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con Furaya, Sumie

23:38 Sumie:
  [Strada] Quanti rumori che si accavallano nelle tenebre, quante cose che ci sono attorno a lei, quante cose vorrebbe vedere, eppure "Eppure vedo così male... Inutile tentare di guardare quelle ombre che si aggirano per le strade, non trovi?" La voce cinguetta, è qualcosa di simile al miele bollente quando fuoriesce dalle labbra, note candide che si espandono dolcemente al rintoccar delle corde vocali, toccate da polpastrelli invisibili per far suonare quell'arpa naturale. Il cinguettare diretto ad una persona che tiene sotto braccio, una specie di compagno più che sottoposto che l'aiuta a destreggiarsi fra i vari quartieri di Konoha. Un uomo vestito in modo decisamente elegante, kimono di un certo calibro e ben impostato, una classica guarda del corpo insomma. Kagume ha il chakra disattivato, non vuole farsi notare da molte persone dopo che ha deciso di riprendere la via del ninja seppur avendo ottenuto già un buon posto all'interno del villaggio. La donna veste con un abito raffinato, un kimono femminile che presenta uno spacco su entrambi i lati completamente nero, una fascia color grigio cenere ad avvolgerle le pallide braccia che passa dietro la propria schiena, accarezzandola ad ogni passo. Essendo con un accompagnatore la sinistra tiene un bastone simile a quello da passeggio ma decisamente più sfarzoso come un comune bastone senza utilizzarlo come supporto per la vista affidandosi completamente a colui che la tiene sotto braccio. Una benda nera con delle strisce medesime le scorrono lungo le guance, a primo in patto una... Venere, si potrebbe definire, ma nessuno invidia tale bellezza se le conseguenze sono quelle di perdere la vista. I capelli lunghi crini di cavalli scendono ad accarezzare il vestito che questa sera indossa. Dei tacchi eleganti sempre neri, lucidi, si riflettono dai lampioni che circondano la strada. Passi ben calibrati, un passo raffinato, posato, ben fatto per una con un... problema? Simile. "Ho voglia di bere qualcosina... Che ne dici?" Domanda, senza posare il viso verso l'accompagnatore, una semplice risposta di conferma da parte sua, un si dolce e paterno per rassicurarla e dar retta ai suoi piccoli viziettini.[ck off]

23:53 Furaya:
  [- Centro -] A differenza di quanto le dicano di fare, successivamente a quello successo col padre tre anni prima, la Nara s'ostina a girare senza una scorta. Da sola, come sempre è stata. Uscita dalla Magione, si sta dirigendo nel proprio Quartiere, dove ultimamente ricopre anche un certo ruolo. Cammina con passo lento, ma ben cadenzato lungo la via principale del proprio Villaggio. Schiena diritta, spalle rilassate: una perfetta soldatina di piombo. Porta indosso uno Yukata corto, tipicamente femminile, rosso sullo sfondo e coperto in ogni punto da fiori di qualsivoglia colori, i quali però permangono sempre tra il giallo e l'arancio, variando nelle tonalità d'entrambi. Ai piedi, ha un paio di sandali ninja di colore nero, alti fin sotto le rispettive ginocchia e rinforzati in metallo. Contro il fianco mancino, sostenuta dalla cintura in vita - la quale tiene altresì chiuso lo Yukata -, ha la Katana nell'apposito fodero. Attorno alla coscia destrorsa, invece, vi è il Porta Kunai e Shuriken; sui polsi, vi ha posto due Fuda, all'interno dei quali ha sigillato la Falce ( a destra ) e la Kusarigama ( a sinistra ), entrambe avvelenate. Il capo, rasato a zero totalmente, è coperto da una bandana di colore nero che ne copre ogni cosa. Inutile dire che - coi ruoli che ha - si lascia andare ad alcuni vizi. Quindi, è altresì ridondante far presente come gli abiti siano decisamente eleganti e ovviamente raffinati, oltre al profumo di fiori che emana - il ché è una cosa che adora, seppur vada nettamente in contrasto con il suo io Guerriero -. Gli occhi azzurri saettano a destra e a manca, non preoccupandosi minimamente dell'orario e d'esser lì da sola. Espira soltanto, portando - quasi meccanicamente - la mandritta sulla fronte, facendola scivolare sul resto del capo, esattamente come quando cercava di ravvivare i capelli(?). Povera donna. [Chakra ON]

00:02 Sumie:
  [Strada] I passi continuano, ancora, stabili grazie al compagno ed in un certo senso ormai dall'abitudine che ha nel camminare "ai!" Inciampando su un rialzo di un mattoncino al suolo facente parte dell'asfalto, si aggrapperebbe con entrambe le mani, tenendo sempre il bastone nella sinistra, al braccio della sua scorta, abbassando il capo verso di lui lasciandosi sfuggire una piccola risata "Scusami... hahaha capita!" Arrossendo appena in volto senza accorgersene, forse per l'imbarazzo collettivo ma capita. "Andiamo andiamo su! Non è successo niente! Mica è colpa tua, forza mister muscolo" Riprendendo a camminare con il bastone sulla sinistra e il braccio che si insinua in quello dell'accompagnatore, facendosi scortare "Allora? Dove si prende questo bicchierino? Di... Jack, si jack, ho voglia di jack!" Tutta esaltata come una bambina seppur abbia ormai una certa età "...Un attimo..." Passi, si sentono dei passi diversi, eleganti anche se non si direbbe, ha già sentito quei passi in situazioni future "È la consigliera..." Mugugna a bassa voce, ma per Furaya sarà già udibile quel vociferare lieve, del resto sentire quel nome di: consigliera, potrebbe dar l'attenzione facilmente oppure è da tanto tempo che lo sente che ormai non ci fa più caso "E sento l'odore di zolfo quasi... Hahahah..." Fra se e se, un cinguettio quello che fuoriesce dall'arpa dentro alla sua gola quando pronuncia quelle paroline "Spero che abbia almeno azzeccato... Mi sto allenando a riconoscere gli spostamenti d'aria in base ai sigilli, dovrei riuscire a fare una cosa simile almeno!" Fra se e se, lasciando ancora sulle labbra quel sorrisino divertito rimanendo ferma nel punto in cui ha cominciato a sentire quei passi seppur già da molto lontano potevano rimbombare nella propria mente.[ck off]

00:21 Furaya:
  [- Centro -] Gli occhi della Consigliera vengono rivolti verso il terreno. Il proprio udito dovrebbe facilmente captare rumori, suoni o vociare nei dintorni. Difatti, non appena s'accorge della presenza di due figure che avanzano lungo la sua stessa via, solleva il capo e dovrebbe inquadrarle senza nessun problema di sorta. Inarca il sopracciglio destro verso l'alto. Sembrano una normale coppia, forse solo eccessivamente eleganti. Si stringe nelle spalle, continuando a camminare con passi regolari. In realtà, non deve proseguire ancora molto. Tra meno di un centinaio di metri, deve svoltare verso sinistra e proseguire ancor dritto per un altro po'. < Mhh? > Mugugna, facendo appena vibrare le labbra. Li fissa senza alcun apparente motivo, in verità. Tuttavia, essendo in una strada da soli - e quanto pare l'altra pare avere qualcosa in volto - le pare comunque strano. < Prego? > Chiede, facendo fuoriuscir dalle proprie labbra quel piccolo suono, caratterizzando quella parolina. Sbatte le palpebre, cercando d'udire qualunque altra parola dalle due figure, qualora ovviamente dicano qualcosa. Nota, tra l'altro, come quella si sia fermata. Non l'ha mai vista prima nel Villaggio, di questo n'è sicura. Ad ogni modo, Konohagakure è piuttosto .. grande, quindi è altresì normale e consono che non conosca tutta la gente vivente lì dentro. < Serve qualcosa? > Giusto per restare maggiormente vigile.. E sì, anche per farsi gli affari altrui, laddove sarebbe preferibile non metterci proprio il naso. [Chakra ON]

00:28 Sumie:
  [Strada] Il sorriso rimane stampato su quelle labbra truccate di rosso cremisi sembrando una rosa rossa fra quelle miriade di rose bianche, ovvero la pelle. Porge un cenno di capo ovvio alla consigliera mentre la mano destra scivolerebbe dal braccio del suo accompagnatore andando a compiere dei passi necessario per raggiungere Furaya, come? Ha sentito quelle parole, e già dalla domanda: Prego, ha iniziato a capire la sua posizione, definendola con le ultime due parole, fino ad arrivare ad una distanza di pochi metri, giusto per rispetto "Chiedo scusa per la mia irruenza, Furaya, giusto?" Domanda retorica, i passi vengono compiuti con quel bastone da passeggio nella sinistra che ondeggia lievemente, non in modo eccessivo per evitare di ledere qualcuno ma semplicemente per verificare che non ci sia niente al suolo o qualche gradino; giusto l'area che gli serve per camminare e a rimanere alla distanza prefissata "Non so se conosci il mio nome, molto difficile... Sono riapparsa da pochi giorni alla luce del sole, è da anni che brancolavo nel buio, sia la mia vista che il mio corpo, ora solo la vista!" Facendosi una flebile risata, tanto per sdrammatizzare, ma lo fa con una nonchalance quasi struggente, capace quasi di rompere il ghiaccio con una simile cosa "Kagume, è un piacere incontrarla per le strade di Konoha, so molte cose sul vostro conto e... Sul vostro odore" Tirando sul col naso, ovvio che non sente niente ma giusto qualcosa per far scappare un eventuale sorriso anche alla donna se capiterà "Si fanno le ore piccole per aiutare il villaggio, eh?" Domanda, inclinando la testa verso destra ma mantenendo l'inclinazione di quest'ultima sempre un poco verso il basso "Avevo l'intenzione di andare a fare un bicchiere di Jack, se avete del tempo... Non mi dispiacerebbe la vostra compagnia" Subito, istantanea dopo quelle presentazioni, che tipetta.[ck off]

00:41 Furaya:
  [- Centro -] La lascia avvicinare. Lei, dal canto proprio, fermatasi, non avanza né indietreggia. Dall'utilizzo di quel bastone, dovrebbe altresì essere facilmente intuibile il fatto che non ci veda. Aggrotta appena le sopracciglia, scostando per un attimo le iridi verso l'accompagnatore. Non parla. In realtà, gli lancia appena un'occhiata prima di tornare ad osservare Kagume. < Sì, giusto. > Ribatte, piegando il capo verso la spalla mancina. < Onestamente.. No, non conosco il tuo nome. Sfortunatamente, non posso certo conoscere tutta la popolazione di Konoha senza averla vista almeno una volta.. > Il tono è pacato, assolutamente tranquillo. Si potrebbe persino dedurre una certa stanchezza fisica - se non del tutto mentale, sicché s'occupa di ben più cose di quante dovrebbe occuparsene -. < E cosa sa, precisamente? Sembrerà strano, ma mi incuriosisce. > Le labbra si piegano in un sorrisetto. < Tutti parlano bene di me e dicono di sapere molte cose sul mio conto. Ma, in teoria.. > Gesticola con la mandritta. < ..cosa precisamente è risaputo? > Una domanda come un'altra; un argomento tirato fuori come un altro, giusto per far due chiacchiere, per svagarsi senza dover per forza utilizzare sostanze stupefacenti o alcol. < Odore? > Ripete, presa giusto un attimo in contropiede. Pensa di profumare anche troppo(?), ragion per cui - seriamente parlando - quelle parole la prendono decisamente in contrpiede. < Il Villaggio ha bisogno d'essere mandato avanti. Ha bisogno di una forza motrice, non può muoversi da solo. > Assottiglia le palpebre. < Inoltre, dopo gli ultimi disguidi.. > Recentissimi. < ..ci sono un po' di scartoffie. > E non solo alla Magione vera e propria. Anche sotto il Suolo, in quella base nascosta dove lei è signora e padrona ( da poco ), c'era un bel trambusto. Gli occhi non si distaccano dalla figura altrui, giacché particolarmente interessata a cosa possa aggiungere al discorso della Consigliera. < Se non disturbo, accetterei volentieri. > Sempre meglio che restarsene nel suo bilocale circondata da quattro animali e il Silenzio. [Chakra ON]

00:52 Sumie:
  [Strada] La mano destra proverebbe ad avvicinarsi a lei, quasi a volerle sfiorare la pelle candida, non le chiede di toccarle il volto, non le pare il momento giusto per memorizzarne i tratti, non questa sera e non la prossima, quando si sentirà pronta a chiedere una cosa simile insomma "Oh giusta risposta, del resto è molto molto difficile tenere a mente i nomi e cognomi di tutte le persone" Sollevando le spalle, togliendo infine la mano dalla carnagione della donna. A quel suo gesticolare ripeterebbe la stessa, identica azione. Come? Lo spostamento d'aria, la sensazione le viene contro e quello schiocco della lingua sul palato per capire come viene posizionata la mano di lei in aria. Un sorriso dolce si mostrerebbe come poco fa, porgendole un cenno di capo "Allora andiamo! Offro io però eh!" Direbbe, ruotando i tacchi per camminare verso il suo accompagnatore muovendo sempre il bastone a destra e a sinistra nella mancina fino a che l'uomo non la prenderebbe da se sotto braccio per tenerla 'al sicuro' così che il bastone che le serve per capire cosa c'è al suolo possa essere messo nella mano come un comunque bastone da passeggio, come prima "Si sanno così tante cose e così poche cosa di una come voi, Furaya. A partire dalle vicissitudini avute con Ryota a quelle di Kuugo, avete preso parte alle guerre, o sbaglio? Forse una delle poche che ha... Non servito, ma custodito il paese decentemente. Non siete sicuramente vista male,ma chissà quante cose che il vostro cuore e la vostra anima hanno di negativo e che non riuscite a liberarvene, uhm?" Ruotando di pochi gradi il volto verso furaya con il capo sempre appena chino. "Ultimi disguidi? Ho notato dei cambiamenti sulla posizione dell ronde anbu... Ma" Sollevando la mano sinistra che tiene il bastone di qualche centimetro "Non sono affari miei, d'altronde" Lasciandosi sfuggire in una mezza risata, iniziando il passo verso il locale scelto dal suo accompagnatore il quale fa strada "Come, odore? Il vostro, signorina... Zolfo, uhm? Oh ma non lo sentono in molti... O forse nessuno..." Enigmatica ma così... Semplice nel parlare, come se stesse lanciando una zavorra su cui far affidamento quando quella lingua batte fra i denti e sul palato, ogni parola che esce, una melodia, un sciogliersi di cubetti di cioccolata nel pentolino bollente.[ck off]

01:17 Furaya:
  [- Centro -] Non si scompone quando nota l'avvicinarsi della mano. Un monito che sta ad indicare un "faccia pure". Scrolla le spalle a sua volta al ribattere della donna. < Sicura? Non ce n'è davvero bisogno. > Per quanto riguarda l'offrire, si intende. Ha soldi che non sa dove mettere (?). S'affianca, dunque, alle due figure, tenendosi dalla parte opposta al di lei accompagnatore. < Lui sarebbe? > Giusto per capir come appellarlo, un qualsiasi nome le va più che bene. Presta attenzione, successivamente, al discorso che viene espletato da Kagume. Non la interrompe, bensì muove il capo, di tanto in tanto, in un tacito annuire. Stringe le labbra e chiude le palpebre quando sente il nome di suo padre. Involontariamente, le rievoca ancora fastidiosi ricordi che, durante alcune notti, la tengono tutt'ora sveglia ed incapace di dormire. Inspira profondamente, giacché - tramite la Meditazione - ha trovato una base, un appiglio grazie al quale può restare calma. Non è risaputo da nessuno, ma quel potere Innato dello Yoton ha una strana peculiarità sulla Nara. Nel caso in cui riviva eventi che, involontariamente, scatenino una forte agitazione o rabbia, diventa.. lievemente incontrollabile. Se di solito evita di utilizzarlo in presenza di amici, conoscenti, innocenti.. In quei casi, son tutte valutazioni che vanno a farsi benedire. < Ho preso parte a tutte le Guerre. A partire dalla prima contro Kuugo, fino alla più recente. > Come poteva non prender parte all'ultima, del resto, se n'era quasi il motivo scatenante? < !!! > Sgrana gli occhi e li volge verso ella, quando sibila di aspetti negativa dell'Anima della Consigliera. < Ho versato molto sangue per questo villaggio. Forse più dell'Hokage stesso. > Non se ne vergogna a dirlo, poiché rispecchia il di lei attuale modo di pensare. < Ma-- > Blocca la frase, mordendosi il labbro inferiore. < --le battaglie ti lasciano sempre dentro una cicatrice. L'ultima.. La più.. > Non trova le parole, abbassa lo sguardo. < ..la più estenuante che io abbia mai vissuto.. ha lasciato più cicatrici delle altre. La mia Anima diventa sempre più cupa, ad ogni cicatrice che alle altre si unisce. Bisogna solo lottare e contrastare.. > Quel Disturbo che si trascina dentro? Non vuole ricordare. Non vuole rivangare. Ogni singolo istante, ogni singolo momento vissuto sotto il terrore di Ryota.. è un'ora in meno di vita e sanità mentale. < Sicuramente. > Spiazzata dall'ultima affermazione, piega le sopracciglia.. lasciandosi però scappare - strano, ma vero - un sogghigno. [Chakra ON]

01:27 Sumie:
  [Strada] "Ed io invece credo ci sia il bisogno, le pare?" Si, una specie di insistere ma di arroganza e presunzione non ha proprio niente per come è detto. I passi continuano, tacchi che fanno rimbombare quel rumore e onde sonore che respinte contro le persone e oggetti le fanno capire la loro posizione. Una persona, avanti a lei. Il suo accompagnatore non la sposta, sa bene che non deve farlo. Il corpo della donna ruoterebbe, una specie di lascia passare al ragazzino che, correndo, si sarebbe schiantato contro la donna se non se ne fosse accorta, cosa... difficile ormai "Non giocate in mezzo alla strada!" La voce squillante ma per nulla da rimprovero, sempre con quella cadenza, quasi materna "Che bel vociare... Anche a quest'ora..." Fra se e se, riprendendo il discorso della donna "Lui è Magoru, non è di molte parole ma è di grande compagnia, credimi" E non sta ammiccando a niente di sensuale, vera e propria compagnia "Sai, per una persona che ha un problema come il mio... la compagnia non è poi molta" parole dure in fin dei conti, situazione molto diversa rispetto a quelle comuni, rispetto ad una famiglia morta nelle guerre e il pargolo è dovuto crescere da solo. Situazione diversa essendo nata vedente, divenendo poco alla volta... Questo "So bene che avete versato molto sangue,ma dentro di voi ne state versando più di quel che avete fatto versare, Furaya" Porgendole un cenno di capo e ruotandolo verso di lei come a volerla... Identificare con quel sorriso "Perchè non creare una trama con quelle cicatrici...? Identificarle come segmenti di un enorme quadro, strisce di pittura che vanno a comporre un paesaggio. Non devono essere struggenti, non devono far male, rimarranno sempre con noi ma sono cicatrici, sono chiuse. Non potranno più aprirsi quelle dell'animo, quelle del corpo si, ma quelle che abbiamo dentro di noi... No" Toccandosi appena il cuore con il pomello del bastone nella sinistra, camminando ancora "Ed ecco qui il locale! Sento anche un odorino di rameeeen... Mh andiamo su! Fatemi strada per favore!" Tutta elettrizzata, scuotendo le proprie spallucce come una bambina[FREEZ]

23:08 Sumie:
  [Centro] "Ed io invece credo ci sia il bisogno, le pare?" Si, una specie di insistere ma di arroganza e presunzione non ha proprio niente per come è detto. I passi continuano, tacchi che fanno rimbombare quel rumore e onde sonore che respinte contro le persone e oggetti le fanno capire la loro posizione. Una persona, avanti a lei. Il suo accompagnatore non la sposta, sa bene che non deve farlo. Il corpo della donna ruoterebbe, una specie di lascia passare al ragazzino che, correndo, si sarebbe schiantato contro la donna se non se ne fosse accorta, cosa... difficile ormai "Non giocate in mezzo alla strada!" La voce squillante ma per nulla da rimprovero, sempre con quella cadenza, quasi materna "Che bel vociare... Anche a quest'ora..." Fra se e se, riprendendo il discorso della donna "Lui è Magoru, non è di molte parole ma è di grande compagnia, credimi" E non sta ammiccando a niente di sensuale, vera e propria compagnia "Sai, per una persona che ha un problema come il mio... la compagnia non è poi molta" parole dure in fin dei conti, situazione molto diversa rispetto a quelle comuni, rispetto ad una famiglia morta nelle guerre e il pargolo è dovuto crescere da solo. Situazione diversa essendo nata vedente, divenendo poco alla volta... Questo "So bene che avete versato molto sangue,ma dentro di voi ne state versando più di quel che avete fatto versare, Furaya" Porgendole un cenno di capo e ruotandolo verso di lei come a volerla... Identificare con quel sorriso "Perchè non creare una trama con quelle cicatrici...? Identificarle come segmenti di un enorme quadro, strisce di pittura che vanno a comporre un paesaggio. Non devono essere struggenti, non devono far male, rimarranno sempre con noi ma sono cicatrici, sono chiuse. Non potranno più aprirsi quelle dell'animo, quelle del corpo si, ma quelle che abbiamo dentro di noi... No" Toccandosi appena il cuore con il pomello del bastone nella sinistra, camminando ancora "Ed ecco qui il locale! Sento anche un odorino di rameeeen... Mh andiamo su! Fatemi strada per favore!" Tutta elettrizzata, scuotendo le proprie spallucce come una bambina[DE-FREEZ]

23:46 Furaya:
  [Centro] Alterna le inferiori leve, mantenendo un passo del tutto lento e cadenzato. < Va bene. > Alza le mani, un movimento repentino del quale neanche si rende conto. L'altra, del resto, non sarà in grado di vederlo. < Come vuoi. > Segue quel gesto, quella quasi previsione che ottiene nonostante non riesca a vedere, poco prima che il ragazzino le finisca addosso. Sorpresa, alza gli occhi verso di lei. Dona un solo cenno del capo al ragazzino, atto a fargli capire che è ora di tornare a casa. S'è fatta una certa ora. Annuisce, donando un'occhiata anche a Magoru, al quale rivolge un lieve sorrisetto. < Oh sì-- Capisco. > Non vuole essere invadente né farle pesare ulteriormente quel problema. < ... > Camminando, continua altresì ad ascoltare le parole che vengono da ella proferite. < Non è sangue quel che verso. E' la Anima che tenta di fuggire ai problemi, abbandonando il corpo. > Sospira, socchiudendo le palpebre per un mero istante, prima di riaprirli. Una metafora la propria, un modo per far capire cosa prova all'interno. Il Disturbo che sente dentro di sé, quello che la tiene sveglia la notte e che non le permette di vivere una vita normale. < Sono cicatrici che vorrei dimenticare; che vorrei sparissero e non si fossero mai-- > Gesticola con la mandritta. < --formate. > Non la guarda direttamente, anche perché non ne reputa eccessivo il bisogno di farlo. < Le mie sono ancora-- aperte. > Afferma, piegando il capo verso la spalla mancina. < No, non la penso così. Son proprio quelle INTERNE.. > Sottolinea il termine con la propria tonalità di voce. < ..che non riesco a far guarire. Forse, non passeranno mai. > Almeno finché non brucerà i resti del corpo di Ryot Nara. E se, anche allora, tutto non si risolverà per il meglio, dovrà trovare un'altra soluzione. Oppure uccidersi. Sì, potrebbe essere una soluzione. Altrimenti.. C'è solo un modo. Uno solo, che però non starà qui a dire, a far presente. Storce le labbra, mordendosi quello inferiore coi canini. Arrivata al locale, lascerebbe che siano Kagume e Magoru ad entrar per primi, sopraggiungendo poi lei, affinché possa farsi precedere. Tuttavia, ritrovandosi all'interno, poco dopo l'uscio, s'affiancherà nuovamente alla di lei figura. < Possiamo andare di là. > Verso manca, adocchiando Magoru in primis, il quale dovrebbe permettere alla ragazza dai capelli bianchi d'avanzare e raggiungere il loco prestabilito ed ipoteticamente libero. [Chakra ON]

00:08 Sumie:
  [Locale] I passi vengono alternati normalmente restando al passo dei due, soprattutto quello di Magoru che l'affianca e l'accompagna nel percorso che sta facendo verso il locale "Se ti fermi nel discorso non posso risponderti più di tanto, ma se hai il piacere di esporre tutto ciò che... Hai dentro, io ci sono" Spiega, sorridendo dolcemente alla donna a cui volge il proprio volto che maschera gli occhi con quella fascia nera. Un cenno di capo a Furaya per poi entrare nel locale assieme alla sua spalla la quale avanza prima di lei ma tenendola sempre sotto braccio. Il bastone di lei viene alzato e tenuto sollevato nella mano così da non farlo inciampare contro qualcosa. Certamente una figura che prima della guerra è scomparsa ed ora ricomparsa non causerebbe l'indifferenza semmai dei più attenti, ovvero i meno occupati nel dialogo e nel mangiare, i camerieri e proprietario se presente dietro al bancone. Un sorriso strano andrebbe a formarsi sulle labbra della donna, un qualcosa di diverso rispetto al precedente rivolto a Furaya, qualcosa di più enigmatico ma per ora nulla. Resterebbe sempre sotto braccio a Magoru facendosi accompagnare al tavolo designato da Furaya, passo dopo passo fino a che la propria mano, fermando il suo corpo, non scivola sullo schienale di una delle sedie libere per tirarla appena indietro per poi andare ad accomodarsi lasciando che Magoru porti avanti la sua sedia per metterla ben composta su di essa sotto al tavolo. "Se potete ordinare al posto mio, cortesemente. Devo fare una cosa..." Il viso lo rivolgerebbe a Furaya se avesse capito il punto in cui si è seduta tramite parole o semplici rumori dovuta alla sedia "Un ramen e dei ravioli al vapore di carne, e quel sakè che sento fino a qui, dovrebbe avere un buon sapore" Già, sakè da una buona annata e ben tenuto a quanto pare. Nel frattempo andrebbe a radunare a se le proprie energie, fisica e psichica per spostarle nella sua mezzeria, la bocca dello stomaco. Le mani rimarrebbero sulle proprie gambe, posa aggraziata e totalmente educata, forse un po' troppo dato il locale non di alto calibro ma uno dei classici da borgo. Lascerebbe che il chakra fluisca dentro di lei, un amalgamarsi di fusioni bluastre per poi esplodere in tutta la sua potenza, una capienza che arriverebbe ad eguagliare un piccolo cercotero a momenti, forse è dovuto anche a questo la sua potenza. Appena dopo l'attivazione sposterebbe quella quantità di chakra verso i propri occhi, un amalgamarsi di energia che fluirebbe nell'apparato visivo. Un'alternativa alla vista del resto c'è ed è proprio questa, il byakugan. Un flash irromperebbe in quell'oscurità, oltre alla benda che porta sugli occhi. Una specie di mappatura della zona con un solo angolo cieco, inutile e non pericoloso essendo in un luogo chiuso ed avendo le possibilità di scannerizzare totalmente il loco. Un accumularsi di chakra attivi e meno, figure di persone delineate dai profili con una leggerissima linea cerulea che li definisce, dimensioni della locazione e dei vari oggetti presenti li, attorno a lei "Conto..." Cosa?! "Trentasette persone" Bofonchia, in un sorriso "Escludendo i camerieri, ed arriviamo a quarantuno persone" La mano destra a posizionarsi sulle labbra, dolci e senza rossetto, lasciandosi sfuggire una risatina "Se avete voglia di contare per confermare..." Appoggerebbe perfettamente il gomito sul bordo del tavolo e la guancia destra sul palmo di esso, proprio come se fossero gesti naturali di una persona dotata di capacità visiva. "E tu... Hai il chakra attivo, dico bene?" Verso Furaya, e si. Il viso sta puntando proprio verso di lei.[se ck on: 200/200][tentativo byakugan lv 4 on]

00:27 Furaya:
  [Centro] S'avvicina al tavolo libero, con vari sorrisi di circostanza a chi la guarda e la riconosce. S'alzano i mormorii, ma niente che onestamente possa interessarle. Ora come ora, lì dentro, non è in veste di Consigliera, bensì come normale Ninja, Umana o che dir si voglia. < Dentro c'è quella moltitudine di sensazioni, emozioni, pensieri-- > Porta la mandritta in direzione del petto. Si siede, nel mentre, accanto alla donna, tirando indietro una sedia con la mano libera. Vi posa al di sopra i glutei, per poi spingersi lentamente in avanti, affinché le gambe finiscano sotto al tavolo centrale. < --che so e al contempo non so spiegare. Riguardano tutte la battaglia.. > La famosa battaglia contro suo padre. Quella durata tanto, fin troppo. Il cuore accelera i propri battiti, mentre sente montar dentro di sé quella consueta rabbia che - seppur raramente - le avvisa che qualcosa non va. Sa benissimo - avendolo ormai imparato a riconoscere - che, nel caso in cui sia soggetta a particolari emozioni, potrebbe richiamare lo Yoton involontariamente e dar fuoco a qualsiasi cosa sia nelle sue vicinanze. Inspira ed espira regolarmente, lasciando che l'altra ordini per sé e richiami il Byakugan, del quale però non si rende conto. < Puoi capire cosa si prova quando la persona - fonte di ispirazione fin da bambina - > Il tono si affievolisce un poco, non la guarda direttamente in volto. < ..si rivela essere l'esatto contrario di quel che sapevi fosse? > Aggrotta le sopracciglia, risollevando soltanto or ora lo sguardo. Il terrore, la paura, il rimorso, il risentimento, la rabbia, il nervoso.. Un inutile Mix che hanno come epicentro e colpevole un unico individuo: suo padre. Non ha dimenticato, non lo farà mai. La cicatrice dietro la schiena - il famoso marchio a fuoco che la etichetta come altrui proprietà - non potrà mai "chiudersi". Seppur sia una ferita ormai guarita, nonostante abbiano fatto il possibile, non può essere rimossa. Per lei, è un capitolo ancora aperto, non del tutto chiuso. Potrebbe sembrarlo, ma non lo è affatto. C'è qualcosa che deve fare ancora. < Mi sono sentita tradita. Ecco. > L'ha ammesso. < Ho sentito il mondo crollarmi addosso e, nonostante gli abbia inferto il colpo decisivo affinché potessi riprendermi la mia Vita.. > Stringe le dita attorno al lembo dello Yukata corto indossato. < ..non è servito. Nulla.. > Abbassa il tono, nuovamente, come se volesse dirlo solo a se stessa. < ..tornerà come prima finché lui vivrà nei ricordi di tutti. > E soprattutto nei suoi, che siano notturni oppure no. Inarca il sopracciglio destro, guardandola, sorpresa. < Cos-- Come? > Non sa esattamente come chiederle "Come diamine hai fatto se sei cieca". Sbatte le palpebre. Non può immaginare su due piedi che si tratti del Byakugan. Potrebbe anche essere lo Sharigan, per quel che le riguarda.. < Onestamente, mi fido. > Non ha veramente voglia di contare(?). Ridacchia, prima di rivolgersi ad un ipotetico cameriere. < Ramen per me. > Torna, infine, a guardar Kagume. < Sì, è attivo. > Aspetta, cerca di squadrarla e di capire. [Chakra ON]

https://www.youtube.com/watch?v=ABS-mlep5rY

00:42 Sumie:
  [Locale] Resta in silenzio alle parole di lei ma sempre con quel sorrisino a regnare sulle proprie labbra, un fare gentile e quasi materno per come si comporta e si preoccupa anche delle altre persone anche se dovrebbe essere completamente il contrario. Proverebbe a muovere la mano sinistra verso la donna essendo al proprio fianco, proverebbe a sfiorarle la guancia destra con dorso della sinistra, un tocco dolce "Guarda... Furaya.." Lasciando che la propria pelle percorra quella di lei, dolce, fino a svanire, muovendo la mano sul tavolo "Non nego che l'eliminazione dei ricordi potrebbe fare al caso tuo, ma... Sarebbe soltanto peggio" Eliminare i ricordi? Del resto è una opzione "Ma non potrei comunque farlo; è una parte della tua vita che ti accompagna" Sospira pesantemente mentre il loro chiacchierare viene interrotto dal cameriere che si appresta ad ordinare, Magoru si presta a farlo per tutti e tre. Non guarda il ragazzo che li serve ma una piccola risata fa cambiare il discorso, una risata che cerca di trattenere fino a che il cameriere non va via, sghignazzando sonoramente finalmente "S-scusatemi..." Continuando a ridere con un tono di voce basso arrossendo in volto. Proverebbe ad avvicinare il volto verso Furaya sperando che lei ricambi con il suo orecchio così da sussurrarle una cosa e continuare quella risatina da usignolo che continua senza eccedere nei tempi "Scusami ancora, riprendo il discorso..." Muovendo la mano destra per muovere un po' d'aria verso le proprie guance arrossate "Ma comunque. Oltre a ciò che ho detto, prova a mutare questi... Ricordi, sogni, immagino che ti turbino anche la notte del resto, affinchè tu li possa usare a tuo favore" Poserebbe entrambe le mani sul tavolo, provando a farle capire meglio "In un certo senso sono stata tradita dalla mia stessa famiglia, da voi ninja e soprattutto dall'ex hokage. Ero in missione ma qualcuno ha fatto la spietta e... Mi hanno teso una trappola, conciandomi così e facendomi dimenticare ogni cosa ma..." Sbuffa, quasi in difficoltà nel spiegarsi "Ma non per questo devo avere pensieri negativi, non per questo devo, ed immagino che tu lo faccia da come ti sento parlare, accollarmi i problemi altrui. Ne hai già tanti per i conti tuoi ma sappi che stai facendo un enorme lavoro per Konoha, ma quella parte di tempo che hai al termine del tuo orario di lavoro, quella parte che ti ricavi, dedicala a te stessa, ma alla te stessa che ne ha bisogno, quella parte piccolina, rinchiusa in una boccettina di etere che vuole semplicemente il tuo calore" Si metterebbe dritta con la schiena, appoggiandosi allo schienale sentendo già un odorino arrivare "E fidati, questo servirà a qualcosa. Vuoi parlare? Vuoi sfogarti? Vuoi trovare un modo per mantenere l'autocontrollo? Ci sono" Solleverebbe le spalle, parole dette con quel tono da vera amicona da chissà quanti anni "Ma non trascurarti..." Lascerebbe ancora attivo il byakugan e il suo chakra, appena sotto sforzo ma per ovvi motivi, non lo utilizza da anni in fin dei conti e non è propriamente facile. Proverebbe ad ampliare il raggio di perlustrazione provando visualizzare la zona fino alla metà possibile dell'innata, così da adocchiare anche eventuali passanti fuori per le strade o persone nei caseggiati vicini.[stessi tag]

01:13 Furaya:
  [Centro] Avendo gli occhi, inizialmente, rivolti verso il basso - quindi verso le proprie gambe - non s'accorge immediatamente dell'avvicinarsi della mano della giovane. Anzi, sobbalza appena quando sente quel tocco contro la sua calda pelle. Si rilassa subito dopo, tuttavia, lasciando che la di lei mano continui a muoversi. Non sorride, ma - attenta - ne sente il dire. < Sarebbe peggio, sì. L'Eliminazione dei Ricordi andrebbe fatta a centinaia di persone, all'intero mondo Ninja. > Ryota s'era affermato in ogni dove, d'altronde. < Dimenticare, tuttavia, non è mai un bene. Le esperienze servono a crescere.. > Sospira. < ..o almeno finora l'ho sempre pensata così. > Si stringe nelle spalle, mentre si china in direzione di Kagume quando comincia a ridere. Aggrotta le sopracciglia. Che stia ridendo di lei? Al contrario, ciò che le sussurra successivamente, la fa.. Ridere. Sissignori, la Nara ride ogni tanto e questo n'è un chiaro esempio. Scuote il capo, continuando a ridere. < Non ci posso credere. > Si schiarisce la voce, cercando di tornar più calma e serena. < Dovresti avere un Dojutsu-- no? > Se riesce a vedere il Chakra, se riesci a vedere quel MOLTO di più che ancor la fa sorridere sotto i baffi, evidentemente non v'è altra spiegazione. < E se proprio vogliamo azzardare-- Potrei dire Hyuuga. > Nomina il Clan, mantenendo però un tono di voce piuttosto basso, qualora l'altra effettivamente voglia tenersi l'anonimato ed evitare che questa sua peculiarità venga sbandierata ai quattro venti. Se si contano i Dojutsu presenti e conosciuti, se poi si prende in considerazione l'unico Konohano.. La risoluzione non è poi molto difficile, in verità. Ascolta il dire altrui, mentre lo stesso Cameriere di poc'anzi dovrebbe portar loro le ordinazioni. Distoglie in fretta lo sguardo, dal momento che potrebbe scoppiare a ridergli in faccia dopo le parole di Kagume(?). Si trattiene, portando la mandritta a coprir le labbra. Dai, che ce la si può fare. Inspira profondamente, annuendo di tanto in tanto al discorso altrui. Possono far le pettegole, eh. Essendo Consigliera, alla Magione ne sente di tutti i colori. Kagume, invece, riesce a vedere qualsiasi cosa col Byakugan. Cioè, sono una coppia affiatata e si conoscono da meno di mezz'ora. < Non mi accollo i problemi altrui. > Oh, no, certo che no. Si preoccupa soltanto di portare avanti un Clan, l'Esercito del Villaggio, che deve restare anche segreto, le scartoffie alla Magione e, solo per ultima, la sua Vita privata. Storce le labbra, contrariata. < La notte-- mi vien quasi voglia di non dormire, a volte. > Poggia il gomito destrorso sul tavolino, portando la mandritta al capo, precisamente sulla fronte. < Sono anni che ci provo, Kagume. Eppure non sto trovando pace. Devo solo far una cosa. L'ultima. > S'è ormai fissata con quel pensiero e non cambierà idea finché non l'avrà fatto. < Un lavoro più grande di quello dell'Hokage stesso.. > Un'altra convinzione dell'ultimo minuto che, in realtà, si rivede QUASI negli ideali del padre - si presume(?) - defunto. < Torna a trovarmi, di tanto in tanto. E non è bello. E' lì, in piedi, fermo. Ma non capisco cosa voglia da me. Un giorno.. > Il battito del cuore accelera. Flashback. < ..mi dice che sono il suo orgoglio; l'altro mi dice che sono.. un mostro. > La voce le si incrina, stringe le palpebre. E' forse la prima volta, dopo tre anni e mezzo che si apre realmente così per e con qualcuno. < ..ci proverò. Grazie, davvero. E-- mi spiace. > Ultime parole, riferite all'argomento in comune che sembrano avere. Poi il silenzio, attesa prima di poter cibarsi del Ramen. [Chakra ON]

01:23 Sumie:
  [Locale] Come non ridere di gusto dopo la sua nota, rispondendo nel frattempo a Furaya "Esattamente... Prima di perdere la vista ero una clannata, tradita dalla mia stessa famiglia insomma, ma... Sono venuti a chiedermi scusa e a inginocchiarsi" Dandosi delle arie, muovendo la mano destra su e giù come a farsi aria con un ventaglio inesistente, insomma mantiene comunque l'aria scherzosa che si era acquistata da poco "Sono sempre una Lady, suvvia! Non ho la nomea tanto per! Era il minimo ciò che hanno fatto" Altezzosa, mentre Magoru solleva un sopracciglio e interviene, giusto per rovinarle il tutto "[M] Ti ricordo che sono io a rimboccarti le coperte.[/]" E dopo quelle parole le guance di Kagume si gonfiano, diventando rosse rosse "Sei uno stronzetto, sai?!" Si, peggio di due bambini, ma del resto in queste circostanze cosa c'è di meglio se non delle risate fra... amici? Fanno bene queste serate, eccome. Il discorso di Furaya continua dopo che i piatti vengono lasciati e, quando impugna bacchette e si avvicina il piatto, il byakugan va a disattivarsi per propria volontà, non può affaticarsi eccessivamente anche se non avrebbe problemi a mantenerlo comunque "Di cosa? Di niente deve dispiacerti, e poi a me piace la tua compagnia, e... Secondo me il giorno che riuscirai a ergerti con la schiena ben dritta, orgogliosa, fiera e senza problemi non è molto lontano... Fidati" Uno schiocco della lingua sul palato ed un sorriso di conferma, sollevando poi le bacchette "Buon appetito!"[END]

Primo incontro fra Furaya e Kagume, TOP. Da valutare free e non innata per me