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con Kurako, Chie

Serata nuvolosa in quel di Kusagakure, le nuvole sovrastano il cielo occupandone ogni singolo spazio, nuvole grigie che presagiscono una pioggia o tempesta imminente, il vento comincia ad alzarsi prepotentemente verso sud, folate incredibili smuovono gli alberi, scoperchiano ciò che rimane delle abitazioni di quel villaggio oramai in rovina, i palazzi in pietra vengono abbattuti da quella potenza della natura; il fischio del vento non è mai stato tanto forte, un fischio acuto che penetra nell'apparato uditivo di tutti coloro presenti in quelle zone provocando in essi il naturale istinto di coprirsi le orecchie con ciò che hanno, possono essere le mani o oggetti presi a caso dal guardaroba o da terra. Il villaggio sta per essere completamente spazzato via dalla forza della natura perchè anch'essa ha capito che Otogakure è un posto inutile e privo di significato adesso e merita di essere distrutto per non rivivere mai più. In codesto posto, però, vi è ancora qualcuno attaccato alle vecchie tradizioni, qualche persona di spicco o clan e uno di essi sono proprio i Doku; dopo la ribellione hanno deciso di essere sedentari lasciando li la loro magione nonostante la popolazione stia cominciando i trasferimenti alla volta di Kusagakure, la loro nuova casa che il consiglio ha gentilmente offerto per farli riprendere dalle numerose guerre affrontate e dalle perdite subite. Proprio in questo posto vi è, difatti, la magione dei Doku, un luogo occulto e strano dove pochi hanno il permesso di entrare, nemmeno gli appartenenti al clan stesso riescono a vedere la loro magione se non ottengono la piena fiducia di Itawooshi, nuovo capo clan del veleno ma è in quel posto che il giovane Akuma viene convocato, un privilegio riservato a pochi ma perchè si ritrova in quella casa? Il ragazzo è un Doku, un appartenente a quel clan che ancora non riesce a risvegliare la sua innata, non riesce a fare suo quel potere tanto forte quanto pericoloso, ecco il motivo della sua convocazione, ecco perchè lo hanno chiamato, è arrivato il momento di diventare parte integrante del clan. L'ingresso della magione si presenta come una specie di maniero di piccole dimensioni, un portone a due ante con contorni rossi e al centro ha del nero, non vi sono maniglie in quanto si può aprire soltanto dall'interno e una volta dentro ci si ritrova in un ingresso avente forma ovale che si estende in lunghezza e pecca in larghezza; ai 4 punti cardinali vi sono dei pilastri neri che sorreggono la balconata del piano superiore che consiste in una serie di strade sfociando, infine, in corridoi per altre stanza ma è il piano inferiore ciò che interessa, perciò ci ritorniamo. L'ingresso presenta sulla sinistra una porta con dietro un lungo corridoio, tale corridoio è costernato da tante stanze ai lati, stessa cosa accade alla destra dell'ingresso. Al centro della sala vi è un ninja in penombra, non si riesce a notare ne la faccia ne a capire com'è vestito ma è li che aspetta l'arrivo pressochè imminente di Akuma, sempre se il ragazzo non sia già li.

16:38 Chie:
  [Entrata] Il passo lento, appare particolarmente molle. La classica figura che lascia pensare ad un uomo senza spina dorsale, con la schiena e le spalle leggermente ricurve in avanti. I capelli argentei tagliati corti come al solito, leggermente spettinati, hanno punte chiare che si arruffano una sull'altra, ricadendo contro le guance e la nuca, dove il nodo della solita chefia grigia e rossa si poggia sopra e tra i capelli solitamente più corti. Gli occhi in un filo immobile, serafico, mentre cammina battendo un ritmo stabile con quegli anfibi neri che al giorno d'oggi assoceremmo ad un tipico militaresco. Così come i pantaloni da shinobi policromatici; nero e grigio, ricordano quel che è davvero. La classica forma leggermente stretta nei pressi del ginocchio e della parte superiore del polpaccio, più larghi man mano che risalgono le cosce e la patta, chiusi con una cordicella intrecciata di cuoio, che pende di lato, annodandosi ai passanti. Sopra porta la tipica giacca a doppio petto con gli spallacci rinfoderati in pelle nera, con i bottoni grigi diligentemente chiusi dal primo, all'ultimo, dove il doppio petto s'apre ripiegandosi in due lembi. Privo d'armi di sorta, privo di sacche con vestiti, di bagagli, privo di ambizioni e parole. Sembra una sagoma in plastica uscita da qualche fabbrica. Senza posto dove tornare, senza persone a cui rendere conto, senza particolari interessi e passioni. Un guscio vuoto, quello che potremmo definirlo. Ed ora che la guerra è giunta al termine, Oto sembra crollare letteralmente a pezzi lasciandosi dietro solo persone con radici sepolte sotto le macerie. La decisione di Kunimitsu di mandar le note in giro per i villaggi, deportati come merce di scambio, fa storcere il naso a tutti. Anche ad Akuma, sebbene non lo ammetterebbe mai. Non si potrebbe neanche realmente definire indispettito, o arrabbiato, non è capace di arrivare a tanto, poichè il suo commento raramente si rivela esser di parte, o condito di sapori decisi. Come se fosse perennemente un elemento neutro. <Mhnm-> Le labbra che vibrano tra di loro, al di la della chefia, mentre la mano destra s'infila in tasca, così come la compagna, finendo per sostare nell'Ingresso della Magione, immerso nella luce dei pressi della porta principale. Gli occhi che al di la di quei sipari che paiono sempre calati, quasi a dargli l'espressione marpiona del maneki neko, sondano il buio intercettando la siluhette di chi l'ha chiamato a presentarsi alla Magione in veste di Doku. Che sia Itawooshi? Che possa finalmente conoscerlo? La schiena s'abbassa ulteriormente, portando il capo -in conseguenza- ad abbassarsi sotto il moto rispettoso che rivolge a chiunque esso sia. Forse aspettandosi il capo clan stesso. [ck off]

Il giovane Akuma si presenta nella magione proprio dinanzi a quella figura nascosta nell'oscurità, una figura che ancora non parla e non accenna ad alcun movimento, non fa niente per essere riconosciuta. Il silenzio regna sovrano in quel luogo, sul piano di sopra vi sono alcuni membri del clan, spettatori il cui scopo è osservare l'esito di questa giornata, capire quanto vale quel ragazzo e quanto fondamentale esso sia per il clan. Una scia, un fulmine va a muoversi nelle sue vicinanze, un semplice colpo al viso per ritrovarsi a terra. Tutto avviene in pochi secondi, pochi attimi in cui il giovane non capisce ciò succede alla sua persona ma improvvisamente sente le gambe pesanti o meglio, non le sente più come se fosse paralizzato e, in effetti, è quello. L'intero corpo comincia a sentire di questi effetti, muoversi è impossibile per il giovane genin<Akuma Doku, fallimento del clan, fallimento di Oto>finalmente quell'uomo nell'ombra parla, la voce è severa, priva di emozioni<Perchè sei qui?>una domanda a cui Akuma non può rispondere essendo privo della parola, allora come farà? L'esperienza alla magione comincia nel peggiore dei modi, a terra senza poter muovere un singolo muscolo, inerme e alla mercé di un intero clan. [Clan][-40 punti all'agilità per 3 turni]

17:06 Chie:
  [Salone d'ingresso] Nonostante si supponga esser a casa sua, o almeno in parte-- pensiero bloccato dalla mancanza di quell'odore acidulo e stagnante che danno i laboratori del fu Orochimaru- quell'odore di medicine che incredibilmente tende a tranquillizzarlo e dargli il senso d'oppressione che necessita, per impedirsi di decidere per se stesso. Come un cane sciolto, il senso d'abbandono, il senso di non sapere di cosa rispondere e a chi rispondere. Prende visione di quelle due sfere parallele site al centro del ventre, ed al centro del plesso solare o sterno, di due potenze e colori differenti. Forza psichica e fisica, da cui ogni shinobi trae la linfa del proprio potere e delle proprie prestanze combattive, rubando ad entrambi una breccia di quella sfera per allungarla e riversarla nella potenza opporta, componendo con le mani che prima erano molleggianti sui fianchi, il sigillo caprino ed innescare l'esigua quantità di chakra di cui necessita per ristabilizzare le prestazioni atletiche che è abituato a sfruttare a livelli massimali per poter tener testa alle altre classi ninja, certamente più preparate di quel che è uno scarto di laboratorio. Sentir il fruscio dei passi, eppur- non veder chi l'ha richiamato a se e chi ha desiderato la sua presenza alla magione. Nonostante sia poco meno di nulla, è così una figura sfuggente. Latte bianco. Non ha sapori, ne colori, sta agli altri dargli forma e gusto. Decidere come usarlo. Così pateticamente pedina che, quando alza gli occhi in religioso silenzio, s'avvede solo di una scia fugace-- arrugginito delle sue potenze, che non sia la sola brutalità fisica. Un contatto-- e la debilitazione ha inizio da un fastidioso formicolio-- <?> Abbassa solamente il volto. No, non si cruccia per quelle parole. Come un droide senza cuore, nato con obbiettivi a lui ignoti, prova un vago fastidio che, ignorante, associa al torpore che lo fa prima inginocchiare con un tonfo secco- di peso, rovinosamente, sentendo il contrarsi duro di piedi, polpacci, ginocchia. Eppure, oltre al suo corpo, non emette un suono. Un cane. Come ci parlano, i cani? Con gli occhi. Perchè allora, dovrebbe aver risposto alla Magione quando di fatto NON E' un Doku, ma solo un loro feticcio mal riuscito? Gli occhi dallo sguardo piangente, ed allo stesso tempo, d'un oro gelido, s'issano su quella sagoma scura che gli domanda. "Appartengo a questo posto soltanto. So rispondere solo a voi." Lo vorrebbe dire, così intensamente. E sarebbe anche più facile dirlo. Ma le labbra si schiudono, mentre il corpo s'irrigidisce per intero, e mentre un rumore indefinito esce dalla gola, gracchiante, fastidioso, un tonfo ricopre il resto cadendo a braccia molli e guancia a terra, steso per il lungo, inerme. <I--o> La voce d'un muto, storpiata dal non riconoscer la sua stessa fonetica. <aa-ppa--> mangiate e deviate dal loro reale suono. <tengo-> .. <Q-ui.>. Solo questo. E' davvero.. così inutile? [SE ck on]

<Itawooshi aveva ragione, sei un essere inutile, uno scherzo della natura che non merita di esistere in questo mondo>si comincia con la dose giornaliera di insulti che non fa mai male<Ma guardati, sei caduto come un pesce lesso e non sai nemmeno parlare...e tu vorresti essere un ninja? Tu dovresti appartenere alla nostra casata?>una risata sproporzionata esce dalla bocca dell'uomo nell'oscurità, malvagia, sadica e senza scrupoli; non vi è compassione in quella voce<Mi fai pena o meglio, mi fai schifo, scherzo della natura ma...Itawooshi vuole averti tra le sue fila. Giuro che non me lo spiego ma quando il grande capo ordina, noi eseguiamo>si ferma a osservare il giovane Akuma strisciare come un serpente, come un biscia, osserva il giovane con divertimento<C'è un solo modo per tornare a camminare. Dentro il tuo corpo c'è un veleno, sfrutta il chakra per attaccare quel veleno e fallo tuo, usalo, padroneggialo, mischialo alla tua essenza, fallo diventare parte integrante di te e sblocca quel potere ancora sopito dentro al tuo corpo>almeno gli ha dato la soluzione dell'enigma ma quanto può essere utile alla fine?<Coraggio, dimostra che anche uno mostro può dare qualcosa...altrimenti, la tua vita finisce qui. Abbiamo l'ordine di ucciderti se fallisci>che bell'incoraggiamento. [Clan][-40 punti all'agilità per 2 turni][Chk on]

17:38 Chie:
  [Salone d'ingresso] Non fosse paralizzato, non risponderebbe ugualmente a quegli insulti. Non perchè saccente o superiore, ma perchè non li sente sulla pelle. Non sente il peso della morte, non sente il peso della vita. Ne di quelle parole. Non ha valori a cui attingere come avrebbe fatto chiunque fosse stato munito di padre, madre, fratelli, sorelle. E' vero. E' un embrione in provetta e i suoi creatori, son la cosa più vicina ad un genitore, senza mai comprendere pienamente cosa queste parole vogliano dire. La tossina debilitante del Doku che gli ha aperto le braccia con scherno e acide parole mirate a fargli del male che solca il suo sistema muscolare intorpidendolo e paralizzandolo completamente. Ogni tanto solamente i nervi, tesi come corde di violino, hanno un sobbalzo facendogli muovere in uno scatto il mignolo della mano destra, che cozza con la nocca contro il pavimento marmoreo della magione che l'ha accolto. Gli occhi si muovono pigramente, lo seguono, ne seguono le parole. Itawooshi ha chiesto di lui tra le sue fila, pur supponendo ch'esso sia prettamente inutile. Come dargli torto. Muto come un pesce. E privo di ideali che porterebbero un clan a rivoluzionarsi, migliorarsi, esser una forza portante di un villaggio, come prima essi si scontravano con gli Yakushi per il desiderio di predominare sul territorio e davanti agli occhi di Kunimitsu la Kokukage. Le labbra si schiudono oltre la chefia, costantemente coperte, come se dietro d'essa si celasse chissà quale terribile orrore. Il chakra che scorre, corrompe il veleno li dove i muscoli vengono pervarsi e a tratti, contratti dalla stessa linfa di potere. La guancia. La guancia è la fonte di quella paralisi. E quindi un fiotto risale la rete capillare di chakra andando a posizionarsi non come una patina, bensì, come un ematoma che sosta in masse grumose sotto la pelle, circondando la macchia di veleno debilitante lasciata dall'altro. Si estende, lo-- divora. O meglio, cerca di farlo. Invece che spingerla all'esterno, la abbraccerebbe per poi inglobarla a se-- come una fitta di dolore, la scoperta di qualcosa che prima, non avevi mai notato-- <Ahh--> Rauco, il lamento, gli gorgoglia in gola, dove alla base le ghiandole si contraggono e s'ingrossano, come tonsille pregne di veleno. La chefia che scivola sotto il mento, mostra il muso macchiato delle scaglie di serpente Yakushi che denotano il fallimento di crear un innato kopijuster che potesse superare Itawooshi. Si muove come un verme. Contratto, mentre il veleno si riverserebbe ad invaderlo, ad attivarsi e sbloccarsi come se stesse-- maturando, molto semplicemente. Allucinogeno, altrettanto debilitante ma forse, troppo debole per abbattere totalmente quello dell'altro. E così com'è livida l'epidermide, che diviene portatrice del chi no shi -sangue della morte-, così il chakra se ne pregna facendo divenire i suoi jutsu, altrettanto velenosi.[CK ON 1/15][Tentativo attivazione; Hijutsu no Doku][Veleno Allucinogeno]

Tira un D50

Akuma tira un D50 e fa 28

Innata richiamata, hai il permesso di andare, la quest finisce qui.

Akuma viene convocato alla magione Doku per scoprire le sue origini

Note: Estemporanea a prima della chiusura di Oto (ho sbagliato il nome della chat, scusate).

Dadi 28/50

Master 50/50

Totale affinità 78/100