Gli occhi di Baba eppure, rimangono bassi: Cosa ne sa lei? Le labbra della stessa rispondono con un fare annoiato a Mekura ed alle sue domande con un semplice sorrisetto sbieco. <Cosa ne so?> La voce la ricalca mentre finalmente, abbasserebbe il punto croce su cui stava disegnando la gioconda--- no, scherzo, stava disegnando dei semplici fiori di loto. Fino ad appoggiarla sulle gambe e piegarsi stancamente in avanti; quanti anni avrà, per sapere così tanto e aver un capo così piccolo? Oh, Yukio, domande da non fare mai ad una donna con la sclera nera. Se solo aguzzassimo le orecchie, sentiremmo vecchie ossa cigolare sotto il peso degli anni, troppi, più di quanti qualsiasi umano meriti su questa terra troppe volte calpestata. <So abbastanza ma non quanto voglio, cara. Mai. Continuamente. Il sapere lascia la bocca asciutta e te lo spacciano sempre per limonata fresca.> Gli occhi che s’incrociano con quelli di Yukio, proprio mentre lei l’osserva, lo ascolta ma altro non lascia trapelare da quello sguardo color della pece. Intesa? Forse. Eppure uno sguardo non mette un punto ed un’affermazione alle tue domande, forse, per riderci su, ha solamente la sclera tatuata. Eppure la quantità di chakra presente in Baba –se solo Yukio avesse il chakra impastato- risulterebbe esorbitante. Come—come se fosse il jinchuurichi di un demone. Quasi, e dico quasi, la stessa potenza del chakra di Yukio. Ma ora, basta fantasticare: Guardala! E’ solo una donna anziana che ora, ti rivolge mezzo sorriso, e si spinge oltre, in passi lenti, verso gli scaffali abbandonando sul lato del tavolone il suo punto croce. <??> Le labbra vibrano alle affermazioni di Kurako, e uno schiocco di risata limpida esce dalle labbra della Septa Suprema di Tsukiyomi. <Kurona?!> .. <Oh, oh diamine: Stronza, sadica, pervertita, talentuosa, irriverente, testa calda, un po di facili costum—come..> E le mani spostano libri, osservano le copertine. <Come dite voi? T-toooya? Trooya??>..<Oh beh, Kurona è molte cose, ma non morta…> Per poi volgere il viso verso Kurako, divertita, come se fosse una battuta ilare. Indica la stella a dieci punte con la destra. <Lo sentirei, eccome se lo sentirei. Sento la morte di ogni mia figlia.> Espira lentamente, addentrandosi per il lungo nella cantina, tra enormi, lunghi scaffali e candele consumate e accese che danno all’ambiente un tocco esoterico. <Bene, arriviamo al dunque. Dunque.> (???) <Hyuga parla tu, ho un principio di Misandria, te lo giuro, gli uomini non riesco proprio a guardarli in faccia. Vieni cara, vieni!> E le fa cenno con la mano che appare da sopra uno scaffale d’improvviso, come a dirle “vieni avanti”. <Partiamo da domande facili come: Chi vi ha mandato, perchè, come siete arrivati, cosa posso fare e soprattutto, quale prezzo pagate?> [GDR GO!][Turni invariati, per domande sussurrate!]
[Turnazioni libere]*
[tavolo] Solleva un sopracciglio sentendo la spiegazione che offre Yukio sulla sua attuale condizione di ricercato <...immagino che queste siano giustificazioni che dovrei aver già sentito da qualche parte quando lavoravo alla polizia> borbotta lei in tutta risposta concentrandosi su Baba al momento e...sullo strano comportamento di Yukio che da rilassato diventa, più serio, concerne alla situazione e sempre con gli occhi puntati su Baba. Seguirebbe la linea da lui alla vecchia, almeno prima di sentire la voce di Kurako alle spalle tanto da farla girare nella sua direzione: cosa centrava Kurona con questa storia? Scivola via dal tavolo, lascia scorrere le gambe verso il bordo e con un colpo di reni insieme alle mani appoggiate sopra si stacca da questo mettendosi in piedi mentre si massaggia i polsi. La donna risponde ma in modo vago alle sue domande, abbastanza da farle sfuggire un sospiro frustrato dalle labbra. La spiegazione poi riguardo a Kurona, il modo inglorioso nella quale la descrive e che in silenzio si trova ad annuire tra se e se tenendo rigidamente il mento fermo per evitare di fare mosse azzardate e la successiva sorpresa riguardo al fatto che è viva la lasciano sbigottita. Si gira verso Yukio per capire se lui ne sapesse qualcosa, gira solo gli occhi più che altro convinta che se Kurona fosse viva cercherebbe lui tra tutti e subito, se fosse viva lui sarebbe il primo a saperlo....e invece a quanto pare qualcun'altro che meglio conosce Kurona di lei, rivela queste informazioni, ma sopratutto figlia, ci sono altre? sorelle per caso? Cautamente si avvicinerebbe allo scaffale come ordinato cercando sempre di tenere d'occhio la zona e quindi risponde dopo una breve occhiata al resto del gruppo <ci siamo mandati da soli, siamo qui perché una persona importante è stata rapita e la stiamo cercando è iniziato diversi giorni fa, con un uomo che aveva una strana aura di chakra oscuro> forse è stupido rimanere sul vago ma, quella donna, ha l'impressione che se dicesse troppo userebbe quelle parole come..un qualcosa da conservare ed usare, come se ascoltasse fin troppo attentamente una persona accogliendola in fallo dandogli quello che chiede ma forse non quello che serve <quale prezzo?> [Scantinato] Oh ignorare,si. Questa volta bisogna bellamente ignorare ogni riferimento a Kurona per evitare sul serio una catastrofe. "Bene" Cioè male, malissimo! Non va a fatto bene questa situazione, non gli piace stare con i morti, per niente. È una specie di ritorno gli inferi e li ha visti benissimo oltre quella porta all'isola nera, una delle più piccole a quanto pare "E non pensavo che si passasse così in incognito..." Già, si riferisce ovviamente a Baba, passare così in incognito pur avendo questo problemino? Non si dovrebbero verificare anche delle crepe o cose simili sul viso? ma forse quelle sono facilmente mimetizzabili con la pelle da vecchia, accidenti! I passi di Yukio arretrerebbero di poco fino a scontrarsi con il corpo di Gojio "Cerca qualcosa sulla seconda guerra ninja... Un qualunque libro. HEI!" rivolgendosi infine a Baba-sama "Ti dispiace se... Leggo qualcosina nel frattempo?" Domanda, schietto ma molto educatamente alla fine eh, cercherebbe di abbassare il capo ed il busto per essere più formale possibile per poi rialzarsi dopo pochi secondi, la sua educazione ha un limite in fin dei conti. Appena Baba conferma l'esistenza di Kurona, Yukio riaprirebbe bocca "Già, dovresti aggiornarti sulle news del globo eh" verso Kurako, ironizzando la questione. C'è qualcosa che non torna però. Mia figlia? Figlia di chi? Non c'entrava niente allora il posto in cui l'aveva presa. Morte della figlia? "Ah e avrei una domanda personale, se permetti..." Vuole semplicemente constatare le cose... con? "Se non sono troppo irriverente... Conosci questo simbolo?" E che cosa mostrerebbe? Uno stemma, una sottospecie di spilla sotto quell'enorme vestito da barbone che viene tirata fuori, una spilla nera e viola con effetto vetro:su di essa una stella a cinque punte con una rivolta verso il basso ed un cerchio attorno, molti segni e kanji dentro di essa che alla fine dei conti rappresenta il clan kokketsu... Ma perché questa domanda? Si vedrà...[the same][GUUUUUUUUYS, time to sleep here- Freeze] Così aumenta l'hype. Prometto tante, succose, cose interessanti.
Okay guardiamo questa situazione da fuori: Kurako che spara frivolezze che hanno il sapore del suo demone, Yukio prende la palla al balzo interpellando la saggia che di tutta risposta, quando la chiama in causa, tende il capo da sopra gli scaffali guardando quella spilla con un fare disinteressato e poi, Mekura finalmente è l’unica che fa il suo porco dovere in questa stanza, ponendosi tanti limiti, quante domande. Quanto può effettivamente dire a Baba-sama? Ha tutta la ragione nel supporre che essa sia una rivenditrice di informazione, pelle e oh, cara mia, non solo e credimi che non vorresti mai sapere cosa rivende. E man mano che trascina Mekura giù per gli scaffali che paiono essere un nuovo mondo fatto di conoscenze mai troppo approfondite, prende con tutta la cheta necessaria alcuni libri che dalla copertina anonima –in cuoio lavorato, cuoio spesso o compensato rivestito, con le pagine cucite a mano come i tomi vecchi che abbiamo avuto la fortuna di vedere- abbassa le spalle in un moto di fastidio e irritazione. <Una persona importante, dagli occhi violacei e concentrici è stata rapita.> Mette assieme i pezzi. <Il Rikudo Sannin?> Beh, è l’unico portatrice del Rinnegan del resto, discendente di Madara stesso. <Chakra oscuro.> Ripete dopo Mekura come un pappagallo, tornando da Yukio e Kurako apparendo esattamente alle loro spalle. <Le domande rivolgile a me tesoro, grazie..> Qualsiasi cosa desideri cercare nei suoi libri, almeno, dato che non c’è libro li dentro che non sappia a memoria. La destra libera s’infila nella parte opposta del kimono color della sabbia, tirando fuori un semplicissimo fuuda bianco: Che vi stia per attaccare? Si posiziona –passando tra Yukio e Kurako- esattamente tra loro due, lasciando che Yukio guardi bene che sopra non vi è la scritta “Potenza” ma bensì la scritta “Blocca” infondendoci una quantità di chakra per lei—superflua [80 CK] forse. E ponendo il fuuda sulla bocca di Kurako con un semplicissimo scatto delle dita, dall’interno della mano, verso l’esterno, così da appiccicarlo, indissolubilmente sulla bocca di Kurako limitandolo temporaneamente –limitando le sue parole, almeno-. <Sono una donna di scarsa pazienza, e la mia età giustifica il fatto che io sia burbera.> Lei insomma, se ne lava le mani, ha un carattere di cacca e dovete scenderne a patti. Posa i tomi con un tonfo sul tavolino basso che risiede difronte alla sua sedia a dondolo, tornando a sedersi composta. <Posso davvero secondo te aiutarvi con queste informazioni, piccola Hyuga?> Scuote il capo esterrefatta. <Cosa—cosa sono, una maga magò come le favole per i bambini?>…<Sono una semplice ninja in pensione. Mi devi dire di più. Una persona con il chakra oscuro…?> Le labbra si premono, concentrata. <Basiamoci su cose semplici, in principio. Il colore e l’essenza del chakra di un umano parte dalle nostre forze interiori, quindi è basato su quello che nutre la potenza di codesto uomo.> Prende un kunai e s’abbassa sul tavolino, fissando Yukio con INSISTENZA come se volesse dirgli qualcosa. Due, tre volte, quelle in cui abbassa lo sguardo sul tavolo, come se volesse direzionarlo li, come se volesse dirgli –senza riuscirci- di guardarlo. E la lama, s’infilza con forza, iniziando a scrivere qualcosa. <Un chakra oscuro—viol /// nero, e colori derivati..> Quando pronuncia “viola” la mascella di serra improvvisamente, come se qualcuno gliela stesse bloccando. <Sono un principio—di negatività. Origini oscure.> .. <La maggior parte di essi però, non sono noti. Come i Seiun, di cui è nativo Akendo stesso.> E la mano scrive “Non” .. “Posso”. Lei si schiarisce la gola, guardando verso Mekura. <Ma stiamo facendo un buco nell’acqua, Hyuga.> .. “Parlare” l’ultimo scricchiolio, un ricciolo cade per terra. “Dell’impuro”. [GDR GO! Turnazione libera][KURAKO; Fuuinjutsu Assei di "Blocco" con infusione di ck 80:Tentativo di strappartelo dalle labbra -puoi parlare senza muovere le labbra-]
[bottega] Ed alla fine, tra tutti che parlano anche Kurako si mette a parlare, anzi vaneggiare, peggio del solito tra l'altro. <?> si gira verso Kurako quando tra l'altro la prende in causa iniziando ad insultarla apertamente. Mekura gonfia il petto trattenendosi dal parlare all' ex compagno in arme il quale non sa fare di meglio che dare consigli ad un tessai,non le interessa parlare con lui, le interessa parlare con lei che intanto fa la padrona di casa e zittisce Kurako, come è giusto che sia. Ma non si può godere la cosa, anche se la apprezza <ne sono consapevole che è poco, ma la verità è che posso fare poche domande ad una persona della quale non so nulla e che solo perché ci ha trascinato all'interno della sua abitazione possiamo fidarci, tutt'altro, indica un'interesse che non è genuino> ma basta analizzarla non c'è bisogno molto per capire, lei stessa non lo nasconde ed è chiaro che prima o poi dovranno scoprirsi. Sospira prendendo il suo tempo per pensare e guardarsi intorno in particolare i tomi che la signora ha tirato fuori. Chiude gli occhi: cosa vogliono sapere loro? dove si trova Akendo? possono parlare apertamente di lui? non è detto, quindi quali sono le domande da porre? molte, troppe e le deve porre bene. <allora cerco di correggere il tiro in modo più diretto, parliamo di teoria> una donna che legge un sacco comunque, se li legge ovvio < che cos'è la "porta degli inferi"? potenzialmente chi potrebbe aprire una cosa del genere e come?> per ora sono queste le sue domande, alla quale in parte ha risposto anche Yukio a suo tempo, ma sapeva davvero tutto? [stessi tag] [Scantinato] Ruota gli occhi verso Kurako, guardandolo da capo a piedi "Kurako, sul serio, evita. Non perchè mi metto in mezzo io eh, credimi, lo sto dicendo per te" Alzando le proprie manine mentre la vecchia, in un batter d'occhio, è dietro di loro "Pf... Ci avrei scommesso" A sussurrarle nell'orecchio essendo proprio vicino a due lasciandosi sfuggire una risata a quel blocco "Te l'avevo detto" Sollevando le proprie spalle. Una mano sulla spalla di Gojio per fermarlo dalla ricerca dato l'infastidirsi della vecchia "Va bene, va bene..." Porgendole due cenni di capo comprendendo la situazione. Presta attenzione alle parole di baba, ad ogni suo gesto e... A quel Kunai. Legge ogni singola parola e incrocia ogni sguardo di lei "Sai meglio di me che non posso attirare troppo l'attenzione, per poco tempo" verso baba, accennando due passi in avanti per avvicinarsi al tavolo nel punto in cui lei ha scritto quelle parole. La mano destra si poggerebbe sopra quasi a volerle coprire con non chalance mentre l'indice, battendo sul legno, andrebbe ad attivare il proprio chakra. Mekura lo conosce bene quel chakra, tutte quelle volte che è stata avvolta, in ogni situazione. OK BASTA. "Scommetto che i Kokketsu possono fare una cosa simile, ah? Ma chissà come mai, un sesto senso" Ironico ovviamente, ed è per questo che non ha risposto alla sua domanda? Limiti dati dalla resurrezione "Ti faccio io una domanda... Riesci a darmi le coordinate... Non il nome, ma le coordinate della persona che ti ha donato questi libri e quella fantastica sedia?" Non si riferisce ovviamente ai libri e alla sedia ma alla persona che la tiene in vita "Da quanto tempo alla ricerca di un riposo...Uhm?" Più serio in volto, quasi capendo i suoi sentimenti in un certo senso. Abbasserebbe il capo lasciando che il proprio chakra fluisca all'esterno del proprio corpo unendo quelle due energie come da anni ormai fa senza nemmeno più pensarci. Espanderebbe il proprio chakra all'esterno andando a creare un tappeto sopra quell'ammasso di polvere,ricoprirebbe una parte se non tutta la stanza con quella patina violacea, quasi tendente al nero, una specie di incantesimo che invaderebbe tutta la zona.[se ck on] [Bottega] Per una volta che può dire ciò che vuole, la bocca gli viene cucita; un pezzo di carta, un qualcosa gli viene appiccicato sulla bocca impedendogli di parlare. Resta fermo come uno stoccafisso, non reagisce ne si lamenta dell'accaduto però alza le mani all'altezza del plesso solare e, unendole, va ad applaudire come si usa fare tra i bambini...la prende in giro insomma. Con la bocca cucita analizza la situazione, i piccoli dettagli, le parole spese dalla vecchia, i suoi tagli, il sangue che esce e le parole della Hyuga senza dare molto peso a ciò che vien detto dal tessai. La situazione non è delle migliori per lui, non lo è per niente ma forse è arrivato il momento di fare il serio, di essere Hanga e non la versione buffona di Kurako, quella desiderosa di uscire, manifestarsi, quella sbruffona che fino ad ora si palesa sempre dinanzi a Yukio nei momenti meno opportuni. Lo sguardo cambia, diviene più serio, risoluto per poi prendere una semplice decisione: le braccia vengono incrociate all'altezza del plesso solare con le mani appoggiate sui bicipiti opposti, le gambe si flettono verso il basso andando ad appoggiare i glutei sul pavimento e incrociando anche le gambe mettendosi seduto. Chiude gli occhi concentrandosi sul vero motivo per cui è venuto al mondo, sul perchè Kurako lo ha fatto uscire lasciandogli il libero arbitrio, lasciando che la sua coscienza venga sopita da un entità oscura che mira alla distruzione "Dimmi Kurako, stai ascoltando?" il pensiero si sposta in quel angolo della mente dove entrambi risiedono e dove possono vedersi; un limbo oscuro con il Senjuu legato a una sedia di legno, simbolo della sua rinuncia al libero arbitrio, simbolo della sua prigionia e Hanga in piedi, davanti a lui che continua a camminare da destra verso sinistra e viceversa. Compie pochi passi per poi tornare indietro in un moto infinito "La vecchia sa più di quel che sembra e...hai notato gli occhi, vero?" il Senjuu annuisce con la testa, incapace di parlare, troppo debole per muovere anche un solo muscolo, ancora preso dalla potenza di Hanga, una forza mentale che a lui, evidentemente, manca. "Non sono occhi normali e Yukio deve essersene accorto e guarda, parla di chakra oscuro, come il tuo" si avvicina a Kurako appoggiando l'avambraccio destro sulla di lui spalla sinistra come a sbeffeggiarlo "Come il nostro" oramai sono una cosa sola. Vorrebbe fare domande, vorrebbe chiedere qualcosa di sensato "La porta degli inferi, una porta che teme anche Yukio perciò in essa deve essere contenuto un potere immenso, potere che potrebbe essere nostro" comincia ad attaccarlo, a fare pressione sulla debole mente di un ragazzo che si è lasciato andare all'oscurità che si cela dentro di se "Allora, che ne dici?". [Chk on]Più Yukio le si avvicina, più quelle vene s’ingrossano, sporgendo quasi dal collo. Eppure il viso non sembra assumer alcun colore che suggerisca il soffocamento o la morte prossima. Le labbra si premono tra loro in una grinza di bruciante dolore. Gli occhi saltellano da Mekura a Yukio, ora che Kurako –o meglio Hanga- ha deciso di fondersi con l’originale indebolito e rendergli noto quello che sta succedendo all’esterno. Cose che Kurako stesso può sentire e vedere, senza però poter realmente –al momento- reagire a questo stato. Sembra arretrare sulla sedia, inchiodarsi li e boccheggiare per avere aria. Ha un blocco, su quel che può dire e quel che non può dire. <La porta.> Accenna mentre quella presa pare allentarsi per un poco. <Le.> Indica che c’è un plurale per quelle porte, oh certo che non ne è solamente una. Ce ne sono di diverse, ci sono porte terrene e astrali. <Sono come dimensioni parallele.>..<Come il sigillo del Diavolo.> Il quale è rinomato per contenere anime, maligne per lo più. Parti di persone –come le braccia di Orochimaru- o persone intere. Deglutisce aprendo il tomo sul tavolino basso, a pochi centimetri dalla mano di Yukio. Lo apre nel centro esatto, come se ricordasse esattamente la collocazione di un paragrafo. Un paragrafo del capitolo: “I QUATTRO FIGLI” visibile in uno stampato antico di Ame –quindi scritti a macchina-, raffinato e pulito. <Quella che cerchi tu.>..<E tu, Kokketsu.>…<E’ la porta principale.> Gli occhi si alzano ad incrociare prima quelli di Yukio che le sta di fronte, poi quelli di Mekura poco più indietro. La lingua preme sul palato, temporeggia, non sa come dire qualcosa di fondamentale. <Ma nessuno sa dov’è collocata. E dov’è collocato chi mi ha venduto questa vecchia sedia. Cento cinquant’anni, non sono pochi. Potrebbe aver visto il fu Pain. Poi ancora Shin. Ed ora…> Gli occhi su Yukio, l’ultimo immortale pezzo di storia di queste antiche terre. <Quello che c’è dentro non è scritto sui libri di storia. E no, non sono demoni semplicemente. Ne quelle cose che ci raccontano per metterci paura. C’è un ribollire di sentimenti resi carne che hanno infettato queste terre da tutta una vita. La voglia di potere. Le bugie. L’amore stesso. Soldi, forza. Tutto quello che c’è li dentro…> .. <Nasce dall’uomo.> La destra si allunga verso la spilla di Yukio, tenterebbe di prenderla per poi posizionarla ad altezza dell’occhio, facendo combaciare le punte con le sue, lasciando fuori ben cinque punte aggiuntive. L’occhio si chiude, la osserva. <Questo simbolo tu, non puoi conoscerlo. E non puoi vestirlo.> La chiuderebbe tra le mani. <Lei che sa-- > Un’altra persona, un’altra donna. Sfoggia un sorriso sghembo, quasi rassegnato. <Vuole pagamenti più alti dei miei.> … <La dama senza occhi, non va mai guardata. M A I.> Ma la stretta si fa più forte, improvvisa, la costringe ad abbassarsi, facendo cadere il tomo addosso a Yukio stesso, il tomo che parla dei quattro figli. Ma quella toccata da Baba, è l’unica pagina che pare scritta. Le altre, presenti, recano solo un numero a fine pagina. <MHBP-> Pigia la fronte sul tavolino di legno. <IL MONTE NATSU, LUI E’ IL SECONDO FIGLIO! LUI FORS- L’EREMITA DEL PASSO, CERCATE-LO!> La mascella si serra, spirando brutalmente, mentre la pelle pare creparsi appena e minacciare di sollevarsi come tanti fogli velati, polvere d’argilla. <USCITE DALLA MIA BOTTEGA, O R A!> Un moto furioso, per una donna altrettanto burbera. Forse questa è l’ultima volta in cui la vedete, dislocarsi dalla sua vecchia, vecchia sedia, per rifugiarsi da qualche parte a morire, o forse no. [END]
[L'uomo, alla fine di ogni storia, è sempre causa del suo male.]
[Il fuda sulla bocca di Kurako cade a terra come Baba si disloca]
[bottega] La sua domanda e quella di Yukio sembrano mettere in difficoltà la donna, forse troppo, qualsiasi cosa stesse succedendo, qualsiasi cosa stesse facendo è in difficoltà. Allungherebbe il passo per avvicinarsi a Yukio ed alla stessa vecchia continuando a guardare perplessa tanto lui quanto lei, Yukio in modo più severo dato che si è messo a fare palese prova delle sue capacità in un momento in cui è un ricercato di fama internazionale. <la...porta principale?> ripete a pappagallo dubbiosa mentre altre domande si accavallano. Inizia a parlare anche di tempo, del fu pain, di Shin, ed una spiegazione di cosa c'è al di la, di questi demoni che in realtà sono frutto dei sentimenti umani più disparati <...non ha senso> è tutto scollegato, tutto non è nel posto in cui dovrebbe stare, anche se iniziano a intravvedersi dei pezzi. Poi una indicazione aggiuntiva e..un'altra donna, una senza occhi, una che chiede di più e poi la pelle della vecchia. Come se fosse d'argilla inizia a creparsi abbastanza strano da costringere Mekura a fare un passo indietro con uno sguardo scandalizzato: cosa diavolo era? e poi nulla, scompare, dislocatasi altrove. <...che diavolo> proprio, Guarda Yukio in cerca di risposte, come al solito trovando la cosa frustrante e prendendo un lungo respiro aggiunge <cosa stavi guardando in quella vecchia prima? gli occhi? che cos'era?> fa le sue domande aspettando entrambi mentre tiene il mento sollevato e rivolto verso il Tessai, non batte neppure ciglio ormai [tag invariati][se nessuno si aggiunge end]