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Giocata di Clan

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con Kioku, Hanae

16:30 Hanae:
  [Riparo naturale] Kurako è sparito, apparentemente ha lasciato l'isola lasciando le sue mansioni incomplete. Che si sia avviato verso la tanto acclamata? Magari il suo ultimo canto è già giunto al termine, lo scoprirà soltanto una volta abbandonata definitivamente quest'isola, quando si avvicinerà nuovamente ad una Kusa martoriata dalla fame ed al normale mondo ninja. Nemurimasen, la controparte della propria figura incontrata in una sorta di incubo, gli ha detto qualcosa di troppo. Cenni del proprio passato che non è sicuro di voler scoprire, o forse di recuperare direttamente. Come un martello che continua a battere sul terreno, assieme ad una risata di sottofondo, il nome di Nanami continua ad essere ripetuto dal subconscio dell'Uchiha, cercando collegamenti, possibilità, ragionandoci con mente stanca e a malapena lucida. Non è in un luogo preciso di Lian Yu, dopo aver abbattuto il prigioniero 02 si è diretto semplicemente alla prima incavatura nel terreno di origine naturale, cosi' da trovare un riparo dal freddo e un luogo di riposo. La schiena poggia su una parete in roccia, ginocchia piegate e braccia a poggiare su di esse, il capo a sua volta poggia sulle braccia, occhi che oscillano tra il sonno e il non sonno. E' stanco, si', ma ha difficoltà a dormire. < mpfh..> sbruffa appena, infastidito dall'attuale situazione. E' tutto in fase di stallo. La mancina a scivolare sul cappello in paglia battuta dato ai membri dell'Akatsuki, poggiato di fianco a lui verrebbe poi poggiato sul capo. Scendendo è visibile soltanto la lunga mantella dell'Akatsuki, al di sotto si trovano tuttavia un cappotto dai colori grigiastri ed un pantalone nero con tanto di stivali che seguono il colore. Presto se ne andrà dall'isola stessa, alcune missioni sono saltate, ma il peggio del proprio lavoro è stato già completato a dovere. Iridi color sangue a scivolare in direzione del proprio anello color latte, accessoriato al suo relativo dito. Dovrebbe vedere come sta Kimi nell'attuale momento, dovrebbe verificare che almeno la metà delle missioni totali dell'isola siano state completate con successo, dovrebbe fare in modo che tutto fili liscio al meglio delle sue possibilità, ma la verità è che non gliene importa molto, ora come ora. Con Akendo assente stanno soltanto mantenendo pulite le apparenze dell'alba, e se non lo ritroveranno scenderanno sempre più al livello di mercenari ed assassini senza scopo. [Chakra attivo][1 tonico chakra e coagulante con sè]

Il freddo pungente assale le membra del ninja dagli occhi cremisi eppure ciò che più lo potrà infastidire è quella perenne nebbiolina che porta con se quell’infame soffio di vento freddo che penetra anche le più dure armature, sia di pelle, che di qualsiasi altro materiale. Ma non è del tempo quello a cui siamo realmente interessati, effimero quanto imponente, quantificare o realizzare cosa sia realmente il tempo non parrebbe altro che uno spreco di…tempo. In quella gelida incavatura membra trovano fittizio ristoro, l’Uchiha ha ormai completato i suoi doveri ed ora cerca riposo, se così si può chiamare, diligente come creato…forse, come ogni altro Uchiha prima di lui, ligio al dovere, obbiettivo ed efficiente, qualità non da poco. Del sonno, così parrebbe, cercherebbe d’insinuarsi nella mente del medio destro, trovando spazio tra una palpebra sbattuta e l’altra, lentamente L’Uchiha per fortuna sua e delle sue membra, scivolerà in un profondo sonno, fortuna? Forse… Caldo, no…forse tiepido, si tiepido sembra il termine giusto, questa è la sensazione che pervaderà il corpo del ninja di Oto, una sensazione di calore, profumo d’incenso in lontananza, quel che basta per spingere L’Uchiha ad aprire gli occhi. All’aprirsi delle palpebre un dojo, una struttura importante in legno, non è facile capirne realmente la struttura, eppure un simbolo Uchiha si erige in alto a tal struttura, con tanto di adornamenti vari del clan dagli Occhi Cremisi. In lontananza un ombra al membro della nuvola rossa decidere dunque se proseguire in questa sorta di spazio-limbo o sogno che sia o ritirarsi nelle ombre in attesa che un freddo più prepotente od un sole più accogliente risveglino mente e membra, riportandolo nel mondo degli umani. [AMBIENT EPIC ON] [katsumi ON]

16:54 Hanae:
  [Riparo naturale] Digrigna appena i denti quando la fredda brezza di Lian Yu accarezza il proprio corpo, gelida tanto quanto gli abiti dell'Uchiha che bloccano il peggio di quel pungente freddo. Ci sono tante voci, oh..forse troppe, in quella testolina. Ogni tanto la sua, ogni tanto voci altrui, vecchi ricordi che si spaziano. Eppure, pian piano qualunque sensazione e sentimento va svanendo. E' la stanchezza che prende spazio nella sua coscienza-- o forse è qualcosa di molto..più grande? La testa barcolla appena, la mente si oppone al sonno ma quest'ultimo ha la meglio negli istanti successivi. L'occhio sinistro si chiude, accompagnato dal gemello. E poi si riapre, pochi istanti prima di richiudersi una volta ancora per scivolare nella trappola del sonno. Il corpo ormai immobile attende soltanto che la mente si faccia cullare dalla stanchezza, in un luogo cosi' sgradevole e pericoloso. In mezzo al nulla, in una semplice incavatura naturale avvolta tra correnti gelide e consistente nebbia. Però inizia a diventare anche questo un dettaglio irrilevante, in confronto alla sensazione che gli fa chiudere gli occhi. Un calore che gli si avvicina, che lo invita ad esser afferrato. Ed è proprio quando la mente decide di accettare il sonno, che improvvisamente lo spazio cambia attorno a lui. Ma ad accoglierlo non è una visione, bensi' un profumo che si spazia nelle sue narici. Profumo d'incenso, è rilassante, eppure anche tale elemento lo porta a riaprire gli occhi. < ..! > repentinamente fa pressione sulle leve inferiori, con lo scopo di rialzarsi in piedi in un ambiente totalmente sconosciuto, ma con una ricorrenza comune. Un simbolo che conosce...davvero troppo bene. O forse non abbastanza? Le braccia scivolano lungo i fianchi e le iridi color cremisi perdono improvvisamente la loro forma stanca. Uno spazio illusorio? No..tutt'altro che una tecnica offensiva, tutt'altro che un genjutsu. Inarca il capo verso l'alto, lo sguardo scivola su ciò che gli si presenta davanti, quel piccolo dojo totalmente adornato dagli stemmi del clan. Un'ombra in lontananza. Non è curiosità, ma istinto a far avanzare il proprio corpo, ad alterare il movimento delle gambe in un costante moto che tenterebbe di farlo avvicinare a quella figura. < ...cosa succede..> si guarda attorno, ma il focus permane sulla figura in lontananza e sul dojo. Ci si avvicina. [ ck on]

Dunque una scelta è stata compiuta, di altro non vi è bisogno, forse l’unico modo per progredire nella propria vita è proprio compiere delle scelte, le cui molteplici possibilità di scenario scaturito sono a dir poco infinite, un numero simili questo è certo, ma il punto focale sta tutto in quella scelta…avanzare o arretrare? Non vi è paura ne disonore nell’arretrare come non vi è gloria ne coraggio nell’avanzare, poiché ciò che si sta attuando lo si fa per se stessi e dunque cosa realmente conta quando il più grande giudice non è altro che noi stessi? Lento il passo dell’Uchiha il terreno è nero, non buio, non inesistente, etero …buio, sai solo che la certezza di cadere è pari a quella di arrivare fino al dojo e dunque cammina, l’ombra in lontananza ti può far afferrare il concetto che dunque qualcuno ci è arrivato in qualche modo fino a quel dojo, ma al logica non sempre funziona in questo mondo, a volte siamo costretti ad abbandonare ogni precetto, concetto e logico ragionamento affinché una strada ben più ampia possa apparire d’innanzi ai propri occhi della mente. Molto è accaduto al ninja del suono in questi anni, turbamenti della psiche, forti traumi, voci e presenze eppure…in quei semplici passi, in quel posto pregno d’incenso vi è l’assoluto silenzio, calma, apparente o meno che sia, non vi è turbamento nello spirito dell’Uchiha, egli potrà percepirlo, passo dopo passo, lo spirito sembra quasi rigenerarsi…un qualcosa di temporaneo questo è certo eppure ora è così, accettare senza indugiare. L’ombra man mano che le distanze si restringono diviene sempre più nitida…chi potrà mai essere? Passo dopo passo quella quiete spirituale diverrà per Katsumi orrore e disgusto nel vedere che al finir della stanza del dojo, sul famoso poggiale ove ogni capo clan Uchiha che si rispetti vi si poggia d’innanzi ai propri clannati non vi è altri che Nurimase, capello bianco ben in vista, così come il suo viscido sorrisetto che prontamente regala a Katsumi forse per stizzirlo…<ci avevi creduto questa volta eh? Non vi è pace per Katsu-…> la frase s’interromperebbe, Katsumi impossibilitato dal muoversi, forse per quanto avrebbe voluto zittirlo con le proprie mani alla sola vista di quel sorrisetto egli non ah fatto nulla, guardando con attenzione però, potrà adocchiare il torace di Nurimase trafitto da una Katana, del sangue nero lentamente sgorgare, gli occhi del bianco Nurimase sgranarsi, lentamente il collo volgersi verso la propria schiena…cosa sta succedendo? La katana lentamente ritirarsi, lasciando che altro sangue sgorghi, questa volta in maniera più copiosa, il collo della controparte di Katsumi girarsi quanto basta per scorger la figura alle proprie spalle, figura celata agli occhi di Katsumi ancora scosso da ciò che sta accadendo, il volto di Nurimase impallidire, per quanto gli è possibile, un sussurro seppur udibile da chiunque…<non è possibile…tu?> Giusto il tempo di riportar collo e or dunque sguardo sul volto di Katsumi che la katana alle spalle di Nurimase gli taglierebbe di netto la testa, che rotolando in terra dopo pochi attimi svanirebbe come polvere assieme al proprio corpo. Qualcosa che sicuramente non si sarebbe mai aspettato Katsumi…figurarsi Nurimase, chi è dunque questa figura? Cotanta potenza da far impallidire qualcuno come Nurimase? Presto detto, dalle ceneri e polveri lasciate al vento di Nurimase, lentamente diverrebbe sempre più visibile una figura mediamente alta…folta la chioma nera, un semplice chimono blu scuro la cui schiena riporta il famoso ventaglio Uchiha come simbolo, il volto….Lui!!! Proprio lui…colui che diede inizio ad una nuova era. Il volto è quello non vi è dubbio…Akendo? No di certo non vi è Rinnegan nei suoi occhi se non un rosso profondamente scuro, iridi adornate dal famigerato Mangekyou…<che spregevole insetto> seppur uguali Katsumi potrà capire col passare dei minuti che non è Akendo, miracolosamente scappato dalla sua prigionia bensì…Madara Uchiha. Un sospiro prima di sedersi al posto occupato poc’anzi da Nurimase…<per un po’ non tornerà> ovviamente inutile illudersi che sia morto in tale modo…<con che sfrontatezza sedersi al mio posto> il tono per quanto gelido è calmo ed impassibile, come se fosse una tranquilla e normale riunione domenicale, eppure li di normale non vi è proprio nulla. [AMBIENT EPIC ON] [katsumi ON]

Link canzone: https://www.youtube.com/watch?v=aLkgO3N6blM

17:54 Hanae:
 E per quanto le alternative facciano sembrare tutto più vasto di quanto non sembri, ci si riduce sempre a due soli colori. Il bianco e il nero. Giusto e sbagliato. Bene e male. In questo caso andare avanti o tornare indietro. Riducendo tutto ai minimi termini ci si porta sempre e soltanto su due singole scelte, due immagini in contrasto ognuna con l'altra. La scelta dell'Uchiha in questo caso è di andare avanti, di procedere. Che sia una scelta giusta o sbagliata..è dicibile? No, affatto. Non c'è modo che una cosa del genere possa esser valutata da qualcuno. Sono questi stessi ragionamenti che hanno fatto cadere le accuse di Katsumi sull'Uchiha puro, su Sasuke. Lo odiava..oh, che dolce sentimento l'odio. Ma non era mai abbastanza, non riusciva a soddisfare quella sensazione, a dissetarsi una volta per tutte. Negli anni il proprio odio si è smussato, ha perso forma ed è stato riplasmato in coscienza. Per quanto ancora esista, da qualche parte nelle profondità del proprio animo, non è più disposto a dare niente per superare Sasuke Uchiha. Non ne ha bisogno, non serve che rincorra una malata e perversa ossessione verso un morto, sarebbe come seguire lo stesso percorso di Z-69, cosa che l'ha portata a diventare un fantasma. E' come ha detto Azrael, l'Akatsuki rappresenta ciò che è superiore. Ma non è ancora in grado di dar forma alla sua idea di superiore, deve ancora evolvere. La curiosità ad ogni proprio passo in direzione del dojo perde spessore, diventa pian piano orrore e disgusto. Al formarsi della figura nascosta prima nelle ombre si accompagna un'improvviso sgranare delle proprie pupille, ridotte a due piccole fessure. Oh- l'insonne. Sulle labbra a dipingersi un'espressione quasi ferale, l'iride color cremisi sembra quasi tremare al solo ricordo del loro primo incontro. Oh..la verità, questo gli ha offerto l'insonne. Qualcosa di buono, no? Eppure lo teme, teme davvero tanto di sapere qualcosa in più, qualcosa di troppo. Riesce soltanto a rimanere immobile a vedere quella figura, Nemurimasen, troneggiare all'interno di quel Dojo. Ma è la vista di un pezzo di metallo che scaturisce dal torace dell'insonne assieme a del sangue nero a far percepire un brivido all'Uchiha. Un brivido che fa da preludio a ciò che si trovare dietro l'insonne, anch'esso impallidito a confronto di qualcosa di ben più grande. Quel qualcosa che l'Uchiha ancora non riesce ad inquadrare, ma solo a percepire. Un passo in avanti, uno indietro. Avanzare, stare immobile, o allontanarsi? La sua mente gli dice di trovare una via d'uscita, il suo corpo lo mantiene immobile sul posto, ad attendere che dopo la polvere scaturita dal corpo di Nemurimasen che va in pezzi si mostri qualcuno. La pupilla dell'Uchiha non accenna a tornare normale quando compare colui che prende le vesti di Akendo. Anzi..no-- colui che ha reso Akendo ciò che è. Una figura che ha sorpassato le barriere dello spazio e del tempo.. < Uchiha..Madara..! > Non c'è il rinnegan in quegli occhi, c'è un potere che l'Uchiha conosce in modo più diretto. Un potere che ha affrontato sulla sua stessa pelle. Il mangekyou sharingan, lo stesso identico sharingan che nella storia degli Uchiha affianca la figura di Madara. Diversi secondi prima che le pupille del membro dell'alba possano riprendere normale forma, le labbra schiuse appena. Questo è ben diverso da un genjutsu, Nemurimasen sarebbe stato il modo migliore per tormentarlo. < Cosa vuol dire tutto ciò!? > c'è tensione nel tono, innegabile. [Chakra on]

Attimi di confusione quanto sconcerto, Katsumi potrebbe benissimo pensar di star sognando eppure ogni singola emozione la percepisce come se fosse sveglio…un genjutsu? Chi meglio di lui non se ne accorgerebbe se così fosse? Dove si trova realmente? Perché è accaduto questo? Domande che forse risposte non hanno e probabilmente mai avranno, solo un incredibile serie di eventi uniti tra loro volti a formare in questo preciso istante, in questo preciso spazio e tempo la scena che ora stiamo assistendo. Ormai cenere Nurimasen, colui che si è professato portatore di verità è ormai fantasma d’innanzi a colui che ora si palesa d’innanzi agli occhi dell’anello cremisi, l’espressione in quegli occhi di terrore superano di gran lunga qualsiasi altra parola riversata nelle orecchie di Katsumi, d’innanzi ad una simile potenza vi è da domandarsi quale sia ora la verità? il posto da prima posseduto dalla controparte dell’otiano è ora tenuto dal leggendario Madara Uchiha, lo sguardo fisso sul volto del giovane ninja del suono, ascoltando per qualche istante quasi a volerlo interrompere prima che finisca di domandare…<vedo che non hai ancora smesso di fare domande> sentenzierebbe con un tono così pacato quasi da dare sui nervi, se non altro Akendo è alquanto simile nei suoi modi di fare…<quand’è che capirai che le risposte vanno semplicemente ottenute e non attese?> Non sembra un vero rimprovero quanto un consiglio, aggiungendo dunque un fatto alquanto strano se non altro per Katsumi…<ti basti pensare al tuo parente più prossimo> potrebbe riferirsi a chiunque seppur degli Uchiha ormai solo provetta e nulla di più è rimasto…<egli ha smesso di domandare ed ha iniziato ad ottenere le risposte che voleva> lo sguardo si assottiglia come se volesse in tutti i modi imprimere tale concetto nel giovane Uchiha…<ma non ho sprecato i miei ultimi istanti per venirti a fare da Sensei> un tono acido misto ad un pungente freddo scivolerebbe dalle fredde labbra di Madara, raggiungendo come lancia trafigge carne il giovane Katsumi…<il tempo stringe> molto criptico, più di Akendo Seiun il che è un traguardo da non poco se pensiamo a quanto sia difficile comprendere i discorsi del Rikudo Sennin. Eppure non vi è paura ne allarmismo nello sguardo del leggendario Uchiha, del resto egli ora non è che forma etera, immortale nel tempo e nello spazio, per quanto gli sia concesso…è forse questo l’immortale potere di cui tutti parlavano? Una cosa è certa se è apparso in tale modo può solo significare che vuole qualcosa dal giovane Otiano, il problema è….cosa può volere da Katsumi? L’Uchiha continuerà a domandare o comincerà ad ottenere le risposte che cerca?.

19:02 Hanae:
 Un genjutsu non raggiunge in media la metà del realismo che qua si percepisce, un genjutsu normalmente non ti fa accedere al subconscio di una persona, non fa scaturire in modo tanto improvviso figure simili. Oh..non c'è genjutser che lo avrebbe potuto mettere semplicemente in scacco, dalla sua posizione. Continua a cercare qualche possibilità che ancora tutto sia non reale, ma..lo sa. Che sia nel suo subconscio o meno, che sia un sogno o meno, tutto ciò sta avvenendo. Una volta che l'insonne prende forma di cenere la paura nel cuore dell'Uchiha sparisce, viene chiuso quel lucchetto che raramente puo' esser aperto, un lucchetto che da accesso ad una parte di sè che prima o poi..potrebbe svanire. Lasciando con sè nient'altro che tiepidi ricordi di colui che era. Viene interrotto dal dire di colui che ha trasceso la stessa definizione di Tessai, assottiglia appena lo sguardo e prende un profondo respiro. Riceve quello che è quasi un consiglio. Smettere di porre domande e ottenere direttamente risposte. Ma come puo' fare? La risposta è nello scontro? Nella determinazione? Deve andare più a fondo, deve scavare nella propria mente per trovare una soluzione. Il suo parente più prossimo. Sasuke? Uno sguardo al passato, alla sua storia letta tramite libri. Una storia che è iniziata nel sangue e che è finita nello stesso. Una storia che a volte si evolve in leggenda e che altre volte diventa nient'altro che una tragedia. Quale percorso vuole dare alla sua storia, il figlio di Oto? Qual'è il suggerimento che Madara Uchiha gli sta dando, sotto quelle parole apparentemente cosi' semplici? Deve comprenderlo, ma forse il significato è tra i più ovvi. Un passo in avanti, più determinato. Deve tentare di prendere le sue risposte, deve forse smettere di essere succube dai quesiti che gli vengono posti? < Voglio andare oltre. > Alla bocca dello stomaco vengono visualizzate e richiamate repentinamente due sfere di chakra azzurro, denso di energia. Chakra che cercherebbe il nervo ottico e di conseguenza le stesse pupille, nel tentativo di raggiungerle e irrorarle dell'essenza azzurra che puo' rivelare il potere celato degli Uchiha. Iridi cremisi a dipingersi su tonalità più scure, una rotazione completa di ogni pupilla che mostra al suo termine tre fori neri per ogni occhio, tre tomoe nere come la pece, a formare lo sharingan completo, ma non perfetto. < Voglio essere più di un clone. > il tono si alza appena. < Voglio smetterla di avere solo quesiti! > Il braccio sinistro compie un movimento orizzontale da sinistra verso destra, come a voler fendere una barriera. E' placido nel tono, sguardo assottigliato. Brillano quelle iridi color sangue, brillano di determinazione, di odio, tristezza. Brillano dando prova dei sentimenti che ha sviluppato nel tempo, che tiene celati normalmente anche sè stesso dietro una maschera di cera. Divarica leggermente le gambe, busto dritto e ginocchia leggermente piegate, molleggiando. [Chakra attivo 72/75][Sharingan III tomoe]

a Quanto pare le parole fanno ancora effetto, ben più di mille azioni, solo chi sa padroneggiare tali arti può permettersi di rischiare in tale modo e se vi fosse rischio vi è la forza a supportarli, questo è il segreto di questi leggendari uomini che hanno fatto la storia del mondo ninja, infinite risorse a cui appoggiarsi, mai con le spalle al muro, mai realmente in difficoltà se non per vezzo proprio o noia. In Katsumi qualcosa comincia a cambiare e lo stesso Madara se ne accorge, assottigliando lo sguardo, quasi a divenir più severo ma non è altro che sguardo di appagamento verso un proprio consanguineo, ha scelto parole con cura poiché son quelle più profonde per quanto semplici, così tanto da squarciare carni e membra, arrivando dritte al proprio spirito, aiutandoti a capire cosa realmente si vuole fare, cosa si vuole ottenere e perché siamo su questa terra…per quale ragione? Sono risposte che forse non avranno mai una verità esatta…certa, ma di una cosa si può essere sicuri, gli unici a poter rispondere a queste domande siamo noi stessi e nessun altro. Lo sguardo cambia, così come l’impostazione del giovane, braccia conserte che verrebbero lentamente sciolte da quella presa e lasciate cadere lungo le ginocchia, lentamente alzarsi, così da portarsi sguardo a sguardo con Katsumi…paradossale, come a distanza di anni, millenni, secoli, ancora li passato e futuro s’incontrano nel presente, questo è il potere di chi ha trasceso l’essere un semplice uomo, colui che fu leggenda e colui che diverrà leggenda? Forse la discendenza è sacra e si mantiene pur saltando varie generazioni. Il momento è giunto, finché Nurimase rimarrà fuori gioco ma non sarà ancora per molto, ode le parole del giovane, una ad una, un ghigno di soddisfazione trapela in quel suo volto etereo, come se fosse intoccabile, allo scorgere delle tre tomoe, un mostruoso e deforme disegno lentamente prenderebbe forma in quei rossi occhi macchiati da sangue, corruzione ed anni di sacrifici, un disegno mostruoso ed impresso nella mente di chi ancora ricorda e vive quei momenti come se fosse ancora li…il Mangekyou Sharingan di Madara Uchiha, il più potente di tutti si narra, palesarsi ed erigersi sopra alle tre tomoe del giovine, surclassandolo. Ormai alzatosi si avvicinerebbe lentamente in direzione del giovane membro dell’Akatsuki, lo sguardo di quel Mangekyou dona un aspetto ancor più spettrale e terrificante a quel volto, volge a favore al concezione dell’esser d’innanzi a Madara Uchiha, non proprio una cosa da nulla, a pochi centimetri dal ragazzo, le mani del primo vero Uchiha afferrerebbero la calotta del ragazzo costringendolo ad avvicinare occhio ad occhio…<ora osserva attentamente affinché tu non abbia più quesiti…questo è il primo passo…conoscere le verità del clan Uchiha> un sospiro prima di sussurrare <non c’è più tempo> continua a ripetere questa cosa, ma è impossibile che si riferisca a Nurimasen, non con la facilità con il quale lo ah allontanato seppur temporaneamente. L’iride del Mangekyou sgranarsi, aprirsi completamente e lasciar fluire nella mente di Katsumi un infinità di immagini riversarsi al suo interno, in sequenza senza sosta come un film di ore e ore, immagini di un bambino in fasce, abbandonato e poi salvato, un bambino dalla folta chioma, crescere senza una vera guida, vivere per le strade, combattere e sanguinare pur di sopravvivere, cresce, si allena, un susseguirsi d’immagini senza alcun senso per Katsumi ma una cosa è certa quel bambino lo conosce. “Le immagini si susseguono…incessanti, mostrando l’adolescenza di quel ragazzo”, la crescita continua, gli scontri, le guerre, la morte, le persone perdute, la sofferenza, l’odio, l’amore mai più ritrovato, l’essenza del vuoto, il sentirsi vuoto, l’essere accomunato al nulla…una confusione tale da sovraccaricare l’intero cervello di Katsumi, che dovrà dare sfogo ad ogni sua energia per riuscire a resistere…ma questo è il prezzo per la verità, le immagini ormai mostrano chiaramente che il ragazzino dalla folta chioma non è altri che Madara Uchiha, così parrebbe agli occhi di Katsumi…fino a che le immagini proseguono e non vi è la storia raccontata nei libri no, continua, scontri con le forza portanti, il potere scorrere sempre più prepotente quasi da poterlo percepire solo tramite la visione di queste immagini, infine sequenza d’immagini dell’Akatsuki in cui vi è lo stesso Katsumi, questi non dovrebbe più avere dubbi sul fatto che queste immagini non sono altro che la vita di Akendo Seiun ma prima di potersi distrarre vi sarebbero ultime sequenze, forse le più importanti, il risveglio del rinnegan la sensazione di connessione con il mondo intero e ciò che lo circonda, i lamenti strazianti del mondo e le grida di sofferenza della terra stessa che si riversano in quei violacei occhi infine il buio. Tutto tace tutto si spegne nel buio più totale, pare che le immagini siano finite eppure in lontananza un ultima immagine, una persona camminare, Akendo camminare verso Katsumi, questa parrebbe la sensazione, del vento comincerebbe a soffiare in maniera sempre più prepotente, ormai a pochi passi dallo stesso Katsumi, la figura di Akendo Seiun e del suo violaceo Rinnegan comincerebbero a sgretolarsi come sabbia urtata dal vento, ma vi è qualcosa sotto quella sabbia che lentamente si sgretola, un passo in avanti quasi come se volesse scontrarsi, un altro ancora, la sabbia continua a diradarsi ma al suo svanire una figura di pari proporzioni celarsi al suo interno…uno stesso Akendo eppure così non pare…allo svanir dell’ultimo granello componente il violaceo Rinnegan…un Mangekyou prendere il suo posto…un altro ed ultimo passo, il corpo sabbioso si scontrerebbe con la figura di Katsumi quasi come a volerlo respingere e così è. Tutto cesserebbe d’un tratto, Katsumi uscirebbe fuori da quella “cosa” sentendosi quasi spinto via proprio da quell’ultima figura, profondamente provato, sia per l’esperienza in se sia per le rivelazioni che mai avrebbe pensato di ottenere…è dunque questo il prezzo per la verità? Madara ancora nella stessa posizione di prima, successivamente con estrema lentezza tornare in posizione eretta e composta…<a quanto pare ciò che dovevo fare è stato fatto> quasi come se fosse un compito che si era prefissato, o semplicemente un passatempo per coloro che non hanno più un posto nel mondo dei mortali. Qualunque sia l’azione di Katsumi, che si avvicini, ci parli o altro, la figura di Madara rimarrebbe immobile per qualche istante per poi infine…sussurrare ultime parole mentre lentamente pezzi di carne si staccherebbero sgranellandosi proprio come lo stesso effetto di sabbia precedentemente visto…<ricongiungiti con la tua linea di Sangue> aggiungerebbe <…trova Akendo…raccontagli> ultime parole sempre meno chiare, ma è palese che si riferisca al raccontargli ciò che ha visto come simbolo di fiducia. Ormai la figura andrebbe via via dileguarsi fino a scomparire nel nulla di quel dojo, librandosi granello dopo granello in quello spazio buio e privo di luce al difuori del dojo…<la risposta è lui> ultima parola persa ormai nel vuoto più totale, solo la sensazione d’essa raggiungerebbe l’ormai solo Katsumi Uchiha, solo per qualche istante….lentamente l’intero dojo comincerebbe a sgretolarsi e Katsumi si sentirebbe d’un tratto trascinato via di forza da quel dojo come se non gli fosse consentito rimanere in loco tale. Un sussulto il cuore mancare, lentamente percepirebbe il freddo pungente di Lian Yu scontrarsi con il suo muso, risvegliatosi (?) o tornato, qualsiasi sia il termine giusto, una nuova giornata sorge su Lian Yu di certo non una notte facile quella di Katsumi che al riprendere confidenza coi propri sensi e la propria mente, potrà accorgersi di tutto il sangue che lo macchia completamente, compreso il terreno roccioso ove aveva cercato riposo, sangue generato ininterrottamente fino a quel momento dai sue due occhi. Neanche il tempo di pulirsi poiché non è stato un sogno e ciò che ha visto non è dimenticato, nausea, mal di testa vomito e un senso di stranezza pervaderebbero il giovane…questo è solo l’inizio e Katsumi ormai ha fatto quella fatidica scelta. [END] [AMBIENT EPIC ON] [katsumi OFF]

21:25 Hanae:
 Smette di essere in contrasto con sè stesso quando quelle parole lo raggiungono. E' tutto cosi' semplice, combattere per esistere. Combattere per non esser sotto a quella enorme scala che gli dei hanno creato, scala che il leggendario Uchiha osserva..come da dimostrazione di questo mistico incontro. Qualcosa che non dovrebbe esistere in natura, anche la sola esistenza in forma eterea di un uomo appartenente ad un passato tanto remoto. Eppure è reale, totalmente reale. Non c'è nessuna possibilità che un mero genjutsu possa causargli quella sensazione, quel preludio al cambiamento. Qualcosa che cambia, riarrangiando la mente dell'Uchiha, mutandola ed eliminando ciò che non gli serve più. Il primo passo è rimuovere la benda che normalmente copre gli occhi di chiunque, la benda che nasconde una verità assoluta. E' pronto a qualcosa di simile? No, non vi è modo che ci si prepari ad un evento simile. Si puo' solo resistere, si puo' solo combattere. E' forse questo il segreto? Ha provato a scappare innumerevoli volte, a nascondersi dietro la concezione di un trauma, dietro le debolezze che avvolgono lo spirito umano, giustificandosi e trovando conforto nell'idea che la forza non è un elemento che gli appartiene. Ma se lo scontro neanche avviene, come puo' esser giunto a determinare tale criterio? Ha ignorato qualcosa di importante. E adesso, prima di rendersene conto, Madara si alza dal trono Uchiha. Vede quel Mangekyou formarsi e infiammarsi di una fiamma superiore alla propria. Una fiamma color pece, una fiamma che richiama l'amaterasu, l'inestinguibile e pura fiamma. Ma è qua che deve dimostrare che le sue richieste non sono inoltrate al vento. Inarca il capo, appena verso l'alto. Non perde il contatto visivo con quell'imponente Mangekyou, non deve. La mantella dell'akatsuki scivola dalle spalle dell'Uchiha, lasciando esposta soltanto quella camicia simil-haori e il resto delle vesti indossate. il suo valore non è legato semplicemente al luogo al quale appartiene, all'alba. Si era quasi dimenticato nel tempo il valore che quel ventaglio rosso porta con sè, il suo potere. I centimetri che li separano si fanno man mano più lunghi, il tempo scorre più lentamente con lo sharingan, ma tutto sembra quasi immobile, mentre il primo Uchiha si muove. Ed è quando la mano altrui raggiunge la propria calotta che è costretto ad affrontare quello sguardo da una distanza assolutamente minima. Riflette nelle proprie iridi il disegno del suo sharingan ipnotico, di un potere che ancora adesso, nel presente, ha una forma, che soltanto Katsumi ora puo' vedere. < La verità. > Quella semplice parola, è ciò che teme. La verità porta con sè storie di tradimenti, dolore, errori. In genere puo' evitarla, ma al vedere quelle pupille sgranarsi..è già troppo tardi. Informazioni iniziano ad essere invite alla propria mente, informazioni che si convertono in immagini, sensazioni, odori, ricordi del passato. Una vita cosi' immensa compressa in una manciata di istanti, una manciata di istanti nei quali puo' vedere ogni singola cosa. Come se fosse lui, quel piccolo bambino. Succube di ogni singolo evento, succube delle scelte compiute da quella figura e da chi gli sta attorno. Ogni singola immagine rischia di essere una di troppo nella propria memoria. Ogni singolo ricordo si accumula e da vita ad un ticchettio alla testa. Un ticchettio che rapidamente si fa sempre più intenso, e poi più veloce. Ogni singola immagine appare come un ricordo della propria vita. Esperienze che si accumulano, ragionamenti, emozioni. Scene di guerra, scene di mera pace, scene nelle quali vi è spazio per un sorriso. Scene di pianto ed assieme ad esse di morte. Perde quasi coscienza della propria identità, in tutto ciò. Ma al contempo assorbe una coscienza ben più grande, la coscienza di chi ha vissuto quei ricordi, di chi è arrivato dove ora si trova seguendo ciò che ora percepisce e vede scorrergli davanti alle iridi color sangue. Scontri di proporzioni epiche, vittorie e sconfitte. Vita e morte. Una presa al petto che potrebbe romperlo in infiniti pezzi, una presa che gli da coscienza di una sensazione di vuoto, la sensazione di non aver niente e di non esser niente. Oh..dolce umanità. Conosce quel sentimento, ma è tutto troppo veloce per poterlo apprezzare per un solo istante di troppo. Tutto si sposta poi sull'attuale Akatsuki, ed è proprio con ciò che prende consapevolezza di ciò che gli sta venendo concesso di vivere, ovvero la vita di Akendo Seiun. Una sensazione spicca tra le altre, una sensazione che vorrebbe farlo urlare, ma che lo lascia immobile a far passare ogni singola immagine davanti ai propri occhi. Il risveglio del rinnegan, la sensazione di connessione con il mondo, lamenti e sofferenza che vengono fusi in un solo spirito. E poi-- niente. Il vuoto, il nero più totale. Si direbbe quasi uno stacco rilassante, ma-- no, la scena cambia, ora non è più un susseguirsi di immagini. Akendo, gli viene incontro. Lo sta raggiungendo. Ma il vento porta via con sè qualcosa, lentamente viene trascinato via quel rinnegan. le iridi dell'Uchiha dilatate a due piccoli fori, prima di rendersene conto. Rendersi conto del disegni di un mangekyou oltre quelle iridi violacee. E poi-- un violento impatto, con quella figura illusoria di Akendo, come se fosse stato violentemente spinto fuori dal suo stesso corpo. Dal viso piccole e cristalline gocce di sudore, il busto leggermente flesso in avanti e il fiato ad esser preso con difficoltà. E' come se stesse soffocando, tutti quei ricordi, quelle emozioni. E' come se una seconda vita facesse parte di lui, come ricordo. La vita di Akendo. Una vita che indelebilmente viene legata alla propria. Non è in grado di proferire parola alcuna, ascolta soltanto ciò che Madara ha da dire in quegli ultimi istanti. Il tempo sta scadendo, si riferiva a ciò? < L-la mia linea di sangue..> Al sussurrare quelle parole il tessai è già svanito, dissolto cosi' com'è arrivato. Il dojo si fa sempre più lontano, no- è Katsumi che viene trascinato altrove, riportato alla fredda isola di Lian Yu, il purgatorio. Un sussulto al cuore, sbarra gli occhi ritrovandosi nuovamente nella..realtà. La mancina con il palmo aperto si poggia sul volto, sulle iridi cremisi, sfiorano il sangue presente. Un improvviso sussulto, nuovamente, lo sguardo scivola sul sangue perso, e prima ancora di potervi porre ulteriori attenzioni un primo conato di vomito. Nausea, brividi e debolezza. Rimane bloccato a terra, affiancato alla parete in roccia. Ma in mezzo al sangue che scivola dai suoi occhi, in mezzo alla nausea e al dolore, un messaggio spazia nella sua mente. Trovare Akendo. [END!?!?!?AJFASFA]

Nessun px poichè ambient ma bravissimo bravissimo

Spero che nonostante sia un po' arrugginito con il fato sia riuscito a prenderti


(faccina molesta) ^^