Giocata del 23/10/2016 dalle 14:43 alle 22:22 nella chat "Ospedale Distrutto [Kusa]"
[ospedale] Giornata di pioggia che lo porta a voler passare il pomeriggio in ospedale per prestar servizio e fare ciò che deve: aiutare la gente. La rivolta sembra essere ormai passata, ma i morti ed i feriti continuano ad esserci. Quest'oggi indossa un camice bianco, senza segni di distinzione, se non una biro nel taschino, anche perchè non è nulla se non un semplice tirocinante. Si dirige al desk dove visiona qualche nome a cui eventualmente prestare assistenza ed anche provvedere evidentemente, più che altro esaudire richieste dal momento che le sue conoscenze sono rudimentali ed ancora poco sviluppate. Prende i fogli in mano con i nomi dei vari pazienti, alcuni sono per lo più anziani del villaggio che sono ormai malconci, altri ninja .. uno di questi attira la sua intenzione. Il suo nome più che altro lo attira. <mh?> si ricorda di quel nome. <facciamo un giro> dice sorridendo alla segretaria che stava dietro al bancone. Cammina per i corridoi con le mani in tasca nel camice dove tiene un antistress che solitamente schiaccia ripetutamente come valvola di sfogo appunto. In questo momento lo stringe, lo schiaccia e lo stringe in mano ossessivamente. Si passa la mano sul viso massaggiandosi le gote e quindi finendo il movimento al mento. <che sia lui? sicuro, ma dov'è stato tutto questo tempo? Pensavo fosse morto, non mi sembrava molto stabile in effetti> sorride e cammina. la stanza è lì vicino, ma per ora apre un'altra porta dove si trovava uno degli anziani indicati nelle schede. <buongiorno, serve aiuto?> chiede gentilmente visionando la sua cartella clinica, ma nulla, stava bene, meglio. <arrivederci allora> afferma uscendosene dalla stanza sorridendo e riprendendo la marcia verso la sua vera meta. [Stanza 701] Non si sapeva da molto il suo nome, solo da quando era giunta Enjiro in quella struttura ma soprattutto … da quando per la prima volta il Seiun aveva riaperto bocca dopo tre anni di completo silenzio; prima era sotto il nome di soggetto X ma da quando si era scoperto che possedeva un nome, i medici avevano sostituito la X nella sua cartella con Yami e lui, sebbene dalla visita della giovane donna fosse rimasto in silenzio, si era sempre più impegnato nella riabilitazione dei propri muscoli, era quasi pronto ad andare via da quel posto anche se era sicuro al mille per mille, che quegli energumeni della polizia non avrebbero esitato a mozzargli le gambe per non permettergli di scappare via … in un certo senso, erano forse anche troppo curiosi di sapere cosa era successo quella notte dato che lui non aveva detto ancora nulla per via di quella sua estrema chiusura interiore … non si sentiva ancora pronto a lasciare quel posto, in fondo lo aveva protetto per tre anni e a dirla tutta, era quasi impaurito da quello che avrebbe potuto trovare lì fuori, ma questo solo e unicamente se avesse avuto un anima, cosa che lui non possiede più da tempo. Il suo sguardo d’oro andrebbe alla finestra, piove … il suo corpo percepisce appena uno spiffero freddo mentre lui si è appena terminato di vestire, una maglia nera copre unicamente i pettorali lasciando che le sue doti addominali vengano lasciate esposte mentre un pantalone vaporoso in seta nera cinge la gambe, non possiede ancora delle scarpe coordinate al set dal vago sentore arabo ma ci lavorerà presto, le sue gambe sono raccolte nella posizione del loto, incrociate mentre le mani sono giunte come in preghiera mentre le iridi tornano ad essere occultate da quelle morbide palpebre dalla carnagione pallida, quasi diafana … sembra essere assorto in una specie di meditazione mentre percepisce all’interno del proprio corpo la sua energia principale, ovvero il chakra agitarsi impetuoso, oramai lo impasta di primo mattino appena si sveglia, subito prima che un infermiera tremante giunga nella sua stanza a pettinargli la lunga treccia color ebano. {Ck on} [ospedale] Cammina per i corridoi segnando con una "x" il nome dei vari pazienti che visitava e a cui cercava di portare aiuto, nei limiti del possibile e delle sue competenze. <mmm, ecco ancora qua e possiamo passare oltre> entra in una camera dove c'era una ragazza appoggiata al letto del padre, ormai malconcio, sebbene di giovane età. <buongiorno, serve aiuto?> chiede, la ragazza scuoterebbe il capo e quindi toglierebbe il disturbo immediatamente. Questo è il brutto del suo mestiere: in certe circostanze non puoi fare nulla se non rimanere attonito ed inerme alla brutalità della vita ed alla tristezza della morte che lentamente porta via tutto, vita, amori, tutto. Cammina facendo un sospiro non di sollievo, ma quasi per buttare via quell'ansia legata alla visione del dolore. Dovrebbe essere abituato, sì, ma è sempre una scena toccante. Ad un tratto quindi estrae il suo antistress, è ora. Dunque, prima di andare, e per ogni evenienza cercherebbe di polimerizzare il chakra. Si sposterebbe dal corridoio verso il muro e cercherebbe di comporre il sigillo della capra all'altezza del petto, del plesso solare. Occhi che si chiuderebbero in un istante per poi andare ad immaginare quelle due forze primordiali che sono l'energia della mente e del corpo: mens et corpor. Cercherebbe di immaginarli come due flussi indistinti che proverebbe a far impattare l'uno con l'altro e quindi, una volta impattati, cercherebbbe di spingerli forte l'uno contro l'altro. La manipolazione del chakra e la sua conoscenza dovrebbero permettergli di fare quest'operazione ormai in poco tempo e con una certa tranquillità. Se dunque vi fosse riuscito dalla fusione dei due flussi nascerebbe un terzo, il chakra. Se dunque vi fosse riuscito proseguirebbe nel suo percorso verso la stanza. Schiva barelle, medici ed infermieri a cui sorriderebbe. Eccola, stanza 701, guarda i suoi fogli, è lì. Un attimo di silenzio e poi andrebbe a bussare. <E' permesso?> Chiede e non entrerebbe ancora, attende [se chakra: on]attendere il fato
Passi rapidi come di persone che sanno perfettamente dove stanno andando, Si potrà vedere dalla finestra della stanza che da sul corridoio con le tapparelle semi abbassate un trio di persone che percorrono il corridoio fermati da un medico con la quale si possono sentire solo delle parole ovattate. Non darebbero neppure il tempo al medico di alzare la voce, mostrano qualcosa al suddetto, il personaggio al centro e questo li fa passare arrivando davanti alla porta trovandosi Sosachi in mezzo. Yami non può vedere con sicurezza ma Sosachi potrà trovarsi alle spalle tre individui e tutti e tre indossano la divisa ufficiale della polizia. <tu saresti?> chiede quella al centro, una figura femminile piuttosto alta, con i capelli legati in una lunga treccia che tiene in ordine la sua figura in una sobria condizione, inumiditi per via della pioggia. Una donna strana, con appena uno spruzzo di lentiggini sulla faccia, ma il problema sono gli occhi, non sono normali e non sono neppure piacevoli a vedersi. Il bianco è sostituito da un rosso sangue mentre la parte centrare è solo uno specchio verde acqua, sembrano gli occhi di un mostro e incutono abbastanza timore insieme alla sua espressione rigida come quella di uno squalo che vuole addentare qualcosa, pur rimanendo calma. Fisserebbe Sosachi dal basso verso l'alto e poi gli parla direttamente <tu saresti?> chiede mentre il suo secondo, un uomo con i capelli scuri corti la segue consegnandogli un libretto con una penna mentre quello alla sua sinistra, pelato e con una lunga cicatrice che divide a metà la faccia attende in silenzio con le braccia incrociate <siamo agenti della polizia di Kusa, sono l'agente Mataroshi sei associato con questo individuo?> chiede la donna verso Sosachi in attesa. [ambient]
immagine del agente --> [https://cdna2.artstation.com/p/assets/images/images/001/712/362/large/chris-whelan-char2-recovered.jpg?1451489027]
[Stanza 701] Si trova all’interno di una stanza di ospedale o per meglio dire, la sua prigione temporanea … sente dei rumori concitati fuori e dunque lo sguardo viene liberato dall’oscurità stessa in cui il Seiun lo teneva relegato < Mh? > non è molto ma almeno ora lo sguardo sarebbe diretto verso la porta della propria camera, sapeva bene di essere sorvegliato … ma a quanto pare qualcuno è venuto a fargli visita senza autorizzazione, lo sguardo diviene più curioso mentre il giovane porta nuovamente lo sguardo verso l’alto e contemporaneamente, la sua figura va ad abbassare gradualmente la colonna vertebrale andando infine ad appoggiarla su quel letto ove lui è costretto a passare gran parte della sua giornata per non creare problemi di sorta a chiunque doveva lavorare all’interno della sua stanza o anche al di fuori. Le mani vanno a sollevarsi per poi essere portate sotto il capo a diretto contatto con il morbido cuscino, non sa con chi possa avercela l’agente di polizia ma spera solo che non sia una cosa lunga … iniziava ad avere sonno, forse nonostante dormisse la gran parte del tempo, non riusciva a riposarsi completamente giacché, quando riapriva gli occhi, era decisamente più stanco di prima e a lui, il sonno piaceva. Un lieve sussurro, quasi un pensiero sussurrato solca le sue labbra e vien donata voce < Non voglio marcire in una prigione … non crediate che una volta che sarò ristabilito io diventi il vostro dannato giocattolo da interrogatorio, se volete sapere qualcosa … dipende da come la chiederete > è lievissimo, quasi impercettibile il suo dire, giusto le labbra verrebbero mosse mentre lui si posizionerebbe sul fianco sinistro in modo tale che le sue iridi completamente dorate possano tenere d’occhio la porta, chissà … potrebbe succedere qualcosa di elettrizzante oggi. {ck on} [ospedale] Quando ormai sembrerebbe essere arrivato sul più bello, una voce lo fermerebbe. Più che altro una voce e tre figure andrebbero a fermare il Doku in qualunque cosa stesse per fare. Si gira quindi rapidamente. <Uhm?> molto sorpreso di vedere delle persone del genere in un posto del genere. Sono poliziotti, ma non era quello l'elemento strano, più che altro lo era lo sguardo della ragazza <Sono un infermiere dell'ospedale di Kusa.> mostra il tesserino che hanno in dotazione tutti i dipendenti dell'ospedale <sono in giro in visita ai vari pazienti che noi tirocinanti dobbiamo visitare in caso di necessità e per vedere se abbiano bisogno di qualche cosa in particolare. Normale routine.> serio in volto, lo sguardo è di pietra, glaciale, d'altronde essere membri della Yakuza aiuta. Guarda i tre individui che sono davanti a lui, e non gli sembrano molto amichevoli e quindi, prima di finire in prigione cerca di essere il più collaborativo possibile, per non finire nei guai. <Io? No, non mi pare di aver avuto mai contatti con questo ragazzo nel breve periodo. Prima non mi ricordo, ma sicuramente no. Anche perchè la sua cartella clinica è complessa e ..> andrebbe a visionarla notando il particolare del periodo di coma <.. si è da poco risvegliato dal coma, quindi credo di non aver mai avuto la possibilità di incontrarlo a Kusa.> Cerca di mentire quanto più potrebbe facendo leva anche sul fatto che Yami, uscito dal coma, molto probabilmente non si ricorderà di Sosachi che non vede da tre anni e che obiettivamente è cambiato, diventato un po' più maturo. <Posso sapere come mai il motivo della vostra visita? Ha combinato qualche cosa ..> legge il nome sulla cartella per fingere di non avere altri legami <.. Yami?> chiede cercando di essere il più distaccato possibile. D'altronde dalla storia con Yami ed i seguaci della setta di Enma Ai e Kuricha erano passati almeno 4 anni ormai, 3 dalla fine della guerra civile di Oto da cui era fuggito con tutti i suoi compaesani. Inoltre, ai tempi Yukio lo aveva aiutato a disintossicarsi ed a dimenticare tutto quello che era successo. Fatto sta che ora è di nuovo in mezzo ai guai, o comunque potrebbe finirci. <Se volete entrare ad interrogarlo fate pure, io faccio un altro giro e torno tra poco per visitarlo, altrimenti qua mi cacciano e anche io devo svolgere una mansione nel villaggio.> Non sa che cosa possa essere successo con Yami, ma spera che non sia nulla di grave, altrimenti pure il Doku ne passerà delle belle. In tutto questo avverte le parole di Yami da dentro la stanza che rivendicano il suo stato di libertà, ma a quanto pare non è un periodo facile per lui che è sottoposto ad interrogatori e domande. Che cosa avrà mai combinato? [chakra on]yami si ritrova a parlare da solo, la polizia non lo conta e d'altronde si trovano dietro una porta chiusa, quindi al momento solo Sosachi può interagire con la polizia. Sosachi mente, la donna rimane ad osservarlo da capo a piedi <infermiere o tirocinante? sono due cose differenti> commenta la donna continuando a fissarlo seriamente <...sei associato al servizio medico messo su dai ribelli?> del resto L'OMM di kusa si era rifiutato di prestare alcun tipo di soccorso. <non vi è dato saperlo, anzi se deve visitarlo vi chiedo di rimanere fuori fino a quando non abbiamo concluso con lui> La donna lo fissa ancora una volta, seriamente prima di aggirarlo ed aprire la porta. Allunga il passo verso la stanza mentre gli altri due chiuderebbero la porta alle sue spalle, lasciandola da sola con l'individuo. La donna non dice nulla, afferra una sedia e la fa strisciare verso i piedi del letto di Yami, si mette a sedere sulla sedia e incrocia le gambe <Yami Seiun, appartenente del clan Seiun, scompare per diverso tempo e viene trovato alla fine della guerra morente in mezzo alla campagna, in una casa con due cadaveri sciolti della signora Mitashi Tamase e Rioji Tamase, dalla scientifica hanno mostrato dei segni come se qualcosa fosse uscito fuori da loro, in più dei segni precedenti, infatti come nel caso di Rioji Tamase la testa è stata decapitata precedentemente a quell'atto, abbiamo trovato il suo sangue addosso ai tuoi vestiti e due bambini sono scomparsi> sospira <Signor Yami, si rende conto della gravità della situazione?> [ambient]
[Stanza 701] Non succede nulla per un po’, sente le persone agitarsi fuori poi ecco che la porta si apre e una poliziotta va a sedersi vicino a lui, il ragazzo andrebbe a riassumere la posizione semieretta e le gambe assumerebbero nuovamente la posizione del loto seppure con qualche minuscolo doloroino a cui si sta lentamente abituando, l’elasticità dei suoi muscoli non è ancora ottimale ma per ora lo reggono in piedi, le braccia protese verso i lati del suo corpo come a voler simboleggiare i petali del mistico fiore spesso associato al Buddha in persona. Ascolta le parole della donna e andrebbe a sollevare lo sguardo, visibilmente seccato dalle sue insinuazioni < Non so chi sia lei e nemmeno m’interessa ma quando si rivolge al mio clan pretendo che mostri il dovuto rispetto > il tono di voce è piatto, non c’è presunzione ne orgoglio e quello sguardo vuoto non è per nulla normale! Le mani andrebbero a sollevarsi in modo tale da trovarsi con i palmi perpendicolari l’uno all’altro, a una distanza di circa una ventina di centimetri, di colpo le mani si chiuderebbero producendo un rumore sordo, come quello di un singolo applauso < Non so cosa voglia insinuare ma io non possiedo ricordi di prima che io mi svegliassi in questa stanza > bugia ma sarebbe impossibile da determinare a causa della sua completa atonità della voce come anche il modo di porsi, estremamente calmo e pacato per non parlare del fatto che mantiene lo sguardo fisso negli occhi della poliziotta < Le loro anime sono in pace ora se sono morti per davvero e non sono finiti in qualche strano limbo > enuncia lui mantenendo un tono calmo < Per i bambini vale lo stesso discorso degli adulti, non ho memoria di loro … avete detto che erano due, poveri cuccioli … spero solo che abbiano avuto più fortuna di coloro che erano più anziani di loro e riescano a sopravvivere, sempre che qualche malintenzionato non abbia già tagliato loro la gola … o peggio > parole fredde, quel ragazzo non è umano sotto qualunque modo lo si voglia guardare … come se non provasse nulla, che non sentisse nulla … non prova pietà e nemmeno compassione. [ospedale] Sente le parole della poliziotta, mentre gli altri due sembrano essere piuttosto delle figurine più che delle persone pensanti <Sono un tirocinante, come tale posso prestare assistenza ai malati, cercando di dare aiuto. Non posso curare alcun paziente, mi limito semplicemente a portare assistenza ed eventualmente ad esaudire le minime richieste dei pazienti.> una domanda andata e l'altra, più spinosa <non credo all'esistenza delle fazioni, i malati sono malati da tutte le parti. Quelli che arrivano all'ospedale, che siano ribelli o meno, meritano l'assistenza del personale medico. So che l'organizzazione si è rifiutata di prestare soccorso, ma nel momento in cui ho accettato questi incarichi ho giurato di aiutare chiunque entri in questo ospedale, senza distinzione.> d'altronde questa domanda era stata fatta anche ad Itawooshi il quale gli aveva detto di stare dalla parte del governo, ma di agire sotto copertura, quindi deve stare a sentire quello che dice l'OMM. Risponderebbe a quelle domande, ma viene lasciato da solo con quegli energumeni poichè la donna entrerebbe nella stanza per interrogare il ragazzo. <mmm e quindi siamo rimasti solo noi eh?> infila la mano in tasca prendendo il suo antistress che comincerebbe a schiacciare per passare il tempo, d'altronde non può fare molto. <Sentite, posso fare un giro io? O devo star qua? Almeno faccio qualche cosa di interessante nel frattempo.> chiede, se cosi fosse cercherebbe di fare qualche cosa più simile ai compiti affidategli dalla Yakuza: spionaggio. Se gli fosse dato l'ok partirebbe una ricerca di qualche indizio, sempre con l'idea di poter avere più informazioni possibili sulla vicenda, è incuriosito. Un medico, qualcuno addetto al piano sicuramente può avergli indicato la stanza. Qualcuno saprà qualche cosa in più di certo. [chakra on] SOSACHI: <...> gli altri due non parlano, si guardano a vicenda e poi il pelato prende parola <tu sei sicuro di essere davvero uno specializzando vero? > è come se stesse ignorando un fattore principale, ovvero che gli OMM non hanno aiutato ne lo stanno facendo attualmente se non quelli provenienti da altri paesi. <vai, ti richiameremo non appena avremo finito..> ad un certo punto è il moro a parlare <ma ti consiglio di non abbandonare il villaggio...> YAMI:Non batte ciglio, lo ascolta, solleva gli occhi dal libretto degli appunti mentre osserva quell'altro ed il modo in cui risponde a lei <bene> il tono della voce è apatico e sembra che non gli importi nulla di quello che gli sta dicendo, o meglio della minaccia riguardante il modo in cui ha "offeso" il suo clan. <risolviamo subito, io sono l'agente Matatoshi, un agende di polizia di Kusa per la precisione, al momento sono al di sopra delle vostra presunta offesa contro il vostro clan quindi lei inizi a mostrare il dovuto rispetto, sopratutto nella situazione attuale> afferma schietta prima di sollevarsi in piedi <lei è accusato di plurimo omicidio e potrebbe diventare quadruplo se quei bambini non vengono trovati, se è stato tenuto in vita è perché non facciamo giustizie sommarie dando la possibilità al soggetto di poter dare spiegazioni o delucidazioni, se continua a rifiutarsi non mi lascia altra scelta che incarcerarla appena si sarà rimesso> incrocia le braccia e lo attende <quindi riproviamo, più civilmente: si rende conto della gravità della situazione?> [ambient]
[Stanza 701] Sbuffa come infastidito dall’atteggiamento della donna < … > continua dunque a osservarla con quello sguardo vuoto < Piacere di fare la sua conoscenza agente Matatoshi > enuncia lui mantenendo quel tono apatico, ovviamente quella frase era prettamente sarcastica dato che lui non prova piacere e nessun altra sensazione, le ha perse tempo fa gettandole via per colei che ora era libera per il mondo ninja, lei elenca le accuse contro il Seiun alla quale si dovrebbe anche aggiungere lo squartamento di una bambina commesso tempo fa ed esposta come monito di fronte all’accademia di kusa crocifissa con le sue stesse interiora … ma quelli sono dettagli che nessuno conosce, dato che era stato fatto senza tecniche ninja in modo tale che poteva sembrare essere stato commesso da chiunque < Piccolo errore signorina, io non mi sto rifiutando … sto solo dicendo che non ricordo assolutamente nulla di quella notte … so solo che mi sono risvegliato in questo ospedale dopo essere caduto esausto nelle pianure della campagna di Kusa … questo è quanto quindi, se non ci sono altre domande io vorrei riposare, sa … la mia fisioterapia non è ancora terminata e non sono ancora a livelli eccellenti > o per lo meno, quanto gli basterebbe per fuggire da quel posto insulso e riassaporare la libertà < So perfettamente in che situazione mi trovo ma ancora non capisco perché vi ostiniate con me, non ho ricordi di quella notte che intendete voi … non so neanche chi siano questa donna e quest’uomo > parole che mantengono una spietata freddezza, in realtà ricorda tutto … il momento in cui li ha uccisi decapitando il vecchio e la donna per poi osservare da dentro la propria testa il rituale in cui la madre tornava alla vita abbandonandolo di nuovo < Conosco e comprendo la mia situazione, purtroppo non posso neanche aiutarvi a cercare il presunto assassino visto che al momento sono … come dire, indisposto > e farebbe un cenno alle proprie gambe per via del fatto che non si sono ancora riprese anche se le braccia hanno dato forti segni di miglioramento ai trattamenti dei medici sino ad ora. {Ck on} [ospedale] Gli altri due non parlano finchè non gli viene dato l'assenso <Uhm?> che razza di domanda è? <Certo, ho iniziato da poco il mio percorso.> non sa che cosa stia succedendo a livello istituzionale in quanto aveva da poco iniziato l'attvità in ospedale e prima di allora nessuno gli ha mai detto nulla, anzi il dottore che gli aveva fatto la lezione sulle conoscenze curative gli aveva fatto la domanda se fosse disposto ad aiutare chiunque. <non ho motivo di uscire dal villaggio> afferma per poi abbandonare quella porta e dirigersi verso il primo angolo così da imboccare un'altra strada e cercare di scomparire dalla vista dei due energumeni. Cercherebbe di percorrere il maggior tratto di strada possibile, guardandosi sempre le spalle e cercando di capire se fosse eventualmente seguito dai due. Ha poco tempo e deve sbrigarsi perchè a quanto pare lo verranno a richiamare. Una volta allontanatosi sufficientemente cercherebbe di incrociare qualche figura come un medico, o qualcuno del genere in modo tale da fargli due domande ed eventualmente risolvere i propri dubbi. Il passo si fa rapido man mano che si allontana cercando sempre di mantenersi ad una certa distanza dalla stanza di Yami, in modo tale da far perdere le proprie tracce o comunque rendere più lenta la sua ricerca. Quello che vuole fare ora è ricercare un medico, quindi, qualcuno più competente di lui nello stesso piano in modo da capire se qualcuno avesse parlato con dei poliziotti e che cosa volessero. Si allontana dalla zona perchè presumibilmente il tempo dedicato alla conversazione avrebbe concesso ad un eventuale medico entrato in contatto con i tre di allontanarsi e proseguire nelle sue operazioni [chakra on] Yami: l'atteggiamento del Seiun non fa altro che peggiorare la situazione. La donna gli da le spalle avvicinandosi alla finestra, li guarderebbe in direzione dei due e chiuderebbe le tende, solo la luce della stanza che proviene dall'esterno filtra e trascinandosi la sedia la donna chiuderebbe la porta all'interno. evitando così che qualcuno cerchi di entrare <no, è lei che si sbaglia signor Yami, prendendo questa situazione come se fosse un gioco> non è arrabbiata, rimane calma, atona nel tono della voce girandosi e portando le mani dietro la schiena. <e anche sordo aggiungerei, non c'è un presunto omicida, sappiamo perfettamente che voi siete l'assassino: il sangue che avevate addosso, la condizione in cui vi siete trovato, il modo in cui sono morti e anche il modo in cui li ha uccisi non sono prove indiziarie sono FATTI> sottolinea il termine fatti rimanendo ad osservarlo. <lei è un bugiardo ed un assassino, pessimo in entrambi i casi vista la condizione in cui avete lasciato la zona del delitto e pagherà per quello che avete fatto a quella famiglia, ma prima che voi paghiate per questo ho bisogno di sapere chi era il secondo con la quale collaborava> afferma seria continuando ad aspettare che questo collabori <ed il motivo per la quale avete ucciso quelle persone> Fa un passo in avanti continuando a guardarlo, non batte letteralmente le palpebre e questo più o meno da un paio di minuti. <ha detto che si ricorda di essere caduto sfinito nella campagna di Kusa, come spiega il fatto che l'abbiamo trovata all'interno di una casa? risponda alla mia domanda> Sosachi: Lo lasciano andare senza problemi, non verrà seguito tra l'altro non servirà cercare troppo dato che potrà sentire una conversazione camminando lungo i corridoi <maledizione> sbotta una delle infermiere, una donna sottile e con una certa età mentre parla con una dalla carnagione scura e più abbondante <devo tornare in quella stanza> <la 701, quella di quel assassino che ha ucciso..> la donna minuta gli fa segno di zittirsi e cerca di parlare più piano. [ambient ]
[Stanza 701] Essere chiamato signor Yami forse inizia a dargli seriamente sui nervi < Nessun “Signore” gli unici signori che sono meritevoli di un titolo simile sono coloro che sono superiori a noi per natura, immortali e giusti … le divinità per l’appunto > a cui il suo atteggiamento indifferente assomiglia sempre di più purtroppo < Non ho mai pensato che tutta questa situazione sia un gioco ma le dico una cosa agente Matatoshi … non me ne importa minimamente > queste sono le sue parole, se non vuole capirlo con le buone allora. Sente quelle parole e a quel punto non ce la fa più, le labbra si spalancano andando ad emettere una risata senza gioia, senza divertimento, sembra quasi il verso gutturale di un animale spaventoso … la risata termina e lui va ad osservarla < Mi lusinga con tutti questi complimenti signorina Agente tuttavia lei sta presupponendo che sia io ad avere ucciso quelle persone beh le dirò una cosa … ho mentito su tutto, visto che lei sembra essere in grado di leggermi dentro perché non prova a scavare a fondo? Oppure è troppo spaventata da essere inghiottita dall’Abisso? > chiede lui con fare quasi di sfida anche se il suo tono di voce rimane perfettamente neutro < Mi è stato ordinato di ucciderli … per compiere un rituale e permettere all’anima che risiedeva all’interno del mio corpo di risorgere a nuova vita … per permettere a mia madre, Megami Seiun di risorgere a nuova vita, erano brave persone sa? Eppure quando ho potuto anche solo sfiorare l’opportunità di riportarla alla vita dal regno dei morti … dagli inferi, l’ho colta al volo, ho ucciso la donna e l’uomo ma i bambini non sono mia responsabilità … dopo il rituale non avevo più forze e sono svenuto, non so cosa abbia fatto loro quella mostruosità che è stata riportata in questo mondo grazie al mio chakra > enuncia lui, in tono perfettamente neutro come se tutto ciò non lo riguardasse neanche. {Ck on} [ospedale] Cammina per i corridoi finchè non troverebbe forse quello che è il suo obiettivo: gente che parli troppo. Sono due donne, che mentre vedrebbero arrivare il Doku si zittirebbero. <scusate> sorride loro cercando di essere il più amichevole possibile. Estrae dunque il tesserino cercando di farsi riconoscere come qualcuno "di loro". <ho sentito che parlavate della stanza 701. Mi era stato detto questa mattina di andare in quella stanza per aiutare il paziente nelle normali pratiche quotidiane a cui deve sottoporsi ..> gli mostra il foglio con i dati del paziente <..vedete? Solo che sono stato braccato da dei poliziotti? Che cosa sta succedendo?> chiaramente non deve cercare di mettersi nei panni del ficcanaso, ma cerca quindi di mascherare la sua reale posizione <Sono nuovo ed il mio capo reparto mi ha detto che devo svolgere delle mansioni in ospedale altrimenti verrò cacciato direttamente senza "se" e senza "ma", solo che questi non mi permettono di portare a termine le mie mansioni.> un attimo di silenzio in cui abbasserebbe la testa e la scuoterebbe in segno di dissenso <sono proprio in un bel guaio. Si può sapere che cosa vogliono? Io dovevo solo fare un check-up e chiedergli come sta! Non posso permettere a quei tizi di non farmi fare quello che devo fare. Voi sapete cosa stia succedendo? Vi prego signore, aiutatemi altrimenti mi toccherà fare la valigia ed andarmene, lasciando questo lavoro e sarei disperato. Mio padre mi farebbe fuori, così sì che avrei un motivo per tornare in ospedale. Diamine che situazione .. Nessuno sa dirmi nulla tra l'altro> cercherebbe di far emergere un lato quasi infantile. Vorrebbe far sì che loro gli dicano quante più cose sanno quel paziente in modo tale da permettergli di avere una chiara visione, il tutto cercando di tranquillizzarlo dal momento che avrebbe evidenziato la sua "paura" di eventuali ripercussioni imminenti nel caso non svolgesse quanto deve. Cerca di far leva sul loro sentimento amorevole e di pietà, in modo che gli dicano anche solo due frasi su quello che sta succedendo. [chakra on]Ed ecco la parte importante di tutta questa vicenda: la verità, una verità che sarebbe stata meglio raccontare prima piuttosto che fare discorsi stupidi <...> la donna non parla, lo lascia fare raccontare una storia assurda continuando a segnare in quel blocchetto degli appunti. <non presumo, è stato trovato in mezzo al sangue, perché dovrei pensare altrimenti?> domanda retorica la sua, una idea ormai se l'è fatta con chi ha davanti. < quindi, ricapitoliamo, voi siete stato spinto da chi? vostra madre morta di uccidere quelle persone per riportarla in vita. dico bene?> la ricostruzione è chiara e semplice. <e quindi dove si trova vostra madre? non sa neppure questo? > le viene da ridacchiare in modo derisorio verso Yami quando sente questa storia <però, che brava mamma che hai eh?> afferma sarcasticamente <molto materno da parte sua, usarti per uccidere il prossimo e poi abbandonarti a te stesso ma ora mettiti nei miei panni> sospira incrociando di nuovo le braccia <quali prove hai per dimostrare quello che hai detto? > domanda seriamente andando verso la porta per togliere la sedia e spalancarla facendo cenno agli altri due di entrare. <prendetelo> Sosachi: le infermiere si girano ascoltando sconsolate quello che sta dicendo il ragazzo quasi chiedessero scusa per la situazione <ahh mi dispiace che ti sia capitato così presto, alcune volte succede che un criminale ha bisogno di cure e viene tenuto d'occhio dalla polizia è sempre una situazione molto delicata> afferma la donna sottile prima di passare la palla alla seconda <no, non sei stato seguito, perché dovresti?> domanda la donna scuotendo il capo prima di continuare <comunque sappiamo poco, ma quel paziente è in cura da tre anni qui dentro> sospira <un vecchio agente della polizia ha anche cercato di spingere il consiglio a obbligare i primari a staccare la spina, è in prigione ora ma lo capirei del resto: quel tizio ha ucciso due persone e sembra anche in modo brutale, lo abbiamo trovato pieno di sangue senza neppure una ferita con il chakra prosciugato, non sappiamo altro se non che non riusciva a svegliarsi> questa era la situazione da punto di vista dei medici e degli infermieri sulla problematica <...chi è il tuo capo reparto?> domanda l'infermiera anziana chiedendo informazioni per aiutarlo più che altro. [ambient]
[Stanza 701] Annuisce confermando il tutto che è stato appuntato dal diligente blocchetto degli appunti della donna < Non so nulla di quello che è successo dopo, presumo di essere caduto vittima dello sfinimento del rituale > rimane calmo mentre lei lo schernisce < E’ una donna … e quando la troverò le donerò la giusta punizione > enuncia lui, come lasciando a intendere che lui uscirà libero da quel posto, non gli interessa quante gole dovrà tagliare o quanti cadaveri si dovrà lasciare alle spalle … lotterà con le unghie e con i denti per uscire da lì senza nessuno al suo fianco < Nessuna prova … come le ho detto, non è possibile che io possa donarle delle prove dato che ero in stato di incoscienza ma se proprio insiste allora perché non prova con metodi meno ortodossi? > chiede come se lasciasse a intendere che se provasse anche solo a ispezionare la sua testa potrebbe non trovare assolutamente traccia di coscienza umana < Ma sa una cosa? Essermi separato dall’ultima traccia di umanità in me mi ha permesso di poter finalmente comprendere che la pace è come una raffinatissima arte e per me, l’arte … richiede una certa crudeltà > la donna si avvicina alla porta rimuovendo la sedia, in quel momento il Seiun andrebbe a fare appello al suo chakra vorticante all’interno del suo stomaco, un tentacolo si solleverebbe andando ad inerpicarsi all’interno del sistema circolatorio per risalirlo completamente e raggiungere il cranio, più precisamente la zona dietro i bulbi oculari, se ci fosse riuscito irrorerebbe la retina del chakra innescandone la mutazione e se vi fosse riuscito, una patina nera andrebbe a ricoprirla interamente donandogli il suo Doujutsu. Degli altri agenti andrebbero a palesarsi ma lui sorriderebbe avvicinandosi alla finestra < Non credo di essere incline ad accettare il vostro invito agente > detto questo, un nuovo tentacolo di chakra andrebbe a portarsi verso le mani mentre lui le porterebbe all’altezza del petto ponendole giunte come in preghiera per poi allontanarle aprendo le tsuubo presenti sui palmi, il chakra fuoriuscirebbe lentamente, corrotto dalla Kayosei che assumerebbe una colorazione nera come la pece, in entrambe le mani, il chakra verrebbe modellato atto a creare due sfere oscure, gemelli globi oscuri che tenterebbe prima, di lasciar cadere ai suoi piedi quella nella mano destra al fine di generare una zona di completa oscurità, il suo dominio. {Ck on Kayosei se on 48/50 – se bombe oscurità x2 chakra 34/50 – Nin 100 mente 70 – sigilli richiesti dalla tecnica: Nessuno – Tecnica clan Seiun Bombe di oscurità} [ospedale] Le donne si lasciano scappare delle parole, parole che i poliziotti non hanno voluto concedergli dal momento che sembravano notizie troppo riservate e legate ad un'inchiesta che andava oltre alla conoscenza del giovane Doku. Sente le parole delle due infermiere <Mi sembra tutto così confuso. Cioè quell'uomo si è risvegliato dopo tre anni, è un assassino e chiaramente è stato anche interrogato. Tuttavia non mi capacito del fatto che si sia pensato di staccargli la spina, secondo me è stato giusto così .. meglio che riceva un trattamento come si deve, onesto e giuridicamente corretto, sebbene oggi giorno Kusa non stia vivendo il suo migliore momento.> poi sente la domanda e qui sono cavoli <beh sono nuovo, in sostanza mi è stato detto di presentarmi qua questo pomeriggio per cominciare a prestare servizio nell'ospedale. Purtroppo le mie conoscenze sono limitate ed essendo un tirocinante posso fare ben poco. Ma sono stato preso in custodia da un luminare fatto venire apposta da Konoha ..> tirerebbe in causa il sensei medico che gli aveva fatto una lezione sulle conoscenze mediche e che davvero veniva da Konoha, o almeno così lui diceva <.. ma non so il nome. Sono andato al banco di accettazione e mi sono fatto dare questi documenti con sopra i nomi delle persone che avrei dovuto visionare e controllare. Una cosa che avrei già potuto terminare se non si fossero intromessi questi poliziotti.> poi si zittisce <sapete se c'è qualche primario o medico qua nei dintorni per avere maggiori informazioni e per sapere come fare? Almeno so se posso andare o devo aspettare che questi finiscano il loro lavoro?> Che diamine <Mi sarebbe bastato un minuto o due, poi me ne sarei andato ..> mente, ma d'altronde tutto il pomeriggio è stato pieno delle sue menzogne. <Provo ad andare a vedere se quei poliziotti hanno levato le tende? Vi andrebbe di accompagnarmi?> Chiede, vuole sembrare il loro nipotino così che lo scortino e lo accompagnino verso la zona così da essere scortato ed anche protetto eventualmente, ma rimane totalmente ad ascoltare ciò che gli diranno [chakra on] Tre individui sono dentro quella stanza mentre richiamava il chakra, forse non ha tenuto conto di questo, non ha tenuto conto che due di questi tre individui hanno lo sguardo rivolto verso questo tanto che il pelato scanserebbe immediatamente la donna quasi a pararsi, ma non succede quanto previsto <cosa?>. Yami cerca di proteggersi costruendo attorno a se una area di oscurità l'unico problema è che quelle bombe non causano oscurità [andare a rivedere la tecnica] e forse per la mancata riabilitazione fisica, o forse perché è da tanto che non combatte ma la sfera lanciata ai suoi piedi cadrebbe e distruggerebbe il pavimento sotto di lui creando un buco di notevoli dimensioni con panico nella sala sottostante, ma nessun fumo di copertura. Yami quindi si ritroverebbe con una sfera in mano, su un letto di ospedale con le sue condizioni fisiche non ancora accettabili [-70% alle statistiche fisiche] con tre individui e dalla donna si sfilerebbe un guanto mostrando delle cicatrici orrende con il braccio teso, il destro e dalla mano si muove qualcosa che viene dall'interno. In breve dalla distanza di 3m uscirebbero fuori dei filamenti che scattando in direzione del braccio di Yami si concentrano sul braccio con ancora la sfera e stringerebbero bloccando la sua posizione impedendogli di muoversi. D'altro canto il moro partirebbe in direzione di Yami e punterebbe a colpirlo direttamente in faccia con un gancio della mano destra. Ovviamente Sosachi potrebbe notare l'esplosione provocata da Yami ed il panico scatenato successivamente: sirene che suonano, gente che corre e altre guardie e medici che correrebbero in direzione della botta, mentre altri pazienti verrebbero condotti fuori dall'ospedale con la paura che ci sia un attacco terroristico di ripicca da parte di vecchi fedeli del consiglio [TURNO difesa Extra per Yami, 2/4 di turno solo difesa - dopo che lui ha mandato segue un'altro master screen]
[Stanza 701] Ups … piccolo errore di memoria da parte del Seiun, infatti quella che crea non è un oscurità ma una vera e proprie esplosione che causa il crollo del pavimento dell’ospedale andando dunque a portarlo al piano inferiore, se gli fosse concesso, tenterebbe di rialzarsi e poco dopo, la donna si farebbe vede mostrando una mano orrenda < … > certo, fosse stato qualcun altro ora avrebbe anche potuto donare alla tizia dalla manina di fata una battuta pungente, lo sguardo va per un attimo al letto su cui non conta di rimanere molto, infatti, anche se lui non possiede ancora tutte le sue capacità fisiche … possiede ancora quelle mentali e fortunatamente, le esplosioni non sono dipendenti dai suoi parametri fisici. La schiena si fletterebbe in avanti mentre le gambe si fletterebbero di circa quarantacinque gradi per poi ripartire in avanti come delle molle, certo non sarà velocissimo ma tenterebbe di spostarsi di circa un metro verso sinistra in modo tale da avere la finestra dell’ospedale dietro di se. Se vi fosse riuscito a spostarsi, noterebbe la carica del bestione che vuole colpire il suo viso con un gancio e lui, per tutta risposta andrebbe a flettere nuovamente le gambe cercando di imprimere quanta più forza può in esse, è ancora debole ma il suo chakra non lo è! Le rilascerebbe, stavolta il suo obbiettivo è andare indietro motivazione per cui inclinerebbe la schiena verso la finestra in modo tale da spostare il baricentro e donargli l’inclinazione che desidera e solo a quel punto, la mano viene aperta lasciando cadere la seconda bomba di oscurità sotto i suoi piedi e, tentare di sfruttarne l’esplosione per ottenere lo slancio necessario da essere catapultato fuori dall’edificio, ovviamente, per proteggere il proprio corpo, il Seiun andrebbe a portare gambe e braccia all’altezza del busto, come racchiudendosi in una posizione a metà tra il riccio e il fetale per potere meglio attutire la forza dell’esplosione e magari, provare a venire catapultato verso la libertà. {ck on Kayosei lv2 on chakra 32/50 – Bomba di oscurità numero due usata – Forza 3/10 – Agilità 19,5 – Ninjutsu 100 mente 70 – Privo di equipaggiamento}Forse era meglio pensare ad una strategia meglio architettata e più semplice, pararsi scivolare dal letto fino a terra, poteva fare qualcosa per evitare almeno un po' i danni, poteva fare di tutto, scegliendo la mossa complicata nel momento meno opportuno. Infatti non riuscirebbe ad usare la bomba [il lasso di tempo anche se rimandato rimane di 2/4 e bisogna rimanere fermi] infatti muovendosi perderà del tutto il controllo della bomba che esploderà nella sua mano senza danno. Il problema è la botta che arriva da destra a sinistra direttamente sul naso portando avanti un movimento che era già impedito dalla presa della donna [Yami doveva difendersi solo dall'ultimo attacco] Sentirà la cartilagine del naso fratturarsi letteralmente fino ad assumere una forma improponibile. Il sangue uscirà dalle labbra e dal naso stesso tanto che ti sarà difficile anche solo respirare. La forza del colpo è tale che durante quel tentativo di spostamento Yami si troverà a colpire con la schiena il muro per poi cadere a terra [-37 danni] <...è stata una mossa molto stupida lo sai vero?> afferma la donna mentre Una nuova serie di filamenti uscirebbe dal braccio stesso e si aggrapperebbe al collo di Yami trascinandolo e sollevandolo e scaraventarlo a terra sotto i suoi piedi come una sorta di straccio [34 danni] Il pelato lo rigira e yami sentirà il clic delle manette tenute dietro la schiena, rapidamente l'innata di Yami svanirebbe di colpo e così anche il suo chakra. Le manette infatti farebbero il loro dovere, costringendolo per forza a rimanere in quella posa e senza energie. <Signor Yami, la dichiaro in arresto, per omicidio, intralcio alla legge, omissione di testimonianza, omissione di delitto e per resistenza all'arresto, qualsiasi affermazione verrà usata contro di lei, ha qualcosa da dichiarare pur conscio di questo?> domanda la donna verso Uno Yami sfinito tanto che si girerebbe in direzione di uno dei suoi dando un esplicito ordine <...chiamate un medico> lo dice a denti stretti come se la cosa gli desse fastidio, ma non può fare altrimenti; sono poliziotti, non sono omicidi e purtroppo anche se è sembrato Yami non ha mosso un dito contro di loro ha solo cercato di scappare con le sue tecniche ma questo non migliora di certo la sua situazione. [ambient]
turno sosachi - Yama
[ospedale] La situazione cambia e viene completamente stravolta dal susseguirsi di una serie di inaspettati eventi tra cui un'esplosione. Qualche cosa non va bene, ed essendo un ospedale o c'è stato un attacco terroristico dall'esterno o dall'interno. Vede gente corrergli attorno, passare urlando e scappando impaurita. <Ma che cavolo sta succedendo?> Si gira verso le due <Meglio che vada a controllare> detto questo si farebbe largo tra la folla che gli viene incontro. Nessuno pare sapere che cosa stia succedendo, e nessuno pare curarsi più di molto di questo in quanto sta correndo all'impazzata. <Cosa sta succedendo?> cerca di percorrere a fatica i metri che lo separano dalla stanza, un po' rallentato dalla calca che si frappone a lui. Cerca di passare indicando la via di uscita alle persone che sembrano più spaesate. Che confusione! <Spero che non abbia fatto delle assurdità.> sussurra fra sè e sè, per poi cercare di macinare metri su metri per arrivare davanti a quella stanza, la numero 701. Non sa che Yami sta seminando il panico con la sua innata e le sue abilità ninja. Non sa nemmeno se sia vivo o morto, o se gli altri siano vivi o morti. Spera ci siano pochi feriti, un'esplosione circolare in un piano potrebbe colpire sia il piano superiore che inferiore e distruggere stanze dove potrebbero trovarsi feriti. Questo è troppo, anche per Yami. Corre e sente ulteriori rumori, come se fosse successo qualche cosa di particolare. Se si fosse avvicinato abbastanza potrebbe vedere qualche cosa, ma chissà ormai che cosa sia successo, ormai tutto rimarrà sconosciuto per il giovane doku [chakra on] [Ospedale] Niente … troppo debole ancora per poter sfuggire all’assalto combinato della donna sfregiata e soprattutto del One Punch Man (?) che letteralmente lo costringe a terra con la sola potenza dei suoi pugni devastanti < Gh! > quel colpo al viso lo sente e anche parecchio, la cartilagine del naso frantumarsi e poco dopo, si ritrova anche in difficoltà a respirare per poi venire preso da una forza invisibile e poco dopo viene sollevato e letteralmente sbattuto come uno straccio per lavare in terra, le iridi dorate si sgranano a testimoniare il dolore che sta provando e poco dopo, delle manette ai suoi polsi vengono fatte scattare e il suo chakra smette di scorrere … cosa gli hanno fatto? < … > la guarda mentre la treccia gli ostacola per un attimo la visuale < Ho solo una cosa da dire … > sussurra verso la donna prima che la lingua lecchi quella linfa scarlatta, assaporando quel sapore metallico < Non esiste giustizia a questo mondo … voi omuncoli potete aggrapparvi alla vostra tenue vita, pregare per la salute dei vostri cari ma alla fine, le divinità rimarranno sempre indifferenti alle vostre suppliche poiché esse perseguono un bene superiore > un discorso breve e coinciso, non sembrerebbe di aver creato vittime ma quello verrà accuratamente valutato dopo < Non temo ne la morte, ne il paradiso e neanche l’inferno … non esiste sofferenza peggiore che essere me stesso e se anche solo potessi aver condiviso un briciolo di quello che ho passato, donna … ti saresti già tagliata la gola da sola … non esiste salvezza, c’è solo … l’Oblio > detto questo tace, abbassando lo sguardo, come se fosse troppo stanco che solo per muovere le labbra e dire anche la più stupida delle parole, forse … davvero doveva aspettare ancora un po’ e rimettersi in piedi dal coma prima di tentare di scappare dall’ospedale. {ck off per manette}Alla provocazione la donna osserva in silenzio mentre gli altri due sarebbero ben più che propensi a colpirlo ancora un pò ma è proprio la donna a bloccarli <non esiste la giustizia?> domanda lei portando le mani sui fianchi <le divinità sono indifferenti?> commenta la donna seriamente prima di abbassarsi il collo alto della divisa <qui l'unico omuncolo a terra sei tu e nessun'altro, ti piace tanto fingerti chissà chi ma sei solo un pazzo che vive nel suo piccolo mondo chiuso in se stesso beh piccolo omuncolo, La giustizia esiste e gli Dei non sono indifferenti sono la prova che quello che dici è completamente errato, le mie cicatrici parlano per me> alza la voce con impeto crescente <IO SONO LA GIUSTIZIA> commenta la donna piegando la testa di lato per poi continuare dopo essersi leccala le labbra <e sono anche il tuo Dio al momento> Sosachi potrà vedere tutto benchè inizi a formarsi una folla: Yami a terra, i tre poliziotti attorno a loro ed un medico che sta inveendo contro il moro. <CHE C***O sta succedendo qui? come vi permettete è un paziente!> La risposta tuttavia arriva prontamente e ad altavoce <abbiamo permesso che si riprendesse senza fiatare e senza manette, abbiamo dato la libertà di fare quello che poteva come poteva, siamo stati d'accordo con i primari dell'ospedale ma qual ora si attivi il chakra per tentare di attaccare o di scappare siamo intervenuti ha fatto tutto da solo> commenta l'uomo sollevando un sopracciglio <quindi ora un medico ci seguirà verso le prigioni, dove lo stiamo portando, se ha delle lamentele si rivolga al capo della polizia> La donna perciò di pura forza afferrerebbe Yami sotto braccio e lo porterebbe verso l'esterno della struttura sotto lo sguardo attonito del medico che continuerebbe ad inveire ma inutilmente. [end]
[ospedale] Dunque era proprio come immaginava: Yami l'aveva combinata davvero grossa. Aveva cercato di liberarsi da quella sorta di prigionia in cui si trovava da tempo ormai, 3 anni quasi, sebbene fosse in stato di coma vegetativo. Osserva le persone che si sono radunate, alcuni curiosi altri medici ed anche persone dello staff ospedaliero, tra cui anche il giovane Doku. Vede la scena con Yami a terra, mal ridotto, anzi ridotto malissimo. La donna lo bracca e lo afferra per il braccio portandolo via con sè, superando anche l'ostacolo del medico che cercava in tutti i modi di fare chiarezza sull'accaduto e cercare di mettere davanti la situazione ospedaliera piuttosto che quella della giustizia. Fatto sta che ora il suo ex-compare verrebbe portato via e .. non può far altro che vederlo portar via, in mezzo a quel tumulto. [end] [Ospedale] Un suono sommesso … quello di una risata priva di gioia, roca e inquietante < Esattamente … gli esseri divini vi hanno abbandonati da tempo … stanchi di vedere un paradiso come questo ridotto a una fossa comune dove ognuno di voi si azzanna alla gola per ottenere maggior potere > la voce diviene un sibilo < Non esiste bene … non esiste il male, solo le tenebre che ci aspettano al confine della vita e anche tu … insulsa donna puoi percepirlo … il futuro di questo mondo è stato dilaniato dal momento stesso in cui l’uomo ha messo piede su di esso, un progetto difettoso di un essere imperfetto che aspirava ad essere un dio ma che invece, non era altro che un mortale > quando lei si proclama suo Dio, lo sguardo dorato si solleva < Allora dovresti essere morta … perché io non ho un Dio > una sentenza che determina quanto il Seiun sia marcito dentro, non possiede nessun amore per l’umanità, lui sa di avere uno scopo in quel mondo e se quello scopo è proprio quello di ricongiungersi alle tenebre … ebbene sia ciò. [End]