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Chi non pranza in compagnia... no, nulla, non succede niente.

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con Furaya, Kaori

15:29 Kaori:
 Un sospiro sfugge dalle labbra di pesca della genin mentre un alito di brezza fresca par quasi carezzarle il viso. Il cielo è terso, limpido, privo di quelle candide nuvolette bianche che solitamente passeggiano caute in movimenti impercettibili, schiarito candidamente da un sole brillante e forte. Konoha par più fiorente e serena che mai se non fosse per l'aria tesa che gira in città. La minaccia di un possibile attacco aleggia come elettricità nell'aria rendendo l'atmosfera piuttosto nervosa. La gente par tranquilla ad una prima superficiale occhiata ma ad un'analisi più attenta è palese il timore e la tensione che comanda i loro movimenti. Kaori si trova seduta ad uno degli sgabelli del chiosco di Ichiraku, in attesa del proprio pranzo dopo gli allenamenti del mattino. Dietro di lei c'è un passeggio vociante di gente in città, l'aria è ricca di un chiacchiericcio vitale mentre sorseggia tranquilla un po' d'acqua fresca per reintegrare i liquidi persi durante la mattina. Indossa quest'oggi un corsetto nero a coprirle il busto ed il seno assieme ad un coprispalle color pece che si unisce all'altezza dei bicipiti ad un paio di lunghi guanti scuri da ninja con tanto di placche metalliche sui dorsi. Al collo porta ben legato il coprifronte che le dona il titolo di kunoichi della Foglia donatole da Azrael Nara con su impresso il sigillo dell'Hiraishin del moro, mentre ai piedi porta comodi stivali ninja alti fino al ginocchio, anch'essi neri. Alla vita è assicurata una cintura con annessa tasca porta oggetti bianca mentre, alla coscia destra è ben legato un porta kunai e shuriken. I capelli viola sono legati in due lunghe sottili trecce viola che ondeggiano alle sue spalle ad ogni passo mentre il caldo sole del primo pomeriggio inizia a picchiare piuttosto forte alle sue spalle, oltre il tendaggio rosso che indica il più famoso chiosco di ramen della Foglia. Il suo chakra è stato già impastato precedentemente andando a riunire all'intero del suo corpo le cellule che compongono la sua energia fisica e psichica all'altezza dello stomaco. Lì, grazie alla composizione del sigillo della Capra, ha potuto provvedere alla fusione di queste due forze così da crearne una nuova ed unica comunemente nota come chakra. Lo sentirebbe ancora scorrere nel proprio corpo attraverso i canali che formano il suo keirakukei sentendosi stimolata da una nuova energia, una forza quasi dirompente. Poggia il bicchiere sulla superficie legnosa del bancone e tira l'ennesimo sospiro. Si sente piuttosto stanca oggi. Sarà forse per via dell'estate che avanza e passa, sarà forse per gli allenamenti del mattino che hanno messo a dura prova il suo fisico e la sua concentrazione, ma tutto ciò di cui sembra alla ricerca ora è un attimo di quiete e riposo. E una grande ciotola di ramen fumante. [Impasto]

15:57 Furaya:
  [Centro] Passo lento, cadenzato. Schiena diritta, posa simil militare. Braccia posate lungo i fianchi, tranne l'avambraccio mancino, il quale poggia sull'elsa della Katana che la donna porta con sé, nell'apposito fodero. Le gambe s'alternano, lo sguardo saetta da una zona all'altra del Centro. La gente, come sempre, la saluta, i bambini la guardano con ammirazione, altri semplicemente perché non ha capelli (?). Difatti, per ovviare a questo problema, ha una bandana nera, la quale le copre la testa altrimenti glabra. Indossa, inoltre, un Kimono corto, il quale le copre le gambe sino a metà coscia. E' lievemente scollato, con maniche lunghe. E' di base rosso, con vari fiori di molti colori disegnati sul tessuto per intero. In vita, è stretto da una cintura nera, alla quale è appesa, appunto, la Katana. Ai piedi, ha un paio di sandali neri, alti fin sotto le rispettive ginocchia e rinforzati in metallo. Attorno ai polsi, ha due fuda, all'intenrno dei quali ha sigillato Naginata e Falce, entrambe avvelenate. Attorno alla coscia mancina, ha una Tasca Porta Kunai e Shuriken. Cammina, da sola, come sempre. Finalmente, però, riesce a vedere e questo, per fortuna, è un gran bel compromesso. Sospira, piegando il capo verso la spalla manca e, successivamente, verso la destrorsa. Sgranchisce il collo, mentre adocchia la gente tutt'attorno. Gente che viene salutata con un mesto sorriso o un cenno del capo, nient'altro. Fiera, avanza, sicura di sé e dei traguardi raggiunti. Non nota ancora Kaori, però, poiché ancor parzialmente distante. Il Coprifronte della Foglia, inoltre, viene messo in bella mostra attorno al collo, con la collana recante il simbolo del Clan Uchiha. [Chakra ON]

16:11 Kaori:
 La giornata è mite, serena, e il locale par piuttosto vuoto quest'oggi; oltre a Kaori solo un'altra persona è seduta, un paio di sgabelli più in là, a mangiar da sola un po' di ramen fumante. Un uomo sulla trentina dall'aspetto solitario, un kimono scuro a coprirlo dalle spalle alle caviglie in un'aria tutto sommato piuttosto tradizionalista. Ichiraku e il suo staff (?) è sempre all'opera e canticchiando a mezza bocca continua a cucinare dietro il banco, lasciando che un odore invitante vada a ricercar casa fino al cerebro della genin affamata. <Mhhh, che profumino si sente> direbbe lei con un sorriso cordiale, gli avambracci posti in appoggio contro il banco ligneo, le iridi chiare ad osservar il sapiente fare dell'uomo. Lui sorride alzando di poco il capo, buttando gli spaghetti sottili nell'acqua bollente. “Sarà pronto in pochi minuti” dice allegro e accomodante come sempre, portando la giovane a lasciar oscillare appena, sotto il banco, le gambe piuttosto esili. <Non vedo l'ora! Ho un'acquolina...> sorride la giovane con una risatina leggera, stringendosi poco poco nelle spalle candide, inclinando appena il capo verso la spalla destra. “Vai ad allenarti?” domanderebbe l'uomo tanto per intrattenere la sua giovane cliente, portandola a scuotere il capo un paio di volte con movimenti accennati, brevi. <No, no. Sono appena tornata in realtà da un allenamento. Per questo ho tanta fame> spiegherebbe lei tranquilla, cordiale, lasciando che quelle parole s'infrangano nell'aere circostante. Una chiacchierata tranquilla, breve, che lascia il tempo che trova in quel chiosco così famoso. Attimi strappati da quella tensione opprimente, attimi di calma, quiete, che tenta di prendere e regalare ad un cittadino innocente come tanti. [chakra: on]

16:23 Furaya:
  [Centro] Leva inferiore destra che viene alternata alla sinistra. Capo che appena ruota, giusto per guardar chi o cosa vi sia nei dintorni. Il suo "Amato" Villaggio. In quel momento, sta passando proprio in prossimità del Chiosco di Ichiraku. Non è sua intenzione, in realtà, fermarvisi a mangiar qualcosa. Tuttavia, questi, nel notarla, essendo lei stessa conosciuta quasi quanto il Kage all'interno di Konohagakure, le rivolge un saluto e un invito caloroso ad entrare e mangiar qualcosa. < Mmhh? > Fa vibrar le labbra, spostando gli occhi in direzione del Chiosco. E non solo nota Ichiraku, ma anche la Hyuuga che, non molti giorni prima, era in Missione con la Jonin. < Salve. > Esclama, cercando di dimostrar gioia, con un piccolo sorriso a palesarsi sul volto pallido e liscio della giovane. < Ciao, Kaori. > Saluta anch'ella, avvicinandosi al Chiosco e allo stesso Bancone, oltre allo sgabello libero. < Posso sedermi qui? > Chiede verso la ragazzina e, qualora la risposta fosse affermativa, andrebbe ad adagiare le proprie membra sullo sgabello. < Una ciotola di Ramen anche per me, Signor Ichikaru. > Afferma con scioltezza e tranquillità, educata come al solito. Raddrizza la colonna vertebrale e la propria postura, adocchiando la ragazzina. < Allora.. Come stai? > Domande di circostanza, giacché vuol sentir qualcosa da lei. Non è brava ad attaccare bottone, figuriamoci. Il proprietario le rivolge un cenno d'assenso, replicando che in quattro e quattr'otto arriverà la di lei ordinazione. In silenzio, quindi, aspetta sia la propria "cena" sia le parole di Kaori. Un giorno come un altro. L'importante è passar il tempo, ora che può farlo. [Chakra ON]

16:38 Kaori:
 Kaori assume un'aria interrogativa quando nota il fare di Ichiraku. Volge lo sguardo verso la direzione da lui accennata e nota la presenza della Consigliera al di fuori dell'entrata del chiosco. Un sorriso va increspandole le labbra mentre lo sguardo andrebbe ad addolcirsi al notare la sua figura come sempre piacente e longilinea, non fosse per quei capelli ormai perduti. <Furaya-san, buon pomeriggio> saluterebbe lei con cordialità vedendola incedere fino ad avvicinarsi al bancone ove la Hyuga è seduta. <Sì, certamente, mi farebbe molto piacere> acconsentirebbe Kaori con un ampio sorriso in risposta alla richiesta della donna. E' contenta d'averla incontrata fuori dai loro ruoli, oltre una missione, in un ambiente tranquillo e silenzioso come quello. Volge il capo in direzione della Nara e, alla sua domanda, andrebbe a sorriderle con calore, un sorriso che le illumina persino lo sguardo. <Bene, la ringrazio. Un po' stanca per via degli allenamenti mattutini, ma soddisfatta> risponderebbe con fare sereno inclinando appena il capo alla propria destra. <Lei come sta? Si è ripresa del tutto?> domanderebbe gentile, preoccupata in parte per le condizioni in cui l'altra aveva versato poco tempo prima. <Mi dispiace per i suoi capelli... erano così belli> aggiungerebbe poco dopo rivolgendo una occhiata molto breve alla bandana sul suo capo, lì ove un tempo una folta chioma rosata scivolava morbida e lucente lungo la schiena dritta della Consigliera. [chakra: on]

16:52 Furaya:
  [Centro] < Grazie. > Ribatte verso la giovane, la quale le "permette" di sedersi accanto a lei. Sospira, poggiando gli avambracci sul bancone davanti a sé. Incurva appena la schiena, avvicinando poi la mandritta verso il capo. Lascia scivolare la mano sulla bandana, senza spostarla. E' un gesto che, di tanto in tanto, faceva quando aveva ancora dei capelli. Attualmente, sotto il tessuto, stanno crescendo, sì, ma sono cortissimi. Si nota ancora benissimo il cranio e la relativa cicatrice la quale, si spera, verrà coperta - per la maggior parte - dalla criniera rosea che prima possedeva. < Come proseguono i tuoi allenamenti? > Chiede, giusto per aprire un ipotetico discorso. Deve allenarsi anche lei. Il Rotolo con le Tecniche Yoton - comprese quelle proibite - sta divenendo sempre più accessibile per le proprie capacità. Certo, replicare quelle tecniche è come arrivare allo stesso livello del padre e, a conti fatti, non vorrebbe farlo. Anzi.. Per quanto riguarda Ryota, ha in mente tutt'altro. < Oh sì.. A proposito.. > Volge verso ella lo sguardo, osservandola negli occhi perlacei. < ..ti ringrazio per ciò che hai fatto. Ho capito solo dopo che eri tu, in Ospedale. > Colei che l'ha curata assieme al Primario. < Le mie ferite erano piuttosto gravi, giusto? > Chiede, dal momento che stava male, ma non ha mai capito fino a che punto fossero gravi. O, per meglio dire, non lo ha voluto neanche sapere. < E dammi del "tu". > Ribatte, chiudendo le palpebre per qualche attimo, prima di riaprirle nuovamente. < Ricresceranno, Kaori. > Si stringe nelle spalle. < E' dispiaciuto anche a me. Ti assicuro che non è stato uno bello spettacolo svegliarmi, guardarmi allo specchio e notare, al posto dei capelli, quella cicatrice. > N'è rimasta senza dubbio una, laddove le han spaccato il cranio. < Piuttosto.. Hai idea di come stiano quei ragazzini? > Rosso e Verde. Insomma, i rompipalle che stavano per far fallire la Missione. < Non ho avuto modo di informarmi. > Con la moltitudine di lavoro che ha, tra gli Anbu, la Magione e la propria vita privata. Aspé.. Ha una vita privata che esuli dal possedere e accudire il suo Zoo? [Chakra ON]

17:05 Kaori:
 <Uhm.. direi bene> mormorerebbe lei roteando appena le iridi perlacee verso l'alto, pensosa. <Ho imparato da poco a controllare il chakra così da camminare lungo una superficie verticale, anche se non riesco a farlo per moltissimo tempo visto che devo concentrarmi parecchio per riuscirci> spiegherebbe riferendosi all'allenamento che, poche sere prima, ha mostrato anche al suo conclannato Hiashi. <E poi mi sto allenando insieme ad Hiashi con le tecniche del nostro clan. Oltre che studiare in ospedale, ovviamente> spiegherebbe lei realizzando solo in questo momento che, effettivamente, sta imparando un mucchio di cose nonostante le sembri ancora di essere piuttosto debole, quasi insignificante se paragonata ad altri ninja di ben altro livello rispetto al suo. Al dire successivo della kunoichi, Kaori sgrana appena gli occhi non capendo subito a cosa si stia riferendo la Nara, per poi capire in un istante le sue parole dopo quel chiarimento riferito all'ospedale. <Ma non lo dica neppure, insomma è mio dovere aiutare come posso> direbbe lei con un ampio sorriso sulle labbra di rosa, ritrovandosi poi ad annuire con tono leggermente più grave, un'ombra scura ad attraversarle il volto. <Sì, molto. Nonostante gli anestetici e gli antidolorifici ha urlato di dolore per tutta l'operazione.> spiega la Hyuga sospettando che l'altra potrebbe avere i ricordi piuttosto offuscati e confusi dalla quantità di medicinali che le erano stati somministrati per sopportare e sedare il dolore. <V-va bene> annuirebbe lei, timidamente, alla richiesta dell'altra di metter da parte le formalità. Ode le sue parole, quel racconto piuttosto triste circa quel difficile risveglio e si ritrova a stringere di poco le labbra in una sorta di smorfia contrita. <Mi dispiace per come ti sei sentita. Ma la cosa importante adesso è che tu stia bene... giusto?> proverebbe a dire lei accennando un sorriso incoraggiante, gentile, alla volta della donna apparentemente in perfetta forma. <Uh, stanno bene. Goru è stato portato d'urgenza in ospedale dove gli hanno curato la ferita alla gamba, mentre Natsu stava bene. Aveva solamente i segni delle corde attorno ai polsi, ma niente di serio> spiega lei annuendo appena col capo per poi dare in un mezzo sospiro.<Spero che questa brutta esperienza li aiuterà a essere meno vivaci. Mi sono davvero spaventata quando Goru si è ritrovato quello spuntone di ferro nella gamba> direbbe lei con aria mesta, cupa, ricordando quel momento con sinistra nitidezza. Nonostante il terrore e la tensione era stata per fortuna in grado di cercare di medicarlo con prontezza, sebbene i suoi modesti poteri non potessero nulla contro una ferita del genere. Ecco allora che le due ordinazioni verrebbero servite assieme, le ciotole fumanti e piene poste ognuna dinnanzi alla rispettiva cliente con un sorriso speciale da parte del cuoco. <Ohhh, che delizia!> esclamerebbe Kaori battendo una sola volta le mani fra loro con le iridi luccicanti di voracità. <Pancia mia fatti capanna> direbbe trattenendosi dal passarsi la lingua fra le labbra, prima di afferrare un paio di bacchette dal contenitore sul banco e prepararsi a mangiare. <Itadakimasu!> [chakra: on]

17:37 Furaya:
  [Centro] Ascolta, man mano, ciò che l'altra sciorina. Il capo vien mosso dall'alto al basso, semplicemente per annuire. < Quella Tecnica ti sarebbe servita.. > Comincia. < ..quando il corridoio era "Occupato". > Dal tronco e dalle fiamme, per via di quei due scalmanati. < Ad ogni modo, meglio tardi che mai. Può sempre rivelarsi utile. > Si stringe nelle spalle, mentre lancia un'occhiata oltre il bancone, laddove Ichiraku sta preparando il necessario. < Lo so che è tuo dovere, ma un grazie è pur sempre sentito e dovrebbe venir accettato. O preferisci che preghi un qualunque Kami per via delle cure che TU da MEDICO mi hai concesso? > Insomma.. E' meglio pregare un ipotetico Dio - forse neanche esistente - o ringraziare il Medico che le cure le ha prestato? Il suo pensiero è semplice. < Mmhh.. Sì, quello me lo ricordo. Il dolore alla gamba era lancinante. > Le hanno pur sempre spezzato l'osso più duro del corpo. Ce ne vuole. < Sì, senza dubbio. Mi sto riprendendo. Sono solo cicatrici che si aggiungono alle altre. Assieme al Dolore. Son sicura che non proverò mai più un dolore talmente forte come quello di un osso spezzato. > Si stringe nelle spalle, sollevando l'avambraccio destro in posizione verticale. Il gomito poggia sulla superficie del bancone, con il palmo che, successivamente, va a sorreggerne il capo. < Quei due.. > Sbuffa, scuotendo il capo. < ..hanno combinato più guai che altro. Potevano dare una mano, ma sceglievano sempre il momento sbagliato per farlo. > Replica verso quella, traendo un profondo respiro. < Ad ogni modo.. E' bene quel che finisce bene. A conti fatti, spero siano stati legati e sedati, in Ospedale. Sono un pericolo pubblico, quei due. Non immagino i loro genitori come li sopportino. Fortunatamente sono troppo impegnata per occuparmi anche dei neo-Genin o dei Deshi.. > Spiega, dando fin troppa aria alla bocca quest'oggi. < ..non avrei avuto una pazienza infinita con quei due. > Li avrebbe solidificati con la Lava.. Minimo. < Pensiamo a mangiare, dai. > La esorta, piegando il capo di lato e avvicinando a sé il piatto di Ramen. < Itadakimasu. > Replica anch'ella quel semplice augurio di buon pranzo, prima di cominciar a mangiare. < Spero solo che non vengano assegnati ad un'altra Missione dove io son il CapoGruppo. Stavo per avere un infarto ogni volta che muovevano un passo. > E la miseria. Anche se, a dirla tutta, non è abbia poi tanto torto.. [Chakra ON]

15:38 Kaori:
 Effettivamente sarebbe stato davvero utile riuscire ad utilizzare una simile tecnica in un momento quello quello: invece di spegnere il fuoco avrebbero potuto semplicemente evitarlo camminando sulle pareti e sul soffitto superando l'ostacolo. Ma alla fine l'importante è che si è trovato ugualmente un modo per proseguire, no? <Sì, senz'altro. Da quel giorno mi sono allenata duramente per imparare quante più cose possibili> spiega la Hyuga con un sorriso mesto, leggero, volgendo il capo in direzione della donna. <Spero di essere più preparata la prossima volta> snuda appena i denti fra quei monti rosa e ascolta il dire altrui circa quei ringraziamenti che sente di non meritare. Avrebbe cercato di aiutare la Nara anche al di fuori del suo ruolo di medico. Non solo perchè si tratta della Consigliera di Konoha, di una ninja dalle enormi potenzialità e capacità, ma anche solo per il semplice fatto di trovarla così affine. Le piace come persona, le ispira fiducia e serenità. E' stata contenta di poter dare, in qualche modo, una mano ad aiutarla in un momento così difficile. <No, non intendevo questo. E' che non ho potuto fare molto per te, in verità. Il merito è praticamente tutto del primario: io personalmente ho potuto fare ben poco per le tue ferite.> direbbe lei umilmente distogliendo or lo sguardo come se ammettere la sua incapacità ed inesperienza risultasse ben difficile per lei. <Se fossi stata da sola non sarei riuscita a salvarti> sospira stringendo appena le labbra in una linea dura. <Per questo voglio impegnarmi ancora di più. Non voglio che le mie misere capacità mediche possano significare la morte di qualcuno> rivela lei decisa, determinata, annuendo appena col capo mentre la donna prosegue nel discorso. <Sinceramente credo che ci siano dolori peggiori...> mormora Kaori chinando lo sguardo sulle proprie mani, poggiate sulla superficie lignea del bancone del chiosco. Preferirebbe cento volte farsi spezzare ogni osso del corpo piuttosto che dover soffrire la perdita di qualcuno a cui tiene. Non pensa che i due dolori siano comparabili. <...ma alla fine che ne so, io? Non ho ancora provato nulla del genere> ritornerebbe meno seria, cercando di spezzare quell'atmosfera improvvisamente seria che s'era venuta a creare con un sorriso incerto. Continuano a parlare, andando a ricordare quei due genin venuti in loro soccorso in quella missione di poco tempo prima. Il suo dire è senz'altro severo, forse troppo nonostante la stessa Hyuga abbia trovato quasi insopportabile il loro continuo tentativo di farli finire seppelliti vivi sotto quel tempio in rovina. <Se sono riusciti ad ottenere il loro diploma devono pur avere i loro punti forti. Credo che necessitino soltanto di qualcuno che spieghi loro come comportarsi. Questo temo che possiate farlo solo voi più esperti> direbbe lei con un mezzo sorriso sulle labbra, l'espressione quasi incoraggiante sul viso. Finalmente il loro pranzo arriva fumante e delizioso e lo sguardo della genin si fa carico di aspettativa. La fame le fa vibrare lo stomaco in un brontolio sordo e silenzioso, per fortuna. Andrebbe ad afferrare una prima porzione di ramen e a portarla alle labbra dopo aver opportunamente soffiato così da raffreddarla un po'; sentirebbe il cibo scendere delizioso e saporito lungo la gola donandole un senso quasi di beatitudine tanto è l'appetito che la anima. Mangia con la bocca opportunamente chiusa, volgendo lo sguardo verso la figura della jonin deglutendo solo una volta che il boccone sia stato ben masticato. <Magari lo shock di quanto è successo gli avrà insegnato qualcosa. Sono sicura che miglioreranno > sorriderebbe infine, rivolta alla sua superiore con aria speranzosa, distendendo le labbra con fare dolce in una espressione incoraggiante. [chakra: on]

16:51 Furaya:
 Siede innanzi al bancone, con la ciotola di ramen davanti a sé. Le bacchette vengono tenute con la mandritta, immerse nel brodo bollente, per trarre in salvo .. gli spaghetti. O quello che sono. Vengono portati alle labbra, trangugiati. Mastica e deglutisce, ascoltando al contempo le parole che vengono pronunciate dalla ragazza al di lei fianco. < Sono contenta, infatti, che tu continui ad allenarti e a migliorarti. > E' un po' il pensiero che aveva anche lei quando, anni addietro, era ancora fedelissima alla propria vocazione. < Con i tempi che corrono, sono soddisfatta del fatto che molti allievi vogliano proseguire nelle loro ambizioni; magari aspirare a diventare qualcuno. > Solleva il braccio destrorso, portando la mano sulla fronte, quasi volesse spostare qualche ciocca di capelli che, per ovvietà di cose, non potrà fare. < Mphf.. > Sbuffa, socchiudendo le palpebre e sistemandosi la bandana nera che copre quei quattro peli che stanno crescendo. Sono cortissimi ancora, quindi non può certo dire di avere dei capelli nuovi e normali. < I Medici, inoltre, sono importantissimi. Se c'è ancora gente che vuole aspirare a diventarlo e, dunque, a migliorare in quel campo, ben venga. Non posso che, appunto.. > Come poc'anzi detto. < ..esserne contenta. > Sospira, riprendendo a giochicchiare con le bacchette. Continua a mangiare, a masticare e a deglutire, ascoltando ancora una volta ciò che viene pronunciato dalla figura della Hyuuga. Ha potuto constatare come combatte, come pensa e come agisce, quindi può fidarsi di quanto detto finora. < Meglio per te se ancora non hai provato nessun dolore simile. > Esplica, guardandola, col capo a posarsi contro il palmo della mano mancina. < In ventitré anni.. Ne ho provato anche fin troppo, e non voglio che altri passino ciò che ho passato io. Ryota è stato un dramma, ma quella che ne ha risentito di più, son stata io. > Non lo ha mai ammesso, ma deve dirlo. Deve renderlo noto. Sospira, mentre ascolta le ultime parole che l'altra pronuncia in sua direzione. < Magari, se ne avrà tempo.. > E QUANDO MAI. < ..potre anche prendermi cura di loro e istruirli. Ma non è detto. > Ha fin troppo lavoro da svolgere all'interno della Magione e altrove, sotto mentite spoglie. [Chakra ON]

17:12 Kaori:
 Un sorriso increspa le labbra della Hyuga quando la Nara va a rivelarsi contenta dei suoi allenamenti. Effettivamente è da qualche tempo che l'Accademia pare registrare un certo numero di iscritti, le fila dei ninja contano molti nuovi shinobi sebbene Kaori non conosca molti altri ragazzi del suo stesso grado con cui poter andare a far missione. Pare che molti vogliano seguire la via del ninja, nonostante il periodo di pace in cui versa la Foglia. Un pensiero per lei piuttosto interessante se si considera che la pace non dura mai troppo a lungo. Non ci si può certo preparare alla guerra quando questa è alle porte, no? Per desiderare di difendere qualcosa bisogna essere già pronti quando questa sarà in pericolo e per cui iniziare allenamenti e studi accademici anche in momenti di pace come quello. <Grazie mille> sorriderebbe lei, riconoscente, osservando il profilo della superiore. <Beh dopotutto se non ci si allena approfittando di questo periodo di quiete, quando lo si potrebbe fare?> domanderebbe con fare retorico lei andando a bere un sorso d'acqua dal bicchiere giunto assieme alla ciotola di ramen. <Purtroppo non ci sono molte persone che vogliano unirsi all'Organizzazione. Temono ancora che sia inaffidabile, ma io lo trovo davvero stupido> commenta lei con un leggero sospiro stanco osservando la ciotola da cui va a prendere con le bacchette un'altra porzione di spaghettini. <Gli errori di qualcuno non possono pregiudicare un'intera arte. Insomma se solo ci fossero più medici molta gente potrebbe essere ancora viva adesso.> Chissà quanta. Non vuole pensarci, il solo pensiero la irrita, la fa arrabbiare. <Spero solo che presto arrivino nuovi tirocinanti in ospedale.> finirebbe prima di continuare a mangiare per poi udire le parole della donna. Sentire quelle parole la rattrista in parte, ma sente di non dover dire nulla in merito. Non vuole immischiarsi in una storia così palesemente dolorosa per l'altra con domande stupide e sicuramente inopportune. <Almeno sono state queste esperienze a portarvi ad essere ciò che siete ora.> direbbe Kaori voltando ora il capo verso quello dell'altra, la ciotola quasi vuota fra le sue mani. <Personalmente trovo che siate una bella persona nonostante tutto quanto avete vissuto> un sorriso le incurverebbe le labbra mentre lo sguardo tornerebbe solo dopo a osservare il brodino rimasto nella tazza. Terminerebbe il suo pranzo udendo il resto del discorso della Nara andando a sorridere con fare sollevato. <Beh se non potrete voi ci penserà qualcun altro suppongo> solleva semplicemente le spalle a quelle parole, inclinando di poco il capo verso la spalla destra. [chakra: on]

17:45 Furaya:
 Continua a mangiar il contenuto della sua ciotola, almeno finché la stessa non si svuota quasi completamente. < Concordo. > Anche se.. Momento di Quiete il piffero! Sono tornati in vita quattro Hokage e Sukui Aburame! Io non sarei così tranquilla al posto dei Konohani. < Purtroppo, io ho molte cose da fare altrimenti.. > Si stringe nelle spalle, lasciando la ciotola vuota poco distante da sé. < ..avrei tentato anche io di cimentarmi con le Arti Curative. Possono sempre tornarmi utili in battaglia, soprattutto se non c'è un Medico. > Non sempre, infatti, le squadre vengono composte con un medico con la emme maiuscola. < Credo, purtroppo, che resterà soltanto un bel sogno. > Si stringe nelle spalle, mentre la mandritta viene portata in direzione della tasca Porta Kunai e Shuriken attorno alla gamba destrorsa, per poter tirare fuori una manciata di Ryo, tanto quanto basta per pagare il conto di entrambe. < Sì, pago per entrambe. > Borbotta verso Ichiraku, mentre s'alza in piedi e si sistema le vesti. Presta ancora particolare attenzione alle parole che vengono pronunciate dalla Hyuuga, cosicché possa rispondervi con assoluta calma. < Concordo anche su questo. > Sul fatto che, qualora ci fossero molti più medici, ci sarebbero anche meno morti sulla coscienza. < A volte, però.. > E deve ammetterlo. < ..ci sono punti in cui un Medico non può arrivare. Malattie e ferite che non possono guarire neppure loro. > Con un velo di tristezza, storce un poco le labbra. A chi si riferisce con questa frase? < Avrei preferito subire altre esperienze, tornare viva da altre missioni. Non da quelle che ho vissuto. > Borbotta, cominciando ad avviarsi all'esterno del Chiosco. < Sarà.. Purtroppo non riesco a pensarla come te, Kaori. > Diciamo che negli ultimi tre anni ha avuto modo di maturare, forse troppo. Forse presto. < Credo sia il caso che io torni ai miei doveri.. > Sospira, nuovamente. La pacchia è finita, Nara! < Buona fortuna e stammi bene. > Esplica verso la ragazzina, donandole un piccolo sorriso prima di avviarsi altrove. [END]

17:57 Kaori:
 <Spero di no. Sarebbe l'ideale se ogni squadra contasse almeno un medico in team. Potrebbe essere un ottimo modo per far pratica per noi tirocinanti e potremmo aiutare la squadra anche con la nostra poca esperienza> direbbe lei con un sospiro, pensando a quando effettivamente con il suo modesto potere curativo ha tentato di salvare Natsu bloccando quanto meno l'afflusso di sangue dalla sua gamba. <Con un buon allenamento le nostre capacità migliorerebbero e potremmo curare ferite sempre più gravi> spiegherebbe ancora con fare leggermente preoccupato, un po' dispiaciuta del fatto che l'organizzazione conti così poche leve fra le sue schiere. <Anche se, come dici tu, non possiamo curare qualunque cosa ovviamente...> sospirerebbe con fare stanco, impotente. Lei di sicuro non può curare un granché, per ora. Quando l'altra si alza andando a pagare per entrambe, Kaori andrebbe a seguirla alzandosi a sua volta e allungando appena una mano come per impedirle di poggiare il denaro alla volta di Ichiraku ma, ovviamente, è troppo lenta. <Oh non doveva, davvero> direbbe quasi dispiaciuta di averle arrecato disturbo prima di sorriderle teneramente, con candore. <Grazie> l'educazione prima di tutto, insomma. Ode il dire malinconico della jonin e si ritrova ad esser incapace di dire qualsiasi cosa. Non sa esattamente cosa abbia passato e vissuto, ogni suo dramma e dolore, perciò non se la sente di commentare il suo passato sulla base di qualche voce udita per il Villaggio. <In ogni caso è viva... sono sicura che Konoha non sarebbe la stessa senza di lei> dolce, gentile, le sorriderebbe nel tentativo di quietare almeno in parte quella sofferenza che le adombra lo sguardo prima di lasciare che si congedi da quel casuale incontro. Andrebbe ad inchinare il capo e mezzo busto in segno di rispetto e solo dopo pochi secondi rialzerebbe il viso per fissare la figura della donna in procinto di allontanarsi. <Buon lavoro, Furaya, e grazie di tutto> un nuovo sorriso, un nuovo saluto, prima che le loro strade si dividano ancora una volta. [end]

Kaori e Furaya si incontrano per caso da Ichiraku.
Le due si aggiornano sulle rispettive situazioni e la Nara approfitta per ringraziare la giovane che ha assistito al suo intervento in qualità di medico.