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I'm gonna make you, I'm gonna break you.

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con Hanae, Ryuzaki

15:11 Ryuzaki:
 [ Orfanotrofio ] Giornata tranquilla e serena apparentemente quella che andrebbe dilungandosi nel pomeriggio inoltrato qui a Kusa. Solita routine per il nostro eroedalla scarlatta chioma che prosegue i suoi soliti lavori all'orfanotrofio ove risiede sin dal giorno del suo ritrovamento dopo l'incidente ai laboratori. Nulla da dichiarar su quanto accaduto nel suo passato, meglio guardar avanti dato che or avrebbe una nuova famiglia, o così pensa visto come vien trattato. Si tratta di un posticino appena fuori le mura, proprio a poche centinaia di metri dall'ingresso principale del villaggio, perso tra gli alberi e la fitta vegetazione. La casa è grande, due piani, con un grande atrio che fungerebbe anche da salotto ed i vari corridoio che si propagan per l'interezza della casa come radici che diramandosi dal centro proseguirebbero per tutto l'edificio. La scalinata si troverebbe quasi nascosta in un altra stanza, quindi invisibile qualora si entrasse dell'ingresso. Dall'esterno si potrà notar questo edificio dal colorito Verde acqua, con le finestre grandi ed un immenso portone mentre nella parte dietro, ove sarebbe sito il nostro protagonista in questo istante, vi sarebbe un piccolo orticello coperto da un tendone. Sarebbe qui che lo scarlatto passa gran parte delel sue giornate, a badar che gli uccelli o altri animali non si avvicinino alla zona. Fa lo spaventapasseri in soldoni. Per chiunque giunga nel luogo potra avvedersi della sua figura in quanto non passerebbe di certo inosservata vista la chioma e l'abbigliamento stile Sanpei. Inoltre, alta peculiarità sarebbero le iridi eterocromatiche, la cui destra porterebbe un colorito rossastro mentre la mancina un colorito dorato. Nient'altro da aggiunger quindi se non che si starebbe annoiando ad aspettar che accada QUALCOSA.

15:12 Hanae:
  [Orfanotrofio] Passi lenti accompagnano l'arrivo di 0-21 verso un luogo del quale fino ad ora ignorava persino l'esistenza. Un orfanotrofio, il luogo nel quale fin troppi giovani perdono coscienza della realtà che circonda il mondo degli shinobi. E chi lo sa, che tra questi orfani, ci sia qualcuno con potenzialità ben più espanse. Ma un passo alla volta. Le poche volte che ha fatto appello al suo ruolo da sensei gli han permesso di ottenere diverse informazioni sui deshi che hanno frequentato l'accademia di kusagakure, e per diretta conseguenza di ottenere su di loro diverse informazioni. Ha filtrato leggermente le ricerche, concentrandosi su ninja con propensione al genjutsu. Perchè il genjutsu? Pare che per CERTI tipi di identità, il genjutsu sia un netto collegamento. Si ritrova ai pressi del luogo, ed è quando la struttura, particolarmente nascosta, diventa visibile ai propri occhi che il passo si farebbe veloce e maggiormente deciso, senza perdere tuttavia un'intrinseca e quasi ipnotica eleganza ereditata dal proprio gene. Mani riposte in un giaccone color pece che ne avvolge per intero il busto, corto e aperto, che fruscerebbe appena al proprio seguito. Lo sguardo è basso, accigliato in un'espressione che mostra pura insofferenza. L'occhio destro, marchiato dalle cicatrici, tagliato da ciocche corte alternate tra color bianco e corvino. Posati sul naso un paio di occhiali dalla montatura fine e dalle lenti tonde. Non ha problemi di vista, anzi, pochi possono vantare di un tale raggio visivo, ma è una precauzione legata allo sharingan e a ciò che ha sentito sugli occhi dell'Uchiha puro. Guanti color cremisi ad avvolgere le mani, sulle quali detiene un piccolo rotolo con diverse informazioni. Sotto il giaccone sopracitato si trova una maglia aderente a maniche lunghe con scollo riempito in rete, aderente alle forme del fisico. Al di sotto un pantalone nero ed infine un paio di stivali in pelle lucida. Prima di poter portare le proprie attenzioni sulla visuale dell'orfanotrofio alle proprie spalle si farebbe presente una figura incappucciata, qualche ciocca color argento a scivolare dal cappuccio, ma poco altro. "Una missiva, è Nan." Poche e coincise parole, lasciando il rotolo all'Uchiha e abbandonando la scena. Uno sguardo a quest'ultimo, dopo averlo aperto, per leggere ciò che vi è contenuto. < Mh..non puo' darmi Buro. > Sospira, dando un'ultima occhiata e chiudendo il rotolo, sovrapponendolo al secondo che porta con se. < Rispetterò il suo volere, ma non potrà proteggerlo da se stesso. > Quel ragazzo un giorno vorrà cercare, sapere. Alza lo sguardo, andando cosi' ad inquadrare la struttura e analizzandola appena. Eppure colui che cerca è già li' presente, dovrebbe essere in vista, o eventualmente lo sarà avvicinandosi maggiormente all'entrata. I capelli di Wes per primi a identificarlo, seguiti immediatamente dalle sue iridi. Cosi' si avvierebbe in sua direzione, celere, raggiungendo una distanza di circa 10 metri, dal quale poter essere sentito. < Wes, giusto? > Lo sguardo a scivolare su di lui, in attesa di una risposta. [ Chakra attivo ] [ Portaoggetti -> vedi inventario]

15:24 Ryuzaki:
 [Orfanotrofio] Rimene immobile ad osservar il campo scrutando con far attento ogni singola zona dello stesso per ricercar qual si volgia tipo di anomalia, d'altronde si sa che talpe e ratti son di casa e non bisognerebbe minimamente meravigliarsi se di punto in bianco facessero la loro apparizione. Il corpo quindi s'andrebbe a muover sol in questo istante, a ricercar una postazione migliore su cui aver visione di un'altra parte dell'orticello scostandosi di qualche passo ed ottenendo una visuale migliore su ua nuova zona come previsto. Ma sarebbe solo allora che una voce andrebbe a richiamar la sua attenzione. Il capo or verrebbe rivolto in direzione di quel suono, così che possa capir meglio chi sia colui che lo chiama per nome dato che solo pochi eletti hanno il beneficio di sapere chi egli sia, ovvero, un signor nessuno. Le iridi van così a baciar sul figuro che parandosi dinnanzi a lui or si presenterebbe come un ragazzotto con gli occhiali e la chioma nera. <..Uhm?!..> attonito li per li alla domanda postagli in quanto non ricorda di aver mai visto tal individuo, ne tanto meno di avergli rivelato il suo nome, e sarebbe proprio per tal motivazione che or si rifarebbe a lui con tono incuriosito e circospetto <..Chi lo vuole sapere?!..> più che legittimo avere informazioni sul proprio interlocutore dato che anche il bon-ton prevede che prima di rivolgersi a sconosciuti ci si presenti. E' semplice educazione. <..Ad ogni modo.. si.. sono io..> confermando quanto detto e voltando solo ora tutto il corpo verso l'altro, rimanendo comunque a distanza dallo stesso ricercando con il sol sguardo ogni particolare del suo essere, ritrovando quella peculiare cicatrice all'altezza dell'occhio. Pochi secondi intercorrerebbero in questo breve scambio di battute che, nemmeno a dirlo [Puff] ecco sparir proprio da sotto i suoi piedi, o quasi, un piccolo ortaggio. Ove prima vi era una carota, or vi sarebbe unicamente un buco, segno evidente che qualcosa da sotto il terreno ha fatto la sua mossa proprio quando è stato distratto <..AHHHH..>il tono è ovviamente seccato ed ormai è stato fregato. <..Guarda che hai fatto..> rivolgendo parole severe verso lo sconosciuto <..La madre non me lo perdonerà..MA CHE CAZZOOO!!!...>. Sguardo ammattito che và lesto a finir prima al cielo in quell'urlo di disperazione e sfogo per poi finir al suolo con le braccia a penzoloni ed un alone di tristezza da trasmette quasi pietà per tal'anima.

15:45 Hanae:
  [Orfanotrofio] Lo sguardo permane adesso sulla figura che suscita maggiore interesse tra ciò che il proprio campo visivo gli permette di apprezzare. Indubbiamente un figurino particolare, considerandone lo sguardo e la chioma, ma è tutto un insieme di cose relative. Queste sue particolarità potrebbero semplicemente dare conferma riguardo l'identità altrui, o semplicemente dar vita ad una fastidiosa perdita di tempo. Dipenderà dal giovane il modo in cui tutto andrà a finire, del resto, abbiamo tutti una scelta, no? Uno sbuffo, occhi dal taglio sottile a sollevarsi per qualche istante verso il cielo; solleva un sopracciglio, mantenendo un'aria tanto misteriosa quanto indifferente. Qualche passo di circostanza per ridurre pian piano le distanze dalla figura altrui, ciò mentre il ragazzo dagli occhi eterocromatici esordirebbe con qualche parola in direzione propria. < Sono semplicemente qualcuno a cui importa di te. > Tante cose accadranno in futuro, e dopo la scomparsa di Akendo vi è da star certi che i nemici in cui ci si imbatterà saranno più forti dei precedenti. Più pericolosi del clan Yakushi e del clan Doku che si è ritrovato ad affrontare assieme a Nan durante il periodo di guerra civile ad oto. Più pericoloso di Kunimitsu, chissà, forse dello stesso Sasuke Uchiha. Non che un cumulo di cenere sotto tre metri di terra possa ancora essere definibile pericoloso, ma in qualche modo..il puro è riuscito a non morire. E' riuscito a piantare la propria identità in pochi prescelti, e non si parla semplicemente del possedere lo sharingan. < Puoi chiamarmi Katsumi, o...0-21. > Il proprio codice di origine ad essere sottolineato particolarmente, e lo sguardo a rimanere attento sulla possibile reazione da parte di Wes. Segue con il solo sguardo il furto di un ortaggio, e la stessa disperazione del giovane Genin. Una risata, breve e di circostanza. Quasi come fingere di essere umano. < Posso occuparmi io di parlare a "La madre", se vuoi. > La mancina a sistemare appena gli occhiali tramite l'ausilio dell'indice sinistro, proseguendo dopo qualche istante con il parlato. < Mi son ritrovato casualmente all'ospedale qualche giorno fa, e ho letto la cartella clinica riguardo le tue condizioni. So anche che hai mostrato una certa propensione ai genjutsu nelle tue lezioni post percorso accademico. > Insomma, sembra che qualcuno abbia fatto delle ricerche. < Vorrei sapere di più sul tuo conto. Cosa è successo di preciso in quel genjutsu? > Aggira piano piano il punto della situazione, continuando a parlare. [ chakra on ]

16:26 Ryuzaki:
 [ Orfanotrofio ] Come statuario al dir dell’altro mentre come un’ebete dislessico <..Katsumi.. 0-21..> ripeterebbe il suo nome senza dar troppo conto della reale provenienza dello stesso. Al momento, vuoi perché sovrappensiero, non assocerebbe il numero ai laboratori ove le cavie, trattate come bestie, venivano riprodotte per degli egoistici principi. Non umani, ma cose e forse nemmeno queste. Numeri, soltanto numeri, come il suo, 35, trattati con disprezzo ed usati al fine della mera ricerca. Sguardo che permane sulla figura altrui esprimendo grande gioia dapprima e rimuovendo con le sue parole l’alone di depressione che prima lo pervadeva, lasciando che un sorrisone a 51 denti(?) gli si pari sul viso in segno distintivo di felicità. E sol al dir altrui riguardo l’aiuto che vorrebbe proporgli nel parlar con “la madre” il capo verrebbe mosso al fine di tracciar una retta verticale cosi da trasmetter accondiscendenza alle sue parole. <..Davvero lo faresti?!.. beh, in effetti è colpa tua se mi son distratto.. anche se è pure colpa mia che non ho prestato sufficiente attenzione e mi son lasciato distrarre troppo facilmente.. beh, poco male..> ennesimo delirio del ragazzotto che tornerebbe serio in quel momento quando, riaprendo bocca il corvino, si riferirebbe al periodo di degenza da poco concluso per il genin. Il sopraccigli osi inarca per lasciar poi spazzio ad un espressione cupa e circospetta che farebbero indietreggiar lo scarlatto d’un passo per prender le distanze dall’estraneo <..Non so chi tu sia.. ne tanto meno cosa tu voglia da me..> e quando tutti s’aspetterebbero che la frase vada a concludersi con un seguito IL COLPO DI FULMINE. Come un lampo a squarciar il cielo sereno, ecco la sua memoria riattivarsi. <..0..> attesa suspance <..21..> borbotta a denti stretti e voce bassa in maniera quasi impercettibile. Che si tratti di un individuo che lavorava al laboratorio? Quel che appare sarebbero più di semplici coincidenze, ma onde evitar cazzate e fasciarsi la testa prima del tempo, sarebbe meglio indagar. <..Dicevo..> riprende fiato e risaliva le fauci <..Mi trovavo dentro un vulcano, a pochi centimetri dalla lava incandescente, su di un ponte che poggiava proprio sul magma.. e ad un tratto una figura bionda e snella è apparsa gettandomi nella lava ed imprimendomi un sigillo..> non entra nei particolari, ma per istinto la man destra si muoverebbe da sola, finendo per afferrarsi il braccio opposito e zittendosi in attesa del dir dell’altro.

16:52 Hanae:
  [Orfanotrofio] La calma che circonda la figura di 0-21 è diventata ormai un elemento più che innaturale, un elemento fuori posto. Per un periodo ha assunto in tutto e per tutto l'aspetto di Sasuke, per un periodo è stato totalmente ossessionato da quella figura, al punto dal ripassarne ogni singola mossa, al punto di sacrificare tutto per poterlo superare. E oggi..in quello sguardo non vi è nessun residuo del passato. Una pagina bianca, sulla quale ha intenzione di spargere inchiostro cremisi al fine di creare una storia degna di tale nome. Sasuke? Oh..non sono poche le cose in cui lo ha superato. Ma manca ancora qualcosa, lo sharingan perfetto, ciò che divide 0-21 dal diventare Z-21, ciò che lo divide dal completare realmente se stesso. Ma non è pronto, non ancora. Annuisce appena al parlottare altrui, se metterà l'anima in pace al ragazzo parlerà alla donna che gestisce l'edificio, e...metterà tutto a posto. < Appena finito di parlarci sarà come se tu non avessi mai messo piede in questo luogo, me la cavo abbastanza bene con le parole. > un sorriso appena accennato. E difatti...ha dei piani, dei progetti. Non particolari come potrebbero essere quelli di Kurako forse, ma ond'evitare di far cadere il castello di carte è meglio iniziare scegliendo le carte migliori. E Katsumi sta cercando le carte, sta cercando di dar vita al quadro perfetto. Il rosso indietreggia, e in reazione Katsumi farebbe un passo avanti. Qualcosa c'è, una scintilla, nel suo sguardo, nelle sue parole. Una scintilla inconfondibile. < 0-21. > sottolinea quel codice, annuisce appena con il capo. Il genjutsu viene raccontato, e immediatamente la memoria si collega al passato. Un passato particolarmente remoto. < oh..un occhio aperto, forse? > Come dimenticare lo sguardo di Ekazu Uchiha, quella notte in cui 0-21 si uni' ai maboroshi. Come dimenticare la serietà con cui promise di far temere al mondo intero l'arte del genjutsu. Un Uchiha cosi' piacevole da osservare, cosi' ambizioso e sincero. < Maboroshi. Ambiziosi..e tra i più abili genjutser esistenti, ma niente di più. > Scuote leggermente il capo, quasi in disappunto nei confronti di quel gruppo di individui. < L'arte illusoria...è molto più che qualche tecnica pre impostata che per qualche momento fa del male alla tua vittima. > Affermerebbe. Non apprezza particolarmente illusioni vincolate da precise situazioni, è come dare delle restrizioni ad un artista nel disegnare ciò che gli piace. < Cosa ti spinge a essere un ninja, Wes? La noia? Il dovere? Il desiderio? > Rimane in attesa, avvicinandosi alla domanda cruciale di questo incontro. [ Chakra on]

17:14 Ryuzaki:
 [ Orfanotrofio ] Spiazzato è dir poco per descriver la reazione allibita alle parole del figuro che andrebbe come a leggergli nella mente, o forse, è proprio ciò che ha fatto. Ennesimo passo che andrebbe fatto con il piè opposito distanziandosi ancor di un metro mentre le mani ben aperte lo porterebbero in quella tipica posa stile dragonball dell’ “ha un’aura potentissima”. <..Come..> inutile asserir quanto banale sia la risposta che lo scarlatto andrebbe a dare così come banale sarebbe la risposta che s’aspetterebbe di ricevere <..Come.. lo sai?!..> ovviamente lo stupore è all’ordine del giorno ma ci son momenti, come questo, dove l’inaspettato, quando bussa alla tua porta, lo fa con un ariete medioevale che ti scardina l’ingresso di casa. Basito e silente al dir dell’altro che continuando il suo continuo domandar continuerebbe a metter in dubbio ogni teoria alla quale il nostro eroe tenta di attaccarsi per spiegare quanto accade nell’immediato. Ed infine ecco la domanda che tutti si aspettavano, banale come il sorger del sole <..Cosa mi spinge mi chiedi..> optiamo quindi per una creativa risposta uscendo dai soliti cliché a cui siamo abituati <..La pace..> ok, è un visto e rivisto pure questo, ma ALT un momento <..Non fraintendermi.. degli altri poco mi importa.. ma vedi.. mi è stata portata via, anche se forse non è l’affermazione più corretta..> strofinando la lingua sulle labbra per evitar che si secchino <..Ho bisogno di sapere.. è il sapere che mi muove.. perché sapendo posso finalmente trovale la mia pace..> quindi se vogliamo potrebbe esser come affermato da Katsumi, ovvero, “il desiderio di conoscere ed imparare” se vogliamo esser pignoli. Ma oramai si è capito bene come questo tale dalla corvina chioma sia un essere le cui capacità sovrastan di gran lunga le proprie, pertanto, non si metterebbe nemmeno più troppi problemi nel rispondergli, difatti, con fare quasi rassegnato, si ricollocherebbe in stazione eretta, in quella corretta posa che degna d’un ragazzo più gli si addice.

17:38 Hanae:
  [Orfanotrofio] Lo stupore altrui è comprensibile, d'altro canto i Maboroshi non sono il tipo di corporazione che si esibisce sotto la luce del solo. Sono più tipi da danzare sotto la luce della luna sotto le urla delle loro vittime. Banale? Forse, per qualcuno. < Ho fatto parte della loro "élite" per tempo breve, poco importa comunque. > Le tecniche che i Maboroshi gli avrebbero potuto insegnare non sarebbero comunque state paragonabili al potere che lo sharingan dona assieme alla sua evoluzione, motivo per il quale è passato oltre, trovando cosi' l'organizzazione alba. Adesso priva della sua testa, a causa della sparizione di Akendo. Ma non sembra che questo sia un problema, per il momento. < Voglio spiegarti il perchè della domanda..> Ha il diritto di sapere ciò che di basilare serve sapere, il ragazzo. < So qualcosa di te che tu...non sai. Qualcosa che pensi non ti riguardi ma che...aspetta te. Aspetta che tu apra davvero le tue splendide iridi eterocromatiche. > Afferma, assimilando la risposta altrui. Pace, pace per se stesso. E' quello che vuole davvero? Per il momento si'. < il sapere ti ucciderà. passo dopo passo saprai...e assieme al sapere pian piano morirà Wes. Ma non sarà una morte definitiva, oh! Rinascerai. E cercherai qualcosa in grado di farti morire nuovamente. > Afferma, continuando costantemente ad annullare le distanze dall'identità altrui, almeno finchè questa non si ferma, accettando la situazione. < Voglio darti il sapere. Ma prima del sapere voglio darti il potere. Ma il prezzo sarà essere dalla mia parte. Mi vorrai chiedere perchè tu, forse.. > Ciò che ancora deve sapere è il modo nel quale gli darà questo potere. Ma sarà l'ultima cosa che gli dirà. < Dopotutto lo sai, cosa ci accomuna. Vorrei ripetere la nostra presentazione, usando solo e soltanto i nomi con cui siamo nati. > Semplicemente il loro codice clone. la si voglia prendere come un dargli o meno una conferma di ciò che deciderà. < Io...sono 0-21, il futuro capoclan Uchiha. > Un titolo che avrà, al costo di ripetere la storia. [ Chakra on ]

17:55 Ryuzaki:
 [ Orfanotrofio ] Impallidisce al concludendo del dire altrui restando pietrificato alle sue ultime parole. Non ha il coraggio ne il fiato per opporsi o domandar per il momento, si limita unicamente ad osservare il tale negli occhi per qualche secondo, il tempo necessario per assimilare le informazioni. Ora è tutto più chiaro alla luce dei fatti, anch’egli, come il nostro protagonista, altri non è che il frutto di un mero esperimento di replicazione genetica. <..U.. Chi.. ha..> sgranando i suoi occhioni prima di sospirar profondamente per tentar di calmarsi e riprendere il controllo quando all’improvviso <..AHH..> lievi fitte nella mente, ricordi che vanno così a riaffiorar indelebili, il sangue, la morte la distruzione e la desolazione. La mancina si piazza sulla fronte, il capo si china e gli occhi si chiudono un sol istante per tentar di calmarsi prima di riprender il controllo di se stesso e riprendere ad interagir con Katsumi. La storia è semplice, per apprendere qualcosa è necessario aver il chakra attivo, oramai lo ha appurato, quindi evitando di perder ulteriore tempo, si metterebbe in posa per impastare. Le mani verrebbero portate all'altezza del petto ed unite nel sigillo della capra. Qui, mantenendolo sguardo fisso innanzi a e, come perso nel vuoto, andrebbe a ricercar una concentrazione tale da perdersi nei suoi pensieri, immaginando, una figura umana dai lineamenti ben definiti. Il capo magicamente prende fuoco, con una fiamma dal colore bluastro, il corpo invece, seguendo l'esempio della nuca, verrebbe avvolto da fiamme rossastre. Queste, successivamente alla loro unione, ricreerebbero una fiamma dalle dimensioni e dall'intensità ancora maggiore che andrebbe ad avvolger interamente la figura di questo burattino fino a quando, ritornando alla realtà, questa immagine non andrebbe a trasmetter differenti sensazioni al suo organismo. Come due onde che infrangendosi l'una contro l'altra ne creerebbero una ancor più grande e potente, così farebbero queste due fiamme, trasmettendo un lieve tepore al nostro eroe. Se il richiamo fosse quindi stato eseguito correttamente, questo tepore dovrebbe trasformarsi in reale calore, che propagandosi per ogni parte del suo corpo, lo andrebbe a riscaldar interamente. Se quindi l'impasto fosse stato correttamente eseguito, dal centro del corpo e passando per i vari plessi, l’onda di energia mentale, unita a quella fisica, verrebbe diramata in tutto l’organismo. Lo sguardo ricade sulle iridi del clone e con un filo di voce si rifarebbe a lui come un discepolo al suo maestro <..Esser dalla tua parte.. a quale proposito..> domandar è giustamente lecito anche se in una trattativa del genere è impensabile di dare qualcosa senza ottener nulla in cambio. [ Tentativo Impasto ]

18:22 Hanae:
  [Orfanotrofio] E una volta ancora Wes si ritrova davanti ad un bivio, davanti ad una scelta in grado di eliminare le sue convinzioni, di riscriverle e di riscrivere la sua stessa persona. Ma deve essere lui ad impugnare il pennello che darà origine al nuovo se stesso, altrimenti altro non diverrebbe che una marionetta nelle mani di chi gli offre il cambiamento. Sarà in grado di farcela? Di andare avanti e di reggere il peso di una realtà ancor più cruda di quanto ci si possa aspettare? I laboratori Uchiha forse erano prigioni, ma non c'è mai stata una volta nella quale la sicurezza è venuta per seconda. Ci si sentiva al sicuro in quelle quattro mura scavate nella roccia, si dormiva e si era pronti al giorno seguente. A qualcuno andava bene, ad altri no, sta di fatto che si era ben lontani dal mondo degli shinobi vero e proprio. < Sono nato come un clone difettoso. Come tanti. E soltanto arrivando dove gli altri cloni del mio tipo non sono arrivati ho visto la luce. Un'enorme...splendida luna color cremisi che sembrava quasi specchiarsi in me. > Il chakra nel suo relativo sistema circolatorio a scorrere con fare imperterrito, violento, maestoso, potente. Due dense sfere azzurre colme di chakra ad essere visualizzate dentro di se, sfere che verrebbero rapidamente spinte verso l'alto, per raggiungere il proprio nervo ottico. E da li' poco a poco, in brevi istanti, ogni singola particella di energia andrebbe ad essere assimilata dal proprio sistema visivo, impregnando le pupille e dando cosi' vita alla più naturale delle reazioni con il proprio gene: lo sharingan. Una rotazione di quelle iridi cremisi, seguita dalla formazione di tre piccole fosse nere per ogni occhio, le tomoe. < Arima Uchiha..> l'attuale capoclan < mi ha aperto gli occhi sulla realtà. E sono ormai convinto che i cloni difettosi siano stati nient'altro che il più grosso errore di valutazione mai fatto. Posso diventare perfetto, e lo dimostrerò. Non mi importa il prezzo > assottiglia appena lo sguardo, inquadra Wes, ne cerca le iridi. < Non mi importa perchè ci hanno addestrati a non avere niente, a non provare vergogna, dolore. > Lo sguardo a scivolare sull'intero corpo di Wes, sul suo intero sistema circolatorio del chakra che improvvisamente si accende di un rosso fulgido. Il suo chakra che scorre, la sua vita. < La parola clone è un mero dispregiativo in confronto a ciò che possiamo essere. Dimmi, lascerai che io ti uccida? Che io ti dia gioia per poi spezzarla sotto i tuoi occhi? Lascerai morire Wes per rinascere come qualcun altro? > Il braccio destro si distende in sua direzione, il guanto color sangue a mostrarsi a Wes. < Afferra la tua occasione, Uchiha. > Termina, rimanendo immobile. [ chakra on] [ SHaringan 3 tomoe attivo]

18:47 Ryuzaki:
 [ Orfanotrofio ] Ha qualche ricordo sbiadito del suo passato, qualche frame di vita quotidiana, qualche immagine sbiadita, ma del reale dolore che ha provato quel giorno non vi sarebbe traccia almeno apparentemente. Come fosse stato dimenticato, rinchiuso in un angolo buio della sua memoria, indelebile, a prender polvere, lasciando che quindi questo ragazzo che noi tutti vediamo possa viver una vita felice e tranquilla, senza l’odio, l’astio, la disperazione che noi tutti conosciamo. Non un suono emesso dal ragazzotto mentre si perde nell’immensità di quella variazione che intravista quasi a rallentatore non potrà mai più dimenticare. Le iridi del corvino danzano dolcemente ricreando in un sol istante quel colorito rossastro seguito dai vari tomoe indicandone l’attivazione dell’abilità innata. Come immerso nei suoi occhi, rapito da quella trasformazione, cosciente del fatto che anche lui quindi ha qualche opportunità per intraprender quella stessa strada che il suo compagno ha percorso. Una strada lunga, tortuosa, fatta di sofferenza e sangue. Non è inutile come veniva descritto dagli scienziati poco prima dell’incidente, non è un fallito, ha solo bisogno di un giusto incipit. Come tessere del puzzle, per cominciar la composizione, si necessita di pezzi che possano combaciar gli agli altri ed è questo che Katsumi gli sta presumibilmente offrendo, la capacità di evolvere, di sbocciare, di crescere. La man destra quindi si distende senza necessità d’interagir verbalmente con il ragazzo, prodigandosi quindi in quel gesto che sugellerebbe una nuova alleanza. Il braccio quindi dritto accanto a quello avverso andrebbe afferrandolo in puro stile saluto romano, asserendo solo ora con tono quasi commosso seppur deciso <..Insegnami.. Guidami.. Forgiami..> per poi lasciarsi andare e attender ancor una volta il fare dell’altro [Chakra On]

https://www.youtube.com/watch?v=zdtxioCmtMc Top BGM del momento

19:12 Hanae:
  [Orfanotrofio] Il capo leggermente inarcato verso l'alto, uno sguardo che esprime un'implicito senso di fierezza. Fierezza che non ha donato il ventaglio del clan Uchiha, ma che ha creato per se pezzo dopo pezzo, rendendo ogni parola colma di una determinazione particolare. Un bagliore in quelle iridi avvolte dal cremisi dello sharingan che pochi vedono, ma che mostra ambizione e determinazione a chi merita di vederla. E Wes è disposto a dare tutto se stesso per poter andare oltre il normale, è disposto ad abbandonare la remota possibilità di una vita diversa, ed è proprio questo il particolare più importante che li accomuna. Osano. Al fare altrui soltanto un leggero cenno del capo, come ad annuire. < L'uccello combatte per crearsi una via di fuga fuori dal suo uovo. L'uovo è il mondo. E per nascere bisogna prima distruggere un mondo. Io ti aiuterò a distruggere il tuo. > Afferma, mantenendo il massimo della serietà e posando le proprie iridi su di lui. < Appena tutto sarà finito ricorderai ciò che stai per scordare, combatti. > Un ordine, mentre il proprio chakra andrebbe a confluire in una gran quantità verso l'alto, sfruttando lo sharingan come meccanismo d'uscita del chakra si appresterebbe rapido a far confluire in equal modo per entrambi gli occhi una quantità di chakra invisibile agli occhi di chiunque non possa vederne il flusso. Tale chakra verrebbe indirizzato verso gli occhi di Wes, come una ragnatela che inesorabilmente lo afferrerà in una presa che non potrà neanche sentire. Ed è una volta che il proprio chakra si farebbe strada in lui che ne raggiungerebbe la mente. La più fragile e potente parte del nostro essere. E l'ipnosi sharingan puo' condizionarne notevolmente l'equilibrio, cosa che difatti sta per fare Katsumi. In quello che sarà un solo istante di tempo effettivo grazie alla tecnica Katsumi diverrà in grado di vedere i ricordi di Wes, e di modificarne i più recenti. Ed è ciò che farebbe, non cancellando, ma semplicemente coprendo momentaneamente OGNI ricordo a partire dall'incontro con il membro dei maboroshi. Il loro stesso incontro verrebbe occultato alla sua mente. E quei ricordi verrebbero cosi' rimpiazzati con vita quotidiana all'orfanotrofio. Artificiali e gioiosi ricordi che ritraggono giornate piacevoli..ricordi gioiosi. < Dormi. > Un ordine, che grazie alla tecnica avrà totale priorità per il ninja, che inesorabilmente dovrebbe accasciarsi. < Allen. > Un nome, che a seguire farebbe mostrare dall'oscurità una figura incappucciata, presumibilmente la stessa che gli ha consegnato la missiva. < Prendi il ragazzo e prepara una stanza da tortura con gli adeguati attrezzi. > Un ordine, e la figura prenderebbe il corpo di wes, caricandoselo addosso, e avviandosi in un luogo nel quale Wes otterrà ciò che Katsumi ha promesso. < Deve solo sopravvivere, adesso. > Si volta, e silenziosamente si appresterebbe ad andare al luogo nel quale tra diverse ore, si sveglierà Wes. [ EVENTUALE END] [ Ipnosi sharingan, genjutsu 125 - mente 125, sharingan attivo ] [ chakra on -33]

19:29 Ryuzaki:
 [ Orfanotrofio ] Un solo istante, perso nell’immensità di quel gelido sguardo che come ipnotico andrebbe a catturar la piena attenzione dello scarlatto, mentre al di fuori di questo i due rimarrebbero immobili l’uno dinnanzi all’altro, a scrutarsi nelle palle degli occhi. Nemmeno le iridi ormai ricreerebbero i micro movimenti atti a fotografar centinaia di migliaia di volte l’ambiente circostante. Tutto è immobile e tutto tace, come incantai, assorti nei loro pensieri, ma la realtà è che l’uchiha sta plasmando un nuovo essere, come un bruco che or rinchiuso in bozzolo dovrà dischiudersi per diventare farfalla. E questo bozzolo è il sonno, al quale, una volta dato il comando da parte del corvino, egli non potrà esimersi dal seguire. La presa si farebbe più lenta fin a che il braccio non reggerebbe più, e lasciato cadere a peso morto si riunirebbe al resto del corpo, il quale, incapace di mantener il controllo suo essere, si vedrà cader al suolo e giacere a terra sin al momento in cui una figura incappucciata non lo andrà ad afferrare e portar via con se, in un luogo a lui sconosciuto. Siamo quindi giunto all’epilogo di questa storia, al momento culminante, in cui l’eroe fa la sua uscita di scena. Attendiamo quindi i risvolti di questo esito che . così inaspettatamente han portato il clone numero 35 ad incontrare il numero 21. [Chakra Off] [Sotto Ipnosi Sharingan]

Incontro tra i due cloni, nel quale Katsumi promette a Wes che risveglierà il suo sharingan.