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Le Hyuga della Foglia: teach me, sensei!

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con Mekura, Kaori

14:09 Kaori:
  [Cascata] Un sole pallido illumina il Paese del Fuoco filtrando attraverso alcuni banchi di nubi grigiastre. Il cielo pare di un azzurro sporco mentre pochi raggi di luce riescono a ricadere sulla terra sottostante. E' una giornata piuttosto mite, il caldo dei giorni precedenti mitigato da una frescura autunnale. L'estate sta giungendo ai suoi ultimi giorni e l'aria si fa più frizzantina ma ancora piacevole sulla pelle. Kaori si gode la bella giornata passeggiando poco fuori i confini di Konoha: risale il fiume fino a giungere alla sua fonte nota come la Cascata dell'Epilogo. Una violenta e ripida discesa scrosciante d'acqua limitata ai lati da due enormi statue mezze distrutte di Madara Uchiha e Hashirama Senju. Un luogo ricco di storia, testimone di eventi grandiosi ed epici, che porta la giovane Hyuga a riflettere sul suo cammino. Quest'oggi ella indossa un completo nero composto di diverse parti: un corsetto buio a coprire busto e seno, una cintura a reggere un paio di comodissimi e corti shorts perfetti per ogni tipo di movimento, un coprispalle scuro ad unirsi nella zona dei bicipiti a dei lunghi guanti ninja dalle placche metalliche poste sui dorsi ed infine un paio di alti stivali da kunoichi al ginocchio. A completare l'abbigliamento vi sono altri piccoli particolari quali il coprifronte della Foglia legato attorno alla gola quasi come una protezione per la zona stessa, una pratica tasca porta oggetti assicurata in vita alla cintura ed un porta kunai e shuriken ben stretto attorno alla coscia destra. I lunghi capelli viola sono legati in due sottili trecce lunghe fino ai polpacci, mentre ciuffi ribelli e morbidi le scivolano attorno al viso e sulla fronte alta. Inspira profondamente sentendo l'odore dell'erba fresca tutt'attorno e beandosi dello scrosciare incessante dell'acqua poco distante. Si sente estremamente rilassata e in pace in quel momento, forse proprio per via di quel paesaggio così sereno e quieto e approfitta del momento per impastare il proprio chakra: non è mai il caso di tenere la guardia abbassata, soprattutto non fuori dal Villaggio. Va così a chiudere per un istante gli occhi cercando di radunare all'interno del proprio corpo le due grandi energie alla base della sua stessa vita: quella fisica e quella psichica. Riunirebbe le cellule che le compongono in due punti precisi nel suo corpo prima di andare ad unire le mani, all'altezza del plesso solare, a formare il sigillo della Capra. Fatto questo andrebbe a lasciar scorrere le due forze dentro di sé in un moto rotatorio e vorticoso che le porterebbe infine ad unirsi al centro esatto del suo busto, lì dove solitamente intendiamo dire la “bocca dello stomaco”. Andrebbero esse a mescolarsi e fondersi fino a divenire una sola energia: il chakra. Se esso fosse stato risvegliato ecco che andrebbe a scorrerle in corpo pervadendo le piccole vie che compongono il suo keirakukei andando a permeare il suo intero organismo di nuova forza. [Tentativo Impasto]

14:16 Mekura:
  [cascata] Ci sono fiori qui, fiori che non coglieva da molto tempo. Da bambina appena cresciuta, diventata adolescente coglieva quei fiori per i suoi defunti genitori, quelli alla quale l'hanno lasciata quelli genetici. Li coglieva e frequentava il cimitero dove erano seppelliti e questo per molto tempo. Ora invece è li, sono mesi ormai che non ha tempo di andare a trovarli, li, a domandarsi se fosse in qualche modo necessario questo...eccessivo attaccamento, che sia ora di lasciarli andare. E nel mentre altri pensieri si accumulano, la sua fronte aggrottata e tesa di preoccupazione è un chiaro segnale: neppure la compagnia della statua di Madara, carica di ricordi, lw da sollievo. Allunga il capo verso l'alto, ascoltando in silenzio il rumore della cascata mentre lei si trova sul capo mozzato di netto della statua di Hashirama con gli schizzi d'acqua nebulizzata che le bagnano i capelli ed i vestiti. Indossa ancora la divisa del suo viaggio verso Suna. Il colore della pelle prima latteo, al momento invece è abbronzato quasi dorata. I capelli viola sono scompigliati e nascosti sotto una sorta di velo color sabbia, rigirato attorno al collo e che cade per gli estremi uno davanti sul petto e uno sulla schiena. Sotto porta un busto di cuoio leggero bianco sporco per il viaggio, sopra una maglia di seta della stessa forma e colore abbastanza da proteggere la pelle dal cuoio. Manicotti grigio scuro che arrivano a coprire le mani lasciando solo le dita scoperte, una cintura larga dove si troverebbero le varie tasche portaoggetti e rotoli agganciati negli appositi sistemi. Copripantaloni color sabbia che lasciano scoperta parte del cavallo dove si possono vedere un paio di pantaloni neri aderenti ed infine gli stivali. Piega la testa e si appoggia sui talloni mentre i gomiti sono appoggiati ai ginocchi e curiosamente guarderebbe verso il basso cercando di identificare Kaori [ch on][rilascio del chakra avanzato]

14:28 Kaori:
  [Cascata] Sente l'energia azzurrina scorrerle dentro, donandole quella sensazione di forza che tanto le piace, la fa sentire sicura. Non può permettersi di farsi trovare impreparata in caso di visitatori imprevisti e spiacevoli, suo padre le ha insegnato molto chiaramente di non girare mai fuori dal Villaggio senza essere pronta ad agire in qualsiasi momento. Avanza lungo le sponde di quella sorta di lago ai piedi della cascata e si ritrova, dopo qualche metro bruciato in quel lento avanzare, a notare una figura particolarmente candida posta sui resti delle statue sfregiate. Non la riconosce, non ha idea di chi sia, non sulle prime. La figura è particolarmente coperta, una sorta di velo è posto sul capo a coprirne la chioma, lasciando però visibili i tratti del viso. Inclina di poco il capo, la kunoichi, assottigliando di poco lo sguardo nel tentativo di veder meglio chi va là. Muove ancora qualche passo prima di inarcare di poco le sopracciglia: non distingue ancora bene i lineamenti di quel viso eppure gli occhi su quel volto la sorprendono. Candidi, bianchi. Come i suoi. Schiude le labbra sorpresa, ancor più desiderosa di vedere chi sia questa persona e avanza ancora fino a distare da lei solo pochi metri. E' una ragazza, ha dei tratti piacevoli, gentili, e una pelle dorata piuttosto scura rispetto quella lattea e candida della genin, ed è sicuramente una Hyuga. <Non pensavo di trovare qualcuno qui a quest'ora> sorriderebbe appena la kunoichi dal violaceo crine portando le mani ad unirsi dietro la schiena, l'espressione serena e ben disposta di sempre sul volto giovane e pallido. <Interrompo la sua meditazione?> domanderebbe con cortesia non volendo disturbare davvero un eventuale bisogno di solitudine dell'altra. [Chakra: on]

14:38 Mekura:
  [cascata] Osserva la ragazza, la ascolta, ma accompagna la risposta solo con un sorriso leggero, distante, malinconico <no...interrompi altri pensieri, superficiali a dire il vero> il che effettivamente è un bene. Abbasserebbe il velo con entrambe le mani iniziando a camminare verso il basso usando la conformazione della statua per giungere in direzione di Kaori fermandosi più o meno a 4 m dalla genin. La guarderebbe meglio, i suoi occhi in particolare e ancora una volta sorride <mi stavo quasi preoccupando che il clan non crescesse abbastanza Kunoichi tra le sue file, sono contenta che così non sia> I suoi lineamenti sono conformi agli Hyuga piuttosto simili a Kaori: sottili, con gli zigomi alti e grandi occhi, il taglio corto tenuto per comodità in battaglia, naso sottile e labbra carnose, il collo lungo ed affusolato ma c'è qualcosa di selvatico, indefinito e nascosto in quel volto , qualcosa che tiene gentilmente chiuso al mondo dietro quel sorriso. <e per rispondere alla tua domanda sono di passaggio, avevo voglia di rinfrescarmi un po' prima di tornare al villaggio, qui è sempre piacevole passare le giornate estive> [ch on - rilascio del chakra avanzato]

14:51 Kaori:
  [Cascata] Kaori osserva il sorriso altrui, quella sorta di increspar malinconico di labbra che però non andrebbe a commentare. Non conosce abbastanza questa persona per potersi immischiare dei suoi affari. Sorride di rimando, con una sfumatura ben più cordiale e serena, contenta di non averla distolta da riflessioni importanti. La kunoichi si alza dalla roccia ove è seduta e avanza lentamente, in tutta tranquillità, verso la neo genin lasciando comunque fra loro una certa distanza. Non molta, quasi quella che solitamente vien tenuta fra due sfidanti in una sfida. <Effettivamente non è che abbia conosciuto o visto molte ragazze alla magione. Iniziavo a credere che nascessero solo maschi> sorride a sua volta la giovane snudando di poco i denti candidi fra quelle dune rosee delle sue labbra morbide. <Quindi sono ancora più contenta di quest'incontro. Almeno so che qualche altra ragazza c'è> sorriderebbe cordiale, dolce, facendo appena spallucce rivolgendole uno sguardo gentile, caloroso, ingenuo. <E poi credo che almeno fra noi del clan dovremmo essere uniti. Quindi cerco di conoscere quanti più compagni possibili> rivelerebbe lei il suo pensiero forse troppo idealistico e infantile, una utopica immagine di un clan privo di incomprensioni o dibattiti. <Io sono Kaori, comunque. Kaori Hyuga> si presenterebbe a questo punto muovendo qualche passo verso l'altra al fine di bruciare definitivamente quella misera distanza fra loro, porgendole la man destra come richiede la tradizione. Ascolterebbe, successivamente, il dire altrui circa il suo essere lì, alla cascata, e annuendo appena col capo sorriderebbe appena. <Sì, da quando sono riuscita a venire qui ho iniziato a venirci spesso senza nemmeno rendermene conto> rivela lei con fare sereno, tranquillo, lanciando ora una occhiata al paesaggio attorno a loro. <Ma devo dire che di notte si gode di un panorama ancor più bello. Quando non ci sono nuvole e la luna e le stelle si specchiano in questo lago è davvero meraviglioso> gli occhi sognanti, una spontaneità disarmante nel suo dire innocente. <Ma suppongo di non star dicendo nulla che tu non sappia già> sorriderebbe dunque volgendo ancora una volta lo sguardo alla kunoichi. [Chakra: on]

14:17 Kaori:
  [Cascata] Kaori osserva il sorriso altrui, quella sorta di increspar malinconico di labbra che però non andrebbe a commentare. Non conosce abbastanza questa persona per potersi immischiare dei suoi affari. Sorride di rimando, con una sfumatura ben più cordiale e serena, contenta di non averla distolta da riflessioni importanti. La kunoichi si alza dalla roccia ove è seduta e avanza lentamente, in tutta tranquillità, verso la neo genin lasciando comunque fra loro una certa distanza. Non molta, quasi quella che solitamente vien tenuta fra due sfidanti in una sfida. <Effettivamente non è che abbia conosciuto o visto molte ragazze alla magione. Iniziavo a credere che nascessero solo maschi> sorride a sua volta la giovane snudando di poco i denti candidi fra quelle dune rosee delle sue labbra morbide. <Quindi sono ancora più contenta di quest'incontro. Almeno so che qualche altra ragazza c'è> sorriderebbe cordiale, dolce, facendo appena spallucce rivolgendole uno sguardo gentile, caloroso, ingenuo. <E poi credo che almeno fra noi del clan dovremmo essere uniti. Quindi cerco di conoscere quanti più compagni possibili> rivelerebbe lei il suo pensiero forse troppo idealistico e infantile, una utopica immagine di un clan privo di incomprensioni o dibattiti. <Io sono Kaori, comunque. Kaori Hyuga> si presenterebbe a questo punto muovendo qualche passo verso l'altra al fine di bruciare definitivamente quella misera distanza fra loro, porgendole la man destra come richiede la tradizione. Ascolterebbe, successivamente, il dire altrui circa il suo essere lì, alla cascata, e annuendo appena col capo sorriderebbe appena. <Sì, da quando sono riuscita a venire qui ho iniziato a venirci spesso senza nemmeno rendermene conto> rivela lei con fare sereno, tranquillo, lanciando ora una occhiata al paesaggio attorno a loro. <Ma devo dire che di notte si gode di un panorama ancor più bello. Quando non ci sono nuvole e la luna e le stelle si specchiano in questo lago è davvero meraviglioso> gli occhi sognanti, una spontaneità disarmante nel suo dire innocente. <Ma suppongo di non star dicendo nulla che tu non sappia già> sorriderebbe dunque volgendo ancora una volta lo sguardo alla kunoichi. [Chakra: on]

14:27 Mekura:
  [cascata] La lascia fare, risponde con un sorriso cordiale alla sua affermazione, approvando nel profondo quella scelta: con un po' di fortuna ed un buon carattere potrebbe riuscirci, ma a lei non è bastata ne l'una ne l'altra.<è un obbiettivo nobile, da chi ambisce ad una posizione di comando quasi > afferma questa in tutta risposta allungando il braccio verso Kaori per salutarla e stringere quella mano messa avanti in segno di presentazione formale <Mekura, del clan degli Hyuga> non si è mai abituata al suo cognome sopratutto in presenza di altri suoi appartenenti al clan. <ho perso il desiderio di venire nelle notti limpide alla cascata..ma si è bellissimo> risponde la più "anziana" mentre si toglie quella sorta di velo scuotendo il crine violaceo per liberarsi esprimendo un sospiro di sollievo a togliersi quel indumento che per il clima attuale è di troppo. Si inginocchia lungo la riva dello specchio d'acqua e portando le mani insieme per raccogliere l'acqua si bagna il volto e i capelli rinfrescandosi un poco, lasciando che le gocce scivolino fin sotto gli attuali vestiti. <Kaori Hyuga che splendido nome> si complimenta lei ripensandoci, ma del resto ogni nome può sembrare più bello del suo : Mekura, "cieca" [ch on -rilascio del chakra avanzato]

14:39 Kaori:
  [Cascata] Il dire dell'altra porta la giovane genin a riflettere: non ha mai pensato a se stessa come a qualcuno capace di comandare una squadra o dei compagni. Non si è mai vista nei panni di una qualche figura di rilievo, limitandosi a vivere le proprie esperienze giorno per giorno scalando il proprio percorso partendo dalla base di una gerarchia vecchia di secoli. <Devo ammettere che è qualcosa al quale non ho mai pensato. Mi sono sempre vista più come qualcuno che esegue gli ordini più che come qualcuno che li dà> rivelerebbe lei con fare semplice, le labbra incurvate verso l'alto in un'espressione serena, sincera. Il tempo scorre placido, tranquillo, mentre la conversazione giunge finalmente a presentar le due. Le loro dita si incontrano, le mani si stringono e le loro identità si svelano, così come il volto della chuunin ora privo di quel fastidioso velo. Kaori schiude le labbra in una sorta di 'o' all'udire il nome altrui. La conosce, ha sentito parecchio parlare di lei fra i suoi compagni di clan, ma è la prima volta che ha modo di conoscerla di persona. <Mekura Hyuga?> ripeterebbe con fare retorico osservandola con gli occhi grandi di sorpresa. <Ma io ho già sentito parlare di te! Mio padre dice che sei una kunoichi promettente e che già da quando eri un'allieva hai partecipato alle ultime guerre di Konoha> spiega la giovane con un certo entusiasmo, il rispetto e la stima nella sua voce che vibrano elettrizzati nell'aere attorno a loro. <E' davvero un onore conoscerti di persona> aggiungerebbe poi con gioia, un sorriso ampio e luminoso a disegnarsi su quelle labbra gentili. <Se posso chiederlo... come mai? Ti porta brutti ricordi o hai trovato di meglio?> domanderebbe incuriosita, il tono modesto e colpevole di chi non desidera risultare invadente o fastidiosa. Segue con lo sguardo i movimenti altrui sedendosi accanto all'altra lungo la riva del lago. Si inginocchia a sua volta rivolgendo le iridi chiare alla volta altrui. Le sue parole son gentili, cortesi e la portano a mostrare un'espressione solare, colpita. <Grazie. L'ha scelto mia madre, lei non è di Konoha, viene da Kusa. Mio padre avrebbe preferito un nome diverso, più forte, ma alla fine le ha concesso di chiamarmi così> rivelerebbe lei semplicemente, le spalle appena strette con fare noncurante. <Il tuo l'ha scelto tua madre, anche?> domanderebbe poi inclinando di poco il capo, alcune ciocche violacee a scivolarle attorno al viso, ondeggiando al soffio gentile di una brezza appena accennata. [Chakra: on]

15:07 Mekura:
  [cascata] Mekura sorride osservando la reazione e le parole della ragazza sbuffando leggermente mentre incrocia le braccia tra loro <Prima o poi ci ritroviamo tutti nella condizione in cui bisogna prendere il comando, se così si può dire> sospira <ma si può tradurre semplicemente che ad un certo punto della tua vita avrai delle responsabilità verso qualcuno: allievo, gruppo e chi si voglia anche amicizie. Il tuo percorso è iniziare a guardare chi al momento è al comando, imparare e capire cosa è meglio per la situazione, al meglio delle tue possibilità e capacità di comunicazione> si morde il labbro e abbassa le mani sui fianchi facendo scoccare la lingua premendola contro il palato <è un buon inizio farti vedere come una persona a modo, ma te lo dico per consiglio: non permettere che la gentilezza venga scambiata con debolezza, si molto selettiva con chi essere realmente gentile e non solo formale> chiude gli occhi e porta indietro i capelli per poi sollevare le spalle e turnicarle indietro unendo le mani tra loro dietro la schiena per potersi stiracchiare. <ma ti sto facendo retorica e immagino che sia l'ultima cosa che vuoi ascoltare al momento...hum?> solleva un sopracciglio quando sente ripetere il suo nome in modo tutto eccitato, li risponde seria distogliendo lo sguardo <onore...mi pare un po' troppo esagerato, ma ringrazia tuo padre da parte mia per il termine promettente> ripensando alla guerra la sua espressione si fa un attimo più truce: è difficile non partecipare ad una guerra dato che è la stessa che ti costringe ad agire. Scuote il capo ringraziando mentalmente Kaori di aver cambiato discorso, il sorriso ritorna molto cordiale e con l'indice punterebbe la statua decapitata di Madara <in realtà ho ricordi piuttosto belli huhu, su quella statua ci stava uno dei ninja più simpatici che avessi mai incontrato...sai con lui abbiamo fatto un po' di scena davanti ad una vecchia kunoichi huhu è stato divertente> prende un lungo respiro dopo aver trattenuto la risata per poi abbassare il braccio <ahh..diciamo che non vengo più qui perché mi faccio prendere troppo dalla malinconia> Si metterebbe a sedere sulla riva poggiandosi sui talloni piegando la testa di lato <ha buon gusto e probabilmente lo sa anche lui> Quando tocca a lei chiedere a chi deve il suo nome lei si prende il suo tempo e umettandosi le labbra risponde dicendo solo <..mio padre, mia madre e il capo clan con accordo comune> prima di abbandonarla [ch on]

15:23 Kaori:
  [Cascata] Ogni parola è una lezione per Kaori che, in assoluto e totale silenzio, annuisce a quel dire registrando nella propria mente quegli insegnamenti. Sì, sa che un giorno toccherà anche a lei prendere il comando della situazione, probabilmente anche di altre vite, ma sa anche che per ora può guardare a quei giorni con un certo distacco, ben conscia del fatto che siano piuttosto lontani. Ancora troppo poco esperta di scontri e battaglie, ancora una novellina quando si tratta dell'essere un ninja. Il solo impegno non serve senza esperienza, soprattutto quando si ha la responsabilità di vite altrui. Annuisce di tanto in tanto per mostrarle attenzione, per farle intendere di non avere dubbi o domande circa il suo dire e, quando l'altra si ferma temendo di starla annoiando, eccola alzare ambo le mani dinnanzi al petto e scuoterle con fare urgente. <Oh no, no, affatto!> esclamerebbe subito con una voce un po' più acuta del solito, il capo a seguire per un istante il moto delle mani. <Ogni consiglio è una lezione importante, credo di averne davvero bisogno per poter essere migliore> rivela lei con convinzione, le mani ora a ricadere molli lungo i fianchi. <Perciò non preoccuparti affatto, anzi devo ringraziarti> sorriderebbe lei cauta, tranquilla, annuendo di poco col capo. <Magari per iniziare posso guardare a te come modello da cui trarre ispirazione.> inclina di poco il capo, lo sguardo appena più serio. L'altra è una ninja sicuramente più esperta di lei e senz'altro ha vissuto situazioni che Kaori può soltanto immaginare considerando che era ancora piuttosto piccola ai tempi della guerra contro Kuugo e Ryota. Sarebbe stato positivo per lei guardare all'altra con attenzione, osservare le sue decisioni, il suo comportamento, così da trarne beneficio ed esperienza, sebbene l'altra appaia piuttosto modesta ed umile nel suo minimizzare se stessa. La Hyuga sorvola circa i ringraziamenti della compagna per le parole di suo padre e ascolta tranquilla quella sua spiegazione. Dev'essere un posto piuttosto speciale per lei, questo. Ricco di ricordi e memorie a giudicare dal modo di raccontare senza riuscire davvero a nascondere quel riso leggero, l'espressione appena più coinvolta, più viva. <E chi era? Era di questo villaggio?> domanderebbe incuriosita la genin, l'espressione divertita e quasi complice di una ragazza qualunque che chiacchiera con una compagna, la semplicità di un animo gentile e puro. <Beh non essere triste per questi ricordi passati. Sii felice di averli vissuti. Sarebbe stato molto più brutto non viverli affatto, no?> proverebbe a dire la giovane dal crine violaceo nel tentativo forse un po' goffo e banale di non rattristare l'altra, le labbra incrinate in un sorriso incoraggiante, amichevole. <Ohhh. Beh dev'essere stata una scelta ben ponderata se ha messo d'accordo tre persone. Caspita> sorride lei semplicemente, ignorando totalmente la situazione familiare dell'altra. <Devo dire che mi piace. Ha un suono... non so, musicale. Suona davvero bene in bocca, non trovi?> domanderebbe lei roteando appena gli occhi verso l'alto. <Mekura. Mekura. Mekura.> ripeterebbe accarezzando con la lingua il palato con fare gentile, delicato. <Sì, mi piace proprio!> [Chakra: on]

15:42 Mekura:
  [cascata] Che bambina a modo, Mekura la osserva con la coda dell'occhio mentre guarda l'acqua della conca che si è creata vicino alla cascata, ma quando dice che potrebbe guardare a lei come un modello Mekura chiude gli occhi e forzatamente si trattiene dal ridere <posso insegnarti tutto quello che so sullo stile di combattimento Hyuga...posso guidarti e smussare degli angoli troppo acuti o poco elaborati> sospira <ma non sono sicura di poter essere di ispirazione per te. Tuo padre ha detto che sono promettente, ma non sono sicura che possa considerarsi d'accordo con il termine che tu hai usato> commenta lei sospirando. <dopo tutto sono stata piuttosto marginale nei problemi del clan con l'ultimo attacco da parte dei genetisti e quello che ho fatto nella guerra non è nulla di speciale: molti denshi hanno partecipato alla fine nella protezione dei civili, forse per te chiederebbe qualcuno di più forte> afferma lei seriamente mentre appoggia il gomito sopra il ginocchio destro piegato verso l'alto e il mento sul palmo della mano aperta. <no, era venuto però per aiutare durante la guerra> si gira, o meglio gira solo gli occhi dopo aver sentito quella frase fatta da parte di quella ragazza sorride e risponde <se non li avessi vissuti semplicemente non ci sarebbero, non sarebbe deprimente perché semplicemente non esisterebbero> Prende un lungo respiro e mugugna leccandosi le labbra. <si è stata ponderata> commenta lei mugugnando <molto> si morde il labbro e sospira abbassando la testa per poi sorridere mentre sente il suo nome ripetuto costantemente <si ha un bel suono> [ch on]

16:29 Kaori:
  [Cascate] C'è qualcosa in questa ragazza che porta Kaori a guardarla con interesse, con curiosità. Con occhi più seri, più maturi forse. Sarà il fatto che la trova affidabile e gentile, sarà che avverte nel suo tono quel tentativo di minimizzare se stessa ed i propri meriti dietro un velo di -forse- sincera modestia, sarà che semplicemente è curiosa di scoprire chi Mekura Hyuga sia al di fuori delle voci udite per il dojo di famiglia. <Perchè pensi così poco di te stessa?> la domanda sorge spontanea alle ingenue labbra dell'altra che, ancor novellina, vede nelle gesta altrui un qualcosa di grande e ammirabile. <Io non so come combatti e non so quanto tu sia forte però... però io credo che tu sia una bella persona, che tu sia gentile e che non ami vantarti delle cose fatte, qualcosa che sinceramente non è da tutti.> rivelerebbe la giovane con occhi curiosi, l'espressione seria in quel dire. <Non capisco se sei umile o se davvero credi di non aver fatto nulla che sia degno di nota... io credo che tu abbia dato sempre il massimo, partecipando anche solo da allieva al tentativo di proteggere la Foglia, e per questo posso dire che mi piaci.> Un sorriso dolce, sincero, ad aprirsi sulle dune rosate sul volto della genin. <Io credo che tu sia in gamba e mi piacerebbe molto conoscerti di più. La Mekura dietro le voci che si sentono in giro> rivela lei con candore, un fare amichevole e forse ingenuo in quel dire. <Anzi, sai? Mi piacerebbe moltissimo poter imparare qualcosa da te. Ho imparato da poco come controllare e attivare il Byakugan e ormai mi sono abituata a vedere tutto in maniera così... ampia, però non so come sfruttare questo potere in combattimento> spiegherebbe la giovane con fare leggermente teso. <So che nel nostro clan ci sono molte tecniche utilizzabili grazie al nostro potere speciale, però non ne conosco ancora nessuna e mi piacerebbe imparare. Sarei contenta se potessi allenarmi con te.. l'unico altro cui mi sentirei di chiederlo è Hiashi ma forse potrei imparare da entrambi.> spiegherebbe ancora mordendosi appena il labbro inferiore, le mani a giocherellare nervosamente con una delle due lunghe trecce. <Ti andrebbe?> domanderebbe allora alzando lo sguardo speranzoso sul viso altrui, uno scintillio impaziente e timido nelle iridi perlacee così simili a quelle altrui. Il discorso avanza e procede ed ecco che la genin andrebbe ad osservare l'altra con fare semplice, comprensivo. <Mi dispiace se hai perso i contatti con questa persona... ne parli al passato, per cui temo che non la senti più> sincera, dolce, una sfumatura mortificata sul viso gentile mentre accenna un sorriso leggero, di circostanza più che sinceramente felice. Nota che c'è un che di malinconico nel fare altrui, in quelle parole, quei pensieri e spera di riuscire anche solo un poco a distrarla da quelle riflessioni passate, nostalgiche che sembrano stringerla. E' un istante che nota sulle labbra altrui un sorriso sincero, più vivo, che porta Kaori ad ampliare ed aprire il proprio con gioia. <Oh! Vedi? Sei più bella quando sorridi> direbbe con ingenua spensieratezza indicandole il proprio riflesso nelle acque sotto di loro. <Sono contenta di averti fatto sorridere almeno un poco, sembravi triste> rivela quindi la genin addolcendo lo sguardo, il sorriso a rimpicciolire sempre più fino a divenire solamente abbozzato. Non immagina cosa possa rattristare o preoccupare l'altra, però è sicura di non volerla sapere in difficoltà. Le piacerebbe, nel suo piccolo, poter fare qualcosa per aiutarla, anche solo per un istante, e fa il possibile per riuscirci. [chakra: on]

16:48 Mekura:
 Quando fa quella domanda non le risponde semplicemente: quello che ha fatto lo ha fatto davvero rotolando nel fango e passando in una situazione più critica dell'altra. Si meriterebbe di vantarsi un po' per tutto questo, a conti fatti eppure ha sempre pesato che non dovesse avere nessuna difficoltà, che doveva essere perfetta in ogni modo e dato che non lo era, la sua vita non valeva poi tanto. Quando sente qualcuno farle questi complimenti dovrebbe sentirsi bene, ma non ci riesce. Trova che accennare alle sue capacità sia fuorviante sia per alleati che per nemici..e al momento con la situazione di Yukio in giro, con una taglia sulla testa e con la connessione con L'akatsuki la quale, denunciandola è a rischio se non è già stata considerata sua alleata. <ti ringrazio> commenta la ragazza per poi sospirare pesantemente e sollevarsi. <notevole> afferma sollevando un sopracciglio mentre sente le novità riguardo alla sua innata ma sopratutto alla sua capacità di controllo <anche io sono venuta fuori con un byakugan piuttosto forte però mi è servito del tempo, in alcuni casi è stato pure doloroso e violento> afferma la ragazza seriamente per poi sospirare <ma ti insegnerò tutte le tecniche Hyuga che conosco..conosci Hiashi?> sorride raggiante mentre incrocia le braccia <questo va molto bene, per un po' l'ho addestrato io, è un bravissimo shinobi, anche più brillante di me, utilizza le tecniche che conosce in modo originale quanto efficiente> annuisce convinta mentre prenderebbe la sua roba e inizierebbe a camminare verso la scaletta <in ogni caso, ti ringrazio per tutto, la chiacchierata ed il resto, possiamo parlare ancora, ti accompagno a Konoha> afferma la ragazza mentre attende Kaori, sia nel caso voglia seguirla che no [end]

16:55 Kaori:
  [Cascate] Effettivamente anche il capoclan le ha detto che il suo Byakugan è piuttosto potente: forse per imparare ad usarlo ci vuole molta più pratica di norma, magari è per questo che la chuunin è rimasta colpita a quelle parole. Kaori non può che essere fiera e orgogliosa di sentirgliele pronunciare, ovviamente, e sorride raggiante quando l'altra accetta di addestrarla. <E' fantastico! Grazie mille... sensei> sorriderebbe calandosi già nella parte prima di annuire convinta alla successiva domanda della Hyuga. <Sì, abbiamo parlato un po'. E' una persona piuttosto seria ma è gentile.> dice le sue impressioni con semplicità per poi apprendere che l'altra è stata maestra anche del suo compagno. <Spero di poter essere alla sua altezza allora! Farò del mio meglio per essere una brava allieva> sorride lei entusiasta e impaziente di iniziare prima di seguire i movimenti dell'altra in modo quasi meccanico. <E' stato un vero piacere, sono io a doverti ringraziare, davvero!> esclama Kaori contenta, affiancando Mekura lungo il cammino verso il Villaggio. [END]

Le due Hyuga si incontrano per caso alle Cascate dell'epilogo. Iniziano a chiacchierare contente di aver trovato una nuova ragazza all'interno del clan e finiscono con lo stringere una sorta di legame fra "maestra" e "allieva".

Pessimo riassunto, faccio pena, ma sono di fretta. ♥