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Kurako & Kimi for dead

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con Kimi, Kurako

23:08 Kimi:
 Se ne sta seduta su un tronco al limitare del campo base al momento, avvolta nella sua mantella dell’Akatsuki, del suo vestiario possiamo notare solo un paio di guanti sulle mani e dei pesanti stivali dalla sua isolante e il corpo di pelliccia di chissà che animale, la faccia candida appena arrossata sul naso a causa delle temperature del luogo a cui non è abituata e che nemmeno le piacciono tanto, insomma l’inferno è tanto caldo. Se ne sta nel suo angolino a rimuginare sulla sua rabbia e i suoi problemi, la mano destra sulla pancia mentre sospira appena, l’aria fredda viene buttata fuori da quelle labbra rosse, probabilmente truccate per venir rese ancora più color del sangue. Sbatte le palpebre andando a coprire gli occhi azzurri e di ghiaccio, rimangono chiuse qualche istante giusto per riprendere la concentrazione mentre il suo chakra andrebbe a convergere verso le sue ghiandole salivari cosa che dovrebbe permettergli di bagnarlo all’interno del suo veleno, fatto ciò infatti il chakra dovrebbe tornare in circolo permettendole di rendere il semplice contatto fisico con lei velenoso, una sorta di scudo di cui nonostante tutto non si è ancora liberata. Riflette, pensa e la mano si scosta dal suo ventre per raggiungere il mento, con la gemella poggia i gomiti sulle gambe unite e flette in busto in avanti così da potersi sistemare comoda a riflettere. Un sorriso sinistro nasce sul suo volto pian piano, le parole di quella specie di demone hanno funzionato abbastanza, almeno per quel che riguarda la morte di suo padre o meglio l’assassinio, dire che si sente orgogliosa è poco, felice è troppo, semplicemente è arrivata, libera, ha raggiunto il suo scopo e se sempre a causa di quel demone in una parte del suo essere sta nuovamente crescendo la speranza di poter sfuggire a suo infame destino, di poter essere se non buona almeno accettabile, di poter in qualche modo smettere di uccidere per il semplice dovere, per inclinazione, per diritto di nascita. Rimane lì con lo sguardo perso nel nulla mentre riflette, pensa e analizza la situazione ora può ribellarsi alle regole dell’ade? La corona alleggerisce una testa o la appesantisce? Non ha ancora idea di cosa potrebbe aspettarla ora che è la regina, ora che ha preso il suo legittimo posto e si è unita alla sua famiglia. Ahn a proposito di quest’ultima da qualche parte la tremenda Seika sta svolazzando, si fa un giro, si diverte a torturare qualcosa o qualcuno, non le importa molto, ha deciso di lavorare sul loro rapporto motivo per cui per un istante ha deciso di lasciar andare Hisoka per poter avere lei, Una farfalla marrone, di certo non bella ma tremendamente elegante seppur così poco particolare da non destare alcun sospetto, da non essere mai oggetto di particolari attenzioni, beh almeno finchè non decide di torturare ma quella è tutta un’altra storia. Si tratta di sua sorella e per questo alla “dolce” ballerina dell’aria è stato permesso di allontanarsi e farsi i fattacci propri, al momento non ha bisogno dei suoi servigi e non crede nemmeno le serviranno tanto presto, l’unica davvero utile in quel frangente dovrebbe essere Hisoka che però in un momento, forse di superbia, è stata fatta tornare a casa [chakra on][arte del veleno liv 2][seika]

23:13 Kurako:
  [Isola | Campo base] Dopo la chiacchierata con Katsumi ha bisogno di un po' di distacco, ha bisogno di rimanere da solo con se stesso e, diciamocelo, tutto quel sentimentalismo fa venire il voltastomaco al buon vecchio Hanga che ora si ritrova nuovamente a controllare il corpo di Kurako, un corpo che si muove per inerzia e senza forza, lo sguardo perso nel vuoto mentre in quel limbo oscuro all'interno della sua mente avviene l'inimmaginabile. Le vesti, composte da una semplice maglietta grigia a maniche corte aderente al corpo costernata da piccoli rombi grigi, pantaloni neri da shinobi larghi nella parte delle cosce per poi stringersi man mano che si arriva alle caviglie; sandali ninja neri, anello giallo con il kanji del sud impresso sopra messo sull'anulare sinistro, una tasca portaoggetti legata alla vita e posto dietro la schiena contenente il minimo necessario per affrontare quelle battaglie per lui insostenibili ovvero 5 tonici coagulanti, 5 tonici per il recupero del chakra, 7 fuda contenenti, in ognuno di essi, un tronchetto per la sostituzione e 20 fuda potenzianti con il sigillo potenza impresso su di essi. Essi sono posti su una cintura legata intorno al petto, piegati in modo da occupare minor spazio e facendo vedere solo il kanji. La mantella nera con nuvolette rosse, simbolo della sua appartenenza all'Akatsuki, scende per tutto il busto del Senjuu arrivando fin dopo il polpaccio, la cerniera è chiusa coprendo metà del volto mentre la chioma nera scende per la schiena, in testa ha il solito cappello di paglia con drappi bianchi che scendono sul viso impedendo ad esterni di vederne il viso in modo corretto. Sotto tutto quanto, a coprire la pelle del giovane, vi sono delle fasciature legate intorno a busto, braccia, mani, vita, collo e viso fino a metà del naso. Il limbo, in quell'antro oscuro vi è atto una lotta tra Hanga e Kurako, il primo schiaffeggia l'altro e in risposta il Senjuu va a spintoni. La lotta per la libertà sta cominciando, si spartiscono il controllo di quel corpo morto "Tu sei un debole e debole rimarrai" il palmo destro viene aperto e Kurako viene allontanato da un attacco sonoro invisibile "Ora resta li" ed ecco che il controllo del corpo viene preso da Hanga segnando il ritorno di Nan. Il campo bas è vuoto o meglio, qualcuno vi è, la donna velenosa, la poison Ivy di Kusa, di Oto e di tutto il mondo ninja. Un sorriso va a crearsi sul volto di Nan cominciando a camminare verso di lei. [Chk on]

23:25 Kimi:
  [Campo base] Kurako o Nan che si faccia chiamare a lei non potrebbe cambiare di meno, non hanno mai avuto una grande rapporto, il fatto stesso che siano in qualche modo riusciti a coesistere rappresenta uno di quei miracoli o misteri di cui si sente tanto parlare. Ad ogni modo lei sta ancora riflettendo con quel sorrisino sul volto, una smorfia che via pian piano a concentrarsi, quante volte ha analizzato il discorso fatto in quel sogno? Quante volte si è fatta nuovamente raggiungere da quelle voci che la additano, con cognizione di causa, come un mostro? Ormai ha perso il conto, ammesso che si sia mai permessa di tenerlo ovvio. Un nuovo respiro vien preso, il diaframma che si gonfia nascosto da quelle vesti per poi rilassarsi nuovamente, le spalle che restano immobili, le narici che si contraggono appena, capire se stia davvero respirando non è poi così facile, anni e anni in cui si è esercitata a nascondere la sua natura umana prima di poter arrivare ad affermarsi come demone, come Morte, come regina degli Inferi. Le palpebre si abbassano appena con i capelli neri che le ricadono introno al volto truccato, ombretto azzurro su quegli occhi a richiamare il colore delle iridi che nuovamente tornano a farsi vedere. Lo dovrebbe vedere avvicinarsi, nel suo campo visivo sfortunatamente rientra anche lui. Si raddrizza appena, le mani che vengono portate lungo le ginocchia, una posizione comunque rilassata la sua. Si muove agilmente e con estrema eleganza, un tratto quasi innato che ha sempre avuto, una capacità di muoversi proprio come uno spettro. Gli occhi si puntano su quella figura seppur lei rimanga silente, non ha nulla da comunicargli, nessuna domanda, nessun dubbio e stranamente nessun insulto per ora, quindi non resta che starsene buoni in silenzio, almeno adesso, lasciando che solo le fronde gelate mosse dal vento che soffia su quell’isola faccia da compagnia ai due che a dirla tutta non sono mai stati più simili di ora, cosa che comunque probabilmente ignorano entrambi, almeno lei sì. Non saprebbe nemmeno riconoscere il cambiamento in lui e forse nemmeno le importerebbe, tutto ha stranamente perso di senso da quando ha scoperto di aver ucciso il suo creatore, l’unico che ancora poteva tormentarla. L’ha ucciso da tempo, la sua vita terrena, quella sua umanità sembra aver perso completamente attrattiva, nulla è interessante di ciò che accade sulla terra, nulla è importante visto chi è lei ora, visto cosa è diventata. La farfalla da qualche parte ancora svolazza, non si avvicina alla sua evocatrice, alla sorella, continua a farsi gli affari suoi avendone avuta la possibilità, un rapporto da costruire il loro, qualcosa su cui lei si sta impegnano, su cui entrambe si impegnano, le lega lo stesso futuro, lo stesso luogo da chiamare casa quindi tanto vale fare amicizia no? [chakra on][arte del veleno liv 2][seika]

23:42 Kurako:
  [Campo base] I rapporti tra loro non sono dei più rosei, quante volte si sono minacciati di morte? Quante? Tante, troppe volte da quando entrambi sono entrati nell'Akatsuki anche se, le cose sarebbero potute andare diversamente se quel giorno a Otogakure non l'avesse infastidita, non l'avesse provocata eppure lo ha fatto, non sa di preciso per quale ragione, forse dimostrare di essere il più forte o il migliore. Nonostante tutto uno scontro diretto non è mai arrivato, nessuno dei due ha osato attaccare l'altro ma perchè? Perchè non è successo? Il buonismo di Kurako lo ha impedito, la forza per fare ciò che è necessario manca ma ora vi è Nan, l'estremizzazione di tutto ciò che il Senjuu è in realtà, i suoi sentimenti, la sua forza, la sua vita, tutto quanto viene amplificato a dismisura con il preciso compito di rendere questa vita ciò che ha sempre desiderato e mai ottenuto. Osserva la Doku in lontananza mentre si avvicina con quei passi lenti, vede la farfallina svolazzare, non nega la bellezza di tale animale ma...la sua utilità? Non la conosce, non ne ha la minima idea ma passa in secondo piano, ora è Kimi il suo obiettivo, magari la purga dell'Akatsuki può cominciare proprio con lei. Un sorriso a 32 denti si forma sul viso di Nan, gli occhi dorati la fissano intensamente senza staccarsi da lei, come cominciare? Infastidirla? Essere serio? Giocoso, scherzoso e poi arrivare al dunque? Domande importanti con un solo unico obiettivo<Eccola qui>la voce esce bassa, roca mentre il tono permane calmo e pacato, c'è tempo per l'ira<La mia nemesi fatta persona>, non può negare che lei è questo per lui, una nemesi da sconfiggere. "Hanga, sei ancora in tempo a smetterla. Sappiamo entrambi che stai perdendo il tuo potere, non hai la forza di tenerle testa, rinuncia" un sorriso nel viso di Kurako che, in quel limbo, si prende gioco del proprio carceriere come un ragazzino che ha finalmente trovato il suo divertimento "Zitto Senjuu, fa silenzio e osserva. Farò ciò che hai sempre voluto fare" una risata scaturisce da quella frase. [Chk on]

23:53 Kimi:
  [Campo base] Si avvicina lei, le parla, la domanda giusta è perché? Non tanto perché decide di rivolgerle proprio quelle parole ma perché ha deciso di provocarla ancora, tornare a parlarle. Lei si limita ad osservarlo qualche istante in silenzio, senza alzarsi. Non ne ha timore riconosce solo la palese differenza tra i loro poteri per ora eppure non ha paura di uno scontro così come di una sua sconfitta, è questo il vero potere dell’Ade sapere che sarà sempre lei a dire l’ultima parola, tornerà a riprendersi la vendetta come è giusto che sia, regina, demone, umana, farfalla non importa in che forma. Quindi eccola puntate quegli occhi color ghiaccio capaci anche di congelare l’inferno sul volto di lui. Lo ascolta e sorride, un sorriso sghembo, divertito quasi <nemesi> replica appena <ciò vorrebbe dire che anche tu sei la mia> scuote appena le spalle, socchiude le palpebre per lasciare che le iridi continuino ad idratarsi naturalmente, una serie di gesti compiuti con calma, con tranquillità e lentezza, gesti comunque spontanei e in parte anche automatici che però controlla come modalità <eppure io non ho problemi a vivere senza di te> aggiunge quindi <se fossimo uno la nemesi dell’altro non ci sopravvivremmo> aggiunge ancora, come ninja è più debole, lo sanno tutti eppure non è questo ciò che conta davvero è la loro semplice posizione, cosa può un comune essere umano contro la Morte stessa? Contro una dea capace con un capriccio di seminare distruzione? Solo questo la spinge a pronunciare certe parole, un delirio di onnipotenza il suo che è andato ben oltre al normale, che l’ha portata ad identificarsi completamente in quell’oscura entità di cui così poco si conosce davvero <non sei così importante per me> aggiunge ancora alzando lo sguardo così da poterlo puntare davvero sul suo volto. Non c’è nessun sentimento particolare in quegli occhi, nel suo modo di respirare e nemmeno in quelle labbra che hanno sciolto l’espressione divertita tramutandosi in una maschera senza alcun sentimento, come quelle che tanto spesso vengono usate a teatro. La destra guantata si limita a salire verso i suoi capelli a scostarne un ciuffo per sistemarlo dietro all’orecchio, un altro gesto compiuto con lentezza, eleganza e sicurezza, un’enorme sicurezza in sé che deriva più che dalla sua stessa forza combattiva da quello stesso delirio di cui abbiamo parlato poco fa. [chakra on][arte del veleno liv 2][seika]

00:15 Kurako:
  [Campo base] Una bella reazione quella della Doku, certamente più di quanto avrebbe immaginato, in pratica...non lo considera nemmeno, che il suo approccio sia fallito fin da subito? No, ha ancora qualche asso nella manica, forse più di qualcuno ma deve giostrarseli bene calibrando ogni singola parola<Davvero? Vivresti bene anche senza di me? Andiamo, sappiamo entrambi che ti diverte avermi tra i piedi altrimenti tutte quelle minacce di morte a cosa servivano? Te lo dico io, servivano a rendere tutto più divertente>e un ennesimo sorriso va a crearsi sul suo volto. Continua con quei passi avvicinandosi sempre di più alla donna con pochi passi; le passa davanti aggirandola, le gambe si incrociano mentre gli occhi vanno a squadrarlo da capo a piede fino a fermarsi dinanzi a lei<Tu dici? Allora perchè non mettiamo fine a questa storia? Un combattimento all'ultimo sangue, io e te, te e io, che ne dici? Mettiamo in pratica quelle minacce oppure preferisci crogiolarti nel dolore per la perdita di Katsumi?>ed ecco che colpisce un punto focale della sua vita. Fa qualche passo indietro, un paio di metri per l'esattezza lasciando che quella distanza li separi. Ha toccato un tasto dolente, molto dolente. Gli occhi assumono uno sguardo euforico, ansioso di andare dove ha deciso, una battaglia con Kimi, cominciare la fine dell'Akatsuki con lei invece che con Mekura<Ma a quanto pare sei inutile anche tu come la tua amichetta Mekura, non degne di far parte di questa squadra di ninja d'elitè. Non sei nemmeno mai stata convocata da Akendo, pensa a quanto sei importante, se fossi in te me ne andrei a piangere da qualche altra parte, magari da Azrael. Da quel che so lui accoglie donne di tutti i tipi in casa sua, magari fa un pensierino anche per te>diretto, conciso, non lascia spazio all'immaginazione, vuole darle fastidio e ottenere il suo combattimento, l'inizio della guerra interna "Hanga, Hanga, Hanga ti rendi conto di quanto sei caduto in basso? Mi fai quasi pena>continuano gli scherni del Senjuu, divertito da tale situazione, divertito dalla stupidità di Hanga e dalla sua, oramai sempre più evidente, debolezza. [Chk on]

00:29 Kimi:
  [Campo base] Lo ascolta Kurako davvero e non saprebbe nemmeno da dove iniziare per rispondergli, per spiegargli quanto poco lui sia importante o considerato e soprattutto quanto poco riesca a ferirla. Insomma ci sono tante cose che potrebbe dire eppure scegli e di sospirare e tacere. Lo lascia semplicemente finire con quel suo discorso davvero d’impatto, ma possibile che tutti debbano costantemente annoiarla? Lo osserva, non lo segue con lo sguardo ma è abbastanza furba da tendere le orecchie <altro?> domanda appena finisce, il tono apatico come al solito <sei banale tesoro> aggiunge poco dopo andando semplicemente a coprirsi la bocca con ma ano destra guantata di nero. Un sorriso, una smorfia estremamente divertita sulla sua bocca eppure si trattiene, sa che in uno scontro perderebbe, sa che quel suo ridere di lui potrebbe essere visto come una provocazione, non ne vale la pena, non ancora almeno <sul serio hai poca inventiva ma se lusinga il tuo ego posso fingermi offesa> aggiunge quindi andando a spostare entrambe le mani su quel tronco, appena dietro al suo busto così da poter semplicemente reclinare la testa indietro e mostrare il volto che come prima appare una maschera inespressiva, una maschera che proprio come quelle del teatro ora si trasforma, lentamente per far capire e cogliere la finzione, tanto da rendere palese la recitazione In questo modo va ad incurvare verso il basso i lati del volto come se fosse distrutta, triste, gli occhi che si socchiudono appena. Resta così qualche istante pria di ristabilire la solita espressione neutra <ora puoi andare a raccontare di avermi fatto piangere> lo osserva rimanendo sempre così, la destra si alza lasciando che la mano sinistra porti il peso, il gomito che si flette appena mentre il baricentro si sposta <s..c..i..ò> muove solo le labbra senza far davvero uscire alcun suono mentre la mano destra ondeggia così da far seguire a quel semplice labiale anche il gesto comunemente collegato a quelle parole. Katsumi? Storia passata, forse non è aggiornato ed è stato talmente poco attento da non accorgersene ma quei due sono se possibile più uniti di prima, Akendo ancora bisogna capire se esiste davvero cosa che lo rende decisamente poco interessante, Mekura? L’inutilità forse la vede solo lui che non ci ha mai combattuto affianco e per quanto lo trattenga al semplice nominare Azrael un brivido le corre silenzioso per la schiena, non si avvicinerà mai a quell’uomo, l’unico che abbia mai temuto e che probabilmente temerà mai. D’altronde è stato anche l’unico in grado di tenerle testa, di portarsi al suo stesso livello e far attecchire le sue parole, insomma qui parliamo di una figura ben diversa da quella che si trova davanti che pare volerla ferire appositamente senza però averne le reali capacità. Forse quel suo delirio di onnipotenza l’ha anche messa al riparo da simili provocazioni. Ignora la parte che riguarda il combattimento, non è minimamente interessata, un tempo forse avrebbe funzionato, troppo impulsiva, troppo sicura di sé ma ne è passata di acqua sotto ai ponti da allora, ha preso le sue bastonate e ha imparato a scegliere il momento, non che quel momento non arriverà, semplicemente per lei non si tratta di oggi. La farfalla ormai si è avvicinata abbastanza da sistemarsi in qualche angolino per osservare la scena, mimetizzata nell’oscurità, poggiata a chissà quale filo d’erba, chissà quale arbusto, resta semplicemente ad osservare il tutto, non interviene ma resta lì[chakra on][arte del veleno liv 2][seika]

00:50 Kurako:
 "AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA" una risata maniacale che esprime una gioia indescrivibile proviene dalla bocca del Senjuu che, finalmente, si è staccato dalla parete del limbo nero. Hanga sta perdendo il suo potere più in fretta di quanto avesse mai potuto immaginare; sta resistendo, sta fronteggiando Hanga con ogni briciola di potere che ha in corpo, ogni singolo granello di energia viene concentrato per rendere la vita di quel demone il più insopportabile possibile. Cammina, fiero, contento, pieno di se come non lo è mai stato prima d'ora. Sente l'ira del demone crescere di minuto in minuto e, nello stesso tempo ne sente la forza diminuire secondo dopo secondo. Una gioia immensa, così grande da essere incontenibile "Sai, ti ho accettato per debolezza perchè mi sono sempre sentito inferiori agli altri nonostante le mie parole ma ora mi stai dimostrando che sei anche peggio" gira intorno a quella creatura osservandola, scrutandola, impedendole movimento alcuno. Gli occhi di Hanga si assottigliano, le pupille si restringono divenendo solo una piccola macchia nel di lui sguardo "Non puoi vivere senza di me, sei troppo debole, troppo buono" cerca di replicare ma inutilmente, il potere è oramai quasi sfumato "Troppo buono non direi, se voglio posso diventare peggio di te ma, non ne ho voglia. Tu sei la prova che non serve a niente" piano piano recupera terreno, si riprende ciò che gli è stato tolto, rubato, il suo corpo, la sua vita e...il suo destino. Dal suolo fuoriescono dei rampicanti, legno puro, il Mokuton. Si scagliano contro il demone andando a prenderlo per gola, braccia e gambe, ogni movimento reso inutile. Gli occhi di Nan cambiano nuovamente colore, l'oro sparisce e il nero ritorna; occhi neri come la pece, gli stessi di sempre, gli stessi che ne caratterizzano lo sguardo. Il viso viene diretto verso Kimi, quella scenata è patetica è umiliante per se stesso, viene preso in giro e denigrato per colpa di un essere che non dovrebbe nemmeno esistere in questo, un essere che vorrebbe espellere dal corpo riducendolo a un niente<Kimi...>il tono vocale cambia tornando ad essere quello a cui la ragazza è abituata<...ti...>china il capo verso il basso, le parole sono difficili da portare in superficie. In qualche modo è umiliato, distrutto ma deve farlo<..chiedo scusa per quello che ho...ha detto>sottolinea quel "ha" per distinguersi da lui. [Chk on]

01:00 Kimi:
  [Campo base] L’atteggiamento del ragazzo cambia all’improvviso, cambiano dettagli a cui lei non aveva minimamente prestato attenzione, cambia il tono di cui non si era interessata, insomma praticamente nemmeno si accorge di avere a che fare con due persone completamente diverse. Ascolta e osserva sempre con il capo reclinato all’indietro <chiedermi scusa?> sospira appena per poi ritrarsi semplicemente su, il busto che viene raddrizzato e la testa che torna nella consueta posizione, ecco ora che la destra va a scavalcare il legno per poi essere seguita dalla sinistra e portarsi davvero davanti a lui, faccia a faccia in un certo senso <e per cosa?> replica ancora, i patetici tentativi di quello che è Hanga non l’hanno minimamente toccata e come avrebbero potuto? Non riconosce quella lotta interna, lei non la vive, il suo demone è convinta di averlo sottomesso, l’ha ignorato senza lasciarsi ferire, interrogandosi però su quei quesiti posti dalla sua controparte <per avermi annoiata?> continua ancora per poi scuotere la testa <che stupida motivazione per scusarsi> aggiunge quindi scuotendo il capo <potresti scusarti per mille cose ma tu scegli di farlo per l’unica di cui non mi interessa> continua con quello che sembra essere diventato un monologo. Ultimamente le è venuta la parlantina eh, quando mai si è soffermata per fa un discorso così lungo, quando mai si è presa la briga di spiegare, seppur solo in parte, il suo pensiero? <per ciò che inevitabilmente farai ancora> e così resta in silenzio, le mani poggiate ai suoi fianchi e Seika che lentamente si rialza in volo per poi avvicinarsi ai due, vola elegantemente verso le loro testa plana fino a poggiarsi sul mignolo destro della ragazza, proprio sopra a quell’anello che anche oggi indossa, quel simbolo in cui non crede e che segue forse per inerzia, forse per necessità, se proprio dovessimo trovarle una nemesi allora quella sarebbe l’organizzazione tutta, l’Akatsuki per quel che significa per lei e ciò che è stata un tempo, insomma di certo non si tratta del senju che ora ha davanti e con cui sta stranamente parlando senza minacce o insulti di alcun genere, almeno nella sua ottica ovvio, il fatto che resti una piccola egocentrica antipatica e acida è tutta un’altra storia.[chakra on][arte del veleno liv 2][seika]

01:19 Kurako:
  [Campo base] Il respiro rallenta, il petto avanza lentamente verso l'esterno, un movimento ordinario, privo di mosse improvvise. Ha sbagliato troppo in questi anni, ha fatto mille errori ed è solo grazie ad Hanga che riesce ad accorgersene, solo grazie a lui capisce quanto ha perso e quanto poco ci ha guadagnato. Toccare Kurona? Avrebbe benissimo potuto farlo da solo, quel giorno, alle terme ma ha deciso di seguire un altra via, ha deciso di restare in disparte ma tutto viene rovinato quando si è incontrato con Yukio; forse è in quel momento che ha partorito la versione definitiva del proprio demone, in cui ha scelto di essere un qualcosa di ripugnante desideroso di morte e caos come nessun altro. L'ha minacciata davanti al tessai perdendo tutto quanto, tutta la sua esistenza e ora, anche la propria dignità. Chiedere scusa a ogni membro dell'Akatsuki per quello che ha fatto o che potrebbe fare e non solo, anche alla piccola Kaori. Quante bugie le ha detto, quante cattiverie non volute. Tutto questo è tremendamente umiliante, in particolar modo con Kimi che non ha nemmeno simpatia per lui e viceversa. Non c'è più tempo per rimediare e lo sa, l'ultimo canto del cigno è appena iniziato, l'ultima danza del Senjuu. Una piccola risatina, piccola e spontanea in risposta alla di lei domanda, è per questo che le chiede scusa? Ovvio che no, ovvio che non è per questa futilità<No, ti annoio tutte le volte, non è per questo>alza il viso andando a guardarla negli occhi. Vorrebbe riabbassarli, sente l'umiliazione avanzare possente e con forza, non può resisterle in alcun modo, non ne ha la forza<Ti chiedo scusa per...tutto ciò che ho fatto. Per le minacce, per i battibecchi e stronzate varie. Forse, quel giorno, sulla scogliera a Oto...>ricorda episodi di anni e anni fa come se fossero ieri, successi di recente<...avrei dovuto lasciarti in pace, ti chiedo scusa di nuovo>un cenno del capo verso il basso per poi darle le spalle iniziando ad allontanarsi da lei. Non può stare ancora in sua compagnia, non è gradito, ora più che mai ma un qualcosa lo fa fermare, un piccolo ricordo<Quel giorno alla magione di Yukio, quando ti ho insegnato il sigillo dell'oblio, pensavo che qualcosa si poteva rimediare ma mi sbagliavo>quel giorno in cui hanno parlato come due persone normali e non come due pazzi in cerca di morte reciproca. [Chk on]

01:36 Kimi:
  [Campo base] Lo osserva e lo ascolta. Per la prima volta in quell’incontro si può dire che lui è riuscito ad avere la sua totale e completa attenzione, parla esprimendosi come mai si sarebbe aspettata scusandosi per le ragioni giuste. E mentre lui si scusa lei semplicemente andrebbe ad alzare la mano destra. Le dita si posano sul guanto della gemella, lo pizzica così da lasciare che la stoffa si separati dalla pelle, tira leggermente dito per tipo prima di tornare sul medio e andare semplicemente a sfilarsi quell’indumento, lo fa con molta calma, il viso neutro come al suo solito ma nessun odio nello sguardo, nessuna voglia di vendetta. La sinistra rimane nuda mentre Seika nel frattempo è svolazzata sulla sua spalla destra, curiosa continua ad osservare quella scena. Lentamente lei andrebbe ad alzare la mano, nella destra stringe il guanto <scusa accettate> ed è con queste parole che si limiterebbe a portare le sue dita verso il volto di Kurako, una carezza che potrebbe pure sembrare dolce, i suoi polpastrelli, le punte delle dita della sinistra impattano appena sopra al mento di Kurako, o almeno questo è ciò che vorrebbe fare, sperando che lui gliene dia la possibilità. In caso riuscisse nel momento stesso in cui le dita sfiorano il volto, la parte inferiore poco sopra la mascella, nel lato destro, la pelle il veleno dovrebbe passare a lui. Un semplice contatto ed una fitta di dolore data dalla sua innata tossica. Se fosse riuscita a toccarlo lascerebbe semplicemente ricadere la mano sulla sua stessa coscia prima di andare a coprirla nuovamente con il guanto. Un gesto di affetto quello, un gesto gentile e generoso non macchiato dall’utilizzo del veleno, anzi per assurdo per lei quello è un valore aggiunto, come a sigillare un patto, ha detto la verità e ha perdonato davvero. Di lui cosa le importa? Della sua stessa vita passata quanto le importa ormai? Poco o niente quindi perché non perdonare? La Morte perdona sempre tutti, si prende la loro anima e mette fine alle sofferenze <possiamo ricominciare da capo ora> non sorride eppure il tono ha assunto dei tratti gentili quasi dolci, molto pochi e soprattutto molto alla lontana. A questo punto se fosse riuscita si limiterebbe ad alzarsi, lasciare il tronco su cui è rimasta per tutto questo tempo <è meglio riposare, siamo circondati da nemici> ed è cn questo consiglio, materno in un certo senso, quasi a far capire che non gli metterà i bastoni tra le ruote, da adesso in poi sono alleati, come lo è con Mekura e beh basta perché i rapporti con gli altri sono decisamente diversi. Mostra un lato di lei tenuto nascosto, qualcosa di definibile quasi umano o persino buono, solo per i più arditi, un lato che in pochi hanno avuto l’onore di osservare perché in pochi sono riusciti ad arrivare a quel punto, essere accettati. No non significa che ora lui è immune dalla morte, non significa che un giorno non si presenterà alla sua porta per riscuotere la sua anima, significa solo che ha smesso di odiarlo o più che altro detestarlo. Se fosse riuscita in quel lento tentativo dopo queste parole si limiterebbe ad andarsene per dormire e riposare, essì anche lei ogni tanto dorme [chakra 78/80][arte del veleno liv 2][seika][se possibile end]

01:52 Kurako:
  [Campo base] Incredibilmente riesce a fare qualcosa, riesce a portare Kimi dalla sua parte dimostrando nuovamente ad Hanga quanto egli sia debole in confronto a lui, debole e privo di qualsiasi potere e controllo oramai. Il suo culmine lo ha avuto con Kurona ed è anche con lei che è cominciata la sua discesa verso il nulla più totale, verso nient'altro che la morte stessa dell'anima del demone "Ma guarda, mi sono bastate poche e semplici parole per non dovermi più guardare le spalle" un altra risata da parte del Senjuu mentre tiene Hanga stretto tra i suoi rampicanti, non lo smuove di un millimetro, fermo in quella posizione "Sei debole Hanga, accettalo, i ruoli si sono capovolti. Non sono io ad essere te ma tu ad essere me, è il mio corpo e tu...sei sotto il mio controllo e lo sarai sempre" lo guarda ma gli occhi non esprimono rabbia o furia, sono tranquilli come se avesse vinto la più grande battaglia della vita, affrontare se stessi. Digrigna i denti ma niente da fare, non riesce a liberarsi e non vuole liberarlo, non deve. Quel veleno agisce sul di lui corpo debilitandolo, lo sente entrare in azione; le bracci si irrigidiscono, le mani immobilizzarsi e camminare diviene un impresa ardua ma non oppone resistenza, è quello che si merita e deve resistere fino alla fine e poi, nuovamente, quel tocco sul capo, senza veleno, senza cattiveria. Ce l'ha fatta, ha reso l'impossibile possibile<Si...ricominciamo>ricominciare è una parola grossa ma meglio così, è un qualcosa che non può finire, la sua permanenza tra di loro sta giungendo al termine; presto l'Akatsuki può fare a meno di Kurako Senjuu<Tu riposa, io ho ancora qualcosa da fare>e nel buio della notte si incammina per tutta l'isola, deve andare da Mekura e cercare di risolvere qualcosa e, alla fine, affrontare le conseguenze delle sue gesta contro Yukio. [END]

Kurako e Kimi fanno pace