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con Azrael, Hanae

15:08 Hanae:
 Il sole si fa strada oltre le poche nuvole che sovrastano il cielo, portando al suo seguito una quasi impercettibile ondata di calore, completamente coperta dal freddo di quest'isola. Per quanto rilassante l'Uchiha inizia a perdere qual si voglia interesse verso la caccia di un paio di taglie, sarà il caso di muoversi. A coprire il volto un completo elegante composto da camicia, pantalone e stivali neri. Al di sopra un cappotto grigio a mantenere la temperatura corporea quanto più stabile possibile. E sopra tutto ciò, la mantella dell'Akatsuki che copre senza particolare difficoltà l'intero vestiario e corpo dell'Uchiha. Capelli neri attorniati da ciocche bianche ricadono appena sulla montatura degli occhiali poggiati sul naso, questo leggermente arricciato. E' in una delle tante frazioni dell'isola, vicini al cuore di quest'ultima, con sè dovrebbe esserci Azrael Nara, secondo gli accordi il loro scopo è cercare un criminale etichettato come grado S. Che pericolo potrà mai comportare qualcuno che si lascia incatenare in un'isola tanto squallida? Chissà. < Questo fascicolo sembra una presa in giro..> le labbra a schiudersi appena osservando un foglio sul quale sono riportati i dettagli della missione numero 7 di quest'isola, legata al prigionieri 02. < tsè. > la lingua a schioccare sul palato, lasciando la presa sul foglio e facendolo trascinar via dal vento presente. Le informazioni sono poche e niente, la sola cosa che sa è di dover attento alla sua fin troppo alta agilità. < Possiamo osare mandando qualche clone in ricognizione verso le ex prigioni. > Qualche istante di silenzio, durante il quale non fa altro che visualizzare nella propria mente la sua stessa figura. 1.76m di altezza, occhi cremisi con tanto di sclera nera all'occhio sinistro. Capelli neri con ciocche bianche sulle punte. Pelle chiara che riveste un fisico non particolarmente allenato nei confronti di un qualunque ninja. Camicia, pantalone e stivali contornati dalla mantella dell'Akatsuki. Visualizzata tale forma in un immaginario spazio tridimensionale nella propria mente andrebbe dunque a far fuoriuscire dai propri tsubo del chakra, il quale prenderebbe le forme visualizzate nella propria mente per creare diversi cloni dell'immagine dell'Uchiha. Gli ordini dati precedentemente alla creazione sono la sola esplorazione. < Hai sentito Mekura? > Lo sguardo a scivolare su di lui, curiosità considerando lo stato con il quale ha abbandonato la Hyuga. [ Chakra attivo ] [10 copie con 1 punto chakra -> moltiplicazione superiore]

15:49 Azrael:
 Ogni giorno su quell’isola è sempre uguale. Lo stesso freddo, lo stesso cielo che statico si staglia sopra le teste dei presenti su quell’isola, che dovrebbero essere solo i membri dell’Akatsuki e le loro prede. Una caccia non divertente. I prigionieri restano troppo nascosti, non sembrano nemmeno così pazzi come i fascicoli li dipingono, altrimenti di certo avrebbero avuto tutti un po’ più di brio. Specie i due che stanno cercando quella che – sulla carta – è descritta come una pazza assassina… con tendenze un po’ ninfomani, pare. Le parole vergate su quel foglio ha avuto occasione di impararle a memoria, nelle ultime notti passate insonni a causa di quel dannato ticchettio che non fa altro che martellargli il cervello cercando di fargli perdere l’equilibrio guadagnato con tanta fatica negli ultimi anni. Il Nara indossa un abbigliamento piuttosto simile a quello dell’Uchiha che sta accompagnando, una camicia bianca ed un paio di pantaloni neri, dalla stoffa piuttosto pesante, un paio di anfibi in cuoio ai piedi. Poggiato sulle spalle vi è il mantello nero a nuvolette rosse, divisa dell’Akatsuki, assieme all’anello che staziona sull’anulare destro, quello che appartenne ad Itachi Uchiha. Il volto è puntato in avanti, all’orizzonte. Lo sguardo, sempre fiero e tenuto alto, è cerchiato da un paio di occhiaie sbiadite, segno dell’insonnia e del fastidio che ha in testa. Sembra in trance, finché l’altro non inizia a parlare. < Sembra tutto una presa in giro. > principia, sbuffando forte dalle narici, come un toro davanti ad un drappo rosso, pronto alla carica < Spero solo di riuscire ad andar via presto da quest’isola, con la minaccia di esplodere da un momento all’altro. >< Al servizio di un branco di ANBU incapaci. > Lui, che ha lasciato il comando del corpo degli ANBU per non dover più rendere conto a nessuno. Non sembra nemmeno più il calmo e pacato Azrael che ha tatuato Katsumi tempo prima, pare innervosito, particolarmente sotto lo sforzo di mantenere la concentrazione e di ignorare quel rumore costante, fastidioso. Chiude gli occhi ed arresta il passo, liberando dagli tsubo sulle spalle una cinquantina di piccole sfere d’energia che – sotto il proprio controllo – prendono forma umana. Altezza di 1.80, fisico asciutto, ma allenato. La divisa dell’Akatsuki a coprire ognuno di loro, messi in fila orizzontale dietro di lui che, con un cenno del capo, gli indica di unirsi a quelli di Katsumi per l’esplorazione di quel luogo inospitale. Riapre gli occhi, ora lancia un’occhiata all’Uchiha, piuttosto addolcito al sentire il nome della sua Hyuga < Sì, ogni giorno. Ho saputo che l’hai aiutata per- > E qui s’arresta, evitando di rievocare un evento che ha visto protagonisti due individui che hanno già subito abbastanza per evitare di essere nominati anche dopo la morte. < Insomma, ti ringrazio. Per quello e per la preoccupazione che hai mostrato per lei, adesso. > [C on] [Moltiplicazione superiore -50]

16:13 Hanae:
 I cloni si sparpagliano rapidi per la zona circostante, sarà questione di poco tempo prima che il loro compito di assassinio abbia inizio. Ha avuto tempo, decisamente troppo tempo, per poter metabolizzare le informazioni che Nemurimasen gli ha fornito. Arima parla, ma non troppo. Aveva sentito di cloni creati sfruttando al seguito un ovulo. Gli eventi e incontri che ci son stati sull'isola fino ad ora gli hanno confermato che qualcosa non sta andando per il verso giusto. Muove piccoli passi per diminuire le distanze dal Nara, adesso che sono i loro cloni ad occuparsi di una ricerca che normalmente sarebbe fin troppo tediosa. Capo leggermente chino verso il basso, osserva il terreno e mantiene i sensi attenti, dando forma a ogni suono presente nel proprio raggio d'attenzione. Lo sguardo scivola sul Nara nel notare il suo fare e le sue occhiaie, aggrotta appena la fronte, inspirando. < Essere un gruppo di mercenari porta anche a questo..> c'è un certo scherno nei confronti dell'organizzazione alba, ormai è palese quanto non apprezzi la loro immobilità in tutto ciò che accade, sono da ormai 4 anni che non si sente parlare di qualche loro impresa come poteva essere durante la guerra civile ad Oto. < A cosa sono dovute?> Una domanda esposta a seguito della moltiplicazione superiore altrui, alzando la mancina e avvicinandola sotto il proprio occhio destro, dove giace il tatuaggio composto dal compagno dell'albe assieme ad un accenno di occhiaie. < Sembra che abbiamo tutti qualche problema ultimamente..> pensieroso a tal riguardo, non sa molto al riguardo di ciò che è coinvolto con la sparizione di Akendo, situazione alla quale non è particolarmente interessato a confronto con Arima e questa donna di nome Nanami. Sua madre, gli ha sussurrato Nemurimasen. Si è lasciato toccare da quelle parole, ma grazie al periodo di permanenza all'isola ha smorzato la tensione quanto necessario dal poter affrontare il tutto con razioncinio. < Mi ha sorpreso. > Ammette, rivolgendo lo sguardo al passato. < Non pensavo sarebbe stata in grado di caricarsi sulle spalle una responsabilità per lei tanto gravosa. > Forse per Azrael o per Katsumi uccidere qualcuno è un qualcosa di ordinario, innocenza o meno. Ma per Mekura è stato un compito ben più arduo. < Ho anche parlato con Kurako, pare che il sigillo non servirà più. > Riferendosi al sigillo dell'empatia. In un secondo momento potrebbe farselo togliere, ma esporsi al freddo adesso non è il caso. [ stessi tag]

16:35 Azrael:
 Quell’esercito di copie inizia a dirigersi verso il punto di interesse, certamente non sarà un problema scandagliarlo da cima a fondo in breve tempo, un breve tempo che sarà piacevolmente trascorso nelle chiacchiere con una persona che ha apprezzato e che vorrebbe continuare ad apprezzare. C’è una certa forma di ammirazione, per quell’uomo. La tendenza a non considerarlo inferiore. < Io sono Azrael Nara. Mercenario non è uno dei miei nomi. > Il disprezzo per la situazione attuale dell’Akatsuki è condiviso, in parte. < La verità è che ci siamo tutti adagiati. Io sono qui perché avevo voglia di uccidere qualcuno, ti dirò. E perché mai avrei lasciato Mekura da sola. > Porta la mano destra all’altezza del petto, la mancina inizia a rigirare l’anello sull’anulare < Ma per non essere alla stregua di assassini a pagamento dovremmo essere un gruppo unito. Siamo gli esseri più potenti che esistano, Katsumi. > Una punta di orgoglio in quel che ha appena detto. In fondo è fiero, in fondo è lì per vedere a cosa possono arrivare. < Nemmeno dovrei essere qui, ogni tanto ci penso- Ma volevo sapere se davvero era cambiato qualcosa, da quando quel pazzo di Shin ha ucciso mio padre. > Termina, lo sguardo al cielo, sospira lungamente. Poi torna con il capo dritto dinanzi a sé, volta il busto in modo da essere girato a favore dell’Uchiha, è più che ovvio che abbia notato le occhiaie, su quel volto così pallido. < È- capitato anche a te, una notte… > Ricerca attentamente le parole da dire, mentre quel rumore martellante si fa sempre più vivo, lo tedia sempre di più, come gocce di benzina sui carboni ardenti di una furia spenta da anni, ma ancora calda. < … in sogno. Che qualcuno venisse ed entrasse nella tua testa? > È piuttosto vaga come domanda, ma chi ci è passato lo sa. Sa cosa vuol dire affrontare se stesso, le proprie paure, sentir vacillare le proprie sicurezze. Nell’attendere risposta finisce di elargirgli i ringraziamenti riguardo quell’avvenimento, a cui voleva attendere da solo, ma forse è stato meglio così. < Era molto asservita a Yukio, quando stava con lui. La vita da ancella di un semi dio- credo l’abbia resa piuttosto propensa a nascondere il proprio volere in favore di quello altrui. Non è cambiata, sta solo uscendo-- > Si arresta, sgrana gli occhi come se uno spillo rovente gli fosse entrato nella tempia, avesse attraversato il cervello e fosse uscito dall’altra parte. < Kurako. > Un nome, una singola espressione di rabbia, malamente soffocata con un brevissimo – e fintissimo – colpo di tosse < Il sigillo credo sia il caso di tenerlo, almeno in combattimento. Potrebbe avere risvolti molto utili, poi lo toglierò. >< Lui cosa ti ha detto? > Chiede serio, stranamente aggressivo, gli occhi neri da stanchi com’erano prima, prendono più profondità, quasi un nuovo colore. [C on]

17:02 Hanae:
 China appena il capo quando l'altro sottolinea una certa nota di disprezzo nei confronti dell'appellativo dato all'Akatsuki, considerando la sua situazione attuale. E' nient'altro che una squadra di forti individui uniti senza uno scopo comune. < Avevo deciso di unirmi all'Akatsuki sotto raccomandazione di Yukio soltanto perchè Kimi aveva accettato il suo anello. > Lo sguardo scivola sul mantello indossato, la mancina a sfiorare appena una delle nuvole color cremisi che lo addobbano, qualche secondo di silenzio prima di schiudere nuovamente le labbra. < Per quello che era il mio stato allora far parte dell'Akatsuki mi ha aiutato a credere di avere il controllo. > Questo fintanto che qualcuno non ha nuovamente deciso di fare a pezzi le proprie convinzioni ed ideali. Ma è acqua passata da quando ha imparato ad apprezzare il suono prodotto dal proprio parassita. Se solo non ci fosse anche qualcosa di diverso, adesso. Da quella notte con Nemurimasen al solo pensiero percepisce sottopelle un prurito indicibile, un prurito tale che se venisse assecondato lo porterebbe a scavare oltre la pelle. < Tuo padre? > Conosce bene il nome di Shin, ma una vita in un laboratorio affiancata dalla mancanza di ricordi gli ha causato non poche falle riguardo molti episodi. Odia la parola padre, considerando il fatto che per lui si riconduca soltanto ad una figura che ha dato un po' di sangue e fatica per crearsi un esercito di manichini. Un pazzo ed ossessivo cumulo di odio. Non ha mai amato parlare di famiglia, ma recentemente si è fatto particolarmente curioso nei confronti del significato di quest'ultima. < C'era un tempo in cui cercavo il potere per proteggere qualcuno a me importante. > uno sguardo ai laboratori Uchiha, esponendo un mezzo sorriso. < Non ho mai trovato quel potere, non in tempo. Quando ho trovato il mio potere era già troppo tardi per fermare la metamorfosi.> Non ha più modo di sorridere con gioia a qualcuno. Non ha più modo di disfarsi di tutto ciò. Ma per ora, gli va bene. < Comunque si', è capito anche a me. Ha parlato di-- > sgrana appena le pupille, scuotendo il capo. La mancina a scivolare sul braccio opposto, iniziando a grattarsi, cercando di estirpare quella sensazione di prurito fin troppo accentuata. < Quando faremo fuori 02 > Il loro obiettivo. < lo rimuoveremo. > Annuisce tramite il capo. < Sa che sta scadendo il suo tempo..presto probabilmente ci sarà da combattere. > Sospira, in attesa di una reazione ad Azrael, notando come sia stato alterato particolarmente alla sola pronuncia di quel nome. [ chakra on ]

17:31 Azrael:
 Unirsi all'Akatsuki è una scelta complicata, fatta unicamente da persone stanche del loro status quo, che volevano provare l'ebrezza di una libertà che - molte volte - si rivela fittizia. < Anche io. Akendo mi aveva promesso libertà, controllo su me stesso. Devo dire che, tutto sommato, ha funzionato seguirlo. È soprattutto per questo che voglio salvarlo, perché gli devo molto. > Si sfila l'anello, lo pone davanti ai propri occhi, vi si specchia dentro, il volto deformato dalla superficie non liscia dello stesso, il kanji di appartenenza che interrompe le linee del proprio volto riflesso nel metallo. Uno sguardo al passato e gli sembra quasi di vedere Konoha in fiamme, per mano di individui che indossano quella stessa divisa, quello stesso anello che ora porta Akendo sul dito di Shin. < Khalux Nara, fu Hokage di Konoha e fu colui che mi ha generato. Lo chiamo padre per meriti biologici, ma non ho mai avuto la possibilità di approfondire alcun tipo di rapporto con lui, ché la sua vita è stata brutalmente interrotta da Shin e dalla sua Akatsuki, quando attaccò Konoha aiutato da-- > Sorride, quasi ridacchia, benché sia una risata molto amara, priva di sfumature di gioia < --mia madre. > Scuote la testa, infilando nuovamente l'anello al dito, il freddo del metallo che gli era mancato, pur solo per qualche istante. < Chi volevi proteggere? Kimi? > Domanda, pur col rischio di apparire troppo invadente. In fondo anche lui ha accettato un potere estraneo, la cosa che più gli brucia sul petto ed, in generale, del proprio passato. < Io ho accettato quel potere da un estraneo e ne pagherò le dirette conseguenze fino a che il mio cuore batterà. > La mancina va al petto, ad accarezzare il pettorale sinistro, laddove giace il marchio maledetto. Infine tace, ascolta quanto l'Uchiha dice - o meglio - non dice riguardo il suo incubo. Evidentemente deve averlo turbato molto. < Tu credi che sia sano desiderare di non essere mai esistito? > Una domanda apparentemente slegata, eppure collegata con quanto gli ha suggerito Kenbosho. Che il fato dimentichi la sua esistenza, che ne cancelli il nome, per farlo diventare nessuno. Ed, infine, quanto riguarda Kurako. Quella sì che è una cosa che lo fa infuriare, oltre al rumore nella testa, quello che ora lo porta a chiudere gli occhi forzatamente e massaggiarsi le tempie, cercando di placarlo e placare il proprio istinto naturale di far del male < Ho-- > Prende fiato, inspira ed espira profondamente, prima di riprendere a parlare < Ho la costante voglia di prendergli il cuore dal petto e schiacciarlo mentre ancora pulsa tra le mie dita. Minaccia costantemente Mekura, il suo comportamento è inammissibile. Voleva lasciarla morire, l'ultima volta che si sono visti. > Ringhia quelle ultime parole, pressando il proprio cranio con le dita per tenere a freno quella rabbia cieca per cui ha lottato tre anni e che ora sta tornando a far capolino, silenziosa e subdola, nel suo animo. [Tag invariati]

17:53 Hanae:
 Akendo. Ripassa quel nome un paio di volte nella propria mente, come se stesse cercando qualcosa, delle informazioni. Ma..collega soltanto ad un volto conosciuto da ogni identità vivente: Madara Uchiha. < E' ironico che il possessore del rinnegan sembri soltanto un margine all'intera storia di questa epoca. > Forse deve ancora arrivare la sua parte, il momento nel quale travierà altrove gli eventi, ma per adesso è soltanto una persona qualunque messa in catene. < Sono curioso di vedere fin dove potrà spingersi. > Ma il motivo reale per cui ancora porta con sè il proprio anello è ben diverso dal voler semplicemente fare da cronista alla storia presente. Attimi di silenzio mentre l'altro espone la propria storia, inarca un sopracciglio alle ultime parole che citano la madre in tutto ciò. origini indubbiamente importanti, ma dopotutto..come già è avvenuto con Mekura, sembra di essere in una tragedia. < Il mondo ninja è profondamente sbagliato. > un'affermazione piuttosto fredda in risposta alla storia altrui. Inarca appena il capo verso l'alto, ripensando alla domanda che conseguentemente gli viene posta. < Ancora prima di Kimi. C'era un ragazzo che consideravo come un fratello. Non ho avuto il potere necessario per impedire di essere separati a suo tempo. Da allora è iniziato a crollare tutto attorno a me. Mi era rimasta la sola convinzione di essere un clone, come tutti gli altri. > Eppure..la sola possibile esistenza di Nanami lo turba profondamente. Arima sta davvero nascondendo qualcosa a 0-21, in questo momento? < Ma..non so più se quell'informazione è reale. > Se quella ultima informazione reale, cosa rimane di lui? Se verrà privato anche di questa sua ultima componente, Katsumi chi sarà? Tutti gli anni della propria vita, potrebbero esser stati soltanto una grande bugia? Uno spettacolo per compiacere momentaneamente il fato? Non lo sopporterebbe, questo. Segue una domanda da parte dell'ex capo anbu, le pupille a dilatarsi appena, un mezzo sorriso sul volto. < A volte penso che non sarebbe cosi' male, cancellare tutto. > Magari riniziare. Il proprio sguardo a scivolare in direzione di Azrael, puo' percepire la veridicità di quelle parole. < Fallo, allora. Non hai motivo di contenere niente..> Un'affermazione quasi rilassata. < Perchè bloccare la tua ira, quando non riesci più a contenerla? > [chakra on]

17:13 Azrael:
 Un margine. Vero, a pensarci quella figura non è che un’ombra, alcuni dubitano persino che esista. Eppure il Nara lo ha visto, ha parlato con lui, immersi nei fumi dell’incenso profumato. Una conversazione che gli ha cambiato la vita, ne ricorda ancora i particolari, ma soprattutto quei cerchi concentrici immersi nel viola scuro, quel sorriso deforme e la calma- la calma che quelle parole gli hanno infuso, la consapevolezza che c’è un Nirvana, una pace spirituale e che essa può essere raggiunta. < Eppure ci condiziona più di quanto potrei ammettere. A me, in primis. Disse che avrei capito il momento in cui si sarebbe presentato un bivio nella mia vita, una scelta da prendere. Non giusto o sbagliato- solo destra o sinistra. > Sospira, ricordando il momento in cui gli si è presentato quel bivio, il giorno in cui Kuugo Gaito morì con una saetta a trapassargli il cranio. < Ho imparato da solo che una di quelle vie potrebbe essere un vicolo cieco, che ti blocca o ti porta all’inizio. > E – per lui – quel giorno, sarebbe stato restare a Konoha. L’altra strada, invece, lo ha portato fin lì e tutto sommato non è un risultato insufficiente. < No, no, no- non è il mondo ninja. Il mondo ninja, in fondo, è neutrale. Una katana non uccide un innocente se non vi è nessuno ad impugnarla. > Il sunto è che il comportamento delle persone che fanno stagnare il mondo ninja è sbagliato. Come la mano che impugna l’arma. Essa la controlla, la indirizza. < E ora? Ora cos’è cambiato? Lui è morto o non ti ha perdonato di non aver avuto il potere necessario? Hai cambiato le tue convinzioni? > Domande, forse invasive ed invadenti, ma mosse dal puro piacere di conoscere la storia di un individuo che gli interessa. < Cosa pensi sia reale, adesso? > Ed infine quello. Il volto s’abbassa per portare lo sguardo fisso al terreno nel ricordare vividamente quanto propostogli da Kenbosho, ancora ci pensa- tutte le notti. Non può non farlo con quel dannato rumore che gli attanaglia la testa. Il ragionamento che ne è venuto fuori, però, è del tutto contrario a quello che potrebbe fare l’Uchiha, verso cui rialza gli occhi pece, chinando il capo su di un lato < Penso sia pura codardia. > Lapidario, la voce bassa e rauca, di chi ha pensato attentamente a questo concetto, che lo sta tormentando già da qualche giorno. < Pensaci- ti sollevi dalle responsabilità e poi? Io non riuscirei a vivere con la consapevolezza che le persone che ho amato, ma soprattutto- > Una pausa, la mente corre a Mekura, un piccolo sorriso gli arriccia le labbra- piuttosto dolce < soprattutto quelle che mi hanno amato soffriranno e io semplicemente non ne saprei nemmeno nulla. Se facessi una cosa del genere e poi, in un futuro, incontrassi Kimi? O quel ragazzo di cui mi hai parlato prima? Un chidori dritto al cuore procurerebbe loro meno danni. > Rilassa le braccia lungo i fianchi e stavolta ridacchia, una risatina che poi diventa una risata di gusto, che sfuma quando l’addome inizia a dolere per le troppe risate < Uhuhuh- vero? Cazzo, ci penso anche io ogni volta! Potrei distruggerlo in qualche istante. >< Ma questo non solo non mi renderebbe diverso da lui, ma- forse gli farei un favore. No, io ho combattuto per lavarmi di dosso tutto il sangue di cui mi ero immotivatamente macchiato. Non andrò a cercarlo solo per porre fine alla sua vita. Se verrà a cercarsela- ci penserò. Non credo- che nessuno di non ancora mi abbia visto arrabbiato e, tutto sommato, è meglio così. > Un ninja di un certo calibro infuriato non è un affare facile da trattare, un ninja di un certo calibro infuriato e col marchio maledetto a renderlo potenzialmente incontrollabile ed incontrollato- è addirittura peggio. [C on]

17:45 Hanae:
  [In esplorazione] Lo sguardo scivola sul Nara, sulle sue espressioni e parole, su ciò che pensa della figura di Akendo. Si potrebbe dire che nei confronti del Nara sia stato un maestro, un consigliere, qualcuno che lo abbia aiutato a trovare o semplicemente a vedere una delle opzioni presenti. Si potrebbe dire che Yukio è stato inizialmente per Katsumi quello che Akendo ha rappresentato per Azrael. Annuisce appena, dando mostra del proprio ascolto. < Ho avuto modo di incontrarlo un paio di volte. > Ammette, ripensando sempre al possessore del Rinnegan. Assieme sono stati incarcerati a Kiri e assieme ne sono usciti, lasciandosi alle spalle soltanto un grumo di cenere. < Non ho trovato niente di particolare in lui, escludendo il rinnegan. Ma finchè potrebbe esser vivo continuo ad aspettarmi qualcosa. > Uscirà dall'ombra di chi possedeva prima di lui il Rinnegan, e scriverà le pagine di storia? Sarebbe piacevole, quantomeno gratificante. Segue un commento riguardo ciò che è il mondo ninja, una specificazione che accoglie con un mezzo sorriso, quella del Nara. < Faresti qualcosa al riguardo? > Riguardo il mondo ninja stesso. Chissà, come scopo si rifarebbe in particolar modo alla vecchia Akatsuki. Rivoluzionare l'intero mondo ninja, suona impossibile anche avendo al proprio fianco coloro definibili Tessai. < Non credo sia cambiato realmente nulla, da parte sua. > Quei sentimenti che già ha incontrato una volta, al proprio alloggio, quando Irou lo ha trovato in preda alle proprie debolezze. Ma ora è ben diverso, ora non si tratta più di affrontare una debolezza, una paura, un trauma-- Sasuke o chiunque altro. Gli viene posta una domanda prima di poter proseguire, cosa è reale. Le pupille sgranano appena, le labbra si schiudono per parlare ma nient'altro che un respiro fuoriesce dalla propria gola. <...> non trova un'immediata risposta da dargli, si limita semplicemente a mantere il silenzio, facendo al contempo scivolare lo sguardo sull'orizzonte visibile dalla loro posizione. Qualcosa continua a cambiare, quel parassita che ha iniziato a scavare dentro di sè sta attendendo. Attendendo l'esito della storia dell'Uchiha. Attendendo di scoprire chi è Nanabi, chi è realmente 0-21. Soltanto quando il parassita avrà quelle risposte forse-- l'Uchiha potrà dare un responso ad Azrael. Soltanto allora saprà cosa è reale, attraverso le proprie iridi. < Sai..io non sono portato per tutto questo. Lotte per il potere, lotte per chi si ama. La tortura, il cannibalismo-- tutto quanto. Non posso mentirti dicendoti che rifiuterei un'opportunità simile, al momento giusto. Non sono arrivato qui per le mie sole scelte. > E' stato più volte traviato dall'odio, dalla tristezza, anche dalla determinazione in alcuni casi. Ma è stato per lo più il dolore a fare da movente alle proprie azioni. < Prima di Kurako dobbiamo trovare la ninfomane. > Smorza appena le parole precedentemente dette con tale commento, riferendosi al prigioniero 02. < Tra poco richiamo le copie. > Afferma, volgendo lo sguardo verso il Nara. [ chakra on]

14:49 Azrael:
 Sorride, apparentemente senza ragione. Qualcosa che esprime soddisfazione, un po’ di rilassamento dopo giorni e giorni di tensione, qualcosa che lascia scemare il ticchettio sempre presente in testa, che lo sostituisce, come un antidolorifico dato ad un moribondo, rende la discesa negli Inferi più dolce. Su Akendo non ha più parole da spendere, in fondo si tratta unicamente di un uomo cui è stato concesso il privilegio di elevarsi a Dio. Non un maestro o un mentore, una fonte di conoscenza con le sue dovute lacune, principio fondamentale da cui è nato il loro scambio di esperienze. Due compagni, più che un maestro ed un allievo. E sul mondo ninja? È neutrale, come ha già palesato nel proprio precedente pensiero, quindi- < Sterminerei tutti gli idioti. > Nel dirlo è serio, cupo, con un accenno di istinto omicida che gli vela il volto- che sfuma poi in una risatina sommessa. < Pensaci, non sarebbe meglio? Sapere che quella katana può essere solo impugnata da chi non si autolesiona o non la muove a caso, rischiando di ferire chi non deve. > Una metafora, riprendendo quella precedente della spada che è pura e priva di allineamento, finché qualcuno non la prende tra le mani. Allunga il braccio a dare una pacca sulla spalla dell’Uchiha, piuttosto pesante con la mano, non lesina la forza di cui dispone. Poi, se fosse arrivato a destinazione, stringerebbe le dita attorno all’articolazione, un gesto più amichevole di quanto non si fosse concesso fino a quel momento. Lo squadra, le iridi nero pece gli scivolano addosso come un vellutato drappo di seta, senza essere pesanti od oppressive. < Non mi permetterò di giudicare questo tuo pensiero, posso solo darti- un consiglio. > Il tono diventa quasi… paterno, per quanto si sente coinvolto nel tormento interiore di Katsumi, che in fondo ci è passato anche lui quando è partito per tre anni col possessore del Rinnegan < Prima di resettare la tua vita, non lasciare nulla di insoluto. C’è chi- forse meriterebbe quanto meno un addio, una spiegazione. > Rilassa il braccio, lasciando che ricada nuovamente a peso morto lungo il fianco, il canino lambisce il labbro inferiore, punzecchiandolo quel tanto che basta da arricciarlo, senza graffiarlo e far uscire sangue. Solleva le sopracciglia, il tono diventa certamente meno serio, molto più leggero e scherzoso < Dovessi guardarmi indietro, riuscirei a trovarne a decine. Persino uomini. Magari cercherà di distrarci col sesso, ci pensi? > Ridacchia, limitandosi ad annuire all’idea di richiamare le copie non appena avranno finito. Come previsto, non ci è voluto molto. [C on]

15:11 Hanae:
 Lo sguardo a scivolare in direzione del Nara, il tempo inizia a scemare su sfumature di colori particolarmente cupe, sta scendendo la notte, e con essa le coppie di Katsumi dovrebbero ormai aver finito la loro esplorazione, accompagnate da un numero cinque volte tale di copie del compagno che adesso sta di fianco a lui. Akendo in definitiva è soltanto la dimostrazione della disparità creata degli dei. Una disparità che pochi possono dissolvere, pagando con il proprio sangue. Sterminare tutti gli idioti, dice Azrael. Il solo pensiero di un mondo cosi' perfetto si avvicina ad un'utopia che puo' corrispondere alla realtà soltanto grazie a interi fiumi dai quali straripa il cremisi del sangue. < Non sarebbe cosi' male. > Anche il solo annullare l'esistenza del chakra migliorerebbe le cose. Punta lo sguardo sul vuoto, qualche istante soltanto prima di percepire la mano particolarmente pesante del Nara posarsi sulla sua spalla. < umh? > Capo a inarcarsi appena per colmare i pochi centimetri di differenza tra i due, per poter inquadrare senza difficoltà le iridi color pece che contornano la sua figura. Le labbra a schiudersi, semplicemente sbruffando. < Non è qualcosa che ho il coraggio di fare. > punta le mani avanti al riguardo. Non sarebbe capace di puntare un'illusione in grado di cancellare i propri ricordi su sè stesso. Sa quanto sia sbagliato lasciarsi tutto indietro mettendosi una benda sugli occhi, non è stato Azrael il primo a parlarne al riguardo. Questo dubbio-- idea, è sorto per la prima volta con Yukio, per colpa di alcuni bicchieri di sakè di trppo. Arima non lo ha programmato abbastanza bene, evidentemente. Non ha eliminato ogni falla nel sistema durante quei tre anni passati sotto il suo tsukuyomi. < Se ci attacca esponendosi tanto meglio. > E' terribilmente bipolare ultimamente, e se all'inizio poteva essere divertente giocare alla squadra suicida adesso vuole mettere un punto alla vita dei propri avversari per poi cercare Akendo e finalmente tornare ai laboratori Uchiha. Non riesce a trovare l'equilibrio mentre nella sua mente la voce di Nemurimasen ripete il nome di Nanami Uchiha, un clone utilizzato per dar vita a lui. Non riesce a trovare il movente, o ancor più importante chi ha fatto tale scelta. < Andiamo? > Una domanda verso il Nara, dovrebbero esser pronti. [ chakra on ]

16:44 Azrael:
 In lontananza si vede uno stuolo di 60 ninja in file ordinate pronte a tornare dai loro originali, un esercito di copie che ha adempiuto al proprio compito. Il pensiero vola a quell'utopia, magari un giorno sarà possibile davvero, certo, con una quantità di spargimenti di sangue non indifferente, ma in fondo il mondo funziona così. Qualcuno muore, qualcuno vive. È anche una sorta di selezione naturale. < Magari un giorno. Magari insieme, no? > Sorride e ancor di più quando nota che quella pacca è stata forse troppo forte per il corpo dell'Uchiha. Fosse stato un pugno lo avrebbe piegato in due. < Sei gracilino, ah? > Uno scherzo che però non vuole essere offensivo, dato comunque il rispetto che si stanno dimostrando in tutti i loro incontri. Le labbra tornano in una linea dritta, il volto smette di contrarsi, tornando in un'espressione neutrale. Un po' malinconica, se la si osserva bene. < Spero tu non ti faccia davvero vincere dalla codardia, ma è una cosa che non mi riguarda. > Libero arbitrio, per quanto vorrebbe davvero fare qualcosa al riguardo. Le copie arrivano, li chiudono in una sorta di cerchio, riportando quanto hanno scoperto all'interno delle prigioni agli originali. Terminato questo il Nara alza la destra a mezz'aria e- schiocca le dita. Le copie svaniscono in una evanescente nuvola di fumo che si libera in aria. < Ehi, stiamo per combattere contro una squilibrata, non possiamo batterla se resti così serio. Sciogliti un po'. > Detto questo si volta, nella direzione da cui sono arrivati fin lì, al cuore dell'isola, sospira, poi si rigira, guarda il compagno, alzando il capo nella direzione da prendere, pronunciandogli quell'ultima, fondamentale conferma < Andiamo. > [end]

Il titolo parla da sé.