Passano i minuti, le ore, i giorni. Il villaggio della Foglia sembra vivere gli ultimi giorni di una pace che forse è durata anche troppo a lungo. La sera è ormai calata oltre i vetri che separano l’ufficio del Kyudaime Hokage dal resto del villaggio ma questo non interrompe di certo i compiti dell’uomo più importante dell’intero Paese del Fuoco. Sentite bussare alla porta, un suono sordo che viene accompagnato da poche e semplici parole <Kyudaime, ho una lettera per voi>. Attenderebbe dunque il permesso del Kage prima di entrare all’interno della stanza. Parliamo di un anbu di cui si possono unicamente intravedere i corti capelli castani e le iridi ambrate. La pergamena viene celermente poggiata sul tavolo e puff, l’anbu scompare dalla vostra vista. Se deciderete di aprire la pergamena troverete poche e semplici parole ad attendervi in cui sostanzialmente verrà riepilogato quanto già detto da Kaori pochi minuti prima; ad accompagnare il tutto una piccola mappa che segna una grotta non molto distante dal confine che viene identificata come il nascondiglio della banda. Se Il Jinchuuriki della volpe porrà abbastanza concentrazione noterà altre parole scritte in una calligrafia piccola “ Un pomeriggio ogni tre la grotta viene lasciata apparentemente senza guardie.” Sembrano degli appunti presi ormai da diverso tempo, probabilmente dalla shinobi di Iwa. Ora sta a voi prendere le vostre decisioni. Aiuterete un popolo che sta fuori dall’alleanza? Sfrutterete gli appunti della genin di Iwa? Salverete un intero villaggio dalle grinfie dei banditi? Forse la notte porterà consiglio.[Mini-Esito][End]
EDIT:[Per dubbi missivate Kami]
L'Hokage ascolta attentamente, non chiosa verbo alcuno. Lascia che il dire della genin defluisca dalle labbra rosee facendone tesoro, portando la ragazza a liberarsi in parte di quel peso che dal giorno prima le grava sul petto. Pare attento, serio, mentre ascolta quella spiegazione e le sue parole non tardano ad arrivare dopo il silenzio lasciato scendere dalla Hyuga. Inizialmente la paura di un rifiuto va a trovar casa nella mente della genin che, puntando nuovamente le iridi sull'altrui viso, par quasi impallidire disturbata e sconvolta da quella sola idea. Ma basta attendere qualche altro istante perchè la voce del biondo vada a rassicurarla portandola ad illuminarsi appena come i raggi d'una stella lontana nella notte più buia. <Mh... no, è tutto quello che so. La ragazza è svenuta poco dopo aver spiegato la situazione e in ospedale non ho avuto modo di visitarla. Ma posso andare a raccogliere informazioni da lei: credo che si fiderebbe di più a parlare con qualcuno che ha già conosciuto> si proporrebbe dunque prima di mordersi appena il labbro dubbiosa su un pensiero che le passa per la mente. Beh, qualcosa che non gli ha detto effettivamente c'è... <E poi...> un istante, silenzio. <...e poi c'era anche Azrael Nara, con me>. Tanto vale dire tutto, insomma. <Ma ha detto che al momento non può aiutarmi. Però ha detto che se non avessi trovato aiuto qui a Konoha avrebbe trovato il modo di darmi una mano> Si morde nuovamente il labbro, nervosamente, una mano che quasi inconsciamente sale a sfiorare la placca metallica del coprifronte del moro attorno la sua gola. <E' tutto quel che è successo, tutto quello che so> chiarirebbe infine lasciando la presa sul labbro appena arrossato, un piccolo respiro a sfuggire stanco da quelle dune rosate che coprono candidamente i denti bianchi. Ha davvero deciso di aiutarla. Ha concordato sul fatto di dover dare una mano a qualcuno che, politicamente, non ha alcun tipo di accordo con loro. Può davvero mentire mentre le parla così tranquillo con quelle iridi così candide? Kaori l'osserva con le labbra strette in una linea dura mentre, d'un tratto, qualcuno bussa alla porta. Ricevuto il permesso d'entrare, si scopre essere un ANBU della Foglia con una lettera da recapitare all'Hokage. Kaori osserva il ninja compiere il suo incarico e svanire successivamente in una nuvoletta di fumo. Osserverebbe silente il biondo, in attesa di un suo qualsiasi dire. [Ufficio dell'Hokage] Ascolta nuovamente il dire della ragazza che spiega di non avere altre informazioni in questo momento, ma che potrebbe recarsi dalla ragazza di Iwa cercando di estrapolare più informazioni possibili. <Non sarebbe una cattiva idea.. Se lei sa qualcosa che ancora non ci ha detto, sarebbe utile scoprire tutto il possibile> spiega velocemente il Nono Hokage guardando nuovamente la ragazza davanti a lui dritta negli occhi. <Azrael?> sembra girare spesso da queste parti ormai il Nara, dopo che ha lasciato il Villaggio per unirsi alle file di Akendo <Sono sicuro che ti aiuterà, se ne avrai bisogno.. Mi fido di quel vecchio ninja> lo prende in giro, ovviamente. Lo sguardo attento del jinchuuriki si sofferma più volte sulla kunoichi davanti a lei dando come l'impressione di avvertire qualcosa di strano. <C'è qualcosa che non va, Kaori?> chiede preoccupato il giovane Hokage supponendo ci possa esser qualcos'altro di più grave ancora a lui nascosto. <Puoi dirmi tutto.. Sono qui per aiutare voi, come voi aiutate me..> un piccolo sorriso si disegna ancora sul suo volto. Ma si tratta di un sorriso in cui la ragazza possa trovare serenità, tranquillità e sicurezza. Un'ancora a cui aggrapparsi. La domanda del jinchuuriki, però, non trova risposta nell'immediato a causa dell'intervento di un ANBU che fa il suo ingresso nella sala <Una lettera?> afferma sorpreso il kyudaime. Afferra in mano la pergamena guardando il ninja scomparire. Decide, dunque, di aprirla per leggerla subito <Una mappa.. C'è scritto quanto mi stai dicendo> le palpebre si stringono cercando di focalizzare la vista su delle parole scritte in piccolo <Un pomeriggio ogni tre la grotta viene lasciata apparentemente senza guardie..> alcuni attimi di pausa <Si tratta del luogo dove si nascondono i banditi.. Guarda> volta la pergamena verso la ragazza in modo che possa vedere ciò che ha appena detto, in modo anche di coinvolgerla. <Possiamo posizionare una squadra poco distante da quel punto, in modo da capire in quali giorni lasciano incustodita la grotta.. Voglio che vada anche tu con loro, sei d'accordo?> cerca risposte dalla ragazza aspettando ora in silenzio. [chakra off] Annuisce la genin andando a tirare internamente un sospiro di sollievo. E' contenta di poter fare qualcosa per aiutare la sua compagna straniera. L'idea di darle una mano la fa sentire utile, la fa sentire semplicemente viva. <Va bene, non sarà un problema. Dopotutto lavoro in ospedale come tirocinante, per cui posso andarci anche subito se dovesse essere ancora sveglia> rivelerebbe lei con fare tranquillo, senza mostrare quel sorriso che solitamente caratterizza, ingenuo, le sue labbra rosee. Al dire altrui circa il Nara, non può fare a meno di increspare leggermente quelle dune rosate verso l'alto, in un moto quasi intenerito dall'amicizia che ancora lega i due nonostante il tempo e la distanza. <Sì... anche io> direbbe lei andando a porre i polpastrelli della man destra sulla fredda placca metallica del coprifronte. <Credo sia una brava persona> annuisce appena col capo, la sincerità a fluire dalle sue parole con fare leggero, accorato. Ed è quel che vien detto poco dopo dal biondo che porta la genin a puntare le iridi bianche sulle sue azzurre e limpide. <...n-..> starebbe per dire qualcosa ma la porta che s'apre alle sue spalle blocca il suo dire. Dirgli la verità o negare e osservare da lontano il suo comportamento per assicurarsi che non sia sospetto? L'ANBU sparisce in poco tempo lasciando i due da soli con la lettera che Hitomu decide di leggere e mostrare alla genin. <Una mappa?> domanderebbe lei sporgendosi appena sulla scrivania quando l'altro, poco dopo, le mostra quel foglio. <Mh> mormora lei all'udire le parole lette dal biondo. <Un pomeriggio ogni tre? Bisognerebbe considerare da che giorno partire> direbbe lei assottigliando leggermente lo sguardo in una espressione pensosa. Il piano esposto dall'Hokage sembra buono e, soprattutto, coinvolge anche la stessa kunoichi, cosa che lei trova decisamente importante e positiva. <Sì, assolutamente signore. Ci terrei molto a partecipare> direbbe lei seria, puntando le iridi sul volto altrui. Lo sguardo si punta in quello dell'altro portandola infine a sospirare. No. Non può credere alle parole di Nan... non può credere che quegli occhi siano capaci di mentire così spudoratamente. <Hokage-sama...> mormorerebbe lei mostrando un'espressione combattuta e conflittuale sul viso, le iridi illuminate di una tensione palese. <...siete in rapporti con il capo dell'Akatsuki, Akendo?> Diretta. Schietta. La domanda le esce meccanica e precisa. Non vuole girarci attorno, non vuole perdere altro tempo. Vuole solo la verità. Vuole capire se il suo Hokage è la persona che ha sempre creduto che fosse. [Ufficio dell'Hokage] Lascia che la ragazza noti la mappa e le parole scritte, per poi cercare di mettere in ordine i dettagli di ciò che faranno <Dille se è a conoscenza di questa mappa, potrà rivelarsi utile magari..> anche se, in questo momento, il jinchuuriki viene assalito da alcuni dubbi <Kaori, mi hai detto che i banditi hanno chiuso la strada per andare al Villaggio.. Quindi sia per tornare al Villaggio, sia per uscire dal Villaggio. Com'è riuscita lei a scappare via? Una semplice genin da sola che fugge.. Perdonami se questi miei pensieri mettono in dubbio qualcosa, ma data la mia posizione e ciò che ho vissuto, dobbiamo prendere in considerazione tutto.. Prova a chiederle di più e se noterai la minima esitazione, non tardare ad avvisarmi> le spiega ciò che lo confonde al momento. <Per capire il giorno da cui partire, basterà recarsi lì sul posto.. E la prima volta in cui la grotta sarà libera, si inizierà a contare i tre giorni> spiega nuovamente il suo pensiero. Dopo di che, la voce della ragazza cattura nuovamente l'attenzione del jinchuuriki a cui viene posta una domanda abbastanza inusuale, anche se non sarebbe la prima volta <Akendo?> un sorriso si forma sul viso del Nono <Cosa intendi con 'Siete in rapporti'?> domanda a sua volta il Nono. <Akendo ha fatto un patto con l'Alleanza e se un Villaggio ha bisogno dell'aiuto dell'Akatsuki, loro possono intervenire in supporto.. Ma non nego che sia nato un legame tra me e Akendo, che si slega da Akatsuki e Konoha> cerca di spiegarsi, anche se non dovrebbe. Ma gli piace parlare con i suoi ragazzi e far capire loro certe cose, soprattutto se altri mettono loro in testa solo sciocchezze. <Per sapere che Akendo è il capo dell'Akatsuki, dovrai aver parlato con qualcuno di importante suppongo.. Ma facciamo un passo indietro..> la guarda negli occhi cercando di capire cosa teme <Come mai questa domanda?> tono interrogativo, come una domanda richiede. E poi il silenzio, attendendo la risposta di ella. [chakra off] <Ha detto di venire da un piccolo Villaggio vicino Iwa, non viene direttamente dalla Capitale, almeno questo è quello che ha raccontato> direbbe la genin per rispondere ai dubbi -legittimi- del Kage. Dopotutto lo stesso Azrael era stato incerto se aiutare o meno la giovane quando l'avevano vista galleggiare incosciente per le acque del fiume e la stessa Kaori aveva quasi pensato potesse essere una copia od una trasformazione quando aveva visto che nonostante gli abiti rovinati non pareva ferita. <Comunque naturalmente comprendo questi dubbi, farò il possibile per assicurarmi che non stia mentendo> direbbe lei annuendo appena col capo, quasi a voler rassicurare l'altro di non starla in qualche modo offendendo o mettendo in difficoltà col suo scetticismo. Comprende la sua posizione e il bisogno d'esser sicuro di non star cadendo in un tranello. La kunoichi ascolta e annuisce alle spiegazioni del biondo prima di ritrovarsi a porgli quella domanda che tanto le preme da diversi giorni. Non sarebbe riuscita a svelare il mistero dei dubbi che l'avvolgono se avesse continuato ad osservare il suo superiore da lontano. Pare sempre perfetto e bendisposto con chiunque: come avrebbe potuto pensare a lui come ad un traditore quando quel sorriso sulle sue labbra appare così rassicurante e gentile? Troppo ingenua, troppo inesperta per sentirsi sicura di riconoscere la meschinità che la circonda. Trasalisce appena quando il biondo rivela di essere, effettivamente, in buoni rapporti con il Rikudo, schiudendo le labbra in un istante, un brivido freddo a risalirle la colonna fino ad arrivare alla sua nuca, prudendo e pizzicando. Kaori deglutisce, si umetta le labbra andando a fissare l'altro in silenzio per un lungo, lunghissimo istante dopo la domanda tranquilla e pacata del Kage. Non pare allarmato dalla sua improvvisa richiesta, né infastidito da quella sorta di insinuazione, qualcosa che solitamente caratterizza chi sta dicendo la verità, no? Prende un profondo respiro raccogliendo il coraggio a due mani, esponendo la verità con tutta la sicurezza di cui è capace. <Ho incontrato un membro dell'Akatsuki, pochi giorni fa. Era nella prateria della memoria, vicino una lapide> Omette il nome, non sa ancora se sia il caso di rivelarlo, non sa se -vuole- tradire Kurako. Se qualcosa di Kurako è rimasto sotto le grinfie arroganti e rabbiose di Nan. <Mi ha detto che Konoha è guidata da traditori. Che la storia della Foglia si sussegue di guerre intestine per la conferma di un potere che continua fino ad oggi...> cerca di essere chiara pur riassumendo il discorso venuto fuori con l'anulare sinistro. <Ha detto che ci sono degli oppositori, nella Foglia, al vostro comando. Che c'è una sorta di scontro silenzioso e che avete preso accordi con Akendo per mettere tutto a tacere. Nel sangue.> Un tradimento imperdonabile: uccidere dei compagni, dei concittadini per timore di non venir accettato. Reato degno della peggiore delle punizioni. <Non ho voluto crederci. Sono andata via. Ma...>...<Non sarebbe così assurdo. Il potere ha giocato brutti scherzi a molta gente. Voi ne avete più di tutti in questo Paese... forse persino negli altri. Ma proprio per questo... perchè avreste bisogno di Akendo per consolidarlo?> espone lei i suoi dubbi, le sopracciglia ad aggrottarsi mentre si umetta le labbra nervosamente, chinando ora lo sguardo dal viso altrui. Si imbarazza, si sente piccola ed insignificante ad aver ammesso di aver dubitato di lui. A parlarne ad alta voce, ora, le sembra tutto così assurdo! Soprattutto sotto lo sguardo gentile e sereno di quel viso rassicurante. <...Ho dubitato.> ammette infine deglutendo silenziosamente, le spalle a scivolare appena più in basso con fare sconfortato. <Mi dispiace> un sussurro colpevole, imbarazzato, come di una figlia che confessa un peccato al proprio padre per chiederne il perdono. [Ufficio dell'Hokage] La ragazza finalmente decide di aprirsi e spiegare tutto ciò che la tormentava. L'intuito del Nono aveva notato dei comportamenti diversi, quasi nervosi, della ragazza a differenza dell'ultima volta che si erano visti e per questo, il giovane jinchuuriki ha voluto capirne di più. La ascolta attentamente cercando di non tralasciare nessuna parola e di seguire tutto il suo discorso nato tutto dalle parole di un membro dell'Akatsuki che han fatto dubitare Kaori del Nono. <Sai, Kaori.. Il mondo è così grande e ogni persona che incontriamo potrà raccontarci una storia diversa per poter arrivare al proprio obiettivo. Ma voglio farti ragionare su alcune cose..> la guarda ancora negli occhi. Le sue iridi azzurre cercano di penetrare in quelle di lei <Secondo te, perchè ho un legame con Akendo e non con gli altri membri dell'Akatsuki? Ho conosciuto lui e il suo modo di pensare, l'idea che aveva in mente quando fondava l'Akatsuki. E ciò che voleva, era creare un gruppo di ninja pronti a combattere quando ce ne fosse bisogno. Io penso che ora l'Akatsuki non sia come Akendo l'aveva immaginata tempo fa.. Ed è per questo che io farei attenzione.. So che Akendo non torcerebbe un capello ad un ninja di Konoha per il rapporto che abbiamo, o almeno suppongo sia così. Ma per gli altri membri non lo so..> cerca di farle capire di diffidare da alcuni tipi di persone. Ognuno sceglie la propria strada, ma in quanto Hokage vuole che sia prudente. Pochi secondi di pausa e riprende a parlare <Ho pianto, sudato, combattutto e gettato sangue per difendere questo Villaggio, Kaori.. Quando era il momento di scegliere un Hokage, i miei compagni hanno scelto me.. Non sono stato io a prendere questo posto. Io amo Konoha perchè è il mio Villaggio e sarei pronto a morire per lei, ma se qualcuno crede che io sono un traditore.. Sono pronto a farmi da parte> lo dice con molta sincerità. Non vuol fare la fine di Sanosuke, costretto a scappare come un traditore dal suo stesso Villaggio anche se innocente. <Il potere.. Io non ho nessun potere. Ho voi, la gente che vive alla Foglia.. Mi basta questo. Il potere, invece, ha dato alla testa a qualcuno..> si ferma ancora per poi concludere con un ultimo appunto <Io non avrei bisogno di Akendo per consolidare questo 'potere'..> scandisce per bene la parola <Ma volevo che il mondo cambiasse, che facesse un passo in avanti.. Dopo tutto il male che aveva fatto l'Akatsuki, volevo dare una possibilità ad Akendo in modo da mostrare a tutti che si può migliorare e non rimanere ancorati al passato..> finisce di spiegare quel che Kaori chiedeva. <Non ti dispiacere.. Anche io ho dubitato di quella ragazza di Iwa, ma non è detto che io abbia ragione. Bastava parlarne e spero che ora tu abbia le idee chiare. Non so chi sia quel membro dell'Akatsuki, non so nemmeno se tu lo conosci in quanto non mi hai detto il nome.. Ma ti prego, stai attenta. Se si è inventato queste cose, vuol dire che i suoi scopi sono ben altri rispetto quelli che ti avrà detto.. Mi fido di te> la fiducia, a volte è tutto ciò che serve. Non deve lasciarsi abbindolare dal primo che inventa storie, lo dice ovviamente per il suo bene. [chakra off] Il dire del biondo colpisce la konohana in più punti, a più livelli, a sfiorare profondità che portano il suo cuore a stringersi in una gelida morsa. Si sente in colpa per aver permesso a quelle parole di attecchire in lei, di piantare quel seme velenoso del dubbio. Atroce, insopportabile, viscido dubbio. Un'incertezza capace di crepare e incrinare le più profonde convinzioni dell'uomo se messe sotto una luce quasi logica, possibile. Ode in silenzio il suo dire tormentandosi le dita nervosamente, colpevole, non osando guardare l'altro in volto. Come ha potuto credere che il ragazzo dagli occhi limpidi conosciuto sul Monte potesse essere un traditore? Colui che ha combattuto e lottato, sputando sangue e sudore, per loro, la loro salvezza, la loro vita. Si sente meschina, si sente pessima, lasciatasi abbindolare dal dire di qualcuno palesemente diverso dal ragazzo che aveva conosciuto tempo addietro. <Sono mortificata, Hokage-sama...> Lo è davvero. Stringerebbe le dita fra loro con fare nervoso, teso, imbarazzata da morire per quella figura misera. Un rossore violento le imporpora le gote solitamente morbide mentre la vergogna si fa strada dentro di lei, sempre più intensamente. <Non avrei dovuto dubitare neppure per un istante... Ma la sola idea di poter essere delusa proprio da voi, a cui ho sempre guardato con ammirazione mi ha davvero paralizzata. Non avrei saputo cosa fare... Non sarei riuscita a combattervi, al di là delle mie modeste capacità, ad un livello emotivo> rivelerebbe lei con un sospiro, il coraggio a sollevar lo sguardo verso di lui, cercando quelle iridi chiare e palesemente sincere. <Non ho idea di quali siano i suoi scopi, forse non li conosce neppure lui...> direbbe lei mordendosi il labbro per un istante, in quel tic nervoso che la caratterizza. <Non era la prima volta che lo incontravo ma si è dimostrato molto diverso da com'era al primo incontro. Credevo fosse una persona diversa... per un istante lo è sembrato ancora...> sospira lei ripensando a quel brevissimo istante in cui Nan pareva tornato nuovamente se stesso, quando le ha sfiorato il viso con quell'indice, chiedendole di difendere ancora una volta Konoha. <Sono contenta di avervene parlato, Hokage-sama. Non posso credere che siate capace di mentire quando i vostri occhi sono così limpidi> direbbe abbozzando un sorriso timido, imbarazzato, colpevole. <Adesso so che non dovrò più dubitare di voi, che non ne ho alcun motivo.> - <Grazie mille...Hitomu-sama> Per aver compreso, per non esserne rimasto deluso, irritato. O quanto meno per non averlo dato a vedere, se così fosse stato. [Ufficio dell'Hokage] Ascolta le sue parole mentre nota ancora del nervosismo in lei, legato forse all'aver dubitato del jinchuuriki. Ma sono cose che succedono e il Nono non è permaloso, per fortuna. <Non c'è nulla di cui preoccuparsi, Kaori. L'importante è stato parlarne, quando vuoi.. Sai che io sono qua> sorride nuovamente alla ragazza sperando di infonderle tranquillità. La ragazza parla di quel tizio come se avesse più personalità. Una persona che è cambiata dal primo incontro <Se vuoi parlarmi di lui, sono qui. Se invece preferisci mantenere celato la sua identità, io non ti chiederò nulla> le fa capire di non esser obbligata a dire il nome del membro dell'Akatsuki. Solo se lei lo vorrà, ne faranno ancora parola. <Riprendiamo da dove ci siamo fermati, allora!> esclama il giovane jinchuuriki <Dobbiamo salvare un Villaggio, Kaori.. Tutto sta nelle nostre mani> vuole farla responsabilizzare, deve capire di avere un ruolo importante durante certe missioni. <Per prima cosa, andrai a parlare con quella ragazza e cercare di capire di più. Soprattutto, dobbiamo capire se questi banditi vogliono solo quel tesoro che han rubato o se puntano anche ad altro. Bisogna avere ogni punto della situazione, solo allora potremmo decidere un piano e agire di conseguenza> fissa le sue iridi perlacee mentre riprende la lettera consegnatagli prima e riponendola con accuratezza in un cassetto. <Inviami una missiva con tutto quello che scoprirai.. Dopo di che, organizzerò la missione> spiega alla ragazza <Per questa sera, penso sia tutto.. Puoi andare a casa a riposare, Kaori> la saluta aspettando che stia per uscire dalla stanza per dirle un'ultima cosa <Continua così, brava.. A presto> vuole stimolarla ad impegnarsi sempre di più e spera di riuscirci. Una volta andata, il Nono riprenderebbe il suo lavoro e una volta ultimato, tornerebbe a casa. END