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Un incontro inaspettato

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con Sumie, Akahiro

15:19 Sumie:
  [Chiosco] Lei di fatto resterebbe solo dentro al chiosco,oltre le mezze tendine per restare al riparo, mentre Magoru, l'accompagnatore, resterebbe più o meno fuori iniziando a chiudere l'ombrello che ha nella destra. "Owh, grazie Akahiro" sorridendo dolcemente alla figura, ruotando gli occhi verso di lui ponendogli un cenno di capo anche se non sa com'è fisicamente non avendo mai toccato il suo viso. "Ho pronunciato bene il tuo nome?" Domanderebbe mentre la destra mollerebbe il braccio di Magoru per sfiorare lo sgabello al fianco di Akahiro, accettando il suo consiglio "Ho sentito la tua voce nelle lezioni, ne hai fatte già molte se non erro" Mugugna, mantenendo sempre un sorrisetto sul volto mentre andrebbe a prendere posto sullo sgabello finalmente ed il suo sottoposto alla sinistra di lei. Posizionerebbe il bastone attaccandolo al bancone come semplice appoggio dando la sua ordinazione "Un ramen e dei ravioli al vapore di verdure, Magoru? Che prendi?" lasciando a lui la propria ordinazione, riportando lo sguardo su Akahiro "Scusami, non volevo essere così irruente nelle presentazioni" Quasi dispiaciuta per il tono di voce "Mi chiamo Kagume, sono una sensei di Konoha" La mano destra si allungherebbe verso la figua di Akahiro, ovviamente in maniera molto vaga non sapendo la sua altezza e come è posizionato sullo sgabello, andrebbe ad identificarlo unicamente dalle parole che ha fatto uscire inizialmente dandogli una posizione. "So i nomi di quasi tutti i ninja di konoha, sai... Quando l'unica tua potenza è l'udito in un modo o nell'altro devi adeguarti alle circostanze" Una flebile e dolce risata uscirebbe dalle sue labbra.[ck off]

15:33 Akahiro:
  [Chiosco] Non può fare a meno di sgranare appena gli occhi e mutare l'espressione dei propri connotati, facendo diventare quello che, in tutto e per tutto, è un volto sorpreso. Tutto ciò quando sente la donna pronunciare il proprio nome, cosa che lo fa anche voltare di scatto nella sua direzione. Rimane qualche attimo in silenzio fisso su di lei <Si..> attonito le risponde <Ha pronunciato bene il mio nome, ma come...?> ma ben presto la risposta giunge a quella che sarebbe stata la sua domanda, ovvero: Ma come faceva a sapere il mio nome? E non c'è da negare che scoprire che ella sia un'insegnante dell'accademia, porti altro stupore in lui. Lui non si è mai accorto di lei. Ma presto cerca di ridarsi un pò di contegno, muovendo la propria mano in direzione della sensei, così da rispondere a quella stretta di mano <Lei sa già come mi chiamo, ma in ogni caso Akahiro Nara, piacere> abbozza persino un piccolo sorriso, uno dei pochi che di solito è abituale a fare. La voce ha come sempre un timbro ancora immatura, però garbato <Ma in realtà non credo di averne fatte così tante, immagino mi manchi ancora molto per concludere> Ma presto lo stesso tredicenne crea quella che è un'espressione riflessiva <Kagume..> ripete il suo nome mentre il capo viene di nuovo mosso frontalmente, lasciando poi la mano della superiore e abbassando lo sguardo sulla ciotola di ramen di fronte a lui. Questa volta però non per mangiare, bensì le pupille sono posate sul contenuto pensieroso <Mi sembra di aver già udito il vostro nome da qualche parte> eppure non riesce a ricordare ne dove, ne in quale contesto. E' ancora un pò ignorante.

15:47 Sumie:
  [Chiosco] Sorride amorevolmente capendo la risposta emotiva di Akahiro, continuando quella docile e cinguettante risata. "Oh piacere mio..." Lascia andare quell'ultima parole con un non so che di affascinante, del resto è comunque una donna accettabile con delle giuste caratteristiche fisiche. "Però ne hai fatte abbastanza per aver fatto sentire a me il tuo nome" Sollevando il sopracciglio destro come di rimbalzo a quelle sue parole "Kagume" Ripete il suo nome come ha fatto Akahiro "Sono una Dainin di Konoha, partecipai alla guerra contro Kuugo genjutser, una specie di intelligence per konoha in quel momento, ora si può dire che sono tipo in pensione ma piace dedicare il mio tempo per i giovani allievi, avere qualcosa da fare" Sospira "del resto cosa potrei fare?" Fra se e se, ma quel sorriso lascia sdrammatizzare tutto senza rendere le sue parole tristi "Oh, ramen pronto" Ancor prima che il cameriere possa portarle il ramen. Le bacchette verrebbero avanzate dal suo compagno così che possa prenderle con la sinistra e romperle in due, pronta lei stessa a mangiare.[ck off]

16:01 Akahiro:
  [Chiosco] Kuugo. Sentendo quel nome subito il suo sguardo si scurisce, divenendo molto più ombroso rispetto a prima. IL capo viene mosso di nuovo di fronte a se, riprendendo nuovamente le bacchette con la mano destra. Lui stesso si è deciso a continuare a mangiare, anche se ormai il suo ramen sarà già bello freddo <Una ninja con l'esperienza e le capacità come le sue, deve essere sicuramente un'insegnante notevole> un complimento sincero, però dalla voce, seppur sempre calma, sarà facilmente percepibile un cambio di umore. Tutto perchè lo stesso tono, seppur il tredicenne cerchi di nasconderlo, si fa più pensate e grave, come se un peso affliggesse il deshi. In ogni caso, fatta tale affermazione, ricomincia a mangiare il ramen, finendo li spaghetti che vi erano immersi per continuare con il resto dei cibi solidi. Non ci vorrà molto che le bacchette vengano posate al bancone e che l'albino, con entrambe le mani, porti la ciotola alla bocca così da berne tutto il brodo. L'espressione torna a essere seriosa, già più rilassata rispetto a prima seppur è chiaro che ancora qualcosa gli frulli in testa dato che i suoi lineamenti sono ancora incrinati da un velo di tristezza. Si sentirà chiaramente il piccolo tonfo emesso dalla ciotola che viene riposata sul bancone, seppur questo non sia eccessivo, è chiaro. Nuovamente la faccia viene mossa di sbieco alla sua sinistra, verso la donna <Sarebbe un gran piacere e onore partecipare ad una delle vostre lezioni un giorno, sensei> la voce ora è rispettosa, seria.

16:22 Sumie:
  [Chiosco] La mano sinistra muoverebbe verso la ciotola, il polpastrello del pollice sfiorerebbe il bordo finendo dentro al contenuto per valutare il livello del brodo che c'è dentro la ciotola così da prenderne bene le misure con le bacchette. La destra si infilerebbe dentro la ciotola medesima eseguendo una semplice rotazione per aver la certezza che abbia preso gli spaghetti ed altro contenuto per poi chiuderle, schiudendo la bocca quasi con timore e mangiando il contenuto appena raccolto. Magoru in fretta e quasi in automatico prenderebbe un tovagliolo per pulirle le labbra di Kagume con delicatezza, senza spaventarla, ma solo una cosa la farebbe quasi saltare dalla sedia, dandole un piccolo brivido lungo la schiena, il rumore che la tazza di Akahiro compie sul bancone, appena spaventata da quel rumore, ma del resto non se l'aspettava ed è purtroppo una reazione che le capita spesso "Oh scusami, non sono ancora abituata a... Tutti i rumori ecco" Verso Akahiro, sorridendogli appena con il capo sempre leggermente basso "Oh una insegnante notevole... Me lo auguro sai? Spero che le mie lezioni piacciano ai miei allievi, e comunque si, non mi dispiacerebbe farti lezione... Posso solo..." Arrossendo sulle guance "Sai, mi è difficile riconoscere le persone solo dalla voce" La mano destra si alzerebbe quasi a volergli sfiorare la faccia "Se possibile, sempre" Bhe ovvio, per memorizzare il suo volto userebbe il tatto, farsi una idea della persona che ha di fronte "Hai cambiato il tono della voce... Successo qualcosa?" Impercettibile, ovvio, ma vallo a dire ad una cieca.[ck off]

16:37 Akahiro:
  [Chiosco] <Mmm?> vagamente interrogativo diviene il suo viso mentre si volta verso Kagume, tutto a causa del piccolo scatto che ha fatto reagendo al rumore della tazza. Un cenno degli occhi, rispondendo garbatamente <No, mi scusi lei> fermandosi poi ad ascoltarla, fisso su di lei. Quando ecco che è lo stesso Akahiro ad arrossire, tutto a causa della richiesta della sensei. Non è ancora molto avvezzo a queste cose, sicuramente quando si parla di sesso opposto <Ehm..> un'altra sfumatura ora nella sua voce, quella dell'imbarazzo <..ma si certo, faccia pure> Ovviamente gli dà il permesso, volgendo il proprio corpo verso di lei e poggiando così il braccio destro sul bancone. Non si sottrarrà al contatto della Dainin che, dal canto suo, è probabile che sentirà delle guance più calde, non a caso si sono arrossate, oltre al fatto che dal tatto si accorgerà subito dei suoi lineamenti ancora giovani, tipici di un tredicenne, della pelle ancora priva delle imperfezioni dell'età. Distoglie così lo sguardo a lato assottigliando le palpebre, senza però distogliere tutto il viso, così che ella possa toccarglielo per esaminarlo <Non si preoccupi, solo brutti ricordi legati all'attacco dei traditori contro Konoha. Non sono certo l'unico ad averne a causa di quell'evento> torna così con lo sguardo serio sul volto di ella, serio <Quindi non c'è nulla di così particolare> la voce è chiaramente più pesante, però fa di tutto per mascherare il più possibile questa cosa, cercando di colmare con la serietà e la rigidezza che vuole mettere nelle parole dette.

16:55 Sumie:
  [Chiosco] Le dita affusolate avvolgerebbero come prima cosa le guance, indubbiamente il primo punto su cui partire, calde, un tocco che percepirebbe come ovatta, giovane ovviamente. A quel tocco della destra rivolgerebbe la sinistra sulla guancia opposta, ha arrossito? Abbasserebbe la testa lasciandosi sfuggire una ennesima risata "Non essere timido, almeno facciamo tutto subito senza che ti imbarazzi difronte all'intera classe, ti pare?" Continuando, scherzosa, sdrammatizzando per bene la circostanza "Molto giovane e... Molto teso" Poca mimica facciale forse. Le mani si muoverebbero dolcemente sul viso di lui, tocchi candidi e per nulla invasivi, memorizzando e facendo una specie di modellino nella propria mente accumulando tutti i particolari che sta ottenendo, come a voler ricreare un viso tridimensionale. "Oh... Akahiro, mi preoccupo invece" Lasciando, al termine, scivolare le sue mani sul collo di lui fino alle spalle; la sinistra si toglierebbe dal contatto mentre la destra andrebbe a muoversi verso il basso e verso l'alto, una carezza di conforto insomma "I brutti ricordi in quella guerra li hanno in molti, ed anche brutti guadagni" Riferendosi, in un modo o nell'altro, al suo problema dovuto per l'appunto alla guerra "Parlami un po' di te, sono curiosa!" Cinguetta ancora, felice, ruotando il corpo per continuare a mangiare lasciando praticamente a lui la spiegazione, se vorrà, della sua vita.[ck off]

17:11 Akahiro:
  [Chiosco] Sgrana appena gli occhi nel sentire le parole di ella, tutto perchè effettivamente ripensa a come sarebbe stata quella scena di fronte ad un intera classe. Anche le labbra si schiudono, un mutamento mimico che sarà chiaro per Kagume sotto le sue mani <Questo è poco ma sicuro, sensei!> alza persino il tono della voce in questa frase improvvisa, come a sottolineare la "paura" che gli provoca il pensiero di una situazione simile. Eppure la Dainin riesce a strappare un piccolo sorriso al serioso e, a volte, irascibile albino. Un tirarsi delle punte delle labbra che, come in precedenza, sarà chiaro al tatto per Kagume. Lui stesso sente la pelle di ella, femminile e dunque sicuramente più morbida rispetto a quella di un uomo. Dei tocchi gentili alla quale lui, come promesso, non si scansa. Un sospiro poi <Io non ho ricordi di guerra, ero troppo piccolo per avervi partecipato attivamente. I miei sono di post guerra, è morto un mio caro amico> la voce si fa chiaramente più nostalgica quando parla di Heiachi, come anche il volto che però non può essere visto dall'insegnante <Io non ho mai avuto molti amici, da piccolo ero molto cagionevole. Molti pomeriggi li passavo in casa a letto, le poche volte che uscivo ero sempre il più debole, difatti per un periodo sono stato preso di mira dai bulli. Ma poi piano piano mi sono ripreso> di colpo il tono della voce, come anche lo sguardo per chi può vederlo, come l'assistente di Kagume <Detesto i traditori, li odio, per questo mi sono iscritto in accademia. E mi vergogno che fosse un appartenente al clan Nar ad essere uno dei principali Mukenin di Konoha, voglio diventare abbastanza forte per poter uccidere i prossimi traditori del Villaggio prima che facciano del male a qualcuno> parole forti, le sue.

17:32 Sumie:
  [Chiosco] Dopo aver scannerizzato il viso di Akahiro continuerebbe a mangiare, stesso metodo di prima del pollice per capire l'altezza del brodo, continuando a mangiare. "Un caro amico... Se ne perdono molti Akahiro, ne ho persi altrettanti ma... basta trovare qualcuno che ti stia vicino, no?" La mano sinistra in cerca del braccio del suo compagno, non compagno d'amore, quello non l'ha trovato e forse non lo troverà, ma un compagno di vita, molto diversa come cosa "Ma poi dipende sempre dalle circostanze. Ora devi pensare a te, come dici a concentrarti sul villaggio e proteggerlo, quello mi è parso di capire se posso permettermi" Scrollando le spalle, mangiucchiando ancora qualcosina per poi riprendere "Forse un giorno potremmo stare in squadra insieme contro dei traditori, sarei proprio curiosa nel vedere come reagirai contro di loro" Ridacchiando sotto i baffi, tacendo fino a che il ramen non finisce "Oh, Mogoru... Mi sa che è ora comunque, dovevamo andare a fare quella visita" Gli ricorda mentre proverebbe ad alzarsi, il compagno immediatamente penserebbe a pagare il conto per tutti e tre, compreso il ragazzo, dando per scontato quel gesto da parte di Kagume "A presto... Akahiro! Molto presto" Salutandolo con un tocco della mano sinistra sulla spalla del ragazzo, un gesto più che affettuoso per un primo incontro si può dire, forse per ciò che ha sentito e come l'ha percepito, soffermandosi sui suoi timbri, ormai molte persone non ci fanno molto caso a queste cose.[END]

17:45 Akahiro:
  [Chiosco] <Si, di persone nuove se ne trovano, ma quelle vecchie non si sostituiscono> Ancora rabbuiato in questa frase, allo stesso tempo convinto di ciò che ha detto. Ma ecco che una cosa in particolare lo sguardo nuovamente sorpreso, ovvero la possibilità di essere in squadra assieme. Tanto da schiudere le labbra e di mostrare, almeno al suo assistente, uno sguardo chiaramente dubbioso <Credevo che non potesse andare in missione, Sensei> o almeno, dalle sue parole l'ha intesa così la faccenda. Che sia così potente da permettersi di combattere senza vista? Ha dell'incredibile. Difatti a tale pensiero, il Nara rimane mezzo attonito, continuando a guardare quella donna privata del senso della vista, eppure che allo stesso tempo la rende tanto misteriosa(?). Un cenno del capo <Si Sensei, a presto, spero di seguire una sua lezione quanto prima e grazie per avermi offerto il ramen> come prima il suo tono è garbato, gentile, persino quasi allegro quando la ringrazia. La osserva così uscire, per poi alzarsi a sua volta salutando il proprietario del chiosco, per dirigersi poi a sua volta fuori dal chiosco. Dopo l'altro giorno con Kajitsu non ha ancora ritrovato il suo ombrello, quindi gli toccherà muoversi lungo tutti i portici possibili.(//UScita)

Akahiro e Kagume si incontrano nel chiosco di Ichiraku e con gran sorpresa il ragazzo scopre che la dainin già lo conosceva, un'aspetto non ricambiato. Una free tranquilla, mangereccia e di chiacchiere!