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Allenamento innata 3

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con Buro

10:31 Buro:
  [Cattedrale] Mattina presto, neanche un'anima per le strade, tutti a dormire.. almeno le persone normali. Ma ovviamente l'albino è tutto meno che normale, infatti come è solito fare di questi giorni, si è alzato prima dell'alba, mesto, non avendo nulla da fare e non volendo disturbare gli abitanti della magione, specialmente Yukio, si è dileguato silenziosamente, avviandosi verso il villaggio, verso la cattedrale per essere precisi, uno dei tanti luoghi poco frequentati e decisamente tranquilli di cui gode Kusagakure, il giovane genin veste il tradizionale e lungo haori della famiglia Kokketsu, nero come la notte, il pentacolo viola svetta sulla sua schiena, ai piedi degli stivali in tinta con il soprabito, i capelli bianchi come neve ondeggiano ad ogni passo. Si infila dentro le grandi porte del palazzo, sospirando alla vista degli interni decorati, fermandosi per un istante, incantato da quella visione, un infimo, breve conforto per lui. E' sempre più vicino alla padronanza assoluta del suo potere, a poco a poco ne sta diventando un valido utilizzatore, seppur con qualche intoppo di tanto in tanto. La mancina andrebbe quindi a raggiungere il plesso solare, le dita pallide assumerebbero la forma del sigillo caprino, gli occhi si socchiudono, pensierosi. Con calma, poiché non c'è nessuno a mettergli fretta quest'oggi, andrebbe ad attizzare le due fiammelle che albergano nel suo corpo, le energie della mente e del corpo, lo sguardo si posa sull'altare, nel mentre le due fiamme si sarebbero ravvivate, comincerebbero quindi a muoversi dai loro punti originali e a spostarsi, a muoversi in circolo, avvicinandosi lentamente l'una all'altra, fino a raggiungere un punto comune al centro del corpo, ove andrebbero a congiungersi, combinandosi, risulterebbe quindi una fiamma di maggiore intensità e potere: il chakra azzurro dello shinobi. [allenamento innata][ck on]

10:40 Buro:
  [Cattedrale] La fiamma che si è ora accesa nel suo organismo ora si espanderebbe, pervadendone ogni arteria, ogni capillare, lo ricoprirebbe completamente, avvolgendolo in quella sensazione piacevole, i sensi diverrebbero più vigili e le membra più agili e forti, più prestanti. Il sangue nero Kokketsu che gli scorre sotto la pelle inizierebbe a destarsi, abbandonando la fase dormiente e iniziando a dare segni di attività. Senza dunque indugiare ulteriormente, il pallido genin si morderebbe i soffici palmi delle mani, nei pressi delle basi dei pollici ove la carne sarebbe più tenera e facilmente feribile, premerebbe forte con i canini lasciandosi sfuggire un lieve gemito per la sensazione spiacevole alle mani, allontanerebbe quindi il volto e si concederebbe qualche attimo per contemplare il proprio operato: un paio di forellini, quasi identici e speculari all'altezza dell'attaccatura delle dita opponibili. Con uno sguardo privo di emozioni, si accingerebbe quindi a concentrarsi per ottenere nuovamente il controllo del proprio flusso sanguigno, mentre le prime gocce di liquido nero inizierebbero a sgorgare dai fori, macchiando le mani del clone imperfetto, cominciando a tingerle di un colorito nerastro, originato dall'inusuale tinta del proprio liquido ematico. [allenamento innata][ck on]

10:55 Buro:
  [Cattedrale] Ed ecco quindi che il sangue nero dei Kokketsu, un liquido maledetto, conferitogli dalla madre dorata, inizierebbe a fluire dalle ferite ai palmi, inondando le mani e le dita del giovane con un flusso di maggiore intensità ora che il potere si sarebbe risvegliato. Il giovane non è ancora sicuro di come allenarsi quest'oggi, difatti il sangue resterebbe in forma semi-liquida, in attesa, collegato ai fori nelle mani e gocciolando a terra occasionalmente, gli occhi rossi ma dalle sclere ora nere come lo stesso sangue, si poserebbero sul pavimento della cattedrale, il quale fortunatamente non è stato macchiato dal suo sangue sacrilego poiché questi sarebbe rimasto tutto il tempo collegato alla sorgente sanguigna principale, senza precipitare sul freddo pavimento del luogo sacro, in rispetto della religione e della tradizione di Kusa. Non crede negli dei o nelle entità superiori, non ne percepisce né la presenza né il bisogno, a lui non importa, ciò che conta è il bene del villaggio, cui ha giurato fedeltà e il bene del clan che lo ha accolto generosamente, ospitandolo e crescendolo, nutrendolo amorevolmente e donandogli una vita, un'identità. Il sangue inizierebbe a dare i primi segni di movimento, comincerebbe infatti ad avvolgere le dita dell'albino, avviluppandole con il suo nero. [allenamento innata][ck on]

11:10 Buro:
  [Cattedrale] Lentamente il sangue andrebbe a ricoprire interamente entrambe le pallide mani del giovane clone, come un paio di guanti neri e viscidi. Tremolando, il liquido andrebbe quindi a cercare una forma, si avvolgerebbe lentamente su sé stesso, replicando il gesto su ognuna delle 10 dita del ragazzo, formando delle doppie spirali su ogni falange e cercando stabilità. A poco a poco le protuberanze si andrebbero ad assottigliare, a formare delle sottili righe rigide lunghe quasi un metro per ogni dito di entrambe le mani, affilandosi lentamente ed assumendo una forma più minacciosa. Andrebbero infatti a tramutarsi in dieci affilatissime lame di sangue nero, concedendo al clone la bellezza di due letali armi corpo a corpo, due artigli del colore della notte, della pece, della morte. Lentamente le avvicinerebbe al volto per verificarne la completa formazione, ammirando quanto lucido possa essere il proprio sangue maledetto, quasi arrivando a rimirarsi dentro quelle daghe. Sospira, abbattuto, non sa perché si allena.. la madre gli ha chiesto.. no, ordinato, di diventare più forte. Probabilmente è quello che lo spinge a migliorarsi. Ora come ora, perduta la madre, ha un duplice obbiettivo: trovare questa Kimi e scoprire di più sul "Medio" di cui gli ha parlato, compiti non facili, specialmente quest'ultimo. [allenamento innata][ck on]

11:27 Buro:
  [Catterdrale] Un po' nervoso, il giovane si ritrova a pensare nuovamente a quella fanciulla, perennemente inseguita dalle farfalle, così fredda, così violenta con lui, forse con tutti.. no.. non con tutti. Ora che ci pensa, ricorda il giorno in cui l'ha incontrata. Con Yukio, l'Arufa Kokketsu, lei era tranquilla, anzi, sembrava si conoscessero abbastanza bene. Forse se riuscisse a contattalo, con il suo aiuto riuscirebbe a ottenere informazioni sull'uomo a cui dovrebbe assomigliare. L'albino è abbastanza restio a disturbare il Tessai per le proprie faccende, sarebbe imbarazzante e irrispettoso.. forse se iniziasse a svolgere indagini per conto proprio sarebbe la cosa migliore. Forse al distretto sanno qualcosa su questo "Medio".. Gli artigli andrebbero quindi a ritrarsi lentamente, ad afflosciarsi, perderebbero il l'affilatura e crollerebbero su sé stessi, perdendo la loro forma e tornando ad essere una mera massa nerastra di sangue denso, liberando le dita del clone e iniziando a confluire nel proprio flusso sanguigno, tornando a irrorare le proprie membra e lasciando le mani del giovane perfettamente pulite e asciutte. [allenamento innata][ck on]

11:54 Buro:
  [Catterdrale] Tempo di tornare a casa per il giovane Buro, anzi, non è passato troppo tempo dall'alba, probabilmente la maggior parte degli abitanti della magione stanno ancora dormendo o magari i domestici stanno pulendo l'Okiya, meglio non disturbare. Tanto vale andarsi a fare una passeggiata nei dintorni di Kusa, forse troverà qualcosa di interessante, magari, se sarà fortunato, troverà proprio quella fanciulla misteriosa e le sue farfalle ad attenderlo. Magari stavolta eviterà di farsi avvelenare gli arti, avendo più dimestichezza con il proprio potere, dovrebbe riuscire a controllare il flusso sanguigno in modo da non essere affetto dalla tossicità del chakra della ragazza. Il pensiero di ciò che ha provato a causa di tale incontro lo fa ancora rabbrividire, probabilmente non la toccherà mai più con le proprie mani. Magari potrebbe addirittura cogliere l'occasione per indagare su colui che dovrebbe somigliargli, quante possibilità gli riserva la giornata. Con passi silenziosi si avvia verso le porte della cattedrale, schiudendole con cautela e abbandonando quel luogo, chinando la testa in rispetto. [allenamento innata][ck on][end]