Kurako a cena, torna subito
[Stanza] Potrebbe essere una buona partenza, dimenticare, o semplicemente modificare gli avvenimenti. Potrebbe essere piacevole illudersi di poter riavvolgere il nastro del tempo semplicemente scordando. Se L'uchiha avesse ricevuto tale proposta, quando si trovava nella posizione altrui, forse avrebbe accettato. Forse avrebbe deciso di dimenticare, forse avrebbe voluto essere semplicemente nessuno. Uno come altri, un cittadino, un padre, un uomo come tanti se ne vedono dando uno sguardo al centro di un villaggio durante l'ora di punta. < Se tu avessi accettato...> lo sguardo ricade serio su di lui, leggermente assottigliato, ma senza alcuna malvagità, un'affermazione cosi' pacata da risultare innaturale nel contesto considerato. < forse ti avrei ucciso. Ma sono contento di sapere che non sei più debole come quando ti nascondevi dietro una maschera. > La mancina a sfiorare il proprio volto, appena sotto l'occhio non coperto da cicatrici, accarezzando il tatuaggio di un centipede disegnato con cura da Azrael. < Sai...tanti anni fa mi ritrovai al tuo posto. Su un lettino simile. Potevo sentire qualcuno ridere a distanza, mi chiedevo quanto sarebbe stato piacevole impazzire cosi', senza rendermene conto. Quello che non realizzai era che a ridere...ero io. E ci ho messo fin troppo tempo per capirlo.. > scuote il capo, quasi in disapprovazione verso la propria persona. Lo sguardo a scivolare conseguentemente su Buro, interrompendo quel discorso e ponendo le attenzioni sulle parole altrui. < Ironico, non trovi? > Una somiglianza fin troppo particolare. E' la prima volta, se non si considera Irou, che qualcuno si identifica in Katsumi e non in Sasuke Uchiha. < Medio destro, per esser completi. Ma non è un gran soprannome. Preferirei 0-21, al limite Katsumi. > Afferma, mentre muoverebbe qualche passo per ridurre le distanze da Buro. Tenta di distendere la mancina in direzione del suo mento, una semplice pressione verso l'alto delle dita ad essere applicata sotto il mento altrui per chiedergli implicitamente di inarcare il capo. E tenterebbe cosi' di fissarne lo sguardo. Istanti che potrebbero trasformarsi in secondi. Si volta nuovamente su Kurako ascoltandone le parole. < Non ho mentito, ho solo omesso parte della verità. Akendo sta fin troppo bene, e mi chiedo sinceramente perchè. Se fosse un ostaggio ci chiederebbero un riscatto. Se non è un ostaggio dovrebbe essere morto. E se non è morto potrebbe essere stato lui a tradire l'akatsuki. Ma..soltanto qualche mio pensiero. > Alza le spalle, mantenendosi neutrale riguardo l'argomento. Tutto è possibile, e Katsumi è il tipo che a malapena si fida di se. < Il prezzo, beh..a tua discrezione ti chiedo una delle due cose. Gli occhi di uno Hyuga, oppure..> Lo sguardo si fissa su Buro. < lui. > Difficile capire perchè. [ chakra on] [Stanza] Il clone non ha la minima idea delle sue vere origini, nessuno gli ha mai rivelato di essere frutto di una provetta colma di sangue, ha sempre vissuto nell'ignoranza, senza essere a conoscenza del fatto di essere un clone Uchiha. Resta muto mentre i due discutono, non riuscirebbe a capirci nulla in ogni caso, i discorsi sono fumosi o semplicemente non è a conoscenza dei fatti alla base della discussione. Il respiro è lento e rilassato, mantenendo comunque un contegno anche se la presenza dell'Originale lo inquieta, mettendolo in soggezione. <Beh sì.. gemello.. è uguale a me.. solo più..> Non riesce a trovare le parole per descrivere ciò che pensa, il concetto in sé gli sfugge, pertanto tenta un approccio più elementare, una scelta abbastanza infantile e rischiosa. <..più "colorato".> Muove poi il braccio destro dall'alto verso l'alto, indicando tutta la sagoma del Medio. Poteva andare peggio.. avrebbe potuto dire "scuro". La mano torna a celarsi tra le pieghe del vestito tradizionale mentre il clone si limita a fare spallucce al suo consanguineo, che ora gli si avvicina, afferrandogli il mento ed ispezionandolo più da vicino e con maggiore attenzione. <Non sono merce di scambio, sono qui per lui.> Volge una rapida occhiata allo shinobi sdraiato nel letto, in parte è colpa sua se ora è in quelle condizioni, sua e forse della sua padrona.. quanto gli manca. <Perché questo interesse? Capisco che la nostra somiglianza sia inverosimile ma non spiega il motivo di volermi barattare per delle informazioni. Ora ho una casa, ho un clan.. non intendo abbandonarli.> Gli occhi dell'albino si adombrano, un sospiro gli sfugge mentre scosterebbe lentamente la mano dell'Uchiha dal suo volto, facendo un passo indietro per avvicinarsi al Senjuu. [chk off] [Stanza] Un piccolo sorriso va a formarsi sul viso, un sorriso infelice e poco convincente, non dimostra ne felicità ne altro, gli occhi persino sono giù. Cerca di reagire all'ironia del giovane anche se, la verità è dietro l'angolo...morire sarebbe persino meglio di dimenticare, pagherebbe per i suoi peccati ma anche quella sarebbe una via di fuga piuttosto semplice da prendere e per ciò che ha fatto ci vuole ben di più. Deve soffrire per quello che ha fatto a Kurona, deve soffrire come ha sofferto lei, non merita di morire, è troppo semplice così; deve vivere, deve ricordare e convivere con questo peso per tutta la vita fino al giorno del trapasso per volere dei Kami o di qualcuno di ben più forte di lui, qualcuno che possa mettere a tacere Kurako Senjuu una volta per tutte<Mi avresti fatto un favore uccidendomi. Ho imparato tanto in questi anni, le tue parole erano convincenti, molto convincenti ma, anche se non sembra, sono sempre io>cosa vuol dire? E' sempre lui, forse adesso è debole, distrutto nel corpo e nello spirito ma non è sprovveduto, non è stupido e non cedere a questo tipo di occasioni fa parte della sua vita. Lo ha già fatto una volta con Akendo entrando nell'Akatsuki, un grosso errore e rifarne uno simile non è una cosa saggia, non per lui, non per lui come è adesso<Molti mi chiedevano perchè portavo una maschera e io rispondevo che era per simboleggiare la mia morte ma con il tempo ho capito che stavo mentendo. Quella maschera ero io o almeno una parte di me, una parte che ho lasciato vagare libera. Essa parlava, agiva per suo conto mentre io dormivo sopito ma ora lo accettata e fatta mia traendo da essa nuova forza>ha accettato se stesso completamente, ha accettato quella figura nonostante tutto. Gli occhi passano su Buro, le sue affermazioni, le sue parole danno da pensare...un gemello...strano, molto strano. Gli Uchiha sono tutti cloni e forse Buro può essere un primo tentativo di creare Katsumi ma è uscito male, uscito senza sharingan, uscito senza forza, non un vero Uchiha, non un degno successore di Sasuke<Non ho detto che hai mentito, ho solo detto che ingannare me non è semplice, perciò, per favore, dimmi tutto quello che hai visto>richiede nuovamente ma un sospiro precede le nuove parole<Ci sono cose...tante cose che Akendo non vi ha detto ma se lo avesse fatto, anche tu capiresti che non è stato preso per un ricatto o per ucciderlo e di certo non ha tradito. Rifletti un attimo, lui è unico ed è quell'unico che vogliono da lui, non trovi?>il rinnegan può essere una risposta ed è quella che si avvicina di più a tutto quanto, quella più sensata. Il discorso prende pieghe sempre più discordanti fino a quella richiesta lasciandolo, per la prima volta, spiazzato ma ancora non lo da a vedere; lo sguardo rimane fermo sfruttando le conoscenze della Yakuza. Non traspare sentimento, il nulla, il vuoto<L'ultima mia conversazione con Yukio non è andata a buon fine e ha finito per arrabbiarsi ma prima di andarmene sono riuscito a recuperare qualcosa che gli avevo dato tempo fa>tossisce sputando sangue sulle coperte. La vista si appanna leggermente, la testa inizia a girargli<Ma...>cerca di riprendersi<...nel mio portaoggetti c'è un fuda, l'unico scritto con l'inchiostro e non con il sangue, li c'è quello che cerchi>ovvero l'occhio di Shusui tenuto al sicuro, ancora intatto e funzionante<Ma toglimi una curiosità, perchè vuoi lui?>domanda curioso mentre nota il movimento di Buro. Volta il viso, uno sguardo fugace per poi tornare nuovamente sullo special. [Chk off] [Stanza] Più colorato. Ripassa quelle parole nella propria mente, attribuendole passo passo un significato. < ahah..> una risata breve e fin troppo..fasulla, si potrebbe dire. Difficile dire quali movimenti mantengano ancora sincerità nell'uchiha. Sguardi, cenni, lo stesso bagliore presente nelle proprie iridi non mostra la verità ormai. < Lo sai cosa è relativo, ora? > Una domanda che non cela in modo alcuno dell'ironia. < Quello che vuoi. > Parole espresse con fare secco verso Buro. Se qualcosa sembra strano inevitabilmente ci sarà un motivo diverso da una serie fin troppo intricata di casualità, e avere una copia di se che vaga in giro potrebbe essere un problema da eliminare, oppure un particolare vantaggio e un'opportunità. < Non voglio sembrare impulsivo, ma so per certo una cosa: le coincidenze hanno smesso di esistere tanto tempo fa. > Inspira, riportandosi conseguentemente su Kurako e ascoltandone le prime parole. < Dici che ti avrei fatto un favore, e allora perchè non mi chiedi di farlo? Hai bisogno di vivere, hai bisogno di redimerti, e forse devi ancora capire il modo. > Soffrire non sarà abbastanza. Nulla è mai abbastanza quando si tratta di vita. E' impossibile accontentarsi, in un mondo come quello degli Shinobi. Attende una reazione, ascoltando comunque ciò che segue riguardo Akendo. Sbruffa. < Era sorvegliato, e ammetto che per essere dei ricordi sembravano non appartenere al monaco. > Riflette e borbotta per qualche istante ancora. < Ottimo, e vada per l'occhio. > Lo sguardo scivola poi su Kurako alla sua ultima domanda. Perchè Buro? < Divertimento. Noia. Fastidio. Tutte e tre le cose. > Lascia passare diversi secondi. < Ti insegnerò subito la tecnica, ma prima.. > qualche altro secondo. < Voglio farti questo favore...> il proprio chakra ad agitarsi rapido nel proprio sistema circolatorio, una quantità modica che verrebbe concentrata nelle iridi cremisi prive di Sharingan. Le braccia a portarsi al petto e le mani ad intrecciarsi per formare rapide i sigilli della capra e del cane. Non gli serve un meccanismo d'uscita del chakra per questo genjutsu, semplicemente un contatto visivo che ha ora cercato in Kurako. < ucciderti. > Il chakra concentrato ad esser convogliato verso di lui, una fitta ed invisibile ragnatela che avvolgerebbe ogni singolo senso altrui, donandogli una visione più che realistica e cruda, in grado di scuoterlo a causa della situazione della sua mente, indebolita dalla mancanza di chakra. La visione..altro non è che la stessa stanza nella quale si trovano. il dolore provato ad amplificare improvvisamente, una stretta a premere sul suo cuore. Ogni singola goccia di sudore, potrà percepirla scorrere sulla sua pelle che lentamente perde il suo naturale calore. Potrà sentire un freddo tocco sfiorarlo. Affianco a lui l'elettrocardiogramma che mostra 0 battiti. Katsumi, Buro, immagini sfocate che ti osservano mentre i tuoi sensi ti abbandonano. Stai morendo, nel modo più reale possibile. Le ferite hanno avuto la meglio. Non sente di voler vivere? Gli sta bene morire? Si arrende cosi'? E poi nuovamente la realtà. Come se niente fosse accaduto, un solo e breve istante. [ Chakra on ] [illusione demoniaca - visione infernale ] [Stanza] Gli occhi del clone albino si spostano da un volto all'altro, nessuno dei due gli ispira fiducia, ma di sicuro il Senjuu è più rassicurante oltre ad essere inoffensivo al momento, il più pericoloso in quella stanza è decisamente 0-21. Ma perché mai il Medio destro, come si è appena definito lui, sarebbe interessato in un genin di Kusa? E Soprattutto.. Medio destro di che cosa? La mente del clone è affollata, caotica, colma di domande e curiosità. La mancina si muove rapida ad afferrare il fazzoletto, strofinandolo con cautela sulle labbra dello shinobi, pulendole e rimuovendo il sangue appena sputato, il fazzoletto viene poi gettato, rimpiazzato da uno pulito che viene bagnato con un po' d'acqua presa da una bottiglietta sul comodino di fianco al letto, dopo averlo piegato un paio di volte, l'albino lo appoggia piano piano sulla testa di Kurako, cercando di alleviarne il dolore. La testa si volta lentamente verso Katsumi alle sue parole, guardandolo di traverso. <Io seguo il volere di Kurona-sama. Più importante di esso vi è solo la sicurezza del villaggio.> Replica con tono freddo e distaccato, tornando a guardare Kurako, raddrizzando la schiena e osservando le sue ferite più da lontano, in un quadro d'insieme. <"Fastidio". Sei stato TU un fastidio per me. Una ragazza sembra essere ossessionata da te, per colpa tua sono stato aggredito il mio primo giorno di vita, da lei e da un certo "Yukio". L'ho incontrata di nuovo e mi ha avvelenato le mani per settimane. Chi è? Che le hai fatto per ridurla in quello stato?> Chiede seccato, abbassando leggermente le palpebre e scostando una ciocca di capelli, tirandola indietro insieme alle altre. Avverte un cattivo presagio, l'istinto gli dice di stare vigile ed è proprio quello che ha intenzione di fare: la mancina viene portata al petto per comporre una metà del sigillo della capra mentre si concentrerebbe per accendere i due fuochi interiori, la fiamma rossa, dell'energia psichica, la fiamma verde, dell'energia fisica, manipolandole andrebbe a farle ruotare lentamente, come delle correnti, in senso antiorario, avvicinandole a poco a poco fino a farle scontrare violentemente, mescolandole e facendole aderire l'una all'altra, andando così ad impastare il proprio chakra, una precauzione nel caso la faccenda dovesse complicarsi per lui. [chk on] [Stanza] La conversazione avviene tra i due cloni, un qualcosa che comprende ma non commenta, resta silente, riposa la voce, riprende le forze spese per parlare. Il respiro si fa più affannoso, la bocca sporca di sangue viene ripulita Buro con un fazzoletto...gentile da parte sua, non fa resistenza ma continua ad ascoltare quella conversazione fin troppo accesa tra i due. Le domande di Katsumi passano in secondo piano, non va a rispondere ma le lascia in sospeso aspettando il momento più opportuno, un momento in cui anch'egli può capire il motivo delle sue scelte ma ora è Buro al centro di tutto quanto ed è lui che deve proteggere nonostante la sua posizione attuale, sdraiato in un letto tra la vita e la morte<Amburoshia è mio protetto>va a palare non appena sente le motivazioni. Lo sguardo si posa sullo special jonin, serio, deciso ma allo stesso tempo stanco<Non puoi averlo. Ho promesso di proteggerlo e lo farò>per lei, lo ha promesso a lei, lo ha promesso a Kurona e ora non può rimangiarsela. L'ha fatta soffrire tanto, forse troppo ma ora che è morta non può fallire anche in questo, non può farlo, deve andare avanti e crescere quel giovane, farlo diventare forte ed è in quel frangente che le parole del genin arrivano forti e chiare; non ha bisogno di indagare, le sue parole rivelano più di quanto non pensa e qualcos'altro nella di lui mente si sblocca, un qualcosa che forse può dargli risposte in più. Gli occhi incontrano quelli dell'Uchiha iniziando a sentire una mano che gli stringe il cuore, tutto inizia a diventare più freddo, il gelo scende in quella stanza, fa fatica a respirare, sente il petto oppresso come se qualcuno si fosse seduto sopra; 0 battiti, il cuore si è fermato, sta morendo, sta lasciando questo mondo una volta per tutte<N-no..>non vuole, non può morire, non deve morire, deve continuare a vivere ma oramai è finita, il cuore ha ceduto è il mondo diventa un posto scuro, senza più nessuno. Gli occhi vengono riaperti ritrovandosi in quella stanza di ospedale insieme a quei due, il cuore batte forte e la respirazione aumenta, le ferite fanno male, un dolore lancinante gli pervade il corpo, immobile come paralizzato ed è qui che inizia a capire ciò che è successo<La mia morte...mi hai fatto la mia morte>stringe il pugno destro, digrigna leggermente i denti<Katsumi da come mi hai parlato prima è evidente che anche tu hai sofferto e tanto anche. L'hai lasciata non è così?...Si, l'ho incontrata tempo fa ed era distrutta ma sappi che entrambi abbiamo sofferto in egual misura ma in due modi diversi e per motivi diversi. Tu non vuoi morire e nemmeno io...>il petto sta per scoppiare, il cuore batte all'impazzata<...ho promesso di proteggere questo ragazzo da chiunque...anche da te se è necessario. Se devo vivere, lo faccio per lui...>per lei. Le parole escono lente con una forza quasi nulla, fa troppa fatica a parlare ma purtroppo deve<Ora, cosa mi vuoi insegnare in questo stato?>dell'ironia viene percepita. [Chk off] [Stanza] Braccia ferme lungo i fianchi e sguardo concentrato in equal modo tra i due presenti. Un dialogo che lentamente va riscaldando l'atmosfera circostante. Ognuno ha le proprie motivazioni, i propri scopi. Chi più comprensibili, chi meno. Ascolta le parole di Buro, corrugando appena la fronte quando viene pronunciato il nome di Kurona. Lo conosce..ed in brevi istanti ricollega la memoria ad una serata come altre al lago nero. Stava in piena solitudine, quando una Iena si è avvicinata al proprio pasto, e dopo questa una giovane. Giovane che a seguito del loro "dialogo" si è rivelata essere la madre di Enma Ai. < La Kokketsu, no? > Difficile non ricordare un portatore tanto singolare del sangue nero. Una personalità interessante, non puo' negarlo. Qualche istante, e nuovamente le parole di Amburoshia a raggiungere la propria mente. Parole aggressive nei confronti della propria persona, un'accusa. < Ossessionata da me..> la mancina a sfiorare il proprio petto. In qualche modo lo scalda sapere che Kimi non ha dimenticato, che è ancora legata ad un amore che dopotutto altro non era che una cura, adesso diventato qualcosa di più contorto. < Non faresti di tutto per Kurona-Sama? Non è forse una forma di amore la tua? Rispetti il suo volere, anzi, te ne sei appropriato.> Onorificenza finale aggiunta con un leggero tono sarcastico, proseguendo. < Io farei...anzi, ho fatto di tutto per lei. La amo, niente di più. > Afferma, rimanendo particolarmente calmo e ortando lo sguardo su Kurako, residuo del genjutsu. Si avvicina nuovamente al suo lettino, le ginocchia a flettersi appena per portarsi sullo stesso livello. Ascolta le sue parole, annuendo leggermente a ciò che dice. < L'ho fatto per te, Nan. Arrivare alla morte ti schiarisce le idee su ciò che vuoi. > hanno sofferto entrambi, e non ha nessun torto al riguardo. Continua ad annuire leggermente con il capo. < Sono qui perchè dopotutto ti rispetto, e mi da terribilmente fastidio sapere che tu vuoi mettere un punto alla tua storia, per un ostacolo più grande. Sono dalla tua parte, e ucciderei la persona alla quale tieni di più se ciò fosse necessario per aiutarti. > Tenta di poggiare la mancina alla mano altrui, un tocco rapido, prima di riportarsi in posizione eretta. < Un ninjutsu, niente di difficile. Ti dirò a voce ciò che devi fare quindi quando ti sentirai meglio prova da te. Ma una spiegazione dovrebbe bastare. > Un ninjutsu abbastanza basilare degli Uchiha. Il proprio chakra ad essere dunque concentrato allo stomaco sotto forma di due piccole sfere dense di energia. Sfere che verrebbero rapidamente sospinte verso l'alto, passando per il corpo dell'Uchiha e raggiungendone il sistema visivo, il nervo ottico. Una volta raggiunto tal punto le due sfere andrebbero ad inglobarsi alle pupille stesse, irrorandole di energia e facendo cosi' reagire il proprio gene Uchiha. Tale reazione darebbe vita, a seguito di una rotazione, a tre piccole fosse nere - tomoe - per pupilla, dando forma allo Sharingan. < Si chiama manipolazione del Chidori, particolarmente teatrale, direi..> afferma, pronto a proseguire. [ chakra on ] [ sharingan on ] [Stanza] Il dibattito si accende tra le due repliche, quella originale decisamente meno cortese dell'albina, che ora incrocia le braccia e tenta di mordersi la lingua abbastanza forte da aprire una ferita sulla punta di essa, praticherebbe quindi un piccolo ma doloroso foro nel muscolo sensibile, il sangue maledetto inizierebbe a colare dal taglio, scorrendo lento, pigro quasi, sgorgando dal taglio e fluendo lungo il lato della lingua fino a serpeggiare sotto di essa nella bocca del clone ove si andrebbe ad adagiare, formando una minuscola pozzanghera nera come la pece, non dovrebbe destare sospetti, il giovane si scansa di lato mentre 0-21 si avvicina al letto, abbassandosi e scambiando parole raccapriccianti per le orecchie del Kokketsu, quest'ultimo si limita ad ascoltare in silenzio e ad accumulare informazioni per le sue eventuali iniziative, non si sa mai, potrebbe sempre fargli comodo conoscere gli affari di quei due estranei che non la smettono di trattarlo come se fosse un burattino nelle loro mani. <E' mia madre, è OVVIO che farei qualsiasi cosa per lei. Non so bene che cosa sia l'amore, come lo chiami tu, ma so per certo che lei mi... "amava" ...sinceramente. Non dubiterò di lei.> Mormora, levando il capo con orgoglio, osservando l'Uchiha mentre si accinge a spiegare il ninjutsu al Senjuu. <La ami... eppure per lei sei "morto". Non capisco.> Aggiunge dopo pochi attimi, ricordando la discussione avuta con la fanciulla delle farfalle, ricorda il suo modo bizzarro di parlare, misterioso, enigmatico, addirittura quasi ermetico. [chk on][innata on] [Stanza] La morte a volte può essere rivelatrice, può dare un aiuto in più a chiunque riesce a vederla, conoscerla e allo stesso tempo scappare da lei può capire cosa effettivamente vuole. Una lezione di vita non indifferente quella impartita dall'Uchiha, un qualcosa che non ha ancora toccato ma ora ne è conscio, ora ha capito e un sorriso si forma sul di lui viso, le labbra si allargano piano, pochi millimetri, senza esagerare. Quelle parole pronunciate rendono il tutto stranamente allegro, felice di sentire quelle parole in un momento simile, felice di sapere che nonostante tutto può fidarsi dello special<Rispetto...tu per me sei un amico>è la prima volta che lo dice in sua presenza, la prima volta che ammette di considerare qualcuno un suo amico oltre ad essere un alleato...forse la vita sta prendendo una piega diversa dal solito<Ma la persona a cui più tengo è già morta>nuovamente china il capo verso il basso ripensando a Kurona, specialmente dopo aver appreso che anche lo special la conosce. Non ci riesce, è un pensiero fisso, troppo per la sua mente, deve trovare un modo per andare avanti ma è così dannatamente difficile, quasi impossibile; l'ama, l'ama più di ogni altra cosa e lei non lo ha mai capito, non lo ha mai compreso fino in fondo. Dimenticarla è un impresa titanica, fare spazio ad altro è un qualcosa di estremamente complesso, tene occupata la mente per evitare di pensarci notte e giorno, questo deve fare ma è ancora troppo presto, troppo presto anche solo pensare di poter fare qualcosa in tal proposito. L'attenzione viene riportata su Amburoshia che sfoga la sua frustrazione su Katsumi, giustifica ciò che viene detto, si difende con ogni mezzo che ha facendo appello alle parole di Kurona<L'amore è quando non riesci più a vivere per te stesso, l'amore è quando dedichi la tua vita a un altra persona incondizionatamente>spiega a Buro in semplici parole cosa vuol dire per lui la parola "amore", un qualcosa di tremendamente forte e potente e allo stesso tempo distruttivo<Kurona ti amava come un figlio e di questo non dovrai mai dubitarne, nemmeno se qualcuno ti prova il contrario>volge lo sguardo a Buro che, per la prima volta, vedrebbe negli occhi del Senjuu parte del sentimento che prova per Kurona. Non sono più vuoti ma pieni mentre pronuncia il nome della Kokketsu<Vedi, l'amore può far dire cose che non si pensano. E' facile scambiare amore con l'odio, la linea è sottile ma alla fine vincerà sempre il sentimento più onesto. Lei non lo odia ma non vuole ammettere di amarlo ancora, non vuole soffrire più di quanto non soffra già adesso...>prende una pausa recuperando quel po' di forze<E' un discorso complicato, non so come spiegarlo a parole perchè non ci sono parole>conclude qui la sua spiegazione andando a rivolgere lo sguardo e la completa attenzione su Katsumi. Quest'ultimo comincia a spiegare cosa vuole insegnargli, una tecnica<Sono d'accordo, al momento non riesco nemmeno a parlare>. [Chk off] [Stanza] Le parole di Buro sono fin troppo mirate per essere al loro primo incontro. In qualche modo ricorda Kurona, ma...pare che quella donna sia morta. Chissà in quali circostanze, chissà se per mano di qualcuno o solo per il rimorso che ha potuto percepire quando per fermarla ha fatto appello all'ipnosi sharingan. Ne ha esplorato per breve tempo la mente, e ciò che ha visto è stato particolarmente interessante. La destra a rimuovere gli occhiali dal viso, poggiandoli in uno dei taschini dell'elegante giacca indossata. Di sfuggita o meno, il proprio sharingan gli dovrebbe facilmente permettere di cogliere il fare altrui, il suo chakra attivo. < Non puoi dubitare di lei. E se ciò succedesse torneresti a non avere niente. > Afferma, portando lo sguardo su Kurako e ascoltandone le parole. Un amico, dice lui. Eppure, nonostante tutto, è difficile dare significato a quelle parole per l'uchiha, ma prova a capirle, ricambiando appena quel sorriso con uno altrettanto tirato. < In questo mondo la morte non è un addio. Forse, se guadagnerai abbastanza potere, le cose cambieranno. > Nient'altro che una pulce al suo orecchio. Se la ricerca del potere puo' far proseguire la sua storia che la ricerca del potere sia. < Per farla breve, altro non è che una deformazione del chidori stesso, che permette di manipolare l'elemento del raiton nel proprio palmo. La base è in tutto e per tutto del chidori, la differenza sta che il raiton non verrà disperso attorno al palmo, ma concentrato come se fosse un prolungamento dello stesso. I sigilli..> le braccia nuovamente al petto per formare i sigilli necessari a manipolare il chakra nella forma desiderata. bue, scimmia, bue, cane, scimmia. < Il raggio si aggira attorno ai 10 metri per la mia abilità corrente, direi che è perfetta per debilitare l'avversario colpendolo alle gambe, oppure per colpirlo al cuore. > Afferma, lasciando che il senjuu riporti alla propria memoria ogni informazione, fissando conseguentemente lo sguardo su Buro. < Voglio salvarla, non importa più cosa pensi di me..> salvarla..per quanto tutto sia più macabro di ciò che sembra. < Comunque..il tempo vola quando ci si diverte. Kurako, la prossima tecnica che apprenderò è fin troppo pericolosa nelle mani di un ninja abile. > Afferrerebbe il portaoggetti altrui, per cercare il fuuda che contiene l'occhio di Shusui, per poi trasferirlo nel proprio portaoggetti. Lo sguardo a posarsi su Nan. < Voglio sapere da te cosa sacrificheresti, a tal punto. Il tuo protetto? Tua sorella? > Non gli sta chiedendo di farlo, ma bensi' gli chiede cosa sacrificherebbe. < Mandami una missiva per rispondermi a ciò quando ti sentirai meglio. Buro, a Kusa c'è un quartiere Uchiha, vorrei invitati a mangiare qualcosa assieme ai miei alloggi, potrebbe interessarti. > Si avvierebbe cosi' verso la porta, girando la chiave e apprestandosi ad uscire, rivolgendo solo un ultimo sguardo a Nan. < Prenditi cura dei fiori..trovo che ci rappresentino bene. > Chiuderebbe cosi' la porta alle proprie spalle, sparendo. [ Eventuale EXIT] [Stanza] Gli occhi del Kokketsu su ridurrebbero a due piccole, sottilissime fessure alle parole provocanti dell'Uchiha che sembrerebbe conoscere anch'egli Kurona, la madre adottiva del gening di Kusa, le parole di entrambi riguardo l'amore gli scivolano addosso, pochi frammenti restano davvero aggrappati alla sua memoria, una sensazione di disprezzo e mancanza di rispetto si fa largo nell'animo del giovane ninja, dandogli una cattiva sensazione riguardo 0-21, il suo Originale che ora sembra allontanarsi dalla stanza, lasciando soli il genin e lo special jonin. <Lui non mi piace.. ha qualcosa di oscuro in sé.> Confida all'esperto del legno, chinandosi al suo fianco, vicino al bordo del letto, strofinando lentamente il fazzoletto lungo la fronte e sugli zigomi, pulendolo e rinfrescando le sue membra esauste, cercando di donare un po' di sollievo a quel corpo straziato dal dolore, sia fisico che mentale. <..ora riposa.. devi recuperare le forze.> Mormora dolcemente al Senjuu, carezzandogli il petto sentendone il respiro affannoso, spenderebbe la notte lì, in quella stanza, sempre se il ferito non abbia nulla da ridire in proposito, veglierebbe su di lui per quella notte, restando al suo fianco fino al mattino. [chakra on][innata on][END]