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"The Day the Sky Exploded"

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Giocata di Corporazione

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con Mekura, Hanae

20:52 Mekura:
  [spiaggia] Si erano appena separati da parte del gruppo, ognuno si è dato una sorta di compito e avevano un piano: fare casino. Si può ridurre tutto a questo, fare un sacco di rumore, al diavolo il senso del ninja "guerriero corvo, guerriero ombra che non desidera farsi scoprire, che non ricerca la fama ma solo il risultato" al diavolo tutto questo. <pensi che Yukio a quest'ora abbia trovato due coperchi e li stia sbattendo furiosamente l'uno con l'altro per puro gusto personale?> domanda Mekura girando gli occhi verso Katsumi, piuttosto spaventata alla idea, era palese nel pallore improvviso mentre l'immagine è ancora ben più che ancorata al suo cervello, come una zecca che succhia il sangue. <...comunque, c'è una cassa da trovare vero? non ricordo bene ma c'era qualche dettaglio in più oltre: li ci sono i vostri codici, arrangiatevi altrimenti vi facciamo esplodere?> la sta prendendo molto con ironia la cosa, ha imparato a fare così solo per non impazzire del tutto a causa delle inefficienza di terzi in causa. Indosso porta ancora la divisa Akatsuki ed insomma i suoi abiti pesanti, buona parte del suo materiale tuttavia sarebbe sigillato all'interno di un rotolo ben stretto in uno dei lacci di cuoio della larga cintura che indossa. I capelli viola tenuti come sempre corti ondeggiano mentre tiene il volto girato in direzione di Katsumi, con una espressione calma, tranquilla. Sono passati 4 anni, lunghissimi anni e fa quasi sorridere il fatto che prima non riusciva a non fissarlo senza un piglio rancoroso sul volto.. [ch on][rilascio del chakra avanzato]

21:05 Hanae:
 Ognuno adesso si ritrova a svolgere il prorpio ruolo all'interno di tale isola, un luogo niente male se non si considerasse la temperatura ambientale. Passi lenti accompagnano la propria identità per i bordi della spiaggia, lasciandosi dietro di sè poche impronte degli stivali indossati. A coprire l'intero vestiario invernale il solito mantello dell'Akatsuki, indossato ormai quando necessario in una missione. Lo sguardo a scivolare sulla unica presenza che lo affianca in quel momento, la giovane Hyuga. < Penso che quest'isola sia un pochino la sua vacanza personale..> un mezzo sorriso si stampa sul volto, rispondendo alla chuunin e posandovi lo sguardo sopra per degli istanti. < Ti preoccupi per lui? > La domanda nasce spontanea dalle labbra dell'Uchiha, osservando ancora la stessa spiaggia. Secondo le informazioni ci sarà un baule con un sistema di comunicazione diretto con chi ha affidato loro tale missione. Ed è da quello stesso sistema che dipenderà la loro sopravvivenza. Annuisce appena alle parole altrui. < Se non comunichiamo con loro per l'arco di una settimana, da quel che hanno detto, l'isola verrà bombardata. Sono davvero terrorizzati di ciò che han fatto.. > uno sguardo verso il paesaggio visibile dall'isola. Hanno creato tutto ciò, e per incompetenza vogliono radere tutto al suolo. < Dovrebbe essere qui in giro, comunque..> l'argomento viene deviato dallo stesso Uchiha, ponendovi su una domanda che ultimamente ha particolare interesse nel porre agli altri membri dell'alba. < L'Akatsuki sembra decisamente meno imponente ultimamente. > Non è solo la mancanza di Akendo. Ha la sensazione di essere in un qualunque gruppo di mercenari. < Non trovi? > Domanda, prossimo a iniziare brevi ma stimolanti ricerche. Un oggetto di 250kg non dovrebbe passare in osservato, nonostante l'esser notte. [ chakra on ][vesti pesanti] [fuuda con roBBe]

21:22 Mekura:
  [spiaggia] Sospira approvando le parole del Uchiha tenendo le mani dietro la schiena mentre guarda verso l'alto per poi concentrarsi di fronte a lei alla ricerca di quella maledetta cassa per poi sorridere amaramente ripensandoci alle parole di Katsumi. Quando questo le fa quella domanda, la ragazza rimane per qualche secondo in silenzio, lascia scoccare la lingua sul palato e alla fine risponde <come ho sempre fatto, che sia per colpa o per nostalgia, non importa il significato che si vuole dare da fuori mi sono sempre preoccupata per lui> afferma seria prendendosi una leggera pausa per poi continuare <è solo che io mi preoccupavo come se fossi sua madre, cosa che non sono, un ennesimo sbaglio da parte mia...una ennesima dimostrazione che non ho mai capito nulla di lui e del suo desiderio di autodistruzione, ma ancora non riesco a correggere questo difetto... gli voglio bene, non come un tempo ma voglio che stia bene> lo trattiene, lo nasconde, ma non c'è molto da dire al riguardo <ti interessa davvero?> chiede alla fine, incuriosita guardando di nuovo verso Katumi e quindi tornare sul discorso principale <ripensa a quando Kuugo è scappato dalle prigioni, pensalo raddoppiato e che ce ne siano più di uno, è una paura giustificata messa su questo livello> risponde lei mentre Katsumi fa altre domande riguardanti la loro corporazione, il gruppo. Scuote il capo, sollevando un sopracciglio mentre continua a cercare paziente <quattro anni di pace ci hanno indeboliti, ci hanno allontanati e il nostro capo è scomparso, ora sta tutto a noi> non risponde ancora direttamente alla domanda, ma è una attesa breve <si, trovo comunque, ma anche prima non eravamo rispettati, Oto è un esempio, forse temuti, ma non più di tanto a mio parere non siamo mai stati rilevanti se non i singoli elementi, tipo Yukio e Akendo>[ch on][vesti pesanti][rotolo con robe]

21:42 Hanae:
 E' forse la prima volta che un loro discorso si eleva a tal punto, considerando che fino ad ora le poche parole scambiate sono state decisamente-- slegate dal privato. Ma questa volta si ritrova ad ascoltare il dire altrui, quel sentimento di seria preoccupazione che, volente o meno, traspare dal volto altrui. Pochi cenni del capo per mostrarle che il discorso sta venendo ascoltato, mentre lo sguardo scivola sui bordi della spiaggia. Magari il clima instabile ha trasportato tale cassa agli estremi della coordinata indicata. O magari c'è soltanto un piccolo strato di sabbia a coprirla. Continua per questo a muoversi, permettendo alle proprie iridi color sangue di osservare appena sotto quel freddo strato d'acqua. < E' bello. > Alla domanda riguardo l'essere o meno interessato risponde con un binomio abbastanza particolare. Rimane in silenzio per degli istanti, inarcando leggermente il capo verso il cielo. < Preoccuparsi per qualcosa è come pagare gli interessi di un debito che non sei sicuro di avere. Lo trovo un modo di fare fin troppo gentile per.. > Non conosce cosa voglia dire avere qualcuno che si comporta quasi come una madre nei propri confronti. < Per tutto. Per chi indossa questa mantella sporcata dal cremisi delle sue nuvole. Per chi fa parte del mondo ninja. > Lo sguardo non scivola sulla ragazza durante tale dialogo, continuando a costeggiare con attenzione la spiaggia. Prima o poi salterà fuori una grossa cassa in legno. < Non sarebbe strano se il motivo del nostro ingaggio sia che potrebbero guadagnare due piccioni con una fava causando perdite nelle nostre file. Non seguiamo il male, ma neanche il bene. Non siamo neutrali, perchè come singoli individui esercitiamo la nostra autorità come meglio crediamo. > C'è chi cerca la pace, chi cerca il caos, chi cerca il potere, chi non sa realmente cosa cercare. < Sei entrata nell'Akatsuki per lui, quella sera?> Quando con Kimi sono stati invitati ad accedere nell'organizzazione alba, lo ha fatto per poter spalleggiare Yukio? O per poter esercitare la propria idea di giustizia? < Non siamo nè temuti, nè amati. Questo mantello è come un genjutsu..> la mancina scivola su quella veste nera attorniata da nuvole, lo sguardo a scivolare sulla lei. < Ci ha dato l'illusione di poter seguire i nostri scopi, non trovi? > Dopotutto, l'autorità dell'Akatsuki non lo ha mai-. mai aiutato. [ Chakra on ] [ robbe nei fuda, vesti invernali]

22:14 Mekura:
  [spiaggia] Rimane ad ascoltare quello che dice Katsumi, in rigoroso silenzio sorpresa quando questo afferma la parola "bello" tanto da rimanerci piuttosto basita: non si aspettava la parola "bello" nel vocabolario del portatore dello sharingan. Il discorso che fa, è uno tra i più tristi ed i più condivisibili nel mondo ninja, sinonimo forse degli insegnamenti, dove le emozioni non sono che un ostacolo al loro essere delle armi ben lucidate, oppure per senso di colpa, per essere degli assassini. La compassione, la pietà, la genitlezza è qualcosa che coerentemente non dovrebbe esistere in questo mondo di ninja, è una bellezza che non si possono permettere, eppure sopravvive. <è il discorso più carino che mi abbiano mai fatto, di solito se dico delle cose del genere salta sulla cattedra uno dicendo: sei troppo tenera oppure che questa gentilezza non porta da nessuna parte, almeno tu formuli> afferma la ragazza continuando guardando verso Katsumi <ma non è una questione debito, io non mi sento in debito verso Yukio o con chi voglio bene, non mi preoccupo di una persona per ricavarne una pace interiore o per ripagare un debito, anzi, preoccuparsi di qualcuno è straziante, doloroso e solitario il più delle volte...sopratutto quando sai che domani potrebbe essere il tuo ultimo giorno o il suo> cerca di spiegare questa sensazione complessa con difficoltà, succhiando l'aria tra i denti mentre cerca le parole per formulare la frase. <non è una cosa che puoi controllare, almeno non io; la posso nascondere ma, rimane li..non siamo oggetti Katsumi, a prescindere da quale sia il nostro addestramento o da chi siamo e tutti meritiamo di soffrire e di avere qualcuno che si preoccupa per noi> è un discorso che cerca di fare da anni anche a Kurako, non si aspetta quindi di certo che Katsumi possa capire, forse la considererà ingenua, chissà ma non le importa molto quello che pensano gli altri, non più. <Yukio è nella akatsuki, è un ottimo sistema per eliminare un Mukenin di fama internazionale ed i suoi sostenitori> quindi concorda cont tutto quello che ha appena detto Katsumi fin tanto che non fa quella domanda <...> non risponde, un leggero sorriso e nulla più. <se lo pensi puoi farlo, fare l'impossibile è solo destinato ai grandi...distruggiamo i nostri nemici e i loro cadaveri ci porteranno uno alla volta verso il cielo> commenta lei seriamente continuando a marciare.[ch on ][vestiti invernali]

22:47 Hanae:
 Dopo aver incontrato Nemurimasen non sa più come reagire, a niente. Con Kurona è la violenza, la risposta più semplice per impedire alla propria identità di sentire quel costante ticchettio sottopelle. Un ticchettio in grado di creare un prurito indicibile, Mekura-- ha mai sentito quella sensazione? Chissà. Dalle labbra uno sbruffo d'aria, alle prime parole altrui. < Sembra tanto una cosa che direbbe Kurako. > Una risata, pensando alla reazione che avrebbe avuto Kurako alle parole della lei. Specialmente adesso che è profondamente mutato nel suo essere. Distorto come lo è stato in passato lo stesso Uchiha. < Mi fa paura, l'idea di ricevere gentilezza. > Un che di amaro nel tono, assottigliando appena lo sguardo verso l'orizzonte a loro visibile. < Penso che non valga solo per me. > China leggermente lo sguardo verso il mantello dell'Akatsuki, riferendosi a chi potrebbe ridere alle parole espresse dalla Hyuga. < Quando avere le mani sporche diventa la normalità..> Uno sguardo alle proprie mani, coperte da un guanto colorato di un plumbeo cremisi. Forse come promemoria che il sangue non è mai scivolato via da quella pelle, per ricordarsi del luogo nel quale vive. < si cambia. Ci si pongono domande. Perchè qualcuno dovrebbe preoccuparsi? Cosa vuole ottenere? Quanto farà male sentire scivolare via da sè quella calda sensazione? La senti..che si allontana, lasciandosi dietro un freddo alone ghiacciato. > Sospira, mantenendo la voce ad un sussurro, quasi come avesse paura di essere sentito. In lontananza, poggiata sulla sabbia, una sagoma dalla forma rettangolare. Forse è la loro cassa? < A volte-- troppo spesso, non controllo quell'ira. Ho bisogno di mangiare, o forse credo di averne bisogno. E per quanto..sia disumano, mi fa sentire meglio. Riempie la sensazione di controllo che anche adesso sto esercitando, in questo dialogo. > Biascica appena, accelerando appena il passo verso quella sagoma lontana che dovrebbe essere la radio. Di striscio osserva quel sorriso, la sola risposta ricevuta alla propria domanda. < Hai mai pensato di resettare tutto? Al costo di vivere un'illusione. > La domanda è spontanea, ma da quando ne ha parlato a Yukio, è quasi una ricorrenza. [ Chakra on][blablabla]

23:09 Mekura:
  [spiaggia] -Le sfugge da ridacchiare quando Katsumi ci becca in pieno <lui e buona parte dei Maschi di Konoha a quanto pare la volontà del fuoco o qualsiasi altro pensiero funziona solo quando sono loro ad esercitarla> lo lascia di nuovo parlare, ad esprimersi liberamente senza giudicarlo anzi, comprendendo. <un tempo facevo parte della polizia, era a doppia valenza: mi sarei addestrata per essere più utile al gruppo ed avere effettivamente delle competenze nel cacciare e trovare le persone, immedesimarmi in loro e allo stesso tempo avere maggiore controllo sulle informazioni sul villaggio..per quanto fossi brava in un certo momento mi sono sentita letteralmente fuori di me, tanto che non mi stavo comportando come una poliziotta o come una persona normale, tutt'altro ero simile ai mukenin alla quale davo la caccia e forse peggio> sorride ripensandoci <ad una, volevo strapparle la pelle ancora viva, ricordo che ero dilaniata dal desiderio di massacrarla ed al mio dovere..quel giorno mi ha fatto un favore immenso suicidandosi, ma da allora ho capito che io non posso essere quello che pensavo fossi> prende un lungo respiro <ma è giusto così, si può essere dediti alla rabbia, anche essere violenti..non siamo persone di pace anzi, siamo quelli che vagano nel fango del mondo per permettere ad altri di avere questo lusso, ma tra questo disgustoso miasmo, non ci è negato questo, anzi, per un ninja, un atto di gentilezza è sudato, è sofferto ed è temuto...ma dopo un po' ci si rende conto che non siamo solo e che c'è qualcuno che ci aspetta> è la potenza del bene, non importa come e dove, alla fine si insinua e nasce nel male, nei piccoli gesti quotidiani, nella normalità che deve essere garantita a tutti. <tu sei un guerriero, un assassino, un vendicatore...e puoi essere ricordato comunque come una persona che si è presa cura di qualcuno, tanti o pochi che siano..Yukio è un cannibale, folle ed un bambino con immensi poteri cosmici e Azrael..bhe> non c'è neppure bisogno di dirlo era Anbu del resto <e tuttavia ho visto abbastanza per dire che loro si meritano la mia preoccupazione...e anche tu sai?> sorride <ti devo ancora sconfiggere del resto> sogghigna per poi continuare sentendo l'ultima domanda, alla quale risponde con una certa sicurezza <no> è netto, preciso <io sono quello che sono grazie ai miei errori..il mio dolore, le mie colpe,le mie paure, la mia sofferenza e dolore, sono questi che mi hanno salvato , resettare tutto significa perdere quello che ho guadagnato con fatica, vanificare questi sforzi..quello che vogliamo è una illusione Katsumi, quello che è perso e vogliamo portare indietro è una illusione, la vendetta lasciando tutto alle spalle, sfinendosi per questa è una illusione, anche essere la bilancia del mondo magari è una illusione. <resettare è una via semplice ma equivale a morire> [stessi tag]

23:44 Hanae:
 A quanto pare la volontà del fuoco lentamente sta perdendo l'ardore che con tanta potenza illuminava il villaggio della foglia. Esistono davvero eredi di quella volontà? Forse si', magari non nel villaggio di appartenenza della Hyuga. < Eppure..è triste guardarlo negli occhi. E' lo sguardo di qualcuno intrappolato nella propria coscienza. > Oh..conosce benissimo quello sguardo. Ogni volta che riporta la propria mente al passato, dopo esser entrato nell'Akatsuki. Ogni suo riflesso mostrava la stessa identica immagine distorta. E' stato aiutato da Kimi, dal suo sorriso, a uscire da quella trappola. Ogni suo sussurro era come un sassolino su un percorso colmo di trappole, un percorso in grado di riportarlo al giusto. E ci era riuscito-- per un po'. Fino a che un fastidioso e piccolo insetto non gli è entrato in un orecchio, bisbigliandogli il modo nel quale Kimi sarebbe morta. < Non pensavo che avrei sentito parole tanto veritiere in questo purgatorio. > Indice e medio di entrambe le mani a sollevarsi appena, piegando le falangi nel momento in cui pronuncia la parola purgatorio, ovvero la traduzione del nome dell'isola sulla quale si muovono. La descrizione di lei al dire altrui lo fa sorridere appena, si comporta davvero come se fosse una madre, verso di loro. Nonostante il loro immenso potere, nonostante il loro nome rimbombi per le terre ninja con sinonimo di terrore. < Non vorrei legare al punto da ricevere gentilezza da un membro dell'akatsuki-- da te. Se iniziassi ad accettare quel sorriso, farebbe ancora più male, quando il castello di carte cadrà. Magari il tuo, magari il mio. > Scuote leggermente il capo, voltando lo sguardo sul suo cammino. < Per oggi mi hai già sconfitto > Il braccio sinistro si distende in direzione di un preciso punto della spiaggia, dovrebbe poter vedere anche la Hyuga, forse sulla cinquantina di metri, una forma rettangolare, color abete. Forse ciò che stanno cercando. Un cenno del capo, e L'Uchiha andrebbe semplicemente ad accelerare appena il passo. Sembra porvi poche attenzioni, ma quelle parole le sente, fin troppo bene. Lei non resetterebbe, Yukio ha detto che non resetterebbe. Quelle parole confermano che forse non sono gli altri a sbagliare. < E' come un serpente, che stringe..e continua a stringere. Mi strozza. Ogni tanto mi lascia respirare, ma..non sono cosi' forte dal riuscire ad oppormi. > Un sorriso amaro quanto le parole appena espresse. Ammette quella debolezza. < I miei errori-- sono davvero equivalenti al dolore che mi è stato dato? > Lo sguardo scivola su Mekura, mentre si ritrova prossimo al raggiungere quella cassa. < Se mi venisse offerta-- forse accetterei un'illusione perfetta. Mi odieresti, se ciò accadesse?> Inarca nuovamente il capo al cielo, un cielo che in questa notte di luna crescente appare più vasto che mai. [ chakra on ] [blabla]

00:13 Mekura:
 Annuisce quando sente quelle parole, il fatto di averlo sconfitto, <si, succedono grandi cosa quando si fa pace con se stessi, o almeno ci si prova> Ma per ora basta, stanno iniziando a perdere un po' troppo tempo per persone che dovrebbero occuparsi anche di loro stessi. <bhe, per lo meno ti guarderò le spalle, come compagno in questo casino> guarda verso katsumi e fa una domanda che non si immaginava di dire da sempre, da quando lo conosce <siamo una squadra?> con Kurako annesso nel bene e nel male.Lo segue dopo quel cenno e anche lei vedrebbe quella sagoma nera nella notte, forse la loro cassa. <No, non si odiano gli stupidi> afferma sarcastica sorridendo verso questo e scuotendo il capo <ironia a parte è una tua scelta, penso che ci siano altre persone che ti odieranno al riguardo, Kimi ad esempio, ma comprendo che alcuni momenti della vita sia meglio cancellarli per sempre se davvero non si riescono a reggere se pensi che possa costringere a fare male a chi ti prendi cura...perché è per questo che lo fai? è un atto egoistico ma che è pensato per gli altri?> domanda la ragazza cercando di capire il perché vorrebbe fare una cosa del genere <tuttavia, ti consiglio di guardare Kurako..lui vive in una illusione senza essere costretto da una tecnica, rischieresti di diventare come lui e non è un errore da poco> visto che lui stesso lo ha zittito con il genjutsu appena arrivati alla spiaggia. [ch on][stessi tag]

00:44 Hanae:
 < Non faccio mai domande tanto private, ma..> Lo sguardo scivola una volta ancora sulla Hyuga, nel tono vi è curiosità, si potrebbe quasi dire invasiva se soltanto non fosse tanto strana una tale curiosità, da parte sua. < vorrei sapere la tua storia, anche a grandi linee. > Le labbra si schiudono appena in una richiesta che anche alla propria identità suona quasi aliena. Come è arrivata, quella sera, ad unirsi all'organizzazione alba? Come ha vissuto i primi anni della sua vita? Ne conosce poche di storie, Katsumi. Per lo più tragedie, o tratti di vita delle proprie vittime, memorie che gli vengono trasmesse tramite il potere dell'ipnosi sharingan. Un potere con tanto potenziale distruttivo dall'essere temuto anche dallo stesso Katsumi. Partendo dal basso, permette di creare il caos in qualunque organizzazione, con soltanto un minimo di pianificazione. Segue una domanda che lo lascia interdetto, per qualche secondo. < Una squadra suicida. > Un sorriso si stampa sul volto, ma per quanto non lo dica in modo troppo diretto, è un si'. Si lascia contagiare da quella gentilezza, come un veleno che subentra nella propria cute, rilassando i propri muscoli, i propri istinti. Facendogli mantenere la sensazione di avere tra le mani la propria volontà, senza bisogno di pensare al cibo, al sangue. < Non..toccherei mai ciò a cui tengo. Ho perso interesse verso l'inseguimento del puro. Ho perso interesse verso quegli occhi. > La propria mente viaggia sull'immagine di Kurako, per un'istante. < E' un atto egoista, farei del male a Kimi..> magari anche a Yukio. < Però vorrei poter tornare indietro, con la mia mente. Mi sarebbe piaciuto diventare un grande ninja, quando ero giovane. Uno shinobi, ma anche un medico. Ma più di tutto volevo il bene per chi mi aiutava. > A quei tempi era Irou, 0-22. Scuote leggermente il capo. < Dal buio della mia stanza nei laboratori Uchiha credevo che il mondo esterno fosse magnifico. > C'è quasi malinconia, nel tono. E finalmente, a seguito di tali parole, si ritrovano davanti ad una cassa in legno. Affondata nella sabbia, a dar forma al suo peso. < Dentro dovrebbe esserci la radio e un codice da usare quando si inviano messaggi. Dovremmo dire agli altri di venire a spostarla, se il peso corrisponde alla sua descrizione..> L'Uchiha non è dotato di una grande forza. Ma nel migliore dei casi possono accamparsi nelle vicinanze, un luogo vale l'altro, in mezzo a tutto questo freddo. < Credevo mi odiassi, sai? > Una nota di ironia, per smorzare il peso delle parole che precedentemente son state pronunciate. [ Chakra on ][blablabla]

01:10 Mekura:
 Katsumi le chiede della sua vita o meglio della sua storia a grandi linee Mekura lo guarda e quasi come se nulla fosse più che altro concentrata sulla cassa racconta la sua storia <ero una ragazzina nata in un ambiente umile, così pensavo almeno, era tutto luminoso e i miei tutori erano delle persone magnifiche che ancora ricordo con ammirazione, ma la verità è che io sono la figlia scomoda di una famiglia di Hyuga che per denaro ha deciso di smollarmi al primo che potesse offrire qualcosa e lo fecero in gran segreto perché altrimenti mio zio il capo clan sarebbe stato costretto a rendermi cieca..per questo mi chiamo Mekura, "cieca"..non è un nome è una definizione> sospira per poi continuare <appena tornata al villaggio ho trovato un fratello che mi ha represso psicologicamente e che mi ha disconosciuto da lui appena si è reso conto che non la pensavo uguale, insomma per lui ero uno scarto fallimentare, quindi guerre, solitudine ed abbandono da buona parte dei ninja del villaggio e tentativi> suicidio <di farmi molto male...per dirti ero trattata con più rispetto da un mukenin che aveva un certo interesse verso di me..e poi ci siete voi e la mia travagliata storia romantica, come vedi non c'è poi nulla di tragico> ironizza amaramente per poi tornare alla radio. <dobbiamo o trovare il modo di trasportarlo in tre, oppure di escogitare un sistema di trasporto per la radio, per ora è tardi per muoversi, accamparci è meglio ..non nella spiaggia tuttavia: è umido, l'acqua si infiltrerà dentro i vestiti e ci gelerà le ossa, un anfratto o andare verso l'interno ci garantirebbe una protezione dal vento quantomeno> quando sente la domanda successiva la ragazza rimane per un secondo in silenzio, lo guarda e sospira abbassandosi sui talloni. <..ero una ragazzina stupida e infantile> commenta subito per poi aggiungere <ti ho parlato di mio fratello no? in quel periodo ero sotto stress a causa sua, voleva che raggiungessi dei risultati essere sconfitti al primo turno era una vergogna. Allora non sapendo a cosa aggrapparmi ti avevo usato come capro espiatorio per fare fronte a questa cosa, per incolpare qualcuno consapevole che la mia vita sarebbe diventata una sorta di inferno...infatti non ho ricevuto più missioni dopo la mia sconfitta> e non senza un motivo <tu hai fatto solo quello che dovevi fare, eri più concentrato e più abile e mi ci sono voluti 4 anni per fare pace con questa cosa, o meglio mandare al diavolo i miei parenti stretti> [tutto uguale!]

01:33 Hanae:
 Lo sguardo si punta sulla cassa, ma nonostante ciò le proprie attenzioni sono poste in direzione della Hyuga. Gli viene raccontata una storia, la sua storia. Qualcosa che in verità vale davvero tantissimo. Gli permette di dare colore all'immagine della Hyuga, un colore differente dal bianco o dal nero. Sa poco riguardo al clan che detiene il potere del byakugan, un occhio definibile gemello allo sharingan, lo stesso occhio appartenuto ad un ragazzo che Kurako ha deciso di uccidere tanto tempo fa. Ucciso senza realmente dargli la possibilità di esprimersi in ultime parole. Una fine triste, e pensare che ora non ricorda neppure quel nome, l'Uchiha. < umh..> un cenno del capo quando lei termina ciò che riguarda la sua storia. Comprende la sensazione di oppressione, eppure il pensiero che adesso lo tormenta è un altro. Quando ha parlato con la sua coscienza..o qualunque cosa quel personaggio fosse, gli è stata messa una pulce nell'orecchio. Un nome, Nanami. Al solo pensiero le unghie della mancina vanno a grattare appena sul polso della gemella, come se fosse stato punto da una zanzara. La sua partecipazione a tale missione è un modo per distrarsi da quel pensiero. Il fatto che ancora non abbia osato fare ricerche sull'esistenza di tale clone è per il timore che le parole dell'insonne possano esser vere. < D'accordo, ci sposteremo in un luogo più adatto. Da quel che ho letto dovrebbero esserci grotte d'origine naturale, per l'isola. > Non troppo lontano, ond'evitare il rischio di inoltrarsi nella notte in territorio avverso. Ma nel peggiore dei casi si faranno bastare qualche albero e cespuglio. E poi, ci si affaccia nuovamente sul passato. Quando Katsumi ancora era privo del dolore che fino ad ora ha citato alla lei. < Sai..> un incurvatura gentile sulle labbra, rievocare un anfratto di passato tanto calmo è quasi piacevole. < In realtà se fosse stato uno scontro privo di giuria, avresti vinto. > Oh, come dimenticare quel che è successo. < Non avendo dato particolar prova delle mie abilità hanno creduto che quel kunai, puntato alla gola, ti avrebbe potuta uccidere. Era un bluff, cosa che in uno scontro reale, mi avrebbe portato alla sconfitta. < E' stata quella vittoria a portarmi a ciò da cui vorrei scappare. > La mancina si distende sul proprio volto, sfiorando le cicatrici da spiedo arroventato ancora presenti e ben visibili. < Son contento che tu ti sia liberata da quel peso. Sappiamo dove si trova la radio, vogliamo andare? >il peso di suo fratello, dei suoi parenti. [ chakra on] [blablabla]

01:53 Mekura:
 Lo guarda mentre questo mugugna, lo guarda come se si stesse aspettando forse qualcosa, ma non lo fa: Kurako è comunque troppo vicino per una domanda del genere e non è giornata per questo, non con un pericolo incombente <vanno bene, non sarà il massimo dormire accucciati insieme > infatti probabilmente cercherà di mettere Katsumi in mezzo per sicurezza. <ma siamo più riparati questo si> Stringe i denti vagamente infastidita dalla immagine di Kurako..bhe non che debba preoccuparsi troppo dato che ha già avuto modo di vederla senza vestiti, completamente, a causa SUA. <si ma così è la vita, quello non era uno scontro reale e i se sono troppo malinconici anche per me> sorride <ma grazie comunque> detto questo la ragazza porterebbe una mano su un bordo inferiore della cassa e uno dall'altra parte in modo da afferrarla a dovere e cercherebbe di sollevarla o quanto meno capire che tipo di peso sia, se è davvero infattibile almeno per lei che è più abituata rispetto al genjutser a lavorare di forza...tutto questo è abbastanza ironico dato che lei è una hyuga. <lo sono anche io, vedrai che prima o poi ti libererai anche tu....dovrei esserci si, andiamo, magari Kurako è proprio in giro a cercare trappole limitrofe o qualche rifugio, in ogni caso ci sono le radio che ha dato> detto questo aspetterebbe che il ragazzo le risponda ma in ogni caso la giornata si prospetta verso la fine e anche lei si sente piuttosto stanca. Ci saranno dei turni ovviamente ma sono in tre, dovrebbe essere abbastanza fattibile. [end]

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