalmente chiarendosi sulla questione notando la gravità della suddetta <...la domanda rimane solo una per ora, il perché> ma non infierisce anzi, la lascia andare <non allontanarti troppo e stai in vista> afferma Mekura ritornando su Kumi prendendo un lungo respiro <...forse stare qui è stupido, te lo concedo, preferirei che tu stessi in un posto più sicuro, ma capisco anche perché sei qui e credo che non sia la sola ad essere contenta che tu sia qui, lo sai che se non ci fossi stata tu con le tue farfalle non sarei riuscita a proteggere nessuno? men che meno loro?> domanda riferendosi ai due uomini che al momento se la stanno dormendo. <quindi...non farmi andare di la a svegliare Yukio per dirti quanto tutto quello che stai dicendo è irrilevante, perché lui si è gettato in mezzo perché sapeva che la sua vita con te era al sicuro e parlando di vita> solleva lo sguardo soddisfatta <la bambina è sana, sta bene e sta ingrassando molto> Il veleno dovrebbe fare meno effetto e questo consentirebbe al medico in questione di concentrarsi sulla ferita alla caviglia ed alla mano. < nonno Yukio sarà contento> afferma questa aspettando una risposta da Kimi [ch on][byakugan II on 76/80]

18:20 Kimi:
 Tira un sospiro di sollievo lei a quelle parole, la bambina sta bene, non conta nient’altro ora. La mano sinistra torna sul ventre, lo accarezza e sovrappensiero si ritrova a sorridere. Forse sta facendo la cosa sbagliata ma la fa sentire bene, quella bimba è la sua chiave per ottenere una vita normale. Annuisce <grazie> lo sguardo rimane basso mentre va a prendersi delle bende per curarsi la ferita o almeno finire di medicarsela, stare buona e farsi curare mai eh. Andrebbe quindi ad usare la sinistra per tentare di improvvisare una fasciatura tutt’altro che professionale o ben fatta <forse hai ragione ma che vita posso assicurarle?> sospira appena mentre la destra continua in qualche modo a lavorare finendo solo per andare ad incastrarsi e fare un casino sulla sua spalla. Ma ancora non demorde. La guarda quasi irritata e prova a sciogliere tutto <guarda nemmeno so fare una fasciatura> ammette poco dopo lasciando andare il tutto e perdendoci le speranze, abbastanza rassegnata per avvicinarsi al medico e voltarsi sul fianco sinistro, resta in silenzio, lasciando che lui interpreti il suo gesto. Rassegnata lascia molle l’arto così da permettergli di operare come preferisce <ma devo pensarci dopo ora chiudiamo questa storia> eccola sorridere poi al pensiero di Yukio che scopre le condizioni di quella figlia <spero lo sia anche nonna Mekura> la guarda e le sorride, proprio come aveva fatto la prima volta, fissandola, quasi con tenerezza. Proprio come con una madre ci ha litigato, pianto, combattuto, al suo fianco. Certo l’ha allontanata ma si è comportata come tutte le brave bambine, sempre disposte e pronte a difendere il padre, assurdo come a ben guardare lei non sia altro che quella: una piccola bambina che non ha mai potuto cresce affettivamente, a cui è stato negato tutto, persino il privilegio di un nome [chakra on]

18:34 Mekura:
 Mekura sente la domanda di Kimi <bhe...chi lo sa> non le mente, non si sa il futuro cosa prospetta al prossimo <c'è l'altissimo rischio che Yukio la vizi a prescindere e che per farla giocare sbatta di violenza la testa contro il muro, che ci litighi, che sia assolutamente amorevole e dolce come se fosse fatta di zucchero filato> più o meno come Kimi quando ha subito la mutazione caratteriale, ma questo Mekura non lo sa.<è possibile che le cose si facciano davvero dure, ma a prescindere da questo, le fasciature si imparano a fare, i problemi si imparano a risolvere> abbassa lo sguardo <l'importante è impegnarsi, sempre. I problemi vanno e vengono, quello che rimane è il modo in cui li abbiamo affrontati> spiegherebbe lei ritrovandosi a dare consigli che lei stessa dovrebbe seguire. <non sempre tutto viene ripagato, ma non devi fare qualcosa con il pretesto di essere ripagato se lo fai per le persone alla quale vuoi bene> e quella bambina è la speranza per qualcosa di meglio, per Kimi sopratutto. Quando sente dire nonna Mekura sorride, quasi arrossendo all'idea, chiude gli occhi felice che in qualche modo Kimi l'abbia perdonata per quello che ha fatto allora: ha preso le difese del padre ed a conti fatti, del resto, perché non avrebbe dovuto fare altrimenti? <oh..io sono fiera di te oltre che felice, ma non provare a darmi mai più della nonna> sogghigna <non sono ancora una signora così anziana, sono nel fiore dei miei anni> si prende in giro, ridacchiando mentre si domanda come mai quel appellativo non sia passato a Kurona [ch on][Byuakugan II]

19:09 Kimi:
 Si accarezza ancora il ventre, riflettendo, immergendosi nei suoi pensieri a quelle parole, annuisce di tanto intanto al discorso della donna. Ha pienamente ragione e lo sa, su tutto. A partire da Yukio che vizierà quella bambina fino ad arrivare all’incertezza che li circonda <farò del mio meglio immagino> parole assurde quando dette da lei, insomma fino a qualche mese fa viveva solo per uccidere e portare disperazione ed ora? Ora si ritrova a sperare in un mondo migliore, in un futuro migliore per lei e la sua famiglia. Sospira appena, libera ora dalle mani dell’uomo che sembra aver finito di curarla, abbassa lo sguardo per tornare sulla Hyuga, le sorride ancora una volta <finirei per sentirmi troppo vecchia anche io effettivamente> e con queste parole si volta semplicemente per poi iniziare a camminare <vado a controllarlo prima che decida di fare qualcosa di stupido nel sonno> la voce sembra quasi esasperata, non è tanto difficile capire a chi si stia riferendo con quelle parole <sai dove sono> un invito ad andare da lei in caso di bisogno, in caso abbia voglia, un comportamento decisamente umano il suo, dei mutamenti dovuti tutti a quel pancione, alla necessità di imparare a rendersi disponibile per gli altri, qualcosa che ha iniziato tempo fa con le farfalle e sta continuando e portando a termine ora che la gravidanza avanza inesorabilmente, deve chiudere questa storia prima che sia troppo tardi per lei, devono muoversi. Lente e stanca torna da Yukio, una volta lì si limiterà a posizionare il suo mantello dell’Akatsuki come un cuscino per lui e lo veglierà, silenziosa e guardinga, preoccupata sicuramente ma almeno apparentemente tranquilla, lei deve essere la prima tra tutti a credere in lui e nella sua forza, deve almeno fingere di saperlo fare, di non temere di perderlo [chakra on][end]

Le tre, grazie ai png lasciati da Yukio, cercano di sistemarsi le ferite come meglio riescono in attesa della battaglia finale

(Oh sì e spettegolano un po')