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La Via del Samurai

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con Kurako, Kurona

19:57 Kurona:
  [Punto Alto] Perchè qui? Gli occhi rossi come eclissi tra le nubi, che in questi giorni hanno deciso di vagare nella perdizione, scivolano a trovare conforto in qualcosa che non esiste. Ah- Kurona. Com'è la sete di vendetta? Dicono che questa vada servita fredda perchè quanto percepisci la sete- essa t'arde la gola come forche infiammate. Scivola e riempie di mero nulla lo stomaco, lasciandoti sazia-- sbavante, agonizzante. Ed allo stesso tempo inebetita dall'esser stata per tutto questo tempo marionetta nelle mani di qualcun'altro. Come si dovrebbe sentire? Donna privata del suo onore e sporcata dalle mani di altri uomini. Esseri vili. E del resto Kurona nella stessa Roccaforte dei Samurai, ha maturato di non avere necessità alcuna di altre ombre sul suo cammino. Come un cavallo la quale vista è limitata a quel che sta di fronte a se, non vede il caos divenire palpabile attorno a se'. Forse è l'egoismo di cercare se stessa nel letto di qualcun'altro- l'egoismo di urlare a pieni polmoni il nome del padre per riaverlo- per affrontarlo un'altra volta. Che almeno le diano l'opportunità di perire sotto quella lama! Vivere o perire- solo uno di quelle due sagome scure. E poi- poi forse può trovare la pace. Può trovare la via per cui combattere e far della sua lama, parte integrante di se stessa. Com'è-- sviluppare un'altra arte? Rompere ogni singolo osso e ricostruirsi da capo. Non sapere- come muoversi. E quindi danzare, per poi cadere viso a terra. Ha già sentito questo sapore sulle labbra. E' pioggia misto a sangue. E la voce di qualcuno che vorremmo c'incoraggiasse ad alzarci ed invece- ci spinge a rimanere faccia a terra e piangerci addosso. Il vento che porta uno strato sottile di pioggia, di quell'odore particolare-- dolciastro- nostalgico. Le scuote iracondo la coda di capelli bianchi che parte dal centro della nuca, legati in un laccio nero molto semplice e rude. La divisa dei Kami Kashin del color grigio spento, ha gli Hakama perfettamente piegati nelle otto "do"-- le vie del samurai. Il viso scoperto- sfregiato dalle vene nere che si raccolgono di lato al viso e si ramificano come la maledizione d'un sigillo-- è lo sforzo fisico dell'allenamento, il labbro che nel lato destro s'è rotto-- imprimendo forse troppo in un movimento e ridendo. Perchè è schizzata da far schifo-- ridendo a denti sporchi di sangue, al suo risveglio. La katana a doppio filo posta sul fianco come vuole la regola, con il fodero che pende contro il retro della coscia e mostra l'interseco di fili sulla guardia. E la wakizashi posta appena più sopra, nel nome dei Samurai-- ancora chiusa e perfettamente curata. Gli occhi che scivolano sulle macerie, posti in un punto alto che da su quella che fu la Roccaforte dei Samurai, nella sede di Tetsu no Kuni. Macerie. Ecco cosa rimane dell'onore. Macerie nella realtà-- Macerie nella testa della Luce Antica. <Cosa ci facciamo qui, Saggio Mifune?> La voce è modulata-- la postura composta-- nonostante il graffio viola sul labbro e l'ematoma. <Pensavo dovessi scortarvi per dei rifornimenti--> Gli occhi che si spostano- dalle macerie, alle spalle di Mifune, oramai anziano- ma sempre impeccabilmente composto. [CK ON][Katana doppia Lama - Wakizashi - Divisa Kami Kashin; ON]

La pioggia cade e scivola sul paese del ferro in modo incessante, le nubi grigi e oscure coprono ciò che rimane di un cielo stellato la cui luna può essere intravista attraverso le nuvole grazie a quel colorito biancastro. Varie sfumature vi sono in quella protuberanza che svolazza spinta dal vento; l'estremo ovest è la loro destinazione ma non mancano di portare quel po' di acqua che cade senza ritegno. Il terreno bagnati viene solcato da due figure ambigue i cui segreti potrebbero scuotere le fondamenta della Terra stessa ma è la potenza di entrambi a far impallidire. Kurona Kokketsu, maestra del genjutsu, regina delle illusioni e con una certa abilità nel maneggiare armi; il secondo, invece, è Mifune, antico araldo dell'ordine dei samurai, un bugiardo che ha preso il posto dell'originale ma ciò non toglie che è dotato di un abilità immensa nell'uso delle armi, un abilità più unica che rara. Vestito con tenuta da battaglia; il capo fasciato fin sopra le sopracciglia, katana posta sul fianco sinistro del corpo, sandali ninja neri, maglia grigia a maniche lunghe inserita nei pantaloni i quali sono anch'essi grigi fino al polpaccio per poi stringersi divenendo bianchi. Il petto è coperto da una protezione nera mentre spalle e vita sono coperte da grosse placche di ferro verde e, infine, sulla vita ma dietro la schiena vi è un portaoggetti contenente tutte le armi del sannin. Cammina lento al fianco della giovane, un accenno di zoppicamento per la veneranda età oramai raggiunta ma ancora in grado di tenere testa a chiunque lo sfidi senza ritegno. Davanti a loro si presenta ciò che resta della vecchia roccaforte dei samurai, luogo che per anni ha ospitato il loro ordine e ora distrutto per mano di un eretico quale è Kenji Tsuki; uno spettacolo orribile per chi, come lui, ha vissuto li per decenni per poi vedersi portare via tutto, costretto a vivere nel paese del fuoco accanto ai ninja, una razza che i samurai detestano da tempo immemore. Il braccio destro viene alzata e il dito indice puntato verso le macerie<Quella è la nostra antica roccaforte>rammenta alla ragazza con un tono stranamente saggio<Ed è qui che inizierà il tuo allenamento>si volta andando a percorrere una discesa alla sua destra, piano e lentamente con la ragazza al fianco. [Ambient]

Mifune http://vignette3.wikia.nocookie.net/naruto/images/2/26/Mifune_full.png/revision/latest?cb=20160326021413

22:10 Kurona:
 Come una libellula- dai cangianti colori, la pioggia condisce l'umore di Kurona. Intorpidita dal viaggio e dai pensieri, si trova a cavalcare tra quelle macerie e tra le parole del Saggio Araldo che ricalcano il motivo di quel luogo-- ed il motivo di quella convocazione a seguirlo in un viaggio che-- tutto sommato, non è stato neanche così corto da potersi definire -di piacere-. Le ciglia bianche sembrano coprire quello sfregio sul volto che l'avrebbe imputata già da più di tre anni- da quando ha tolto la vita a sua figlia senza potersi mai perdonare. Leggendaria? Maestra? Regina delle Illusioni? Quale di quest'appellativi può cadere sul capo di Kurona facendole dimenticare che non è mai cambiato nulla dal principio? L'involucro- per quanto usurato dai peccati di cui s'è vestita ricamandosene la pelle, è quello di una donna minuta e aggraziata. Quando nasci soldato, muori soldato. Quando ti urlano nell'orecchio ogni giorno che non sei nessuno. Finisci per convincertene, e divenire nessuno seppur conscio di aver un nome e delle radici infami. E su questa terra lei non è niente. Perchè è nata dal niente e forse- non sarà mai uno di quegli eroi che aspettiamo di vedere nel manga. Solo un personaggio di sfondo che-- ci sfugge agli occhi. O se lo vediamo, ci chiediamo se potranno mai approfondirlo di più di quel che si vede. Intrigante. Contorta. La mano destra appoggiata a sostenersi tra guardia e fodero della Katana, osservando Mifune incamminarsi verso quella stradina pietrosa che lo vede entrare solitario in quel cimitero di Bushi che hanno dato la loro vita per qualcosa che Kurona ancora non conosce. Per qualcosa che Kurona ancora, non è pronta ad abbracciare del tutto. Ne le fondamenta bonarie, ne quel vivere privo di piaceri. Ne il votarsi anima e corpo alla fazione dei Samurai a cui s'è unita da-- poco tempo. Abbassa il capo, mentre il pianto del cielo fa del suo crine dei ricci pesanti. Le riga il viso-- le suggerisce di piangere, ora che nessuno può vedere l'essenza del suo malore. <Mifune-sama..> La voce lontana di Kurona, vuol richiamare l'attenzione dell'Antico Araldo, mentre i passi giungono solamente dopo- la portano a qualche metro dietro di lui, con lo sguardo che scivola come pietra di fuoco fredda ad accarezzare il decesso della struttura avvenuto molto- molto tempo prima. Quando lei era niente più che una Geisha. Abituata a danzare, non a ferire. <Perchè questo posto?> Vorrebbe saperne di più-- perchè questo posto è caduto? Perchè i Samurai hanno abbandonato Tetsu no Kuni? <Sapete-- pensavo--> Scostando lo sguardo da quel grigio cielo notturno, per cercare il viso anziano di Mifune. <Forse è sciocco perdere tempo con me.> ... <Del resto, non sarò mai in grado di pareggiar le mie arti con quelle di un'altro Samurai.> Tende il fantasma di un sorriso, nella consapevolezza che- per quanto ami apprendere. Ami sapere, più dell'esser forte. Sapere maneggiare tre arti, quattro- tutte? Sapere, per lei, è più dell'esser forte. Il rendersi conto- forse- di non poter mai esser veramente un Samurai. Le labbra si schiudono, leggere. <Mi dispiace..> Un brusio soffocato dalla pioggia. E' stata così sciocca, da accettare. Voleva poter battere suo padre nella sua stessa arte. Come una bambina che cerca l'approvazione del genitore, cerca di sbandierare in faccia a quell'uomo dagli occhi di brace che lei... *può* diventare chiunque voglia diventare. Ha deciso d'intraprender l'arte del bushi. Eccola. Con la sua katana al fianco. Eccola. Camminare dietro al più grande samurai, conscia di dover tenere il capo chino, davanti chi ha più saggezza di lei. Davanti a chi è un Samurai anziano. Espira. <Avrei voluto sapere di più su mio padre. Anche se lui mi odia.> Abbassa lo sguardo. <Anche... Solo... Il suo nome.>

La strada di pietra è lunga, tortuosa, fatta apposta per essere inaccessibile ai comuni mortali, a coloro che non sono in possesso di abilità tali da poter poggiare il piede sul quel terreno che, a distanza di anni, rimane sacro anche se profano. Il peccato dell'uomo ha raggiunto questo posto, la furia cieca di Kenji è passata di qui distruggendo tutto ciò che incontrava sul suo cammino senza risparmiare niente e nessuno. Il fiatone inizia a colpire l'anziano che si ferma per qualche secondo cercando di riprendere fiato<Brutta la vecchiaia>commenta ironico per poi riprendere il passo sempre con la solita tranquillità e con la chunin dietro di se a seguirlo come un cagnolino. Le parole di Kurona arrivano forti e chiare al vecchio sannin il cui sguardo va a posarsi sulle macerie che, finalmente, sono proprio ai suoi piedi, arrivati nel luogo del misfatto. Guarda le antiche mura con uno sguardo malinconico, nostalgico, segno che i ricordi stanno invadendo la di lui mente come un fiume in piena<Perchè questo è il posto dove noi abbiamo vissuto per anni e anni>quel noi comprende anche lei perchè, ormai, fa parte di una famiglia ben più grande del suo solo essere<E poi perchè volevi farti vedere di cosa sono capaci i ninja>andando a indicare la roccaforte distrutta e, implicitamente, le ha detto che è stata opera di uno shinobi la distruzione del loro luogo di ritrovo che per anni ha ospitato membri di grande valore e potenza come il grande Kyuzo Hosoi Yoton. La camminata verso il tempio continua, lo aggira squadrando quel luogo da capo a piede osservandone le fattezze, i pezzi distrutti mentre una piccola risata fuoriesce dalla bocca del vecchio, una risata gustosa<Sciocco? Solo perchè non sei forte come gli altri?>un minuscolo sorriso si forma sul di lui viso<Figlia mia, se fossimo tutti quanti potenti, il mondo sarebbe popolato da dei e non da uomini e donne>e alla fine va a fermarsi in quello che è a tutti gli effetti un cerchio. Esso si presenta come un cerchio fatto con delle pietre il cui terreno è sabbioso<E' ancora intatto...>commenta guardando per terra<...questo è un posto dove i samurai si allenavano nell'arte del combattimento>per poi rivolgersi a Kurona invitandola a entrarvici mettendosi dinanzi a lui e poi quelle parole, parole tristi che cercano solo un po' di conoscenza<Shimazu...>inizia a parlare con un tono di voce piuttosto basso rispetto al solito<...questo è il suo nome>dimostrando di sapere anche più di quanto non sembra. L'aria si fa tesa, molto più del solito, un ombra è calata su di loro, un ombra assassina che ben presto deve scomparire<Come ti ho detto, siamo qui per iniziare il tuo addestramento e ti prometto che ti trasformerò in un samurai ma prima...>allarga le gambe estraendo la katana che verrebbe conficcata nel terreno attraverso la punta e, infine, va a sedersi a gambe incrociate<...siedi>cosa mia vorrà fare? [Ambient]

22:59 Kurona:
 Shimazu Hanabutsuji; eccolo. Lo sente schiacciarsi sul palato come il più dolce dei sapori. E avrebbe voluto in quel momento, amarlo con tutta se stessa- proprio come s'ama un padre che ci dona la più ritta delle vie da seguire. Alle sue parole Kurona, rimane sul filo di quel cerchio di sabbia tra le pietre che formano la roccaforte oramai distrutta. Sono stati i ninja? Perchè? Il centro delle ciglia disegna delle curvette anziane-- non che lei lo sia- ma l'età adulta le dona quel cruccio tra le sopracciglia fini che sottolinea il suo straziante dubbio. Si perde tra le parole di Mifune rimanendo in silenzio, desiderandolo-- nonostante i dubbi che ha rimarcato la voce della Luce Antica sentita l'ultima volta- d'esser sua allieva. E di impugnare la guardia della sua Katana affilata esattamente come il Saggio sa impugnare la sua. Oh, il terreno dei Samurai. E' così pregno di polvere e sangue che nella testa la cui luce è oscurata dal calarsi delle palpebre- essi stanno ancora danzando a spada tratta per difendere il proprio onore. "Non morirò per altra mano che non sia la mia". Questo è il giuramento di un Samurai che china il capo, e prende coscienza che la propria vita è finita. E che il proprio onore è stato sporcato da una lama intrisa di sangue. La destra si porta sul fianco sinistro e- con un metallico fruscio- essa l'estrae lasciando che la luna ne baci il filo, ponendo i piedi in quel cerchio come se questo, unico, passo-- fosse così solenne da metterle i brividi e svuotarle l'anima. Proteggere i Samurai. Proteggere l'Antico Mifune. Proteggere Kusa. Proteggere Yukio. Soprattutto-- proteggere se stessa. Troppi obbiettivi fanno di una persona, un inconcludente buona a nulla. Dunque allora-- dovrebbe lasciar andar qualcosa, nella sua vita. Ma di che cosa-- di che cosa si dovrebbe privare? Yukio? Kusagakure no Sato? Il taglio della lama che conficca la propria punta nella sabbia è ciò che separa in due questi pensieri, tagliandoli come se fossero carta lanciata al vento. No-- non ora. (Quante volte ha rimandato? Quante volte ha cercato di evitare questo pensiero?). Gli occhi si riaprondo su Mifune, sulle sue parole. <Shimazu-- Otosama.> Suo padre. L'uomo che fu Il Corvo, prima di lei. (Kurona-- immaginavo tornassi un giorno di tempesta) le disse Yukio al suo ritorno a casa, anni prima. E' una frase che- tuttavia- rimane a caratterizzare il suo carattere burbero. Malaugurio. L'arrivo di Kurona-- è sempre presagio di sventura. Forse perchè è un fantasma di queste terre. Silenzioso e letale. Forse perchè-- porta con se la più nefasta delle arie. <Non abbiate nessuna pietà.> Mormora da quei petali di rosa, un chiosare che quasi è scavalcato dalla pioggia. Le ginocchia appoggiate a terra, così come gli stinchi. Le punte dei piedi verso l'interno e le antiche poggiate tra i talloni. Il busto eretto, impeccabile. Ancora-- fino a qui. Abbassa il capo verso Mifune chiedendogli di non avere riserbo. Non aver nessun riserbo per far di lei il suo braccio ed i suoi occhi. Per far di lei un Samurai. <Fui argilla.> Riportando l'Antico Araldo alla sua formazione di anni ed anni prima. L'esser venduta ad una casa del tè nell'Hamanachi di Kusa. <Lo sono tutt'ora nelle vostre mani.> Il busto, il capo piegato in un cenno di rispetto. E la pioggia che la bagna, prostrata all'insegnamento. Fai di me, ciò che vuoi. Un cane bendato, che segue il padrone.[Ck on]

L'allenamento per forgiare nuovi samurai sta per cominciare anche per la donna la quale, da qualche settimana, ha abbracciato il suo nuovo destino ma non completamente. Osserva il fare della donna, il suo inginocchiarsi e il conficcarsi della lama nel terreno sabbioso. Gli occhi del vecchio vengono chiusi, il respiro rallenta, il capo viene rivolto verso l'alto mentre la pace dei sensi sopraggiunge. La misticità di quel luogo entra dentro l'araldo antico con una forza impressionante e, nonostante egli sia un mero bugiardo, riconosce il valore di quel luogo e il valore di essere un samurai<Molte volte i miei guerrieri hanno giurato assoluta fedeltà e tante volte mi sono trovato dinanzi a traditori...proprio come Yama>parla senza incrociare il di lei viso ma lascia che il silenzio inondi quel luogo in modo completo, che la saggezza delle antiche mura arrivi fin dove verbo non giunge<L'allenamento di un samurai non consiste solo nel maneggiare un lama ma nel capire il significato di tutto ciò. Chiudi gli occhi e ascolta, ascolta la storia che ci parla, ascolta il racconto di questo luogo>ed ecco che tutto cambia. Se Kurona avesse chiuso gli occhi la sua mente si proietterebbe in un altra epoca, nella roccaforte, dove i samurai combattono per la giustizia e gli antichi valori. I guerrieri lottano sullo sfondo della roccaforte distrutta, antichi maestri si sfidano e i giovani imparano a diventare guerrieri; un periodo d'oro<Tanto anni fa i samurai erano i sostenitori della pace. Abbiamo aiutato il prossimo ogni volta che ne avevamo la possibilità, abbiamo combattuto guerre e salvato l'uomo da se stesso, rinunciato a tutti in piaceri terreni per qualcosa di più grande>gli occhi vengono aperti a, da una tasca nella veste, tira fuori il pacchetto di sigarette andando a poggiarlo a terra, dinanzi a se<Rinunciare a tutto per salvare tutti>con la destra afferra della sabbia sotterrando l'unico vizio che lo ha accompagnato per anni interi; un gesto simbolico per abbandonare ogni vizio. <Ma un giorno i ninja decisero di porre fine alla nostra vita ed è così che Kenji Tsuki, Kage di Ame, distrusse il nostro luogo di ritrovo, distrusse la nostra vita>lo sguardo viene posato su Kurona andando ad osservarla<Da quel giorno l'odio per i possessori della magia crebbe sempre di più ma il Bushido ci impedisce di agire ed è così che è nato il mio obiettivo...>prende fiato, espira e inspira aria<...rendere il paese del ferro una potenza internazionale tra i vari paesi ninja e, con il tempo, comandare su di loro portando la pace. Questo, ora, è il mio sacro obiettivo e farò in modo che ciò che ha fatto Kenji, non si ripeta>spiega il vero fine di Mifune ma è davvero così come viene spiegato o c'è qualcosa sotto? Probabile eppure un alone mistico avvolge quella figura che si dimostra saggia nei confronti della luce antica<Sento in te molti dubbi Kurona, parla liberamente>invita la ragazza a dire ciò che la confonde e la dirige lontano dalla giusta via.

16:06 Kurona:
 Le ginocchia che disegnano solchi nel terreno, rimangono infossate nella sabbia sotto il peso esiguo di quel corpo che rimane immobile-- immutato, con i gomiti posti appena verso l'esterno e le mani affusolate appoggiate sulle cosce rigorosamente chiuse tra di loro- ad avere un aria più composta-- del semplice uomo. La schiena ritta e le palpebre calate-- in quell'assaporarsi la pioggia che le bagna il viso facendola apparire come una dea piangente. Forse è vero- fino ad oggi Kurona ha ben deciso di non schierarsi sotto il feudo di nessuno. Ne l'Akatsuki-- di cui ha ben conosciuto il capo e forse--troppi, dei suoi componenti. Ne tanto meno le forze del villaggio dell'Erba poichè lei è nata ad Ame e come il codice vuole; è ancora fedele alle chiamate del suo Villaggio natìo- se solo questo la rivolesse sotto il suo controllo. Effettivamente in queste terre, l'uomo nasce soldato. Il problema nato alle radici di questo discorso -questo discorso dai capelli bianchi e gli occhi rossi come la fine delle giornate- è il non esser mai riuscita a capire per che cosa combattere all'infuori di se stessa. Non esser mai riuscita a percepire sulla propria pelle i valori che invece avrebbe Kayoko; i suoi compagni, il suo villaggio, il Governo che odia. E' solamente riuscita a trascinarsi avanti per tempi immemori, fino a cercare il suo posto-- la carica che dovrebbe ricoprire all'interno del Mondo. L'anziano Mifune che parla, rimembrandole quel che fu una strage anni prima, quando lei era niente di più che una ragazza dalle pregiate stoffe e dal diletto per la beltà-- Lei socchiude gli occhi rigettando il capo a sentire come una bambina, il suono delle lame che cozzano intonato da quella pioggia che rende la sabbia scura e le loro vesti, pigramente zuppe. Non se ne cura, no- rimane in silenzio ad ascoltare Mifune come se potesse esser dedita a qualcosa che mai prima d'oggi ha potuto sentire con le sue stesse orecchie. <Perchè-- Venerabile Araldo?> Un filo di voce che pone una domanda fondamentale; Perchè Tsuki-sama ha raso al suolo la Roccaforte dei Samurai? Gli occhi che son pepite d'inferno- si posano sul viso anziano del Samurai Leggendario. <Perchè Tsuki-sama ha deciso di muoverci questa guerra a cui non possiamo rispondere?> Gli occhi che s'abbassano su quella lama infilzata nel terreno, guardando lo strazio di una goccia tagliarsi sul filo della katana affilata. <Perchè.. Un samurai si nasconde nel buio?> Perchè è segreto? Non ha alcun motivo per esserlo-- del resto, i Samurai sono potenzialmente buoni, dati gli obbiettivi. Divenire protettori del Paese del Ferro- non è affatto un cattivo obbiettivo. E' vero, comandare sulla povera gente non è la miglior delle cose, ma allora cosa dovrebbe dire dei Nove Kage? Cosa dovrebbe pensare dei villaggi più grandi? Mifune-- ai suoi occhi, non appare quella cattiva persona che Yama ha imputato. Le labbra dell'albina scivolano tra di loro, assaggiando le parole che vorrebbe dirgli nella sua mente, articolandole-- minuziosa, prima di proferirle. <Mifune-sama.> Sussurra modulata, e la sua voce si spande come un jutsu, tra le anime che lottano ancora. Come una cornucopia. <Non abbandonerò il vostro fianco perchè...> .. <Non ho nessun'altro fianco da ricoprire con quello che sono. Ma ditemi la verità se sentite nella vostra carne il Verbo di Hatakama tanto quanto lo volete insegnare a me.> Gli occhi che da quelle macerie, scivolano sul Vecchio Araldo, cercandone gli occhi. <Il giovane traditore... E' vero? Siete invero-- non l'Antico Mifune, ma Rizu?> Gli occhi si chiudono piano. Sente i passi-- le urla. E' come se intorno a loro, in una danza infinita, qualcuno combattesse per qualcosa. Per la vita. Per l'onore. Per i valori. E allora l'onore, perchè si trova nella lama propria? Quasi sente sulle labbra, il sangue di una Wakizashi infilata nello sterno, trapassarla da parte a parte. Questo sapore. Questo sapore sa di gloria. <Non m'interessa davvero- sapete. Vorrei conoscervi. Vorrei sapere cosa v'ha spinto fino a questo punto.> ... <Dalla morte dei Samurai, mantener l'onore a capo chino. Sussurrar i sette precetti all'orecchio dei Primi Guerrieri. E' il rancore-- che vi spinge a voler far sorgere quest'impero in seno al Paese del Ferro?> [stessi tag]

La pioggia batte sul terreno inondando quella soffice sabbia che ora tramuta il proprio colore in un color marroncino. Il suo delicato dell'acqua si espande per tutta la zona della roccaforte, la pace e la calma più totale vigono su quel luogo come se il passato stesse davvero tornando da loro, tornando a far loro visita con una potenza immensa, con la forza di un uragano. Perchè, perchè Kenji ha fatto quello che ha fatto? Una domanda le cui fondamenta si trovano all'interno della storia stessa, una risposta difficile da dare perchè la sofferenza è ancora presente nei cuori dei samurai, Mifune compreso. Bambino quando tutto accadde ma ancora vivida nella sua mente come se fosse successo il giorno prima; centinaia di morti, molte vite stroncate, le urla di innocenti, uno spettacolo orribile che mai più deve ripetersi<Un conflitto tra i più grandi esponenti delle due fazioni, Kenji e Kyuzo. Il primo ci attaccato, Kyuzo si vendicò e Kenji sfogo la sua ira su tutti noi>china il capo verso il basso andando a rimembrare l'antico araldo di tanti anni fa, quella figura imponente, quel sannin la cui potenza arrivava ovunque senza freni<Prima ho elogiato Kyuzo ma anche lui, come i ninja, non sapeva controllarsi. Ha cercato la vendetta scatenando una guerra debilitando il nostro ordine>nel suo tono c'è dal rancore, lo si può notare, i ninja hanno fatto più danni che altro e ora le cose devono cambiare<Per evitare ciò che è successo con Kyuzo. Rivelandosi ha portato alla morte tanti innocenti. Vedi, un samurai combatte per la pace ma non può farlo alla luce del sole senza avere dei nemici ma rimanendo nascosto e agendo nell'ombra, anche con piccoli gesti, possiamo cambiare le cose>un credo difficile da spiegare, difficile da far capire ma necessario da comprendere per essere un esponente di tale ordine. La domanda della donna arriva forte e chiaro alle orecchie del vecchio, una domanda che merita risposta e, ora come ora, vi è una sola cosa da fare per non perdere tutto quanto<E' vero>tranquillo nel tono afferma quanto detto da Yama la volta prima<Mifune è stato un grande samurai, tutti lo seguivano con enorme fedeltà per questo ho adottato il suo nome e il suo aspetto. I samurai hanno bisogno di credere nel loro unico e vero araldo. Così ho fatto, così ha fatto il mio predecessore e il mito di Mifune rimarrà immortale attraverso noi. Un guerriero che continua a vivere nei secoli per proteggere il suo credo ma è una verità difficile da accettare e Yama, insieme ad altri, appena lo ha scoperto non ha voluto sentir ragioni e ci ha traditi>alza il capo guardando il viso della chunin che si palesa dinanzi<E purtroppo devo agire di conseguenza>e poi l'ultima e forse più importante delle domande, è il rancore che muove il suo piano e il suo essere<Mentirei se dicessi di non provare rancore verso i ninja ma non esso che mi spinge. Il mondo è marcio Kurona...basta guardare Kusa. I consiglieri si sono rivelati esser dei traditori, a Oto i capi clan si sono ribellati e quanto ci vorrà prima che questo morbo colpisca Konoha? O Ame o Kiri? Il mio obiettivo è preservare la pace, fare in modo che le stragi fatte da Kyuzo e Kenji non si ripetano più...questo mondo è stanco delle continue guerra a cui lo sottopone l'uomo>il suo obiettivo ma ci crederà? Continuerà a seguirlo? Ha rispettato il bushido, sincero con lei.

18:28 Kurona:
 Quando Rizu parla in sua direzione, l'unica cosa che lo accompagna è il rumore della pioggia ed il silenzio imperterrito della donna dal crine pallido. Una goccia che le solca il viso, le disegna le labbra-- al termine di quel lungo discorso dove ha preferito tacere e ascoltare le motivazioni di questo. S'obbliga a chiudere gli occhi per lasciare che quelle gocce scivolino sulle gote rendendola un soggetto statuario, come se trionfassero in un secondo che rallenta- oscurando l'eclissi tra nubi pallide prima di esplodere-- alla vista dell'anziano. Si reputa saggia tanto da poter scavalcare i valori di lui? Affatto. Affatto perchè mai metterebbe in discussione l'Araldo Antico- che questo sia o meno colui che fondò e istruì i samurai della vecchie e nuova era. Ha ragione, tutto sommato-- e la misura di Kurona vuol veder essa non navigargli contro ma semplicemente assimilare come una spugna ed abbassare il capo come cenno rispettoso che indica l'aver compreso le sue parole. Ma quando questo termina, lei mantiene il suo silenzio e la sua postura con le spalle estese- ma rilassate, con il busto retto-- ma non come quello di un soldato, come quello di un guerriero la cui eleganza prende la mano alla ferocia. Erano conosciuti per questo, ai tempi del quinto hokage- la venerabile Tsunade. La lingua sul palato si serra ingollando la verità di quelle gesta. L'agire nell'ombra. Per quale causa agiscono. L'equilibrio? No- non l'equilibrio. Del resto la linea tra umano e animale è sottile, e ha sede nella stessa violenza. Quando l'uomo sfocia nella violenza, richiama l'essere animale. Richiama il riconoscere la propria primordiale natura. Il vento contro la lama della sua katana, è lo stesso iracondo amante che le sferra colpi sul viso, dilungandole quelle ciocche di capelli in direzion che esso comanda, bagnati, lasciano andare delle gocce che sembrano non sostare mai a terra. Immortale; così come il vento, i Bushi sono un corpo antico il quale Araldo decide di tenere all'oscuro del mondo, muovendosi nelle guerre-- si, ma dalla parte errata. Dovesse allora appoggiare ogni singola guerra minata alla distruzione? <E' vero..> Chiosa quella voce bassa, come se sussurrare alla sabbia le mettesse il terrore che qualcosa si possa risvegliare in quel posto e tornare a tormentarla come tutto, tutto ha fatto nella sua vita. Se Kurona davvero intraprendesse la via del samurai, la via della rettitudine? Allora avrebbe la più grande domanda da porre ai Kami; Quanti sono i peccati che un uomo giusto conta? Potrebbe davvero pulirsi la pelle da tutti i suoi crimini commessi? Omicidio. Tradimento. Falsità. Lussuria. Gola. Avarizia. Accidia. Come la più egoista delle donne che passa il tempo a rimirarsi, non s'è fatta mancare niente di niente. Quindi, concorda con Mifune dicendo che-- il Mondo e marcio. E' esasperante- straziante, come dice quelle due semplici parole. Ma il viso scivola piano di lato, lascia che la pioggia la bagni--la bellezza di una donna, la forza di un samurai. <Pensate dunque, che la via giusta per sopperire a questo problema-- sia quella di dominare?> Gli occhi su Mifune, densi come grumi di sangue avvelenato da una vipera. <Allora nel tempo, dovremmo continuare a seguire questo precetto come un cane che si morde la coda. Perchè nell'Io più profondo di una persona è insita la violenza. Fa parte di noi. Fa parte di quello che neghiamo-- ma continuiamo a cercare.> Vendetta, rancore, gioco, sesso- son tutti derivanti del nostro esser animali con il pollice opponibile. Peggio- peggio degli animali. <L'uomo è giusto.> Anche se marcio. <E' come dire che chi di noi non si vota alla giustizia è errato. Un pazzo, nel suo essere sbagliato, è giusto. E' come i Kami vogliono che sia. E' come la natura ha deciso che sia.> Le labbra rosse, s'adombrano del sangue nero che le scorre nelle vene, macchiandola del delitto-- prima ancora di poterlo commettere. E' come veder oscurarsi i petali di una rosa, essa gioca con il suo essere, con quelle curve opache sul viso che sembra quello di una Kitsune. Una volpe astuta che, divenendo donna-- semina seduzione e saggezza nel corpo degli uomini per mero diletto. Affilata- ed allo stesso tempo dolce come il miele. Come il canto di una sirena per i marinari di queste acque nere. <Dovessimo combattere per questo, Rizu-- allora, la battaglia sarebbe persa. A loro penserà la selezione naturale. Quando un popolo s'agnenta, vince il più forte ed il più giusto. Quando qualcuno si ribella, vincerà chi ha avuto invece ragione. Il dominio dei Samurai è--> Accenna ad una risata, che soffia con grazia le gocce dalle sue labbra. <Il dominio dei Samurai non può esistere, poichè un Samurai è il Giudice di questo mondo. E prima d'agire deve saper tacere e prender una posizione.> .. <Ma i Kami Kashin son come lumache- tutta la vita nel loro guscio, nascoste tra l'erba. Dunque, Rizu-- /tu/ che dici d'aver prestato il tuo nome all'Hagakure ed alla Via del Samurai. Proprio tu che hai fatto tanto per arrivare fino a questo punto. I Kami ti proteggano perchè hai deciso di esser uomo, ed esser guerriero portandoti sulle spalle chi ancora ignora il significato dell'Onore. Tu, hai deciso che tutto avremmo eseguito men che il nostro eroico coraggio. Men che la nostra gentile cortesia. Men che la nostra lealtà. La nostra compassione.> Dal momento che, stando così nascosti, a non agire in nessuna battaglia- non vi è lealtà, ne compassione, ne gentile cortesia, nell'Ordine dei Samurai. Agiscono con l'intento di Dominare- con l'intento di farsi una nicchia e avere qualcosa di loro. Risultando praticamente, come Ronin -un grave affronto ad un Samurai-. Abbassa il capo, tenendo quel sorriso sulle labbra, prendendosi la briga d'alzare le sue stanche membra da quella nicchia che ora, porta la sagoma calda di Kurona disegnata sul terreno. No-- lei non può fare la storia. Forse Rizu si, però. Non vuole dirgli che ha sbagliato, che sta sbagliando, mettendosi nei panni di Rizu (solo, talmente solo-- che nessuno lo chiama con il suo nome, che nessuno lo può appoggiare realmente, come Kurona fa in questo momento pur conoscendone il nome). Lascia che le vesti stropicciate si attacchino piano al capo, mentre si poggia sulla propria katana come farebbe un morente- con il proprio compagno di battaglia. <Però capisco il temere.> Cosa succederebbe, se qualcuno soffiasse sulla capanna di sabbia di lui? I nemici, i nemici fanno paura. <La paura più grande di chi si vota all'essere solo un Samurai, è vedersi togliere dalle mani l'unica cosa che ha.> Ovvero, appunto-- quello di poter seguire l'Araldo. Quello dell'avere radici, onore, combattere per qualcosa o qualcuno. Tutto quello che anima questi guerrieri. <Non vi conosco, pur conoscendo il vostro reale nome ed intento. Non conosco le vostre origini, i vostri reali tratti dietro questa maschera di pelle. Ma comprenderei il terrore di perdere; no-- se sta pensando che vuol esser uno sfregio al vostro onore, Venerabile Araldo, non lo è. Io l'ammiro. Temere la morte di ciò che sembrava poter vivere in eterno, è ragionevole. E' addirittura, saggio.> Glielo concede, alzando gli occhi verso i punti più alti della Roccaforte, dove la pietra diviene del colore della notte e i raggi di luna che baciano la pelle sfregiata di Kurona, disegna un profilo. E' arte per gli occhi. E lame per la pelle. <Ma credo di aver scoperto che- la via del Samurai è la morte; è necessario prepararsi alla morte da mattino, a sera. Giorno dopo giorno.> Il viso contratto nel fare serio, in quell'immobile tono della pelle che non presenta ne rughe, ne sentimenti, scioglie le labbra in un sorriso di comprensione. No- non mette in croce Mifune per le sue scelte. Ne per il terrore di veder morire ancora i Samurai. Vederli perire. Ma il mondo, al di sopra di quelle strade sporche-- ha la selezione naturale. Al di sopra di umani, kage, shinobi, samurai. E il non combattere, il nascondersi in questo modo poco intelligente e poco astuto per evitar l'incombere dei nemici... No, non fa di loro dei veri Samurai. La spada rinfoderata, uno schiocco nel silenzio. E i passi silenziosi nella pioggia la vedono voltargli le spalle. <Rizu.> ... <Vi seguirò nel vostro cammino. E nelle vostre scelte. Volessi tradirvi, non mi sprecherei a parlar tanto a lungo. Non sono il tipo di donna che ama perdersi in chiacchere con chi è solamente un futuro cadavere.> .. <Ma, voi non tradite me. Non tradite i Samurai.>

Complimenti, hai vinto un ban gratuito -.-

<La selezione naturale l'ha fatta da padrone a questo mondo per anni e anni ma può un paese continuare a darsi battaglia in modo incessante? Può un governa costringere i suoi sottoposti a combattere ancora e ancora?>queste sono le riflessioni che ogni giorno affronta il vecchio, domande che affliggono la di lui mente impedendogli di dormire sonni tranquilli<Il bushido ci impedisce di risolvere tutto questo. Esso è un modello di vita perfetto ma allo stesso tempo una grande limitazione. Un giorno i samurai rinasceranno dalle ceneri come una fenice ma fino ad allora, dobbiamo preservare i nostri>china il capo verso il basso e, con un movimento del bacino va a sollevare il bacino mettendosi in piedi. Il corpo diritto con lo sguardo fisso sula donna mentre la pioggia cade incessante sbattendo sulla di lui figura. Ogni cosa è bagnata, ogni cosa è pregna di quelle lacrime che persino il cielo verso in loro memoria<Siamo rimasti in pochi e prendere parte a qualcosa, qualcosa che finirà distrutto, è un rischio troppo grande e un tradimento verso i nostri compagni caduti per mano dei ninja>schiarisce la voce, la destra va a prendere l'elsa della spada andando a riporla nel fodero per poi uscire dal cerchio. Cammina intorno a esso con passo lento, capo chino e mani appoggiate sulla cintura posta sulla vita, su quella fascia bianca che tiene tutto su<Noi siamo il risultato della storia. Essa ci ha plasmati ma il mio obiettivo non è dominare bensì mantenere l'ordine e la pace, mostrare la diritta via a chi l'ha smarrita. Se un Kage entra nell'oscurità, noi interveniamo per riportarlo alla luce ma per farlo abbiamo il bisogno di vegliare su tutti i paesi dall'alto del nostro piccolo>posizionatosi davanti alla ragazza inizia la salita per quella strada tortuosa fatta di pietre e terra bagnata<La tua lealtà non sarà ignorata Kurona>ed è con questo, un piccolo cenno del capo, che pone fine alla questione. [END]

Un discorso, uno scambio di ideali tra due Samurai nei pressi della vecchia roccaforte sono la base per qualcosa di più grande