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Pioggia di Sangue

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con Kioku, Hanae

19:20 Hanae:
 E' andato via da quell'isola, oh..non ne poteva decisamente più di essere avvolto dalla fredda nebbia di quel purgatorio. Non ne poteva più di restare isolato dal mondo ad attendere che ogni taglia venisse totalmente presa, motivo per il quale si è sbrigato a raggiungere il villaggio dell'erba. Per certi versi ha sperato che allontanandosi da quel luogo avrebbe smesso di avere quei costanti e ripetuti flashback, ha sperato che la propria mente riuscisse ad accumulare al modo giusto ogni informazione, ma in effetti..i ricordi di una seconda vita sono ben più di qualche informazione. La sensazione di connessione con il dolore del mondo provata quando ha percepito il rinnegan di Akendo rimane tra i tanti il ricordo più schiacciante di tutti. Dovrà fare chiarezza al riguardo, come deve fare chiarezza riguardo le proprie origini Uchiha, ma quanto ci vorrà ancora? E' come essere soggetti ad una rivelazione, ad una forma superiore di coscienza che ha potuto semplicemente sfiorare con i sensi del Seiun per eterei istanti. Nell'attesa dei componenti del gruppo necessari a cercare l'eremita del passo si è mosso in direzione del villaggio dell'erba, se quando se n'è andato la povertà sfiorava quasi la metà della popolazione, adesso si sta espandendo in modo netto, e con essa malattie di ogni genere rinvenibili in 8/10 persone incontrate sulla sua strade. Ha passato parte della propria serata in uno dei bar ancora aperti presenti nel villaggio, udendo tra un bicchierino di sakè ed un altro il dire dei cittadini presenti. Si parla di una possibile guerra, si parla di ribellione e del consiglio stesso. Oh..Yukio avrebbe dovuto estirpare il problema un po' di tempo fa, ma in fin dei conti anche questo evento fa parte del giubilo del fato. Come l'apparizione di Madara Uchiha, magari. Come i ricordi di Akendo e cosi' come il costante rigetto che prova quando nella propria mente si proietta un qualche genere di flashback legato alla sua vita. In fin dei conti non è grave il senso di nausea e neppure le lacrime, ma per un ninja del suo calibro la minima distrazione è il più fatale degli errori, e se vuole continuare ad agire come ha sempre fatto non puo' permettersi un tale ostacolo. A coprire il corpo un abito elasticizzato color pece, giacca dal taglio aderente che non ostacola i movimenti grazie agli spacchi laterali presenti. Pantaloni con piega e gamba stretta ad abbinarsi in ogni elementi al resto delle vesti, ed infine un paio di stivali a coprire i piedi. Unica particolarità è un mantello in stoffa che ne copre le forme del volto, ond'evitare d'essere riconosciuto come il medio destro dell'organizzazione alba. L'anello color latte indossato alla sua relativa posizione, lasciando tuttavia la mano avvolta in uno dei taschini del pantalone. Il passo è lento per una delle strade che contornia il bar dove è stato fino a poco fa, sopra di lui un infinito cielo coperto da un plumbeo grigio causa nuvole, le quali fanno precipitare al terreno nient'altro che pioggia. Chakra attivato a scorrere per il relativo sistema circolatorio e sensi mantenuti vigili per il raggio circostante, in modo da evitare qualunque genere di sorprese, fattispecie adesso che porta sulle sue spalle quei ricordi. [chakra attivo 75/75][1 tonico chakra - 1 tonico coagulante nei taschini della giacca][vesti comuni + mantello]

Non è passato poi così tanto tempo da quando, il giovane Uchiha, ha lasciato l’isola di Lian Yu, forse non è la cosa più rilevante in questo momento, quanto più ciò che è accaduto su quell’isola, in lui ora vi sono ricordi di una vita, letteralmente, del Rikudo Sennin, un ennesimo scherzo voluto dal destino, o semplicemente la noia dei Kami che mettono in moto meccanismo per meccanismo, oliando con cura ogni singolo componente, affinché l’intera opera avvenga senza alcun errore e secondo propri criteri. A dare il volto a tutto ciò non è altri che Madara Uchiha, apparso in quel limbo, se così si può chiamare, dove il giovane medio dell’Akatsuki ha pagato a caro prezzo la verità sulle proprie origini, parentele e futuro, ora egli sa chi cercare, ove dirigersi ma cosa ancor più importante ha imparato che non deve più chiedere. Solo un altro scherzo voluto dai Kami hanno fatto si, che la persona in questione è intrecciata già da tempo con la vita di Katsumi, non che ci sia poi da stupirsi ma questi motivi son celati ai più ora noto solo a Katsumi Uchiha poiché coloro che ne erano venuti a conoscenza sono morti e un responsabile c’è. Ma non è di dubbi e celate verità che si compone questa tarda notte per il membro della nuvola cremisi, attardatosi a bere in uno dei pochi bar ancora aperti a kusa, ora si lascerebbe cullare dalla pioggia che scroscia picchiettando sulle strade lerce dell’erba, riversandosi dalle tegole dei tetti, lasciando quell’odore all’apparenza…liberatorio, quasi di pulito, celando nient’altro che sudiciume ed altre porcherie…uno spasmo. Ove vi è un primo ecco il secondo, una morsa si stringe attorno al cuore di Katsumi, potrà sentirla benissimo, il respiro manca, fiatone, nausea…di nuovo, per quanto poco serie sono alquanto fastidiosi questi attacchi randomici, dolori comunque che costringerebbero il giovine a piegarsi in due, come un regolar conato di vomito, ma nulla di ciò accade…bensì…pioggia. Una delle prime cose che potrà benissimo notare è la pioggia, densa, molto più fitta, in secondo tempo l’aria, pulita, fresca ma al tempo stesso resa pesante da strani fumi che aleggiano in quella stessa aria, del vento spinger contro gli indumenti del giovane ed infine, Katsumi potrà con certezza rendersi conto di portare sul volto una maschera, causa delle due fessurine che restringerebbero, seppur di poco, il raggio di visibilità, d’innanzi a lui altri individui, il cui tratto interessante che salterà all’occhio dell’Uchiha è la presenza di indumenti simili agli Anbu e delle maschere, maschere mai viste e solo riconducibili a quelle di Ame se mai, nella sua vita, ha avuto opportunità di trovarsene a tu per tu….cosa sta accadendo? [AMBIENT EPIC ON] [katsumi ON]

19:48 Hanae:
 Oh..ritrovare la sua linea di sangue, la cosa suona più che misteriosa, parole fuoriuscite dalle labbra del primo degli Uchiha che tanto si rifanno all'atteggiamento portato dall'ex samurai che adesso sta cercando, Akendo. Un modo di fare tanto criptico dal lasciare quasi basito, un modo di fare che sottintende le risposte senza mai darne certezza, come se tutto fosse un gioco. Come se tali identità potessero effettivamente permettersi di sostituirsi alla figura del fato, plasmando a loro piacimento gli eventi. E difatti, qualcosa nella normale linea temporale è già cambiato da quando si è risvegliato per la prima volta coperto nel suo stesso sangue. Ha deciso di prendere le sue risposte, ha accettato di far fluire in sè quei ricordi totalmente alieni e di renderli una componente chiave della sua evoluzione. Oh..il normale scorrere degli eventi lo stava portando soltanto ad un'altra domanda, ad un'altra paura, al terrore di scoprire cosa si cela dietro le sue origini. Nemurimasen lo ha messo una volta al tappeto facendogli porre domande, eppure da quando ha visto la sua testa rotolare dinnanzi al trono di quel dojo...ha smesso di porsi le domande di routine. Ha smesso di chiedersi se è la cosa giusta cercare Nanami Uchiha, ha smesso di chiedersi qualcosa per quanto riguarda Arima. Se c'è una verità va cercata e afferrata con ambo due le mani. Non è forse questo il suggerimento che gli ha dato il tessai? Iridi cremisi a scivolare lungo il terreno, una mente tanto allenata dal poter quasi contare fotogramma per fotogramma il numero di quelle piccole forme ovali, anche senza sfruttare il potere datogli dallo sharingan, mantenuto sopito. Borbotta appena, inarcando lo sguardo verso l'alto e seguendo lo scorrere di quella pioggia in senso contrario. Oh, considerando la loro frequenza presto dovrebbe arrivare un flashback della vita che gli è stata mostrata. Il passo viene arrestato e le iridi rimangono impuntate attorno a sè, le narici ad inalare appena gli odori circostanti, per lo più composti dal freddo tocco dell'aria mista alla pioggia. In appena qualche mese il villaggio dell'erba è diventato un luogo quasi più inospitale della terra di Lian Yu, la malattia si espande tra la popolazione meno agiata e il malcontento può esser percepito nell'aria. E' quasi come rivivere i vecchi ricordi della guerra civile ad oto, se non fosse che-- tutto viene interrotto in maniera repentina dalla sensazione di una stressa. Come se una mano rapidamente si stesse avvingando attorno al proprio petto, iniziando a stringere..stringere e stringere. Una morsa che lo costringere a cedere sotto il suo stesso peso, piegando le ginocchia al terreno e portando la mancina sulle labbra, attendendo che un conato di vomito si faccia presente assieme al tipico senso di nausea. Chiude gli occhi, attendendo per brevi istanti che il malessere si presenti e passi..eppure nulla di ciò accade. Apre gli occhi e..piove. Oh, molto più di prima. Una pioggia ben più violenta del normale. L'aria è differente, e indossa..una maschera? Davanti a lui quelli che appaiono che due anbu, difficile definirne il villaggio di provenienza. Un flashback, cosi' tanto..reale? Lo sguardo scivola attorno a sè, tenterebbe di chinare il capo verso il basso. Oh..se questo fosse possibile sarebbe già più di un semplice ricordo. Le sue vesti? La sua altezza? L'ambiente circostante? Quanti dettagli possono cogliere le proprie - chissà - iridi? [ chakra attivo][Equip:???]

Fitta la pioggia, strana al sensazione che avvolgerebbe il giovane Uchiha….lo è ancora? Katsumi potrà percepire un cambiamento, inspiegabile alla sua mente ma qualcosa sta lentamente cambiando e non solo attorno a lui, il respiro del giovane è affannato, come se avesse corso per tutto il tempo ad elevate velocità, eppure era solamente uscito da quel locale. Le due figure Anbu lentamente si rivelano essere sei, compreso lui, ogni maschera riporta un diverso tratto e stile, dal gruppo dei cinque una voce si eleva in direzione del giovane Uchiha…< Kuroi Kaminari> verrebbe pronunciato l’altisonante soprannome ereditato dallo stesso Akendo Seiun durante la sua permanenza nelle squadre d’esecuzione di Ame e questo…Katsumi potrà capirlo al volo, soprattutto ora con i ricordi a cui ha accesso, eppure ciò che sembrerà strano all’Uchiha è il come mai si trovi li..li dove? Attorno a lui alti palazzi e tetti, fabbricati dai design futuristici rispetto ai soliti villaggi di cui egli ha memoria, citandone alcuni…Oto o Konoha, il vapore, prodotto dalle fabbriche sullo sfondo, si mischia all’ecosistema stesso e alla pioggia…tipica di un villaggio a lui familiare solo allo scorgere del famoso palazzo ove imponenti ninja hanno posato piede, dall’ormai deceduto e precedente possessore del Rinnegan, Pain, al famoso criminale Shin per concludere con lo stesso Kage di Ame. Nemmeno il tempo per riflettere che nuovamente la voce dell’Anbu si rivolgerebbe…<è inutile continuare data tale situazione, il loro numero è di gran lunga maggiore al nostro>….<provvederemo a redigere un dettagliato rapporto ove indicheremo che la minaccia di ribellione non è altro che una piccola fiamma>….<nulla che possa spaventare una pioggia così fitta> una chiara analogia alla potenza stessa del villaggio della pioggia, ovviamente. A quanto pare la situazione appare dunque questa agli occhi del giovane Katsumi Uchiha, un gruppo di Anbu, di cui lui è parte integrante, indosso maschera e vestiario tipico degli Anbu di ame, con copri spalle, armatura leggera, svariati coltelli ed una katana data in dotazione, il suolo è quello Amese, si trovano a ridosso della periferia, sobborghi e miriadi di stradine che nascondo la parte più malfamata del villaggio, una missione segreta in corso a quanto pare, o per lo meno di elevata importanza per dover inviare la squadra d’esecuzione Amese. Qualunque risposta, voglia o possa dare Katsumi, le proprie labbra si muoveranno da sole, senza che questi possa realmente fare qualcosa per contrastare quelle poche e semplici parole che lentamente scivolerebbe dalle sue labbra…<è così tu vorresti abbandonare una missione ed affidarti alla potenza del governo> la voce è ovviamente quella di Akendo Seiun, ma non si fermerebbe qui…<è per colpa di persone come voi che un sistema creato e governato dai ninja non può coesistere con la natura stessa degli umani, siete solo vermi, risucchiati nella paura della morte e scioccamente vi affannate nel tentativo di rimanere in vita per quanto tempo vi è possibile…una continua apnea> digrignerebbe i denti, lasciando che un sapore metallico inondi il palato di Katsukendo. Pochi istanti, tanto gli basta al Seiun per estrarre la sua Katana e con un rapido scatto proiettarsi dapprima su un componente Anbu ed in secondo tempo, nel giro di pochi attimi, su di un secondo membro, infilzando al cuore il primo e tagliando la testa al secondo, un semplice salto all’indietro prima di pulire la lama della propria katana sui pantaloni…<la missione deve procedere….ed ogni possibile ribellione anche alla missione stessa verrà trattata in egual modo> silenzio per alcuni istanti…<e completata> d’innanzi a lui ora i tre Anbu superstiti. [Stat Katsumi+Akendo - Mente: 100; Forza: 40; Agilità: 110; Resistenza: 40; gen: 0; ninjutsu: 125; taij: 5; Houjutsu: 40] [Capo Anbu: Stat Jonin] [Due Anbu: stat special jonin] [AMBIENT?? EPIC ON] [katsumi ON]

Edit: Innata Seiuin: [Kayosei lv 3 on] [chakra 80]

21:06 Hanae:
 Un tratto della vita di Akendo, oh..ben più di un flashback, ma è ben conscio di chi sia la propria persona. E' uno spettatore di una realtà a lui non appartenente, ma al contempo si sta fondendo a quella realtà. Che sia stata la propria mente a proiettarlo nel suo subconscio, adesso affollato da quella miriade di ricordi? Non può far altro che andare avanti dunque, per capire, per vivere ciò che una volta è già stato vissuto da colui che inesorabilmente è legato ormai all'Uchiha. Special jonin e membro di una squadra Anbu, Kuroi Kaminari. E' questa l'identità che Akendo Seiun, possessore del rinnegan, ha rivestito in questa giornata di pioggia. Lo sguardo a scivolare sulle strutture presenti attorno a sè, non i normali e tradizionali villaggi quali sono la foglia e il suono, bensi' un che di ben più moderno, una realtà che si allontana dalla visione di molti cittadini e shinobi, ritrovabile soltanto nel villaggio della pioggia, ovvero Amegakure. Lo sguardo a scivolare rapido sul proprio equipaggiamento, dovrebbe riuscire a vedere di sfuggita una katana, oh..qualche solo istante di osservazione nel quale ricollega ricordi legati a quell'arma. Allenamenti intensivi, miglioramenti, tutte memorie di colui che era il rikudo sennin. Conosce quella lama e il proprio equipaggiamento, e tutto..è diverso, in quello sguardo. Uno sguardo avvolto dall'oscurità e dalle tenebre, il quale tuttavia gli permette di vedere tutto con chiarezza assoluta, nonostante il cielo sia coperto dall'oscurità. Percepisce lo scorrere del proprio chakra, nero come la pece. Ma ancor prima di analizzare ulteriormente ciò che le memorie del seiun gli stanno facendo assaporare, le parole di uno degli anbu presenti. Un anbu che teme di affrontare una missione al punto dall'abbandonarla ancor prima di iniziarla. Si direbbe fondamentalmente errato, oh..ma non serve neppure aggiungere altro. Il proprio - circa - corpo si muove in congruenza con la mente del Seiun, parole di sdegno nei confronti di quel gesto si palesano, parole severe e che non lasciano la possibilità di essere contrastate. E poi il corpo va a muoversi, senza lasciare nessuna apertura. Due attacchi consecutivi mossi con maestria unica fanno in modo che i due anbu non debbano più affannarsi nel tentativo di galleggiare. Il ricordo è chiaro, l'obiettivo ancor di più: portare a termine la missione con il resto della squadra. Assottiglia appena lo sguardo sui restanti anbu, come a voler verificare che ci sia qualcosa da contestare, prima di schiudere una volta ancora le labbra. < La formazione è cambiata, riassumiamo la situazione. > Lo sguardo a cercare quello degli apparenti compagni, attendendo che l'obiettivo di tale missione segreta venga rimarcato. < Voglio inoltre sapere nel dettaglio le vostre propensioni. > Se necessario sarà il seiun a prendere le redini di questa missione, l'abbandono non è un'opzione. [Chakra attivo][innata seiun livello 3 on][Katana - coltelli - coagulanti e tonici chakra - coltelli e quant'altro.]

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§ Ciò che accade va aldilà della comprensione umana, o per lo meno così sembrerà a Katsumi, intrappolato in un corpo non suo ma al tempo stesso padrone di tale estraneo corpo eppure…dapprima non era forse il suo di corpo? I vari livelli dimensionali non dovrebbero mai mischiarsi tra loro e infondo…si tratta realmente di un flashback? È come quando accadde sull’isola? Probabilmente si, non potrebbe esserci altra spiegazione, di certo non è ubriaco il ragazzo. Eppure, come fosse uno dei migliori genjutsu mai esistiti, l’Uchiha potrà avvertire la sensazione del trapassare le carni del primo Anbu e ancor più lo schizzare del sangue sui propri indumenti al decapitar il secondo, la sensazione di euforia che lo accompagna in ogni movenza, elegante e forte al tempo stesso, una danza di lame…una danza della morte. Il numero si è drasticamente ridotto mentre la pioggia continua a cadere imperterrita ed agguerrita…proprio come i restanti Anbu, in primis il capo, che mal ha visto l’azione intrapresa dal Seiun, tanto da ignorar le parole successive del Kuroi Kaminari, fulmine nero per i volgari, ordinando ai due rimanenti Anbu di attaccare con ferocia quel che ormai non è più visto come un loro membro del team…come se mai lo fosse stato veramente. Portato li direttamente da Kenji a suo tempo, cresciuto nel sangue e nelle lame, solo ed interessato unicamente al proprio potere e clan, il cui orgoglio ed onore va ben aldilà di ciò che si può chiamare amore per la propria casata, ma questo è chiaro a pochissimi che a quel tempo videro tale atteggiamento come una campanella d’allarme, e forse…ci videro giusto. Ma quelle anime ormai non solcan più tal puerile e mortal terreno, d’innanzi a Katsukendo due Anbu della squadra d’esecuzione determinati a porre fine a tutta questa faccenda…magari insabbiandola, d’altronde è il loro mestiere, al Seiun dunque trovar…”parole” se così le vogliamo chiamare, che arrestino…per sempre, la cavalcata verso la morte dei due membri Anbu. [Due Anbu: stat special jonin] [Taij- nin] [nin-houj] [2/4 per la difesa massimo]

01:34 Hanae:
 Non c'è modo di comprendere qualcosa che trascende la stessa idea della vita e della morte. L'idea per la quale ognuno vive una vita e quest'ultima soltanto. Puo' solo speculare di quanto la propria mente stia impazzendo data la mole di informazioni ricevute, ma niente di più. Eppure..oh..è tutto cosi' reale. La sensazione del sangue che sporca le proprie vesti, il fervore della battaglia, il battito di ognuno dei cuori presenti. Non si tratta più semplicemente di andare avanti, è sempre stata una lotta per la sopravvivenza, una forma di cannibalismo implicita insediata tra i ranghi. Si ritrova senza rendersene conto coinvolto in quella battaglia non appartenente alla propria persona, è come se Akendo e Katsumi avessero preso in modo parallelo le stesse scelte, in due diversi tempi. < Quindi è cosi' che reagite..> assottiglia appena lo sguardo, c'è del disprezzo verso quella tanto accentuata debolezza. Come animali che attaccano un loro simile, guidati dal solo istinto di conservazione. Hanno paura di proseguire nella missione, e forse vedono più speranza di vita andando incontro a Kuroi Kaminari. < alla paura. > Le ultime parole espresse prima di agire. Il piede sinistro ad esser posto in avanti, pianta di questo ben salda a terra e punta rivolta frontalmente. Gamba sinistra leggermente flessa, permettendo al peso del corpo di essere indirizzato alla gemella, arretrata e divaricata, in grado di formare un angolo di 90° con la sinistra. Il busto, ben eretto, esegue una leggerissima rotazione oraria, offrendo il fianco sinistro all'avversario. Braccio sinistro ad esser piegato e posto in avanti per bilanciare i movimenti, il destro invece, piegato quasi al massimo, viene mantenuto parallelo al fianco destro. La mano destra, invece, tiene salda l'impugnatura della katana, il polso accostato al fianco destro e la lama disposta parallela al suolo con la punta rivolta in avanti. Chakra denso quanto l'oscurità ad esser mosso lungo le gambe, raggiungendo innervatura, muscolatura e ossa. Come fosse una sostituzione, ma senza potenziamento alcuno ai movimenti. Da tale posizione non andrebbe a schivare, bensi' cercherebbe uno scatto in avanti al massimo della propria velocità, raggiungendo dunque il capo ANBU. Piede sinistro a dare una spinta, la gamba ad esser distesa al sopravanzar del piede destro, con lo scopo di effettuare un passo d'affondo. Il busto ad eseguire una leggera rotazione antioraria, piegandosi molto in avanti, accompagnato dal braccio sinistro che viene portato verso il relativo lato, sempre piegato, mentre il destro seguendo il movimento del busto andrebbe a saettare in avanti, distendendosi parallelamente al suolo. La katana verrebbe a tal punto spinta linearmente ina vanti, parallela al suolo, verrebbe tuttavia inclinata leggermente, in modo da non mirare al petto avversario, bensi' all'altezza della tiroide, punto dal quale anche una media perforazione potrebbe risultare fatale. La Katana verrebbe a tal punto fatta cadere sul terreno, piantandola in esso. Le braccia a comporre all'altezza del petto i sigilli del bue, gallo, topo e cane, appellandosi dunque al proprio potere intrinseco. All'oscurità che circonda e sfiora dolcemente il cuore del Seiun, assieme al suo sistema circolatorio del chakra. All'altezza del petto creerebbe una piccola sfera, nella quale va ad immettere un'ingente e densa quantità di chakra che va accumulandosi fino allo straripare appena. Una quantità tanto densa dall'esplodere conseguentemente verso l'esterno, partendo da ogni tsubo con l'intento di creare letteralmente un'esplosione di oscurità, quasi invisibile nella notte. Un'esplosione in grado di investire il capo anbu, qualora fosse ancora un pericolo, ma anche i due sottoposti. [Innata seiun livello 3 on] [ chakra 40/80][ 2/4 affondo perforante verso il capo Anbu, diretto alla tiroide.] [2/4 esplosione oscura] [Agilità 110, mente 100, ninjutsu 125, houjutsu 40] [punteggio d'attacco ninjutsu 80][punteggio d'attacco affondo 34 + 10(Conoscenza del Kendo]

la ferocia e la determinazione con cui si attacca un nemico purtroppo non sono sempre la chiave per riuscire a portare a buon fine un proprio attacco, purtroppo questo non è un anime giapponese e non esiste un cattivo o un buono esiste solo colui che sopravvive fino alla prossima stoccata e così che gira il mondo dei ninja...quello vero, quello freddo e pungente, quello che ti ferisce ma ti fortifica, quello che non comprende sorrisi ed amicizie, crudele e cinico, si fa beffe di ciò che va aldilà del proprio interesse, calpestando qualsiasi altra cosa che non riguardi il proprio essere. Questa è una delle situazioni in questione, puoi essere determinato ed allenato quanto vuoi, ma ci sono persone con cui non si può competere, no non si tratta di fortunata o di nascere sotto una buona stella, si tratta di nascere con un determinato gene, una determinata dinastia alle spalle, determinate capace ereditate non per fortuna, non per destino ma per volontà propria e di coloro che ci hanno preceduto, qualcosa di determinato fin dal primo istante e probabilmente addietro a quel primo istante, poiché nulla accade veramente per caso e destino non è che un soprannome dato dagli uomini per spiegare qualcosa che lunge dalla loro comprensione…ma se l’uomo è stolto che colpa ne hanno coloro che arrivano a vedere aldilà di cotale ignoranza? I due Anbu vedranno appena lo scatto del giovane Katsukendo, che con agilità ed incredibile padronanza del proprio corpo ed arti Houjutsu, si proietterà verso il capo degli Anbu lasciato scioccamente scoperto proprio dallo stesso, avendo impartito l’ordine d’attacco dei due Anbu suoi membri, senza nemmeno prepararsi alla battaglia o equipaggiarsi di una qualche arma, inerme avrebbe lasciato scoperto l’intero corpo alla mercé del fulmine nero di Ame…<cos--> le parole del capo Anbu si taglierebbero, letteralmente…sono serio, a metà, così come la sua gola, trapassata dalla spada di Katsukendo, ancora cosciente il capo Anbu cercherebbe di aggrapparsi alle maniche del Seiun con la destra cercando di strattonarlo, mentre la sinistra verrebbe poggiata alla gola, i due Anbu prontamente giocherebbero sui propri talloni direzionando la loro traiettoria verso il centro del tetto, puntando con entrambe le katane, uno e l’altro i nunchaku, cercando di mettere fine alla vita del Seiun, ma ciò che ignorano è proprio al fine a cui stanno andando incontro, forse è per quello che il capo Anbu, in uno sprizzo d’onore rimastogli latente fino ad ora, cerca affannosamente e privo di forze di sciogliere quel legame che lentamente Katsukendo sta creando all’altezza del busto…ma è troppo tardi. Seppur vicini i due Anbu no potranno nulla d’innanzi la tecnica Seiun, così come il loro capo, una barriera nera prenderebbe ad espandersi dal punto in cui è locato il Seiun, ad ogni metro macinato il terreno si farebbe arido e morente, seppur fatto di calce e mattonelle, il primo ad entrare in contatto sarà proprio il capo Anbu che lentamente comincerà a vedersi le proprie carni evaporare e sciogliersi e così il resto fino a divenire un semplice ammasso informe di carne caldo, così come i due Anbu che nella loro corsa andrebbero incontro alla loro morte, facendo così, la stessa fine del loro capo, al culmine della barriera una esplosione generata dalla stessa inonderebbe di fumo e vapori il tetto, al diramarsi di questa…un'unica figura erigersi sulle altre…Akendo Seiun. Tutto par completato eppure, Katsumi potrà percepire in quelle carni il volersi muovere da quel loco, dirigersi verso quella che non è altri la sua missione…lui…l’ultimo membro della squadra d’esecuzione d’ame…sa bene dove dirigersi, a pochi isolati da quel tetto la famigerata fonte di ribellione seppur ancora sopita, dilagare e reclutare, Akendo sa benissimo cosa fare e dove sia il punto di ritrovo dei ribelli...occhi neri in quella notte buia, altro sangue verrà versato. [Stat Katsukendo - Mente: 100; Forza: 40; Agilità: 110; Resistenza: 40; gen: 0; ninjutsu: 125; taij: 5; Houjutsu: 40] [Kayosei lv 3 on] [AMBIENT?? EPIC ON] [katsumi ON]

02:44 Hanae:
 Il bene e il male, ciò che è giusto o sbagliato. Onore, rispetto..no, non c'è davvero niente di tutto ciò nella realtà che accomuna il reale mondo degli shinobi. Non esiste nient'altro che l'illusione di tali elementi, l'illusione di non sapere quanto quel frutto sia ormai marcio al suo interno. C'è chi si illude di poter redimere la propria anima soltanto donandola ad uno scopo benefico, c'è chi si illude di poter bilanciare il peso dei propri peccati semplicemente prestando soccorso al prossimo. Ma sotto sotto..il mondo è paragonabile al cielo stellato visibile nelle notti di luna piena. Vi sono le normali stelle, la loro distanza è incalcolabile, eppure hanno tutte la stessa luce apparente, una potenzialità espresse. Stelle che seguono uno schema comune. Osservando bene, più a fondo, si può scorgere uno schema ancor più grande. Uno schema che pochi vedono e ancor meno raggiungono. C'è chi vi nasce, chi invece riesce ad accedervi elevando il proprio pensiero ad un piano di esistenza superiore. Chissà, gli anbu morti potevano avere degli obiettivi, uno scopo, una famiglia. Potevano essere nobili o tutt'altro. Eppure sono morti, caduti vittima della credenza di essere protagonisti della loro storia. Indubbiamente triste, eppure irrilevante. Tra qualche giorno..questi morti saranno ricordati in un'incisione sulla pietra, o forse non riceveranno neppure tale dono. Una missione che con un'intera squadra esperta sarebbe stata probabilmente completata senza difficoltà, ma adesso..è accompagnato solo dal cremisi che sporca le sue vesti e la sua lama, estratta dalla tiroide altrui e riposta in un fodero poggiato e legato all'altezza della schiena. E' strano..eppure per quel frangente di scontro..aveva totalmente dimenticato la fittizietudine di tutto ciò che accade. Aveva dimenticato di Madara, di Nemurimasen, di Nanami. Era soltanto Akendo Seiun, riusciva a pensare e studiare soltanto le proprie mosse, la precisione al millimetro di ogni singolo movimento con la katana, la composizione di quei sigilli e la manipolazione del chakra Seiun. Attorno a sè nient'altro che una scia di cadaveri, è forse questo ciò che gli dei hanno creato e appellato come disparità? L'elemento che consente ai forti di elevarsi e ai deboli di cadere sotto il loro stesso peso. Ma non finisce li', oh..il sangue di Akendo ribolle come se fosse vivo. La missione deve andare avanti, non necessita di ostacoli al suo seguito. Da un portaoggetti afferra una piccola pillola blu avvolta in un pezzo di stoffa, un tonico per il chakra ad essere precisi. Se tra poco ci sarà uno scontro simile con dei ribelli, dovrà agire dando il suo massimo. Le labbra a schiudersi per ingerire quel piccolo elemento, inizia a muoversi nel buio mentre questo va a spegnere il proprio chakra e a riprodurlo pian piano. le iridi color pece si sopiscono momentaneamente, attendono che la propria essenza e il proprio potere possano esser richiamati una volta ancora. [Chakra -> off] [tonico chakra][equipaggiamento di prima]

polveri ed odori di carne avvolgono il tetto ove il quale l’estinzione del team d’esecuzione ha avuto loco, si potrebbe pensare un destino ineluttabile, oppure il giudizio divini, molte sono le ipotesi ma una sola è la risposta e guarda caso la sa solo colui che è rimasto in piedi. Ma dei morti Katsukendo poco se ne avvede, relegati su tutt’altro piano dimensionale, ombre dei vivi e per giunta patetiche, coloro che si affanno nel viver della sola vista delle vite vissute da altrui uomini, reietti e deboli così in vita come nella morte. Lo sguardo dalle nere pupille osserverebbe le stradine della malfamata oasi Amese diramarsi sotto il proprio palazzo, ripristinato il proprio chakra, si dirigerebbe verso il punto ove la ribellione si è concentrata e continua a crescere, pochi isolati, veloci i suoi passi quanto silenti, in quella notte piovosa, il solo ticchettio a stento è udibile in confronto al passo del Seiun che agile si porterebbe sul loco designato, un vecchio fabbricato, costruito più in lunghezza che altezza, erigersi, tra quelle case popolari ed edifici adibiti ad uso fabbrica. Pur avendo lasciato corpi dei suoi membri del team alle spalle, il tutto verrà ricondotto ai ribelli e ad una loro imboscata, troppo numerosi per poterli fronteggiare, ma senza paura…un rapporto ben preciso verrà redatto, contenente ogni minimo particolare…difficile immaginare chi sia stato. Arrivato alle porte dell’edificio, violentemente le aprirebbe, rivelando così una atroce realtà…una mini city, contenente zona bagni, zona case, bar, divertimento e addirittura piccole aree gioco per bambini, al violento aprirsi della lamina metallica ed al suo successivo ingresso, l’intera “colonia” si fermerebbe ad osservarlo e di rimando Katsukendo li osserverebbe, comprendendo solo a quel punto il reale significato delle parole dell’ormai defunto capo gruppo Anbu. Innata o meno non vi sono errori nel constatare come per lo più la maggior parte della “ribellione” sia costituita da bambini infanti e donne, alcune di loro incinte, pochi sono i maschi, ancor meno coloro capaci, ecco dunque il motivo di tal subbuglio nel continuare ad elevare il loro numero reclutando chiunque aderisse a tale causa. Ma in quei neri occhi non vi è sorpresa a quella vista, ne compassione, ne disgusto, il pensiero alle parole del capo Anbu, così sciocco da voler abbandonare una missione e per di più insabbiare il tutto per cosa? Per permettere di crescere ad ognuno di loro? Cinque dieci anni? La sciocca presunzione e debolezza di voler lasciar stare, cosciente o meno che poi questa scelta si riversi sull’intero villaggio…no…questa notte la missione verrà completata, il respiro è pesante, la destra lentamente si porterebbe sul proprio volto, scostando leggermente la maschera, cosicché il suo volto venga visto da ogni singolo presente….<non temete poiché non vi è colpa se si lotta per sopravvivere> poche parole, quasi sussurrate….<alla fine…conta> attimi di pausa…<chi sopravvive e si erige> la sinistra scivolerebbe dietro la schiena afferrando il blocco a mo di maniglia della lamina metallica, chiudendo così l’unico accesso e in questo caso…via di fuga a tutti i presenti, la destra riportar la maschera nella posizione originaria. Una notte di Sangue. [libera descrizione del player ogni singola azione in questo frangente] [AMBIENT?? EPIC ON] [katsumi ON] [CARNAGE!!]

04:16 Hanae:
 le due energie composte dal lato fisico e psichico di un individuo umano vengono dunque visualizzate e fatte convogliare in un unico vorticare all'altezza della bocca dello stomaco, un vorticare che le porterebbe a divenire una sola e unica sfera, la quale sciogliendosi ridarebbe piena vita al chakra presente nel proprio corpo. Chakra che raggiunge una volta ancora gli occhi, impregnandoli dell'essenza oscura che rappresenta in modo piuttosto letterale i Seiun e dandogli cosi' nuovamente la forma che vuole mostrare. Un lungo magazzino davanti ai propri occhi, non esita a mettervi piede all'interno. Oh..ormai è entrato, una singola e semplice entrata, e davanti a lui il silenzio cala, inesorabile. La sua voce risuona nell'intero complesso, lasciando alle sue spalle un flebile eco che fa parte dell'inizio di un requiem che suona al passo del sangue che è stato e sarà versato in questa dimensione distorta nel tempo. La porta sigillata alle proprie spalle è la prima nota di questa danza, accompagnata dall'indossare della maschera. Oh..il controllo, la consapevolezza di ciò che potrà avvenire. Eppure..è Katsumi, che guarda dagli occhi di Akendo, per quanto difficile deve sforzarsi di non scordare questo dettaglio. Conosce forse più del seiun ai tempi di tale missione cosa voglia dire provare dolore, infliggerne. Un'esperienza in prima persona che per tempo infinito si è ripetuta nella propria mente, l'esperienza di essere torturati, di essere fatti a pezzi per poi esser rimessi in piedi, soltanto per riiniziare quel ciclo di dolore. Si avvicina al primo e più vicino dei propri obiettivi, un uomo, no..si direbbe un giovane. Un ninja in fasce, probabilmente neanche capace di percepire i rapidi movimenti del Seiun. Dal fianco sinistro del corpo vengono estratte due lame, kunai a tre punte per essere precisi. Impugnati uno per ogni mano, braccio alzato all'altezza del proprio capo, gomiti piegati verso l'esterno ad esser chiusi a tenaglia con fare repentino. Quale sarebbe il risultato? Entrambi kunai dovrebbero violentemente impattare e affondare all'altezza degli zigomi altrui, accedendo all'interno della bocca per vie alternative. Oh..di per sè non uccide ciò, tuttavia la gamba sinistra verrebbe repentinamente sollevata ad altezza petto, ginocchio piegato e gemella a poggiare sul terreno, facendo da forza portante del peso. Un calcio diretto alla bocca dello stomaco altrui dovrebbe normalmente spingere a qualche metro di distanza la figura, tuttavia, considerando i due kunai tenuti saldamente nelle carni altrui, il risultato dovrebbe essere ben più cruento. La pelle, dove presenti i kunai, andrebbe a squarciarsi in modo parallelo, un processo che nella sua velocità potrà essere assaporato da ogni presente, tuttavia, date le due forze presenti alla bocca dello stomaco e alla testa, una forza viene applicata al collo. Tale dal staccare di netto dal resto del corpo tale pezzo, lasciandolo incastrato tra i due kunai a tre punte. I kunai verrebbero poi lanciati in direzione di un gruppo di persone affiancate all'angolo a lui più vicino della stanza. L'obiettivo sarebbe di farle accumulare esattamente in uno di tali punti, terrorizzati..prossimi allo svenire, non importa. Gli si avvicina, li costringe ad un angolo, ed è proprio in tale frangente che compone i sigilli della tigre, del cane, del serpente e del gallo. Il chakra seiun viene accumulato all'interno del proprio corpo, creando con la propria identità come punto focale un campo gravitazionale con la capacità di respingere eventuali attacchi. Ma lo scopo è ben più sadico. Il campo respinge, ovvero crea una forza opposta agli stimoli esterni. Muove lenti passi verso l'angolo dove dovrebbero essersi radunate diverse persone. E a ogni passo quella pressione dovrebbe aumentare, schiacciare pian piano ogni presente a quell'angolo. E quando la pressione sarà troppa inizieranno a formarsi lividi, mancanze d'ossigeno, lacerazioni sull'intero corpo. E quando anche ciò non sarà abbastanza la pressione renderà il primo di quei corpi un ammasso informe di sangue che coprirà tutti gli altri, causando una reazione a catena che non dovrebbe lasciare sopravvissuti, ma soltanto litri di sangue a tingere l'intersezione di due delle pareti presenti. Oh..tale dovrebbe essere quel sangue da tingere ulteriormente il Seiun in una doccia di sangue, rendendo quella maschera abbagliata da un profondo cremisi. < Nessuno teme la morte quanto il pensiero di andarvi incontro. > Oh..ed è questo che vuole instillare in ogni rimanente. L'idea che non c'è scampo, l'idea che il gelido tocco della morte si stia avvicinando. Quale più orrenda sensazione puo' esistere per un fragile animo umano? Per una donna incinta, per un giovane ninja, per un anziano costretto a vedere tanto sangue? Questo massacro non sarà altro che statistica, tra pochi giorni. Lo sguardo si sposta su un'altra vittima, una donna, l'ennesimo rapido scatto per andarvi incontro. Dal fodero richiama nuovamente la propria katana, uno scatto del braccio in avanti con il solo obiettivo di perforare appena lo stomaco di tale figura. Non una perforazione letale, tuttavia la lama verrebbe fatta scivolare lungo lo stomaco in direzione verticale, per poi essere estratta e poggiata nuovamente al suo fodero. Sigilli del drago, della scimmia e della lepre ad esser composti, per poi richiamare il potere del fulmine lungo le braccia e conseguentemente al palmo sinistro. La mancina viene distesa, in modo da raggiungere il corpo altrui e infiltrarsi letteralmente nella ferita creata dalla katana. Vi infilerebbe il solo palmo, dal quale viene poi rilasciato un dardo elettrico, con portata tale da poter attraversare l'intero corpo prima di far cadere privo di vita l'ennesimo corpo. < Coloro che uccideranno i propri compagni vivranno. > Un sorriso sulle labbra, si immobilizza sul posto attendendo che alle proprie parole segua un risvolto, seguano degli eventi. Quanti moriranno per mano dei loro compagni, dopo quelle parole? Un massacro reso ancora più umiliante facendo leva sulle debolezze umane. Eppure..se anche la speranza fosse stata accesa per qualcuno, una volta ancora verrebbero composti dei sigilli. Tigre, cane, cinghiale. Chakra color pece a raggiungere le labbra, ad esser plasmato e condensato in una forma cilindrica pressata, la quale verrebbe poi emanata come un podereoso soffio verso ciò che resta di quel pietoso spettacolo, un raggio che porta con sè morte..e probabilmente la fine di quel massacro. [Distorsione dimensionale seiun - raggio oscuro seiun] [raffica voltaica raiton] [KATSUMI ON][agi 110, forza 40, ninjutsu 125][kendo attivo, punteggio katana 66 circa, Kunai sui 40][massacro]

La missione deve proseguire a qualunque costo, eppure Katsumi potrà avvertire in quei veloci passi che non è di certo la devozione alla sua causa Anbu a spingerlo fino a tanto, quanto più il suo carattere, la sua indole nata nelle ombre e nel sangue che lo ah sempre avvolto, una sensazione che avvertirà come familiare il giovane Uchiha. La porta si chiude…il massacro inizia, crudele quanto elegante, anche in questi stessi istanti, ogni movenza e cinica azione, contro qualsiasi membro all’interno del fabbricato è accompagnata da un fluire ed uno scorrere di tutt’altra specie, come…una danza della morte per l’appunto. Invero è Akendo e Katsumi sta solo osservando eppure egli potrà percepire di muoversi assieme a quel corpo dei tempi passati, come se non fosse solo la mente ad essere stata trasportata in quel fatidico giorno piovoso, a dirla tutta per quanto ogni azione ricalchi praticamente quelle attuate da Akendo a suo tempo, essendo questo a tutti gli effetti un ricordo della mente del Rikudo Sennin, non vi è stata opposizione da parte dell’Uchiha, ritrovandosi invece affiancato da tale mentalità, prendendo spontaneamente le stesse identiche scelte. Urla di giovani, madri, bambini ed adulti, perfino anziani, il sangue cerca spazio libero in quell’ammassarsi di carni e cremisi liquido che giace interra, fatica a trovarlo dato il continuo massacro perpetrato dal Seiun, che senza sosta continuerebbe a saltellare da una parte all’altra del fabbricato, piombando sulle indifese creature li presenti, chi un colpo secco, chi un qualcosa di più cruento, non vi è equità nel modus delle loro morti se non la loro morte stessa, neri iridi saettano da persona a persona, colpendo sempre il giusto punto, il giusto attimo, il giusto tempismo. Crepitii nel villaggio, la pioggia sempre più fitta, altri tuoni poi più il nulla, così cesserebbero le urla all’interno dell’edificio, sangue ovunque, così come sugli indumenti di Katsukendo, lordo di sangue ma avvolto da una strana aura piacevole, la pelle si elettrizza, nulla e nessuno di loro poteva avere speranza, è forse giusto prendersela con coloro che non posso realmente reagire? Si? No? Forse? E’ perché mai dovrebbe importargli? Al mondo tali domande se le pone solamente coloro che vacillano d’innanzi le proprie scelte, la domanda riposta verso il proprio pensiero è già un fallimento, quanto più contemplare l’operato finale, in esso non vi è errore se non forse un tantino di superbia. Ma il tempo è meschino e crogiolarsi in quel sangue non è possibile farlo in eterno, presto o tardi tutto ciò verrà scoperto, in cuor suo Katsumi sa già come andrà a finire, avendo accesso ai ricordi, saprà benissimo del rapporto stilato dallo stesso Akendo ove viene riportato al dettaglio l’imboscata da parte della ribellione ai danni del gruppo d’esecuzione, l’estenuante resistenza contro l’elevato numero di nemici, il sacrificio del capo e dei suoi membri…un unico sopravvissuto. Il reale motivo probabilmente lo saprà solamente il Rikudo Sennin il perché di quelle azioni contro i propri membri e contro quei ribelli, certo da una piccola fiamma può nascere un gran fuoco eppure Katsumi sa che non è quello il vero motivo, non di certo basterebbe a giustificare l’uccisione del proprio team, certo, hanno preferito insabbiare il tutto anziché affrontare qualcosa di scomodo, eppure sa che non è questa tutta la storia. Ad ogni modo tempo per riflettere ne avrà il giovane Katsumi ma di certo non all’interno di quell’incubo, una presenza verrebbe percepita alle proprie spalle, giusto il tempo di volger capo ed iridi nella sua direzione per poter scrutare con estrema facilità in quella notte buia una figura, lampi e pioggia oscurano i tratti fino a che un tuono non ne illumina completamente l’intera figura e grazie all’innata Seiun il resto è luce. Stenterebbe a crederci il giovane Uchiha, colui che ora si erige d’innanzi ad esso è proprio Katsumi, forse…o meglio…in parte, con una più attenta occhiata, potrà benissimo distinguere metà volto di Katsumi e metà volto di Akendo, come se quest’ultimo stesse lentamente assorbendo il giovane Uchiha, le labbra schiudersi, bagnate dalla fitta pioggia…<non dovresti essere qui…non dovresti> la voce è quella di Akendo non vi sono dubi, profonda e glaciale come sempre. Uno scatto, veloce quasi impercettibile, cosa ti ricorda Katsumi? Già…proprio come su Lian Yu, quel corpo mutato, composta per metà da Katsumi e metà da Akendo scatterebbe verso di te, senza nemmeno il tempo di reagire, una Katana si conficcherebbe al centro del petto…<non…dovresti esse-> la voce si interromperebbe, poiché al conficcarsi della lama nel tuo petto, proprio come all’ora una sensazione di rigetto verso quel mondo, verrebbe avvertita, come strappato dalle carni Anbu di Akendo, la tua figura si staccherebbe da quell’involucro dei tempi passati, come scacciato da quella dimensione, strappato da quelle sensazioni e quell’innata, verresti rigettato nel tuo mondo. Lentamente l’udito tornerebbe, lento lo scroscio dell’acqua, diversa da quella di Ame, che sia di nuovo Kusa? Il cervello fatica a gestire tutto quello che sta accadendo, ma non hai tempo di pensare, un conato tornerebbe prepotentemente a farsi sentire, forzandoti a rimanere piegato, ma non è di certo il conato la parte peggiore, lentamente tutti i tuoi sensi riprenderebbero a funzionare come sempre e con essi ti verrebbe svelata l’atroce verità. A pochi metri dal tuo corpo, lungo tutta la strada diversi corpi, alcuni ammassati, di diverse età, dalla più tenera a quella più anziana, adornerebbero quelle putride vie con il loro sangue, ma cosa più importate, ognuno di loro sarebbe avvolto da strane fiamme nere, fiamme di morte, ma non è finita, a pochi metri dietro te…si, proprio li, te lo ricordi? Eri andato a bere qualcosa in quel bar, eppure ora dall’esterno non una voce si potrebbe udire…perché non controllare? Pochi passi ti basterebbero per scrutare l’orrore, al solo ingresso corpi impalatati, il barista appeso al muro, la bava dalla bocca mista al sangue, diverse persone decapitate, tutte contornate da fiamme nere ed infine su di una sedia un ninja, il suo corpo è accasciato e privo di vita questo è certo, ma il particolare più interessante è la mancanza del suo capo, poggiato a pochi centimetri, proprio sul tavolo, cosa più interessante la presenza di kunai conficcati in esso…già…proprio come in quel fabbricato te lo ricordi Katsumi? Uscendo dal bar, faresti solo a quel punto caso allo sgorgare del sangue incrostato che aleggia attorno ai tuoi occhi, proprio come su Lian Yu. Questo è quanto, eppure non senti rammarico, ne di aver fatto qualcosa di sbagliato uccidendoli tutti, una dolce sensazione di appagamento e soddisfazione ti pervaderebbe. In questa buia e profonda notte qualcosa hai appreso Katsumi…forse non sono solamente dei semplici ricordi ed il dubbio comincia a prendere forma, nel ricordar quella forma d’abominio avente sia Katsumi che Akendo, metà e metà, impossibile non chiedersi…che cosa sta diventando Katsumi, è forse un meccanismo di difesa della sua mente? A lui dunque ora decidere se porsi realmente questa domanda o seguire le parole riferitegli da Madara…porsi ancora domande? [END] [AMBIENT EPIC ON] [katsumi OFF]

21:27 Hanae:
 Una danza finita prima ancora di poterla assaporare nella sua interezza, tanto repentina dall'essere ormai un ricordo definibile lontano, assaporabile per i risultati che ha lasciato in quel magazzino. Uno scenario che in un battere d'occhi cambia dal giorno alla notte, il cui solo elemento immutato è il silenzio inizialmente e tutt'ora presente. All'olfatto un forte e acre odore di ferro fa da padrone agli altri altri sensi, un odore che nella sua intensità mostra quanti caduti ci sono stati. Corpi bruciati, ammassati, lacerati, perforati, qualcuno forse neppure più riconoscibile in mezzo a quel miasma di morte. Oh..in fin dei conti quel sangue non sta davvero scorrendo per la pura fedeltà di kuroi kaminari nei confronti degli anbu o del villaggio stesso, la verità è molto più oscura e celata nell'aspetto più profondo dell'animo del Seiun, forse..anche dell'uchiha, partecipe in prima persona di avvenimenti che sono percepiti quasi come propri, tanto differenti da un flashback e ben più reali di qualunque possibile genjutsu mai subito. Dove neppure la sua mente riesce a speculare abbastanza dal poter riempire ogni falla, dove soltanto infinite incognite potrebbero dare sollievo, incognite che tuttavia andrebbero a compromettere una volta ancora la coerenza mentale di 0-21, incognite che non deve porsi, non questa volta. Akendo è il principale frammento in grado di chiudere quelle falle, la risposta è già sotto il suo naso, eppure non riuscire ad afferrarla può diventare particolarmente irritante. Per quanto peccaminoso il gesto del Seiun possa sembrare, ogni sua azione è in realtà ben più pensata di quanto non dovrebbe. Per quanto paradossale possa sembrare il disordine e il caos della vita moderna, con la sua cacofonia e bruttezza, provengono proprio dall'incomprensione del fenomeno della morte e del suo corso. Ma..è decisamente inutile riflettere su quello scenario ormai giunto al suo epilogo. Presto o tardi qualcuno giungerà in quel magazzino e vedrà ciò che è stato lasciato, presto o tardi qualcuno troverà i corpi della squadra anbu uccisa dal Seiun, ma..il risultato è già scritto. In un rapporto che presto verrà recapitato ai piani alti, dove ogni singola azione viene giustificata e riscritta, lasciando in evidenza soltanto un binomio di parole, le più importanti "missione completata". E' prossimo ad andare via, muovere passi lontano da quel magazzino, ma una presenza si palesa alle proprie spalle. Un repentino passo indietro, per mera sicurezza, prima di voltarsi per vedere ciò che lo aspetta, chi lo aspetta. Ma..quell'immagine è ben più particolare del dovuto, sgrana le quasi impercettibili pupille color pece nell'osservare il corpo che gli si para davanti, quelle prime parole. Non dovrebbe essere li. Le memorie si riportano a quella notte a Lian Yu, nel dojo sul quale sedeva Nemurimasen, prima di essere trafitto da una Katana, proprio come prima di rendersene conto accade al proprio corpo da Seiun. Una fitta al petto, e d'improvviso viene tirato e trascinato fuori da quella dimensione, da quei ricordi. L'aria cambia, meno densa, il rumore della pioggia diminuisce, come se fosse tornato alla situazione iniziale. < Ch-- > il braccio sinistro si alza, in procinto di osservare se ancora coincide alla forma precedente, ma un conato di vomito lo anticipa, ancora piegato su sè stesso in una strada nei pressi di un qualunque locale di Kusa. Il respiro affannoso, il battito cardiaco più che celere e le pupille totalmente dilatate, adesso attorniate da un profondo rosso cremisi, il naturale colore delle iridi di 0-21. Passa qualche istante, in quella condizione, un silenzioso lamento leggibile nel volto va scemando mentre i sensi tornano, e sarebbe soltanto allora che il capo verrebbe inarcato verso l'alto, per guardarsi attorno. Nere fiamme circondano una miriade di corpi ormai privi di vita, questo non fa più parte di un ricordo, è tornato a Kusa. La mancina si affianca ad una delle pareti, sfruttandola come sostegno ai propri passi. Lo sguardo ad analizzare quello scenario attorniato da fiamme nere come la stessa pece, fiamme che non periscono sotto il peso della pioggia. Non ha tempo di pensare, perchè una miriade di informazioni nuove seguono quando raggiunge nuovamnete il locale dove precedentemente riposava. Fiamme, morte...e un elemento in particolare che lo immobilizza per diversi istanti. Un corpo privo di testa, la quale poggia su un tavolo assieme a due kunai a tre punte, esattamente come in quel ricordo-- un massacro. Che sia stato-- < ... > sangue si spazia sul suo volto prima di poter riflettere ulteriormente, incrostato quanto basta dal dimostrare la sua presenza sul volto da diverso tempo ormai. Madara ha innescato qualcosa, e la sua mente sta reagendo. Forse mostrando quelle visioni, quei ricordi. Forse sta perdendo il controllo, emulando scene già vissute da Akendo. Oh..c'è solo una cosa da fare. < ..Akendo. > Il braccio destro ad essere alzato, afferando la mantella indossata e buttandola al terreno. Deve trovarlo. Passi lenti per uscire nuovamente da quel locale, lasciandosi alle spalle quei corpi, quelle fiamme. Era forse un segnale, quella figura che mischiava in sè akendo e katsumi? [CYA]

Nulla da dire, impeccabile nonostante la difficoltà di doversi giocare tutt'altro pg, comprenderne aspetti, carattere, tecniche e quant'altro
Quindi, essendo questa una diversa tipologia di quest/ambient (usare altri pg invece del proprio) ancora sperimentale, mi sento di premiare la tua bravura con 0.5 (poichè rimane pur sempre un ambient con una piccolezza di combattimento)