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Guardando le stelle

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con Azrael, Mekura

22:39 Mekura:
  [oasi] Prima di tornare all'alloggio la ragazza ha pensato bene di andare all'oasi non troppo distante dal villaggio di Suna. Un bel posto, ancora naturale seppur vi sono alcuni servizi di ristoro davvero essenziali. Accampamenti e qualche gruppo pronto a spostarsi per compiere lunghi viaggi. Lei in ogni caso, il suo viaggio lo ha fatto e ora vuole solo godersi un po' il panorama. Con un semplice Yakuta leggero nero grigio alle spalle fino al petto ed il resto bianco panna con delle decorazioni geometriche insieme ad una cintura di stoffa rossa alla vita che lascia scoperto un po' il petto. Le maniche sono scoperte e i piedi scalzi mentre gioca con la sabbia della duna rimanendo distesa in un punto tranquillo dove vi è tanto il deserto quanto dei cespugli o vegetazione bassa, in modo da poter guardare le stelle. Sotto di lei vi è una sorta di coperta in lana ne caso facesse freddo per via della temperatura altalenante. La borsa li vicino e una borraccia infilata a forza nella sabbia per tenerla stabilmente su. <hum> mugugna rimanendo seduta con il muso rivolto al cielo. [ch on]

23:02 Azrael:
 Camminare lungo le dune del deserto non è mai stato così faticoso. La sabbia nei vestiti, di elegante ha poco e nulla, il sudore lungo la fronte subito asciugato dalla fresca brezza notturna che come si sa nelle zone desertiche causa un'escursione termica non indifferente. Questo, però, non gli ha permesso di cambiare in maniera così decisiva il suo abbigliamento. Solita mantellina marrone dalle varie sfumature della sabbia, pantaloni grigi e sandali neri. Al fianco sempre presente la fedele katana, al collo la collanina che regge l'anello dell'akatsuki. E tra le mani invece regge una busta che contiene qualcosa di talmente caldo che fuma ancora, questo nella destra, nella sinistra invece regge un giaccone imbottito, il pellicciotto sormonta il colletto dell'indumento in modo da trattenere il calore anche sul collo di chi lo indossa. Manca poca strada, per fortuna, prima di arrivare. Si potrà sentire il fiatone anche da decine di metri di distanza, segno che davvero ha camminato parecchio < Ehi! > esclama quando finalmente vede la sua Hyuga intenta a guardare le stelle. Si avvicina a passo silenzioso, morbido, come se avesse le suole imbottite di spugna < Ho vinto io, ho beccato la stella più bella di tutte. > Le sorride, prendendo posto - se permesso - accanto a lei, posando a terra la busta che abbassandosi rivela due ciotole di ramen ben sigillate, ma ancora fumanti che riportano le insegne del famoso chioschetto di Ichiraku e posando anche la katana tra la bassa e diradata vegetazione < Sono andato a trovare Ai, ti saluta, dice che ti vuole tanto bene. > Termina così, volgendo gli occhi al cielo, inclinando all'indietro il busto per potersi dedicare alla volta celeste < La giacca è per te, fa freddo la sera. > [c on]

23:20 Mekura:
  [oasi] Abbassa il capo verso un Nara che corre, sudato e con appresso, la mantella del viaggio della disperazione addosso e busta di cibo che fuma lasciando una scia lattiginosa nella notte. Mekura lo osserva piegando le gambe e mettendosi a sedere sui talloni con una espressione divertita addosso mordendosi il labbro inferiore. <eheh> le sfugge basso accogliendolo li accanto facendogli spazio mentre sente quella affermazione <oh...e impedisci che sia affamata, la stella ringrazia il suo sole> Sorride afferrando la ciotola dopo un grazie verso questo per poi guardare l'insegna <..deve essere comodo andare e tornare a comando, dovunque vai puoi prendere quello che ti piace> e poi il ramen con questo freddo apre lo stomaco. Annusa l'aria soddisfatta prima di volgere una occhiata al Nara strusciandosi contro questo <..mancano solo le candele e diventa una serata romantica ..> sorride scherzando un po' sulla questione prima di perdere un po' di serenità sentendo il nome della bambina <oh Ai> la sua espressione si fa triste, sinceramente dispiaciuta, sospira <...è un angelo che mi perdoni sempre per le mie assenze, la mia lontananza...magari nasconde pure tutto dentro...> sospira pesantemente di nuovo. Questa cosa lo fa per lei, buona parte di quello che fa, lo fa per lei, ma raccoglie ciò che semina e avere Ai così lontana ogni volta, indubbiamente la mette in una situazione di "crisi" con la figlia acquisita. <...devo fare in modo di portarla ogni tanto con me> sentendo che Azrael ha portato una giacca per lei, Mekura annuisce, sorride e assottiglia gli occhi <lo so...ma sto bene per ora..e poi posso entrare dentro la mantella> c'è sempe l'alternativa.[ch on]

23:40 Azrael:
 Col dorso della mano si asciuga la fronte, poter raggiungere qualunque posto in qualunque momento è comodo, ma ogni tanto < Ho camminato dal tuo alloggio fin qui, ultimamente con le possibilità che ho stavo dimenticando come muovere le gambe. > Ridacchia, sistemandosi una ciocca nero corvino dietro l'orecchio < Per questo sono arrivato a piedi fin qui, dopo essere stato a Konoha e ritorno. > La mano passa a grattare la nuca, come se fosse un po' imbarazzato, un po' da ragazzino alla prima cottarella < Ogni tanto devo pur farti avere una seratina romantica, sia mai che te ne scappi col primo Nara affascinante e pieno di carisma che passa di qui. > China il volto a guardarla, distogliendo lo sguardo dalla volta celeste del cielo notturno < Io... posso portarla qui, qualche volta o portare te da lei o qualunque cosa ti renda felice. > Avvicina appena le labbra al capo della Hyuga e azzarda un bacetto minuscolo, appena appoggiato, sulla sua testa. Insomma, regressione a quando era un ragazzino che delle donne non conosceva nemmeno la forma < E poi non ce l'ha con te, sa che la mamma è impegnatissima, non fa altro che parlare di te e sempre in termini positivi. Sa che tornerai, si fida di te. > Cerca la mano della ragazza con la propria, per stringerla ed accarezzarne il profilo col pollice, qualora la trovasse < Nel mio mantello c'è sempre posto per te e solo per te > specifica, il passato da donnaiolo, si sa, può sempre dare il beneficio del dubbio. [c on]

23:52 Mekura:
  [oasi] Si lascia coccolare dal Nara ridacchiando ad ogni sua attenzione ed il suo modo da ragazzino che sembra così alieno, così tenero tuttavia solo per vederlo rigirare la frittata ad un minimo di provocazione. <ma guardati, ragazzino alla prima cotta e poi eccolo alla carica> Chiude gli occhi tenendo con la mano libera la ciotola non ancora aperta stretta al ventre, sentendo il calore della ciotola e l'aroma che ne sprigiona <appena le cose si calmano un'attimo tornerò a casa per stare almeno una giornata con lei...anzi, mi piacerebbe un noi> sussurra alla fine <entrambe saremo molto felici della cosa> cerca di scoccare un bacio tenero alla punta delle orecchie di Azrael e quindi portare lo sguardo verso la ciotola, uno sguardo affamato. <tu non sai quanto ho sentito la mancanza del ramen> non è neppure uno dei suoi piatti preferiti <fanno dell'ottimo soba ma, per forza di cose quello che è importato non è freschissimo> commenta lei la quale ha avuto modo di giare un po'. <..te lo hanno detto che sei molto carino questa sera? ho paura che passi una giovane signora dagli occhi chiari e che ti rapisca> rigira la battuta di Azrael allo stesso prendendo un lungo respiro mentre ancora decide di non mangiare, rimanendo così appoggiata a lui cercando la sua tranquillità. [ch on]

00:12 Azrael:
 Alza le spalle, scuotendo la testa a quella sorta di accusa scherzosa, evidentemente ironico < Io? Alla carina? Con questo bel faccino? > e a questo punto la guarda, gli occhioni grandi e lucidi come un gatto che chiede attenzioni, il labbruccio inferiore spinto in fuori. Torna subito normale, un po' gli piace potersi rendere teneramente ridicolo, restare sempre seri non fa bene alla salute, quando poi si esplode. < È mancato molto anche a me. Sai che ho fatto? Sono andato a Konoha, ho preso dei dorayaki per Ai, li abbiamo mangiati assieme e sono andato da Ichiraku > sospira ed ingoia una risata dispettosa, come se avesse fatto sparire un barattolo di miele conservato in dispensa < Ma non sapevo se poi dislocandomi qui si sarebbe raffreddato il cibo, quindi l'ho rapito > e qui si lascia scappare un risolino < E l'ho portato qui, dove l'ho fatto cucinare. Così è rimasto caldo! > si gratta ancora la nuca, evidentemente ha dimenticato qualcosa < Ah, poi l'ho riportato indietro, ovviamente. Non l'ho mica lasciato lì. > E con questo mette mano alla propria ciotola, la scarta e ne esce una bianca nube di fumo profumata di tutti gli aromi del brodo. Si sfrega le mani prima di raccogliere le bacchette in dotazione in un remoto angolo della busta, prima di affondarla negli spaghetti di riso ed ingoiarne un primo, caldo boccone < Che io ricordi... > si ferma, per soffiare via tutto il calore accumulato nella bocca che stava iniziando a bruciare sulla lingua < ...non è mai passata nessuna signorina dagli occhi viola a rapirmi nella mia vita, sono dovuto andare a prendermela io con molta, moltissima fatica! > Si ferma per mandare giù un po' di brodo e leccarsi il labbro superiore poi, manco fosse un animale che non vede uno straccio di cibo da tanto tempo < Non ti ho chiesto come stai, sai, le faccende accadute di cui io non dovrei sapere nulla perché non c'ero ed erano conversazioni private. > [c on]

00:31 Mekura:
 Da quanto non stavano così? una vita, una vita davvero ed è come se ogni volta la facesse respirare, in un certo senso per lei Azrael non è solo come il sole, ma il cielo stesso e l'aria. Sa che può immergersi e che ci sarà sempre l'aria ad attenderla. Guarda verso il volto di Azrael quando sente cosa ha fatto, sorpresa, con gli occhi sgranati mentre ascolta tutta la storia <sta bene vero? le dislocazioni le prime volte sono un po' distruttive> lo sa per esperienza. A quel punto, mentre lo ascolta, la ragazza afferra le bacchette, le rompe nella metà verticale e le afferra tra le dita <meglio non sprecare il calore allora, lo ringrazierò quando torneremo a Konoha> annuisce prima di assaggiare i noodles succhiandoli all'interno della bocca per poi mugugnare soddisfatta non da meno dello stesso Azrael <oh mamma> sorride estasiata continuando voracemente. <...è stato uno sforzo fruttuoso?> chiede la ragazza timidamente senza masticare nulla Aspettando il suo riscontro. Quando sente le sue ultime parole trattiene un sorriso amaro, si concentra un po', continua a mangiare con calma, un sorso al brodo e alla fine si decide a parlare <....bhe allora non avrai sicuramente saputo della risposta che ho dato ad una persona in cordoglio e di quello che ho pensato della persona morta in questione...non ti sei perso questo gran che sai?> afferma la ragazza ben conscia che lui sa tutto. <...è così spregevole se penso che quello che ha fatto è un atto di codardia insulsa, irresponsabile, pusillanime e soprattuto egoista?...come può aver fatto una cosa del genere a una persona che la chiamava madre. Cosa l'ha spinta a fare questo?..eppure anche se non non so tutto, non riesco a giustificarla...> e poi c'è la questione degli occhi <...non muoverò ancora un dito contro Kurako, c'è troppo in ballo, ma voglio quegli occhi indietro> afferma imperiosa con il suo volto storpiato dal disgusto e dall'ira. [ch on]

01:03 Azrael:
 La bacchetta affonda di nuovo tra i tagliolini e ne prende un folto nido. Li manda giù con tanto di maleducatissimo risucchio, con la lingua che accompagna sempre il boccone andando a pulire la bocca dal brodo che non entra tra le labbra. Quando ha mandato giù tutto può permettersi di risponderle < Sta benissimo, mi ha riconosciuto ed era tranquillo, non ha avuto più che un giramento di testa. > La scruta attentamente, si sofferma sul modo in cui prende quel primo boccone di ramen, la maniera in cui il calore le colora il volto e l'espressione soddisfatta sul suo volto < Pur di risentire quel "oh mamma" andrei fino a Konoha di nuovo, ma stavolta a piedi, per prenderti altro ramen. > Sorride ed abbassa gli occhi nella propria ciotola, ascoltando quando la Hyuga ha da dirgli sulle questioni un po' più serie, quelle di cui ha potuto solo avere idea tramite il sigillo dell'empatia < Quello che ha fatto Kurona non ha senso. Il suicidio è... > si ferma, il volto distorto in un'espressione schifata e ricolma di disgusto < ...non riesco a concepire qualcosa di più egoista. > termina dopo aver cercare parole adatte che non fossero insulti < Lascia perdere gli occhi, chissà quale fine avranno fatto, oramai. Shusui non dimenticherà mai quanto hai fatto quando era in vita e quel che stai facendo ora che non c'è più, non devi dannarti per questa motivazione. > Un po' è triste ora, considerando che le ultime parole che gli ha rivolto sono su quanto fosse irresponsabile e stupido, tuttavia non le cambierebbe, se anche potesse. < Sai, una volta ho tentato di ucciderlo persino io, quel povero Hyuga. > Sorride amaramente, cercando di deviare il discorso dal senjuu. [c on]

01:18 Mekura:
 Sorride quando sente quella affermazione rigirano la ciotola tra le dita mentre lo ascolta <a me basti tu> è la cosa più zuccherosa che potesse uscirle al momento prima di tornare su argomenti più seri <avrà fatto un girotondo di attenzioni..alla fine penso che dalla gente e da chi dice di "amare" voglia solo questo, attenzione> forse è troppo severa con lei, forse non riesce a empatizzare con i suoi problemi..anche lei ha avuto un periodo oscuro con suo fratello che la rifiutava come ninja e come sorella, che doveva riguadagnare tutto quello che pensava di avere scontato, di trovare una sua strada come ninja, di essere utile e non un peso, di essere riconosciuta come tale, di solitudine e di debolezza infantile...il sapore della inesperienza. E da quella follia, o da quella forza di volontà che ne è seguita, anche grazie ad un uomo folle, il quale si scopre a ringraziare, che è ancora qui, ad incassare tutto quello che la vita ha deciso per lei. Allora era una bambina,sciocca e debole, Kurona che scusa ha? <non è per Shusui, quegli occhi devono tornare al clan, sono un tesoro rubato> gli occhi Hyuga sono ricercati ovunque, richiesti come una merce rara. Quegli occhi non sono andati sprecati <huhu...si in effetti...anche io avrei voluto picchiarlo> ripensa proprio ad una missione insieme <una volta, avevo il byakugan attivo e ho visto che uno nostro avversario aveva qualcosa qui> afferma indicando il petto <che scaturiva energia, l'ho avvertito della cosa e questo si è messo a dire "Mekura attenta! quelle cose scaturiscono energia"> si mette a ridere di gusto al solo pensiero <huhuhu era così stupido alcune volte> [ch on]

13:51 Mekura:
  [scongelo] Sorride quando sente quella affermazione rigirano la ciotola tra le dita mentre lo ascolta <a me basti tu> è la cosa più zuccherosa che potesse uscirle al momento prima di tornare su argomenti più seri <avrà fatto un girotondo di attenzioni..alla fine penso che dalla gente e da chi dice di "amare" voglia solo questo, attenzione> forse è troppo severa con lei, forse non riesce a empatizzare con i suoi problemi..anche lei ha avuto un periodo oscuro con suo fratello che la rifiutava come ninja e come sorella, che doveva riguadagnare tutto quello che pensava di avere scontato, di trovare una sua strada come ninja, di essere utile e non un peso, di essere riconosciuta come tale, di solitudine e di debolezza infantile...il sapore della inesperienza. E da quella follia, o da quella forza di volontà che ne è seguita, anche grazie ad un uomo folle, il quale si scopre a ringraziare, che è ancora qui, ad incassare tutto quello che la vita ha deciso per lei. Allora era una bambina,sciocca e debole, Kurona che scusa ha? <non è per Shusui, quegli occhi devono tornare al clan, sono un tesoro rubato> gli occhi Hyuga sono ricercati ovunque, richiesti come una merce rara. Quegli occhi non sono andati sprecati <huhu...si in effetti...anche io avrei voluto picchiarlo> ripensa proprio ad una missione insieme <una volta, avevo il byakugan attivo e ho visto che uno nostro avversario aveva qualcosa qui> afferma indicando il petto <che scaturiva energia, l'ho avvertito della cosa e questo si è messo a dire "Mekura attenta! quelle cose scaturiscono energia"> si mette a ridere di gusto al solo pensiero <huhuhu era così stupido alcune volte> [ch on]

14:13 Azrael:
 Tira un lunghissimo sospiro e lascia andare la schiena contro la sabbia, per stendersi lasciando accanto a sé la ciotola di ramen semivuota con le bacchette ancora immerse nei rimasugli di brodo. Le braccia vanno oltre la testa in modo che possa intrecciare entrambe le mani per poggiarvi sopra la nuca, osservando il cielo notturno che lo aiuta a riflettere sulle varie questioni. Forse un po’ di tempo fa avrebbe reagito in maniera differente, forse starebbe banchettando sul cadavere di Kurako, adesso invece – pur non essendo pienamente tranquillo – sta pensando, sta ponderando il da farsi in maniera lucida e razionale. Tre anni di solitudine e pellegrinaggio in cui l’unico essere con cui ha avuto contatto è stato una divinità scesa in terra che fa di ogni sua parola un enigma ed una questione filosofica ed universale sono serviti a renderlo quantomeno più riflessivo. < Non l’ho conosciuta abbastanza per dire cosa c’era nella sua testa. Ritengo comunque il suicidio un atto di somma viltà in cui le uniche vittime sono coloro i quali restano sulla terra ad interrogarsi di ciò che riguarda il suicida. > Un po’ come stanno facendo loro, si può dire. < E se vogliamo dirla tutta, non ti sarebbe mai andata a genio qualunque cosa lei avrebbe deciso di fare della sua vita, dati i vostri rapporti. > Chiude le palpebre in una fessura stretta, da cui si intravede appena il taglio della pupilla color pece, riportando alla mente una serie di eventi passati, riguardanti quello che ormai è solo un monito per chi volesse affrontare un viaggio suicida con stupidità, unicamente per farsi giustizia da solo < Mi sono ritrovato a volergli staccare la testa dal collo. Eravamo in missione, un criminale aveva rapito un uomo per me molto importante, lo aveva attaccato ad una croce per chissà quale strano culto religioso e cercando di colpirlo con un’arma di vuoto quel tonto di Shusui sbagliò mira e tranciò di netto la testa dell’innocente, che avremmo potuto e dovuto salvare. > Manda giù un grumo di saliva, prima di sospirare di nuovo, evidentemente affranto da quanto appena raccontato < Quanto ero un ragazzino che rubava pane al mercato per sopravvivere, quell’uomo mi raccolse dalla strada e mi indirizzò all’accademia, avrei voluto quanto meno ringraziarlo. Comunque, come mio solito, persi il controllo per un istante, il resto te lo lascio immaginare, perché io non lo ricordo. > Il marchio che si attiva, il corpo che brucia, la costante brama di uccidere la persona che ha scatenato in te quel potere maledetto, insomma cose che la Hyuga ha già visto. < Inoltre credo che i suoi occhi non siano più utilizzabili, Kurako non ha conoscenze mediche per conservarli, probabilmente non sa nemmeno più dove siano ed in che stato, ma possiamo provare. > Termina, chiudendo del tutto gli occhi per nascondere quel velo di emozioni negative che al solo parlare di determinati argomenti gli stavano deturpando il volto. [C on]

14:37 Mekura:
  [scongelo] Mekura scuote il capo quando sente Azrael parlare dei rapporti con Kurona <certo che si> non si giustifica neppure, è così <ma anche se sono io a dirlo cambia il senso di quello che ha fatto? o dato che sono la sgualdrina che sono allora la mia parola ha meno rilevanza della santa della situazione?> afferma abbastanza seccata scuotendo il capo e continuando a bere il brodo con una espressione amara. Successivamente prende un lungo respiro e continua <e magari lo sono se penso che quello che ha fatto è stato dannoso per l'akatsuki intera oltre che alle persone in se: Kurako si è fatto male, NON immagino neppure che cosa stia passando per la testa a Yukio e credimi se non lo ha fatto FARà qualcosa di così eclatante che per risolvere a quel guaio ci vorranno letteralmente dei secoli e di conseguenza Kimi si ritroverà nella stessa situazione> Stringe i denti continuando a battere l'indice contro la ciotola. Prende un lungo respiro per calmarsi un secondo, cercando di riportare a se un minimo di contegno <quindi grazie Kurona, grazie per aver incasinato inutilmente la situazione> sbotta alla fine per poi scuotere la testa <e ora basta, non mi farò rovinare anche la serata da lei> ed effettivamente le cose stanno andando male: tra i due argomenti si sono sollevati un sacco di pensieri negativi, sia da una che da entrambe le parti, colpa sua che doveva evitare l'argomento a priori, colpa sua di nuovo che non riesce a controllare la sua rabbia, ultimamente è spesso così: nervosa, dura, quasi rigida e delusa. <uff> si picchietta la testa con la mano libera e appoggiando la ciotola vuota, la ragazza si metterebbe su quattro zampe e costante inizierebbe a strisciare verso il Nara cercando di infilarsi sotto la mantella da viaggio di questo. <c'è spazio per due nel buco?> chiede questa cercando di sfilare la testa e deformare la mantella...bhe tanto è già usurata. Si metterebbe comoda cercando di portare la schiena contro il petto del ragazzo e li rimarrebbe in silenzio guardando il cielo. <....> rimane in silenzio per un bel po'; dal nulla, con la testa sollevata afferma <quelli sono sicuramente due panda> [ch on]

17:15 Azrael:
 A certe parole gli viene più che automatico scattare col capo in avanti e spalancare gli occhi, stupefatto < Non usare questa terminologia! E soprattutto qualcuno si è mai permesso di usarla con te? Guarda che io... > Si passa le mani tra i capelli, come se lo stesso pensiero lo disturbasse profondamente < No, avevo promesso che non avrei più ucciso nessuno senza una ragione valida. > scuote energicamente la testa < Devi lasciare che gli altri facciano le loro scelte e che reagiscano alle scelte altrui nella maniera che ritengono più opportuna. Se poi Yukio dovesse fare qualche stupidaggine andrò personalmente a fermarlo. > Torna a stendersi ora, però senza chiudere gli occhi, quasi a voler rimanere vigile pur senza vero bisogno di esserlo. Stringe solo gli occhi quando sente di riflesso la rabbia e la delusione della Hyuga che gli trapanano il cervello dall'interno, la cosa gli fa quasi male all'interno della parete cranica < Va bene così, sono cose di cui dobbiamo parlare, perché alcune di queste possono essere risolte subito, tipo la faccenda degli occhi. > E non aggiunge altro, anzi, porta le mani al colletto, tirando un po' in modo da allentare la stoffa e farla entrare nel colletto. La stringe tra le braccia, facendo aderire il petto alla sua schiena e godendosi quei necessari attimi di silenzio a guardare le stelle. < Sono abbastanza sicuro che quella costellazione assomigli ad una ciotola di ramen, o forse sono solo io che sento troppo la mancanza di Ichiraku. Dovrei rapirlo più spesso. > [c on]

17:30 Mekura:
 Certo che le è stato detto, non apertamente, ma in modo diretto gli hanno spiegato che cos'era per loro, tanto per ribaltare la cosa con un "se è la tua coscienza che lo pensa"Lascia completamente perdere occhi e morti, al momento quello che più le importa è sentire il battito tranquillizzante di Azrael e guardare le stelle, qui, nel deserto se ne vedono così tante che il cielo non è solo nero, ma sfumato di blu all'azzurro e la notte è quanto più luminosa tanto quanto è limpida. <dove la vedi la ciotola? quello è sicuramente una ciotola di Oden e quello accanto dango e la quello è sicuramente un Taiyaki...o un pesce, tanto sono uguali> Muove la mano sotto il mantello indicando le varie costellazioni per poi ridacchiare divertita <pfff hahaha....devo aver fame ancora, tutte quelle costellazioni sembrano cibo> le rotelle della sua mente inizierebbero a girare come se fossero in preda a qualche feroce macchinazione <"il cielo....è la tavola imbandita degli Dei...il cielo è il tetto del gusto....hummm altra frase pomposa? > domanda lei guardando verso l'alto alla ricerca del suo viso. <qualche idea?>[ch on]

22:39 Azrael:
 Alterna lo sguardo tra la volta celeste e la nuca della Hyuga, con le mani le risale la schiena, sfiorandola appena con i polpastrelli per poi posizionarsi saldamente con le dita sulle spalle, i pollici ad accarezzare teneramente il profilo delle scapole, mentre le altre dita abbozzano un leggerissimo massaggio su tutta la parte superiore fino alle clavicole, non tralasciando la possibile tensione da sciogliere alla base del collo fino alla nuca < Lascia che ti porti a Konoha, ti farò mangiare tutto quello che vuoi. Oppure a Kusa, fanno dell’ottima carne. O possiamo andare a Kiri, qualunque specialità di mare la trovi in quella zona. > Lo sguardo è sognante, perso anche solo nel guardare le volute viola della chioma della ragazza che si raccolgono tutte da un lato per la forza di gravità < Vorrei portarti in giro per il mondo, nessuno dei due ha più legami con alcun villaggio. C’è così tanto da scoprire… > Avvicina il viso e le scosta i capelli a scoprire il giunto tra la colonna vertebrale ed il cranio, quella porzione di pelle al centro delle spalle, dove posa un singolo bacio < No, nessuna idea. Non si direbbe, ma non sono bravo a tirar fuori frasi pompose, sicuramente non quanto Akendo. > Ridacchia, potendo finalmente perdersi in quegli occhi dalle sfumature violacee < Sai, è così strano… non sono il tipo di persona che si stupisce nel guardare negli occhi qualcuno o che trova rilassante fare cose romantiche tipo mangiare ramen sotto le stelle, eppure con la persona giusta sento come fosse la cosa più naturale del mondo. > Mormora, prima di azzardare a darle un bacio a stampo sulle labbra, non più di un contatto fugace. [C on]

22:58 Mekura:
 Piega la testa in avanti mentre Azrael la coccola massaggiando prima le spalle e poi quel bacio dietro la nuca, su collo, si lascia sfuggire un piccolo gemito, tremando mentre solleva le spalle per reazione. <hum> Lo lascia fare e solleva la testa spingendo il naso verso il mento del ragazzo, sfiorandolo prima di spingere con i reni per sollevare la schiena e la testa per dare un bacio leggero sotto il mento. Lascia che le labbra rimangano a contatto con la pelle più a lungo possibile e poi con uno schiocco lascerebbe la pelle; rigirandosi lo affronta in modo da guardarlo frontalmente, un po' scomoda per via del colletto. Lo lascia parlare, rapita, sorridendo verso questo mentre ascolta le varie proposte e subito una le viene in mente <l'isola del torneo, sono ossessionata ma l'isola del torneo mi manca, mi manca la sua spiaggia> osserva gli occhi scuri, i suoi capelli mossi, sorride ancora ricambiando il bacio sulle labbra e timidamente, a bassa voce, come se non volesse rovinare il momento con un tono troppo alto <..una volta mi hai detto che ti rendo vivo> la prima volta. <ti amo> si lascia sfuggire, sente che non c'è altro da dire, che tutto il resto sarebbe uno spreco di parole e uno sfregio al sentimento stesso che prova. <ti amo, amo tutto quello che sei, amo ogni tua parte di te, amo i tuoi difetti ed i tuoi pregi..non potrei fare a meno dei tuoi difetti> sorride liberandosi completamente di quelle parole, a cuore aperto praticamente. [ch on]

00:14 Azrael:
 Prende un lungo sospiro, sarà diventato calmo quanto un placido specchio d’acqua, ma la mancanza della ragazza ha iniziato a farsi pesante dal primo istante in cui è partita per Suna senza di lui, averla così vicina è una bella sfida < Metteresti in difficoltà un monaco che ha fatto il voto di castità, lo sai? > Un complimento di quelli un po’ tipici di quello che era il Nara in passato. Non troppo volgare e allo stesso tempo non troppo casto, il giusto mezzo. < L’isola? La ricordo ancora perfettamente, con la dislocazione ci vorrà un battito di ciglia. Possiamo andarci domani, se non hai nulla da fare. Poi ti porto da Ai, le facciamo una sorpresa in serata. > Alza gli occhi al cielo, rimembrando momenti memorabili del suo passato, quel torneo in particolare < Non potrò mai dimenticare nulla di quanto successo in quell’arena. L’Uchiha, Hanabi… > L’angolo della bocca si allunga, sorridendo in maniera divertita ed allo stesso tempo intrigata dalla persona di cui sta parlando e da quel che gli ha fatto passare < Lo scontro più difficile della mia vita, aveva mezzo fianco squarciato da una mia saetta, eppure aveva un fuoco negli occhi che non si spegneva mai. > E poi successero tante altre cose, ma nessuna rimasta più impressa di quello sguardo, quella determinazione nonostante i danni subiti. Ma passa oltre i ricordi, guardandola negli occhi ora che ce l’ha di fronte, con le mani va ad allargare un altro po’ il colletto, strappando parte della stoffa color sabbia, ma facendo in modo che stiano comodi entrambi < Continui a farmi sentire vivo, ogni giorno di più. > Le da un altro bacio, stavolta ancor più breve perché, da come si può intuire dal respiro leggermente appesantito, smetterebbe di parlare per tutta la serata se si lasciasse troppo andare tra le labbra della ragazza < E ti amo anch’io, anche se a starti dietro perderò la sanità mentale, hai una dote innata nel metterti nei guai, signorina. > La canzona un po’, sfiorandole la punta del naso col proprio, come si farebbe tra bambini. [c on]

00:29 Mekura:
 Si perde tra le sue labbra, reprimendo un respiro contro queste prima di rispondere ad Azrael sempre con il tono di voce basso <oh ma io sono un guaio> afferma amorevole lei mentre sorride tenendo la punta del naso a contatto strofinandosi con quella di Azrael. <e che intendi? hum? non ti ho provocato molto> chiede alla prima domanda retorica posta dal ragazzo riguardo al mettere in difficoltà qualcuno. <tutto sommato è stato un bel periodo...alla fine farmi eliminare da Katsumi mi ha permesso di fare un giro sull'isola indisturbata. Daiko mi disprezzava, Shisui ribadiva che non era il lavoro per me essere ninja..ma in compenso ho avuto molto tempo per andare in spiaggia> e non è che si è e solo divertita, è successo di tutto in quel periodo. <Hanabi....Hanabi....> sorride ricordando quel nome <sembrava più ad agio in combattimento che a parlare con gli altri, eppure, era forte, mi piaceva tutto sommato> commenta questa rimanendo appiccicato a lui ora che ha più spazio a disposizione e più comodità. Lo guarderebbe ancora e le sfuggirebbe un sussulto prima di avvicinare le labbra ancora una volta a quelle del Nara cercando di dargli un bacio. Se permesso poi si fermerebbe a pochi centimetri dalle sue labbra tanto da sfiorarle quando parla <..e poi..volendo possiamo cercarla insieme, la sanità mentale> [ch on]

01:11 Azrael:
 Sorride, rilassato e sereno come solo con lei potrebbe stare < Sì, ma sei il mio guaio. Il mio piccolo guaio personale. > Non è naturalmente offensivo in quel modo di dire, anzi, il timbro della voce si mantiene sulla tonalità più dolce possibile < Tu non mi avrai provocato molto, ma solo perché sei tu non serva che faccia nulla perché io ti desideri. > E niente, a questo punto non fa altro che abbracciarla, le mani le correrebbero lungo la schiena fino alla base, dove la presa diventa più salda. Il volto si tuffa nell’incavo del collo della ragazza, cercando quel calore umano che solo ed unicamente con lei riesce a percepire < Daiko e Shusui non hanno mai capito un cazzo né della vita né delle persone che avevano intorno. Lui ha mandato a quel paese il rapporto con sua sorella e sua moglie, entrambe donne che rispetto molto. L’altro… ci ha rimesso le penne e gli occhi. Non penso che il loro giudizio debba poi valere così tanto. > Sussurra contro la sua pelle, direttamente al suo orecchio, come fosse semplicemente un alito di vento < Fossi stato in loro avrei subito trattato te come il tesoro che sei. > Resta silente ora, mentre la concentrazione va all’appartamento in cui la Hyuga alloggia da quando è a Suna, non particolarmente distante da lì. Gli tsubo vengono aperti per lasciar fluire il chakra a ricoprirli uniformemente, mentre quel guscio d’energia si protrae nella destinazione partorita dalla mente dell’utilizzatore della tecnica < Se essere pazzi è così, allora non la voglio la sanità. Voglio restare pazzo di te. > E con questo rilascia la tecnica, dislocando se stesso e la Hyuga nell’appartamento, per un po’ di sano e meritato riposo. [end]

Un ragguaglio sulle ultime vicende, l'arrivo di Azrael a Suna, insomma, varie cosette.