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Innata Uchiha( Allenamento)

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con Kami

11:25 Kami:
  [Masso] Lentamente il sole raggiunge il suo apice in cielo mentre i piccoli cittadini di Kusa lavorano incessantemente i campi sotto lo sguardo arcigno ed attento dei mercenari assoldati dal governo di Kusa. Pochi banchi di nubi sorvolano oziosamente il cielo, gettando al suolo soffici ombre che di tanto in tanto regalano un po’ di quiete ai contadini che quotidianamente si ritrovano ad avere a che fare con un caldo quasi innaturale che ne indebolisce le membra, lo spirito. Il nostro giovane Uchiha si trova nei pressi dei campi, per la precisione vicino ad un reticolato di tende che ufficialmente ospita attrezzi per il lavoro nei campi ma che in realtà viene usato dalla resistenza per ritrovarsi e per organizzarsi contro il governo Kusano. Un masso decisamente ampio ospita interamente la figura dello shinobi che vi si è comodamente seduto sopra, con le gambe che cadono penzoloni nel vuoto e gli avambracci che poggiano mollemente tra le cosce. Ha passato la notte in bianco, è evidente dalle occhiaie che ne circondano gli occhi rossi e gonfi a causa del pianto incessante che lo ha accompagnato per diverse ore. Il viso scavato quest’oggi si mostra anche smunto, pallido mentre le labbra normalmente screpolate sono attraversate da più e più tagli causati dai denti del piccolo. Le iridi celesti si soffermano vacue su ciò che lo circonda mentre un’afosa corrente d’aria va di tanto in tanto a lambirne le vesti e la folta crine corvina. Veste col solito completo nero formato da canottiera molto larga, pantaloni e sandali shinobistici ed un paio di guanti della stessa fattura che all’altezza dei metacarpi offrono due placche in acciaio. Le braccia verrebbero dunque distese in avanti all'altezza del plesso solare e perpendicolari al suolo, i gomiti verrebbero piegati di novanta gradi permettendo alle falangi di ambo le mani di intrecciarsi formando il fantomatico sigillo caprino. Rallenterebbe dunque il suo respiro cercando dentro di se la concentrazione necessaria per richiamare la forza primordiale che ormai da giorni pare accompagnarlo in quasi ogni circostanza. Il giovane genin andrebbe dunque ad immergersi nel suo inconscio loco dove risiedono le sue pulsioni ed i suoi segreti, dove dimora l'anima e quelle due energie fondamentali per dar vita al chakra stesso. In prima battuta il moro tenterebbe di ricercare l'energia psichica che si troverebbe in corrispondenza del cerebro e che si manifesterebbe come un'energia prettamente logica e di colore blu, una volta imbrigliata tenterebbe di indirizzarla verso la bocca dello stomaco. Successivamente tenterebbe di ricercare l'energia fisica che si troverebbe in corrispondenza di ogni fibra muscolare e che a suo dire si manifesterebbe impulsiva e di colore rosso, tenterebbe di imbrigliare anche questa, convogliandola successivamente all'altezza del plesso solare dove andrebbe ad unirsi a quella psichica in un vortice di senso orario da cui dovrebbe teoricamente scaturire il chakra. Se tutto andasse secondo i suoi piani il giovane dovrebbe sentire una sensazione di tepore invadergli il corpo, sintomo che il chakra scorrerebbe lungo i canali di circolo a lui dedicati, convogliandosi in corrispondenza dei 361 tsubo posizionati lungo tutta l'epidermide. Un respiro appena più pesante dei precedenti mentre sposta il proprio sguardo sullo zaino immancabilmente nero che si trova al suo fianco. Dritta che ravana con veemenza al suo interno, estraendone ben quattro palline di piccole dimensioni di cui una viene spostata all’interno della mano sinistra. Sbatacchia un paio di volte le palpebre andando successivamente ad annuire, è pronto.[Attivazione chakra][Chakra 30/30]

12:02 Kami:
  [Masso] Un secondo, un ansito, un respiro che sente scivolare via dalle sue labbra come fosse l’ultimo della sua piccola ed insignificante esistenza. Accarezza con le dita le palline mentre lo sguardo torna a scivolare un’ennesima volta su quei cittadini che sua madre amava e che lo avevano accettato, anche se era senza cognome… senza passato. Socchiude per un attimo le palpebre mentre l’attenzione torna su se stesso, su quelle emozioni che il giorno prima lo hanno smosso a tal punto. Dolore, rabbia, delusione, amarezza ed ancora odio, un odio incontrollato che si manifesta in ogni singola parte del suo corpo e che non è altro che un vettore per permettergli di attivare quell’innata che per tanto tempo ha rifiutato. Socchiuderebbe per un istante le palpebre tentando successivamente di regolarizzare il proprio respiro così da poterlo sincronizzare col battito cardiaco ricercando la concentrazione necessaria per compire l’attivazione dell’innata. Tenterebbe dunque di smuovere il proprio chakra che tornerebbe dunque a scorrere impetuoso lungo i canali di circolo a lui dedicati andando successivamente a concentrarsi all’altezza del cerebro dove aumenterebbe esponenzialmente la pressione. Una volta fatto questo l’Uchiha tenterebbe di irrorare col proprio chakra ogni organo dell’apparato visivo, sclere, iridi, pupille, nervi ottici, cornee e cristallini. L’irrorazione di chakra sarebbe continua in quanto tenterebbe di sfruttare il particolare gene uchiha per compiere una specie di evoluzione nello stesso che quasi si “sbloccherebbe”. Il continuo apporto di chakra porterebbe dunque l’iride a cambiare colore, passando dal celeste al vermiglio, una tonalità color sangue e dalle mille sfumature che si abbinerebbe alla pupilla leggermente più piccola che verrebbe però accompagnata da una piccola tomoe nera formatasi in alto a destra. L’attivazione dell’innata provocherebbe un dolore lancinante alla sua testa, come una sensazione di mille aghi che perforano la testa senza lasciarti un momento di pace, di respiro. Il dolore è sempre lo stesso, così intenso da fargli inumidire gli occhi anche se quest’oggi non sono lacrime che scendono ma anzi il giovane si sforza per tener ben alzate le palpebre. Lo sguardo vaga su tutto ciò che lo circonda. Tutto è diverso, non esistono più i colori ma ora tutti si categorizza su una scala di neri e rossi che sfumano in base alla presenza ed alla quantità di chakra in ogni caso. Le labbra si increspano inesorabilmente verso l’alto per un minuscolo secondo mentre un sospiro strozzato abbandona le labbra. Tutto sembra lento, terribilmente, tanto che il giovane fatica persino a rielaborale le immagini, impiegando diversi attimi per riuscire ad abituarsi a questa nuova velocità che a primo impatto non sembra essere sua ma anzi dell’ambiente circostante che va in slow motion. Si umetta le labbra increspate mentre tenta di concentrarsi sul campo davanti a se. Non troppo distante lo sharingan può soffermarsi sul Senjuu che lo ha accolto alla fine della sua prima missione, uno shinobi evidentemente data la quantità di chakra che riesce ad osservare, così come la tonalità rossa che la sua sagoma assume e che per certi versi lo fa risplendere di fianco a quelle figure opache, quasi nere e con un’unica stilla di chakra che sono i contadini e gli abitanti normali. Sospira ancora una volta mentre il capo si piega verso destra e la sua attenzione si sofferma su un’altra figura a lui conosciuta, il Deshi che ha affrontato durante l’esame per diventare genin. Sbatacchia un paio di volte le palpebre mentre osserva anche il suo chakra e quel rosso decisamente meno intenso del Senjuu. Solo ora si concede di socchiudere per un secondo le palpebre. Il mal di testa è forte, snervante ma ora, pian piano, gli occhi iniziano a reagire ed anche il dolore pare affievolirsi leggermente[Chakra 29/30][ Sharingan I][Attivazione innata]

12:50 Kami:
  [Masso] Il capo leggermente reclinato porta il genin a spostare la sua attenzione visiva sul cielo e dunque sulle nuvole che lentamente sorvolano la volta celeste e che di tanto in tanto vengono accompagnati da stormi di uccelli che sorvolano rapidi il villaggio di KUsa, Ora il giovane riesce a concentrarsi su ogni loro movimento, percependo il battito di ali, la corrente d’aria, i loro piccoli spostamenti che gli permettono di compiere manovre mirabolanti tutti assieme. Appare affascinato dalla coordinazione mostrata da quei piccoli esseri ma altrettanto dall’eleganza che dimostrano ad ogni battito di ali. Annuisce e lo fa in maniera soddisfatta mentre riporta la sua attenzione al suolo e dunque su ciò che lo circonda. Lo sguardo vaga sul terreno riarso dalla calura estiva, concentrandosi magari su qualche piccolo animaletto che lento si muove intorno a lui tentando di tanto in tanto di prevederne gli spostamenti che per ovvie ragioni risultano ancora più lenti del normale. Questo procedimento va avanti più o meno per una manciata di minuti visto lo sclero crescente di un esercizio che non ha nulla di interessante e che di contro aumenta esponenzialmente quella sensazione di inutilità che oramai da diverse ore si è impossessata lui. Il giovane decide dunque di spostarsi dalla sua posizione andando a scendere dal masso così da rimanere in una posizione eretta anche se ora sedere e schiena poggiano parzialmente contro il masso. Le palle da giocoliere sono ancora ben strette tra le su mani ed il giovane comincia molto lentamente ad alzare ed abbassare le braccia in un gesto ritmico, tentando a suo modo di prendere il ritmo e dunque la coordinazione necessaria per questo esercizio tutto sommato basilare. La prima pallina verrebbe scagliata in aria e subito dopo l’Uchiha lancerebbe anche la seconda così da farle incrociare a mezz’aria. Un tentativo, nulla di più, anche se con ogni probabilità si sta preparando per sfruttare tutte e quattro le palline fin da subito[Chakra 28/30][ Sharingan I]

13:08 Kami:
  [Masso] Lo sguardo si alterna tra una pallina e le altre tre che si trovano nella mano opposta, un piccolo respiro appena più intenso dei precedenti ed ecco che il giovane passa una seconda pallina all’interno della mano sinistra. Le iridi carmine si soffermerebbero per un secondo a mezz’aria, ricadendo successivamente sulle mani e sulle palline che vengono mosse senza troppa fretta dalle falangi con un movimento rotatorio. Sbatacchia un paio di volte le palpebre ed ecco che finalmente comincia a lanciare a turno le palle in aria, sfruttando il proprio sharingan per analizzare fotogramma dopo fotogramma quello che accade così da riuscire senza eccessivi problemi a tenere il controllo di tutte e quattro le palline che a suo dire si muoverebbero come se fossero sommerse dall’acqua, galleggiando in aria mentre le sue mani non si muoverebbero molto più veloci solo che sfrutterebbero un tempismo perfetto dato da quella vista migliorata. Va avanti così per diversi minuti durante i quali tenta di prodigarsi anche in qualche acrobazia in modo da testare con estrema accuratezza le attuali capacità dei suoi occhi. Anche questo, però, risulta annoiarlo non giro di non troppi secondi. Riafferra al volo tutte e quattro le palline andando a gettarle senza troppa grazia all’interno dello zaino nero che si trova ancora ben sistemato sul gigantesco masso che si trova al suo fianco. L’Amane deglutisce un groppo di saliva mentre muove i suoi primi passi verso destra, percorrendo circa quindici metri prima di spostarsi verso destra e compiere altri quindici metri nel tentativo di seguire un ipotetico quadrato che circonda il masso. Si muove e nel mentre cerca di coordinarsi con quell’occhio che a suo dire lo fa sentire così lento, vulnerabile. Rimane quasi scioccato ed è per questo che continua a camminare, cercando di testare e di perfezionare la coordinazione occhio corpo. Il giovane tenta anche di abituarsi alla nuova scala dei colori, provando a distinguere con più chiarezza le sagome di ciò che lo circonda.[Chakra27/30][Sharingan I]

13:52 Kami:
  [Masso] Continua a camminare, tenta costantemente di prendere dimestichezza con ciò che lo circonda andando man mano a concentrarsi sempre di più sulle sagome e sui contorni degli oggetti senza chakra che circondano il suo campo visivo. Tenta inoltre di osservare le proprie mani, una sagome che risplende di rosso, segno inequivocabile del chakra che scorre lungo i canali di circolo a lui dedicati andando ad irrorare costantemente ogni fibra muscolare del suo corpo per aumentarne le prestazioni. Un sospiro mentre nota che il dolore accusato alla testa pian piano scema, probabilmente sopraffatto dall’abitudine < Bisogna allenarlo come ogni parte del corpo… è come un muscolo, più lo uso, più ne divento padrone e meno sono gli effetti collaterali. Ottimo> annuisce appena con la testa ruotando poi il capo in direzione delle tende dove si trova la resistenza. Muove lenti passi verso il masso così da raccattare il proprio zaino, dirigendosi successivamente in direzione delle tende così da sfruttare i propri occhi per concentrarsi sullo fonti di chakra di chi lo abita. Pochi e ben distruibiti sono gli shinobi fatti e finiti che le sue iridi possono incontrare durante il loro cammino. Alcuni rifulgono di un rosso molto intenso mentre altri sono quasi opachi, meno intensi, forse meno interessanti per quei suoi nuovi occhi che scandagliano l’essenza stessa degli shinobi che lo circondano. Sospira pesantemente ma decide di interrompere il suo passo, non si avvicina ulteriormente al campo preferendo non farsi riconoscere dal resto della resistenza, non dopo le vicende del giorno prima, non dopo che ha risvegliato lo sharingan e che tutt’ora lo mantiene attivato sul suo volto. Scuote il capo nemmeno troppo convinto, facendo dietro front e riportando la sua attenzione sul masso. Lo osserva, lo scruta ma alla fine torna a far cenno di no col capo e dunque cambia direzione preferendo spostarsi verso il quartiere uchiha dove conta di potersi riposare, finalmente solo, finalmente pronto a piangere ancora per la morte di sua madre.[Chakra 26/30][Sharingan I]

14:00 Kami:
  [Campi] Si allontana dunque dall’accampamento, sfruttando però i campi e non il viale che porta diretto verso Kusa. Preferisce mantenere lo sharingan ancora attivo così da potercisi abituare. Osserva tutto, cerca di cogliere i dettagli e soprattutto tenta di rendere per se stesso normale sfruttare quegli occhi che saranno l’arma per lui più pericolosa all’interno di una battaglia, di un combattimento. Osserva la strada, il cielo e di tanto in tanto, in lontananza, anche alcuni mercenari che come mastini osservano il lavoro dei contadini, sbeffeggiandoli, umiliandoli. Calde lacrime tornano a bagnare il volto del giovane Uchiha che socchiude solo ora le palpebre, interrompendo il continuo afflusso di chakra agli occhi e riportando dunque alla normalità le iridi color cobalto che si posano con naturalezza sui profili delle case del villaggio. Un singhiozzo, un ansito, un sospiro… nessuna parola ma molto dolore. SI accascia su se stesso, raggomitolandosi con le braccia che cingono le ginocchia. Il capo si infossa tra le gambe e le lacrime tornano a scorrere lungo il suo viso bagnandolo. Piange, piange e si sfoga ma questo non durerà poi molto visto che alla fine tornerà ad alzarsi spostandosi verso il quartiere del suo Clan. Sembra aver acquisito una sorta di determinazione che fino a pochi minuti prima gli mancava ma questo ora non risulta fondamentale visto che in un mondo fatto di ombre e di luci, di bianchi, neri e color… lui risulta grigio, una via di mezzo, un’entità a se stante che passa inosservata in mezzo alla gente. Lui è solo, di nuovo, questa è forse la cosa che egoisticamente lo fa star peggio[Chakra 25/30][ Sharingan I][End]

Kami si ritrova nei pressi dei campi per allenarsi con lo sharingan. Si mette alla prova con attività tutto sommato normali cercando di abituarsi all'utilizzo del Doujutsu. Alla fine torna sui suoi passi, recandosi nei quartieri del Clan